UOMO - Anno II - n. 1 - gennaio 1944

L'ARCHITETTURA E L'UOMO L'uomo - s'è ripetuto da Protagora in poi, e particolarmente per l'architettura, - è la mi– sura di tutte le cose. In ogni modo questa vetusta definizione - naturale nei fatti, e nel fatto della nostra stessa esistenza, e spirituale nell'assunto e nel giudi– zio - la si è voluta particolarmente assumere per l'arte architettonica anche come termine « dimensionale n cioè pratico, cioè di « servi– zio)), cioè funzionale, essendo l'architettura de– stinata all'uso dell'uomo, oltre che alla sua con– templazione. Non certo come riferimento storico ma solo come episodio giornalistico e polemico è da ri– cordare l'intervento cli Ojetti quando Leonardo Sinisgalli, presentando in un nitido volumetto i propositi della Mostra delle arti grafiche alla VII Triennale (mostra organizzata dal com– pianto Guido Modiano e da lui) avviò il suo argomento con le parole: « liberata l'architet– tura dalla misura dell'uomo ... ll che suscitarono 17

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