UOMO - Anno II - n. 4 - ottobre 1944

identica conclusione e rivelatori di uno stato di angoscia che inquieta le più di, verse coscienze. Occorrerà persino rivedere, in un tempo di più pacata ellisse, se anche l'arte del quarantennio, con le sue ironiche allusioni a paradisi metafisici o nei gridi conturbanti dei poeu; non abbia, come io credo, la stessa radice. Naturalmente non è questione qui di stabilire la maggiore o minore tensione del sentimento contempo, raneo rispetto al precedente, ma cli sal, varne la validità e le successive aperture. Intanto c'è questa guerra clze affanna tutti; e c'è difficoltà ad intenderla nella sua stremata rabbia, valutarla e situarla nel tempo e nelle coscienze. Nel suo fu, rore essa ha ormai travolto ogni comune d,ifi.nizione o risonanza di /acili sentimen, talismi storici; e se avvenga che l'uno o l'altro dei contendenti ne definisca il ca, rattere e i modvl~ si sentiranno senipre inferiori o insufficienti a indicarne la por,, tata. Comunque è chiaro che se la Guerra Mondiale ha assunto una sua giustifi,ca, zione di unità e di indipendenze nazional,; l'attuale guerra ha origine in una coscienza continentale, /orse ancora di predominio

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