UOMO - Anno I - n. 1 - novembre 1943
38 imposta a nessuno, ma che nessuno può togliere a chi la possiede. Ora, è possibile realizzare l'indifferenza sul terreno di una volontà individuale, che non si opponga, anzi si armonizzi, ma nel medesimo tempo si distingua da una volontà assoluta ed universale? Rispondiamo franca– mente che ci sembra l'unico modo di rea– lizzare l'indifferenza, conservando la vita. Infatti, una volta ammesso che una volontà individuale, ossia umana, possa distinguersi da una volontà universale, ossia divina, bi– sogna, poi, stabilire come debba distinguersi, perchè siano salvi, ad un tempo, i diritti della fede morale e della ragione pura. La distinzione non può avvenire dal punto di vista dell'oggetto del volere, giacchè, come abbiamo già detto, l'oggetto della volontà, anche della volontà individuale, è sempre un bene universale; allora la distinzione dovrà avvenire da un punto di vista sogget– tivo: la volontà universale dovrà inerire nel Soggetto, e cioè nella realtà anch'essa uni– versale; e tale Soggetto non potrà che amare se stesso come sommo bene; la volontà in– dividuale, invece, dovrà inerire in un sog– getto, e cioè in una realtà particolare, e
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