UOMO - Anno II - n. 3 - giugno 1944

52 IL MURO l-1 o ,-icordo di estati 111ute nella pe11ombra polverosa dell'edera e del muro che si parava limite ai tramonti (1110 di là io sapevo che i carri si allw1gava110 nel sole e il rumore era lento, seu:1a rombo). Di q11a la vita richiamava al gioco ogni mio desiderio (ogni mia pena era dunque mentita 11ell'orgoglio dell'iwiocen=a, era quella vera di là dal muro?), Tardi ho co11osci11to le strade e i cimiteri, ed incompreso nella 110/te il miracolo è venuto. O avessi inteso prima il risoluto cantare primordiale delle donne ai balconi affacciate nella sera che il sole ha abba11do11ato, o avessi chiesto prima alla vita il pericolo di "" do110 inatteso, di un premio immeritato! Forse ora vedrei di ld dal muro la strada da seguire, U segno certo; forse con gli altri mettermi in cammino potrei, saprei cadere, rialzarmi per giungere, Signore, nel tuo ·regno. G 1ANCARLO Pozzi

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