L'università libera - n. 3 - marzo 1925

DIZIONARIOFILOSOFICO ANIMA Sarebbe una bella cosa vedere la propria anima. Conosci te stesso (1) è un precetto eccellente, ma soltanto a Dio è concesso di metterlo in pratica; chi altri che lui può conoscere la sua essenza? · · Noi chiamiamo anima ciò che anima. E non ne sappiamo di più, grazie ai limiti della nostra intelligenza. I tre quarti del genere mpano si fermano qui, e non si preoccupano dell'essere pensante; l'altro quarto cerca: ma nessuno ha trovato e non troverà. · Povero filosofo! Vedi una pianta che vegeta, e dici vegetazione, od anche anima vegetativa. Noti che i corpi hanno e danno movimento, e dici forza; vedi il tuo cane da caccia che sotto di te impara il tuo mestiere, e gridi istinto, anima sensitiva; hai delle idee combinate, e dici spirito. Ma, di grazia, cosa intendi con· queste parol~? Quel fiore vegeta, ma vi è un essere reale che si chiama vegetazione? Codesto corpo ne spinge un altro, ma possiede esso in sè un essere distinto che si chiama forza? Questo cane ti .porta una pernice, ma vi è un essere che si chiama istinto? Non rideresti · di un ragionatore che (fosse stato pure precettore di Alessandro) ti dicesse: - Tutti gli animali vivono, dunque in essi vi è un essere, una forma sostanziale, che è la vita? Se un tulipano pote~se parlare, e ti dicesse: - La mia vegetazione e me siamo due esseri riuniti insieme, non ti faresti gioco del tulipano? Vediamo prima ciò che tu sai e di cosa sei certo: che tu cammini con i tuoi piedi; che tu digerisci con il tuo stomaco; che tu senti con tutto il tuo corpo e che pensi con la tua testa. VerHàmo se la tua sola ragione ha p.otuto abbastanza illuminarti per concludere senza un soccorso soprannaturale che tu hai un'anima? I primi filosofi, tanto caldei che egiziani, dissero: - Bisogna che vi sia in noi qualcosa che produce i nostri pensieri; questo qualche cosa deve essere sottilissimo: è un soffio, è del fuoco, è dell'etere, è una quintessenza, è un leggero simulacro, è una >entelechia, è un numero, è un'armonia. Secondo il divino Platone, i11fine, è un composto dell'uno e .dell'altro; sono degli atomi che pensano in noi, ha dette, Epicuro dopo di Democrito. Ma, nmico mio, come avviene che un atomo pensa? Confessa che non ne. sai niente. L'opinione alfa quale senza dubbio ci si deve attacc~re, è (1) Questa iscrizione ern incisa sul frontone del tempio di Delfo. Vedere anche Giovenale, Sai. XI, 27.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==