UOMO - Anno II - n. 2 - aprile 1944

62 Le nuove rivoluzioni sociali hanno ridotto l'oli– garchia borghese a minoranza. Le classi proletarie chiedono non più il diritto d'essere uomini - dal giorno della 1>redicazionedi Cristo ogni più umile sa cli avere questo diritto -, ma la possibilità di realizzare in concreto la loro aspirazione. Il con– cetto cli popolo va allargandosi ancora. L'umani– tà si svolge, come disse Spencer, da una etero– geneità confusa a una omogeneità individualiz– zata. Gli orizzonti della cultura, del sapere, del– l'ambizione, della speranza si aprono attraverso suggestioni ed educazioni nuove. Dopo la libertà, l'uguaglianza, coi suoi meriti e le sue illusioni, porta il contributo a questa evoluzione. E' un passo più oltre verso il perfezionamento della uma– nità entro i limiti del suo compito. Questa eleva– zione a popolo di più vasti gruppi di genti perchè siano degni e capaci di partecipare al governo di sè e della cosa pubblica, è la linea politica ideale ciel nostro progresso di uomini, esseri sociali. *** Abbiamo parlato delle necessità della cronaca, che la politica deve affrontare. Abbiamo parlato del programma ideale, cui vuole concorrere. La politica, come arie, non può essere la prima; come arte 11.ma11a non è la seconda. Il possibile - non il bello, o il perfetto, o l'assoluto, o l'illusorio - è il suo metro e il suo limite, la sua premessa e la sua manifestazione. Essa è l'arte del possibile. Ho in mente questa misura quando dubito del– l'avvenire dello stato liberistico.

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