UOMO - Anno III - n. 1 - febbraio 1945

UNA MEMORABILE ESTATE L'estate del 193 ... fu per me, senz'alcun dubbio, un'estate memorabile. Proprio quell'anno, dopo un lungo periodo di intervallo, la mia famiglia riprese l'antica consue– tudine di andare a trascorrere le vacanze estive a R., piacevole località di mare, poco distante dal– la città ove abitavamo. I preparativi di questa partenza non avevano mancato di generare in me una imprecisa e gradevole eccitazione, risollevan– do da un limbo perduto nella mia memoria, la figura d'un paese celeste, promesso a indecifra– bili incanti. Nei primissimi anni della mia fanciul– lezza avevo infatti trascorso parecchie estati a R. ; poi altre vicende me ne avevano staccato, lunghi anni s'erano sovrapposti al ricordo: ora l'incerta notizia che mi nasceva dentro, di gioie del resto legate a un'età che non era più mia, ri– proponendo un'imagine dilatata e tenera di quelle dimore e degli eventi, s'arricchiva, quasi a mia insaputa, d'una vaga angoscia e insieme speranza che altre delizie più consone al nuovo stato mi si preparassero, tanto il nome del luogo era legato a una gentile inclinazione dell'animo. Sulla scorta delle distratte ricordanze di mio padre m'ero andato costruendo una provincia, un luogo tutt'affatto (o per lo meno in gran parte) fittizio·: quando a un nome di strada, o di perso– na gettato là, non giungevo a riconnettere un'ima– gine certa, suppliva la mia invenzione: inventan– do a tal modo la città e il mare, acceleravo in me un sottile piacere. Di codeste fantasie avevo fatto partecipe solo 19

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