Unità proletaria - anno III - n. 11 - 10 giugno 1974

. Anno lii • N. 10 • Quindicinale del Partito di Unità Proletaria• L. 100 Spcdwone in Abb Posule Gruppo 11170 Lunedì 10 Giugno 1974 Lalezionde lvoto in Francia Queste elezioni meritano un'attenta riflessione per il tipo di schieramento e di risultato, per il contesto europeo, per la stra-::egia seguita; e invece questa nota buttata giù a poche ore dal risultato, per esigenze di redazione, deve necessariamente limitarsi a un paio di osservazioni schematiche. Già durante la campagna elettorale era stato detto che qua finisce il gollismo. In effetti, il gollismo è sta· In questo numero: Mitterand una fetta sostanziale, decisiva, di voti della • sinistra • gollista di Chaban Delmas. Ognuno è rimasto con i suoi, in quello che In sostanza è stato un confronto tra due schie· ramenti di classe. In questo però c'è anche il problema di fondo della sinistra in Europa: come divenire maggioranza popo-. lare, superando un limite e• lettorale evidente e impedendo che su questo limite si verifichi una pericolosa dichiarazioni e anicoli sulla vinoria del I2 maggio di Luciano Martini, Enzo Mazzi, Maurizio Ferrara, Fabrizio Cicchitto, Gastone Sciavi. Sandro An1oniazzi, Toni Ferigo, Mic-heleGiacomantonjo. to un lungo tentativo di frattura sociale. ancor prirazionalizzare la vita poli- ma che politica. Viene da tica francese su due schie- pensare infatti alle elezioni ramenti a maggioranza e in Inghilterra. altro esem· minoranza popolari; due pio di fallimento dei lun• schieramenti [e questa ghi sforzi della socialdevoleva essere la chiave mocrazia europea di diveni· della stabilizzazione) che re maggioranza • nazionadovevano definirsi rispet- le • stabile; e. per un altro to al fatto nazionale, più verso, viene da pensare che rispetto a quello so- anche al referendum in I· ciale. Il tentativo è finito. talia che. se non altro. ha La controprova può essere isolato il nemico principavista anche nel fatto che le. Non si può insomma le impennate di un Jobert, non constatar·e che in tutgiuste o sbagliate che fos· ta Europa si verifica una sero. non hanno elettrizza-. polarizzazione di forze soto l'elettorato gollista, né ciali, senza che tuttavia si attirato voti da sinistra: ed prospetti una linea. un ter-- 2nche nel fatto che certi to- reno di convergenza magni da erede verace del gol- gioritaria di forze popolari lismo non hanno portato a - in altre parole, senza Bibliote GlscordDtstai"9 :inca che la lotta risponda ad un disegno organico e trovi uno sbocco politico risoluti• vo. D'altra parte, appare semplicistico spiegare questa situazione con la contrapposizione tra strategia di schieramento e strategia di movimento. Certo, programma comune, e campagna presi· denziale hanno segnato il culmine (ed il fallimento) di una strategia tutta di schieramento, che ha abbondantemente subordinato le lotte sociali - e que sta è la debolezza fondamentale di ogni politi• ca del 51 per cento, questa incapacità di vedere schieramento e movimento come due termini conte,n. poranei, magari dialettici, di una stessa strategia. Però quella contrapposizione rischia di essere soltan1o il rovescio della med~glia e nasconde, in ogni caso. altri lati del problema. Ad esempio, il rapporelettorale è una manifestazione d'incoerenza). ma di un disegno sociale capace di provocare la convergenza di forze sociali diverse e tali da formare una maggioranza popolare intorno alla classe. Torneremo a queste ele· zioni presidenziali con un' analisi più precisa. Ma dovremo parlare an• che di queste cose, vedere in quelle elezioni anche una tematica nostl"a, generale: infatti si tratta meno di giudicare la politica del PCF e del PS che di stabi· lire in che cosa le elezioni francesi siano una lezione, un 'indicazione per tutta la classe operaia. Mitterand to tra difesa della demo-~-------------------- crazia e lotta per il socia• lismo, in una situazione di continuo slittamento ver• so regimi autoritari. Ci si può chiedere che cosa sarebbe successo in Francia se il voto fosse stato uguale e contrario e si può anche pensare che, nel ca· so migliore. questo risulta• to saretbe stato pagato con compromessi debilitanti sul piano delle lotte sociali. Però sarebbe stata battuta una borghesia che, per reggersi. ha bisogno di una dose supplementare di autoritarismo - e per quanto incompiuto. debole, contraddittorio, questo era il senso reale della battaglia elettorale della sini-- stra. Un altro aspetto è l'unità della sinistra in uno schieramento alternativo (che in definitiva più di governo è di regime). La debolezza di questa linea alternativa è di voler essere tutta di vertice, solo elettorale. Ma voto dimostra che questa debolezza non smentisce la validità della linea: che cioè l'alternativa è una li nea valida a condizione che riesca a nutrirsi di un polverone di lotte frammentarie (minacciare l'attacco in caso di sconfitta }f. In Francial'unitàdellesinistrehadimostraton,onostantela sconfittadi Mitterand,di poter costituire unaalternativcaredibileal regimeborgheseS.e legata a una forte lotta operaia, l'unitàdi tutte le sinistre è in gradodi fare di più. * * * 1/?4 .- V I. Il NOdel 12maggio: unagrande vittoriasociale politica che puòedeveaiutare l'avanzadtaella'classoeperaia verso il potere r---;;~tUì l I ', i • • i 1 uom1n 1 s } r I i I, I d I I ~ i r e re,,~ ~ ·~ t ?, l .~ A otto giorni d1 distanza dal referendum tutti sono d'accordo nel rk:onoec:ere che Il -ç_ 1 popolo italiano ha superato l'esame cH maturlti e nel fargli latte congratululonl • ... I i f:~ ~~!t~ 1!!::9 ~::.dl~~mof~ :=·= ~a.e\=:: ~ f ~- I ~ dallaln:=~'7~r~s~uto ~I~~i!1':1,:: pu6nee;:'=1~taT:-;9 := ~ }. non govemarlL Sappiamo benissimo che la maggioranza del NO non si identifica: con ~ 1 una nuova maggioranza politica. ma crediwno che il fatto che due milioni di cattolid # l abbiano ror.o la disciplina ci voto verso la democrazia cristiana, ala .,... su un problMae f • porticolare. sia pu,e con motm mol1o .._, ap,e la via • poolzlonl polltlch■ cl - , I, autonome, non più vinco!.,. d■ un■ _..... dlsclplino Nllglosa. Moha - d'ona In- t ~ ~ ~=,ri.~t:e ~~~:c.:=~~ ~ 1 lico trova posto, ed è forse egemomeo, un altro elemento e cklè un cheno e nuowo mo- ~ { do di affermare la propria coscienza di credenti. di crutiani: proprio in quanto cristiani l ~ ~~t~~~:,~~~ ,::.piùNon -== 1:°~i:: ~ } religiosa e accettazione del sistema capitalistico. Si tratta comunque di tat proc:ineo ~ ~ ~~ lungo, non privo di pericoli. ma cui si dev. guardare con animo apertO alla J ~ In secondo luogo Yi è Il dato cl clasM, che sottolinN la formazione • UDII lrità ■ { J =•s~ F:'::-:::O: :=~~ c=I■ • ~:!. ':o.C::- n: ~:r:!e CW:: i, ', sione ■Ila OC come forza egemone della società ttalian1. ma di penetrwe in prok,ncl- f ! ~ 1 i~tec1:r:r.':.1~t•~~ -:n: 1 ~i\:li~~::o:":° ~I:. ~- ~ ~ ! Invece accadvto ehe la classe operala non sok, ha votato compatta contro Fanfani, con- 1 ~ r ~·=~~';:!$~~:~~~:.~~a C:': =.:. ~ : ~ straorcfjna.ria socializzazione delle coscienze nel centri url>ani conferma la possibilttà di ~ ~ un ruolo dirigente della eluse operaia • delle sue orga,nizz:azioni ~itiche e sindacali • l ~ Jo spazio aperto a l'IUOYe ■Heanze di classe. f ! LA CRISI OEUA OC ~ , Come andare avanti? Il dato da cui partire è la crisi della democrazia cristiana. l'■v. ~ ~ ven!Ura del referendum è una riprova della gravità di quella crtsL Si è tentato disperata- I ~ mente di sanarla o ~•llarla con metodi sovrastrvtturall, illudendosì di poter colmare l 1 , ,. oon una convuCsa agrtazk>ne ■nticomunlsta, con una caccia alle streghe, rotture profonde f · nella realtà degli Interessi e delle coscienze. UI crisi è oggi quella che era prima, aggra.. t' ~ :~:~t.Jtir;:::e ~":i:::tu::.~~ s~ni::i ::::-==~~!:"° ne! r::o ~ t /! crisi dì un partito, di uno strumento di organizzazione dei consensi e di corwogfl■mento ~i r ele!1~raJe, è la ~si di uno stn.unento di gestione della società e deUo Stato. U potere 1 1 ~•tiço non è più concentrato in Italia nelle istlh.12.ionlto,mali de41o Stato, nelle assem,. l, 1 b&ee elettive e negli ueeutivi che ne promanano, ma è distribuito fra I vari fetà econ,o.. 1 , mtci e amm_i"!stratiYi, dov~ si intrecc~ fra k>ro il potere economico def grandi gn.wi, , ~ =~a =::1V:~l~bu~~~: !e la .:::r:n. 6:la=: politica domlrante, 1 ~ E' questa struttura di mediazione che è andata via vili logoranctosf Pef' la crescente i ~ difficoltà d1 mantenere la disciplina dei ceti medi verso Il gmnde c.apitaJe e di concili• ,J, ~ re fra loro gli interessi divergenti all'interno dello s~e.sso grande capitale. le ve«hie e ~ ~ le nuove f orze trainanti. L 1ndeboUmento del vecchio bk>ceo cbnlnante per l'acuirsi delle Il. ~ sue contraddizioni deriva sostanzialmente da due fattori: l'acuirsi della crisi economica ~ / e la persistenza della re.slsttmZa operaia. UI crisi energetica, la contraddizione insanabHe lj ,1 detla vecchia stnJttura della domanda. la necessità Impellente di una radicate rbtrvttu,.. f. f z;one della cap■dt> produttiva, degli orientamenti di meruto e dell"o,ganòzzazfone del i. 1. I voto ■ccendono contrasti fra i grandi gruppi e soprattutto fn I grandi gruppi da una p■rte ~ I, e I ceti medi dall'altra.. Soprattutto risulta difficile mantenera l'unità dei ceti medi. ~ ~ t dizione pe, la lo.-o piena sott~issione al _9~ c.apitaJe. Le misure di sostegno ai grandi ~ 1 gruppi nella loro rlstrutturanone sono gii chiaramente rlvof:,e a colpire larghi strsU dl ~ I. media e piccola produdone. 11 bisogno capitalistico di rapinare I■ classe operaia con una 'J ~ inflazione gt98':tesca ha avuto ~ire~ effetti di spoliazione nel confronti degli strati più I. ~ poveri del cosiddetto ceto medio. O altra perte la resistenza operaia rende ffflf)OssibUe ~ ~ o quan:o meno molto difficile, di ricomoorre l"unità del blocco eapitalistk0-propriet:ario' -' ? fra grande capit:aJe e coskldettf ceti medi. attraverso un'operazione di trasferimento suU~ ' ,. classe operaia di tutti i costi della ristrutturazione. Fanfani poteva vantare tma provvisoria i ~ conciliazione fra Aat e Montedison, cosi come poteva vantar~ una provvisoria riduzione i l del conflitto fra le COCTenti interne della democrazia cristiana. il problema di fondo rima- ~ ~ neva Intatto: una volta scelta la ristrutturazione tntensiv■ deU'economla ttali■n■ e la con- ; ~ centrazH>ne di tutte le risorse verso I grandJ gruppi, un■ volta decisa la deflazione come 1 "/ strumento essenriaJe di quella concentrazione, il conftitto di interessi diventa sempre più -, { ~~=n~a ~,;mj;! =~~;,~:b:::r: ~~~~ Il suo storia> ruolo di mediazione la i ~ ~ ~ UNA CRISI IRREVERSIBILE l ~ Perché questo è il punto. linsanabllità della crisi che ha investito il maggior partito ~- t d1 governo_ I socialisti possono riconfermare la loro fedet!à, le confederazioni sindacali l I :e"= :~};e~::e 0::ii9:i~~/ 1 sta;!~~;:=;,:':6teer::,~rde1t :::~tànc!8 1 c!= ~ j l"as;to. Alla democ.-.zia cristlano ,; adatta H ,;tornello di un■ vecch;. e bella canzone ~ I. americana: •Neanche tutti gli uomini del Re possono orm.al salvarti•. Si può pensa.re di f I'. ricompone la crisi del maggior partito di governo ria-:tivandone l'ala sinistra O esortando ~ ~ I cattollcl del _NO ad ~fluire al suo interno ~r. spostarne l'asse politico a si:Ustra. Si può ,; 'I' pensare che bisogna aurtare la democrazia crrst1an■ poiché neU'attuaJe strvttura del potere , ~ la ~ crisi è la cti~i ~Il• repubblica, è un pericolo per quel che rest■ delle liberti demo- ~ l , cr~che. Non era difficile prevedere che la politica del compromesso storico sarebbe riu- $ sc1ta indenne dal ref~rendum e sop!'3ttutto da una vittoria del NO, ed anzi persino raf- 'J ~ tonata: Noo parlo qui ~1a reallttaz1~ d:9f compromeno storico, oggi ancora assai lm- .' I ~•le, ma della pohUc.a che lo n_venchca e di cui I■ democrazia cristiana si awan- ~ tagg1a s~nza nulla concede-r:e In _cambio. S_u questa base I democristiani riescono persino Il. a monettzz:are la loro seonf,tta: 11 popolo 1talla.no ha respinto la linea autoritaria? ebbene ~ i "?" resta ~ la collaborazione _■I livello sociale, con la tregua sindacale! Non solo questo ~, ~1seorso ~ in stridente contrasto con I ~ di forza a livello soclale, esso è anche 11segno d1 un perlcok> assai gran. ~lo di coinvolgere tutte le fone democratiche e in ,!. primo luogo i ~r~i partiti ?99nti nella crisi delle Istituzioni repu~icane, nel fallimen- ~; to delle medi■z1on1 democristiane. quello di aprif'e fn le organiz:z&zioni sindacali e le mas- d se lavoratrici un dìstacco che può giovare sok> alla reazione. 1_ ~ UNITA" A SINISTRA ~ ~ Una linea ahema:Uva emerge con chiarezza. anche per effetto delle vicende fr11ncesl ~ ~ del grande sviluppo di una sinistra unita, dell'areo dì forze sociali che l'unità a sinistr-~ r I I ~ VITTORIOFOA * ~ (Continua a pag. 8) J ~ ~ ,!,s S •~>SSSSSSSNSS~½SSSSSSSSSSSSSS SSSSSSS\. ~

2 • lVOlO &.rZJ:r ~S[ ~llt.:I et 1V UNITA' PROLETARIA Lunedl 10 Giugno 1974 Commenatlilavittoriadel 12 . maggio Luciano Martini, direttore di (.'no 0:4.. ru-.;-:J i...:n1,>DòJ 44. ... ,,-• ..:oc~ i.... .. o i,.._, .... ra- "..c.-" ..c. ___.__, ~AA.r.> ,..... r.è'f- o-.._ .. _ a , ...,ur~ 1.o.•t•: ,v ... w.Jf'l,--.Ufl,C' .. a... h_.. s..i. ""*~w:.u " ...-.o c-- J-,(1 .. ~ f;'k,Jlt.<,) ir",t:,,ot..J.O .:....o.-v, .. 1'k'. ..-: ... :re'~.ol). Il, ~•.,. .IO._., -.JC' lo ,1,...) -..1)11· k"7a0 ai;.; U\.., ._.-;.J..l h,.; .. SI e n['watO ... k6iiU°"i-- no.... ~ o.::;, .. .,_ u-,..--.s:.,..:. A~o ,._," "f:.a:u é,~,,i:KJw looDOI,..; Uf '-,-.r..e aMX.O, a_.r._,,:;;:!'f1tff".:~ o V ... Jr:H4t~nté'• Jtuu: pnipr~ k '"4.)lo.>- =~ prc.,~l' ....J c....,........ dc-r~T...:'4i.L In "f..oic:> ,r~ I ~lOòo C.,. ~riUICi hanno non .IOll:,ll'UQ CUA:n.ol,.;.;lO ~- l o:;ffllmOUo lJJ ...no =mpot• u,n:e 1-,:t.or.,..c e.r.~. ,r.,;;:, e c-..o nu ~a ps:.. unporwr.1~. r~ Ja:o cin VONO s.::=..c o O:le 1or..1 dc--......:. cJie ...:tr,nr:!'"W u r~er<d ... "'1 e i.:... ,.-11 icrc.-no ~ ,oro opp,or::..- r..,;._-nms,.:e,,:o nura~..no .::1 r«1,,.puun " Ci n~it Lo luo ~ .. -:..r~~ e aule Of.lU cJw. pu;.1~. pou.:. in crui dal •ll&iO)IO• on.er- .so ut q.;.bl! U.JUP:.J annJ.. ln, 1mt1 t u-.-tw r.;;o,J:::re CO.-k ....... ;t;(J, IO- ;r.::i::.J:o pn q:41tlo ,_,_...,._ ~ il campo a,;J~. e k I.ott.: st>J..!cr.1ac:~ r4 o~ri:u C'Ol'I u nf,nsior.é c-.;Jrw-c .:on c:.u .sono r:.;u o.:OJ,-.,,po- ~<. t: ~ a q'..U:I i nim.oiar,sn.n.!Jmau.c:l&l.;C"Ol.- lnm~ pf'Ol,'ùCQi df;fl.o sv:;... ppo a--o,.,.,_i.co rff/li..~oa i.li q;:an MnJ. abbum,o roo dd 1;.;::zoir..;:tm.:Lbi:.1 g.J art~ f'.rtit'l'UI I le ~ ,U:.~• t.J!I q~ ('(11'1 la l.l· t~u: ddLJ D,no,,oaa=..o Cn- $1;.:'".a a,, ru=sorru da 19'3. I pn:,mou,n i!d u.lnmJum #tor.no c-ral:..todw, 9tT qvas1O impono,t::i. qw:sll nch"tt;i non a\'ftWtO iluoca::o ra:- ~.ruo rwdffTZto I la dis;,onibilù4 alla SLborduoo- ~ od W'I CfftO mn..ra,yJi- .ll"IO id«Jloiico I cuJ:urc!e ftI o un cato rnror.sr,o psico. lo,;,o da per:, t/,1/a "'--uio101"..:4 dlf]i 1:dic:m. 11 r,,I~ rmdu-s ,...a di.-wslrmo ~ q~ diaposi ca dd 1:.•tto sb,;zllma. Il ,...a-ito ;:~;,a!e di rie) non l $1.J:O nl la pro-, pt:IJfll".do I r~ svoi:a dDi a::::oliri dt'tf'tOC?'C1ic: in ~ s:i ulti1':.i mni. nl q-.:.llla tk[. I, altf'e /or-1 po/uicr~ dnnoCTtZtu:l-.1T. i...::.:nia sia i a::- u:,,/id dr.,uxn::ici CM li dtf'e Jor-..,1 -..:n..-.o cor.:rib:iito o roo,f~, ltl!u 1'1:11:s# qun!I r«m:j OCqt.~~ sul ;,iano ddla cult:.aa I drl cos:11m1. I a::rolici dmroaoti.ci in p-;~ h::--.no nco-rda:o I d.. "'fOl!rt::10 dw ~ ~• dff Cc'IC'Uio "'141" ~r,-.ns:1 usnorcti~ non nar,,> ll1ll1 nna \.'GnO r,,rr , cr<~cui .!di.a Cltin.a ;t.JIJ M. lii nfe.,..xo al Contil,o e "°"- od a:r•• pr,w d, e\> snm:.a tftXOgU:a I po/:t'.ca di qt;,n1: :l!ti'"-1 anr.i 1t«1U'1J,O t:'.ll:SX'""=:1&:~=-:.:. ft:w-,:i e rwr., O~,an....=~:cru dn 'ftOl'téa op,,:dt,1 poicJ..J qun:e &J1i~m1 Nffl!,,a,socond.t.iJtt solt-iJ11to dJ 1.rr.; {Cnl dftlo sdi~.m.to dri c-attolu:i dnn«r:::rd, CM no-:- l uno lff"~o Wta-«:O \tll' a:!cn.: 1w:,lt~ tb qr.i,n:o sclue,. ~O JOftO l:Jt:11n4 r.,o.n-,i alCW"U ,.::ioo com:..':'U e~ flt»- a,,,o oppcu.:o nxn n11nt1 ol Conci:io td a quan:o intC"x> od ISSO j ~O. /,i:Ai!<J ar.u.J~~ ;•:nci~.:e al Jtn,$t, dnTa::tono,r.UJ ~ d~:i la1c d~1o S!C:O e dnle ~ ·- ... • - le t:!14 Ne•·· :.a=ior~ p,of~ dt.~ c.o- ~ dJ ogu uomu cx,,,-4 punu, di.Jcnr-.i.,sanu pa r .::;.!~J4"l!.J énù scdz1 rncr .... ~ poluichl; olla con"-11.!.oM dw ~:i Non "10f'TJJ; 11rnU1!"1'W'".u collqati aU.t; prft!i- ~ cri:uiana e ~ olla prof~ di /~• • Ml az:so J;,eci/ico, rilw:liaolub;. lu6 thl l"'U:.tn!-.or.iol ITO'l ~ ~ oppouit;rsi p,n ù loro ,...a:U?tL-.nuo in una mcind L'l: i-i.a di pro,rrssi►'O f«'Olo. r,_--a::u,r~. a pril"IUfi-3:Je tu-- tt.'1 p:..ru!ichl. E so;,rattw:o al /.:::o cu la Cbaa. pc rtt:;..·•=~ w-..2 ta:.MOnU:!::.: tadffllico tkl V1r11ffl) 1 dli s:uo ~ficaio di sa!,r-::::; e libaa::icr.1 p,n n.ni ,:; uo- ,r.;r.i, d1t.w •U-.:inri::r, c4 Of1U co..,:-:ici:.: a,,, f potffl l""'.or.- d~ In pcnicoku. in r~;,- por:o fl1 problr-~ d.ri di1."'0r• :io. i a:::tol.iri ~id hanr.o 0\.-U:O l-= Jun.:iov di dinos:rt:tt d-..e IIOf"I aU:e un C:t~..ff"JO r.:niW'OC'O da a:::""""'°'mç;.4- ,;.;._ H~ r.o n..... umo ;·iJI::.; dei a;:. ~ ~ r...:no ;,oi.tit:o cors ,m'4m.;,w==.: ~~- a!.,.,r,,o M J«On.!o 4D;,c,~,a. 1IOl"'I .s. r.; ""41 d.#a_ ed J,...:,ino cosi J•.znr..'ftl::" :,no r-,."W'ltto in .:.::•: um;ic /""4~ u pc e rf!d:::.vsi Jr.I~ moma dr~,. L"11 altro /a::o "':por:=,::~ j e~ CIÒ Al annu.:o ."I 1..;oi mV.:o cr~ ftOl'l scio P<' L:, ~!•a l'UD pollliaJ mo ... ci-w ~ &: n:a dd:a Clrina r..;,s , «r."' S1lZIOv.Jolou. Co!!tl ~ ncto, mia::,, r.:::10M dfl co:noltc'i drnstXTtJtJCi N: compor-410 Jr.::r::u•~ ~ !attrc~I olruttn-rtO d~ O·...no ,:ai.u:nc nI J..a a!'..ar- ,c:o lo ,;c::io dAu ron:•=1di='i.c»u di, 1'l: nso Cll S,!atO a;,n-:o Mtil i.!ti~: C:.-JU so- ~•a::-.. !tO dd..rtr:.DJ:I dei CO:• :,Jlu:i dft .!!UfflJO. e,., il ,,_ 'c•ffl.J:.ri la ,r;Jr-chi,a «cl~ si.n::caud.- ......, "'° "'<X'.1- ~ - Ji:;: ro fare ~ a;i,u.. .in ~- • poicl'tl iI nu:mno d.n cm: 1· ci chi han.,ro n::cc:to pn il •'IO• i s:t:to d..~""''ffO CZSJai' 1r:p,o, ~ , ua:~ cos: •n:o lf~. VI po11~. M ~ motU ,nit: :a:to il 1'11t-rr> d!ll"I a q".JOZO fi,wl Il C'OfU.Jn qr.aapci s:ano i aurol.ici obbediriti e q".at:i quelli ribrili. Il riMtato ,,o,a e st.m> CfffO (prt:r Ù ,a«Juo J'ir.ltntk'> dn ;,iu CO!'l1cman.:i. Pul>d=idwq:.a:oal>- bi.:: &r. Jitg'.J.;U, tir.O s;:.r,a: L.,._ por:-.--.,;:: ci fl/U ùi ,apponi di Jor..a i.r.:'".i al r.os:ro ,;,a,copcu, rn: w,an-; ;n.ù ftthl.i c:.!a liMo da Ct,rtci/i,o, laci.til'Oewca,eC~ r• ,,...ir.on:aria e poco acolt=t.~, ~ tr~i d-.1 r'~ in Co,s. cilio si oppo,,,no a t'f'.clll dLl1, s:J JllÙ si.Zf'lficaJò'lt ,so. '1,-Ì:3 1 dopo i1 COl'ld1io h.::,. no /:;:to di tut:o pn a_ffo,.. sanw lo spir.:o. Può darsi d-4 in /muro la '1,'0C'e lffl uscoli pw wicirti ol Co,,.ci- /,o dhc1tu p. .. a:,c-,. ..:t;. C,i; e un.po•:~~ p,r L, nui u,. ,,,,._, ddu: C~. r~ ~ Qlff~ q-.;.:ld~ a:Jn.SIT~ pos:tr.;; an..•lwpn t.; ll!.a p(> litJc.; dd PMV dcn1. ru,. ,,:...,,,:.: .!d:.; C,-~ I d,d clero e anc(l.r;;; nD:~YJU. !,lo LJ J,.;r.,_,~ ~i:wocaza, 0:- fl'll,......0 .:id!;;; Cl-~ 1!.1!~ IU i LM;,t:Jr-:.zm~ .S:..: t:J p;:,-4 politico cr.,, a. qu,tllo utJtiolo pac:Ju moitJ paTrfKI e MOIJi laici SU pos.:.o,u ll'O ~a:e ,o,so ..:ar, COJtrnt1 a txn:hn CCIC'Ìffl.:.Q 111 modo .JC"SOttamt dz q;.i.mtopro/ontUIMffil• orrtt•trla sur la li- """ pmtorllU e poli:im ,kl. la m.:.u-.or111t:.a tUi ISO.Sln W"- IC0\-1 «J. NZNtO der..-. :o espii,. Cl!art LII l"fCdo p:..~i(-o O sr:J?(,lbb/JCO ù lo~ i!:!3C%- JO. E qunro a r.,o C.""flJO i ttnal'ft,ffl!1 Uft tku, d, ~~ r.ta C•t'do ehi l:J ,11:~... , dff • no • poaa au.'fa.re qw,- st= li'S.tlO di ttr.dn:.a cJ,...t coi.n,'OIJI Id baSI dr.:~ a::- tolk.·-'d ,u:/imt,a, .;J a1''""'1r· si r..::~. . L"irotpon4n:.a d,rl ... .J1Jlo ui cai:ol.i.r:i ~.:t:.a l.'I q'-"'f- ~ bai:.:,µ.:: po,-4 .in p•iJblffl'li ~ a dt! si t f3::o p•omotore c!i q~ tdùr~ ,...ffl!O, ~ aCe /cr:L polu:- ~_, J,r..,a JttUI:•.; I c:::to.,n ~.»lei ,ono ~~, o pors( j] F~ Il ("Ollf;- n.;.,;::~ ~ f'l"IJ'1.'rt<•t l,,--,,0 ar..;: i..-..::.: l!".;~,C'"~. ~,:r: ~- doc: w, r.,.;.n.'mo c!1 ,: .. ✓,tr,;;,.,3 o,~ . ..:::tii-c Pr. q:..r·o ~ 1:.;.:z.•d.= I• j(.,,..J ;,ol.tidrl «· cor-re d:,r. "r.wre !a DC d;J. l~ 1or-.1 d~:1~ 4.d:.a .ar.:.S:,.J .1d r-!~O ope- ,.,.71 E :1 q-.us:, p;."'il il imtatrro .1, r1.:.. ;,ttr0 43 p,z·• :~ dr."..; èn: •.: :fr'ff..-'\7U:.;;- r..; d ;;/,r,mo llr..J ;u·, Mi cc:u;&, J_,_--.cc,~-ia d. q~- L! rioi cfw "'--U:~1 U:- SUU r.4 .'atto dN i. rrl~ rrs.:!.:m1 i st.J::to ptr :3 DC ~" nr«e f7.lr e'w trtldj. s.:, !I s:.i., O"lt:r.i (~ ,'<td,a il ri'~o di Sco;--~ o S:1.--:-0 ~ o DI G.:zs;,r;), ,rr.;,J ~:.) corita:::rr l:: ~ ,. uim.;:J. d.d r....:io e: ;m;: OC JlO P'-~e. pou.biù,ior.u. fh°ft!:..:.J e COf'?'ftU M71!4 pn :irro d..--1a q:..n1a rn-ir.o- ,u cor.:r,;;.:i n?I'."~ ;~r::,,. ,i, ermo e~ q'W'$:.O ~rr:oli.O a!,bJa JCUW p,,o#.'-::::z,! .:!i r.:..xr:.1 ,,, ogn, t'UlO r;. :r.,o di.e si.: k Jc•=-e polit':d-.e dfll.2 S::-ur•.: DO qu;tlb FfL dei crftir::. ,:...., '-a i anro/JC'I druxr~.n di, :,-,,;,o "'°" j p.iJ .!!;nane :"/~=:~~~-:.:. :1 poi ·.d--L di s;r-:.~~~ fanGastone Sciavi della segreteria nazjonale del sindacato chimici CGIL Il ric-v.Jtato de' fflumdum sq,., i.cdubbtaJl"mtc: una gn,odc: \iUoria opcnia. Si d.icit c-hc k. ~cramcnlO ~ il O? e"' iatadasskisa e: qu,ndi iJ 1isu.Jta[O oggi Yref>. be Ji tuUi e: di OCSMIDO. Cttdo i:n~e e-be pà nc:Oe uJ. time Ktti.maoc dc:lb camP9- ,n.a per il rc(CT'C'Ddum e: poi nc-U"anusi ~ta del \OIO sia c:mc:no c::oe chi> rcu.a che l'c:kmc.nto dc.urm:.nan:c: ptt la Tiuoria t !t.J· r.a la capacità citi la\"Or&lori cli difmdc:tt la propria un► ù coatro racuwxo ckmo..--ristiaoo e cli promuo, ett clir!::33 !VO PltlAHO ttlt.amcnlC. partcodo dalle fabbrid>c:., in coOq:amc.n10 coa &li ILnli in1dkuuali dcJ IDODdo cauo&::o.. la rouun del blo=, d<rical< della pòcc:ola ~ Si tratta cioè d.i una ~iuoria dc:mocntica della cLassc:opt"tai&-.. Ancora UlLI \ol~ in ano schicra.:::ac:n10 c-tc:rogc.nco di lowJK'J,libe,ubo,gbesi il ruo!o politico dc.tttminaotc: è spettato alb dasse operaia. Questo risultato ralfOl'- u il ~ ddla classe: operaia e dc:tk MK orpaiuarioni ori coofroati dciJ.i sinti prog.r-cssist.i ddb piccola borf.besi><dall'd.pn<K>u proupcùui di -l;\otltl loua cuo, i compiti più aunuti. Soprammo M rnua di ripropc)f"tt U, tcnni:ru piu ~ la ctasw operaia non solo come componcat1 cktam..inaate nel.a baua,.1~ pc:r k libata d\'lli (W'Cdi li.bcnì di stampai, ma di c-sprimctt la sua ca~ti di promuo, ai: uno schittamcnto più amptO Stipi obic:nhi di f'ihzppo della CX,. IDOCT"UJ;. l "ecttrionalc esperic-nu della dc:laCX'J'tria opc:- raia. quale si CK:rci1a nel siRema dei ddcpti di fabbrica. può oai mcitt dulc: mura dcll'cwp~ dì ea1~ pc:r riproporsi noa scrio come rifcrimmto nella ..:ostifUDOoe' dei coosigli di z.o. a.a. ma come indk.azicn,c pià r,encnk dc:U"anualiu della ckmocru:ia dittua ia1~ non come dcmocnt~.mo be: • K Situo, ma p,UltOSlO Cl> mc-J"~piuclfi. cicute dc-I.a )oeta coouo l"or- ,:aniaazioa,e cap1talisrica dc:J. (a5Clri(.[a. T ra.rtt imicria:mnno da quc-c:i n.~ulud ic~fka -Do: ra d.ar-t. an prognm.ma d1 l,;xtc c-onuo la politì~• e-- ~ ckl ~o, ano capace: di ~idatt l"anlta della clabc: o-per-aia e S\1.uppa. re la sua capacità. di Pf'OP(X'· tt obicohi tali da com-vi tt schtcramC'"Dli più ,a,,ti e: artrolati. Testimonianze eh~ • l'lun ~;,,e :._ '"'"" i! .a.Q con:,...t:.no of.:tr::t:rJ dd MOl,'1~0 opt•~ .JIC:,.mo ;,e--, bi .:z:o i.;,s.;; ~~j~o~~~ °f. ~•.; c-•ftio # SfM--, d,,e C •Ccl'ltdum ~ lnc:i.e-.; a a,-ou~, i pao :11(',W ;:,ol;::.co dW: .. "I.: cer;.l ~,;,;,,w rllrp,,,a d.1 lflOUj cr~ ,op,cmmo q-..zè;.: .!d t!mr.:• ,o a:::ol-~ ?fflm~ \-' t SL,;.t._; fJfla!:i UI Cc:..---r.. Jdtori d~ r.~"'11 .m.. tfflden- :.: eccn:,f;a a conr~-=.re r.:;:~ :!i quau. M.71C'41'1- :~. ~ U..'lw kStUDcln:4!'!:a rd.:.r.osa slv-/1.nrthw r-..:i se:~ ca;,a,.."f111 di VL..-:..!rre ,:. t O'lffi!4'nalll .d l'SCSW' ;- .. ~'JM. Oius:1 sr.ror: si son., cm, .. -n;,t.d!lJ d .S .. t> r, rur..;,,c.-z.,:; di la:.I .::rorr.t' :ii. /;,d d.t :. -so r..00; p& J ;i.e,. .hl P#W e eot-...... -it;".:1 ..! =-~ •<tat ~.ia:,o,w :!i qt;ff .f:J&nOWmU'ftt3 ~.;.!L t ~~~~~.=~ di W"'..:r.wi'atp"mO!"I..: PP· t.:r:u, v-;;:r.·r a JU'1.•e 4:J :~o ,;::;:~:i-c:.~ #!f:.;-re d..J1C1.. 0 .bik pr l po,- ~,,":::~d~p-:::,;.: ~t i d!::!.o,o ~o C'Oli oltr~ t.: :•zt4m-c s::. r:.Y"n -rc~=/ ~';;': #•~ SUJlr':l:fZ11"-fflU n.«'.IS.&..-..: - Cori l ~Y,,-:;(l ~:ci o 1,,"t)l't r1 ~·:-~ J: m-=;;p> r:ir.:.; •c'f.;:a.: m. ,;u:r.:o rJ;,pr~..,;._-it, .;,r,L m..i:su c::::ol..:J-.1 s=«'.1 cuz.;!:, ri- ~ _ u:--~.:o t-;,,.~ 11111> lo ,~:o 4i so::tn":1!•. _,y !.: por.._.;;. 4 4:lli ,.. -~~ t ... qui~ '!!:z".C•.%:L' dl4 Ce!': /.;J bf'" rC$C:=., ~ com:•.· ti... zo ~ (Or:"":b .. ;JCOna a J<'""' 11,:r~ o .i ~- mtr~t .o t."lpcuo /•: i.:!c.--0:oi:..: rd. rie). sa e r,u~uà a:,,,Jlr,"'l,U:•i...-e e ~:crr.z....--..a.. !•= gii GSJttt:• d! ;xxc~ ;s.:..:;...~1 A! ,- ~ dll'..;: IIOfft•.,3 sociera cz;:,~":J::az Jond.zi:i =lo s•r:..:::,-~IO I :1 pos!!JOf'.l dl ~ d.:rdt. ()e. CO~ :.:::►-io cY lJI q-....:o .-~o. i at:zoid M?M> ~.;..e, ,._,., •"1--..:0 n...,.Xh ,si s.i car,.c,1-,.;,."UI d: corr-.; ti I d• • ..,.J"'.""',.wt;..:iu dttt o4 ~ in q:..ari.:oaarol:d., ~ COMP,:O,,U:,. I dw .!r."OnO • vrt r:';ro.'l!=i d.::/11 =::,e lc--:-.t pol,fr'it I cu!t:.•::i aJ.. k q:.Ldi on -~:1 tm.:J:e i ea:toliti dr.not:"'.::ict ~ JOnO e i!no,,,o .!.:r, il lo--o to"'.:.•1-:.ro. m..- non. Vf. 9"'--izo o..--::oli•d .\:°:--.r:: S: md, ll'I U'I 11!.0\'0 IJ".. '<z,•.;:!;sr'.o ;! J:l'I ·•.; \eo ..arJi ~ t'ffll"~s:r:..:.,;•eor~ n..-=:.:::.w e nit.i manU!tllfr~ :,; •:J .. ~ ... ~:or.e f C::· U1bd~i;adrvo,,,oa$- ,ol:n,__~t N'i,!.;:1 éi po> sar. si4:J t...:- dd!e ,fò,tfi,. W' .;,,r.-.. .csn:~ :-,liJ...:•~ Ctt s::=goli I dft f"':.j)?: ;!li k.'"O c,tnpos:lO I ;,f"-•-:s:'..CO Jr:''11c;:,,nm,:o I ~ ;,,,,!:- ~;,d:,;;J....-1 ~enJ o;por.;.._"'l do-- 'j.'f' ;.: •o ~•ne:~ s~'ic.; .J_ c.=-.cl:a '" q-....;::,,:tJ ~ U;:..),ior~tL~t•1~· t'a: ••.: lq_:::=.to. O=--o u-ffJO e n-..o n•-:SO d.xrd,,. ~ l'UI'~ q..d.o ~ ,4- .S:--.Q'I# an:olico d(n-, i nod• d.:: Jdcf,l.ve u-.:.vnscr.o .u t-~!.; !.= ,ocir...2 1 ,w,: Xllo i uei!e-..-1. .-sa d'1W r..-::.,. ,-w .s,; :.•O'\"CJ10 a wr.:11•1 ,r..:i:one , pdita ,i, .,,. tl"'GIJ I ~ t:or.:p,r.r:=e da,. k <Offl::ut!:- A-C!n:.:1 ~ q:u'l· 11 :!r.4 ~:•~ 'o,,,s.rl0f"',.J so- ,:'"..;!t, C'è d.: d.•, prlJ dw ..,_ ~-:~t:,r..a:tat~ ,~ s;,«1,/i....""O Ja:~ MDl.10 r~:u~~ ~:..:.: d:.. --ru, UI k.!ug;.-= dli rt'frend.:m d-4 pc i .s:.o oe,r.:o p,:.:..-:~~ i tt:::a tln.: bo:t..-,1::: dr .!;f~ ~ t:b,. bas:~ c-.·:oscr.::.a. e:; "'" ,,_~; q~ si t-C:· trJ J. a1 l'"C1ft:.:rr U'I por.- ':J'O~~~~'f::: = m..ss:!,i!i. e IION ,"t!o C'O""U'. s:'1:!o o!U o;-.Jo,,! a:::-:..;J, dn CO!!!.~_...Ji lo ,ck.r~ mns:o ~r: ca:,:o,.':.ci é.rnoc3-- :ri, ;ossa "l"f..J:'~ t."'i OC· «·Jo 1":Z qwi c;:u,{;€1 cJw an..v:i ~-~ ;rooliaJ. mn.!r pt:3;!.'TO I r..cl,o Ul> ,..._◄n tk!!= d!'ff".c,:-::1a ais:_,w t , c~..m., P'" il~ n .:mo ~. ;,r. ~, poli:..-.-lw ~ :r..nodo dl tr.n.,a <:~ SOOt:'.l. r.:r,:,ono CM t.'.IO ~ pt,JU" f~.::J.i ;,,<-: i1 ~ dn P<in1 #.: ;~;"io I.: ~'"~ toi,:il L dr.ir-Jmc dr. ~IJO d. ~.;n::..: ,.ttz:;r; P,r- :,O,S.:mmJ1 r::c-to d-.1 I c-ris;::a,,; ;r il JOdalismo af>. b.a--.o:1tlioi.:f"l'JOuiJo~ r;mwr.:o 4ri az:.to/jtj dl/PflOC--.:t)Ct :m r ..o/.o P"'«iso d4 ar.:;,tirr, tr..id:o noi d. conr-'r.t rr od-~ I, "'-D2 ~ i.Jl~ CM 1-:".:0 rifi .... -=::o r~ ~ ;,a W'l prj~:.-W dr, 'Pff q'Ji:!":!O :.""t- ;;,c-..:z:-.!1 si c:ol1oa, plJ ~ ;:.wr~.Iflmbitodd!.eeootq".Dsu~NI/Jonza,-n.. ,r,1 ·:u a ""° X::cr'~ di :·.z/c-:.:=ior.e ,,~:cale dli ".:;;~! ~ dn r.ocro p_,,. Don Mazzi (della comunità dell'Isolotto) 11 voto del 12 maggio costituisce una grande vittoria popolare sia dal punto di vista quantitativo, per il contributo alla schiacciante affermazione dei NO dato ovunque da operai, contadini, braccianti. dalle donne, sia per i valori di emancipazione, di riscatto, di unita e di libertà che tale voto esprime. Nei numerosi dibattiti aJi membri della nostra comunità hanno partecipato, soprattutto nel meridione. i temi preferiti dagli operai, dai contadini e daHe donne (sempre presenti in numero sorprendente) erano proprio quelli della emancipazione culturale, de~ la condizione femminile, dell'emigrazione, dell'unità sindacale, del legame tra lotte operaie e conùtdine ..- e anche della fede e del messaggio evangelico come spinta di liberazione. I NO del popolo, oltre eh<! una efficace risposta alle losche manovre politiche che si celavano dietro al referendum, sono una pressante richiesta. Di fronte a tale risposta e a t.aJe richiesta non serve • l'ossequio• di fanfani, lo • stupore e il dolore • di Paolo VI, l'arroganza di A.lmirante. Non servirebbe però neppure una vaJutaz.ione superficiaJe del fenomeno, che non tenesse conto delle cause stor+ che ehe l'hanno provocato e non avvertisse la lezione che ne deriva. Non si può evitare, per esempio, di legare gli elementi di novità che emergono dal voto del 12 maggio con quanto di nuovo è nato e si è andato sviluppando dal 1968 nel mondo operaio e conùtdino, nel mondo della CtJltura, nello stesso mondo cattolico. A un certo punto molti hanno pensato che quella carica di rinnovamento, di liberazione. di u:nità, scaturita dalla base, fosse stata definitivamente soffocata e che dovesse essere ormai considerata una sempli· ce parentesi di sterile conte.stazione, di spontanei• smo inconcludente e di populismo inefficace. Il voto del t 2 maggio ha dimostrato la miopia politica di simili valutazioni. Questo ci sembra uno dei significati più profondi della cocente sconfitta di coloro eh<! misurano tutto col metro della • forza • e che puntano esclusivamente sui tatticismi e sulle strategie politiche calate dall'alto. Ciò non vuol dire affatto eh<! In politica non sia necessaria la forza. la contrattazione. la strategia. Significa solo che non si deve ridurre tutto ad essa. finalizzare tutto alla conta dei voti, considerare politicamente inconsistente quella che Gramsci chiamava •riforma intellettuaJe e moraJe •• che ha valore per se stessa, deve essere portata costantemente avanti anche quando non produce riMJlt.ati immediati. non deve essere snobbata (salvo poi a rivaJutarla quando fa comodo .._). Le clas.si popolari vogliono crescere in tutti i sensi, e anche culturalmente, recuperando la propria cultur-1, e contare di più in ogni settore della vita sociale. Anche nella Chiesa. Michele Giacomantonio Consigliere :'\azionale e Presidente deUe ACL! di Pana Il risultato del 12 maggio ha certamente un importante s1gn,ficato sia sul piano politico che su que:lo culturale e religioso. Circa il 60 per cento dell"elenorato non solo ha vanificato la manovra dello • sfondamento a sinistra• promosso da Fanfani. Lombardi Almirante. ma ha anche inferto un grosso colpo ali" immagine che la OC ha sempre preteso darsi come par..to della iberta e partito del canolic, di tun1 i cattolici e Quindi anche dei proletari, mascherando djetro questo pa udamento esteriore una realtà di rappresentanza di interessi capita1st,c1. corporati\i e parassitar,. Sconf,na nel referendum, !a OC non potrà e non dovrà più trovare scaopato,e di fronte ai gra- ,. problemi post da'la crisi economica e politica, e s1curamen:e ;e r,sulterà più difficile tentare O!)eraz,on, t100 quella del ·411quando, dividendo 1a classe operaia nusc·• a sostenere lo sviuppo repressivo del paese a tuno vantaggio del blocco dominante Spetta ora al movimento operaio, attraverso le lotte in difesa dei salari, dei bas.si redditi e dell'occupazione. costringere la DC a rivelare fino in fondo la sua natura di classe. il suo volto anti-operaio e antipopolare. accentuando quindi e sempre più qualificando politicamente il processo di ripensamento, che, come dimostrano i risultati. ha investito la tradì· zionale bzse elettorale democristiana. E certamente questo processo cammina anche sulla ca-- pacità che avranno i militanti canolici che hanno fatto una scelta di classe di svìluppare una presenza organizzata che mentre garantisca r unita strategica più piena col movimento operalo, ass1cur 1 ,a sempre più eHicace presenza nel mondo canolico di un fronte Interno contro Il blocco di potere DC. rivolto a recuperare a un'area di classe le masse popofari ancora asservite alla tdeolog1a interclassista e Vlttime di un modo alienante di vivete e intendere la 'ede. Per quanto riguarda la • questione cattolica• non s1 può non nfevare che il risultato de re~ fe,endum sancisce la fine dell"era costant1n,ana in lta:ia la gera,chia canolica si era appellata al popolo. a • paese reale • contro il • paese legale • e per la prima volta questo • amatissimo • popolo non ha risposto a: 'appello. Si è così scoperto che la cosiddetta Italia cattolica ubbidiente a richiami dei vescovi. in nome della quale si è conserva:o un concorda:o che sancisce un regime d1 privilegi, oltre la soprawivenza del fascismo che !"aveva stipulato, questa Italia catto1ca non esiste più. e diventata un fano minontaf'IO 1n quanto • non pochi membri della ~ munità ecclesiale • hanno votato contro l'integri~ smo. l'intolleranza e clericalismo. testimoniando una fede che non vuole essere mposta con la lona de!ie :egg, Certamente questo r ch;ede tJn diverso tipo di rapporto fra Chiesa e Stato in ltal,a. a cominciar-e daTJa revisione dello stesso concordato. che ha avuto una r1 evanza non incLtferente nel ·a'-'ermarsl. stab1l1zzarsl e rafforzars, del potere DC Come canol,co confJdo che questo. ben lungi da1 • essere un fatto negativo per 1a chiesa e ti crist,anesimo. POtra contrlblHre a dare alla comu~ità ecclesiale italiana un vo to nuovo. più evangelico perche più sensibile a, prob emi concret, ar~e esigenze reali. alla condizione di un proletana\o che vive sulla propria pel'e l'emarg,naz1one, lo sfrunamento e !"alienazione che Il sis:ema cap,:a ,s:1co proauce

Lunedì 10 Giugno 1974 UNITA' PROLETARIA 3 Commenatlilavittoriadel 12 maggio Maurizio Ferrara Fabrizio Cicchitto (del Comitato Centrale del PCI. responsabile del coordinamento della campagna elettorale per il referendum) (della Direzione del PSI. responsabile del settore stampa e propaganda) U YOCO dd 12 maggio w-- pcn i limiti di un ~ ali' aboliziooc di UDa legc di dhvrzio. U carauett politico dello $C'Ontr0 - C' la ,-i11oria dri DOII- - è c:,idcolC. fanfani. i fascisti, la magpon.n.z.a silenziosa.. ct:rca,·. oo una base di massa più ampia per llDA svolta c:bt ~ti.ss,c una oucn,-a identità. crist eguale: rcst.aunriooc di cenuodcstn. Il ,-~ to ba detto «oo- a qucsu ~ pc:raziooc:,ha risutt10 ancori: questa base di massa. E RI un tttreoo che, Delle C'OOdilioni italiane., DOn tra facile. csi.gc-odo il ,fflfteani di dis1.cchi al lh cUo noo di ili1c ma di massa da 1~ dizioni. c-rcdcnzc, pregiud.iri consolidati. Ques10 distacco si è nuto e in misun oo1n-ok. ponendo in difficolu e in 1cnsiooc - corM ha aJDJDCSSO Fanfani - il rapporto politico dcnoraJc fra b DC (e il MSI) e il suo deuorato. Poocndosi oggi il problema di una ,estioot noo an-cniristica ma ralistica di questa ,iuoria. si ckn: partire di qui: dalla possibilità di un ulteriore reC1.1pcrodi larghi e incsplor. ti scuori di pubblica opinione soci.a.lmenrc ~n o~- oea a una coaccLJOD( p1u • , amata elci npporti polhicosociaJL Il succc:sso del 12 macgio, irifaiti, non ha prem.iaco la ,coria dcUo scoot1'0 cel.asw coouo cl.asse> ma la linea che mene i.o sttt110 rapporto ra,-anzata della democnzi.a, e il r1:Hornmt:n10 dei suoi iS1i1uti rtpubblica-- ni con l'a,~nz..ata ddla clas-- sc opcnia. Il ,·oto spi.ogc a rifies:sio-- ni critkbc e autocritiche sul Toni Ferigo Operatore sindacale FL'1 della zona di Orbassano - Rivalta (Torino) L'analisi dei risultati del 12 maggio dimostra la grande compattezza e omogeneità del voto operaio. Nei comuni industriali della cintura torinese la percentuale dei NO non è mai sce.sa al di sotto del 75 per cento, toccando nelle zone rosse punte dell'83-84 per cento. Il risultato del voto è stato accolto nelle fab, briche come una prova di grande significato politico. Il clima che si respira nelle leghe sindacati, nei consigli, nelle assemblee. è simile a quello che segnò la caduta di Andreotti. Vi è coscienza non solo di aver difeso un diritto civile ma di aver respinto una operazione autoritaria e antioperaia. Come allora. grande è anche il dibattito sul • che fare•. sulle prospettive. In ogni discussione il tema della vertenza con il governo. che nell' impegno della campagna elettorale era stata (sbagliando) posta in ombra, ritorna puntualmente. Un atteggiamento temporeggiatore delle confederazioni sindacali è da tutti considerato sui· cida. Il risultato dell'incontro sindacati-governo ri· propone invece vari timori. Non solo pes.1 su questi incontri l'indeterminatezza dei contenuti, la scarsa informazione data alla base, il fatto cioè che nelle asemblee si continui a parlare degli obiettivi del 27•2 e che questi sono già in parte ridimensionati nel documento presentato al governo. E. soprattutto l'atteggiamento di attesa e di disponibilità nei confronti di un governo che programma l'inflazione. che parla espressamente di restriz.ione della domanda da attuarsi attraverso la diminuzione del potere d'acquisto dei salari, che mentre insabbia gli scandali, continua ad aumentare i prezzi e le tariffe pubbliche, che sconcerta. Nel corso del primo incontro Lama ric0" nobbe che «il fatto che sia venuto a mancare un confronto concreto ha determinato anche una difficoltà di rapporti tra sindacato e lavoratori•. Se le Confederazioni non scelgono di andare a scadenze di lott"l ravvicinate. tra.sformando quella che sembra essere una tavola rotonda in una vera e propria vertenza, questa difficoltà di rap-- port:i rischia di trasformarsi in frammentazioni e spinte disarticolate, di diversi settori. La mancanza di una strategia generale sarebbe pagata ca-- ra. Mancherebbero di respiro politico le iniziative articolate a livello di fabbrica e delle zone - perchè non si può chiedere la mobilitazione su obiettivi locali, quando impunemente si lasciano falcidiare i salari e aumenta.re i prezzi a livello generale - si ritroverebbero spesso spinte corPorative e strumentalizzazioni di settori del sindacato da parte delle forze moderate. Verrebbero lasciate nell'incertezza e senza una direzione Politica diverse categorie (vedi i chi· miei che appena usci1:i dal rinnovo del contratto. si trovano senza una direzione sindacale. mentre nelle fabbriche si spinge per l'apertura di vertenze aziendali. per una rapida e completa applicazione del contratto). Altre categorie che stanno conducendo lotte importanti. come gli alimentaris1i e i bracciantj rischierebbero di trovarsi isolate. La necessità e l'urgenza di un dibattito approfondito sugli sbocchi politici che la stagione di lotte appena conclusa ha posto con forza, è ulteriormente accresciuta dai risultati del referendum e dalla situazione che si è venuta a creare in queste settimane. La mancanza di questo dibattito all" interno del sindacato è un altro elemento che pesa in modo negativo nel quadro generale. Compito nostro è quello di sollecitarlo e di proporlo in tutte le sedi e a tutti i livelli. e .. ••)tecaginobianco ' & ruolo oon rnarginale. di mass.a, che spetta alla gcntt:t.lc bauagli.a democra1ie.1dei dirini eh ili. che la classe opcnia dc,e approlondirt e fart proprio fioo in fondo, pena una squ.aJiftca del suo ruolo c.gc-monicoe trajnan1c. Tak battaglia DOO contrasta aHano con la linea di s,iluppo che pone: alla sua base il nuo\"O rappono storico che ckn e può iu.ifUirsi f.ra le 1..rt compooe:oti fondamenta.li della società ili.liana. la comunista.. la se,.. rialista. la canolica. Taie r:appono nuo,·o Y arricchisce - come pNwa il ,·oto del 12 maggio - con la esaltazione di ,..J,ori ci,ili unificami. che ooo pos.sooo c:sKff lasciali rinsecdurc a Jh cl1o dcUc agitazioni di costume malam~n1c g&te da gruppi minoritari.. li can:uert di massa e permanente dì una nuo,·a ban•&lia per i diri1ti chili è un pun10 di forza pu l'espandcni della dcmoaazia c. quindi. dcll'annzata della classe opc- !'2ia.. Questa nanz.ata, rispc-110 al 1968. è possibile oggi su basi più ampie, in 1crmini che in,·estooo dal di djc~ uo la OC. il moodo can~ lieo. l'ekuonto Strumentalizzato dalla destra. I 19 milioni di no. che sono Stati un argine- - una dip - coouo la OCtUS. C anacronistica sfida fanfaniana. non dc,'"000 ~ UD nuo, o srccc:ato c:ontJ"O i 13 milioni di si. ma un tnm potino di lancio per U• na s,·olta dcmoc:ratica. • • • U nsuit.t:..> ~ rcien:ooum r..a ~ i.n e,idenu elementi dj\·c~i ooa tutti coocomitanri e ricondUC?bili ad uno schema politico rigido e prdissato. In primo ~ esso ha th"ebto una società italiana diiiercn:e da q1.:ella c:be ru1ta I.:.: sinistra. comP~ quella eurapM{amcntare, uc\·a pre,,-U:10 e addirittura qli antipodi rispetto al e modello» a cui si è ri- ,-olto il sc-grct.ariodeUa DC che ha parlato ad un'Italia e rurale > e bc-t,hln.a fone esistente oegli anni •.w. Su questo tnffDO hanno giocatO un.a Sttic di 00\i.tl: il ruolo dei gionni. compresi queHi che non han."lO Yotato. che hanno esttcitato nelle fmt.ipie una funzione di sollecitaZiont' e di confronto; k donne, anche quelle del sud. ri\"elatesi ben di- \"CJY dallignobile prototipo C05tn.lito da Fanfani e da Gabrio Lombardi. che hanno ~pinta la , cr.:ione cconomic-i.sti.:a del matrimonio e hanno oprcsso. in,ecc. una K:Cltacli libcnJ e di autenticità èe1 rappono familiare; il mondo canolico, che si è per la prima ,·olta di- \-iSOprofondamente a rutti i li,·clli per eu.i il \-ertiec della Confettnu Episcopale !i ~ tro\-a.to a fare i conti con una rc:altà di ba..~ cd inter• media tutta dh-etS3 da qud• la che u"e\·a prt\isto; la DC che ooo si è mos5,3 come un ~I uomo dietro il suo se,gretario. ma pÌUUOltO è !tato quC$1'u.himo a d:m- la imprc:s:riooedi csscrc un uomo solo. abb:indonato dalle sue cru:pp,c ad un destino cinico e baro: uD scnore rilc,, vantc di borgbc:si.a dctnOC't'atica che si è espresso nel , oco trovando la S".J.& m.anif esuzione politica oon tanto • lh-cllo partitico (PLI e PSDI non si sooo molto 5>:aldatil, quanto in alcuni grandi g:icm.:..11. il • Corriere della XTa ,., !3 • Sta.mp.! i.. tl • ,,~e,lc-~to > cccctera. Ac,:ar::o a q:..-esti clcmc-nti di no,i1.it bisogna ttii- .mve ar.:hc i ~ntJ di COOlin:.:ità. Il pri:oo è costi· ru'.:o <bi fa1~a eh(-. soc-mcndo akt:nc apoc'3littichc p~ ,~ioni dell'.:unico Pan!lCll3 dlt' nel mezzo deUa camp.aP".a e!ettontle ~• ave\·a parlato di \iUoria tradita e di un éO per eenro din'.l'r'Zina da lui COnseg:n..!tO ai partiti tradizionali della sinistra e da questi di!peM'i al ,-mto. di fatto la ca:npagn.a di\-orzi.. sta ~ st:!ta wdameote guidata e diretta dai paciti della sinistra che hanno condotto. ~I complesso, una C1!:l;>ag:na chile e rmonak. pri\~ ceno di estemporanea dhaga::z:ionesulle droghe kggerc. ma che proprio per Qt.'CSIO ha inciso nc:I profondo della società italiana. Il sieeoodo è rl:pprestnU!tO dal fatto che l'clettora.to popol• re ha ca-pito pcrlettamtntc qual na la posta in gioco. non ha abboccato alle trappole rapprc::stntate dalla • giografia di un Mart e di un Togli.atti form..uo pa:noc:- chia cd ba espresso eon il "'no• un rifiuta più gcoc,, role. Qui sta. a mio A\"tiso. il ~~ù:~~ ~,e:1~ economiche e sociali. i.n cui ~i è ~volto lo scontro. rune lo-prt'\;,ioni dq.li esperti di tDCSS3W pubblicitari M>oo nate ro\'C!IC'iatedalla realtà del Paese: il NO ci ha giovato come simbolo cs:pressi- ,·o pere.bé molta gente se oc è St'f\'ita per sottolineare: un rifiuto più geoerale. E• ~ to dello no al prepotere della oc. alla egemonia di un partito che ha fano il pieno di potere nella società ii. liana e cht' poi oon riesce a 1n.du?Te questo potere i.n 80YttDO, nemmeno in UG go- ,·emo moderato ma 5t&bilc ed efficiente. In questO qu> dro il più grande wumento prop!:gandistico dello s:b,ie,. romcnto di,-orzista è mno Fanfani che t riuscito benissimo a impersonart il n.'Okt dell'eroe nc-pti"-o. :schizzan. do a destra e a manca come t.:!l pcrsonaUK) di RidoSandroAntoniazzi (della segreteria CISL di :\1ilano) li risultato del 12 maggio richiederebbe una analisi approfor.. dita ed una valutazione non riassumibili in brevi considerazioni. E• inbtti anche mia eonvìnzione, assieme a quella di tanti altri. che esso rappresenti un fatto rilevantissimo, vorttl dire di portata storica ~ nos-:ro Paese. Da ciò ne consegue che il ,iiscorso sul post-refettndum presenta due facce ben djstinte: una $ìrategiea. relativa ai movimenti di fondo de-ll"assetto polrtico e sociale del nostro Paese; una tattica, sull'uso immediato e contingente della vittoria. Sarebbe però em1ta. sull'onda dell'e-ntusiasmo per il successo. avere premura. volere ~rare dei tempi. con il rischtO di muoversi solo nella seconda direzione e pe1' di più con una ~ sK>ne meramente propagandistica e superficiale. Va anche tenuto presente che se di vittoria si puo giust> mente parlare si tratta però di una vittoria in una battaglia rlifensiva. in una battaglia v~uta dai nostri avversari alla ricerc.a di un qualunque punto debole della sinistra per poter passa.re. Ciò non toglie nu1b al nostro sue.cesso. ma serve a eogfierne le caratteristiche. Una battaglia otten$iva proposta e vinta da noi avrebbe immediatamente aYllt.0 una continuità dj ampi~ mento e di estensione: una battaglia difensiva vinta significa invece chiusura di sicure e molte l)f'OSpettive de-ll'avversario e rafforzamento complessivo deUe oostre possibilità in genenle Le destre dM 1968 ad oggi hanno tentato varie manovre politiche di recupero della egemonia del Paese (gli opposti estremisti. la strategia della tenz.ione. il centro-de.stnl. i paventati cofpi di 5ta10 ecc.): la maggior parte di que-ste manovre sono per li momento fallite e molto spesso partite come un attacco alla sinistra si sono ritorte contro le fone conservatrici. Il referench.m. l"ultima di que-ste manovre d'ice una cosa in più: gli avversari hanno v~uto una conta e 11,.anno avuta pesantemerite a lot-0 svantaggio. Se occorr-eva una prova in più. e tangibile come sono le prove numeriche e statistiche. che le fone dominanti governa.no li Puse con uno scarsissimo consenso popola.re, queS".a prova c'è stata. E' eviden!emente in questa eontraodlzione che deve ins-erirs,i la nostra politica. per fare in modo che l'allentamento del consenso sociaJe e irl~ogico da parte di ampi strati popolari e di altri gruppi sociali aJle fon:e dominanti non ra;,presenti solo insoddisfazione e risentimento ma dinnt:i innanzitu:to dissenso Or· ganico e poi alternativa polìttea nel senso più pieno del termine. Non si tratta certo di cose nuove. ma il voto del 12 maggio sembra mettere in evidenza che que:llo che appariva !impegno e il lavoro polìtieo dì una minoranza ha la possibilità di assumere dimensioni mol:o vaste. si propone non come una realtà • gruppettara •· ma gli con la capKìUi di Incidere sugli equilibri polibei del paese. Questo voto e Indirettamente un •esame di ma. turità» fellcerr,ente superato della nuon opposizione rii sinistra. e un •riconoseinen10.. da parte dei nostri avversari. non volTJto ma non per questo meno oggettivo ed importante, della nuova sinistra eome di una forza politica determinante nel Paese Il 12 maggio rappresenta per le fone della nuova sinistn un punto dI s....olta: non una c:on-ezione di linea ma un saJto di quali!a e di dimensione. Aumentano. in altre parole, le loro responsabilità passando da una fase propositiva. dì critica Ideologica. o di avvio rfi nuove lotte ad un.a fue dove si rende possibile aprire almeno la prospe!tiva d'i una k>tta politica genera.le Arcora UN vo1ta l'MXl è ur,,a ques1,one di tern,pi e di r~k!ità. ma di lavoro ne!la dir& zio,--eg.usta Ad esempio nella contraddìzione cl-ie si e r1"~ata col voto, u-wi importanza notevofe assume b questione dei cattolici: ma sarebbe un g~ouo errore opera.re. çon ~esstvo sem:plieismo, aHixhé il dissertso che si e manifestato ,iebba immediatamente trasformarsi H'I una SU'lt.a politica precisa_ Certe esperienze sono già state fatte ed e meglio non ripeterle. Cosi come ritef'/90 sarebbe sbagliato utiliz.:za,e I •cattoUcl demoer-. tici • come una forza rivolta sop,attutto al ,innovamento eeelesiale in una lunga battaglia ìntema all'istituzione. I cattolici democratici hanno IV\l".o successo proprio perché non hanno fat• to né runa né l'altra dì queste due cose. cioè di riproporre un·• rione politica in quanto cattolici (sia pure di sinistra) e di tare lotte di eontestarione e dissenso eoclesiaJe senza pros.pettive o destinate a perdere in partenza. Non posso che insiste.re w quella che ritengo runica via giusta da parte del cattolici di sinistra: combattere battaglie politiche, su un terreno politico, Insieme con gli a1tri {cioè con le forze di sinistn e la classe operaia). in cui si.ano messi in gioco anche I loro valori e le loro eonviniioni. come unico modo anche di verifica del cristianesimo ed i cambiamento della Chtesa. La continuità dunque dei cattolici democratici non è una continuità or-ganizz:ativa (si tratta di un"etiehetta da abbandonare imme-diatamente). ma è la continuità di un metodo che mi sem-- bra finalmet1te quelk> giusto e che non dovrebbe essett abb&r>- donato ma applicato anche ad altre questioni. I cattolici di sinistra non deYOnO tar l'errore dei cattolici dì destra che con il refettnrfum hanno volvto tare la conta; la eontraddirione che si è aperta nel mondo cattolico è solo agli inizi: essa deve aJlargarsi fino a giungere ad un punto di non ritorno a JiveUo di massa. L, polit.cal del roditore del ri$icate qui e là qualche e.attolico da trasferire all'azione politica è un'idea tanto errata quanto miope. La sinistra non deve ripetere qui gli errori e gli schemi già pfOt>ridei partiti tndìrionali che t.nno mai consentito loro di comprendete la questione ,lei cattolici. E" indubitabile inoltr-e che Il 59 per cento dei votf abbla por·- tato un grande colpo alle prospettive di compromesso storico. aJ. meno alla sua ineluttabilità nella contingenza storica italiana. Ma se entra in crisì a sinistra. esso potrà trova.re nuovi paladini nella OC. ~la misura in cui si dovranno cercare nuove vie di usc.- ta e di prospettiva per il partito democristiano e· su questo che !"azione della nuova sinistra deve misurarsi non solo a livelLodi petizione di principi ma nella concreta capacità di proporre nelle idee e nei fatti una diversa polrtiea. E" qui •rl esempio che un processo dj unificazione non tanto delle sigle e ~le organizzazioni quanto delle linee politiche e dell'azione si rive!a indispensabile per non regredire verso una fase •gruppettaria •· ma per euefe affaJtuza della nuova situ. zione, che offre alla sinistra di e-lasse ben più ampie re:spc>nsabilità e spazi politici. Vorrei concludere con un breve accenno agli impegni attuaJi. Se usci.amo vittoriosi da una battagli.a dì tipo ideologico dobbi• mo dire che nel campo delle battag!ie di tipo • strutturate •• quelle opera~. non possiamo es.se,e altrettanto soddisfatti. La lotta al governo AOOreotti prima. la comprensione per il pau.ato governo Rumar e le sue promesse il referendum da ultimo hanno fatto mettere da parte. per un periodo assai lungo. una forte azione sul sala:tO ed anche sui temi eeonomtei e di riforma. i~ debo!endo le nostre prospettive. Oui s1 l'esigenza del rilancio non ~o è immediata. ma anche deve trovare sbocchi politici più adeguati e signlfìeatiYL I cedimenti In questo campo non sono atti di •responsabilità•. ma sono arretra.menti complessivi sena s-:nso e senza giustificazioni. Tenere nella dìfes.a del salario e insistere nella politica delle riforme vuol dire riger.a,e all'avversario almeno UNI parte del peso de!la crisi e far es~odere eontnda1Zioni in s.ettori socia.li ed economici che devono es.sere messi in discussione. L'azione sindac;.ale. non solo nei confronti del governo ma anche nei confronti della Confindustria, con l'apertura della vertenza sulla contingenza, non deve a.spettare l'autunno ma deve dJspiegare immediata.mente tutta la sua fona e tutta b sua c. paeiti di lotta. lini in tette le zone d'Italia e presentandosi quesi esphci.tamnne come l'aspirante p:ougoni.sta di un diseioo di potCTt e di regime. La società itali.,,na ha espresso il suo rifiuto ad un modello di de:DOCTaZ2gauid.ua.. anzi teJe-guidua, aara- ,erso un ·o~utiz:zaziooe dd potere c:osutuita dlii un meccanismo b~ratico corporath·o. in cui si intreecia.no la occup3:Zionc demoeristian.a. dello Stat0 coo l'"tmpicgo spregiudicato di potenti rnumenti di po:erc economico. Su questo SO e~ stata una obicUiYa COO\-ergmll della classe opcrtia con lZfihc zo.. ne di ceto medio ed a.ncbe di borghesia. La traduzione politica di questo rifiuto proprio per questo noo ~ f• cile. La DC. in un CtttO senso. si è tro,-ata contro rutta ull3: fuci.a deU'Italia moderna. ma qucst'lt.alia moderna è a sua ,'Olta sok:ata da profonde eonuadd.irioni di classe. Ciò può e.omenti.re alla DC di prendere fiato e porre io essere un 'oper.uiooc di recupero. In questo qu.. dro due sono, a mio a\"\ri.so, le lezioni sbagliale di qucstO ,·;XO. La prima t costitu.i ta dal trionfalismo di chi patia di • no rosso • e che quindi ipotitta eome già formatO un b!occo brpmente maggioritario di sinistra o di chi ritiene. magari tramite la miccia dc:p.i ono tt· fcttndum. che 1'alle3nza a.oti DC del prolewia10 e dcli~ borghesia moderna sia all'angolo deUa strada fari\. mente genera1iz:z..abile traducibile in un'ipotesi di completo l'O\uciamcnto dell'attuale equilibrio di potott. La seeond• ~ rappresentata. da eh.i pensa di poter ricondurTC la DC alla e ragione » moderando il tiro subito dopo il !2 maggio e in un ceno senso rassicurandola sul fano che nes..cuno intende farle d~I male. Ora se è \"Cro che l'aJter• n.itin non è aU"angolo della \ia. non t DC1IUIJCDO ,·ero. a mio U'\i.so, cbe in ,e. guito a questa sconfitta la DC sia disporuòilc a can>- biarc politica e struttun. del potere. Il dibattito \'Cf'O che può aprirsi neUa DC è era Fanfani e i dorotei; cicx tra chi. eoglit-ado la aùi della società italiana, persegue una I~ di dinamismo, dì mutamento istitulionalc, di doodamento a destnl e a .si-- nistra e chi punta. invece. alla eontinu.a::riooe di una pratica rrasformista per tutelare con la tanica morbida del rin\"io tuno il parusiti.smo e il pot·erc che fiooca ha reso clcttOf'&lmente forte Ja DC. ~-o che l'alte-rnariva oon t all'angolo della strada, ma tunuia, rispetto a queste due ipotc::si. un processo altemati\-o \'8 inncsc&- to. Sarebbe un erTO~ gra-,-e consentire alla DC un cont:$imo recupero. ~ ocl Paese un :-.O che t alla riettell di uno sbocco poli~ eo non scccamcnte clas1.ista e socialista. ma di altrm• tiva democratica. Per quosto sui nodi della politica ccooomica, de.I pataSntismo, dei diritti ciYil.i, vanno sviluppate dd1e ~tta:glie chiare e P~- E. proprio su qoe,. sri nodi che la classe operaia ~~f~=:t: ca politica delle alleanze: che non si risolva in una .su:tiea regist,mon< de!L, a:xnpks..<i, tà dc:tla stratifie.a:riooc soci• le de.1 DOSttO Paese e cbc non abbia nemmcoo l'illusione di risotvere iD UDO sbocco rigorosamente ~ sta e socialista quello ebc pub invece CS5Cre, ne.Da c:oocretez:n stotia>pOlitica di qucQa fase, uoa profonda s,,·olta democratica. .......... , ....... , .. , ............................ I UNO, DUE ·-- I E tre!Fanfani sbatteil muso ~è,.,"ffOcMlebu~ hcnn.o le gc.rr:M t:Ortt. Fcnj~ r.i è il pii) grcr.de ba!l~a d"lt::lia.. D:.ucr.u la cam{» g-.a pn il rejnnsdum sul diiw:io. q!i ne 1-.a dijfuse. sp,_;Jare, ~..:i .. con la tipica feccia di un uomo dd '48 e dei tnnpi delUJ mQdonr.a pdlttTiM. Tronfio e gonfio cotrre un sagrestano c.':,ewbbia mangiato i fichi c!ft priore, t>gli si i agitato e 1-.D. parl.ao schi::ar.do da i.,n c;2po t:Il"altro d'ltal.ùl, co- ,,-.e un tappo da bottiglia di sp:..:-.ar.re. quasi che cd ~ scol:mo d fos:sno ~ fnsi r degJ.i intmui pronti a ae- ~r. pnu!er.do dei sz.oi labbr, -:i. che. si. gli a:sirri ,-ola:noin cil'lo. I • Jnsi •. pn tuz:.. ris.pos:a, gJi hmnJ:> n:n.nc-.o10 ;;..!;!osso 11!"'.D. l'OÙmgti di \ O d:.e. s«or..do il nos:ro r:odnto ps.r.10 di ,.,-is:a., do- ,·rebM tn·n seppellito Fcn- _f.;,,:iCO"'teuorr.o politico corporatfro se non ancora comr pinore. enJl~. uo-..o da • battaglie dl'l :rt:110 •- Fari/mi - tteo iJ wo errore - i ri,.,..m:o cl di la dd 1968. e d:mq:u dl'l r:i.01,-0 r.e!Ja cosr:itn.:a poli1ica e r.dlD C'Jllurcdegli italiani. E.- gli h:z considCTatO il 1968 im st'SWn:o:zo casir.Wa e confuso. r.or. rrr.dendosi conto d:e in qurl!e lo:re fa cl.::s- ~ Optrcia dh-r.::::Hl çfù forre. 5ictJa. ;,cdtof"..a di li, rr.e,me cnd-.L r~la piccola e 11'.edioborgh~ $i 1:a!ori::a,:;2, in /om-.e a~che eS!rr!".e. la der,-.oaa:UJ e si riaa-.·a vigore all'cmifasci- $1'"..0, c,..e e .m::o ;, e r.r.o. ne la fonr.c piil c!:a di propeuo sodc:k e di ile. \'o., e a.:so die:ro il _._ :o- ,-.,e Ci Fanfcn; si rrgn·a_o:o i b.Jffeui o:,porttmisrì e cc>:• gi.:o:ti di Af"'=:.,.~:e. _f.rco:do co;;i.a cor-.e M.ZCl-.croni da ~ i!ue pc!!e t.'~ JOIJo » r.ei i-etthi 'cntos: li. .. .:,.pcA: di ;,eri,'eri.=. O·.: f.;r:f,rli si riprt5<fflta C'O/"I il bocc/:;r,.o C0'°1"'tit:tO w c:ui i s:..oi bflettì hitleri:.i ;oexr..o d·i,; lCC"l..'o~- :cta: r:e-::"e c!!e s.;.e sn::!- ~f:t ":1~::C/' ~:~-:.j!~ ;,i;.~110 c:~. ar.c-cr;2 t..,..., 1'0(. :.J. r.c., ,.,..ar.t+..,-·.;,:'1() dì ~•- c~r(' é: !I~e•,;.r~i del ri:.•.J!r tir:.7..e!fo c:1:e -:e ha s,:,:,;p•e ,fa:ie r:-::~~e nor: r.e h.: rr--i imbroct:r.:a una. Non ,.,'Or· rnnmo ~. cJ suo p0sto, ul cuore e r..d «n'd!o di Moro. Rumor. Donm Cattin e dri P:iJ oxuri franchi ti· ra:o.~, derr.ocristiani. CM Fanfani l3'.:G daJUJ .scmo politica i cosa da a,. gurarsi. noi fosse altro pa non ,-aBOV.IZTSi più di wae un OV\-'t'TSCUio po/irico di cosi bo:s:sa In.aura ideaù e curJturt:Ie. .\(a sarebbe assurdo in pari tempo dimenticare o so,. 1-olart sul fmto CM a pW ri;,rt:se l'abito multicol.ore e sfrcngi::Jo dt'lla d~ crisru.:nD gli i ar.da:o a pat· Mflo, 1'..a aderito prt:SYOC:1-.A con:plnammrt cl suo corpo prauntuoso e in.sa:icbile (politiccrr.erue. Sir::t'n/Ù). E, sarà opponunl) paciè tmn prrsnite W con questa de- ,,-..oao::ia cristi:zr.a crisaiola, d~r: :a cbbor.dantem.m.te da cauolici - dnnoc:ristiar.i e ,..Q - dnr.oamici e antifascisti s,e .-:on cncora o non già dassistì, U11 "'comp~ r.-.esso• Jw~bbe tutto /uor~~ sroriro: swebbe un'edi:ior.e ,.,'Oigcru.$i-,,a dd gioco cu-ila rr..orra o. meglio cr.cora, del gioe-o C.:.!lc • pc:lla OV\---etn-.:.:c •· Al Fan/ani, che in Sb!e politico 1-orrebbe r.ecasarictr.eme ! pn rirr.cr..ne a co1·a!loJ che 11:1toripur.àe:sse come pr; ,a: al Far.far.i che n.:ole coprire e dimattica re il siir:ificc:10 politic:o del re.fnnulun. i r.ttnS<:Tio opporsi /attr.:!o In-a su.Ila ri• som:a dm:ocra:ica e antif~ sdsza usdta fuori. coru ur.a cascma. ar.d:e dc!. suo pei,e e dal gTrfft rcdesi.::!e., E· qi.,n:a _c:ht' ~!1:a. r.on .::z drr..oc:r,:;:;~ ,'TUluma S!l -.U!..rc /a:n_lcr:iaru:.E' la tr.i":.fe cupa apcuni r.ri et>- rìddr.:o .. r:or.Co ce1:olico • da ir.gr.:r..:1:•e. cos:ringe,u!o F:-: 1:-:i a car.rcre. con la su.:, . ·.•«m: da sp!l1c-sr::en- ~ i! segue,::e ritorndlo toscar.o: • FIOria di pero tutti mi dicono che ho fauo un gran calo -:-i strct.;◊ po,::"appoco cor:\C' un~>. l'n c-ro da ~dere clr .;..·:ae di Paolo \'I. d:e 1r: Fa-::1.:o:ia~·r-~ ~r<("f'c:odi ri- ~p•;~e ur. • 0tr.t1to deit., Pro-.Tit!.r:::a•. Ll::SA STORT>, .................. ,, . , ...... , ........................... :

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