UOMO - Anno I - n. 1 - novembre 1943

30 L'INDIFFERENZA La saggezza dell'indifferenza è antica quanto la saggezza stessa. Non c • è stato sapiente, che non abbia amato e difeso un suo ideale di equilibrio interiore, di serenità e di quiete: un ideale, che, con un termine largamente comprensivo, si può chiamare: indifferenza. Ma, come avviene degli ideali, o dei pro– blemi, veramente vitali e profondi, a noi non interessa tanto il modo con cui questo o quel sapiente ci assicura che si possa rag– giungere uno stato di indifferenza, quanto la questione se l'indifferenza sia effettivamente possibile in se stessa. In termini semplici e sufficientemente esatti, si può affermare che la dottrina dei sapienti, di tutti i sapienti, ci insegna quello che è generalmente necessario ad ottenere uno stato di indifferenza. Se, poi, quello che è neces– sario sia anche sufficiente, è una questione che dipende da esigenze personali di ognuno; e chi sia convinto che il necessario non gli è anche sufficiente, deve naturalmente ren– dersi conto di quanto gli manca. In questa ricerca, poi, vale sopratutto l'esame interiore di noi stessi, mentre la dottrina dei vari

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