UOMO - Anno III - n. 1 - febbraio 1945

a proletariato una parte sempre più larga delle moltitudim; l'individualismo sfrenato che chiude la coscienza di un vivere in, sieme con altri uomini e dei doveri che ne derivano. Sul secondo sono invece ancora facili le suggestioni. La serrata critica esercitata sul liberalismo, origine del sistema capi, talista, i semi di rivoluzione gettati nel mondo, l'aspra sete morale che lo sospinge, possono esercitare viva attrazione,, ma na,, scondere allo stesso tempo le interne con, traddizioni. Intanto si può dire, in un rapido esame, che permane la stessa te11, denza capitalista, nel comunismo anzi asso, lutizzata, di un accemramento del capitale, trasferito dalle persone allo Stato, ma inal, terato nella sua dinamica di/attore estraneo al proletariato. Innegabile la conquista di una pianificazione razionale e scientifica dell'economia; è anzi /acile prevedere che il futuro dovrà mettersi su questa strada; ma anche qui; come nel capitalismo, non avviene in /unzione dell'uomo, considerato ancora come pura /orza economica. L'uomo anzi vi perde la sua ultima dignità di persona cosciente e responsabile, epperciò

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