UOMO - Anno II - n. 1 - gennaio 1944

tale che non mi fu possibile muo,·ere un passo. Trattenendo il sentimento dovetti ricoricarmi. li sole all'indomani era già alto quando mi sve– gliai. « Sto bene», mi dissi compiaciuta. Mi sentivo danero riposata e disposta alla gioia. « Voglio far pace con Rosa J>. continuai, « non potremo mai mettere da parte il nostro affetta». A,·evo dimen– ticato completamente la serata in casa \V ... e gia m1 preparavo ad abbracciare mia sorella e a perdo– narla, quando Rosa entrò. «Finalmente ... », dissi con allegria. « Potrai fi– nalmer~te giustificarti ... ma prima dammi un bacio, e siedi ». Appena dette queste parole la fissai : mi parve molto pallida. Taceva. M'accorsi che cercava cli non incontrare con lo sguardo i miei occhi. Te– nendosi accostata alla parete si volse in modo da guardare la finestra e da esserne illuminata. « Considera bene quanto ti dirò», finalmente disse. « Stamane sono andata per tempo· alla Messa, proprio per chiedere a Dio l'ispirazione della mia condotta nei tuoi riguardi. In questa lunghissima settimana non mi sono data pace. Ho creduto bene di pregar molto e. infine, di rendermi conto di quanto deciderò. Tu ti ostini ancora a non com– prendere, ma io non credo più a nessun tuo di– scorso. ~Ii sei apparsa finalmente ipocrita e vile, questo è tutto. Mi hai mentito per anni». « Nia parla, dimmi cosa è successo», risposi, ri– presa dall'agitazione. « Da quando andammo a pas– sare una serata dai \1/ ... non ricordo più nulla. Xon so nemmeno in che maniera posso averti urtato». « Dovrò dunque bene spiegarti ... » continuò con sarcasmo Rosa. « Ebbene, mi sottometterò ancora una volta alla parte dell'ingenua. Sappi dunque che in casa \V ... par{ecipasti ad un esperimeuto spiri- 51

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