UOMO - Anno I - n. 1 - novembre 1943
Non si tratta, naturalmente, di un «prima» e di un «poi» rigorosamente cronologici. Il « prima di Cristo» c'è anche ora, dopo venti secoli di Cristianesimo, quando Cristo non sia ancora intervenuto a correggere quella radicale tendenza che ha l' uomo a peccare, cioè ad invertire i valori, e sostituire il senso, cioè se stesso, a Dio. E siccome la naturale conseguenza di un tale disordine, che la Chiesa chiama peccato originale, doveva es– sere necessariamente l'infelicità, e cioè il dolore e la morte, giacchè il senso, come abbiamo visto, non poteva vivere e godere se non nel!' ordine della ragione e della fede morale, per ristabilire l'ordine infranto era necessario accettare lietamente e libera– mente tutte le conseguenze del disordine morale, cioè il dolore e la morte. Ma per far ciò bisognava già essere nell'ordine, il che è contro la premessa di fatto. Per rom– pere questo cerchio, era necessario che intervenisse Dio stesso a riassumere la sen– sibilità nella sua primitiva integrità, e sotto– metterla liberamente, per puro amore, a tutte le conseguenze del disordine morale. Così è nato Cristo ; ed è cristiano, cristiano dav– vero, ogni uomo, che non solo accetta le 41
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