Unità proletaria - anno III - n. 2 - 4 febbraio 1974

Anno 111• N. 2 • Quindicinale del Partito di Unità Proletaria. L. 100 Spc.du:ione io Abb Postale Gruppo 11/70 Lunedl 4 Febbraio 1974 PdUP verso e Manifesto • • l' unillcazione I p!~°:'°~ u~,bi~-:,OKd~°e'"aJuc!° :!fv!: 1 ::1~ =~=:::!'nJ:'! Possiamo dunque 1:rC:u~~U:~'!:tennio~.~ ùima riunioot, ha dedto (in 'fUta all'unificuiooe KOU mcdiuiooi zione rt.a.lc e non alla 90mm,io,. • • ' ma yvv cc> <!c'l~mcontro dei s,uppi dirigt:nti vutkisticbc con. un conrron10 ri" essere sodd1sfatt1? ,:nunquc ~re un ~ passo rdt:P.,,\bnifes-10, che - ~ mo- ~le. e pcn°an10 •nchc aspro, con ~ ~n ~ai;: 1 1:; 1:1u::: d lf"C~=- - mento d1 andsre. 1n macchina - I useanaz.1ooe a, grupp, d1n&cn11 Certamente no I ! q si sta notaeodo ■ Rimini) d1 pro- non di UQ.Idcle-g.ama d" un ruolo Una scelta che «paga» Occortt es.sere COSC1Cnclihe so- ~ un~ ==~ 1.!1t1: runo ,oho • c~':_le 1 condmon; . S~I pia.no pol1ii~ ■ncniamo ~':o:~.~u:t•m~d~!i:::u~ d fi . tale d per fazt" d, oe.n1 aullfanle un pn> Dalla gnmeua dt tale scelta d1. rum. che, malgrado I passi in a- anche I nodi che abbiamo dt processo a11•' uni tcU=• f a I 1agom.stadel processo ,cende du·euamen1e sia iJ ralfor- van11 rcalu:zau, ancora gruj ca- iroatc,. ~are a:pttt':_ alrtkc::;_ Può CHI'$ che la su·ada che ab- zamen10 s1grnficat1Yoche. 11 PdUP rcnu di elaborazione e d1 inW• Pari d n. . d 1 =:~e~~~p em;'~e confCfto-1 biamo_sccll~ si d~t,.n,. alla pro- :n jJ :~-::if~st:f° ;:!i~=, :;:u;i: u~~~r:~heda ~~:r:: p.1rtt1o~~ell: sue sC:~ q n.anonak dd Mamfesio. u dei f~1u. moli~ p1u ma ~ ~ n«Jq eome"'su quello i:;ella intr.i• con di essere uff,cial~le costi• re d1 definire degli onen1amenti Chi nell'assemblea di Fircme ~1 d,_ qu1nto i compagni p,u t1n. i:Ja rcme-riere di una teru twt.e. è cb1ama1a a farsi canco g~erali ha _u-!' SCMO se_ avvic~e del n°'"embrc seorso colse $0pr11l-lcotlll'IU.SU• non potCSSCtO Pf"C'\C- C'Cmponenle fatta di d1,erse: ccnu- dd problemi ~pless1v1 del mo. • e: nd o possibilità di ,~rif,can: tn 1uuo i momenti di d.i:sscnso.nter- dc.re, ma n<$$Un ostacolo anche n.a,a di quadri operai e s1uden1e-lnmcn10 ope:ra,o. Non tuno, cc-rto. concreto le elabonazioru. ri qucna nm1ra .sccha come un ~-.e che ,ncontr:remo potra ,a. s.:hi che adcnscono at pl'OC',euod1 dipende da nOt. ma mohe cose 1eo1atho di superare: a1mUt1.:.•: nifw:arc la validiia _d,_una 5eeha unificar.ione possono ambiare se ~.premo ri• Dibattito e prassi men1c &li ostacoli che ancora fre1 che etti e nm.ane I umca sena se C il hc • d' spendere con pun1uaJna e chta• nano gli n·iluppi del ~ di ,orf_iamo ganin11re JI suecnso po- r erto, ~m1110 c cd_ua 1 rnu tlle esigenze del momento. '\;cuun d1ba11110teorico, potrà, unincu.~. Vi_ sani eh~ const- li1ico della nostra uione. o7::~ no: t com~one 1 = . ad cscmp:o, nsoherei comp1u1a. dcttri I unir~•~ a pnma,·eni Si è 1r11tta10e si tralla di una le prevalenie del PdUP e del M• Le prossime scadenze mente il problema di come orgacomc un obb1~uvo afftttta10, e sce:ha che presenta ahc.m.civc so- nifcsco, dhc.rsa e in qualche caso I . ~ nizzare il lnoro dj fabbrica. con a~dcun -:trro s1 aitard~ a SIU· lo apparenti, perehè qualsiasi aJ. con1ra,s-1an1cl'esperienza che sta . O,pe:~~ono a_nc~. dal! un~ quali s1ru11urc, se non sartmo dw-e o&n1 •Ho per . capue ~ 10 tro modo di procedere non ~-n:b- dietro le due organiu.azioni di- di tulh I nos.tr, o:uhtan!1 ne! sin• conte:mpor-a.ne:amcn1eio ir-do di q~c. r~ eg~ l'un!fK> be tenuto con10 della realtà e- ,·e-no in alcuni casi il modo di ::i~to, <f:alla ~ .ca~n~ di rac- rulir.u.re esperie~ direue in uooe ari I SUOI pnmi ptiS,1. SIC"mae intcm, alle due org.a- conc:cpire la militanza poli1iu. d ~ ,n ~er'"?\~" 11-::. d n:n• questa diru.iooc. cosi come non m:,l ~he:":vv::;:m:::,: niunionl. A,_ere sc_el~o~. i _procede~ col ;:i; 1;~? 1 ~n~i~1~~:,1~i _;,.~1; ~rà ;>:ì:!~~i _"so~;f;e r~,!~1 1 : 1ati che. ammoniranno i compagni ~assuno_ d1 ,nwau~e: -~ d1 con- ~cl mo"1mer110nei pross1m1 mc.- • nè S)tens:ionisii nè clet1orafi1ii•.'. del PdUP a ,:ua.rdarti dal pm. Una sceha fron10 d1_ b~ ha 11gnihcato mel• SI,. • knll: un conrron10 specifico nelle eolo di es.sere risucchiati dai com tere subuo m ~PP:0'1?k ~uc ~1pen~c ~che da~ nost~ ca- rcallà conc-n:1e. agni del Manircsto su izioni CO 1 ocorrente ttahà. senza mcchaz1oru, cosc1en- pacnà d1 sv1luppuc- in ogm mo- 0 • • • • ~gruppcll■~• n «inie:Uari.st►, n r ti del fano che per tutla una f~- men10, e_• rulli ,i .lhelli ,erso i ra c~e lum~caz.'°!1~ è ormai che. al • he 5C: ncn sarebbero mancale polem}- ccmp.r:gn1 comumslt una propo- certa, e 1n 1emp1 rapic:h, occorre .•· := • :!,~ m;!~eM: Una uniflazionc. «diplomati- che. confusioni, momenti di na- sia uni1aria di l011a aJ go,emo, anche ~e 00 ? ! un dato psicolog.iilC:o dal ~ d" ta . ca"' (somm11oria di due. orpniz,. ~a.tiooe. ma che le. diffteohà sa- alla DC e ai padroni, la possi- CO) e og~, com~gno ~ P~_UP n d 1 ~ 'b UJ:ioni e basia) nrebbe prodot- rcbbn-o sme supentc in •vanti bili1à dj non affidare alla scon- e det ,1anifcsto nnena d1 p1u e :pprestn:. 10 ~ri u:.,. 7,'110a·,~ 1 ,o, come. danno mag:iott, la scle-. racffldo sì che l'uaificazionc: divC: filta del movimento la dimostr. criticamen1e: ~u.l ~10, ~rio f -~~~ tu~U . 1J,.di· 1 nel rosi della nuova forza pOfhiu. 1 ninc. Jempre più un mohiplica10- rione che. l'opposi:zJonc dhersa <>i• I ~1t. ~n:i, idua~ ~1 er- ~~ 10 r:e-,1 enf k>ear ~ che Nella primavera del '7J, quando re di coe.rgJe. di capacità, d'inizia. gi e il compromesso storie-o do-I~ 1 ,e:n un_pu~ 1nd1s~n~ ■ddiriuu~ (cosa 1cbe \c:mbra cominciammo • p1:rlan: di unifi- th-e. mani non «pagano» per i la,ora- d 1 ~T gar-.nure I sucoes.s, di 5c-e.nd&Jizu.recanto qualche com- cazione:. ave,·1mo alle spalle l'on- t.:n altro dato acquisho ! rap- tori. c:0!1 come: dipende ~a noi I' omz:_n,. , . . pagno della sio~tra Aeb) ra anc:he da1a di norma.liz.uzkme seguita pl"CSC'nmodal rauo e:hc il molle l ~~ danero un• r~n.a _1n~o. . Infine~ an~•~ . ~I unificazione le campagne elettorali. ~: 1:~r.ionj ~ 2 n:l :•u~:~ pro,·~n~ - già oggi - PdUP e :~1i:'rs~n:n,.:rod:a cf=~~,i~:. ~~ :~ora:::h1: 1 ::C~~r= Si 1r1111a di con.sigli e di ammo- quaJe 1f 1o';;c. che era prenlu ~oifeuo ~ ~ cosa 501• e 1.ncora la possibili1à di recupera- maq:inali come quelli del simbonimet11i che si faranno tan10 più . . . . e_._ queste ~llua.taon, possono po- re in posicho, Hrso soluzioni u- lo. della s:gla della direzione e foni quanto più il processo di u- 1n tulla la s1nJ.S1rad1 classe. e:rii s111,am7°1ci_nOuenurc queUe nel. nillrie:. una tendc.nu ■neon mol- della icslata 1kt giornale. sapendo n'.ficnicoc riu,ciri a Pf'(>ic1tarSio :J: qu_ella 11 ~ 11•. framdll~• ~ q~~ Cli~!! ■ncorii _u~ buona 1 , 0 forte a1 mohiplicarsi deTTe or- che su questo temno (dove non a,·an1i, a mordere nella realtà. d" cnsla T-uone, e r spin- 0Se I sp,nlo • pamomco •• ganir.uz.ioni, dei partiti e dei si giocano nè prcslig.i di organiz.. ~~ 1 lpa~- ta ele,ato • rango ','elle pros.sime sc:nimanc. sare- giorndi. L'unificazione progressi- zaztonC:) occon-c individuare soli metodo sceho I s,ce ta po iuca.. mo c-h!flna1i tuni a un grande ,·a dei mili1■.nti e dei meni non luzioni concrete:-, e c<>ncret.amen• . De,e ~re chiaro che ~uno impegno. poichè esistono scade:n- è ce-no di per s,è un dcme:n10 di te rificaci. 1-?~ended;!lC0006CCrlee ra~ni po- u çoli1ichc e orp.nina1i,·e che I priinz.ia e di forza 1ak da assi. Da mHi andiamo ripe1endo che 111,ch_ec:he ~, ano, in ~r- j urgonc. curare: una noS1ra significaiha e la crisi di orien1■men10 e di p~ 1a misun. quelle scelte. In pc~ 'speuh-e: che in,es1e il movimento And~ndo alla ac::celeruione: dei d! di ~Ousso, di crisi, lo spirito ~------------------~ o~io ! di un i,avi1à senu 1rmpi ddl'unfficazione dobbiamo d1 « m1s1enr.a• è una componen- Frec-c:den1i.e 1u11.a, ia siamo co- ~ ben coscienli dell'impon■n- lC indispensabile. per sopran·h·e- In questo nu111ero: scienti e~. in m■ncan.u di una u decish·a dd metodo che abbi• re, pCT non ltiCUni soprafhtt. rispo!!ita, le cose, anche in conse• ~,c_ sccJt0 J>CT rulm■re l'obbin- ~ lasui'°:~:i:!~~ e l ;o ore: l'esperienza di R.cggfo Emilia; ~~i:_~n·~;ab~e~t=~- r,t~~ d;!~":';.e~am:ue co: =r:"~f,heere\:C:•~ ~,~i e la vencnza FI ~ T riprende vi~ore (intcrvi- :=J~ ~~~Pbili~~;:: di dh·c:rs.i d1 impoqare: il proccs- i problemi ('be ,iene spinta a n- ,ca con il compagno Aiola), il mo,irnenro opera.tO non è pic:- ~~r c~c;:i "ui:lh 0caz~!z.iC:ct ~~e~i las~rig~l'a~:~ 8 inten·is1a al comandante lko Carreira. Co- :;o~~"i;~ ,::=ual~an:i~u~7;!:"du: si n.~~1i,. rauo di mc.dia.rioni dii critica come porlllrici di crisi. mandante del ~tPLA; re <-enu produrre danni irrimc-di• ~e:1;~ s~~tvt:~t ':~~b~ ~ue_ forze ~tk!>t. che hanno • lo sciopero degli studenti: b:l~ ciò t ,C:TO, quello che si ,;. vrebbc-ro assicuralo J'immut■ biliià ag.ito •.n 1ale _s11uut0ne e che ne- • chiede allinsieme delle due orpdcllc formazioni «contt9Cnti•. sono nmaste in qu.alc~.m~ se- quadrante internazionale· Cile, \1edio O- nir.urioni è !a cal)IC11àdi coglie-- In questo caso 1u110sa-rebbc st► ! gna1e_s. e puni~ •. uo1h_can1 sc-n- riente, Jni,hihcrra; re en·es1e:rno. quotidianameme, 10 (ape1trenirmen1e) racik: una z.■ nmeuere ID discu~tOOe s.e con una mobilitar.ione di eme.rgencaru dell'unmeu.:M>ne: un docu- s,cs~. possono dare vna soprat• • giustizia e lotta di cla~,e: intcn-i~ta a \1ar- za sui problemi deil, condizione: :;n~~c-~:';:,::~i,C:~,~n ef.N.Jn ;~ 1 ~umtd~e!~:: 0 ;~C:~~ro;; co Ramat e anicolo della Commis~ione giu- ~~~a;•~tb\ti!~e;,~~~n;:;: seppes,ato. E nnsuno avrcb'>e in misurani e-on i d11i nuo,i dc-Oa ,tizia di ~iilano sulla sindacaliua,ione del- gno. realiu11i con in1ellig.cnu e ::.:·=~:Josc:~t ,.!, r:,: ::'!1 ~l!:,~~~c:i~!°~~ =si::,. la p .S.; :~ 1:u=:, d~ic~ P:bb ~; anehe n movimen10 sindacale. per biamo. io dc.finifrra, scd10 tra di- • il quadro poliuco del re 'crei dum rare quello, più profondo, di doesempio. pullula di dirigrnti dij vene linee ~sibili ma più se:m- mani. simile metodo). 1Cmplieeo>ea1eci s.iamo incamroi- '----------------------' S. M. per unirci Bib ~ASSIJll GIOVANNI .....-. '!t&li& -,2? •;i; .. •- L I' Quale "Unitè 1/7~ deglistudenti? La politica del governo Rumo, per la scuola ha di fatto approfondito e portato a conseguenze ancora più gravi e drammatiche la linea inaugurata dal governo Andreotti. Restrizione della spesa pubblica per la scuola, nessur.a iniziativa per rendere generale ed effettivo il diritto allo studio, attacco alla scolarità di massa, blocco di ogni forma di sperimentazione, recupero e rilanclo di una logica élitaria e neocorporativa, sono i cardini della politica del tecnocrate Malfatti succeduto al conservatore Scalfaro. La crisi energetica ha ulteriormente accelerato questo processo di nor• malizzazione: come argomento potente ed • inconfutabile • per giustificare il blocco della spesa in direzione della scuola, per respingere gll stessi provvedimenti presi dalle Regioni sul diritto allo studio. per ricreare l'immagine di una scuola seria e selettiva, trasmettitrice dei valori del sacrificio e della austerità, come ieri lo era stata dei valori del • progres• so• e dell'opulenza. Altro che nuovo modello di sviluppo ed incremento dei consumi sociali! A scuola come in fabbrica l'obiettivo del padronato è riconquistare la flessibilità degli operai e degli studenti rispetto all'organizzazione capii> listica del lavoro e degli studi; l'attacco non è agli sprechi e al privilegio, ma all'egualitarismo, nella fabbrica e nella scuola. La reazione degli studenti all'attacco governativo è stata decisa e generalizzata: in centinaia di situazioni sono partite lotte, concretatesi in precise vertenze, per la gratuità dei servizi (dai libri, alle mense, ai trasporti etc.), per la occupazione, per la gestione diretta di un monte - ore settimanale, da usare in collegamento con la classe operaia e le sue lotte, come base per aprire anche la scuola media superiore alla utilizz• zione delle 150 ore. La risposta all'attacco alla scolarità di massa è stata quasi ovunque offensiva: comincia ad essere mat\Jra in tutto il movimento la richiesta della estensione dell'obbligo a 16 anni e della unificazione della superiore, come risposta all'acutizzarsi, attraverso la crisi, del lavoro giovanile, precario, al tentativo di ristabilire fra I vari ordini di scuole gerarchie e sbarramenti. C'è stata dunque in questi mesi nella maggior parte delle scuole medie superiori italiane una forte iniziativa di lotta, che è spesso riuscita a scardinare le chiusure, i settarismi ancora presenti nel movimento, a ri• dare valore alla discussione e alla elaborazione a livello di massa nelle assemblee, a costituire una forte spinta unitaria. La gravità dell'attacco governativo e padronale, l'ampiezza e la m• turità del movimento, spingevano quindi oggettivamente verso una scadenza di sciopero generale. Ma è a questo punto che riscattano meccanismi che si credevano In gran parte superati. La FGCI metta Insieme a Firenze una serie di orvanl- •ml di base, di dubbia presa aul rmmmento, e propone per Il 24 gennaio uno sciopero nazionale degll S1Udentl, aulla base di una plattafonna che riprende pari pari le Indicazioni scaturite dal Convegno dagli 91Udentl cc,, munisti di Bologna. la sinistra rivoluzionarla ha risposto anticipando al 23 uno sciopero già preannunciato per il 30 dagli organismi di base di Torino. Tra le due piattaforme presentate ci sono tante e grosse differenze. cd alcuni nodi non risolti In entrambe, su cui abbiamo intenzione di ritornare meno frettolosamente, ma non è comunque sulle piattaforme che si è giocata e si giocherà la partita. A Bologna la FGCI lanciò la parola d'ordine del movimento di massa degli studenti, su scala nazionale, autonomo, unitario1 senza nessuna pr• elusione al suo interno, sconfessando anche sue precedenti iniziative ed esperienze. Abbiamo detto allora che quella posizione ci interessava e che saremmo stati disposti ad un confronto e ad un lavoro unitario. Ma con lo sciopero del 24 i compagni della FGCI si sono rimessi su una vecchia strada, quella di procedere come se nella scuola ci fosse il vuoto da riempire con proprie proposte e piattaforme, fidando in un rapporto - per altro assolutamente non verificato a nessun livello - privilegiato e in un sostegno massiccio del movimento sindacale. Questo è il modo in cui il movimento unitario, autonomo e di massa, non si costruirà mai, in cui anzi si rischia di distruggere i livelli di autonomia e di unità già raggiunti; è rifiutare un reale confronto politico con for• ze che nella scuola ci sono e che, pur con errori e contraddizioni, hanno tenuto vivo il movimento in questi anni. La sinistra di classe doveva dare una risposta a questa impostazione: e ciò poteva essere fatto promuovendo ovunque assemblee che mettessero in discussione la pretesa egemonica della FGCI, da cui partissero nuove proposte ed indicazioni di lotta, tenendo ferma comunque l'esi• genza della unitarietà della giornata di lotta, anche su piattaforme diverse. come unica possibilità per andare ad un confronto di massa coi sindacati, i consigli di fabbrica, in vista della costruzione di scadenze unificanti di lotta a livello nazionale e zonale. Si è scelto invece la strada peggiore: quella di contrappone immediatamente data a data, piattaforma a piattaforma, bloccando la discussione nelle scuole a una questione di schieramenti. Quello che ne risulta sconfitto è l'obiettivo che tutti gli studen;i pongono come prioritario: l'incontro cioè fra le masse studentesche le strutture di base e le organizzazioni territoriali del sindacato, per costruire I consigli di zona e far passare la presenza organizzata degli studenti al loro interno. La divaricazione delle date, la contrapposizione frontale, rischiano di rendere questo confronto impossibile, o di snaturarlo profondamente, e proprio nel momento in cui con la rottura della vertenza FIAT, con le sospensioni alla Lancia, ci si avvicina a scadenze generalizzate di lotta operaia, rispetto alle quali è necessario il massimo di unità nella lotta su tutti i fronti. Noi abbiamo proposto e continuiamo a proporre una nuova data di sciopero, stabilita unitariamente, dentro la quale le divergenze, i contr• sti siano affrontati dalla grande messa degli studenti, dalla quale emerga fino in fondo la volontà delle grandi masse studentesche di lottare contro questo governo. In questo senso ci siamo impegnati nelle assemblee studentesche, siamo andati al confronto con gli organismi di base il 19 a Roma. Su questa linea di unità e di lotta parteciperemo a tutte le Iniziative .e ;ili scioperi che si ter!anno n_ell~scuole in qu_estigiorni.

2 UNITA' PROLETARIA Lunedì 4 Febbraio 1974 VERSO IL REFERENDUM SUL DIVORZIO OPPOSIZIONE DIVERSA, COMPRm1ESSO STORICO ECC. :XO'.'i EVITA:XO L'avventura integralista La linea di •tregua sociale• tico che rischia di crollare sul- se alla opposizione sociale, ri- cialis1a in /rafia. e di compromessocon la DC. la destra, non solo sen:a una velano lutto il loro carauere Son è staro colto il nesso la linea del meno peggio. sta opposizione seria di sinisira, •av1:emuroso» in quanto o/• importan.e, nella situazione in realtà preparando il •peg- ma compromeuendo, in qual- frano i tempi e i terreni dello italiana, tra roztura dell'imegio», non evita la •spaccatu- che modo, tutta la sinisrra tra- scontro alle scelte de!le /or• gralismo sul piano polirico e ra del Paesea, ma ~ischia di di:zionalenella degradazionee ze conservatrici, ai serrori più • 1 spoSlarla su terrem sempre nell'usura del centro-sinistra aggressivi della classe domi- sociae e •rfrolu.tione religiopiù di/liciti ed equivoci per d,· Run,or sa», tra rivolgimento nel/a • • name. prassi sociale e mutamenti nel ' 1 11_1ovimento~peraio, come La stessa sortita di Capo- .\fa_è tempo di porre in di- I vivere e nell'organizzare la co- ~~:~~':fo.con il referendum sul danno ~et Presidente ~ella scu!sione un al~ro _n~o stra- munitd di fede. , . . . . Repubblica. sul •fermo d1 po- tegico della n·ta ztal,ana al 1 . 1 . . . . E chiaro _cheil d1vorz10sta li zia• e sulla revisione costi- socialismo» di Togliatti. . I marxismo- emms71;0 Ila• d1ve_n1a_ndo J1 pretesto col qua• tuzionale in sensoau1or1·1ar1·0, p I , • I b 1· I liana ha saputo combinare il 1 . ere_ie oggi ~ ~tiag.10 su massimalismo di chi prevede e s ' ~!oca una. partita politi- non ~ stata affatto colta in div~rz,o, c~e ns~hia d, ~rea•, la scomparsaqua.simeccanica ca ali mterno. d~Ila DC, den: tutta la gravità di un messag- re 11massI.:zod1 confusione d II' t .. r . d tro fone. soc,~lr ed e~~momI-gio sincroniz:ato con un pre• interclassista. .,·ede anche il e a_,em.z.1~:mree ,~iosa opo_ che consisten/J e ali interno c,·so clima pot,·t,·co ,·nterno • • h. d' 1 . I , la rivoluzione de, rapporti d Il h ,.. r,sc '0 1 masse ?'!po ar, ~: materiali di produ:ione e il n:. e st esse gerarc ie valica- internazirnale e una dr.1mma- forse an_c~esetton ,nfluen:au minimalismo di chi ;,er inIl primo ad essere investito tica situazione economica e dalla sm1s_1ra)c?atrurate dal tanto e nel /raaemi,o, lascia sociale fa,,orevole alle •emer- fronre clericale. • I I r · d I rudemente è il governo Ru- genze• autoritarie. Una socie- Noi crediamo che uno de ,ntaue e orme a ienant, e • mor già profondamente scos- td spaccata nei redditi e nel gli errori di fondo delle /or. la religiosità, preferendo il so e dilaniato al suo interno . . . . . - contauo diplomatico col Vati• e probabilment'! non in gra- potere dall'iniquità di una =~ trad1:1ona_Iidella smmra cano a un grande impegno di do di reggere all'urto del re. crescente inflazione e da un, sta quello dt ~o~ arer colza_•riforma intellettuale e moraferendum. attacco teso restaurare il di• la ~rta~a degl~ mse~mz,menttle• che. in Italia. non può, Opzioni di fondo stanno di• spotismo del capitale sulla /or- del 68- 69 e m essi I emer- probabilmente, non incidere e varicando la politica governa- za-lavoro. divisa dall'accen- gen:a del leg?me srr~rro_tra operare sul senso comune r~ tiva tra una linea di politica tuazione degli squilibri teniro- mutam~n!o dei ~appor:_dr1z /or· ligioso di grandi masse. economica di cauta defladone ria/i, dovrà vivere il porados- ze socia!, e •nvolu:rone cui- Affrontare in modo correiso di• affrontare una devian· rurale», trasforma:ione di ,·i• d e una linea di inflazione con- d' 1 . . . • d' 1 . 1 . . lo lo scontro çul re/eun um iroll t • bi • d 1 \f re •guerra I re ,g,one» m un I ra e t i·a ori compessn•1e de,•e ..i.~nificare un tentativo _aa, su, pro ~m, e 1 ~z- clima di •pace sociale•? quindi di non aver colto in zog1~rnoe ~ella r~strutrurazro- Le b't· à d I C _ pieno l'imporran:a dello ro:- per affrontare. anche coi limine mdustr,ale· il •compro- responso ' lt e le on ti della attuale siwa:ione. i d" 0 • C . federazioni sindacali di non tura dell'interclassismo D.C. prob!err.i del raccordo tra lot- ~:-5~ 0 • J•• Onat h~Jtut su- aver espresso in conseguente che si è avviala in significa-- te' soc.-alee scontro politico g' 1 mcentt' non c rud e_ma mobilitazione e in consapevo- tivi settori del cattolicesimo e la slor:a di ~uner,,r-ento P1 ro !'~gda O _sc 1 ?ntr~ 1 tra I co- le unificazione di classe la ->ociale,politico ed eccles:a!e rlP''" ~•ra·e,.,;ader co~iddetto ossi ,n ustria I e I oro pro- . tettori nel goi-erno: il proble• crescente_J~~tturasociale. le sino a giungere a chiama,e _,r,.,..,.,, r"i c,,,.,..1;,.;. rh,-, si ma del blocco della spesacor- respon.x1b1luadel PCI n~I non •trucioli• della storia quelli .;e-,..,••,. _,.: c-,... ,n•e r.,,,w;,..,c.n-J rente ri.1ela lo scontro Ira il a~er dat_o.coeren~e.sn~uppo che in realtà possonoessereil 1,,,, rl'Jn Fanfani e col Vatitentativo di concentrare e or- d1opposr:1onepo/Jt1cad1clas- •lievito» della prospeufra so-I cano. li Cardinale Poma (arch"CSCO\'Odi Bologna) l il presidente dcL la Conferenza Episcopale Italiana, cioè dcll"orpnismo che p;ù volte ha a111cca10 la legge s.ul djvorzio, inn,cando il rispetto di quel Concordate rnluto e rirmaio dall"« uomo della Pron·iden.z». Ade:s.so,con il rderc ..dl":n. Poma sembra proprio coo1en10 ~fa lo sazi anche a fine giugno? jll comunicatodel CentroOperativo 12 gclllWO 1974 I :,~n~!:.n:'s!':~~ ~fr~ L'anqgiamcn10 a.wruo dal te- derc cucio il significato pottico gretario politico deHa Democtuia di una Joua che può e de,·e esCristiana indka chiaramcn1e che IUC condotta vi11oriosamen1c. il mag&ior partito della bor&hc:tia Ad una conceriooe ipocri1a che, i1:liana si prcpan • scatenare la al di là dcUe tlfcrmu.ioni di prinbau.aglia dd rdettndum coatro il cipio, neUa reahà div;de le famidfronio. A quesa:o puato 10han10 glie con l'emarginazione, la pcnuna ,a.a più o meno condiiion• dolariti e I orpniuuiooe capii. ta ddle foru laiche po<rebbc. a]. !Utica del lnoro, oo::orre coolootanarc tale protpc:Uio.. tnppor«: una profonda revisione La 1cch.a della Demucruia Cri- di valori che si foudi sulla 1;best:.tna non deriva iOlo da una con- t11 scelta dei coniusi e, in particezione retriva e clerica.'.eche essa colare, ,ulb libcruiooe della don. vuole imporre alla società civile, DI - specie: proletari■ - dalJa ma da una prcci.w. n>loatà politi- lU& coodiziooe di doppia suborcfi. ca di utiliuate l'arcomc:nto del di· cuione in questa socieù. vonio per opcraR: una nolta ru- E' indubbio che uoa 1imiJe pc> riooari■ nel pae,e.. Nelle intenrie>- sizionc uo'f'ffà oote'"ole riJCOOni della D.C. il referendum 000 tro ua le masK cattoliche che ri,. dlnnterebbc. solo una c:pC1T& l,&Q,,, riu1ano di imporre ad a1tri il p,-:_,- u» ispirata dal rMAtismo cluica- cipio dj todisaolubililà dd matzi. le ma ano ltrWDeO~ pCI' banerc ~:u:bcm:C ~ cuf!!' rn U moTtmmto opcrtlO, u~ risultuo di una costrizione leg■k coa ~ c1r.cacu ~ crisJ, ptT ma di u.n.a libcn e ■atoooma Kdan-J.&rCun.a nstrurfUJ'UJOOIcap.t•, ta. ~:1~~~~ 0-.co un~.noa dett dJ. nelle fabbricbc e adla IOCletà; vc:a~ UD d.iv~•o ~ lona a.n.a prov• g_ma-a]e, uu,omm.a, di che II cood~ Del ~'"! di lnoun. rilancio jn chiave lo1eptlista r'? e oc:~• toactl. JUtemamo, A1!" ed egc,noruc& della o.e.. se non. n, che i:l referendum pcma COSO.· di una soluzione di tipo più cspli• 1uin u.a'~iooc per tum le ~or• citamcnte au1oritario. I ze dcmocnbchc e che fanno rifcIn queste condizioal, cedere a] rimeato al movimmio operaio per ricatto. 0 anche K>1o cootiou.arc a smaschenre e battere la DanodiSCODOKereil S:gnifta110 della CTaJ::aCristiana nel suo ruolo di ffid.a democristiana, 5ipiftcbct'eb- lona di ttpme, per raflorutt be. ldtanto arrivare impreparati ■llt11\"'erso una batta.glia. detDOCl'Sallo ICOftlto, avendo in.debolito i tic& e civile la kxta del morimcngrncmente la prospeuin di uoa 110 opera.io: pt1' _ani■re la: rico. mcbilitariooc della ma:ua dri Ja. stnuiooe, Ul u.n nnnovato rapporvot11tori che è e che resta l'uni• to cOn le masse. di un fronte di c.. vtta 1annzia per la: consc:n-► nuova opposizione politlca, e ~ zione di spazi di lotta e garanrie c.iak nel nostro paese. ganizzarr;: ingenti blocchi di'.------------------------------------------------------------------------- risorse da parte di uno Stato committente per il rilancio delle grandi imprese e l' assalto famelico di una larga fascia di piccolu e media borghesia a[e mance della spe• sa pubblica. Ma più grave forse di tutte le altre si sta rivelando la frattura in politica estera tra una lilte4I •europea•, compe,- titiva verso gli USA e favorevole ad un accordo con gli Stati arabi. sia per le forniture di petrolio sia per prestiti di valuta, e la linea del ~partito americano» di sudditanza alle compagnie USA e di speran:a nel dollaro. A questa progressh•adi,,ergenza su linee di fondo si aggiunge la lotta •tribale» tra le componenti di governo e di sottogoverno per la conquista delle leve di potere: lo scon· tro sulla RAI-TV. sugli enti previden:iali, sulla presidenza dell'Alfa Romeo sono soltanto i casi più macroscopici. Uno dei più gravi limiti della • diversa opposizione» dei compagni comunisti consiste ne!J"arer taciuto su questo deterioramento della situazione politica, nell'aver permesso. senza iniziative di opposizione. il logoramento per vie in• terne e sollo l'iniziath·a della destra di un equilibrio poliCHE COSA SI STAMPA IN ITALIA Settimanali in movimento Venerdl 11 gennaio è a.oda-, vera. Sc:neg.iorni (sette anni di I e: Le idee nei fatù • corrito in edicola il primo numero vita; tiratura probabilmente in· sponde inv~ a una visione della nuova serie d1 Senegior· feriore alle centomila copie) politicamente più avanzata, seni, scttirnapj!Jc dell~ sinistra de- ha mutato formato col nuovo condo la quale non esiste ~ mocristìana. Costa 300 lire, è anno. assumendo aneh·esso Je biet1ività giornalistica che non stampato su cana modesta e misure di Panorama. sia una fal:.a obieuivilà. ed è si è presentato coo due slogan II motivo per cui entrambi giornalista onesto quello che interes,santi. li primo dice: i settimanali hanno deciso di apettamen1e ammeue d'essere e Giovedl, venerdì, sabato: E• co!'lfonna.rsi a Panorama. e tendenzioso, travestendosi il sp~il ~~gdi~~- ~8fe~ non viceversa, è _nel successo I meno possibile ma • . sec O (gatop ante negli u1t1m1 due dee nei fam •. Vediamo d1 ca- ar.ni) ~ella' formula del seni- A queste testate avrebbe popire questi slogan. . manale mo,rfadonrmo la stes ruto continuare a fer compa11 pnmo ha due aspem, u· 1 • gnia Tempo, uno dei più Yec• no d1 natura psicologica e U· 58 adotta ta dagh americana chi sen 1manah d"mformaz1one no dt natura economica Pro- News"eek e Time. dal tedesco italiana (fu fondato durante il ponendosi a bracceuo con L'E· Spicgel e dal francese L'Ex· f I d . sprcs.so e Pitnorama, che sono press. Panorama non era sta• a.scismo, al "inizio _egli an~, 1 due semmanali più grad111 I 10 il pnmo ad adottare que- qua:3ntal. se le can1v~ ~nd1• alla borghesia cosiddetta pro- sta formula. già ,mportata in z1on1della sua casa ed1mce. la gressista, Senegiorn1 vuol sug- ltaha da Vit", semmanale og· ~alazzi: e !a lenta ma P;08r~ genre ai lerton dt questi g10~ gi scomparso e ,•issuto senza s1va nduzione della tiratura nati che d"ora m po1, se de- successo Rivol~ndosi allo (ormai al di sotto delle cent<> s1derano un'mformaz1one ~m- stesso pubblico dell'Espresso e mi!a copie) non avessero decipler.a, faranno t>:ene.a c.hiede-1dt Panorama, Scncg1omi ten- so 1"edi1ore ad accettare le di· re anche Seuegiorm. L aspet· de a insenre una componente I missioni dcl direttore. Nicola to economico nsiede nel fatto cattolica moderna accanto a Cenedra. uno dei pochissimi che questi tre giornali fino a oggi non si assomigliavano per due tesiate risolutamente la~-, direHO!'i di giornali che siano nulla: L'Espresso (vent'anni che e anche per questo grau- anche dd democratici. Cauedi vita; tiratura attorno alle ficate dal successo nei ceti me-Idra ave\'a dato a Tempo una t30mila copie) sta preparando di professionali. intellettuali e linea ideo~ogiea risolutamente la propria trasformazione in studenteschi. socialista ma (e questo confergiornale simile a Panorama La sinistra non dis?One in- ma che gii aspetti 1ecnici non (tredici anni di vita. tiratura vece di una testata d1 questo vanno mai sottovalutati) o non ,·icina alle 300 mila copie) e tipo: il suo unico settimanale a,·e,·a ric.hiesto con fermezza 0 la potrà concretare in prima• • di informazione• (Rinascita non era riuscito a ottenere la è l'o:-gano ufficiale del PCI) ir.uformazione di quella che i resta Giorni. l'ex Vie Nuo'"e pubblicitari chiamano e l'im· UNIPOL naco subito dopo la Libcrazio- magine • del giornale. Gli in· ne (tiratura odierna attorno al• nes1i ideologici non hanno, le centomila copie. forse cen· qu"ndi. tro\·ato il giusto pubtoventi), che non pare a\'er an· blico, che non si è sentito ri· cora trovato la formula migli<> chiamare: e non intCTC5Savare per un giornale tecnkamen- no, ovviamente. il vec.chio pu~ 1e moderno che risponda anche b!ico. E Tempo è fini10 fuori a esigenze politiche molto pre- dcl gioco. Se vi rientrerà, a cisate. J giudicare dalle prime voci. sa· ASSICURAZIONI ICI Proprietà del movimento cooperativo italiano ICI Siamo l'unica compagnia assicuratrice gestita dai lavoratori ICI I nostri investimenti per lo sviluppo della cooperazione RAMI ASSICURATIVI ESERCITATI Aeronautica Automobili Cauzioni Cristalli F1ims Furto Grandine Incendio Infortuni Responsabilità civile • Spese legali e peritali Malattie Trasporti Guasti macchine Rischi pioggia Rischi ImpIego VITA / Capitalizzazioni / Responsabihta civile auto (RCAl AGENZIE IN OGNI CITTÀ Nelle «Case del Popolo• e nelle sedi periferiche del movimento operaio e democratico MIGLIAIA di cpunti d1 servizio> UNIPOL Sede centrale: Bologna • Via Oberdan, 24 - Tel. 233.262 3 4 5 6 ~'\J"-"~ ,, ,>.J-..,1CAI lvV Quanto . al ~oD?o sl°'$an rà per andare a finire nel grupche serve ti lancio d_iS-encgio~• po dell"editoria di destra, che di n1..~vr ~rie, e c1oèm;r;e,.: I ha ~:npre in Genie e Oggi le ee nei am », CS...'-0 se sue maggiori testate (tirature le, rifare il verso allo slogan .. - . . . di Panorama • I faui separati ....~tc;rnoal me120 m,hone d1 c~ dalle opinioni•: ed è un po' I pie : . . . più credibile. nei limi1i in cui 1 ; ~1u.sto. _infine. concludere il uno slOjZanpuò C$seTe credibi- d.5rors_o .i~rd~ndo ch_e. seple. e I faui separati dalle opi· pu_res1 tr~tu _d1u.~ se~11mana!e nioni • corrisponde alla politi· sui . genens, 11 p_1ud1rfu!o m ca editoriale di una grossa ca- I:aha resta. e d1 gran lunga. sa editrice. la ~londad.>:i. che Famiglia cristiana. che supera non ha interesse a impegnarsi i! m.ilione e mezzo di co?ie. sul terreno del!a politica im· Pe, ti nostro P~e. una lira• mediata in modo aper:o ib.!- tu!"3 limite. ce:tame--ite (dato ninteso, vi si impeyna in altri ;he rifleae J"indiscus.sa egem<> modi) e che hJ in:elli~:e-1 n:a ideo)~c;? del cattolicesim~nte sostituito la sua testa;a mo. e an;he una concezione leader Epoca {quella che in a!• culturale prevalente non motri tempi chiedeva la repubhli· dm,a né obiettiva del gi~aca presidenziale) quando h.3 !i~mo, d~l • senizio • pubb!icons:ata:o che J3 linea di d:!- w gic-:-nalisiic.o): ma anche ustra era ormai pe:-d-!n:~. 0 me-I n ·::idlcaz:o:ie che qualòe spa• glio. che a,-reb~ rich1es:o un . ~, :-od • I impegno decis.o (alla Ruc.cooi. z .0 • ~ a:,e~a:C P· oa_i m-eper intend,.··il non conforme j d11.a:1d_auna_sm1st~ ehe h ~I> agli interessi de!!a c.!5J. p:3 e h \'C>g.113 medi::J.re, es1sie. << Caro Amendola, sono d'accordo>> In occcsione dd IO.o anni\.·ersario d~la nascita del PSIUP il compagno Dario \ ·a1ori l:a scritto ~t Rinmcita un lungo orticolo con il quale, r1pua,rru.do le tappe della lotta della sinUtra socialista si aJ/ermti che la r.asc1.tadel ~SILP (11 gennaio 1964) rappre:senzb lo sbocco ir.entab!Ie d! una c«- ren1e bcllagUa sostenuta contro il procnso di socu:!den:ocroti::.a:ior.e del PSI e con110 la prospetti1,.-adi ur.a collabora• :.ior.e subc.Iren-.a di gon•rr.o c:.ssie1r.aeI!a DC. Fo~ J-.a ragUH:e \'a!ori qwzndo aflermt1 che i 1roppo prn:o per scrù·ere la s:o,;o del PSlt;P .. \la è ctrt'! troppo uudi per S<:ti\·err.ela cror.aca. soprauut10 u t$3C viene _pregiudi:1a!mer.te p~gata cl fir.e t:mu:o dì dim~rare la ,·al1d1tà at!ia scella di liquida:.ione del PSIUP e di confluen:a. ne~ PCI perché ciò facendo si è comert_i o scn'Olare su episodi e ~lte cJ-.e sa.rebbe poi arduo pieg:ue alla logica della conff1..en:o. Può succedere c!loro di parlcte della b::m:glia della_ sinUtra sociaiuia, son·olando su uno dei s:.:oi mon:en11 s1gni• Jicativi; queIJo della c:rt::CO c!lo srclinismo, c!l"imenento SO-: vietico ir. l.,r.~ria, fatto da sinistra, ,n 1..n,r.omento m cui la szrun:ema!i::a:ior.e porn·a indurre q:u:lcuno a penso.recl-..e forse tale emica r.on tra opportuna. Oppure può si-ccedne di ricordare di sfuggita tutto 11d1bat1ito e la el:::bora:.umewlla remmica del controllo operaio, che con.sen·aan1.-orauna 5COI• tante a:tw:::l1tà. Può sucudere di nor. ir.tnrof,arsi sul percJ:i di una gra~·e sconfilla corr.e Ju quella del congraso di Ven.e:i.a, do~·e i gral"i tttori poli1iC1 non potevano _esserecertamente superati a,n una umtoria di Pirro• r~li:u::ra nella ele=ior.e del C.C. .\fa il più g,a..-e i che l"aigm:.a di giustificare le Sctl:e finali può port°:e a tacere sull~01ro d1 nascata del PSIUP cl:e r.on è nducebi/e al njiu10 di seguire l'aia soc1aldemocro1ie,a del PSI $:,dia strada della capito!a=1or.e, perchJ, se a ciò si fosse limitata la nostra scelta, non c'era nessun bisogr.o di costituire un partito. A sentire 1an1i compagni che diedero w: comriburo deterr.:1r.ar.te alla nascita del PSIUP. semb,a quasi che il nostro compi10 di alloro ru:m fosse che quello di 1r.a1urare 111 cor.di:ior.i per po:e, poi approdare r.el PCI; ma qun:i compagr.i dimostrano una memoru: abbastan::.a labile. Con:<>nor. ricordare che la sinUtra dd PSI diede i·ita al PSll.,'P cerro rifiutando sdegnosan:er.te la prc»pettiva Mn• niar.:z. rr.a anche sottopor.endo a dura cruicc l'esperier.=a complt:$.$h-adel mo,:in:enro operaio, aJjenr.ar.t!o fesigen:.a di un rinnoramento strategico della sinistro e di ur.a s-...c ristr.,;t:u• ra:ione uni1aria? Son si pz.ò oggi dimenticare il conuibuto origir.ale re~ presenta!O dalle. te!i per il J.o Cor.grnso, doi,e si sottopor.e.·a a critica fe.spenen:a decennd11del mo"·imento ope:raio, .n oi- :ica i.•a !a separa:i.o-:e fra lotta democu::ica II loua socialwa, si ajJerrr.a\·a l'auuc!ità del s«ialistr.o. Corm r.on ricordcre la nasua critìct: alla te.si della •nuo1.·a maggioran:a• e della •programma:ione der:ocrctica• sostenuta in nome di ur.a linea cJ-.eajJerm:n·a con chia,e;:a cl-.e la DC r.or. era condi• :i.Qr.1:bile e che ar.da•·a co,r.batt1.:ta a fondo ptrchl scltar.:o da!!a crisi dell'intercfassi.srr.o e della rottura della DC pot~ 1.·.:r.o nas<e•e prospe:ti1·e di a1.·an:arien10 per il mo;:imer.10 oper,;io? Parlare correttart:r-:te della storia dei PSl(;P nei suoi 8 cr.r.i di ,·ira ttai·agliatc e cor.ucddirari:; sigr.ifica soprai:urro, qui;!o,a lo si :oglia fa•e correuan:eme. tenere conro cJ--4 i momen:1 più chi della sua ~en:c. sono mz:i comn:ddis:au. d.;z ur.a p:;·:e da ur..a •·olontò uri;t.::r;,:; nei coo:f.·omi del PCI e dall'O:tra da elabora:ioni e prese di pos1:tor.i molto dii.·erse da qi.;elle tel PCI. Sor. si può dimer:ticare ad esempio cJ-.e ;u proprio il compagno Valori cJ:e dalle colonr.e di •.\fondo Suoi-o• sceu f.er.:.,-:er::e zn pole,r.ica con il compagno An:er:dol.:z s~!la q:..es:ior:e del •pa:mo .,;nico• f•Caro Arr.er.::Jo!a, r.o.o: sor.o d"accof<io•I e lo Ject metter.do in luct !e diverger.:e su.:r~ gi.che o!trecl:I ta::icl:e che facn·ano dfrersi PCI e PS/1.,'P. Se n·c1ti.criiamo i mornenti di dÌJ$1/nsoche carctteri::ororio i rapporti fra PCI e PSILP, dal dii·erso giuddo sul cenuosinistra. a qi.;elfo sulla DC, c.J diverso con:po.-:am~tO u,I decre:o"le, al dnerso g1udi:io wll:1 qUC:ità e le prospet1iw dette lo::11 opc•~;e e st~en:esche i:cli:rie e e-.uo~e. lo 1accia-:o fN' due preeiu ·agior:i· 11 per ri.chiam.;re i.na tsptrìen:.a d:e h;, di,r.os:,ato co1"!:edi.:e pc·:ili dc!!,:z sir:is:r.i posso-:o :ron:•si ir. éisser.so anche çro,'oo:do. s:i qi.e.s:ior:i ia:tiche e ,:,.;re~icì:e. un:a pc~, ques:o da·e ai loro r~ppor:i u,i rora:tcre di cor:trappos1:ior:e, an:i rea/i:::1":do irr.port.m:i II sigr.i/icati~·i mo.or.er.ti unm:r1; 2) per dire e.on chitue::a d:e ci umbra arbitr~rio. o quantomeno strumer.tale, arrl1,-a,ealla rondusiorie che il CO~· pimffllo nc:urc!e dell'esperien:a del PSIUP è ra:rua!e mil1lQt:a di U11!1 parte dei suoi quadri r.tl PCI. Infatti se è impossibile tro1,-are una qualsiasi coeren:a fra il pas.saroe il pre:srite per i compagni confluiti nel PSI, ci ur-:bra a!trem:nto a::ardcto sos:enere cJ..eessa e3is1a tout court per i compcgr.i confluiti r.el PCI. Sia chiaro cl-.e qui non è ìn discumor.e la legi!1ir:ità della .scelta PCI. cJ-.eabbiar:o umpre considerato con gr::r.de rUpeuo, rr.a soltaruo l'ajfcnr.a:.ion.e che per chi 1-.atr.ilitato nel PSIUP si ua:ta di tma conclwione logie.a. Chiunque abbia "-oglia e tempo per rileggersi con pa::ien:a la storia del PSIUP, dei suoi atti e delle SL.11 pos::ior.i, r:on vi tro,,,.erà na.sLona pndUposi:ione, r.eppure lar,ata, all'oc• urra:ior.e della lir:ea del •compromesso szorico• e dell'attuale linea del PCI. Ciò non s11,11ificco,n:icn:.enre che W-.Jl posi- :ior.e poli1ica sia er1ata soltanto pachi era co-:traddeua dalla lir.e:l del PSll..,P; sig,nilia più .snnplicemenze che chi condi• vide quella posi=ione dn-e awu l'onestà di dire cM le. condivide oggi e basta, sen:a pretendere di com·ir.urci cl~ an• che q!JV!do aJ/err-.a,-a a:rse dh·erse, li muoL·n·a in tutt'altra dire=ione. Si tratta di una chiare::a indispmsabil~ oltreuuto se r.on si vuole accreditare la pericolo.sa se,uo:ione che sia nistita, per alcuni rornpo1,11idel PSIUP. una doppia i,eritò. Fare i conii con il proprio po.ssa.tonon è arto fccile; ~rchicrrw però clmeno di rtlis:ere alla tenta:ioru di piegare la storia alle esigen:e di singoli, altrimenti si corre il rischio, per paura di apparire ir.eouenti, di ridurre esperie~ dì porta:a srorica, ancJ,.e se limitata. a piccole opera:.i.oni latti• che, tali dc geuare IP"-CM serie ombre su $Ctlt11cl-.e. tu:to somrr..:llO,semb~ar.o godere di T"laggioreris~tto da parte di chi le ha awersa:e cl-..eda ci:i le ha cor:piure. Pre.uo di copertina: L 1.SOO• Alle otganinazioni del PdUP e del M1ntfuto: L. t.000 • Prenotatevi presso le libreria • La Comune • (via del Pepi, 68 • Firenze)

Lunedì 4 Febbraio 1974 UNITA' PROLETARIA 3 LA VERTENZA FIAT Larisposdtaellaclassoeperaiallacris Laripresadellalotta1 Dopo l'assemblea,s-ciopero! ~ Dopo la rottura delle trattative, alle Carrozzerie di Mirafiori gli operai sono scesi m sciopero, compatti, al termine di una grande assemblea di massa - Intervista ad Aloia, della segreteria provinciale della FIM di Torino la prima fase delle trattative si era conclusa prima delle feste di Natale, sostanzialmente con la coscienza che senza uno stretto rappor• to tra la lotta e la discussione con la Fiat, non si sarebbe riusciti a fare dei passi avanti. All'inizio di gennaio, alla ripresa del lavoro dopo il «pontone• la Direzione FlATe il SIDA si sono distinti a livello di fabbrica e di stampa, per cercare di logorare il rapporto tra sindacato e lavoratori, dicendosi pronti ad una ripresa immediata delle trattative, ed esprimendo la • piena disponibilità• alle richieste, e dicendosi in questo ostacolati dalla FLM. Assemblee, coordinamento Fiat, riunioni di delegati, hanno occupato i primi giorni, nella preparazione della ripresa della lotta. Nel coordinamento Fiat sono state discusse delle proposte di scadenze di sciopero più generale, per esempio la giornata di sciopero dei grandi gruppi che hanno vertenze aperte, e si vanno unificando valutazioni sul governo e sul rapporto che la classe operaia deve avere col go• verno, di fronte allo sviluppo della crisi, alla politica economica del cen• tro-sinistra. Si è soprattutto confermata la validità delle scelte fatte con la piattaforma rivendicativa. La ripresa delle trattative, con la presenza dei segretari nazionali, per esprimere l'intenzione di fare dei passi avanti e di andare veramente ad una verifica punto per punto delle richieste. ha trovato la Fiat sostanzialmente sulle posizioni espresse nei primi giorni di incontri; non si è insomma vista la sua • disponibiltà • tanto proclamata. Una disponibilità che gli operai e i sindacalisti sono abituati a chiamare intransigenza. La rottura delle trattative, l'assemblea di tutti i delegati Fiat per il 22 gennaio e le scelte che ne derivereranno, lo sciopero di grandi gruppi, sono conseguenti alla presa d'atto delle intenzioni della Fiat. Nel corso della trattativa all'Unione Industriale è stata annunciata la messa a cassa integrazione per tre giorni alla settimana, per almeno due mesi e mezzo, dei 6000 dipendenti della Lancia. Prosegue così, da atto provocatorio in atto prOTocatorio, 1a strategia Fiat contro la vertenza degli operai: quest'ultimo segue dopo la campa• gna sulle difficoltà e sul deficit del bilancio dela società di due mesi la; segue dopo il terrorismo delle macchine incomplete sui piazzati, ecc .. La scelta della cassa integrazione alla lancia è un attacco diretto a tutte le vertenze e in particolare a quella Fiat. Come la risposta immediata operaìa alla cassa integrazione nelle assemblee è stata quella eseguita negli ultimi anni (es. Zanussi) dal M. Op.; della garanzia del salario completo qualunque sia il motivo della mandata a casa. Pagamento al 100 per cento del salario è la parola d' ordine. Oltre alle scadenze prima accennate in discussione in concomitanza con lo sciopero dei grandi gruppi della Fiat uno sciopero provinciale torinese di tutte le categorie, che continui la lotta iniziata il 12 dicembre su una precisa piattaforma di obiettivi sociali. Nei compagni, in fabbrica, nelle squadre, nelle assemblee è forte l'impegno a stimolare il dibattito e precisare il rapporto tra la ripresa delle vertenze aziendali e una risposta più generale agli attacchi del padrone su più fronti, che veda impegnata tutta la classe. cioè la definizione di una linea rivendicativa con precise rivendicazioni che permettono fo sciopero generale e l'apertura di una vertenza col Governo, non come polverone, ma con precise battute di lotta e di verifica. Nella situazione torinese. dove la ricerca dell'unità del movimento è necessaria quanto mai, il fermento e la discussione di massa nelle scuole sono orientati ad una giornata di lotta che coincidano con lo sciopero dei grandi gruppi, o con lo sciopero delle fabbriche e di tutte le categorie. Altre scelte sarebbero prese sulla testa del Movimento. me~·fOp~:lrt~;ci~:n:rip 1 ::end~ I ti 1 ser:!:°~~l cp~r:~~:~: :;; la\Orl' dopo le feste natalizie e nece~sità più marcata di ri.st:-ur- :.priJi:fl!!:e pu;;: d~~~~e:~ ==te ela rifu~~·e~~~nC:n:! nazionale Fiat? crisi almea.::, in due direzioni: A) nei confronti del Go\.-emo, I ~ti;~oid~lta~p~:! v:'~8:a:~:n:~:n~Jri~ i~!oinSt: perché soprattutto ali'interno dell' riodo di guerra hanno ottenuto I FL.\I, anche come gruppo diri- (in panicolare gli Agnelli); gente è emersa un.analisi e del- 8: nei confronli dei Javorator 1e proposte comuni, cbe prima soprattutto per quento riguarda il ~o, c'e:-ano in quanto più che peggior.?.menro delle condizioni pri.vile.giare la ricerca di un'im•.1di lavoro,. dimenticandosi certaposi1mone combattiva e decisa mente ogg: delle isole di moni.a,- ~ ,tutto il fronte come FL\I. s1 gio e di tutta. la propaganda che RJ1filegiav,1un..ec;i:ui!ibriodi ra~ aveva fatto doix, il comrano su1porti con le confederazion:. che le modifiche delle condizioni di ci aveva allontanato sostanzial. laYOTO. meore dai favonuori. Sopr-sttuno emerge la \"olontl Si en inoltre allen1ata, perché di poter usare gli operai come. portata a\'aoti con una cena in- Agnelli vuole in ogni occasione. certezza e prolWlgata nel tem- a seconda delle sue esi~zc: dall' ! o, le. nos:ra politica nei confroni: dei consigli <kì delegati e i consigli dei delegati molto sp,csso si sono tnm'ormati in par• 1-meotini. sede di contrapposizioni formali e di schiarimenti prefissati. non di p:oposta e di etaboraziooe unitaria, e di ricerca di is-j)OSte alla situazione comples&iva e di fabbrica, al disoientamento dei lanmnori Par-Ja•.-adi anafo-i e di socl:e onogenee che ri8\,latdaoo smtan• : zialme:11e: - che rosa è .a crisi - che cosa vog!'ono fa~ i pa. droni; IComt Sl mUO\ e iJ Go\·emo; - come s1 mu<n·e il mo\·imento operaio. :\on ilo a ripetere la"nalisi sul• la crisi, che e ·è e che non è con. gb11tura!e, che la crisi energetica è un aspetto della crisi economi• ca. eoc. 11 Go\erno non solo subisce LA COMMISSIONE NAZIONALE OPERAIA SI Rll!- NIRA' IL 26 E 27 GENNAIO A MILANO, NELLA SALADELLA BIBLIOTECA COMUNALE DI PIAZZALE ACCURSIO 5, CON INIZIO ALLE ORE 9.15 DEL SABATO (IL TERMINE DEI LAVORI E' PREVISTO PER DOMENICA ALLE 13.30). alcuni aspct:: di strumentalizza-1 ... ========-~ zione delle .:ti.si, ma la facilita ".' ._ e rappoggia, ed oggi sostanzia!- mt~ns..iicaz!one dei ritmi alla C-:-'" mtntc si p:""Oponepoco ahro che sa. !n:egra21one, allo straordman? i.:n aumen:o generatiz.uto dei u_til:u.ando . per qu_esio scopo 11 prezzi e un contenimento dei con- ncatto dcli oc.::u_P.1Z1one. sumi dei la•,oratori e d,e,!Jc mas- . Per _quanto nguarda_ la nostra se popolari. linea,. il c?C ~ facciamo come orgamnaz.ione sindacale, al pri• mo posto ci sta il rilaocio dclk Contro l'uso padronale vertenze aperte. Le \'ertcnu aperte dei grossi gruppi comeoe- \'<llJO già le risposte ai problemi che sono stati messi in C\·ideoza dalla crisi Per le piattaforme ci sono mtno poS1Sibilìtàdi e mediazione •• di-ciamo cost rispetto aJ passato, per )a pane salariale. perché I' as,petto saJariele ~ certamente un elemento della risposta generale. Ma per i salari, non è un problema solo di quantità. ma un della • CflSI • Un volantino diffuso pochi giorni fa alla FIAT dal PdUP e dal Manifesto di Torino problema di controllo lmem:rc in evidcnz.a gJi dementi egualitari). Ci deve essere una risposta conte-ipo:aneamentc a li\'ello gencr-ale, che rig-.J2.rda il ~ario rea,. VOGLIAMOIL PAGAMENTOAl 100 PER CENTODEL SALARIO! BISOGNA CAPIRE LA PORTATADELLAPOSTA IN GIOCO: I PA· le (detassazione, prezzi politici. Dobbiamo affermare con forza. e con la lotta. il principio che ORONI TENTANODI USCIRE OAUE OIFFICOLTA'COLPENDOLA eliminazione delrl\'A da alcuni ìn questi anni è stato un punto fermo(es. lotta Zr.:1ussi,..) : garanzia I CLASSE OPERAIA,USANO OGNI MOTIVO PER FARLA ARRETRA.~eneri ccc.), obicui..,i che de'o'ono assoluta del salario e pagamento al 100 per cento del salario I RE NEI SUOI LIVELLIGENERALIDI VITAE NEI RAPPORTIDI FOR· cresce-Tecd essere onetto dì diper la cassa Integrazione e oggi in qualsiasi caso: per fermate do- ZA CONQUISTATIIN QUESTI ANNI, battito subito. vute • carenza di energie. di materie prime. per ristnrtturazione LARISPOSTAE' CHIARAE VINCENTE: Ln'aiione generale. non geneece~ La cassa integrazione comunicata dalla Lancia è strettamente ?ORTAREAVANTILE VERTENZECON DECISIONEOENUNCIAN-~t~ei/~~ Ji~~led:nt~~ coftegata all'oso padronale della crisi che va avanti da più di un DO Il TERRORISMOPADRONALESviluppare la Piattaforma Fiat, del sindacato. Un atiegglamento mese: utilinare la crisi per sferrare colpi in fabbrica e fuori, per dal recupero del salario, alla paga unica di categoria, dalla con- Jlver10 da quello Ji oggi che oon ottenere la piena disponibilità degli oper.ù alla cassa integrazione. t~ibuzione del padrone ai costi sociali allo sviluppo del Mezz<> nroduca una 6Chanat:nazione come allo straordinario, come all'intensificazione dello sfruttamento giorno $YCSSO presente: e gj appoggia al del lavoro, a seconda delle loro esigenze, Nella direzione del rattonamento della lotta per le vertenze è Go,emo e lo ~i butta giù, ma Non a caso la comunicazione è stata data con la ripresa della LO SCIOPERO IN PREPARAZIONE.NEUO STESSO GIORNO, DEI ..h. c par.a da'.le esigenze, dai bitrattativa Fial I GRANDI çoMPLESSI C!"fEHA!"NOO~GI VERT'ENZEAPERTE(me- sogni dei lavoratori. dei diMxcuE' questo un altro attacco premeditato e diretto CONTROLA talmeccamcl: chimici. s1derurg1ci, tessili. eee.). I pati. eoc., e ,i muova di conseVERTEHZAFIAT come lo erano state le auto Incomplete •ul piaz- - L:e grandi vertenze devono ~avare una prospettiva generale di guenu. zali e la strumentalizzazione Fiat su questo, come è stato incon- nsposta e di attacco che rifiuti di pagare la crisi del capitale: Il coordinamento nazionale futabile dopo alcuni giorni, e contro li contratto della gomma e del• discutere nel sindacato. nel consigli del delegati, sul posto di F'a1 t--- confermato tutto questo la plastica. lavoro. gli OBIITTIVICHIARI E PRECISI PER LO SCIOPERO GE· coo una un'tà di p:-oposte e di Queste azioni padronaJi hanno lo scopo preciso di abituarci all' NERALE(lotta contro la flsealiuazione dei reddi-ti operai e ~ n!cnzioni notevole idea che siamo tutti suJla stessa barca e quindi a renderci dispo- tassazione _degli_assegni familiari a dell_epensi?"I, agganc:iamen- E' impor.ante eh~ sia staio p~- nibill a lavorare come e quando conviene a loro: cedere sulle de- to penslom-salar10, innalzamento del minimo vitale esente dalle ceduto da assemblee dei delegati roghe agli orari di lavoro. sull'utilizzazione degli Impianti, alla rf.. tasse. ecc.). e :lai consigli di settore molto ustruttt,razione che ha intenzione di fare dopo aver sconfitto gli tilj perché i delegati hanno 'ritrooperai. RIVENDICHIAMOIL PAGAMENTODEL 100 DEL SALARIO! ,·ato una linea comune, delle arBibliotecaginobianco gomen1a.zioni omognee, k> sian• cio per riprodurre ia di~u~~ione. :a creazione di un certo clima all'imemo della fabbrica. D. La ripresa e la rouura delle. tranati\·e? R. Al coordinamento jì sono anche precisati alcuni impegni opcraliYi immediati: per es., la presenze dei seg--etari generali el• la traltati,·a di martedì, sopraiutlo per 1ogiiere ogni illusione alla Fia1 sulle po::,.sibiJitàdi condurre la vertenza $U un secondo taYolo, che non foss.c direnamen!e quello di Torino. La rip--esa della :ran.ati\·e ha ,-isro una posizione fonemente interlocuror.a da pane della Fiat, mentre l'azienda prendeva gravi deci~ioni come la cassa iniegrezione. alla Lancìa. La rottura delle tra:tatin ha espresso la chiara intenzione. ~in. lità dc:II.1linea di dtui.,,;.,;od_ei con dacale di andare alla irrenediata tenuti spedf:et e del significato con,inuaz!one della lotta per la della \Cnenn. vertenza., non acce!tanclo la bur- Ane carozzcrie di .\tiraflori dola di una trattativa logo,amc e ro l'as.."dllblea, i tu-oratori di al• !mprodutti\·a. .:une offi~ine nel turno dei porrreta~:e ~o:n: st':i~uj~ l~~t~ele 1 r: I ~r~ono ~io~~l\~i~~= zioni • Torino le assemblee di sonolin~ la rottura della. tratmassa. Qual"è oggi il clima. la tati\·a. )..a proposta. portata in si1uarione del mo, imenio'.' E corteo alle varie officine. è ataquali le decisioni di sciopero_ le ta largamente aocoha dai lavora-- azioni programmate? tori che sono scesi in .tciopero R. Un quadro oggeuivo delle compau.. i-»emblee: c'è .stata in tu:te rete- La prossima ~enza l l'a.......semmenro comunt di una partecipa- blea del 22 gennaio di tutti i <lezione totale di rutti gli opera:. legati Fia1 di tutte le sezioni italo alcune sezioni si sono con_ liane. coo la partecipazione di deeluse con •.ma larga ri.;hiesta di legati delle p:-incipali Yertenz.e:in passare subito all'azione. in altre atto. do\'c realizzando un'om<> c'è stata una auen?a partcc:pazio- geneità neu·ambi10 del oomplesso ne, che complessivamente deno- Fiat. si \'3 a delle propo6te di ta Ja riconquista di una credibi- azione e di lona. Per costruire unpartito·operaio 1126 e 27 gennaio si riunisce a Milano l'attivo nazionale delle commissioni operaie del PdUP: una riunione di lavoro di quadri operai per verificare lo stato dell'iniziativa, la piattaforma politica sulla crisi ed I problemi di direzione del movimento, le scelte di organizzazione. 11primo punto che emerge dalla discussione in corso a livello zonale e regionale è l'urgenza di superare una fase prevalentemente propagandistica, ancora troppo esterna ai problemi concreti e complessi di direzione della lotta. Gli stessi limiti che registriamo fino ad oggi nella costruzione del PdUP come partito operalo sono legati ella tentazione, che spesso ha inciso, di reagire alle difficoltà oggettive, alla debolezza di collegamenti operanti con concrete situazioni sociali, alla scarsità di quadri operai già in grado di assumere un ruolo di direzione politica, proiettando lo sforzo maggiore nell'iniziativa di propaganda. In generale si può dire che anche sulla questione della crisi la veri• fica e l'arricchimento della nostra analisi e delle nostre proposte sono affidate ancora troppo ai dibattiti pubblici e alle tavole rotonde e troppo poco al lavoro di massa nella società. la stessa indicazione di dichiarare una specie di • stato d'emergenza • della nostra organizzazione, di organiz• zare la presenza dei compagni tra la gente in un momento nel quale le misure governative drammatizzavano la situazione sociale e contempc> raneamente rendevano possibili nuove esperienze di lotta e di organizza. zione collettiva, è ancora in larga misura una scelta da attuare. E' importante convincersi che i ritardi che verifichiamo sul piano del lavoro di massa si riflettono seriamente sulla nostra capacità di proporre una piattaforma di lotta davvero adeguata e unitaria, e si rischia di proc• dere per parole d'ordine che si susseguono una all'altra slegate dalla complessità della situazione sociale e politica. .A~~rtiamo invece il bisogno urgente che le indicazioni, le analisi, gll obb~ett1v1che il partito costruisce siano più funzionali al quadro operaio, abbiamo come problema centrale quello di aiutarlo a risolvere i problemi di organizzazione e di collegamento della lotta che ogni giorno deve affron• tare: e questo è possibile solo se sono costruiti e verificati continuamen• te insieme a lui. Se non c'è questo, se le destinazioni delle analisi e delle indicazioni politiche sono le tavole rotonde e i pubblici dibattiti, necessariamente ff. niscono per prevalere gli elementi che caratterizzano il partito (anche se formato da a: veri • militanti che passano numerose ore al giorno nelle sedi di organizzazione) come partito d'opinione, strutturalmente settario, perché il suo problema principale non è quello della direzione del movl• m~nto, e ci~è di. un rapporto unitario con le masse, ma quello della propria caratterizzazione, della ricerca non dei punti di unità per l'azione ma di quelli di distinzione per il dibattito. Se questa logica diventa prevalente non solo non vi è un afflusso di nuovi quadri operai, ma gli stessi che già militano nel PdUP finiscono per essere emarginati dalla discussione, dalle scelte e dall'attività e si ristabilisce quella separazione rigida tra milizia politica e sociale che ai). biamo aspramente criticato. La parola d'ordine che abbiamo dato a noi stessi del reclutamento al PdUP di una nuova leva operaia cammina se riu. s_ciamo a fare un grosso salto in avanti nella caratterizzazione del par• t1to ~ome forza operativa nel sociale, se come prima cosa, siamo in grado d1 dare una risposta positiva alla forte domanda politica e ai molti problemi ~on ~isolti dei quadri operai e proletari che militano nella nostra or?an1zzaz1one, con una forte consapevolezza che i compagni non sono tutti uguali e che diverse sono le condizioni di milizia politica di chi l~vora otto ore al giorno e di chi vive il tempo libero come condizione soc_1alepreval~nte. Senza di questo non si costruisce un'organizzazione polit,_caproleta_ria, non solo nel programma ma anche nella composizione sociale e~ett1va. Il punto al quale slamo arrivati nel nostro lavoro politico, com~ d altra. ~arte lo s~esso sviluppo dell'unificazione con i compagni del Manifesto, ~1 impone d1 affrontare seriamente ed in profondità la questione del p~rt1to, della sua natura sociale, dei suoi principi organizzativi: di questo dibattito le commissioni operaie sono una sede importante. Pietro Marcenaro

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