UOMO - Anno II - n. 1 - gennaio 1944
54 essi, diceva, potrà essere alleviato l'inferno, poichè lo hanno già trovato in vita; e si sentiva misericor– dioso. Che il tormento di Giulia si risolvesse poi in un amore ancor forte verso la sorella, subito lo aveva compreso. In fondo, Giulia si era rivolta a lui perchè intercedesse presso Rosa e le facesse conoscere i suoi veri propositi passati. Così decise di conoscerla e parlarle. Una settimana dopo l'incontro con Giulia si recò in calesse alla villa, e disse ad una cameriera che era suo desiderio parlare con la signorina Rosa, possibilmente senza che Giulia s'accorgesse della visita. << Non tema>>, rispose costei. << La signorina Giulia è malata », e lo guidò ad un vecchio salot– tino del primo piano. Dopo qualche minuto entrò Rosa. Il sacerdote la conosceva di vista; pure, in quel momento, gli parve completamente ignota. Si accorse, guardandola mentre la salutava, che il suo viso non.aveva per nulla i tratti della donna ignara e vendicativa che Giuiia aveva descritto, ma era invece comprensivo e dolcissimo, con lenti movi– menti incantati dalla vecchiaia. Vestiva di grigio. I bianchi capelli raccolti sulla nuca meravigliava– no per una giovanile freschezza - come del resto le guance e la delicatezza del collo - che il tempo non aveva appesantito, ma aggraziato .con un co– lore bianco lucente. Il superficiale interesse delle donne giovani s'era mutato in lei in una dignità impeccabile e purificata che lo incoraggiava. « Ricorro a voi », cominciò don Luoni, << poichè una creatura che deve aver sofferto parecchio nella sua giovinezza è ricorsa a me per liberarsi da un male purtroppo comune a noi vecchi, la solitudine dei ricordi. Ella non mi chiese di essere assolta dai peccati che a quei ricordi vanno uniti ; io, onesta– mente, ho scorto in questo un segno di particolare
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