Unità proletaria - anno I - n. 3 - 20 novembre 1972

Anno I - N. 3 • Quindicinale d~I Nuov~ PSIUP-Sinistr~ ·MPL-: L. •100 - Spediziooe in abbonamento postale - Gruppo II/70 Numero speciale a 8 pagine - Lunedi 20 Nove~br;- 1972-- Bologna, novembre '72v:erslaocostruziOne dePl artil Resoconto Nel salone dell'Autosta• zione di Bologna, il 4 e il 5 novembre si sono riuniti ohre 850 delegati di tutta Italia per il convegno sulle Ione operaie indetto dal Nuovo Psiup e da Altern:uiva- Socialista (ex-.sinistra MPL). Gli invitati erano circa 150. Nel complesso si è registrata una affluenza certamente superiore alle più rosee aspettative. }.lolti i giovani, moltissimi gli operai, mollissime le facce nuove: un colpo d·occhio insomma ben diverso da quello dei convegni ai quali eravamo abituati negli ultimi a~mi. I lavori sono iniziati con una relazione introduttiva del compagno Pino Ferraris, seguita - nella mattinata di sabato - dagli interventi dei compagni Bruneui (della Calabria), Serafino (segr. FIM di Torino), Polidori (delrAlleanz.a Coniadini), More.se (della FIM naz1cnale). Nel pomeriggiO i lavori sono proseguiti sono la presidenza del ::ompagno sen. Dante Ressi. ·Tra gli altri sonc intervenu1i i compagni Migone (esecutivo naz. MPL), De Vi1a (Mpl di Firenze), Medici (Reggio Emilia), Cadelo (Napoli) e Viuorio Foa. Nella serata del 4 si sono riunite quanro com• missioni di lavoro: - or• ganizzazione (coordinatori Miniati e Migone); - scuola (coordin. len•olino e Mauceri): fabbriche (ccordina1cri Puleo e Giovannini); • stampa (coordinatori Proni e Cazzola). Le commissioni hanno affrontato i problemi politici ed organiz~ zativi più urgenti, ed hanno redatto una nota conclusiva che è stata letta ed approvala alla fine del convegno. Ocmenica 5 il dibatti• to è stato intenso e ha visto la partecipazione di cltre 1ren1a compagni, tra i quali Giovannini. Bellavit~, Lettieri. Paoletti. Laues. Falossi. Scasso, Puleo. li compagno Silvano Miniati ba concluso i lavori. Infine si è passa:i alla approvazione dell"appello finale del convegno ed alla nomina di U· na ccmmissione che prepari il documento conclusivo che. una volta discusso in 1utte le organizzazioni periferiche, verrà definiti\•amente approvato nell'assemblea nazionale (cont. in 2.a pag.) Le basi del nostro progettopolitico Pubblichiamo ampi stralci della bozza di documento inviata a tutte le organizzazioni del partito per la discussione e l'eventuale rielaborazione. Questo metodo di lavoro, scelio al convegno di Bologna, indica un nuovo atteggiamento che il partito vuole .tE;nereanche Jiella fase di elaborazione politica: un aUeggiameD;10eh.esoUeciljl i,contribul\ più ampi, che rifiuta il verticismo, che ricerca e promuove lo sforzo collettivo dei compagni, di tutti i compagni. Ecco perchè da Bologna non siamo usciti con un documento finale bell'e fatto, ma con l'elezione di una commissione che stendesse queste nole, da sottoporre alla critica, all'arricchimento di tutti, e quindi da rivedere e approvare definitivamente nell'assemblea del 2/3 dicembre. Un metodo, questo, che intendiamo applicare in tutti i momenti più importanti della costruzione del partito nella sua vita futura. Ci 1roviamo a vivere non un I siva) della classe operaia di sivo e alla conseguente divisio- su un aumento della disoccupamomento di stabilizzazione po- farsi derubare auraverso il ve- ne deHa forza-lavoro. z.ione, un aumento dello sfrutlitica o di riflusso delle lotte so- lo monetario, cioè attraverso la tamento della forza-lavoro, una ciali e sindacali o di completa inflazione. Lasvolta ~uevpeoromlesuob,ihsa'1àladen_ ".•,v,o,arove'rsoun egemonia delle organizzazioni ,......, poli1iche SIOriche della sinistra Lottecontrattuali deglianni'60 la manovra inflauiva. Tale sul proletariato. Pur di fronte b h' 1·. • Nel COl'SOdegli anni 60 si scoz-,o~etrod[if:1~e~~io~~a eesa~~~a~ ~a~~r{i~ad:,~:t~':!!~~al;uC:t~ 11 e S OCC I po IÌICI :e;e;:t_ic:}~ ~ag;~~ ~~~~~~ radicalizzazione della resistenza fronte all'accentuato processo valore economico e poli- è ritornala ad essere il centro operaia in una spirale che condi fascistizzazione dei corpi se- tico della contrattazione artico- dello scontro _socia_le, il luogo d 00 ucenp",ue?sou~n.~~ronb-,le10ddaiqculasse 31 ,.,- parati dello S1a10, pur di fron- !aia, il ririuto operaio a per- d u dd f d '"' ~ te al tentativo di unificazione meltere dopo i contratti, nel 1:,/ a~~}~~0~f q~:n~::: voglia forza p0lirica ( ••)•. della borghesia, di segmentazio. '70 e nel '72, il recupero dei avvenuto nel decennio prece-i Il dl~o padronale pa~ ne e di isolamento della classe profini attraverso l'intensifica- dente, caratterizzato da una ien- necessa!"'!mente attraverso la noperaia, il movimenio è in pie- zione del lavoro, la capacità di denziale integrazione della elas. compos1z1cned~l.fronte borghedi, nonos1ante gli auacchi por- esprimere una coscienz.a unita- se operaia delle imprese mag- se e l_a_co~pos1z1one delle contaci, anche dal suo interno, alla ria di classe contro i sis1ema- giori, pressata e soggetta a dure !radd1210m che esplodo~o allo autonomia operaia ed ai più al• tici tentativi di segmentazione discriminazioni. La condizione m1erno del blocco stonco che ti livelli anuali di strutture au- corporativa, e di strarificazio- operaia è il punto centrale del- ne è il !uppor10 ~i~le .. O~ tenerne della classe. ne gerarchica, la rigida oppo- l'analisi politica (si pensi ai quest~ ~1genza _le 1st1tuz10~1 novra avvolgente lesa a svuotare le piauafonne contrattuali dei contenuti più pregnanti di attacco all'organizzazione del lavoro e di egualitarismo, io cambio di una più facile e se-- rena conu-auazione sugli aspetti salariali, le cui concessioni saranno pagate dallo Stato (e cioè sopraltutto dagli operai stessi) in termini di miliardi di finanziamento, di inceml\-;, di fiscalizzazioni degli oneri so. ciali, etc. Esempio specifico di tale manovra ami-operaia è il decreto legge per ì1 salario minimo garantito ai disoccupati congiunturali: si lascia largo spazio aU'auacco padronale all'occupa~ zione e all'uso p0litico dei licenziamenti, caricando sullo S1ato le spese di mantenimento della forza-lavoro espulsa fino alla successiva reimmissione nel processo produttivo. Lapolitica «sociale» di Andreotti L'appellofinale del convegno Il ConTep,o nanooale sulle lotte promosso dal nOOTO PS1UPsinisll'a MPL, organiuato attraverso centinaia di a66embke, duniool preparatorie, convegni, segna la conclusione della fase di e ~ertz.a• e l'apcn:un di un nuovo procesiso di aggregazionenella sinistra italiana. Questa scelta, veriCkata dal crescente consenso di centinaia e migliaia di militanti rawre.seota Jo sbocc.odi loue cood<>ttc per 6 mesi in eoodiziooi difficili contro uoa assurda riduzione del quadro politico italiano al confronto D.C.-P.C.I..Noo è \'er'O che il voto di difesa operaia riscosso dal PCI il 7 maggio liquidi il probkma di uoa nuova domanda politica sorto a sinistra nel corso delle grandi lotte di quesd ann.i; così come noo è vt-ro che il successodeltorale e pOlitico conseguito dalla D.C. nella unificazione del grande fronJe ~ derato risolva le ragioni di fondo che banno animato il vasto mo,i-- mea1odella contestazionecattolica. Le forze unile del nuovo PSIUP e della sinistra MPL sooo parte integranle della 1radiziooe s1oriea del movimento operaio itali• no. Esse si richiamano alla tnidiz.ionenuova, patrimonio di milioni di lavoratori, delle Jollt del '68-'69 e della riconquistata autonomi• operaia, dei oonSigUd, elle assemblee,dei comitati di zona e di quartiere, aUa riscopena deUa attualità di un socialismo costruito da!Je Ioue della classe operaia e delle masse p0p0lari e.be è ronda10sullo sviluppo della coscienza del pOtere e della democrttia J?roletaria. Nelle fabbriche, nelle scuole e nelle campagne, dove una espe,- rienza antiupitalistica di mas5aba spett.alo i vecchi steccaci ed impegnalo una nuova generazione di mili1an1i,queste forze unite af. fondano le joro radici Nuo,·o PSiUP e Sinistra MPL si sentono pOrtalori di una ahernativa strategica e di una proposta polilica che li rende diversi dalle forze, maggioritarie e minori1arie, dtl movimencoopeniio. Oggi esiste l'opponunirà di un nuovo rappono rra quella parte del movimento operaio del nostro paese che esprime questi rinno-- vali valori e ruui coloro che oggi sentono di superare una militanza di classe che rischia l'isolamento dal movimenio nella misura in cui si contrappone in maniera preconcetta alle sue organinazioni litoricbc. Il confronto con tune le forze operaie va realizzato nel movittiento e nena loua, in una pratica sociale diretta a costruire il massimo di unità possibile nella azione. Rifiutando una contrapposizione sterile fn. scontro socia1e e scontro p0Utioo, es.se indicano nella costruzione di una nuova opposiz.ioneal blocco borghese dominante la via realistica per una nuova unirà di tutte le rone di sinistn su una chiara linea alternativa. I contenuti del '68 e '69 non sizione alla cosidetta mobilìtà cQuaderni Rossi:.}; è un'analisi statah dfvent.~no_11ce~ento pm seno andati dispersi, improntan- del lavoro, sono momenti quo- che ,,3 mollo in profondo, nel naturale e p1~ ?m~m170; ed al do della propria carica di egua• tidiani di lotta che dimostrano tentativo di enucleare iuui gli centro delle 1_st1tuz1'?mla DC. litarismo e di ronura profonda la qualità di una consapevoJez. aspetti più elementari, tutti i ch_eè esp~1one d1re~1adella nell'economia, nelle istituzioni za di classe che, se ha pennes- fattori primi. Se allora vi fu es1ge":23d_1 nstruttu~z1one_m0rappresen1ative, nelle forme di so al proletariato di liberarsi il difetto di una cer1a forzatu• nopehshca e della norganazzalotta. nell'articolazione degli dalla condizione di variante SU· ra sul daio teçnologico in con- zione dei sis1emi produni,•i. catcbieuivi, nella creatività del bordinata del ciclo capitalis1i- fronte :i quello economico, se 1urando anche u~a larga fetta movimento, nella sua non su- CO,non ha avuto però ancora si dette l'avvio ad una valuta- della classe operaia e del monbalternità al ciclo economico uno sbocco politico antisistema zione forse eccessiva di alcuni do contadino e bracciantile aldel capi1ale. tutta la società e per la frattura ancora for1emen- aspetti sociologici, res1a il gran- l'ideologia ed alla_linea politica la rase attuale dello scontro po- le esistente tra processo di sin- de pregio del superamento del• della classe dommante. Nel frattempo si ac:celera la litico in ano. dacalizzazione e processo di po- la integrazione pa1emalis1ico- spinta inflattiva sia per le ma- Per tuue queste ragioni siamo oggi impegnati nella costruz.ione Laf 'ine novre del padronato pubblico e di un partito nuovo; l'esi10del com·egno consente di arfermarc che privato, sia per l'aumento di siamo gjà una realtà politica operante in 1uuo il paese, Il chiari- La qualità di obiettivi e di li1icizzazione del Movimento. repressiva nella fabbrica negli ferme di tali Ione ha cer1a- dovuta sia ad una assolu1a ca- anni 50, menie inciso profondamente ~o~~i tmt=o~~ ~~:~;p~1;: Da questl elementi « teorici • !~~a ~;:O,~~~o~:: n!~lac~: per la coda il Movimento. sia e dalla spinia delle lotte con1ro ta ma strisciante, in forma di ad una impostazione. interna la risinmuraztne capi~alis1~c~ iassi di crescita fortemente ral• al sindacato, del concetto di au- rinasce lutea a temauca e1 leniati, di fone aumento della 1cnomia come forma assoluta Consigli ed anche quella ricomdi sp0li1icizzazione e presunta posizione permanente della clas- ~;=~f~~~e"ee e d~~'-l~r,~~~:; neu1ralità di fronte a tulle le se nella sua IOtalità che è lo iale crisi, come convengono or- forze poli1iche. interclassiste o ::~;~a~a~:~~['~~~~~/ae~~i. I~ mai gli apologeti del capitale di classe ( ••)• • • I d ·1 d" pubblico e privato e gli econo- Rifiutiamo la tesi delle orga- operaio, 0 SIU ~nte. 1 . ~soccumisii riformisti (perplessi sino nizzazioni ufficiali della classe, ~i~~0:o"r 0 i:is~~c:~~ ~af ;:n~ a qualche tempo ta) non appa- ~~m=~:o~7~:'a7r;~a: ~a~~~~t: lesto generale: le lotte cor:-pora- ~:r:ii. :amic~~a u~~s!r~n~i~~: zatrice dello sviluppo, incapace ~iv~ son~ 111eb~i _Perci~ rno wrale che investe profondamen. di cogliere 1:im~ssibilità di ~- ~:,r~~e aco:i :~':'un~:à ~ te !"intero sistema. formare !lei! a~bllo de!le st ru•: litica deUa classe intesa in moI profitti sono caduti perchè Iure. capita! 1st1che ~erli .a~peltl I do nuo,•o crescono nuove ali padroni non soao riusciti a ~ege 1 50 1 ~~uf~~::~: 1 po~~at~c:r: J~anze co~ s_1rarisocia)i che sutrasferire interamente l'aumento b scono la nstru1turai:1one ope dei costi sui prezzi e perchè ~ani_coinelimina~ile nonchè. lo ~la dal potere economico. • la caduta dei profitti risulta più mes1sten1e margine economico che proporzionale all'aumento per la riformabilità del sistema. dei costi. Il trasferimento dei fn realtà le lotte operaie nel costi sui prezzi non è potuto momento in cui si pongono lo avvenire compiutamente per obiettivo della ricomposizione due ragioni: la prima è che la della classe, assumono di fatto concorrenza internazionale in un ruolo antagonistico nei conak:uni prodotti impedisce di au- fronti del meccanismo di svimentare i prezzi oltre cer1i li- luppo capitalistico che, se può miti; Ja se.conda è il rifi_u10cedere su taluni aspetti rivendi- (che non è però ancora cosc,en- cativi o normativi, non può riza ed azione p0litica comples- nunciare al coatrollo complesUnanuova resistenzoaperaia La nuova qualità delle lotte operaie incide, per gli elementi già sinteticamente espressi, su tali squilibri organici del capitale, eludendone una già difficile ristrutturazione economica, che non po1rebbe che basarsi del centro-sinistra alcuni prezzi pubblici trainanti ::i~~~ia'!e~~: ~t:\rt 1 ;: =:~r:1a:mdea l~a~~~°;~li~i ;~s~~ Come momento strategico del processo generale dell'au• DI REALIZZARE LA FUSIONE DELLE DUE COi\lPONENTI OR· quindi, e non puramente tatti• mento dei prezzi. Il padronato GANIZZATRICI DEL CONVEGNO. CO, si inquadra la caduta del tenta. cioè. con la manovra del- Tale obbieuivo si raggiunge attraverso un dibanito comune che centro-sinistra (sconfit10 a sini- l'innazione. di recuperare ciò dia luogo alla costruzione della organinaz.ione periferica e si conclustra dalle lotte operaie nel suo che ha dovulo cedere in termi- da in una assemblea naz.ionaleche ddinis~a simbolo, sigla e si protentativo di formula ana a spez- ni di aumento del salario no- nunci sugli orientamenti p01i1ico-organiz.z.a1ci,h•ei dovranno organizzare il frome unito del prole- minale e di ristrutturarsi in ba• z.are iJ dibtuiio successivo al convegno e Ja preparaz.ionedel con1aria10canurando una fetta del- se al finanziamento pubblico gresso costiiuentc. la classe operaia nella ges1ione dei costi dei contraili. subalterna di un riformismo ra• Molti compagni sono convin- La fusione delle due componenti nell'impegno comune di cozionalizza10 del sis1ema dello ti che la lolla contro l'innazio- struire un partito costituisce la premessa politica e organizzativa per sfrunamento e del profiuo, ma ne rischia di por1are all'isola- coinvolgere in uo diba11i10libero e apcno a tutti coloro che con il superato a destra come formu- men10 della parte più viva del ~~~ 1 ":::,~~;gi;~!:i~,tll:Oi~,: 18:5:C,C;ieiu:z~.a 0°;:n:rr!:~~~~ 10 1 \unÙe la governativa da una ges1ione movimento. di disarticolare i prospeui,•e unitarie tuue le forz.e politiche e sociali che si rico::.<> che fosse realmente interprete collegamen11 all'interno deHa scono nel movimento opc.-aio. Jn parii<:olartques10 processo costitudelle attuali esigenze del capi· classe e d1 vamf1care le allean- en1e sarà utile e crea1i,·ose in es.so saranno coin,·chi mili1an1idella tale) e la fo~azione d~I go-I ze possìbili e. utili. Vi è ~na sinistra sindacale e sociale e compa~i presemi r;ielle)Olle di base.. verno Andreotu-Malagoch, che profonda coscienza del penco- che possono dare on appono decenmnan1enel rapporto con il m~ è il ten1ativo di governare una lo che comp0nano ad esempio! ,•imenio e un ~ntribu10 sul piano della elaborazione e dell'impc• fase di trans_iz~one~aranerizza- gli scaui de~la sca_lan:iobil_es.ia I gno per con1enu11,me1odolog.ie strategie ahernati,·e. ta_da una ng1~a nspos1a ope- nel ~nso d1 una mutile_m;cor- Il par1i10non n~ su schemi precosti1uilio nell'isolamento,ma raia alla offensiva padronale e sa. sia nel senso della mgrusta da.Ilacostruzione della presenza poH1icanelle Ione, dai dibattiti sui da una esigenza di liber1à ca- penalizzazione di la,ghi s1ra1i cOntenu1iche si snoderanno auraverso i convegni sulla scuola sul pitalistica (...). popolari. mcz.zogiorooe sulla politica internazionale, dalla comune coscruzione Mentre da un la10, infatti, si L'inflazione ianto nei suoi di una organizzazioneche non cala dall"aho ma è espressione della a~niua _!a manovra di divi- aspetti inierni che in queHi ge- nostra presenz.areale nel paese. s1onee ~11so)amenlo della clas• nerali in mtti i Paesi, viene A TCTTI I LAVORATORI, Al DELEGATI D1 FABBRICA, se ope~a1a, d1_auacco_alla co~- quindi giudicata non solo nei I GIO\A:".'I, Al CO'-iTAOl"\I. ALLE 'iUO\"E FORZE SOCIALI trat1az1one articolata m fabbn- s~oi_~spetti .:Ùntingenti t;'a nel E..SIXi>ACALIAFFIDIAMO LA PROPOSTA E L'l,tPEGNO PER ca ed alle struuure crea1e dal s1gmf1ca10 p1u generale d1 arma . . . . , raggiun1o livello di autonomia LA COSTRliZIO'.':E DI t::'\A ~LOVA ORGA~IZZAZIONE t.;Nloperaia, è in atto una vasta ma- (coni. in 2.a pag.) ARIA DI J..OTTADEL MOVI,tENTO OPERAIO. Bibl1otecag1noo1anco

2 Le elezioni del 26 in novembre Italia In molti comuni d"ltalia, il 26 novembre si ,·ola per il rinnovo dei consigli comunali. Elezioni «amministrative-o, ma, in realtà. elezioni politiche, come lo sono state e lo sono sempre tutte le elezioni. anche quelle limitato a una sola parte del territorio nazionale. E55e giungono mentre il nostro partito è ancora in fa. se di organizzazione e di approfondimento della sua linea politica. La possibilità di presentare nostre liste autonome in questa tornata elettorale sarebbe stata quindi irrealistica, perché a\Tebbe potuto produrre dispersioni di voti che sarebbero andati a tutto vantaggio della DC e dei suoi alleati «demoorganizzazione della sinistra italiana, non rappresenta però l'intera sinistra). Come dobbiamo risponde. ~i1i~n%~es~tt: 1 :i:~~~en~~J~ lasciandoci trnscinare in una atmosfera di rissa, ma facendo anche in quei comuni la nostra propaganda e la nostra opera di chiarimento. invitando i no,tri compagni e simpatizzanti a votare PCI per mantenere o cooquistare alle sinistre quelle amministrazioni comunali, ed esponendo pacatamente ma fermamente le di,·ergenze di metodo e di linea politica che ci separano dal PCI e che non avrebbero dovuto, tuttavia. impedire la formazione di liste unitarie. cratici » o dichiaratamente ---------- reazionari. In molti casi è stato invece possibile formare Jiste unitarie del PCI e del nuovo PSWP, aperte anche a indipendenti di sinistra (oltreché ai compagni della sinistra ~PL coi quali ormai formiamo una unica entità politica). Alla fonnazione di queste liste unitarie e alla campagna e)ettorale il nostro partito ha contribuito con una sua posizione politica.. che insiste soprattutto sulla costituzione di consig1i di quartiere oominati dai cittadini stessi, espressione delle loro esigenz.e e de1la neces.tità che non si crei mai un pericoloso distacco fra amministratori e amminlstTati. La possibilità di formare queste liste unitarie ha una grande Importanza politica anche perché dimostTa, da parte nostra come da parte dei compagni comunisti, la \·olontà di fare, illtanto, fronte comune contro il ca.E!!_alistnO.ear-iaggruiigérttil ··màs! j·mo di unità non mediante attad\~"~ Ja.'1egg11mentl plomatici, non llngendo di ignorare i punti di dissenso che tuttora esistono tra noi e i compagni comunisti, ma lavoraodo per superarli Non dappertutto, però ,ciò è avvenuto. Io molte altre località abbiamo dovuto constatare un atteggiamento di chiusura pregiudiziale da parte delle federazioni pro- ,;nciali del PCI, le quali persistono a... negare la nostra esistenza. E' un atteggiamento sterile e anti-unitario (per. ché il PC!, se rappresef'll3 indubbiamente la più forte Resoconto (conlinuu. dalla I.a pas.) prevista per il 2-3 dicembre a Roma. A Bologna erano pre,,. senti delegazioni ufficiali del Panito Comunista J. taliano, del Partito Radicale, del Manifesto, di Lotta Continua. ~l CentrO di Documentazione di Firenze. delle ACLI. del PSI, del Centro Carlo Marx, di Servire il Pope> lo e di molti collettivi autonomi di base. Riportiamo il rendk:on• to conclusivo deUe spese e delle entrate: - spese: propaganòa. affitto sala, impianto di regislrazione, sen•izi vari: L. 400.000 rimboni spese ai compafi le't~o~. meridiona- - entrate: quote pagate dai compagni delegati: L. 980.000. Si registra così un atti• vo di lire 40.000. lnfine ricordjamo che al più presto verrà approntata uni' pnbblica2.ione contenente gli atti del convegno (relazione introduttiva. conclwiooi. interventi, mozioni, approvale, ecc.). Mozione perSerantini Il convesno impc:gn,r:utti i rompqnl • promuovere lnlziadvc •t~ltamfflCC coi.. lc:pcc alla denuncia dtU'AN• PI di Siena contro 1a poH- :r.ia per il vile assassinio del compagno Franco Se.rantinl avvenuto a Pisa il S maggio 1972. nel corw di una m• nife.stazioneantifascista. 1······~~~;~-;~;~-;;·· ··;;·; ; ·-;~~~~~: •-•-~~ ~~;··· ~ Io nQ ,nnpreseguito con la proibiscaad ognunodi_la- : stessacuriosir4miSlaa repu- vararepiUdi tre oreal g1or• : gnanzacon Clii d si ai,ira in no• e cosi • la Terra.la 1-·ec- : un museo di anintmiimbal• chiaTerra,Jremmredi gioia, i =i %~!~,:=~s;,:ise: :;';;;!:e ui~n;~~. ~~~e~- : brano esure le a.ssemblee quei tempi Paul LA/argue, : annuali della C-On/indu:stria. cosi si chiama1-·qauri hm- : • perciòricordoil • gridodi gimirantecompagno.era un : dr.,lor• del suo vecchiopre- utopista, i padro,ii non a- : :sidenteAngeloCostaa quel- vevanoancoracreatocOndi- : la di alcuni anni or sono: rioni di !al--orotanto frer.e- : e Folechegl'ùalianinonper• tidie e insopportabilqiuanto ! dano iJ guno di lavorare•! le attuali.Eccoperchlsoloin : Angelo Cosra.uomo di iue,::~nd~i";:,P~:2a//;,/:C, r~~: ; ~~ di ,:';;:,n~o: d;J:,t:di non ci sarebbeda meravi~ : naso nell'annusareil vento gliarsi se ciò finisse twr ac- : e~ tira. Trascurando gli ~~!~~:ni,a~h~ndJ~l'faRa;:f. : scioperi che tutto sommato riva. ron 'luel popolo o- : portano via meno tempo nesto e pa:1enrema lento.a ! (che l dmaro ~ i padro- far la\-orarecon i ritmi al- : ni), si sa che nel 1968 • an• l'italiana}.; singoli /a1-·ora- : daronoperdute,. 155 mili0,- tori hanno fatto, special- : ni di ort per •OSK11ttismo•; mente il funtdt del dintto : nel 1969177milionidi ore; all'ozio una praticafestosa : nri /970 198milionidi ore; e mali:iosa di vita e un can• : ne/ 1971219 mili<mdj i ore. ero ai polmonidel capito!, : L'aS3enteismlo quel feno- e allasua id«>logiparodurti• ! meno che si manifestaquan- l'ÌStica. : do un lavoratore, $p«ial- Non tutti però si a.ssm- : mente il lunedJ. prova un tonoperchl si sanoresicon- : illtsistibile e irreversibile to che sono loro che. lnvo- : schifoper il lavorosotto po- randa.fanno il pienoal CO· : drone. e n per n si amma- pitale.e che rifiutandosiuni- : fa (ma in pratical'operaio, tariamente. an:ichl indivi- : dopo qualcheanno di lavo- dualisticamented.i fare,1 pie- : ,o i soventeamma1010vita no al capitale. si potrebbe fa. ! naiuroldurante), e COtl ri· \'OHJre rutti. molto di meno. : rrovaun salutar• contatto in modo QS$Qi più piacn-o!e : conJanatura,.,.,,ando:senine interessante decidendo in- : letto con la moglieo andon- sieme quel modo. ; do a cocciao a pesca. Ma :siccomele ore dedi- : Un parentedi Marx lo a- cote alt'a.ssenttitmosupera- ! veva detto sin dal secolo no ormaimormemenrequel- : scorso che non era il caso le dedicate alla lotta. agli : che la classeoperaiorivni• scioperi.oggicomeoggisnr.• i dicasse • i dirittidelfuomo,. bra imporsipoliticamenteil : e in particolare il • diritto marxisticoappelloe impegno : a/ lavoro•. ma che al con• rivolu:ionario: , Assenteis:i : uario • $i levasu con la Sf!a di tutta Italia. unitei.·i. •· : /or.,a terribile ,. per • forgio- ~ re una legge bron:ea che Luna S1or1a =.................................................................... . 81UIIVLvva~ir1UUlctnl,;U UNITA' PROLETARIA Lunedì 20 Novembre 1972 NuovoPSIUP e SinistraMPL: un nuovoprocessopoliticodiunitàasinistra Il compagno Migone riassume in questo articolo i motivi politici di fondo che hanno portato all'unificazione delle due organizzazioni, e gli obbiettivi che il nuovo partito in via di formazione intende realizzare nel movimento di lotta anticapitalista Dnpo il conr.:tgnodi Bologna, può tsure /orlt la ttnta-, ptrchè non. si disperda quel patrimonio di militanla, oncht I di /art politica cht non tsal/at·3 l'au~onomradel. mo1,,imtr.10 ziont d, abbandonare, ad un sia pure trans1tor10stato d'am- frammtntarta, talora Jauosa, che pure può ancora rapprtsen· ma P.rttendtt:adr uttlruarlo ptr raggrungtredtgh. scopi eltt· mo d, autocomp,actmtnto. I documtnrr t , contr,butt pub- lare una g1gan/tsca ruorsa della classe optrara. Tutto crò z;a toral, t a lu.:ello1s111uz.1onaclhte erano do tss~ sc~nr1essrI.n bl1ca1t III qutsto numtro d, « Unrlà Prole1aria ~ sono espres- /allo, a,rcorauna 1-·o/ta,non nella log,ca delle conflutnu, un caso tait prtlesa SI è tradotta nella subordmauone Slrart• sront dr quel posilluo risultalo polt1ico cht ha rapprtsentalo ma nella chiarezzapolitica cht richrtde r,spttlo ptr gJ; apporti gica al PCI, rtndtndogl,, ~raltro, un pessimo serr.:ruo;nello Bologna: sartbbe ipocrita non dirlo a chrart lttttu. origma/i di esperitnu dwtrse t la capacrlàdi superare t dia• a/1,0, ha dato luogo ad u,i"m1va111:e:l;elloralt avventurrsta L'tsito positwo dt 1m1ossemblta si misura con un mtlro /rammi nel reciprococonfronto. che ha disperso Joru prtuost per 1! moumento operato. cht t ad un tempo o:ganiuatHJOe di contenuto pol,ttco. Il Il cont:~~nodr Bologna Cl ha. dunque, portato oltre la numero dei compagni prtstnlt, lo loro estrazione soc,alt t Non ripetere gli errori del passato fau dt/111rtJtSttr.ZJJe ha chiartto r /trmtru dell'tmptgno per gtogra/lca ( una prtvalente prtstnz.a operaia e grovamlt, rn lo costruuont dr una nuova /or-Jl pol11tca. tui rl Mtuogiorno tra /orttmtnte rt1pprtstnlato), ti loro radi- Non renderemmo un strr.:wo a nor s/tsst st ci noscon- Dobbiamo tsstrt tosc:enti che le r.ostrt prospel!ivt di comento nelle Ione t ntlla_realt~sindacai~,?ti/a C,GIL come dtssimo cht, se vi sono rnstgnamtnli r:alidrda lra"t dalla non rrptltrt errori, cht purt c: hanr.o coini.·o!to,t di rta!iz.- ntlla CISL, la_loro capac_ztàd, ~ut~rscrplrnart I asumblta, nostra tsperitnui vi; purt 1u110un bagag/10,ancora rtcenlt, !Art le pottnua/,/à nottvolusime che dmr:ar.o della diversa auravtrso un impegno d, pa~ltclf,.auo~e-~slrtmamtnle con- da rifiutare. Sulla sarebbe più sbagliato che sostenere la no- proveniem.a e dal comunt ,a.dicamtnto ntl movimento optctnlra!o e ~tsante: sono tuttt dalt pol,11c,t non puramtnte slra estraneitàaglzerror, commessi dal vtcch, PS flJP td MPL ,aio, sono s/rtllamtn/t ltgatt a! modo m cui realiuntmo orgamuattvr. E' vero cht, tn quei parh!i, non avtr:amo la responsabilità /alt obbiellivo. d AJ di là di tu/lo ciò Boloino pontva un problema di dtlla gtsltont nazionalt. Eppurt, non dobbiamo dimenticare, Un parlito nuovo t etr/o un obbitllivo intquivocalnle fon 0. 1 , . . . . . ntl momtnto in cui avviamo la costruuone d, un nuovo par• cht noi ci poniamo con chiare-..za.}.{ 01 proprio ptrchè ad ~01 eravamo e stamo com.:mttcht ti ~t/lusso non sta ur. lt/0 1 cht ad ogni rtaltà burocraJicat di vtrliet corri.sponde esso crediamo, vogliamo costruir/o in manina coerente con c~t.acltsma naturale, e qumd, . rntluJ/ah,lt, ~enJÌ la po- una complidta oggtlliva di chi, nti ranghi o ntllt realtà quei princ,pi a cu, facciamo ri/trtmtnto: del basso, aJ/raveno lt11cadtl padronato che non s, acconttnta. dr scate~art la ptri/eriche, o ha subito, magari imitandola in forma pui la prtsenza ntlle loJJe, con la maggiore apertura verso ogni control/tns111adtllt. sut /rupp~, ma vuole giocare ali.mttrno blanda, una mnilt ,mpostaz.iont, oppure st è limitato al for...adi dasu al nostro tsltrno, cor. un'organiZZJJtionct he dtl camJ>?avve~sarto:ftr d1v1dtrloo anche pt~ configurarlo mugugno, per salvarsi idtologicomtnlt ptul/osto cht imporre sarà tanto più salda in quanto esprtssa dal movimento t non ucondo I suoi tnltrtssr, /t1ctndo scollare la log~ca~tilt con• una lmta afltrnativa. Siamo del tulio es11ane1a rtsponsabilitò sovrapposta ad esso. /lutnu. Ntllo sttsso ltmpo, però1 travamo cosc,tnh cht qut- di qutslo gtnert? Gian Giacomo Migooe sia stmplict constalazione, pur giusla, non bastava per giu• Una cosa è urta: siamo tu/li stalt coinvolti in 1m modo stificore un'inivativt: politica aulonoma, con l'ambizione nei---------------------------------------- ttmpi lunghi, di incidere t conlribuirt alla strattgio dtl movimento operaio del nostro Patst. Certo, l'autonomia t la sostanza di una finta politica, anche in una da1a situaVont storica, non nasct da un con· vegno: è il frutto di tsptritn:.t partilicht t di lolla, di riflessioni teoriche la cui rtlatit.Jamaturità può tsstre manifeslata, non dtttrrninata da un com.:egno. lnoltrt, ntl nostro caso, qutslo palrtmonio è certo ricco, ma ancht vario.· non C1 troviamo insieme prrchè provtnienli da una sttssa matrice ma ptrchè, ntl corso dtl cammino, ci siamo incontrali. Le due componenti - Nuovo PSIUP e Sinistra MPL - sarebbero riuscile ad andare nltrt lt: semplice rtsisltnU11 per iniliare, a/lrar.:trsoil diballito t l'azione comunt, la costru• zione di una nuor,•afo~a polilica., Un processo di costruzione unitario Anche st la risposta a lui/i qutsti interroga/ivi non poteva, lo ripetiamo, scaturire dal convegno di Bologno, il suo tsilo, che si al/ianca al loi:oro cht da tempo si andar,•asvolgendo in gran parlt delle udi periferiche, constnlt di fare akune conslotaz.ioni. La prima è quest~: nor: stiamo ttnlando di melltrt insiernt un vaso con i cocci, di sommart mtccanicamtnte dut comppne 1 ntf scpnf{ue., _ f~~' potr!bbnB.,_àl massimo rt:zliuart alcuni r,sulta/J organizz.altvi, axclH lf .4, fOTIO rtsptro; ma non ctrto àt:rt luogo a/la costru:.1ow,&OJJJundei ,uta lmea politica. In una prospelliva dtl genere Bologna si sartbbt 1ras/orma1ain una mani/tstazione di parala, accompagno/ada tratJative di co"idoio o di vertice su simboli, strutture e, sopra/lui/o, organigrammi comuni. Sono realtà cbt conosciamo, anche oiJ'inttrno dello sch1e1amtnto di cla.sst; cbt si verificano ogniqualvo/Jas'imposta un processo politico su una logica di apparato t non ru umi linea wlitica che emtrgt da un'esigtnt.a di base. Abbiamo prt/erilo la vio, appartnttmen/t più rischioso, dtl dib.11titot dellt decisioni comuni, tagliando corto la fase dei rapporti diplomatici o parilttici, che, ntlla misura in cui è esistita, si concluderà con l'asumblea di fusione, conr,-ocata o Roma per il 2-J dictmbrt. Perch; ; sia/o porsibilt tutto ciò.' Evidtntemtnlt la rt• sposta non sta in una « gestione politica, più o mtno obilt. Nemmeno si può ricercare ntl /allo cht « siamo tu/li mtli- /anti imptgnali nella lolla di cltJJst •· E' certo assai impor• 1an/t constatare, come fa la mo:.iont finale, cht apparteniamo a dut componenti storiche del movimento operaio: cht, qumdi, non crtdtremo mai od una finta politica che nasca in con• tuzpposiziont, o sia estranea, a qutlla trodiz.iont. Ma a tale dato, cht purt è poli1ico ma non sul/icitntt a quali/tcarci autonomamenlt, si al/iar.ca l'impegno ptr quei 11alorci ht nt• gli anni più recenti bar.no particolarmen/t caraUtriz:.ato lt lolle dtl movimento operaio. Il richiamo allt esperienze dtl '68-'69 non ha nulla di nostalgico, ma nasce dalla convinz.ione cht da esse scaturiscono indicazioni di contenuto e di metodo, tullora tsstn• ziali, all'a//trmazione della classe lavoratriet t alla costruzione di una società socialista, cht rapprtsenlano il nostro comune patrimonio politico. Non ri/iulare il nostro radicamento slorico e riconoscerciin tait prosptlliva continuamente rinnovata nella prassi ; la nostra /orta. E' oncht quanto ci constnlt di ballerei ptr una nuova unità del movimtnlo, sosltnendo co11gli uni le ragioni del rinnovamento di base t con gli altrt l'esigenza di abbandonare ogni conlrapposit.iont sttrilt e prt• giudiziale alle organi:z.az.ionisloriche dtl movimento operaio. Menlrt siamo portati a fiJrt /utJt queslt verifiche, sulla spinta dtl coni.·egnodi Bologna, dobbiamo pure conservare il unso delle di/ficoltà e dti problemi ancora da al/rontart. Al· trimtnti lo soddisfazione legillima ptr un primo risultato ollt· nuto, si trasformerebbe, per l'appunto, in un'i/lusorio autocompiacimtnlo. Ptr una rtaltiJ come la noslra, una minoranza cht pure rifiuta ogni voca:.ione o logica minoritaria, stare /tr1111 equivale a rtlrocedert. li fauo che dut compontnti di 1radiziont marxista e d, estrazione cauolica siano pronte ad andare oltre il «dialogo,., non può re1larelimitato al Nuovo PSIUP e alla Sinistra MPI: ma, in quanto espreuione di un proctsso non reetnlt, assai più grosso di noi, riflelle una più ampia possibilità d'incontro di due esptrienu interne alla classe lavoratrice. Se q11ts/o ; vero, sattbbt suicida chiuderci in noi sttss;, rinunciare al radicamtnlo nti nostri rispe/Jivi reJroterra cht costituisce la nostra principale risorsa. Nello sttsso tempo, occorre essere coscienti che. per interloquire sulla strategia complessivo del movimento con le sut orgoni-:zaz.ionitradizionali, non basta un contrtbuto inttlle/luale o ideologico; an• cht u sono assai m1porlan1i,nemmeno bastano nuovi t ori· ginah contributi ntlla lolla. Occorre, da partt nostra, un contrtbuto all'allargammto dello schierammto di classe, per incidere m qutlla grandt massa di spoliticizzati che, pur s/rulloti, per molttplici ragioni e condizionamenti ancora non esprimono una militanza polttica di classe. Si traila di un compito tanto più importante in quanto richiede l'umiltà delle batta~l,e ~i rttr.ogua~dia. che è comodo delegare od altri (magart tacc,andolr,po,, dt riformisti) ma indisptnsabilt condurre in prima persona. D'altra porle, occorre constrvart la capacità di optrart Lebasidelnostroprogettopolitico (continuaL dalla I.a pai,) contro il movimento, di ann3 di dh isione della classe e di integrazione dell' aristocruia operaia. le risposte oe11sa,mS!ia traoiz1ona1e Dinanzi ad una cnsi ciel capitale cosi profonda e ad una manovra per superarla così nuova per 11...sucoontenuto reale e per le sue implicazjoni, la sinis1ra tradizionale si limita a proporre un nuovo modello di sl'tluppo basato 5\illa programmadone democratica, -sttUè par~ lecipazioni •statàli, st/Ua:.\oua aua-tenditt•ro~ mo~i'ffi'-.fodl da.mentali di una bauaglia politica per una svolta democratica che dovrebbe essere perseguita come premessa indispensabile di una fase socialista distinta e susseguente. Ma a parte la critica gçnerale che occorre rivolgere a tali posizioni che ritengono si possa pianificare democraticamente il sis1emacapitalistico. si può senz·attro affermare che tale posiz.ìone appare perdente ed 3\'· venturi.sta ove si consideri lo scarso margine di riformabilità auuale del sistema, al di là di una pura politica di schieramento che usi le lotte sociali come supporlo alla propria azione istt1uzionale, senza vivi• ficare e strumentaliu.are ques1a uhima alle prime. Il 1enta1ivo. poi. di rompere il legame profitte>-rendiiapostula uno scarso approfondimento analitico delle strutture economiche e dei rapponi sociali nel nostro Paese cd urta contr0 !"esistenza obbiettiva di una rendita strettamente inln.."CCiata l profi110 e partecipe del processo di accu• mulazione comples.si,·a. Riformare il capitale? La reahà è che non si pub portare avanti una azione rifor. matrice di struttura che arme> niz:zi e razionalizzi il capitale in un momen10 di crisi strut• turale. senza investire tuno il processo di accumulazione c.apitalis1ica nella prospettiva del suo superamento; non appare pe~iò sostenibile la riformabilità della rendita attraverso il profitto così come lo « scollamento• nel tempo e nei contenuti delle lotte democra1iche e delle Ione socialiste ( ...). Le partecipazioni statali, poi, si sono rivelate nien1e altro che g~i poligopoli pubblici integrati in un mercato dominato dal proCiuo, che costituiscono il più valido supporto della ri• strutturazione del padr0nato pri,·ato. A 1ale impos1azione di gran parte delle forze ufficiali del M. O. occorre contrapporre in termini di adeguamento critico. una concezione nient'affatto esterna al M. O. soprat• lutto nelle sue a,·anguardie poli1iche, che si riallacci alle critiche già condoue dall'ala più avanzata del ,·ecchio PSIUP e che oggi riteniamo più che mai attuale e realistica_. che considera come organiche ed ineliminabili le storture del sistema e che fa leva sulle contraddizioni e le 1ensioni sociali che esse generano per acuirle, dislocan• do all'indietro il sistema (in un3 prospettha di ribaltamento dei rapporti di classe attra\·erso l'unificazione di loue economiche e Ione politiche, lotte democratiche e lotte socialiste). racendo rifluirt nello stesso campo capi1alis1a i costi e le con1r.addiz.ioni della crisi in ano. Partiamo cioè dall'anoluta improponibilità attuale di un nuO\'Omodello di S\'iluppo che ridia 5lancio o fiato al sistema economico in crisi senza contemporaneamente ricacciare indietro tutte le conquiste sindacali e politiche ottenute dalla classe operaia negli ultimi anni in 1ermini di aotonomìa e dì unificazione del fronte di lotta anticapitalis-tico. Ma ~a nece9SiL tà e la maturità de11asoluzione 50eialista alla gra,·e crisi stn.Jt• turale in alto non nasce dalla gestione riformatrice delle contraddizioni stesse, ma da una ininterrotta lotta politica di pc> tere dentro le articolazioni della società: riteniamo che oggi più che mai. di fronte a coloro che anche all'interno del ~t O. si accin,-ono a ge:;tire una lung.a fase di riOusso o a salvaguardare i limiti esterni di democrazia del sistema (con una anali• si ccntraddittoria e del tuno avulsa dalla considerazione delle contraddizioni del sistema e del loro sbocco) vada affennato con la presenza politica atli\'a, puntuale. costante che viviamo una fase di scontro aperto fra le classi. che di fronte ad una classe operaia forte e combauiva e sopranullo sempre più autonoma nella sua cultura politica, tendono ad unifica"i. pur restando esposti a contrasti e naturali contraddizioni: la rendita col pr0fiuo. il capitalismo pri\•ato con quello di Stato, gli agrari modernisti con quelli parassiti. nel lenta• tivo di dh·iderc e di isolare con la gestione della manO\'ra inflalli\'a e con il ricatto della disoccupazione (...). Unalotta semprepiùpolitica Occorre, attraverso la fase contrattuale, politicizzare la lotta rh·endica1iva1 tentare di colmare la frattura esistente tra sindacalizzazione e politicizzazione di larghe masse operaie, diffondere il ruolo di eontropoteri nascenti dal basso, dei consigli di fabbrica e di zona per· chè assumano il respiro politi• co, l'iniz.iatÌ\'a e la capacità decisionale che li souragga alla morsa delle tendenze in atto ri\'ohe alla burocrati:u..azioneed all'esistenza come mera articolazione organizzativa del « nuo- ..-osindacato•· E' importante colmare il gra- ,·e ritardo di elaborazione e la gra\"e carenza di iniziativa politica complessiva che tenda ad unificare il momento della ri\'endic.!zione ed il momento della • alleanza • con gli strati sociali sfru11a1ial di fuori della fabbrica. non disperdendo nel •polverone• della strategia delle riforme un·iniziativa politica di ba5e capace di saldare occupati e disoccupati, operai. contadini e braccianti, operai del Nord e larghe may .= disoccupate del Sud. operai e studenti, operai delle grandi e delle piccole e medie az.iende.col- :egando 13. condizione o;,er.Jia in fabbrica allo sfruttamento del capitale su tutta la società. Su questo punto le assemblee operaje di Geno,•a e di Reggio Calabria hanno espresso un note...,olissimogrado di consape-1t·o. lezza che però si cerca di recuperare da parre della destra sindacale. riducendo le Ione sui temi sociali ad una generica prcssicne sul governo mediata dai vertici politioo-sindacali, in funi.ione di concessioni marginali. Altro gra,·e pericolo, larga. mente presente all'interno del ~1. O.. è quello di contrattare im·es1imen1isociali in cambio di rinunce in ~teria ,;ii salari e o~iniu.i{zìo'ne def- làrON?; la CSpenenzapratici tfrmostra COI) precisione t continàità che hl riduzione della combatti\'ità nei punti più avanzati della classe. lungi dall'es.sere veicolo di uni· tà per la classe, è prodromo di gravi sconfote e di arretramen• 10 del li\'ello dello scontro. che nessuna conquista sociale e sindacale è stabile se ooo sposta i rapporti di forza tra le claHi a livello politico, cbe la stessa 1~ta rh·endicativa è minacciata nella sua continuità se non si allarga ad obiettivi più a,·anzati. cbe quindi il sindacato è uno strumento importante ma parziale e che la l0tta operaia richiede coe-renti ed adeguati strumeoti politici, H rapporto sindacato-pan.i10 va ripensato non in termini di pura restaurazione della cinghia di trasmissiooe, oé lanto meno in termini di pansi.n<iacaiismo di cinghia di trasmissiOnCalla ro"escia, ma tenendo ben pres.,enteche la combattività o_,po, ri.ia -pu~ modtricaTe orient3· IDQ'lti e sclneramenti politici al. lorquan<L) Si pOnè 'irf un r8?-' porto diaieuioo permanente con i partiti della classe nella revisione critica di una strategia complessiva dd mo,·imeo10 ( ... ). la lotta nellecampagne LIncidenza di una p0litica di socializzazione delle lotte si misura anche sul terreno della crisi delle campagne nelle quali bisogna partire dalle lotte sociali indOf:tedalla crisi in atto. per fare avanzare una prospet• 1i,·a di ro\'esciamento dei rappOrti di classe; occorre guardare soprattutto alle mas...c;e dei la\'Or&toridelle campagn.e non come ad un generico conladiname di piccoli proprietari o di cooperatori (attuali o potenziali). ma tenerne in considerazione la profonda proletarizzazione e la possibilità di estendere i contenuti delle lotte operaie più avanzale che hanno un chiaro segno an1icapi1alistico. Cosl come tema cen1ralc e qualificante in questa fase dello scontrO politico per una politica delle alleanze che nasca dalla necessità comune di una società socialista e non da strategie ri"endicati\'e di taglio interclassista è il problema della lona all'inflazione che colpisce il pr0letariato. cosl come i di• ,occupati ed i ceti impiegatizi Nonci sonoricette, ma la lotta ~on esiste. di fr0nte a tale situazione. la e: riceua • della rivoluzione: esistono dei campi di azione sui quali deve misurarsi la capacità aggregativa del proletariato in termini di alleanze; esistono dei li"elli di aut<> nomia operaia. conquis1ati con un dur0 scontro poli1ico. da difendere e politiciu.are aU'e-- s1emo della fabbrica per ancorarsi ad un livello più alto di incidenza delle contraddizioni del sistema: esiste l'esigenza di ostacolare la degenerazione autoritaria e reprtssi\'a: esiste il problema. che im·este tutta la sinistra. di colmare la gra"e frattura tra momento economico e quello dell'acquisizione del potere politico di spezzare l'isolamento delle a,•anguardie operaie. Occorre partire dalla raggiun1a consape,·olezza di tanla parte del proletariato (anche se è ancora embrionale ed intrisa di preoccupazioni ed incertezza} Il nostro progettopolitico Entro tali momenti di loua specifici ma non limitati s:i s:pc,- rimenta la nostra capacità di CO$lr\ll.ÌODe di una precisa strultura organizzati.-. pOlirica CM non si sovrapponga al movimento ma che nasca.dal suo interno ponendosi rispe'lto ad esso come avanguardia politica e momento di diret:iooee di scootro politico ant:icapitalisla ed antirifonnista. Ogni SCOC"C"ialoi.a rispetto all'attuale problematica dello scootro sarebbe a nostro avviso, illusoria, frustrante e ci porterebbe nei meandri di una riCffCI di una inesistente identità politica ( ...). Cosl come tema centrale e qualificante in questa fase del· lo scontro politico per una pc> litica delle alleanze c.he ntsea dalla necessità comune di una società socialista e non di acritiche strategie rivendicati\''e di taglio interclassista, è il problo,. ma della lotta all'influiooe che colpisce il proletariato, così come i disoccupati ed i ceti impiegatizi. Gli operai de-o·onofar. si carico di contesta.re gli aumenti dei prezzi di monopolio, causa prima della inflazione, chiamando allo scontro sociale gli ahri ceti. secondo fonne di impegno nuove e specifiche che di\'engano collaterali alla tradi• zionale azione operai3. Per la sinistra si apr0no nuovi e originali spaz.i politici in cui essa scelga non già di seguire a destra l'awersario di classe. ma di incalzarne le con• traddizioni. assumendo in tutte le sue componenti una collocazione non puramCflte tanics di opposizione. né una strategia frontista di tipo difensi\'O, tesa a gestire la propria fona o~anizzativa at1:ra,·ersoun rapporto tortuoso e non chi<'!ramc:i.te antagonis1a risxtto alle O.. '"a· nilZ3zicni po!i1:~½edella borghe!ia; solo in tt 1e ccntesto pub CS!ereaff rcntato e risolto il o:-oblem3 del superamento dell'in• terclassismo cauolico. che non ~ fenomeno meramente ideologico e non si sconfigge sul terreno elettorale o su posizioni 1enaforzis1e. ma ccinrnlfendo i,:li operai. i contadini. gn slu• denti cattolici nel proces...<odi ~1ruz1one di un blocco alternativo ( ...). •• 1

Lunedì 20 Novembre 1972 UNITA' PROLETARIA 3 INCHIESTA SUI MAGGIORI GRUPPI PRODUTTIVI ITALIANI: 1-ZANUSSI \!ogliono e ristrutturargel~i operai Prima si è ingigantita assorbendo la Zoppas e ha guadagnato allegramente controllando il lavoro operaio. cioè sfruttando sodo - Poi gli operai si sono ribellati mentre la direzione dell'impresa si rivelava inefficiente tecnologicamente e commercialmente, sbagliando le scelte produttive - Quindi è intervenuto lo Stato (cioè tutti noi) con prestiti e con una gestione incompetente - Infine è intervenuto il capitale straniero e con esso è iniziato l'attacco ai posti di Ia,oro: arriva la ristrutturazione> Il 10 novembre, nel corso di una grande manifestazione 15mila lavoratori metalmeccanici della Zanussi e di Pordenone hanno raccolto un appello lanciato dal coordinamento nazionale del gruppo Za. nussi e dalle federazioni nazionali per una prima risposta di lotta ai disegni della direzione della Zaoussi. La preparazio~ di questa scadenza di lotta ha visto impegnati centinaia di delegati in un dibattito serrato con tutti i lavoratori all'interno delle fabbriche e nei reparti. La manifestazione molto combattiva ~ il segno della ma. turità politica e della consapevolezza raggiun1a dai lavoratori all'interno della Zanussi. La attiva presenza della popolazi~ ne di Pordenone. degl: studen. ti in particolare, è poi un a}. tro aspetto politico di rilievo. DeUa manifestazione, del suo significato politico, della partecipazione di massa, hanno largamente riferito i quotidiani; qui vogliamo coglierne l'aspet. to complessivo. La lona contro la ristruttu• razione e per l'occupazione in atto alla Zanussi è una lotta emblematica per nmo il movi• mento. Anche alla Zanussi infatti il padronato italiano sta tentando di portare a compimento un disegno strategico di lunga panata. la riduzione dei tempi morti tra una fase e l'altra del lavoro re.. cuperando in termini di pr0duuivi1à individuale e sulla maggior condivisione da parte dell'operaio di un lavoro me• no brutale ed alienante. Questi aspetti non sono contraddittori, ma fanno emergere il significato politico che la battaglia di massa contro questa organizzazione de! lnoro ha assunio aUa Zanussi. Il significato politicodellalotta al!aZanussi La Zanus.si $.3 infatti di non poter più costringere tuna la fabbrica ad un modo di lavorare vecchio, e tenta quindi la carta della divisione dei lavo. ratori isolando gli operai delle linee, i più comba1fr~·i.aumentandone il comrollo gerarchico e disciplinare da parte di una miriade di capi e capetti che banno il compito di costringere i lavoratori ad accettare quelle condizioni di lavoro e dall'altr2 quella di creare aree di privilegio (chi non è in catena, gli addetti alla manuten• zione dei servizi) da usare come massa di manona per isolare e battere i lavoratori in linea. Le• ragion•i di Mazza La Zanussi ha messo le ca~ A chi è servito il finanziamento IMI I miliardi deU'l.\tl natural. mente sono serviti solo agli scopi perSOnalidi Lamberto Mazza che è così riuscito a diven• tare presidente del gruppo liquidando una pane degli Zanussi e tuui gli Zoppas ed a impostare una strategia che ac• ccntua il processo dì internazionalizzazione del gruppo. So. I no infaui in corso trattative fra l'AEG, la Zanus,i e !'IMI (che detiene ormai il 67 per cento del pacchetto azionario della Zanussi) per la costituzione di una finanziaria comune che gestisca !'intero gruppo. Questi programmi e questi piani hanno come condizione la sconfitta della classe operaia della Zanu.ssi ed il rilancio del meccanismo di accumulazione aziendale. La Zanussi quindi non cerca solo di licenziare 2.450 laYoratori, ma di imporre un disegno politico comples.sh·o che all'interno della fabbrica presuppone una completa disponibilità nell'uso della forza lavoro ed all'esterno della fabbri. ca il rilancio di un vecchio m~ dello di sviluppo che vedeva nell'automobile e negli elettr<>, domestici i comparti traenti. Questo disegno è coerente con l'ipo1esi che Andreotti, la DC e le forze mcxlerate del nostro paese perseguono in qu.:- sta stagione contrattuale. Comerispondono gli operai ENSACI SU.. .t VEDRAIC/,lf ONTI.._ L'organizzazionedella produzione L'aspetto saliente deffor. rati, i componenti, le tecni-1 controllo su tutte le prospet• ganizz.azione della produz.io- che produtti,e, tutto que5lO tive reali della società. al ca. ne alla Zanussi e alla Zoppas do,·eva essere acquistato a pitale straniero. (assorbita nel 19i0 dalla coodizioni molto onerose e Quest"u!tima fase non è prima) era un forte controllo non negoziabili, almeno per definita in tutti gl.i aspetti, sul lavoro; anzi. nella straor- una parte rile, ante: una e- ma rappresenta uno s,iluppo dinaria crescita dell'elettro. sp!ic-ita indicazione della più sicuro dei fatti di oggi, nelie domestico aUa veneta, il la- totale bancarotta imprendi-,i intenzioni e nella logica del voro operaio che ne è stato toriale. padrone. il protagonista era allo stesso La direzione del gruppo I rapporti con il capitale tempo l'unico fattore produt- Zanu55i non ha saputo dun- straniero, i rapporti con I' ti,·o che il padrone contro!- que assicurarsi in modo con- Aeg-Te-lefunken costituiran. lasse in pieno. tinuativo il cootrollo dei fat.; no perciò una delle parti Zanussi o Zoppas non han- tori produtth·i, sah-o quello principali dell'analisi che ci no mai «controllato> gli al. sul lavoro operaio, fmo a ripromettiamo di sviluppare tri fattori produttivi: il ca- quando non lo ha perduto: in un prossimo futuro sulla pitale per la gestione 'norma- essa contava sulfespansione I struttura del capitale al grup. le' (posto che si possa chia. senza limiti del settore. e po Zanu55i. nell'intento di mare normale uno S\"iluppo nello stesso tempo sul mig:io. offrire ulteriori elementi di da uno a dieci io dieci anni) ramento della propria quota valutazione a compagni che era loro offeno nella prima di mercato per un ristretto per conto loro hanno porta. metà degli anni sessanta dal- numero di prodotti principa- to molto avanti la coscienza l'autofinanziamento, integra. li. quattro in. ~st~za _(i tre di questi problemi. to in modo sempre più ne. elet.tr~omeshci b1anch1 e Je Gli operai del gruppo che cessario dal credito raccolto cucme, • difendono il posto di lavoro dalle banche locali, <limo- Questa po1i1:1cac.he ~ fatti sanno di difendere nello stesstratesi ben presto insuffi. hanno orm~i giud1cat~ e con- so momento l'intero gruppo cienti a te11ere iJ passo e a ~rastata. ~a1 _Ja,·oraton onch~ daU-ingerenza del capitale garantire i seni.zi bancari m termmt dt scelte produth- straniero che non aspira a uessenziali ad imprese di re- ve. I lavoratori indicano in na Zanussi ben dimensiona- . spiro mondiale un rilancio produttivo. in un ta. ma a un gigantesco re. ne J~~e"!",~~~fci co;: 1 :-:~gO~eoll~~~;ia;e~teda~\e~~~:•~ ~egli anni ~iù recenti il alla~amento. delle. atth·ità ~ parto cui si forniscono motoialia Esiste una rilevuione e privata» che ba comunque un signt- c ·t le g1· • t . li dell arco dei lx-m prodotti. ri. componenti e lamiera e fica10imponante: si u-aua d.i quella compiuta dalJa relativa associa- • ~ 1 ard. pe_: 1 .• m eneb· in un rifinanziamento da par- che restituisce frigoriferi a zione di categoria, l'ANIE. Trattandosi tuttavia di un.a rilnu.ione 5 a~ 1 . 0 ~"' ctoe assor 1 : te del capitale pubblico di basso costo che verrano poi realinaia dalle ariende di produi:ionc ! ovVioche po.s5a: presitntarementi di unprese concorrenti ta1· tf .t'" al a) - Il recupero del controllo della forza lavoro attraverso la repressione dell'organizzazione di classe (i delegati cd i consigli) . b) . La riorganizzazione del lavoro per incrementare la pr<>, duttività. 1e in tavola, il bilancio del 71 L'iniz.iati\'8 della classe opesi ~ ch:uso con 18 miliardi di raia della Zanussi si muove su deficit, è necessario quindi per la Zanussi riequilibrare il con• to economico aziendale. akuni limiti. I da1i che abbiamo citati in questa rel•zio~e - e .eh~ liquidazione di azionisti, .J_ 1 • 1·"" 1 v('>. ~ i,·i ~b.· 1 . cbeunevenduti da.Ua grande impre. 5000 orpniuati nelle tabelle che la corrtdan? -:- ~ 10 la~1ss1• ecc.. doveva es.sere ricerca- ue- e .so uz1ow p0SS1 ~ i. n sa multinazionale, la quale ma parte ricavati dalJ'ANIE. Ques-caraceoghe I dau delle singole t . d. . . r d' con.set del fatte, che st tratta fornisce materiali e capitali e aziende con dichia.ru.ionicoperte dal segreto no1•rile.Esis1e in P~ 0 pre550 1 gran 1 l5tilu 1 1 di soluzioni parziaìi, compa- già oggi acquista il 25 per tica un mecca~m? e~ ~pe~isce ass:otu1am~n1~ eh~ si s.appia_ quali credito industriale. presso lo tibili con il capitalisnrù mac) • La ristrutturazione pr<> duttiva che scarica sull'occupa. ~~~isc:,to rra~=oj! all'in1cmo della fabbrica. li disegno della Zanussi non costituisce la scelta di un sin· golo gruppo dirigente. ma è un disegno organico che trova solidarietà e supporto nel comportamento della Fcdcrmeccanica al tavolo delle 1rauative e nel quadro di politiche ~ nomicbe e sociali che il G<r verno di destra Andreotti ha creato per queste scadenze conU11.ttuali. Le lineedell'attacco padronale L~ ragioni che la Zanussi adotta per giustificare questa situazione sono tuue politiche. La conflittualità operaia, la mancata utilizz.azione degli impianti, la mancata introduzione nel nostro paese della televisione a colori, l'inc,-cmen10dell'assenteismo, e soprauuuo l'azione dei delegali e dei consi· gli che le hanno impedito la ristrutturazione produttiva e del lavoro. Le ragi'1ni della Zanussi non sono credibili. Certo, le iniziative della classe operaia ha po:510senz'altro dei vincoli all'uheriore sviluppo dell'azienda con limitazione sui ritmi, sulle condirioni di lavoro, suU'orario, la parcelliz.. L'uso della repressione di- zaz.ione stessa del lavoro e soretta ed indiretta con la de- ~~11: 13 :~s~u:t leu~~o!:~on~ ~i~~~':a 1 1i ~ 0\fa;fcedr!z.:!i!:~~: anche ricercate negli errori che l'attuale gruppo dirigente ha r; dt~~~:· !n~lcrtse1~: compiuto nel definire la Stra· che la Za.nussi intende recupe- tegia produuiva del gruppo. rare tutto iJ potere che quat- La rapida crescita avvenuta tro anni di iniziative continue con l'assorbimento di sei fa~ da parte dei consigli hanno briche concorrenti, la impossistrappato alla gerarchia azien• bilità dj mantenere le quote di dale. mercato delle fabbriche assorL'aumento dei ritmi non ~ bite, la continua esportazione più un aumento generalizzato ~la:-~~a~ere:!li': 1~f Jiu~v~ns~~: per catena o per linea o per reparto, ma tende ad isolare bilimenti prcxluuivi in paesi lavoratore per lavoratore, col• come la Jugosla\•ia. la Spagna, pendoli con l'aumento della sa- la Grecia e l'Iran, la progre>- turazione. con la diminuzione si\·a suLordinazione a grandi delle cadenze, rendendo ancor enti esteri come l'AEG (cui la più pesante e gravoso un la,·0- ~;~s.s~e~~fi~=n~::: sii :e:a~ ri già rifiutato. La riorganizzazio~e del lavo- 10 europeo) la fine di ogni 1• ro non tocca solo le mansioni niziath,a di ricerca e di di,·eroperaie. Centinaia di impiegati sifìcazione delle produzioni, e di tecnici sono stati irasfe- sono le ragioni s1rot1urali del. riti. licenziati per futili moti• 18 crisi Zanus.ii. vi, e vi è un con1inuo attentalo D3 questa crisi la direzione alle loro capacità professiona. pre1ende di uscire dichiarando li auraverso un'uheriore di,•i· una eccedenza s1rum.1raledelle sione del lavoro. capacità produtti\·e rispeuo al• più pia'li. A!rinterno della fabbrica per riaffennare che la tona alle condizioni di ]avaro. ai ritmi, alla nocività non è una loua episodica e meramente ri. vendicativa, ma è lotta politica direttamente connessa agli obie11ividell"occupazione. Non esiste per la cl8S5C operaia della Zanu.ssi contrapposi• zione fra lotta in fabbrica e lotta sociale, ma la lotta in fabbrica è la condizione indi. spensabile per una battaglia vincente contro la rislruttura· zione padronale. La lotta della Zanus.si si collega poi con le lotte delle al• tre categorie operaie degli stu. denti, dei disoccupati, dei contadini po\·eri, e con una linea più generale che i me1almecca• nici hanno scelto a Reggio Casono k produuom dei s;mgoligruppi e qu1nd1 assicura la nsc:rv• n.11 soprattutto. a tassi ere- . . l cento dell'intera prcxluzione. teua delle dichiaraziooi ~unqu~ l'ISTAT ha inizialo una rilev• scenti e proibiti\i. tur~ 1tal1a?o· . . zione suU'anda.mentoprodull1vod1 questo seuon:, ma c.s.sendoan• Finora m,·ece I cast del con agli inizi, raie rileva.zio~ presenta ancora non poche lacune. . Quanto poi ad altri fattori gruppo Zanussi sono stati inua =~!iu:!'u~::o ri~u~s;c 1-: 1 si:~~:~e;:1g)i·::ia: ~~~~ prod~u,h;. ~r molti ann! tesi. come un·O;<"asi~ne per il g.ici in Italia con da1i relativi alla produzione, all'occupazione,ecc. non 51 e posto il problema di capttale pubblico di effettua. E' un seuore che OOOO$CO abbastanu bene e le posso as,kurare attuare una forma di con- re un lucroso inten·ento. pre,. che questi dati non sono nemmtno lontanamente anendibili, anzi trollo appre?.Zabile sui semi- stando prima alla Zoppas e :f~ 0 ~IR~:t:~~ ~~I!\ii~rg~! :ho;n:n:i:· c:n1~ 1 :bi~ s1à.,-et~,j~lavora~. sui motori. sui com- poi alla Zanussi ~i. capitai! ciò, e,iden1cmen1edobbiamo pensare che nel seuore degli elettrodo--ponenti. sulle nuove tecnolo. a tasso ele,·ato, liquidando t mcnici siamo nella stessa situaz.ione.Non w, pertanto, qual.i riJeri-1 gie sviluppate dall'industria vecchi padroni e mantenen1 menti uùli 1:'°5'5iamroie.avareda quesli dlii anche dal punto d.i vista meccanic-a ed elettronica di do la gestione in<lustriale Nel prossimo numeroinserto specialeneUe lotte alla lanussi (Camera dei deputati: Indagine Conosr:itfra sul Settore degli:~ tn paesi. o tre ~1 ca~i a 1, ne e mam I un i~~mP:- prognmmaltCO. J • •. l • ·1 l' 11 • d' • I Elmrodomntici, 25-11-11n. 15) I m sostanza anche I sem1la,·<r tente, e cedendo mfme il •----------' Il miracolod•eglei lettrodomestici labria, che veda saldaco in un Quanro è avvniuto ~l settore I Da subi10 si sosr:etra però che chi, la.sciando alle unpre:semino-I degli elettrodomntici alla IRE e\ massiccia pmetra=iOM dd c:opitaunico movimento le iniziati,·e degli elemodomesrzci è stato uno l'uni.ca regola valida ~r tutti, /et· ri sia le a:th-·ità collaterali (com• infine il ~ della lgnis. e le estero. in fabbrica per il contratto e degli aspetti più rilnianti detta reo, sia un rigido conrrollo sulla ponc1ti, ecc.) in un chiaro ed e- quindi dell'IRE, alla Philips. Va poi tenuto prnmte CM l'iniziativa contro la ristrunu. crescita industriale del Pane nel- forza Ia1-·oro,mentre su tutti gli SJ!licito rapf'O.rto. di dipend~:a. ,.\fmo n.otì sono i casi del quni; _ s\·iluppi complessi s'inn~ razione. l'ullimo quindicenmo. Mentre lo altn punti. _ecioè inven:ioni, pro- sia 1. ~rodorti d, secondo pian.o Gruppo Industrie Elettrodomesti• stanf' in un andamen 1 10 _depresso La loua investe anche gli sviluppo dell'industria delfau10- cedimenti tndusmah, si5tem1 di (/rullm. 1,. tostapane. scaJ.dabogniJ.ci nd quale sono conflua, la I del.i.eco_·nom. "'. ru:::iona.. • .. ,n ,pec,e enli locali, il go\·emo, le forze Fm,':!1 1 a,e t. l~m,,,ou,~nmsostoltoancam- ,·naJor!,e•·•,:n,àditd.,•,,'':,uP_'.',·osenn,.11 u a larga va• nei quali per c~mi..ne accordf? ' Candy, lr socierd del gruppo delfedi/1:w, • cM le gravi di/• r • h - .,, .. " grandi produtton non s, applica• C4ndy, Besso e Donora, la f.it,. /1eolta d1 carattere monetario po lllC e, ma non per permet· all'Alfa, e quella dell"industria si- L'inchiesta parlamentare del 71 n.o. La. parte di ~ussi wlla brica di cucine ;\i\:tn•La Sommo po$$0nO colpire, e 11t parte col_· terc una mediazione iSt iluzio- derurgica all'Iri-F,nsider, il setto- lui lasciato pochi dubbi ; 11 pro- occupa=ione rote/e discende nel e in/lM la Kelly jtali.ana g.J p;scono, gh esporta1on itaharu. nale del connillo, ma per coin- re degli elettrodomestici, connts- posito: quello che per uno è il '66 al ~ p,er c~to. dal 41 per Kelvin:1:or, appartetienre a! grup- . Qu1 si determma un andamento ,·olgere intorno alla lotta della so in ~-ari.ami.s.u,a con i primi awallo di bauagi·a, pn un al- amo d, tre. anni pnma,. ~ur el· PO americano White .\lozon e in mediocre del seuore nel suo Zanussi le forze politiche - ed due, ha un andamento diverso e tro è il pun:o debole; la ragio- sni!1o cresciuta ur urm1~1 asso- prettdrn:a a!la Americarz .\toron: ' compln.so, ca~cttm::ato da una in particolare i partili della si- altri prota,onisti. ne della crt'Seita ad eumpio del- lu11da .SOOO '! 8fXXJ ad_dem; si tnma di una ~n,rale e~ ,o..· forbice tra I andam~to e sonistra - nella banaglia contro Si tratta infam di un·auività la lgnis e del Ja'lur.ento di 10 . l'! anni più rec~nll, ra.lentato vrintmde ~iasoetticommnciali: prat!uzto le prevmom di ~ue "'! )'attuale governo e per la m~ industriale che nasce al di fuori concorrenti non .SM nella \.-'tttica- il ntmo della c-re1euae della con• unificando 1-'fflditee acquisti, rrnde fe ,mpre.se magg,on,_ c~, corndifica del meccanismo di S\'i· dei gruppi /i~:iari abituali, li::a:ione spinta, nel sistema di temporanea ~,lrt:J:ione pro- possibile una sp«iali::a:ione e una spondono d'-!t contt.:rom oppone luppo, impegnandole su di un pte~doli an=1 dlt:J ~provHsta:_ r::!~~rt:ll~e:l~d1:~,tid':I' c: duuiva a fa,·ore dei pochi.ssimi contemporanea tntrgra=ione delle 1 .sul modo di /art gli e!t11rodomeobiet1i\·o concreto C a ,empi tmpr~cdelI'1t~I':: 1 esc~::~~~~ndJ~~; dito, dsto che zut•o ciò in tanti :;;:;~!' 0 d~t i:Sgt 0 :~,!i p':rn! dt-t ;~:po. ac~~":spe::;ot: 1 :~~rr "::. S:l~ lndesit._ /a prima di esse_, ran'icina ti. La bauaglia dei la- nuo~i arri,·au. aimnro ur.a decr· altri ca.si non l stato su.(licimtt. le quali riferibile soprattutto al no oscuri e si . può_ ~upporre ha ch:esto d1 poter /:iu m,·nu_• ,·oratori della Zanussi non può na dei quali rapp~1·sni1anoaltret• {;no dti casi più criticati. fim- periodo '68--70, ì maggiori grup- che nor: s:ano de/mmn rn 1um i tnen/1 per molte denn.: d, ml• restare una battaglia isolata. :ante $/Orie esemplari. del upo p!.;nto cenm:!e dc!la Zoppas, se pi rimesti sul rrurca:o (non più dmagli, almeno fino al momento tardi e per ozto-ditc•m:Ja posti Essa dovrà ricevere i1 sup- dall'ago al milione e tutte cbba- presentai·a tlemtnll di debolr.:a di una do::ir.a come si l dmo} che fapplica:,one dtll'l\'A non di la,·oro, nd casenano. porto di tutta la categoria dei stan:a uguali tra loro. rincono a per la /unghe::a éelle linee trar.· hanno da:o luogo a un·acuta /au a~rà chiarizo quale sia la lir~ Il d1scorw di_Campioni, il nli· metalmeccanici, dei la\'Oratori ejpellne i rradi:ionali produttori sfuz t per le dilficoltà di maga:- di centra/i::a:ione /inan:i4ria. di mir.or rni.s:en:a /i.scale. m,:ro uno detf1mprn.:z. è abbadelle zone in cui esisiono sta• $emiar1igianali di cucin~ e a spa:- =ino e di progra~ma:ione gtne-- Sen:a en:rare nel detraglio, limi- st.;n=a noto r.ei suoi rermini gebilimenti Z.anussi. ma soprat· !a,','ndda,.1,nd"'u•,',',~!,',o ,,j~,,o.p,,,.r~!~,."•.· ',"a~e;_,·, "~••,".". "n','1'1·•, "1,gnua,,lm,·1'",•,·.e,.,ldloi tandoci a ricordare gli an·enimen- Il dato più $/.gnificati1-·ol che n~rali. la cr;si ddl: Zanussi - e-.. ... , u•"• .. n ~ .,,,e- e; li più importanti, Zanu.ssi ha 1-·ia la Ca_ttJy ha . a_f/iancato i.Ile dice il capo del iruppo rn·ale, tutto è necessario creare, e non mino p:.irt Fiat e C.GE. p:ù a!to di s/rutta,nenro. ~-ia assorb110 Stiu. Becchi, Ca- ~, •.-:e lal·a:r,c,, fr;gorifer, ~ C.mip.oni - t un.a cnsi d"impresolo .a lh·ello si~~acale, un Ognu>tO delle. •mprNe. che ce z ha • I 10 o cuc:ne. I sa non di seuore· \fa••a ha docoordmamento poht1co fra le /a /anno sia nei confronti dei c0.'1· so~~ si st":,~l}a ta,w/:,~ellacJq:/ ::::;ista~:pt1/ contr~o c;;la T,;. Recen:iss..ma i poi la not:::a v~to ccc-ollani ;;,.p,e;· diurnzalone e le battaglie dei lavora• correnr. sù: nei 1.onfrot11i de1la :-aumen:o dei /rigo~.,eri e poi del- plex dal gruppo Jman:iario . JA de! passagg:~ della Ph1lco d..:la re. m.;;!e or 8 ,mi=:ate, incapaci di to • della Zanutsi e quella dei I Fiat costretta ad "bbandonare la • • od Centrale, ma ,n u-tC specie d, /i• Ford americana alla Robert /un:ionare per le loro stt"Sle di• la~oratori della- \1ontedison e l'!bbrica=,one di 1ngorif~ri - e ~ .~. a,~t~~'en~~ d 0 :/e n~~~"';:;:; na!Wima t s:ai:za !Ua 1-·olra.scon• Bosh tedesca. r.:ensioni. della Pirelli. Sl pcrf:z di lgn:s. Z"nussz. Ca.sto~. imprese. in un pr,mo tempo al- /it/,Q e presa da Zao:u.s.scihe i in- 1A s«anda f~ poi, cncora AttranT.SO il sisrerr.a dei terE' su quest~ terreno _tnf~tti. ; 0:ra~za;;t1,;;~- c~~~rl~\,:n:=}'. meno; se il numero degli addetti dubbiamen/e il ,z.ruppo leader in corso, e piuttosto i.na /.;se Ji ::sti ,coloro che ir: lt.ilia e alquello delle ~1struttura_1om. e che miracolo da rauontare (e pro- rimane a cai·a!fo del l'clore 100 Laguerra ~r':j r.:tid~h;~~~:r!:f'a 1°:/:i' 1 :;:. ~;::~;o d~çq:/::;t 0cJt'"-::,i q~ 1 ~~: per l'occupa:ione che la clas- bcbilmeo:tt lo ,acroma ai leuo~i ~i"0pfi ·1~,,~ aa-n:!~n~~::•/,e%ufa mine da usare t uno dei dJ!l dono con ur..J propri.O rr..Jrca}, il se operaia italiana gioco la .suo di qualche ro1oca!roJ. qua!che tt- loro quota suWoccupa:ione e sul- s:essi delta s.tua:ione, un d.,:o comrorlo s~! m.:rcato da parte di battaglia decisfra dell'autunno ce:ionale ini·en:ione, qualche mar- la produ:!ont corr.piessfra Jl C-0· (si fa per dire) cosi serio che per sa~rne di Ll'tussi $; è n.io110 aJ mimmo, 1972. ch:ngegno segreto. so di Zanu.ssi che cor:ct>r.tra or• p:ù - crisi o rei:e.s.s:onecor: c;n.;he s.e l.J r;ch:nt.a del mercato mai nel '6) il 41 ~r crr.to del• gi:.1r.,~ra!edel sisrem.;:? - $;./ di 1ti.i1a'10e inttrrw:;o,ui!e eonsenVi è quindi una volontà del• le pos.iibìlità di collocazione la direzione aziendale di porta• della merce sul mere.no ed iore fino alle es1reme conseguen- tende :idurre la produzione di ze l'organizzazione capitalistica lna1rici con la chiusura degli del lavoro, di imporre così vio- stabilimenti Castor ed l~IEL di len1emen1ea larghi s1ra1i d1 o- Torino, con la chiusura dello pera, e di 1mpiega11un modo stabilimento cer.trale di Su~• di produrre maccc 1ab1le, con- gan.a <.cheprod~e:e cucine. rn. testato con centinata d1 lotte gonfen e lantnc.1). con la ~- di reparti e di fabbrica. sazion~ delle ~mvttà della I!• Questo atteggiamento si tra-, nea d1 produzione delle cu~1- . rod . . bianchi in Italia: duce in un tentati\·O di blocco ne dello s1abilimento di Porcia s, .ilu~po. d~I ~1~ore .dep.1 el~u ~mestica di iniziati,·e organiche allinier- a Porclen~ne, lic~nzia~do _2.-45~ produuon1 pnnc1pali 10 m1gl1a1da1 pelli no della fabbrica da parte dei )avora1on oper_a1. ~ 1mp1egat1. . (195>-1973) la ,r.anodopera complnsù·a l cer- tra i padroni nso e_stata imbastita r,n.!Jg,r:. ... I te Ufl a:Jnitnto ulzenore di pr~ IO )!a~:::;;::.;';~., ·64.•65 chiari• A questo punto. tralasciala la ~";~rf/~d1:"'c!:mc:::;;~~;;1/;. :~:/:n:~o;;: 11:. poì q:ianto rin· sce {a s11ua:ione; 1~ imprese mar- ~on /?:~re~~. pi·~.:;~apcta~pec::dii ti, don:,. cd ~p,o. si sono II gruppo Zlmu.ssi. cl contrario, s,,,=,.;t;fo'°.,,~ono,"dPa"n;a~·~,. lu.•.. =,,u.., ;,'o,u".,·•o,e dv,. ,,·b,· da --••n·are n,,· 1n·• scor.rr.;t: ;_pt:.droni - \la::~ dc~- ha .in1-·oca:o pn l'indus1ria degli .. .. = _ .. .. ,.-v-,.... la Zan:u.si con:,o_ Camp;om dfr elettroJomest1c1 la dichiara:ione delega1i e dei consigli. anche e Quest~ dec1s!on_1.s,on? sta. su altre questioni come la sa- te comun1c31ea1 smda-ca11a 21 anni frigoriferi la,urici Iute. ecc. a~ni di distanz.a. d~ un .~nan: 1953 18 ra /in,m=iaria più cdegaata: Za· gori/eri e sopratti.110 di de:ersi~·i la lr.Jn.11 - e s1 s0no sconzr,m di •ktt<.'Te in cr.$:• noncht aiulavasto,iglie n:i.ssi cswme la ~·estedi societti per mac'Chine l.ivatrici. e qui'1• i dcti relata·i a!!a .-sc:u,a::o- 11 ministe~iali. a;,~i politici e per a:,on:' e lo Sin.so pa"° ue- di imernsato a una di\·ersi/ica:io- ne• del mercato. q:.i~nto ,:;ltro poslO stn-ire per Ma la Zanussi non si limita z1amento 1~11 d1 :>O ~1)1ard~ 19>6 ~ 1 : a sping:ere fino in fondo il pro- che d?vevano essere u11hz.zau !~ 2 1s; 916 12 cesso di parcellizzazione del I~- per norgamzz.are 1,a Zanuss1 I 1966 280i 1 :-10 105 yoro sulla catena in altre posi: con ti nlanc10 de~!attl\ltà ~1 t9i0 5.24~ 2 :-20 485 zioni, meno rigide d.:.1punto d1 nce~. con OUO\'e~n1Zlat1\'e 19;3 (pmis1i) 5~ jOCX) iOO •·sra tecnico· la Za.nussi 1en1a sul y1ano della pohuca com- ~~a carta piÙ sofisticala. quel• merciaie. con la cos1ruz1oned1 I (Fonu· e!aborc:ior,e su 1-ane fonti p.idronal: e di 11t11u1d1i n la della ric:omposi:ione delle una rete autonoma sul mere.a- =erca). rm:msioni che ha come obietti- to estero, con la soluzione dei --------------------- vo fondamen1ale per l'azienda problerru del gruppo dmgente. Bibliotecaginobianco r.e compiuto anche in altre im• ne di. qutjl0 ge•k!rt. 1: gruppo LA Jase di cmtrali::~:.c,n~ ha battl.'te gli op,erai e fiJ· pa5-SllU prn.e e quesro s·gnifica che ir. Zar.u.ssi i n-.a:uro per l'accordo dunq:..e comvo/10 praticamen:e U'I mo,frllo di nstruuura:ior.e u;:ima a11alisi il puiror.e ha dele- con Aeg, W grar:dt 1mprna ~lei• lutte le i"'lprese maggiori. tr~nne, che lo stesso accordo a:inufale ga:o uo:a parte de:ic r~ponscbili- tromeccani~ 1~d,;,sc,2c, he mir.: u..a !a lndnit. e si t ca,.;:ie- e.sclude (tras/tr:mtnto da un 13 ad altri. l'o«upa:1one medl,Cl da a,zm_u-:altlSSlmc quora dellt r.::a::z ptr almmo tre asp,et:i comprensorio a!fa!tro; ridu:;"oba!=a a >00 addt,1i ed oltre. esporta:10111dr. pnmo ed t per• tra loro irwecciati, dal mo.""te:-i:o r.e d; addetti) e che l imposta \'i.; uso. n•:·!upoo suao.,d. i... crio I ciò. l'a_rbltro delle S'.Jt fortune che all'assorb1men10 dei grup;n 1>-: re~!tJ al gr-.ppo z~•zuSlli dal p,tr u~ do:::11a d1 i~r~ che produttn·e. . più deboli da paru dei ,,.,...~wri f.;1:0 di dovrn: b,.mcre nelle spico11,:em~c'lOnon r.:l'r.O dell"S0-90 I ca11 del 1-ruppo lgm.s seno e alt'ini.:n·ento del cap;ti.fe Jì.- re d~! fin.Jn:iatc,rt l"1i' e del ~r ur::o della p·cd:.i:i0'1t com• noli: un pTJr>:Oaccordo cor: la rwn::.;.rio che rende possi1:,1lt il wup;,o induw.;.1te tidnco •mulp!enn-~ di e!tttrodomtst:ci bian• Philips_ la S'.JCCeSlfroces1ione primo i;.sp,euo si i a_gg::m:a fa ti.rw:ion.Jlt• Atg-Trltfunktn.

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