UOMO - Anno I - n. 1 - novembre 1943

68 COPIALETTERE Caro Cheula, rientralo da una settimana di viaggio, fa– ticosa e scarsa di risultati, ho trovato qui, fra la posta, la sua cartolina e il plico: non so come ringraziarla della sua puntualità. Ho letto il suo bell'articolo sul!' Indiffe– renza e me ne sono vivamente interessalo. Sopratutto in quel punto in cui è affermala l'indipendenza della volontà individuale. Lei ricorderà che nel nostro breve ma cordiale colloquio, questo era il punto che più mi angustiava, perchè infine penso sia solo da qui che si possa fondare una legge morale che mantenga intatta la nostra responsabilità di scelta e di agire. È un punto sul quale mi dibatto da tempo e, le confesso, mi sento diviso. Tanti angoli bui rivela infatti il mio cuore, ma non dispero di scioglierli col tempo e definitivamente. E poichè siamo in via di confessioni, mi lasci confidarle che la sua chiusa così perentoriamente cristiana mi ha turbato, pur nella sua suggestiva attrazione.

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