L'università libera - n. 3 - marzo 1925

L' U N I V E R S I T À I. I R E R.A 81 Cicerone non aveva che dei dubbi; suo nipote e sua nipote poterono apprendere la verità dai primi Galilei che venne,ro a Roma. Ma prima di quel tempo, e dopo in tutto il resto delJ; terra dove gli apostoli non penetrarono, ciascuno doveva dire alla sua anima: Chi sei tu? Da dove vieni? che fai? dove vai? Tu sei non so che cosa, pensante e sentente, e, quand'anche tu pensassi e sentissi centomilamHioni di anni, tu non ne sap.rai mai più p1:;rte stessa, senza il soccorso di un Dio. O uomo! Questo Dio ti ha dato l'intendimento per ben condurti, e non per penetrare nell'essenza delle cose ch'egli ha creato. VOLTAIRE. PIETRO J{ROPOTJ{IN, Il Mutuo Appoggio. - Casa Ed. Sociale, Milano, L. 10. Il fatto della solidarietà umana posto a base della società, non in antagonismo di quella che è la indispensabile e fatale lotta per il progresso della specie, ma a complemento della sua evoluzione, ecco il punto- centrale della dottrina kropotkiniana. La scienza positiva che ha indagato e vagliato i fatti non poteva fissare dei I imiti insuperabili alle prime deduzioni sperimentali; l'indagine e l'osservazione storica dovevano portare più oltre il cardine principale di ogni sopravvivenza e convivenza sociale. Come negli animali, così tra gli uomini ciò che è forma, nucleo, associazione poggia sull'aiuto reciproco, sull'anlr'aide. Che ques.to sia stato in principio e possa essere ancor oggi non credo lo neghino più neanche le dottrine reazionarie. Ammesso il fatto della solidarietà come fattore dell'evoluzione, il problema che può sorgere è quello della necessità di anteporre la volontaria perpetuità sua ad ogni altro più duro ideale di lotta .o di isolamento. Ma non bisogna obliare che ogni ideale umano ha una importanza ben relativa di fronte alle eterne leggi naturali. Queste leggi il I{ropotkin nega che siano quelle della « lotta per la vita tra gli uomini; la lotta per i mezzi dell'esistenza di ogni animale contro i suoi congeneri, e di ogni uomo contro gli altri uomini». Egli dice ancora: « Io non potevo accettare questa opinione, perchè ero persuaso che ammettere una spietata guerra per la vita in seno ad ogni specie, e vedere in questa guerra una condizione di progresso, era formulare un'affermazione non solo 5enza prove, ma non avente nemmeno l'appoggio dell'ossevazione diretta». Dopo aver analizzato e descritto attJ·averso a quali fasi e svilup1li si manifesta il mutuo appoggio negli animali in genere, il Kropotkin indaga l'esistenza dei selvaggi prima e poi dei barbari. Sono fatti ed osservazioni probatorie che si succedono e fissano nel lettore l'esatta visione del divenire e del formarsi della fribù e della famiglia. Nel medioevo si vedono formate già le istituzioni autoritarie di contro alle corporazioni, alle « ghilde » che sono i 1mclei I ibertari di convivenza. Si fortificano allora le caste dominanti e comincia la .decadenza. Lo Stato si forma contro il Comune ed è una continua lotta. Coll'industrialismo moderno si perpetua ancor più l'antagonismo tra ogni .forma di libera associazione operaia e l'accentramento statale. • • Nella produzione kropotkiniana questo M11luo Appoggio, ora uscito nella prima edizione italil!na, occupa un posto d'importanza capit~le. È una miniera di fatti ed un repertorio di osservazioni eccezionale. Come tutte le grandi opere dell'ingegno veramente originali, esso è sempre di attualità. Ogni perio.do storico che si ricordi, e specialmente certe accidentali fasi politiche, in opere come queste si trovano analizzati al lume della critica storica e riflessi nella stessa enunciazione dei fatti. È questa una di quelle opere n10lteplici, che abbracciano tutti i vari aspetti del problema sociale, e che fortificano il cervello ed il cuore. L'averla pubblicata ora in Italia è stato un gran bene ed è certo che saranno molti quelli che vi at• tingeranno fede e cornggio. O. DELCHIAltO,

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