Unità proletaria - anno I - n. 1 - 21 ottobre 1972

Anno I • QUINDICINALE N. 1 . L. 100 Il Spedizione in abbonamento pos1ale • Gruppo Il 70 Il Sabato 21 Ottobre 1972 EDITORIALE Il nostro postodi lotta Quando i compagni che ave-- vano militato nel Psiup o nel Mpl respinsero la proposta di confluire nel PCI o nel PSI, si sentirono obiettare che si trattava ormai di una scelta obbligata, che non c'era spazio per nuove organizzazioni pol.itiche, cbe il rinno\'amento della strategia del movimento operaio poteva tutt'al più prodursi all'interno delle grandi «mamme» tradizionali. Da luglio a oggi sono passati pochi mesi; malgrado una spesso pesante «congiura del silenzio», il nostro sforzo ha conseguito e consegue crescenti successi e va definendosi cc> me un progeno politico concreto, certo difficile da realizzare. ma non per questo meno sorretto da convinzione politica e ideale della sua necessità. Sono ormai migliaia i compagni pro\"enientidal PSIUP e dal MPL. Ad essi si sono già uniti centinaia di militanti alla loro prima esperienza politica organizzata, in maggioranza quadri attivi delle più avanzate organizzazioni di categoria della CGIL e della CISL. li processo di superamento delle diverse «matrici• di provenienza, di omogeneizzazione e riqualificazione di di\"erse esperienze avviene nel caldo del dibat\ito, della elaborazione, della comune iniziativa, senza bisogno di «garanzie• reciproche. penura alla permanenza del PSI al governo e, in\"ece, l'unità colle forze che rompevano con l"in1erdassismodella DC. Conseguentemente. proponemmo anche l'abbandono delle ipotesi di condizionamento dello schieramento avversario e la riscoperta del ruolo e del valore di una opposizione dura e intransigente attraverso la quale creare un blocco di forze sociali alternativo al sistema. Bene, questa proposta non passò. Le scelte furono altre. .\la con quali risultati? La lotta per le riforme ha fatto la fine che tuni possono ,·erificare; la repressione è dilagata; l'aumento dei prezzi e la disoccupazione hanno falcidiato le conquiste economiche della classe. Il fronte di lotta, così dirompente e fone nel '69, si è via via frantumato, mentre la DC non ha riscoperto le sue pretese vocazioni «popolari•, ma quelle reazionarie. E non basta: il processo dell'unità sindacale è in crisi, le Acli rifluiscono verso il collater.:i.lismoO. ggi, quasi fosse un «segno dei tempi•, aUa testa del go\"emo troviamo il più assiduo e coerente discepolo di Alctde De Gasperi. Del resto, proprio le vicende del go\"erno Androotti-Malagodisono illuminanti: un gov-emocon una maggioranza risibile, che tuttavia riesce a governare senza il parlamento, del quale anzi si frega altamente. Andreotti go- \"ema sul rerio: vuol mediare le \·ertenze contrattuali, favorisce la ripresa della produzione. si ri,·es1e di panni antifoscisti dando la cacda a qualche «pesce piccolo• del MS[, at:acca il diritto di sciopero (vedremo :;~~:es~=)i~=~~~i 1 ! studenti. Abbiamo così la rappresentaSilvano Miniali (continua in 6..a pag.) Il Vietnam .. . . e VICIDO Per « vincere la pace» occorrerà anche il nostro impegno Lo sviluppo dell'offensiva nel \ ·ietnam del Sud e le no. tizie che vengono da ParigL per quanto contraddittorie. fanno pensare che la conclusione di questa lunga e atroce aggressione imperialista sia ,·icina. Sarà bene però dire (a chi guarda più dalla parte di Parigi che non da queUa del \"ietnam del Sud e ascolta più le voci tra le quinte che non lo scoppio delle bombe) almeno due cose: :'.':ixon n.10le essere rieletto e le «voci» fanno parte anche della sua tattica elettorale e del resto è abbastanza perfido da cambiare poi tutto dopo il 2 novembre (se gli riesce); la conclusione deHa guerra dipende anzitutto dalla lotta sul campo di battaglia e da un'azione internazionale (~he, nell'insieme. im·ece non ce). messo» fa,·ore,·ole alrimpe- ao gli americani, lo faranno i ca della politica imperiali- me schema) non sia un ca. ria!ismo. Queste due prospet- sud.,ietnamiti). E. im:ece sta. Essi inoltre cercano di vallo di Troia degli americative stanno rapidamente sva- quale preao gli L"SA sono ottenere che a Saigon si in- ni. anc-he se difenderà i suoi nendo. Allora distruggere e disposti a pagare per tirarse- stauri un regime fortemente interessi e cercherà di mo-- devastare non solo non ha ne fuori e quale tipo di re- condizionato da forze socia- dellare su d1 essi il nuovo senso (neanche per );i.,:on). gime economico - sociaJe e li e p,litiche, deboli sul po- regime. ma diventa alla lunga impos- quindi di potere politico e- sto, ma legate al mercato ca- Insomma. è già in ballo la sibile :-- e inf_at_tsi ta di,·e~- sisterà dopo Ja guerra_ (indi- pitalista mondiale e « protet- sostanzadel dopoguerra; cioè tando msostenabile, nella m1- pendentemente da Thteu co- te» (anche se non COSJ diret- non il successo delle forze ~ra i_n_cui il regime ~eu me persona). tamente come oggi)_. E ~- popolari. ma la portata e le s1 a,.,,.1cmaallo sfacelo {male. Gli l,;S.-\ ,·ogliono sahare che questo f_aparte ~1 ~ g1~ prospetti,·e di quel succesSe si tiene presente questo il principio che nessuno dei co g_rosso,ngu~rda il tipo d~ so. Però. dire che gli ameriaspetto della situazione, an- loro tirapiedi (e in giro ne re- coeSislen~ e il rapP?rto di cani la partita rhanoo persa che l'altro, quello politico, al stano molti. specialmente in classe a livello mon<llale. e che gli stanno cascando tnolo dei ~oziati. potrà es- America Latina) sarà mai Ji- dalle mani anche le ultime sere \·aiutato nella giusta lu- cenziato da loro perché non Democratico carte non significa che il gi0ce. Qua il punto decisi,·o non piace alle masse popola~ maindipendente CO sia fatto e che la fine sia è se Thieu possa o no es.se-,);on è una questione di «tac- • dietro l'angolo. re eliminato (se non lo fan- eia»; è una questione criti- Per il Go,·emo rivoluzio-- nario prowisorio, invece. la E noi chefacciamo? questione è di realizzare og- _ . . . gi il più ,•a5t0 fronte possi- \ uol due mvece eh~ .51a- ;\on basta perciò soppe~- re le possibilità di conclusi~ ne e il tipo di soluzfone e- "" \'entuale, come degli spettatori interessati; mai, forse come in questo momento, la questione è anche nostra. ;\ostra non solo per solidarietà internazionalista; ma anche perché la soluzione inciderà comunque sulle condizioni internazionali (e perciò anche nazionali} della bile per l'indipendenza e mo ad una strett~ d~ISlYa; quindi contro la presenza e a ~uesto p~nto il disco~ imperialista; e di gettare, per dob~1a~ .. n,:olgerlo ~ noi domani, le basi di un regime stessi. Ct e md1Herente il codemocratico nazionale che me si conclude la guerra.? risolva i problemi sociali più ~on ci riguarda il tipo di reg.ra,·i, ricostruisca rapidamen- gime _c~. presto o ~n~ prete l'economia e lo faccia in sto, SI instaura a Sa1goo. Abun processo di evoluzione bia~ per queste cose solo sociale del regime che faci- un mteresse astratto. o non liti la riunificazione con il ci toccano concretamente? '.ord socialista. In Italia (e da qualche alIn questo senso ciò che si tra parte in .~uropa, p,oc:he decide a Parigi è fondarnen- co~~u_e) e e una ~preS"a tale; ma è '",tale il lavoro po- sohdarishca. ma continua :1 litico che accompagna la lot- mancare _t?talmente ~n. di. ta annata nel Sud special- scorso pol~tic~. che chi~~ca mente in questa fase. Il nuo-- c~ cosa _U\ 1etnam. s~grufivo regime, infatti. potrà in- chi ~r 001. Quan~o et ~ sca!- cludere (per molti \'ersi do- da. St parla magan ?ell URSS ,·rà farlo, non per la pressio-- e della Cma _(ed e cosa da ne t'SA. ma per le condizi0- fare, senza reticenze). ma poni obielti\·e nel paese) forze co o niente del significato dh·erse. anche capitaliste; che il \1elnam ba a,11to e ha potrà e dovrà industrializzar- per le condizioni concrete si. anche con dei rapporti con della nostra lotta di classe - l'economia capitalista mon- e che continuerà ad a,·ere. diale - e non mancherà pro- Attenti. compagni. Per babilmente una lotta socia1e questa strada saremo anche e politica complessa. La con- noi tra coloro che aspettano dizione del successo sta nel- solo che questa tragica stol"effettica indipendenza del ria finisca (e finisca, beninnuo,·o regime; sta nel fatto teso. nel migliore dei modi che la « borghesia naziona- possibili) per tirare un sole» (usiamo il tennine co- spiro di solHe\·o. nostra Jotta. Piùdistruggono più perdono La speranza maggiore che la guerra si concluda (con la ,·ittoria popolare) sta nel fatto che staooo scomparendo anche le tÙtime possibilità. per gli USA, di continuare l'aggressione. Bombardare il Xord e minare i suoi porti ba senso (un senSo da pirati. naturalmente) solo come sostegno a una prospettiva di successo, o come ricatto per ottenere un «compro. Abbiamo \"erificatoche il n<> stro sfono suscita interesse in vasti strati del mO\'imemooperaio, anche se non mancano, da parte di qualcuno, scetticismo e diffidenza: stati d'animo, questi, aJimenLati, oltre che dalle vicende elettorali dei due partiti di pro\"enienza, anche da chi ha avuto interesse a spiegare la nostra scelta in chiave anticomunista. A questo proposito è bene dire chiaro che noi non sono\"alutiamo affatto la spinta operaia verso l'unità. Anz.i: di 1ale spinta cerchiamo di cogliere il significato più vero e profondo, oppo- :::::;. d~~:~im~?'f., ;~ I RAPPORTICOLPCI E CONLE ALTREFORZEDI CLASSE Siaino diversi, non antagonisti Con questo articolo, il compagno Foa affronta alcuni problemi di fondo della nostra esistenza come partito: valere i dati organizzatl\·ì su quelli politici. I fatti ci danno ragione: non è sommando le etichette che si dà maggiore forza alla classe. L'esempio del sindacato è illuminante: aver pensato di risoh'ere i.Iproblema deU·unità accantonando i problemi politici. ha indebolito il movimentoe bloccalo il proces- Vi ~ u!r nodo cJ,_ecomJi~-1siano quelli, che verifican~ I ca_mpom_arxista e cercar~~ol~ I al_l'inter~o del ~rtito comu- zion~ (diretta o !ndiret!a~ al sape11·ole::ache il problema so unitario, dando anzi vigore ne sciogliere perche non d1- nella C/SL I ora della verita d, difendere le condmom msta o m gruppi e tra parla• par11to democratico cristiano strategico della classe operaia aUe forze antiunitarie (Vanni, venti motivo di confusione e politica) non è soltanto il sa- della classe operaia sen:a ri- mentari. per un governo che abbia un non è risolto e che nessun Se;~: ~:C~re unitari vuol diversione. Poiché abbiamo tutore richiamo che la scon- mettere in discussione - al- .\fa il ruolo decish·o della programma di interessepopo- contributo può essereescluso dire a,·ere il coraggio di guar- deciso di non accettare fa de- fitta elettorale porta agli a- tro che su un piano ideale, ri- nuo1:acoscienza del più rav- lare e ci limitiamo a batterci nella ricerca. dare in faccia la realtà. render- cisione della maggioran:a del spetti più sostanziali delle lot- ferito ad un indeterminato fu- ridnato scontro di classe, per la costru:ione - più mo- I si conto che non esistono scor- PSIUP di emrare nel parti- te sociali, ma è sopratutto un turo - la sostanza di classe della riduzione progressiva desta e realistica - di una Nonvogiamo ciatoie; \"UOldire prendere at- 10 co1~1unisraè, nato_ il ~ri- elemento specifico e positivo, del sistema sociale. dei. ,~a~gini. di riform~smo seria opposi~ion~ ~h! prepari tolleranza 10 che se a 27 anni dalla vitt<> colo dt esserecar~uen_::au , . che non nasce da un riflusso Solo in piccola parte quel- capita/1st1co,e st~to esercitato u,ra alternativa d1sinistra. Per quel che riguarda pori():)a conclu.sione della Resi- una scelta negam:a. il no a, ma dalla comune comapevo- la crisi (che, per quel che ci dalle lotte operaie e studente- Ma le dilferen:e dal parti- si:ioni di chiusura all'interno ::~~Fe s~:!~~~i ::a~:tei: comunisti, an:~c~é da . una le::a del carattere più avan- riguarda, coinrolge una con- sche dopo il 1967-68, e. no- IO comunista e dalle formazio- del partito comunista (e il cui spiegazione va ricercata non s<> scelta che è p~sau.·a. ~ rtguar- :ato che ha assunto lo scon- ce:ione positivistica ed e1:o- nosJame . pa~se, co!'trast1 e ni cosiddeue minoritarie so- modo di manifestarsi può an lo nella forza del!·avv1!TS3ridoi da la strategia politica del tro di classe. Iu:ionistica dei rapporti socia- contradd1:1on,e a dispetto del no differen:e che si agitano che essere il desiderio che noi classe O nei tradimenti dei Sa- mot:imemo operaio. ~ cosa co~iddetto riflusso, qyella all'interno di una comune ri- non esistiamo O i( comportarragat e dei Nenni, ma anche sarebbe del lutto o~nna,_daco .- - - - - - - - ... spm!a ad un tempo t~nf_a_e cerca strategica e quindi non si come se noi non esistessinella strategia complessiva del• il nostro impegno d1continua- S.T I • prauca è a nostro g1ud1z:o ci possono portare a nega:io- mo) il nostro non è un opla sinistra italiana. re in forme tlllOl'! la lotta im-1111e prosstmo numero: I aDC?ra in pien~ sviluppo e ni o co11tra~posi:io11i,_ms_~a pe.ll; a una bonaria tolleran• m;i~~m~a ~n;;~:! ~h~a c~i~~~ po5tata dal PS/LP. nel 196--1: La SIR sbarca in Sicilia a_nz1p. er I~ cre..~me '"~~a- lo a franchi confronti m vi- :a, della quale non ci importere (oltre che da fare). e che se da parte comunista non s1 • ~1onah~ 71~ne della cns~ e- sia di una ricerca unitaria. ta nulla. Siamo assolutamente occorra farlo con modestia sì fosse detto talora che una I • Tre anni di esperienza del ~fanifesto I ronom1ca. c1 se~bra destma- A_lla base della fram~rema• persuasi che in materia, coma anche con energica fran- strategia politica diversa da a ad arerescersi. :ione esasperata, quasi della me pure in tema di vita demochezza. 11 compagno Tortore!- quella comunista è perc:ò • Dal contratto dei chimici a quello dei me-- Lalezione polverizza:ione, dell'estrema erotica interna, il partito cola - direttore delrUnità - e- stessouna strategia anticomu-1 talme«-anici: bisogna « scaldarsi » I sinistra dopo il 1969, stai•a muni.stanon abbia lezioni da saminando le nostre propOSte ni:.ta. amagonistica al partito delmovimento (e in parte sta attcora) una ricevere da nessuno. :01~~~noscs~!: bc!:ut~:a n:: comunista. I • Un magistrato di Milano ci parla della E proprio la lezione del somma di presun:ioni di in- Il problema è diverso, ed che rifiulate dagli operai. Tor-I Parecchi compagni del repressione I movimemo e delle Ione a far- fallibilità, possessi di i-erità è di contenuto politico. LA iorella ha ragione. fonnalmen- PS/l'P, emrati nel partito • Il dibattito sull'organizzazione degli stu• ci rifiutare qualsiasi 50vrap- che non si rireneva necessario nega:ione reciproca, l'ignorante. La proposta politica che \~·. comunfata (e verso i quali I I ~izione di reorie o mode.'li confrontare con J'esperien:a :a reciproca, la suflicien:a e niva avanzata dalla parte pm non abbiamo né detto tré pen- denti e sulla ripresa del movimento di strategici al movimento, e a storica e neppure con queJla l'esclusivismo sono fenomeni vi,a del PSJt.:P e d~l '.IPL non sato una sola parola di cri:i- massa nelle scuole com:incerci che la teoria e la mutei·ole della politica e del- tipici delle fa.si di stabili:::z- ~i~~:h;e~h~ 1m;;~eo:: c~ per la loro sceltaJ ancora I.; - - - ... - - - a! organi::a:ione non l.·engono le lolfe sociali. :ione. quando tutri i problemi ganizzazioni non la sostenne- sz adoperano a sostenere c~2 . . . . prima dell'a:ione, ma nasco- E' chiaro che nel rifiutare si considerano come risolti e ro unitariamente. .\fa quello che continuare /a lotta del PSILP\ In passato s1 sono '!~ule 11e .w.1~_lwz~aillu~1?nesullu r.o da e5sae con essa.E' quel- quell'infallibilità, tutto quel non si tratra che di ammmisembr3 e..<tSeuren argomento de- significa porsi. come si sono imponanti allean:e polmche poss1b1lztad1 una 1111nrerrottala le:ione che ci fa conside- corteggio di tentatfri di riesu- strare quello che c'è. Quando cisi\"Ocontro di noi fini~e per posti ; cosiddetti gruppi. in fra marxisti e cattolici sul t~r- democrati::a:ione del sistema rare del rutto sterile ogni ap- mare amichi modelli, nel ri- la situa=ione è di movimenllJ, diventare il suo contran?: opposi:ione antagonistica 11/ reno della difesa democrati- capitalistico' è stalO frutto di pello alle istiw:ioni rappre- fiutare cioè a noi stessi la ca- e il futuro è unto aperto e la :--:el'67-"68.mentre falln~ la PCI ca· il proce"-soche si è ape;- acqui:;i:ioni teoriche. ~ntatire che non sia sostenu- ratteristica dei cosiddetti dimensione politica si éilaw ~~:~~~az.i~~e c=~~d~;:i=;,~;~~-- B~~terebbeguardare ai fat- 10' in quest; fa~e, pur ancot~ Ce,:ro, I~ teo_ri~:a:iot!e del to e precedut~ da conquiste 'gruppi', noi affermiamo con· su una dimensione :stori~a. sira ,I padronato si trou,a ti per constatare finconsis1en limitato quantitazit'ameme e PS/l.P ~ei prmu a~m1. che concrete con ta:wne_ diretta, seguentementela nostra aper• nessuno, per ~rande c'i! sm. in s~ne diffacokà molti dt noi ;:;,a di qurlla pofrm,ca C1è qualllatn:amente nuO\O ed e- pur richiede un serto npen- ~on la lotta J;><>lmca d, mas-.a; tura a _discuteree renf,ca~e può pensared1esa1mre 11 t!.li proposero un·1mp-.!1f1p0er un3 che d porta proprio rn qucstt sprm:e una com·ergen:a p ù samemo. ha ai :tto u~1 certo e m ba~eali e,;,pene1_1e:anon con e..,..,t,utte le 1potes1_ ~- 1- to. . . . ma2'~iore radi..:a 1;zuzio'lc e po- ::;ionj a mw com,,:, n.:.a di ,._ 0ç1an:,ale perché na,ce dal-,ruolo nel npropurre I ,.mual1 I m ba,e a precor;cew dot1rma-1t~che, 11tttele con:rete 1m~ra- E ,;,tatoproprio 11 perz,;,1ero h1icizzaz1on~de llo~:--o~tro.u~o nrpe:::no politico con moli, l'mcontro fra fa cri\i delf"huer- w del P"bl:ma della traslo~- rz che_consideriamo es1renu- 11_i·de1 lai oro ed, lot1a \on Vmorio Foa "\ ,lu,:,po ~ .. ll.1 l•nr.a dd :X't,.;r1 compd"nt d, or·:.mr cattolicG cfa~q9110 cattolico e la crm ma::o,1e dei rappom )OCral,, •,ca I attuale po)r:10,•ecomu- ..,, tratta d1 un arteuiamento e d:1 :o~, 1gl! dalla fabbnc_a 1 •• 1 1 ,a - comp.1rmt del \IPL I della lunoa rassegna:10nedel e co~, le rqles::./011m1 awrate nÌ)ta che propoue collabora- 'liberale': si tratta delfa con- (connnua 1n 6..a pag) la soc1eta. nf1utando ogni co-1 ::,, no t e- , eBibliotecaginobianco Un giornale di partito per tutta la classe Siamo gii più di 10.000 compagni impe:g.n.aci ncua loua di clas§C: ~I nostro paese. formiamo un pani10 e quindi abbiamo qualcosa di nostro da dire. Si.amo nel mo, imenio operata, che , ogliamo uni[O, come la,ora1ori e come politici. Abbiamo da dire le cose cbc fac.- ciamo e che pensiamo. La nostra ,ira e queUa di milioni e miLion.idi Juora. tori. Se k nostre: id« com. spanderanno alla vita, aJJe azioni, alle a.spiruioni comuni, esse risulteranno &ius1e. Rifiu1iamo queSla società perché è fondata sullo sfnu1amen10, che è la causa di mali che possono essere u• mana~nte e:liminati. di iofeliciti che possono esse-re umanamente combauu1e e vinte. Non ,og]ia.mo da essa qualcosa di più, ma qualcos.a di prorondamente dil'erso. ■ Questa di,ersiti si manifesta già nelk Ione per 1ogliere o Umi1an: il potere: di chi ci sfrutta. Sono Joue alle qua.Li panecipiamo o che s.i manifestano nel mo,·imcnio per iniriath·a di compagni di ahre organina.zioni e spontaneamente. Per noi hanno 1uue un grande nlone. Sooo queste lotte. e le idee che ne dcrh·ano. che c in1eres.sano come partilo e il nostro compito è queUo dj fare crescere la loro fon.a uni• caria, di rendere e,·idente e u-ascinaote il loro significa10 per un mondo nuo,·o. Lotte che facci.ano fare un p.lMO au.o:i au ..o. .;z:d;,azione dei proletari, che ~ ,·eramenre tale - come ci hanno insegnalo i padri dcl comunismo - se è opera dei proletari Slc'51Si. ■ Un pani10 di classe qual è il nOSU'O- giU5Cifica la propria esmenu solo al servi.zio di questa esigenza. Si è emancipali quando non noo si è più 50ggeui a padroni, prh·a1i e pubblici, quando - come fon.a unila - si è socialmence padroni del proprio destino (che può e de,·e es.sere un desiino di fclici1i), e quando in ques1a scorica impresa i va, lori che sappiamo esprimere siano tali da emancipare fi. nalmenre anche i nemici di una società di liberi e di uguali e chi all'an·cnto di una simile società non ha la forza e il coraggio di credere. Questo giomak è il gior• nale di qucs10 pani10 e per quell'impegno. Saremmo pe• rò Citi parolai se non fossimo capaci di dimosuare subito cib che diciamo di ,·olcre es.sere. Per esM:re la va«: di certi faui e di certe idee è necessario che i protagonisti sappiano esprimersi direuamcn[e. Z\on chiediamo una delega per dirigtnli e in1elk11uali. ma una panecipuione: assidua e direna dei compagni che loc• ,ano, degli is,criui al panico anii1u110. e di chi fa quakosa di nuo, o e pensa qualcosa di nuo,o con1ro lo srn111amen10 e per remancipazione. ■ Usciamo opii quindici giorni perché la nos1ra foru a11uale non ci pcrmeue una periodicità più frcquen1e. Non ,ogliamo finaniia· 1ori c:s1emi perché non ,ogliamo fare la ,oce grossa. •I di li della nostra forza e incidenza reale A,remo più cose ~ dire e più spesso se. per quello che fare mo, aumenterà la nos1ra fori.a e quella del mo,imcnto nel suo compksso. Nel nostro impegno siamo unitari ocrché lo spazio p0lilico che presumiamo di • Hre e di conquistarci ~ 1ut• 10 dentro l"uni1à del mo,imcnto oocraio e proletario E· 11 quali1i dcll"unili e quella delle alleanze che può cambiare. Tutta I• ~ie1à dominai• e pla<.mata dal ca pi1alicmo ha bi"-Ognodi una ri,olu1ione comuni~t3.

2 UNITA' PROLETARIA ALL'ASSALTODELLA BARBAGIAL'IMPERIALISTRAOVELLI IncombseullaSardegna uno«sviluppop>e>trolchimico Un attacco definitivo e sconvolgente contro la realtà agro-pastorale del Nuorese La S3 rdegna centrale e il I sfruttata sino all'osso come sia- Ottana, sulla strada da Orista- ristanese, con la sua economia suo_ nu~leo . sociale più d~ro zione di transito del petrolio, no verso la Sardegna centrale. contadina co1p1ta sia dal ::.eed mqu1c10, il pa~tore barb.anci- co~e. soggiorno passeggero di costruendo una appendice di questro-inquinamento delle acno, sono una spma nel fianco tunst1, come approdo ben soli- penetrazione all'interno, una que che ~endono nelle pianurispetto ai progetti delle servili do di basi militari americane. sorta di punta di lancia capa- re del Campidano, sia dalia classi politiche di governo lo- Le servitù militari, le stroz- ce di ferire e disgregare lenta- marginalizzazione economica di cali e del loro padrone, Re> :u.1ure economiche sul lavoro mente l'economia e le stnmu- questa area scggena ad un de• velli. contadino, la persecuzione po- re inseòiative del Nuorese, sem• t1usso demograoco disgregante L'economia pastorale, che re-- liziesca arbitraria ed intennina- pre ·j è puntato su un g adua verso il nUO\'O «polo ione» siste come una sorta di sfida bile, il deseno dei servizi se> le siuotamen10 di quest: real. Contemporaneamente abbia: alle leggi economiche e ai •nor• ciali e degli investimenti infra- tà contadina. pas1orale e brac mo il passaggio da una •guer• mali» valori della civiltà urba- strutturali, ci~ l'abbandono e ciantile. ra di posizione». a una smuena, polarizza le popolazioni a- la repressione hanno intacca10 Con il mutamento del nu· 1 gia di auacco definitivo e scongricole dell'Isola: il contadino con l'emigrazione forzata (ma eleo di Ottana in area indu- ,·olgeme contro la reahà agre> <lell'Oristanese, come quello non certo distrutto) questa striale della Sardegna centrale ~astorale del ì\uore~. C0!1tro dell'Ogliastra; l'allevatore del- realtà. la petrolchimica entra d'urto in I auuale_ asseno res1d.en~1ale, la Gallura e la massa di brac- La politica delle classi diri• Barbagia rovesciando tuua la contro I compo;tament1 d1 v1cianti SOtloccupati O disoccupa- genti locali ha sempre cercalo pianificazione territoriale pre• ta della ~arbag!8 • ti legati a una prospettiva di di affrontare indirenamente il cedente e creando un impano . Sono gl! s1~1 .programmate>: lavoro sulla terra; il grande nu• problema, creando condizioni drammatico ira industrialismo n neocap1tahs11c1 che non s1 mero degli intellettuali disoccu• di fatto che incen1ivassero gli e realtà socio.economica delle stancano dì sot1olineare •i ri• pati o proletarizzati, di origine esodi e l'impoverimento ec<> zone interne. Una svolta dcci• schi impliciti ne!l'inserimen10 di pastorale e contadina, che sem- nomico e sociale di queste zo.. siva. accompagnata da acutis• un~ m~ssiccia i~izia~iva indupre meno possono essere coop- ne. Mai ha osato di cercare una sime contraddizioni. si ~ im· smale m una snuaz1one loca• tati nella realtà urbana buro- definitiva prova di forza con il posta con una sorta di colpo di I~ cosi fr.agi)e e per 1an1i aspet· cratica e politicante. mondo pas1orale e con1adino mano a tutta la Sardegna, sen- u con1romd1ca1a». E' qui che si radica la forza de11ezone interne. za che le forze sindacali e po- Sequestro delle acque del sociale motrice di una possi- Quando i programmatori pre• litiche di opposizione abbiano Tirso e di quasi tutti i suoi af• bile alternativa di sviluppo &· vedevano. oltre che i due poli avuto tempo o capacità di ce> nuenti a ogni prospe11iva di irgricole>industriale, autonomo e di Cagliari e di Sassari, un •po- glieme la ponata. rigazione e bonifica agraria, cri• comuni1ario, contro il neocol<> lo intennedio» turistice>indu• J1 netto spostamento verso si dell"economia contadina del• nialismo capitalistico. striale a Oristano e l'apenura le zone interne del baricentro l'Oristanese, distruzione del 70 Questa ~ la base sociale di di vie di penetrazione verso le di una area industriale che ha pe~ cen10 delle aziende. paste> una contestazione alla prospet· zone interne dalle quali 011ene-, l'imponenz.a e quindi l'autosuf• rah .~el t:1uores~, ~ov.1~ento tiva dcli'• isola petrulchimica• re un deflusso più rapido di ficienza documentata dalle ci- degh ms~d•~menu abua11v1co~ socialmente disgregata, aliena• manodopera da esse. quando si fre. significa due cose: l'abban- fcnom~m d1 spo~lamento d1 [8 in valori d'imponazione. concepl il nucleo industriale di dono del •polo intennedio» O- df~~,o~e~:r~:;~::zf:ii"~~~ provvisati. senz.a garanzia di Scheda tecnica INVESTIMENTI INDUSTRIALI NELLA SARDEGNA CENTRALE Chimica del Tirso Fibrt. del Tirso Metallurgica del Tirso Intersol lìrsotex S.I.R. Ottana S.I.R. Sologo S.I.R. Sarcidano Totale investimenti 80 miliardi 176 miliardi 11.9 miliardi 4,5 miliardi 15 miliardi 90 miliardi 91 miliardi 60 miliardi 528,4 miliardi occupati » » » • 700 !oc. Ottana 3.800 Ottana 750 . Ottana 150 » Ottana 700 ~tacomer 1.200 » Ottana 2.150 . Sologo 1.650 » Sarcidano 11.000 occupati Nel giro di poco più di un 3) 4 Agosto llli2 il CIPE 4) 12 settembre llli2 la anno, quasi nel si.lenzo e te•1 approva due « progetti spe- Giunta Regionale, tra le 4 i. nendo nell'oscurità le popo- ciali » per la Sardegna. So. potesi proposte di assetto lazioni il cui destino sta per no funzionali allo sviluppo territoriale dell'area deJla esser e drammaticamente della SIR e della petrokhi. Sardegna Centrale, accoglie sconvolto, si sono prese de- mica. L'uno concerne la co- « la soluzione che prevede cisioni che rischiano di se- struzione del « porto.canale » un centro primario di servizi gnare irrimediabilmente il di Cag]iari (40 miliardi): «al in Ottana. Tale scelta ha COdestino di « isola petroJchimi. fine di creare nuove econ<> me caratteristica di fondo un ca» della Sardegna. degra- mie esterne a ,·antaggio non costo dell'organizzazione dei data. depotenziata e privata solo dell'area industriale di servizi sociali nettamente indelle stesse basi sociali ed e- CagHari ma anche di quella foriore a quello previsto dal. conomiche per abbo7.Z3re u. della Valle del Tirso ... ». le altre soluzioni proposte>- na sorte futura diversa di I) secondo nguarda Ja co- ~Jinori costi economici ma quella decretata da Rovelli struzione di una nuova diga maggiori costi sociali: si ipo1) Jl 31 luglio i971 il CI- sul Tirso (15 miliardi). Lo lizza. u~ rad~cale ~utament? PE decideva le trasfonnazio. stralcio di 15 miliardi su u- degh msediamenti umam, ni del nucleo industriale di na previsione cli SO pre\'ecle spopolamento di comuni. sraOttana nella area di indu- una chiara scelta di utilizza- dicamento di migliaia cli fa. strializzazione della Sarde~ zione dell'acqua a esclusivo miglie. costruzione nel « degna Centrale. Nucleo di Qt. uso industriale. accantonan- serto» di Ottaoa di un grantana: comuni consoniati 11. do iJ progetto globale che de dormitorio operaio, che comuni di gravitazione 55. pre\'ede un vasto piano di ir• per _)()polazione si affianca popolazione coinvolta 110 mi- rigazione agricola. al capoluogo, ~uoro. la abitanti; Area della Sardegna Centrale: comuni consorziati 44. PER UN PUGNO DI DOLLARI LA MADDALENA A NIXON servizi, addentali dalla specu• )azione, una pennanenza più umili<lme de:l'ampia disoccupa. zicne iniellettuale in quanto la gestione della tecnica e del ce> mando è riservata alle migliaia di dirigen1i che • caleranno da Milano». 11 s1gnifica10, non soltanto econom1co ma po1itico, di que· s10 programma si può \OOere nella precisa sentenza di mor• te c.he osso pronuncia per il •fam1gtra10» 10colaio di rìbel· !ione pastorale • contadina • in• 1ellettuale di Orgosolo. Orgosolo, che , iene in~ri10 con tuni i suoi pa:i.colinel parco del Gennargentu (insieme a Fonni, Mamoiada e altri comu• ni •pericolosi») mentre la sua ubicazione è dentro l'area di anrazione del polo indus1riale, vede bloccare l'attività pastorale coi vincoli del parto. men• ire gli si offre l'alternativa U· nica dell'esodo es1emo \·erso l'industria Le cens1oni sociali. le acute contraddizioni, l'esplosione ribellistica non potranno non accompagnare questo programma di «soluzione finale• della questione contadin<>pas10rale. E' possibile passare da una reazione difensiva. anche se violenta. alla costruzione di una lotta e di una prospeuiva alternativa? comuni di gra\'itazione 121. popolazione coinvolta 275 mila unità. La nuova zona di influenza dell'area industriale concerne il 34% dei comuni della Sardegna. il 28% della superficie. il 18% della popolazione. Sui 102 comuni del-, la provincia di ~uoro ben 74 sono nel perimetro di influenza della nuova area. gli altri sono inclusi nel Parco del Gennargentu. Il Piave mormorò: 2) li 14 ottobre 1/!il il CIPE dava « parere di conformità» a un investimento age. volato di 170 miliardi della SIR neHa Sardegna Centrale. Il « Piano chimico» bloccava la richiesta della Montedison per investimenti di 500 miliardi nel cagliaritano (iOOO posti di la-·oro). mentre consentiva il raddoppio degli impianti SIR a Porto Torres. Con l'approvazione cli nuovi contributi da parte della Regione Sarda, la SIR aumenta n,n-estimcnto a 240 miliardi, ma i posti di Ia,·o. ro restano 5 mila. • • v1em La concessione del governo italiano agli USA di usare de!- 1'isola della Maddalena come base-appoggio per sommergibi• li nucleari costituisce un uheriore, chiarissimo. esempio della suddi1anza dell'Italia agli Stati Uniti. Fin qui tullì d"accordo. Il di• scorso si fa più difficile quan• do lo si affronti da un altro punto di vista: quello dell'effi• cacia della sinistra nel contra• stare questo tipo di scelte. Non stiamo a discu1ere sul fano se sia più grave ins1aUare una base navale intera oppure una nave-appoggio per strumenti di guerra. A noi interessa il fat• 10 che un'altra fetta (o anche fettina) d'l!alia venga grazi<> samen1e e illegalmen1e regala1a agli intere~si imperialistici degli USA e della 1'ATO. E basta. Bibliotecaginobiancodentro, straniero Non staremo neppure a sof-1 la sinistra (noi compresi) è im• mìglie) fanno gola: e infaui il fermarci tanto sul fatto che le po1en1e a far saltare queste <> go\emo italiano pre,·ede que• istituzioni democratiche sono pcraz.ioni. Ciò può essere per sto tipo di azione nel quadro siate volgannen1e calpestate: due motivi: il non a\'er sapu• degli intenenti per le zone de- ~!~~ree s;~l~·me~:1~~ 0 i~::: ~ou~~~c~~~01~:n ci:,:nl~itta~ presse. Ma questa difficoltà non ti informati a cose già falle. 10 in llalia (loua che ha 1~ nasce. in fondo, anche da liil governo Andreot1i se ne è \'ato sahuaria e~o nei comizi. miti propri delle sinism:? bellamente infischiato di loro. quidche manifestazione qua e Sia chiaro che non , ogliamo E' uno dei molteplici escm- là _ di solito affidata agli sfruuare ogni occasione per depi di quale ~ rca_le abbia- juniores della FGCI, della F.G. nunciare le magagne della si• no le au1onom1e locah (soprat• s. del Psiup _ ma poco o nis1ra. Non siamo masochisti a tuuo quando non sono _sorret• niente di insistente e a livel- tal punto. Tunavia r«affare te da un ad~&l:'ato n1;ovimen1~ lo di massa). e il non aver in· ~faddalena» segna una sconfit• popolare~·. " 1111 ~~ ~1 1 ,:f;u~; dividuato !.pec.iticheed origina• ta per le forze della classe ope- :~;:~~ll\~~~:mou ne abbia h - magari audaci -:-- fo~e raia. Trame qualche indicazi~ ·ogt· d1 lotta su questi obb1ettn1 ne per il futuro può essere u1i- ' o:;llo che ci interessa sott<> ~ni8 diffic:'lt~ oggettiva Jst le. A pano - naturalmente - line~re - e che ci _p~upa. j~e\t=d~~aaz~:_e ~~es!~ol~o che qualcuno non creda dav- ;ns't~1ai~e;~a :cai~~ne n~I;: l'in\'ilo delle sinbtre ~Ila ma: l'CrO che tulio. p0) ... 8 e:>.'>Cr.rti- (della :>.inistra) profonda debo- - b!li1azìonc._ I~ _fon~o I d~llar~ solto con ~uakhe mterrogaz1~ lezza di fronte a questi fatti. I dt que_l m1glia10 d1. a~encam I ne, parlamt::nta~ e .qualche_ ti Prima di tutto ,ediamo che in am\·o (tra manna1 e fa. to.o sdegnato in prima pagma. Sabato 21 Ottobre 1972 AllaSIRnoncilavoro Ecco l'intervista fatta a un operaio sardo di Valledoria D. Che coH fai? vorare a Porto Torres, fanno 180 R. Sì, due. R. lo la,oro da due anni coni chilometri al giorno immaginar1i. D. Lu·orando in eamp1-gna •· uno scava1ore, faccio degli scavi O. E non pcn'31~ di 1raderir· vre:>.tIi.ostesso rass_istenu? per le fabbriche e gli stabilimen- ,i in ~n'abi1azioac più vifin.a? R. S1. per 1'~1,ncoltura l I~ 1i che stanno sorgendo. R. L ho pensa10. però e è poco stesso. ~a è per 11 fan~ delle .ma.r D. La tua dina collabora con la da fare, pe~hl come faccio a Ira• cheue che - penso 10 - c1 sia Pc1rolchimica? sferirmi? Sono nella mia ca,a io, una differenza enonne, pere~ nel• R Sì collabore ad un ceno punto dC\'Oandare, l'indus:na le marche sono p1u va- o: et un futur~ per questo tuo con tutto che ho )a mia casa, e I lutatc, ma nell'agri~ohurt è _un••~ lavoro? trasferirmi a Porto Torrcs per pa• tra cosa. Se uno SI fa molu anni R. Penso che durcrli. gare 30 o 40mìla lire di affino di industria, prende di più, ha O. Prima che cosa facc,·i? di casa, no~ si pub vi\'Cre. la ro- una pensionebuona. R. Facc,·o il 1ra11uristalo s1cs- ba C-OSta troppo cara e la \·i1a. O. Malgrado tutto quuto tu, so. sai com'è? :-..c1 pos10 delle indu• piuuouo che lavorare per l,a. O. La,·ora,·i in campagna? strie sono tutte cosi le ci11à. I S.I.R., lasceresti? R. Si, ]8\·ora\O in campagoa. O. Magari no~ proprio a P~~- R. Sl,_non mi va d'e.sscrc • ., O. Ci sono siate differenze pas- 1~_To~. ma 1~ un paese p1u su~to d!reuamente dalla S.I.R., sando dalla campagna all'indu• 1 ,.,cmo c1 andrcsu? pnma d1 1u110è troppo lontana, stria? R. :,.lei paesi vicini non mi ci ma se fosse vicina non mi fa• R. La differenza c"è, rcht la tro\'O. . . . . . . rebbe ~iaciuto n~nch~. . • h (pt d. I► O. Qu1nd1 11 sacr1f1ch1. D. C1 sono dei tuoi compagni ~::;.':~: 5~ ~;o!:c div::m:ntc, . R. Il sacrifi~io lo faccio! Spe· di la,oro_c~e invece lavor:rebbe· • la d' ù • f f d' •o riamo che la ,ua man mano. con ro volenucn per la S.I.R.. ~ /ore I P 1 ·/ 1 8 ica I pt •11•andardei tempi. sia dhcrsa. R. !\o. per quanti ne conosco . u1_a t~t! ~,•c;51-,;/n~ no~ O. Po1rcbberoisthuire loro stes- io, 4 o ; che lavorano insieme ~ iene s ru ah c. m 1 1 •• mp,. si un servizio di trasporto. I con mc dicono la stcsu cosa. C'è e U{I 1 ~tf 0 / : SlhS\'O 'e p!Unor: R. Anche così. quasi lo mette- della gente che ci piace, però era• ma~- I' 3 \ o b c e su c 1 :mr SI ranno quando res1iamo in pochi: no agli ultimi estremi, magari è :s~t;.~ ~;\~1a.u~~•c•11:asenz'al:~~~ I '.o ~=~~~o~ ~on~ 1~n;~~~: ::.n1s~~~:an:nsih:a •~1~is::~ib!l~: comrquc d lavoro è abbas1tnu · può darsi che mi licenzieranno. dare lì. ma proprio di volontà !ore.goare. ~1a io faccio conio di rimanere! ro non credo che sia neanche, O. Quindi hai 1rovato soprat• O. Ci sono s1a1i dei licenzia• perché all'infuori di uno che è tulio dei ve.ntaggi? menti? abi1ua10.che è $lato molli anni R. Beh. vantaggi nel scn~ che R. Sì. ce ne sono smi, però I nell'indus1ria. o in Germania. o come lnoro non mi stanco ecco. nella nosira dilla pochi. adesso in ques1i_posticosi. allora ci. ~ol o. Ci sono però dei mo1i,·i di, !I.Inno assumendo di nuo,·o. Ne lnorare. insomma entra e .ah pia• in~oddisfezione? hanno licenziati una decina nel cc: ma genie che è 511181n camR Sì anche quelli namralmen· giro di due anni, da quando ci pag~a a luora~e come mc. che te. ~r. esempio noi le ore che :;:doiodi ~u:e~!O stanno auu· :::~:~. ~;~sc~~ 10 ,. ~-~o~~esd~ facc'.a~o sono abb1:1canz.iaroppe; o. Li hanno licenziati perché entrarci. %~/:~::~: s~r.mt~t:d~a/:::!~ :Uo f!la.ncavail lavoro, o per altri mo- D: Forse perché non $ic1eabi• . . . h T • • , u,,1? I tua11. 1mmaginars1c e sacn 1c1c1 sano. R. ~ r h r • • R Sì sarà per quello che non quellod.se~f•hro. sacrifici ce ne cht ·e;,~~ ~·ecc'ht~p~c:;z~a:~;~: abbi-,m~conosciuto indu~trie. so~ 1~ ~1 a~pagna, per esempio, te che se n.candava da.sola..per• p-Qui al paese ci sono le s-cu~ ti sentivi più libero? f ché non gh bastavano I soldi. le.R Sì. ci sono. l'elementare e R. Sì. si. quando smet1evo di; .?· Il lavoro non è che man• l'ag,.aria. lal"orare in campa1na il sole era ca· o. I tuoi b3mbini vanno 1,ilia ~~:r~ •~!~. =\·~d!:: ~~~le~! I ~·. ~ij ~:~~~n~•ui/ iu·~ro c~~ sc~t~~o. sono piccoli. la faccio più a fare queste cose che li dà più soddisfazione e qua• D. Che CO$&; pensi di fargli fa. a casa, perché smcno alle 6 da le meno? re? li pericolo sul lavoro R. Dipende. se un domani il pldrc riesce ad avere U:'1po' più di sold: per farli studiare. per a,cre un modo di \'ita nuo\'a. di· I ciamo nel !tnso che cambierà la . R...Le cose che mi soddisfen~_paga nostra. allora i bambini en• d1 ruu sono quando lavoro fuon I dranno a studiare. se no non ce :a•l~;n 5~~~1;:~c~a;aor~:ial~ah::i:;' }:r:~ia 1 ~ie!:: 0 ~ai. Sacrifici li , sa, incendi. roba del genere. lo O T~a mog1:elavora? i ho lavorato su... dclr80.~. è un~: R: 'lo. è in ·ca.sa. zona abb.ast~nz.acal"?a I!, non c, O. ~1a nemmeno ha desiderio sono pencoh. non_c è mci:uc.al· di.... so che ora ci sono dei polora lavo~ 1ran~u1l1oper 11 fauo ~li. anche ncll'indumia. che non c è ~n_col~. p~r6 quan• R. '-'o. prima di 1,.111c0he non do sono ncgh 1mp1,ant_n1atural•. mi piace a mc che ,·ada a \avomcnte lavoro un po d1 malum°; I rare. per lo meno noi abbiamo re perché ~nso a .1a~1Cc'?se.no: quest'abitudine qua, in tutti quc• D. M: c1 ~no I s1stem1d1 $1· -sti paesi di qua, le mogli non si c.ure~- . fanno la,•orare. quelli non. bas:erc?bero. R. Qualcuna va in campagna, R•.St. c1 sono. però •e succ:dc I D. '-cmmeno in campagn•? D. Tu d1~v1prn~a de! tuo pac. però solo nel periodo dei carcioSf. che non lo vuoi. lascwi.i:ep.re• fi. )()nOpoche piorl\8tC,dopo fan• ucam~nle la tu~ v11~_50e:1alcl.a I no le casalinghe. 1ua vua con s;1 am1c1s1 S\'Olgc D. Come abiludinc la donna IU~~ ~:I i~;.•c: è così. pcrcM la noR.. 1~:r 3 ~omc abi1udinc no. sera quendo vengo è un'ahra co- o. Quindi è difficile per voi sa. se io mc ne vado in un ehro :cccture il fauo che la donna vapaese non tro,-o più l'ambicn1e da a lu·orare. Pcrcht potrebbe mio. essere una soluzione. se no:, baD. Ma con i tuoi compagni di 518 lo stipendio di uno. ,nche l•voro non se:i diventato amico? I• moalic... Ognuno 1orn• • cast la sera? R. Quello sarebbe bello per noi! R. Si. è cosl, ognuno torna a ma in posti che sono gili abitua· ::;;1J,~v:•d,.:.'1:~1!~/ .:,'; ~d~;~ ,~Z:r'•:~~:~ :i~'.' 1 Tur~d:.~1. 70"~; c.:m~:::: ~~;i;/ 0 ~~t~~:~b:~:~ no qucs1i qui. perché se c'è da l'altra: non è una buona cosa. non r::c~~~~n~c~:h~~ c~~enr:cc~:~; c'è l'abitudine. ad andarci? D. E semmai. 1i piacerebbe m• re a Porto Torrcs oppure...? R. No, Porto Torres non mi s-a· Anchel'acqua costatroppo rcbbe mai piaciuto. O. Come mai? D. La 1ua c.ua ha la luce, l'acR. E' un posto che non mi è qua? mai piaciuto. R. L'acqua non troppa però. O. Ti pitccrebbc entrare nella O. Come mai non troppa? per• Pe1rolchimica,o preferisci lavora· ché nella zona cc n'è poca? re •I di fuori dcli• grande indu- R. Nella zona ce n'è di acqua, s1ria? però non la ,·ogliono intubare, non R. In un certo senso mi piace si impegnano di far venire q~· anche la\·orarci dentro. perché a s1'acgua. sennò di acqua ce n'è li. venire • casa sono le 7, è già volle dli delle soddisfazioni !no- abbastanza in giro su queste monbuio. rare dentro, ci sono dei lavori che lagne! Vuoi che non ci sia acqua o. Come ,ai al lavoro? dànno un po· di soddidazione. per 4.000 persone? R. In macchina. ma proprio di essere con1en10è D. Ques10 dipende dalle auto-- O. N'on c'è un scrvido dcll'im- meglio fuori. facendo lo sie.ssola- ri1à, dal Comune? pre:.a? voro na1uralmcn1e. R. Dal Comune m•g•ri no, non R. No, dell'impresa no. Delle D. E passare direttamente alle ha colpa. ma la gente più supe· i~~~::::·:~~~;:,.~~~;~~~ ::;r::.·:o:·:, :~:;:~~~.~·:: ~ ~·:~~:·~~~::E~ '.~f =~1~; \lags1o e 11 dC\'J arrangiare tu, c1uto ? dare a cercare acqua m g1ro la ma che proprio ci sia un pullman D Pc~hé . sera dopo che facciamo 12 ore ditta per d111aper por1are questi cm~~p~~h~I n~~tom~h! ~.ai i~:I traolaOur:~:;dh~~ fu~;:~rd~ lavoO CiCX, c è un'indennità di troppi pencoli e non m1 piace rare 11n1rov1con gh am.c1? [)o. opcrai. non c'è I r \iauio? ~~l~,t~i"•s~!r~~~nèno~~=v~~~anoci; I veR~a~:i1b~~'.to? R Sl. la dinno come presenza non mi va, basta. D. A\'elc un campo sportivo? per esempio. D. Nemmeno cambiando 1ipodi R. Sì. però non sono mica spor• O. '\ella buste paga? lnoro? 1i,o io. R. Xo. fuori della bus1e paga. R. Niente, niente. D. Le donne cosa f.anno? lo per lo meno la prendo fuori D. Proprio non li va? R. Beh. le mogli per chiacehiedclla buSla paga. R. Niente, proprio non mi pia• rate chiacchierano fra loro in ca· D. E li basta? cc, la S.I.R. non mi va. Quanto sa. si riuniscono e chiacchierano. durano quc:.1eimprese esterne. ho D. C'è un posto per ballare? anche un'altra idea. che mc la R. S1.c'è un posto per bellare. sono faua da me solo: se mi 1en- D. Poi c'è il cinema. ComunCi sonoanche le discriminazioni ,:ono. quc.51'1mpresaf.ino a quan· que la cosa di cui si sente p~ do crtdono loro, bene: dopo, se prio la mancanz, ! l'acqua? R. E' tanto poco naturalmcn• mi licenziano. io non cerco più un R. Si. sopra11u110il fas1idioche te! ci sono anche parzialità. per. altro posto, mc ne vengo di nuovo quando 1omo da lavorare biwgM ché c'~ gente che prende L. 1.000 e faccio il 18\'oro che avevo pri- andare e tro\'armi acqua, perché di presenza e c'è delle gente che ma qua el paese. e via. lo non le mogli dnono fare le faccen· ne prende 500. c'è della genie che ci sto più alla zona industri.aie de per ca.loae la sera sono più ne prende 300. la\orando 1ut1i in ~e non mi licnc la dina che ci s1anchc di noi molte volle, qucun'imprc~a; non lo so perché suc• sono adesso. s10 bisogna dirlo pcrcht la donna cede così. O. Ma 1u guadagni molto di lavora lo stesso e quindi la ser1 un~· d 1 ~i 1 ~:esr:~Jim':t~ll~~~{~\: pi~.lai":i~;~a."c!ring:uasJ;~Ja un ~is:~rah;hfe v~~:cti~;, ~•=n:~ na? pochcnìno di più_ ma sai com'~? carrttts come si può. R. Sì. ma cc ne sono 3ncora ti spende di più e siamo li,~ qua• D. Do,·e l"andate a lroHlrc? più in là. c'è. per C(Cmp•o.chi ,i lo ste~so. R. C'è una fontana pubblic, e ~,a a 80 chilowclri. sono mollo D. Però e'~ l'as~i~tcnzamedica bi~ogna andare tutti n. quando lon1ani. ,·engono in macchina e per la famiglia. Tu s~i sposato? ne (CCndc:quando non ne sten• ,anno ogni !eU, \'Cngono a la• Hai bambini? dc andiamo fuori paese.

8llbMo 21 OttobN 199'1 11N!T'A•P90UTARl'A I MA CHE COS'È QUESTA CRISI? ECCO LA NOSTRA IPOTESI • • E' una cr1s1strutturale • • l'operaio il capitale • 1n • questi Prima che si approfond.i.sKro Je idee dc-IKeynes, il grande teorico e artefice della stabilizzazione capi1alistiea, gli economisti borgbe- !'!i non polC\'ano ammettere la possibil:tà delle crisi ccooomiche. A di(fercnz.a da Ma...--xc,:òe vedcu nella crisi ecooomica una caratteristica inerente del capitallimo e la gme,i della sua dissolu.. zioae auru'CTSQla lona di ellSie, gli ccooomisti borghesi dicc\'ano che non po:.cn esserci - se non accidentalmente e provviloriamcn. te - una djsoccupazionc di forza la\oro percM pcne-.·a sempre userei un salario abbastanza basso per oeeupare tutti i ta,·oratori esis:enti, nè po.cvi l\'Ctsi una inflazione dei prezzi prolungata nel tempo ~ l'aumento dei prcz. zi a\'l'Cbbe indotto ad accrescere \a produzione e quindi a riporta.--e i prezzi al livello prcccdeote. Lacrisi c'erama nonla si riconosceva Se, nonostante la teoria. si ,,erifica-.ano ugualmente diso:cu~ z.ione e inflazione dei prezzi cib poteva IO&o dipendere, iCCOndo quegli economisti, da un canh·o funzionamento del sistema, da attriti e ostacoli frappos:ti alla libertà del metUtO: bastava rimuo, ,·ett q~ vincoli per ristabilire la annorua. Perciò, sempre secondo gli eco,. nomisti borghesi. i lavon1ori do- ,-euno poru.rc pazienza, lasciare abbassare i salari in 1empo di recessione nella spennu di far riu.. sorbire b disoccupazione, )l$Ci► re che gli aumenti dei prcz:zi si riman.gia.uero gli aumenti salariali conquistati e se mai eoll• borarc pere~ il si:stema capitali· stico tornasse a funzionare bene, S13bil.iz::isndo prezzi e occupando tutta la forza lavOZ'O,attnverso c:on,·cn.'Cntiprofi1tj per i capitalisti. '.':onos:.ante la scana diffusione de1 pensiero di Marx fra Je masse e le organizuz:ioni operaie e DODOStantqeuindi che que,te pc>- sizioni culturalj borghesi prevtiC$. sero (e anche, i.o termini di Rsscpaziooe. oeUa c.la5:5eoperia fi. DO agli anni Trenta in Europa e fino a.gli inizi degli anni Cinq U&O-- ta in I1alia non mancò un•esallante fase - quella fn il 1910 e il 1920 • in cui gli operai alferm• rono in modo autonomo le k>n> csigcnu e non acccuarooo di subordinare il loro comportamento alle altcmc vicende del ciclo. di inflazione e di disoccupazione, soJleva,,do gli &1ri striUi borg.\es..i suJ pericolo della rivoluzione. PoiarrivòKeynes percurareil capitale :-,;c1 cono degli anni Cinquanta, con l'"unponuiooe dellc teorie del Keynes e delle relative politiche eco~he e moneta.rie, si ria> oobbe che la crisi ecooomica e,. sisteva e poteva essere &ffrontata, per evitllc il pericolo, alla lunga assai sensibile. che t$5& rappresenta per il sistema capitali.nico. Si insistette allO!'a molto sul modo di realizza.re anraveno il mecato i1 plusvalo.-e prodotto e si nsggeriroDo e auua.rono rime• di. prima dj 1u1to quello di rulizurt il tnaSSimopossibile di e» eupazionc: (politica del pieno imp:ego) 50Stenendo la cosidd~t• domanda a, rqata o globale, cioè aumentando la spcu pubblica e ,otlec:itando quelM privata di consumo e di investimento in modo da fa, oritt una espansione J>N> dutti,·a. La cla.sse capi1aJis1ieati ilkuc per qualche anno di a\'CT risolto la questione sociale dando le priorità al p:oblema deU'oceupaz.K>OC openia anche a costo di ~:i~~:l ~~ro:.: irn p:ese:iu di un crescente lh"ello di i:n?'qO gli operai aVttbbet0 proso si:u:tt:u e ac.cresciuto le loro rive-ndi-c:uiooie la loro fon.a con. uanuale, e in un mondo (panico. larmente in quello iDdu.striale)dom1n.a:o dii mo:,opoli eon un alto potere di merato sui prodotti cn c~ia:-oche l'aumtnto dei salari S► l'C'bbc stato rapida.mente traderito tui pTC?Zi.Que,ta sembrava una coo:...--oparti:aac.e.euab:it, al frnc di e'.':ninre il terribile trauma ra?;>~talO cuna di.soccupazione d: m.aua fra le due guerre. Maquando il padrone stameglio. stamalel'operaio arretratezze ,opratniuo nel commercio. Alla fine degli anni Cinquanta si scoperse, con greode clarnott, q~Uo che giì Marx a,'e\·a tcOper• to e cicx ebc vi è una relu.ione io\'ersa fra disoccupazione e au. mento dei ulari e quindi (mancanza di concorrenu in1emazionale) fra di50CCUpuiooe e inflazione. I go\'erni comìneiarono quindi a pratiçare, con con,·enicnti riduzioni della spesa e restriziooi crc-- ditizic e monetarie, una politica di crcuiooe artificiosa delb di- $00Cupaziooe a1 fine di oootenere la spinta selariaJe (e indireuamente la ercseita dei prezzi): nei 1958 si era calcolato autattYol• mente che con una d.isoccupaz:iooc:del 2..S pc:r cento si potonoo ttoeft ftrm.i i prc-ui. e e.be. se la clisoccu~ saliva al S,5 pc:r cento si potevano addirittura tenere fermi i salari ~ari (nominali) e quindi diminuire scmibilmcotc la quoli del lavoro sul prodorto IOciuc ed accrescere i pt'Ofitti. 1 p·emi pensavano di troYarsi nena si1u.uionc privile-giat.1di poter scegliere un giu.s10 punto di cqw1ibrio fra due c:on,·eoienze. (un certo aumento dei pretti per riassorbire gli aumenti sal• ria.li e una cena disoccupazione per ,coragiare operai e sindacati ed u·anz.are richieste), Si 110Cettavacome sacra verità un cinico pensiero di Keynes so. condo il quale o;:,er-i e s.indacari poc:evano t\ lotta.re PQ" i sa.I• ri naninali (monetanl, ma er. no incapeei di lotta.re per i salari reali: en quindi sempre possibile svuotare entro ecni limiti i suocessi sindacali senu provocare una seria risposta operaia. Purtroppgoli operai se la prendevano col macellaio E in realtà, per molti decenni, e fino a tempì molto recenti, k ~ ,-erificato un fenomeno dd qua- 1 le bisogna a\'trt picoa coscienza: I ::t~aif~de~ !°u:m'J: ! ma li uasferivano nella maggior misura possibile (oc-i limiti CODCC$- si dalla cooco:rcnz.a. intemaz:ioo• le) sui prezzi; gli operai cnno I con1enti per i succes.si salaria.li, ma quando constatavano gli aumenti di prezz.o. scindevano com- • pletamente il problema dei pretti da qudlo del salario e se la I prendevano col macellaio. o col padrone d casa. o coi contadini o col p-e-mo, lim.itaodosi • protesce propapodisticbc, non. pu. sando cioè alJ'uiooc: diretta; quando poi sopraV\'ffliva b politica di ,tabilizza:zione per fermare i pretti e riequilibrare la bilancia dei prezzi coo l'estero e il p·emo riduceva la speu pubblica e restringe,.-.. erediti e moneta c:reando ctifoc:cupu:ioae, ancora una volta gli opera.i dis.sociavano la lolta contro b disoccupazione da quella salariale e si limita,·ano a prote.ste propagandistiche con poca az.ione diretta, s.ah'o le gloriose lotte contro i licenziamenti nei maggiori gruppi, soprattutto ne:ll'"iruicmedell'indu• stria picc:ola e media, dove l'avvicendamento è c:ontiriuo ed è ~ ubile crea.re disoccupazione seou formali licenziamenti. Poi,grazieagli operai, il capitalesi ammala: • è la stagflazion•e A partire cblle fine degli anni Sessanta, e particolarmente a parti~ d.a) 1969, :n tutta Europa si verificb una situazione. non nuova in senso auoluto (pere~ ~ era J:ì ,·erificata nel 193+1935 e nei periodi immediatamente succeuivi alle due guerre mondiali), m.a nuova nel senso che adesso us:u• meva una car1:ueristica permane!lte e struuurale, e ~ che rin0• rione: e disoccupuione, anz.icht al ternarsi nel tempo comt: due fasi NICCCSSi..-e di un ciclo, COC$isle- ,.,1no insieme e cre:sc::c:vmoinsieme. OueUa che con brutta r,arola si chiama stagflazione altro non è che una stagnaz.:ooeproduttiva accompagnata da d=.soccupuione rilevante e da uggi di inflazione, cio! di c:-e:scitaannuale dti prtt• zi, di d;me:uione neuamc.,te o;u• periore al passato. co1 ri~ulmo di creare (con la d;,occupuione e la CTeSCitadei p~il d:.ie fattori sempre più pericolosi di tensione sociale. Per ,·erificare nella sua neuez• \fa ques:e speranze .armoni06e u qucs:o fenomeno che c:onf:gud.1rarono poco. Il saggx, di infl• ra un conflino diretto (,- le z~e (:'ioe I s-ggi di incremento c?w:. acunniamo bre,emente ag}i dei p:-eui) di an:lO in anno :er>- ahri rauori inflazionistici. dea a sali:e. e non_solo per le Il primo. di origi:-,ees1ema. non d:x r&i-:oniinterne g,:ì ecoennate pub ~ isolato da una chi•~• fr.1:nento ('el!a doma~cb eom:I preu di coscienza di clasp!es1u che !pmgc in alto I se alllntemo. Il sos-1e;no ,eu. pre-z:zi del'e mtTci scar,,c. au- ~pco all'esponazione dcU'':iflazi~ ~to dei costi, e particolarmente ne americana, col con,elamendcl sala-i che i mono;>Oli tra.sfe- ro dc; debiti americani a vir.s..:.0:,,ostf ,1rcni - ragioni en- ua nelle banche centrali eut:a..::i!>e d poco peso negli anni rop,e,e altro non è che una teC':-q:.!.l!:l:.da41tOil fone aumento stionc capitalistica ■ lh-ello d!l!a p:-odu'.:ività del b\·oro), ma mondi.aie un sostec,o inttm• a~:bc pc: altre ragioni: limport•· z.H>n1Jea11'imperiaJismo amerizio:ie &.;tr:_nflazjo:le dall'estero c:ano e alla su• polilic• ■QN=l- (a;.;::n~:o de-i p~ in:erntt:on• siva in Vie1n•m ■tlnHl"IO una ;~ e poi iniz;() dell'esporta.2ione continua esr,-.zionc di risorse dc!.l"'.!'.I'.aziooeamerie.ana) e la che Potrebbero essere impieppc:'li!:enu deilt: rendite e de-1:t te all'interno a conrrobilancial"" Bibliotecaginobianco • anni ha sfiancato l'aumento dti prezzi. e cbe in• 1 profiuo. una lotta contro l'arn:tra. I tra.sporto, conscn,aziooe e tra.sfor- zionalc in akuni prodot.ri impe> I ti distint~. 11 primo è il rifiuto o- ,~ nnno I finanziare gli St• 1ez:u in van1aggio del capitalismo maz.:one industria}e. dlSCCd: i aumentare i pttni oltre peraio d1 fam deruba.re attnxer• ri Unjti. produni, is1jw_ 1 ~la tomiamo a1 cuore ckl pro- certi limiti sono pena d1 pen:krc so il n:!o monetario, cioè attra• t:n so...""Ondfaottore di influio- Secondo: nella grande in:er- ble:na dell'i:lflcioM., che $1&n. e-I !I me-reato; la 5tconda è che ,:ti \·erso l'influione. U secondo è il ne, molto importame in Italia, è mcdiaz)Onc commen-:ia!el'intreccio rappo~o fra prof1th e sai•~· I operai hanno perduto quella che rifiu10 della eluse operaia di l• quello lega10 agli sprechi. alle di• fra capitale commen:i.a,J.e capita- profi.m. per effctt~ de-lla spLOta si chiama l'illusione rcone1aria. su s,ciarsi dh·idere per meglio essere spe-rsioni di risorse. alle renWte le finanmr:io-~dustriale è e,idc..'l- salanale, 50nO scesi nel e.orso de- cui tan10 eontan il Keyncs e con sfruttala: accenniamo alla dh-isio. edilizia e agraria, aHe ttndite del• te come pure è eYidente !a co:ne• gli. anni. ~ta e. SOf!O precipi• esso la borghesia, e quando fan- ne fra occupati e disoccupati, fra la distribuzione, al parassitismo e nienza de-Ilagrande distribuzione tall oeiJ,1ulu_m1~ftl. ~ parla na- !!..~': fn°~~:Tn~ ~fil_iop,o,coeuni r.:o•-=u,,.Pb',·1'.i •.rna1.~00CC\lro _p,~uùano, ~ra_ alla speculazione. cioè a tuno a la.sciare ,;,-ere la piccola al fi. ~ra~~e d1 mcdw:. poic~ m~lt~ -· • ,v ~ qucll'!~~ di tessuti _elientelari, ne di ereani ulteriori margini be-- suuaz.ion1 fottemerue profitte,oli ogni aumento di prezzi non ~ tra gente che ,i iscri,·e all'ufficio pletorici e Pnprodutt:,·1 Che ta· neftciari di una ~nomia di scm. :to ~~ra ~~1~- ~tn: ~te5~~o pr::::=t~i 0: 1di 1 ~~ ~: =~;:u~ ~~e ef: :: gl.-eggiano iJ merano. Si auii.msa che nella grande 5000 riusciti a tnsferirc l'aumen-, %ione per essere rimborsati del figura <fisoc....-upaptaerc.hè è rasscCerto, tutto quello che può es- massa dtl parassitismo urbano ,; 10 dei COStisui prezz.i e per-chè la furto subito. gnaia a non trovare lavoro. sere fauo per portare ordine ed e. ~ - late::ne e contorta - una caduta ~ p:-ofiai rirulta più che La crisi capitalistica, non aeu• E' s:intomatko ~hC: la frattura conomia in questo campo dC\·ees. funzione a.ssis:enzia~: una raz::o- i,!'OporDOnaleall"aumento dei co- 1a ma strisciante. in forma di for- d.;JJa classe openua m tanti segsere ap~ato. ~!• b~~ :e,. nalizz.az:one del picco!o co.mmer- sti. te.nenie rallentati tassi di cresci- menti è una creazione de-Ilo s,;. ntt con.io di .a.k_u.mfatti. Primo: cio chiuderebbe un problema per ta. di forte aumento della _disoccu. I !uppo capitali~tico a:odemo e della rcod na edilizia e quella agra- aprirne un ahro. quello de-ll'occu• A t • • puione e dell"mocc-up:wone la- la concentrazione della produmria sono oggi profondamente inie- pazione. Consigliamo di legge.re umenano I preUI tenJ.e e dell'inflazione. non eppare vità, ma che proprio questa frat• gnue nel capitalismo in geoera1e in proposito l'anicolo di Pino Fer. macalano i profitti più come una crisi cont-unturale. tura e seg:mcntaz.ionedel mereae in q11tllo industriale in specie. nris sui prezzi in Rassegna Sin- ma oome una crisi munuralc che 10 del lnoro, con la mancanza Nell'intreccio sociale che si è crea. dacale della CGIL. quandogli operai può essere lunga e che in,-~te il di mobili1ì che C.SS0 determina, to 1'incenti\'O a costruire case o Va infine lame-nta:o il silmrio • d' • sistema. Tanto eh.!:appare sempre è una delle ragioni per cui i sag- ~ i~,-estire ~ trasformazioni fon. che tutte le forze poli1iche di si- OCCUpatte ISOCCUpatl più avveruuristico e velleitario gi di inflazione_crescono_ inio1er• diane non dipende solo dalla pn> nisira. nonché quell-e sind3Cali. SOnO uniti chiedere a un sistema cosl mal ri- rouamente: la d1.soccupazionenon spettiva di profiuo. ma da quella ma.mengono auomo alla riforma douo di riformarsi. funziona più come freno aU'au. del profino più la reodi1a. cioè aparia. cioè a11omo a un ob~tti. li trasfe-rimento dei costi sui Il dato strutturale che sembra, mento dei salari, a meno di rag• dal plWinlorc nel suo insieme. ,·o che doncbbc integrare - nel prezzi non è potuto ev,enire com- aver e.ambiato la natura della cri• giU:'lgeredei li,·ell_it.ali d!. mette,. Ciò rende inanendibile una lotta la,·oro - l'anività di colti,-uio- piutamcnte per due ragioni: la pri• I si capitalistica può ricondursi, al- ~ m fone la stabilirà polir.ca del coatro 11 rendita in appouio del ne e alle\iamento con quella di ma ~ che la ex>noorttnza interna- meno aU'appattnU. a due elemen. s:ste-ma. 1c1onueuno nazionale sulIonoeperaie Sì al salarioreale, noalladisoccupazione E' impor1an·e aoalizz.are nea processi dj lotta degli ultimi anni h, consi.nenz.a di questi due mutamenti strutturali che cambia-- no natura alla crisi economie.a, la qualificano sempre più neuameote come confronto diretto di eluse e oc ri\el.ano la Cf'C5Cente iru-c> ,,,. lubilità. Esiste ,eramenre. come noi pe-n. swno, questa nuova sensibilità della eluse operaia non so1o per il salario nominale ma anche per il salario reale? fine di fermare la spinta salariaJe non scn·e più: la disoccu~one (e soprauuno n.ooceupazione) ere. sc.ono, ma la spinta salariale rimane auiva Jo nesso per le ragioni che abbiamo visto. Pt'r Ot· 1enere qualche risuhato bi.sogn~ rebbe creare una disoccupU:onc altissima nel settore forte della class,e operaia (uomini adulti in piena e-tì Ja,·onti,•a). con le cooseguenz.c politiche che sono un-- maginabili. • Un altro rimedio si rh-eJa ormai impraticabile, quello deUe programmazioni e delle politiche dti redditi, che stabiliscano propor-rioni defmhe tra l'incremento dei sa.lari e dei profitti e de-Ila produ11ività: onnai, in tuui i pae. si industrialìzza1i (sah-o forse in Italia) i dirigenti borghesi ric.oooscono l'":mj)talieabilità di une qualsiasi poli1ica dei reddhi. • Un'altra soluzione ric:eteata, sempre nel campo ecooomico, è qud.la di un forte aumen10 della produnh•ità del Ja,·oro, come negli anni Cinquanta; ma a parte il fano che oggi sembra esaurito il margine dj produttività di certi settori industriali tninan1i. vi è u. na difficoltà derivante daila magKon è forse questa nuova e più acuta sensibilità uno strumento importanlc di alleanza fra la da.sse operaia e gli altri strali ! la,·0!'1\li,-i danneggiali dall'infla- • z:ione anche quando noo banno avuto prima alcun beneficio nella remunerarione de-Iloro la\'oro 0• ,·ora1ori autooomi, cootadinì, eccetera)? ...,Politica rifoms.isca e ci> mun.ista ii condiziooaao come 1ermiai alcernadvi cli au relazione rinualmaue aauritati nella sua. fun.done e aipifteuioae 5lOrica. li ~ ciali$mo e la politica prole,. tarla possono rinnovarsi .,.. lo in quanto ne sortano C-J dnincagliandooi dalle _. che io cui la Secooda e. la Tau laremuionale. baono dato, supenmdo i paMi _.. 1idi,.democntàa"e•at1oricarismo .. , il DtlO'rO ,ocialismodc,,.cli<:lùon,s;sdtl«- tameate libertario (sau:a punto impamusi della baldAma.....-ebkacliqualmc:a!) <-> E' tana la critica marxista dello Stato • dcDa -. di~ da riprendere e ~ • nacm sviluppi. E' per - .;. ebc oc:<orTC, odia - dio meombc,lcvaftU- Esiste ,-eramente questa più autonoma coscienza di classe che rifiuta di lasciarsi ricattare dallo a.rgomenro s.econdo cui l'aumento dei salari porta all'aumento dei prezzi. quando è chiaro che l'au• mento dei salari porta all'aumento dei prezi solo pere~ i padroni noo rinunciano a diminuire i loro profitti e quindi la ca.usa della influiooe Sta nei profitti? E di fronte alla caduta dei pn> fitti per effetto della coocorrenza internazionale che frena 1'au• me-nto di aletmi pretti, esiste ,·~ ramerue una più acuta sensibilità operaia ,-eno la necessità di oppor-si in ogni modo alla c.adu1a dell'occupario:,e? La lotta per l'occupu~ a.ssume ,-eramcnte una forma più avanzata. di unificazione continua del proletariato. di roctura del :settorialismo e di corpora1ivismo? La cosa essenziale è di ,"'trificare delle rawknu. sulle qual.i svi. 1upp&re il Ja,..oro e l'iniziativa politica. dalla - cliportilo fra i pll'ffli clàl'aotif.-cilmo; mlappmdolo ...... - eomqueate p0lidom di -- tlfasclomo, la ~ ,..._dcli-•. Rodolfo ~ora.odi aprile 1937 ~ cosciem.a di classe, gli oi» ra.i sono meno disposti di prima • farsi sfn.ttarc per ricostituire i orofitti dei padrooe dopo a,-er lottato per far aumentare i ~- Le viocndc dd 1970 e del 1971 quando la - ....... italiana rifiutò di paprc coa lo aumento cxu•-.ncmsitl del .., laYOro sii aumenti cootrartuali :.:n ~Il~ ac:s:..: e al lempo SICSSO di CftSCCDIC iftlolubilità ddle coanddiziooi --- Il 4 e S novembre, a Bologna, si 1errà il convegno nazionale sulle lotte, organizzalo dal Nuovo Psiup e dalla sinislra MPL. E' in pieno svolgimen10 la preparazione del convegno nelle province, per giungere quindi alla sintesi di Bologna. S1iamo cercando di coinvolgere in ques10 lavoro 1u11ele forze seriamen1e intenzionate a portare avanli un discorso uni1a,io a livello di base; in 1al senso ora nelle province e domani al convegno inviliamo ahre organizzazioni della sinis1ra per dare un con1ribu10 di arricclùmen10 ai lavori. Di fronte alle nuo,·e caraneri• stiche de11a eri.si le classi dominanti hanno ormai peno la loro antk:a e baldanzosa sicurezza. • Sostenere la domanda per ridurre la disoccupazione non scr- ,e più: ogni crescila dell'occupaz.POneopenia aumenta la spin1a :salariale e quindi l'innazionc da costi. • Aumen1are la spcui di investimenti nelle: condizioni attuali come ci insegna l'esperienz.a, non significa ridurre la di5oecupazione. ma al coo1rario molto spes- ~ aume-n1aria. date le crescenti n«ess.ità concorrenziali di in\-utL Nonc'è piùuna soluzioneconomica allacrisi del sistema? Se qUC$la analiii risponde a ,·entì. :se n.Jn ,·i è toluzione ec:o. n_omica interna al sistema per ri~vere la crisi lunga che si i m_wata:, dovrebbe essere chiaro che le soluzioni verranno c:cn::ate sul 1erreno politico. La sera del 4 è previs1a una 1avola ro1onda tra diverse forze poli1iche e sindacali, aper1a al pubblico. Le modali1à della par1ecipazione sono espresse nel numero 2 dell'AGENZIA DI UNITA' PROLETARIA. Chi avesse in1enzione di par1ecipare ai lavori del convegno si rivolga alla sede del Comi1a10nazionale di coordinamen10: via Cavour 185, Roma. menti intcruivi. • Creare di~upazione eura- ,erso una recessione controllata al Necessità impellente per 1a clasS(. capitalistica di fron1e alla irriJe,·anza dei tradmonali stnuncnti. di politica economica, erediti• ua e monetaria. di\'cnta l'azione ~litica per piegare la classe opc. raia e le sue organizzazjoni_ r ------------ c Aln.,...a:.aule i-12CCMb,ru· :agna. \'o,, mam::a la con:rad- Tutto da:e ; camp: •. E" un consi- di:i~: l'l:alia ...e.qui.staoli'- per g!io recmte dd soc,ali.sta Ssc- t:s:ero ùtdli par.ori:i da. vacco .\la.u.sholt. I.MO dei capi del ~ i:aJiaM. C'è ur. r.suit.:zw: la I 111:C. In ltal1<1 gli hanr.o qua- ~ p,e::o ddle b1s:eccheccr.- vacca si da:o ret:a nel 1971 il ,w. ritwa ad aumnuare. I gOlYT• mco ddle ..,QCCM i ,aso di ni uaJiani, non prii·i boi·in:1- Alberto Boyn, prnrdnue pcù dd JOCo; op:, esta1.evan- mc:te parlando, di tori men• deltlntn-sind (ciM della I no a fuoco i borhi. tali. non loJ.no una congrua Co,,Jindf.;..$lria sta:ole). ha ,\d frattempo, è aumenia- politJCQ della vac-c:a. de1zo recmzcner.ze: •.. non :a la i-og;ia di ~oxa. il con- t.no politica dd ~re cela e-i_sono argomenti ~ conI s;um.o di carm boi·ina ~ $Oli- cn:rebbt- in~ce nella testa e v~ un optraio dffl'indu• t0 da 13,8 chi!; pn abitante net cuore Al/redo Dian..z.pre- s:zria. padrone dei suo me-- nel 1961 - ma. c·i c:_h1ne sidente dd!a Cc,nfiJgricOltur.:i s:iere. CM egi, ioak la me-- m..ngia 27,6 ch1l1e chi nulla creare grandi a!le1>0~ti d1 tJ di un murucipali::a1o. di I -a 25,1 chai pn olman,e bm:ini allo muo brodo lun- un ele1uico, di un ospt:da. nel 1971. E~ la produ. go tutto l'arco degli A.ppn:'. liero di un /at1ori'1Q O di :t':J;e':1:i~cc!.:!:: 0ft:J! ~'ft':°;-,dJ::":!:::t: dai U'! autU:a ddle rrgioni •, c<Jmpramolto CXJr~di i-·acco Si trattrrebbe, lo dici.Jmo :Ji':;~ ~ j;;,J;~ba,; I a!!'n:ew. subs:o, di U'! buori progeuo parti di cinq~ 0 ~i milio- \on solo la \"UCca,:V::<.Jna ~ da podrol10ledi\·en:m.u rr- n:' di o;,e,vi_ padr"'1i di r.u!. .'1()rl t am.;~a ~ si dn:e. 1iona!e. Ci sono dei probl~i b. C'O'l'ltroaltre (Xlte,_oriedi E' poco /«onda, doPO solo da risofrrre· n;:,ropnare i la\."oraJori e improduttfri • I 3 anni di Dfl"'.tll"...i-OrJf non j fondi abbandonati. rJC"ttt:re CM tuodo~no di più e piu buoria • ptt iJ toro. La botdti e pre;xmrre pra:i. •· L:n.'Oranodi meno. vuol conf~a:u:,ne ar:1/idale. ehe lr-:on..:1re!~ ~=e_ ad~te a'(li trappor~. corporatil:is:,co. ptXreblH dart r:w!tati mi#io- ~In·.vnen:,. utruire I l'OC'C'D- mcue il rr.o,ido dell"ir.du• ri r.0n j aJrgU111on-~1epro• n. uria a quello delle altre I tk,.ua Compiti 01tu.riasma'11i per ;,rofnrioni. fa«+rdo tb·a su lnfi>tt. i-•oro,,-j r..on si na- le regiOf'U,le quali "°" l'oc- Ul'IQ ,uodu.a:orilJ profe-motuJ. sce, JI dù-ff!ta. In ltdi,a que• casi~ porrebbtro dare. le (~ per gli operai sareblta profeuiQ.~ non t C'On.Sl• coilno/ge,u!oci lo Sui:o. uo: be piiJ a!ta} e su ima gra1 der,;uo. (I'umannf"'1C imp,er- n;tO\.'Oe IHll'nnn!>io di nta d1.1w.u1hsa.a!a·:Jie (d1e ;,er ,li ~>er'-D) e ~I import1umo ,·oc- JOC:·.te pt"• qu.mto C"Ortt.Yrnl' opt-•.1I -sorebbepiù b;.•ssa). ,.m prOl~t; dalla Gr-1n Bu- f.i polllka del i-·~ro. -4.lbn-io Boyer, per(), non ------------- -: :-;.,::,w-:a- bo=-:w -::na:: ~1 ':f: !' ~";!;iJ;.-;; J rv:r~/ d;,ef~tsi~~ • le il nserbo è ecct"::onaie. per Si umra di clawHtuori dtlNon basta più cui tmi.e di li. mitarc il poc.en: delle orpnittaz.ion.isindacali, occorre pieprc la classe. Se questa è la natura della crisi in atto e de-ile sue- cooseguen. ze politiche. la risposta opcnia ~ueszc rose Boyer si chiude la mente- che non semf"e '" bagno. possono ~re giudicati più Epp,.Jre se il 1971 i sta• produttii-i di un municipali=• to un anno ma110 per la :ato. di un elettrico di un vacca e per i mil.iotzi di pro- os['HoJiero. d; un flirrorino, letari. ~ awebbno i'Olu_to o di un autista delle regioni. mangiarlo, esso t Staio m- I !oro e culi di :,ietro •. buron?ce da_ e~ gr~ • per cr01icamnrte parlando. non ,~o ~:r~~7\~. :~1~~1~.~~ 31 ~=0 inns:::~'~1:em~ no aumentati in media dtil'- di un tMtalmeccanico So8.S0 0 ris~tto aJ l'?]O ( con no. i i·ero. so,.gru; a ~a·ror>U'ftedd 160-.o):più cht in si. e a in.'ani prematuri ma tutto iJ _ resto dell'Europa. p:ù ehe di mdanni profnuoPer i dmstn:1 ritdi fD'J1'tt!r• nati ti uaua di fati<~ per to i stato dtl 6,:5("o ralare a talla. D1r1:11orsi ~_er"!ì. ,·ke J;. E qui cu~a a pumino una retton. _d1TettoTd1 n-.arketms pc,luica rtgionole dtl i·ac- • i·e_nd,te,_di,.u'!fi _ di f!"": caro: e~ è tutto da /om,a. d~:Jone. du--etton f,Nrl=Ul!~· rt r.oi lo /ormettmmo su dirrmor, dei Nn·i:i t«nu"I. modello an,losas.,o,u (un.o direttor_i di f"it-e~. diret:ori stile ci vuole) ini-•IQ!ldo poi ammm1!ttrat1i-·i.dire_u~ del a r,,:lJCOlansulla dor$0/e de- ~rsona!e. cor,;.;1/f1c1 e ro• gli -4.p_r,,emii,iia, rot3:ione, p:-$l'1'\.-,:; i·,ui i·elegT..mc, Ìl'I tu:ro il persona/..e •improdutquesta valfe di lac.r.l"'le ~t d., tii-'O• it.iliano. :lirit.enti in w,cche ~tcTnct?111 e di. b1, h:-H~· ttm i-anra_e.,_io auspicaste«~ In orb::a}. fra 1 '24 coJ,,1/t t probabile pn te m:Jio.,, ~ nu-::a di li~t! ali"• i'lltXhe. per la umana ,olute I non pub C5SCrequella di attenuare il COrllTaSI0 (per esempio negando che la questione dell'inflazione abbia radici di classe, ne- l gando che le sue ntdici siano nella sacrosanta spinta salariale in una economia di monopoli che non si rassegnano a ridum: i lo- I ro profitti), ma <Se:,·essere quella di pori•~ lo scontro al massimo li\'cllo di coscienza. E in primo luogo. semp~ a H- l veUo politico. si pone il proble. ma di rendere eone-reca ed efficiente la lotta operaia contro lo aumento del costo della vita (per I la classe operaia e per tutli gli allri stnti lnoralivl), e contro la disoccupazione e l'inocc:-upuioae (unificando così le Ione del proleiuiato). I Sono e-si1enze di articolazione e di unifieaz:io de-1mo,·imcnto. di o=ù prec;'& de:e-minaz'OC\Cdi ot,:e:ti\'i e di eontl'Ol)arti I \t,i sonrattuno o"'Cvak: l'tcie,en. U di COmDttTldC""oTr-nai che- i problemi dtlta oolitica tconomi-- c..;, dc-ll'oecuo.azione e dei prezzi O'l'nOe 1 6 o 7 Tuita ,ente din"i~n:i.J!t. t r,e., l'arnmini• e!:e '1_< 111 Pt""!SO alla , rao:-a nru:10'1c' p:ibb!ico e prii,a:a. I percht la bi~reci:o 1hfJ 111 Luna s1orta -------- non sono più materie de-k1tabili t>Ura~me e ~pliec-m-en1c al Pa·lamen10 e al Govc-mo.ma rientrano ormai semntt p:ù Mlla tj'e. ra de-ll'~rionc di~ua dc-Ila lot ta a liv-elio della società.

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