UOMO - Anno II - n. 1 - gennaio 1944
pirì elevato ran,rfo, .w' eia apparire quasi nuovo. È la novità cl,e aarae: ciò clie per l'inanzi era al centro, sembra s,,anire. L' inrece di,,enta liii dato acquisito: entra cioè a far parre del!' istinto che m,w1'e az1 ·011.ie pen.fiel"l~ co,ne Ji·uao di llllte le esperienze e i 1·a.rfio11ame11ti' già /ani. !\fon se ne parla pi,ì_; non è cl1e non se ne riva pùì: essi hanno rag,qiunto /'equ,Hbrio adatto nell'uomo (individuo o società), così da entrare a far parte della sua stessa natura. In tal senso noi chiamiamo mercantilista l'Europa del Settecento, ben sapendo cl,e i due terzi della sua popolazione co111i- 11uavano a dedicarsi alt' agricoltura. Alla stessa maniera noi af/rontiamo il problema sociale, intendendo cla,gli una importanza maggiore , 11011massima , di fronte a_rfl,' altri cl1e continueranno a sussistere. i; /acile riscontrare swricamente cl,e le « c,ùi di espansione> sono caratterizzate dalla presenza dell'assolutismo. La libera armonia cl,e si era a poco a poco costi', tuita tanto da sembrare spontanea e natu, raie, appare conculcata. È ttn fenomeno cl,e non merita tonalit<Ì cla tragedia: è consueto nella tradizione, passeg,(fero nel Il
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