UOMO - Anno II - n. 1 - gennaio 1944

« Dieci anni dopo la morte di Mario, nell'estate ciel 19..., alcuni amici occasionali, certi W ..., che abitavano un villino nei dintorni, ci invitarono una sera ad un trattenimento in cui avremmo assistito ad una seduta spiritica. L'estate, che normalmente trascorrevamo in pas– satempi grigi e passeggiate in larga compagnia ai paesi vicini, con l'arrivo dei W ... aveva promesso di aumentare le sue attrattive. Sul grande terraz– zo della loro villa avevamo appreso i primi passi del ballo ed era necessario sottomettersi a lunghe partite a carte. Così la seduta spiritica, senza che noi ne aves– simo supposizioni, si presentò come un trabocchetto per la nostra ingenuità. Non stavo bene in quei giorni. Sin dall'inizio della serata mi sentivo de– bole e incapace a divertirmi. Chillsa in un'ostilità svagata partecipai con indifferenza all'esperimento del tavolino, dal quale avemmo pochissime risposte. « Occorrerebbe un medium >>, disse allora un amico dei nostri ospiti che aveya animato sino a quel momento la conversazione. « Chissà se voi, signo– rina», continuò, rivolgendosi a me. « potrete es– sere un buon soggetto. Vorrei te,;tare di addorme11- tan1i ». Queste parole mi divertirono e scossero un poco la mia assenza. << Perchè no?», risposi, « co– me si fa a provare? >>. Fui guardata con interesse. Ci disponemmo nuo– vamente attorno al tavolo. Nella penombra gli oc– chi di quell'uomo mi parvero subito illuminati, fin. chè abbandonai le mani ai compagni che avevo ai fianchi. Un fremito allora mi prese, sentii alle tempie le dita di qualcuno che premevano, chiusi istintivamente gli occhi. Poi, ad un tratto, i miti nen·i si rilassarono e caddi in uno strano s011110.

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