UOMO - Anno II - n. 1 - gennaio 1944

72 ne degli uomini avvilici ed offesi, degli uomini che la «tempesta» riunirà più lontano ... di questa terra folgorata dove bollono calce e sangue nell'impronta del piede umano. E così l'empito lirico di Montale frantuma la misura del verso per assumere un valore di giu– dizio che sta al di là della stessa poesia: per– chè in definitiva noi riconosciamo la « neces– sità » della sua parola come somma delle nostre voci e delle nostre aspirazioni. « VIDI LE MUSE» di Sinisgalli Chiedere all'arte di essere della statura del tempo, di questo tempo che pare superarci, pie– no come è di imposizioni e di avvenimenti assai più grandi dei nostri limiti, non dovrà sem– brare pretesa eccessiva. Perchè l'artista noi lo consideriamo creatura privilegiata, dotata in– nanzi tutto di una sensibilità pronta ad acuire lo sgomento della generazione in cui è posto a vivere per rendersi così interprete, nel segno che egli lascia, delle aspirazioni e del dolore della sua comunità. L'arte varrà come neces– saria anche in questa accezione che non è la più contingente e al cui vaglio, di un interesse forse più umano che critico, dobbiamo sotto-

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