UOMO - Anno III - n. 1 - febbraio 1945

essere ottenuti da persone, in linguaggio umano, immorali e come risultato di azioni ingiuste; men– tre azioni giuste di persone morali, ma predestinate sfavorevolmente e non accette a Dio, possono sfo– ciare nella dannazione dei loro autori e in disastri per chi è loro vicino. In quello strano e bellissimo libro, « Il Castello», Franz Kafka sotto forma di allegoria e con un realismo da .incubo, ha scritto della incommensurabilità fra valori divini e va– lori umani. Alla stregua di metri umani, i digni– tari di questo castello celeste sono malignamente capricciosi e incapaci fino a rasentare liimbccil– lità. Quando dcompensano, è per mero favori– tismo e quando puniscono è per azioni il più spesso oneste e razionali. Sopra tutto, non sono mai logici. Infatti talvolta persone morali e ragio– nevoli si trovano ricompensate (perchè per caso sono in qualche modo accette a Dio oltre che morali e ragionevoli); e talvolta quelle immorali e irra– gionevoli si trovano severamente punite (come ri– teniamo debbano esserlo) - ma punite per azioni che in altri} più favorevolmente predestinati} ve– nivano considerate come un merito. Non c'è crite– rio. E che non vi sia criterio è precisamente j1 nocciolo della Natura delle Cose. In questa inco– noscibilità consiste appunto una gran parte almeno della sua divinità, e una delle ragioni per cui ac– cettiamo l'universo è proprio questa: che ci pro– pone un enigma insolubile. A questo punto è sommamente necessario distin– guere tra salvezza e successo. (Adopero quest'ultima parola non nel senso ristretto tipo Smiles, chi si aiuta Dio l'aiuta, ma nel significato più lato possi– bile. Cézanne non ha mai venduto un quadro; ma egli si è altamente affermato come pittore, ha raggiunto cioè il successo nel campo della pit- 61

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