L'Unità - anno IX - n.52 - 23 dicembre 1920

2t2 chù;,c, nelle rerrovie dello St.nto (Comnwui), eia non confondere, questa carta pennauen• tC' di libero. cìrcohuione, con l bi@"lietti gra.-. ltùti r.ilnsciati caso per ca..-.o per singoli vln.ggi. Tra questi permanenti mortali, ·che vio.ggio.vano n sbafo, lo. Commissione osser– \'Ova che ,·i ~nilO persone, che non hanno neasun cUritt1..•. nca.nchc legalo, per god.erc di quel pri\'ile.glo. Prr c~empio, 9 carte per– mn.nenll sono lnrgile n membri del Consor– zio autonomo del porto di Genova; 33 ni zuc· cherlfici (commenti): i bnroni dello zucche– rn, che rubano mllioni e mi11oni ~licggian· do Il popolo italiano col !H'Otezionismo do– ronrile e con tutti vii nitri rnvori governati– ,;, ricscono.o.nche n , io~~inre gratis, come se non ba.-,tnsse quel eh<' ~1?odngnano (com-. mena, a1111ro1•a:ioni); 8 1wrmnnent.i sono go. duli dnlln Ditta concCS'\i-011nrincl•~ll'orario 11rtlclolc; 21 dolio Oltt.o.concc·-.,sionario della Illuminazione C'l('ttricn delle stazioni; 9 d:11- ln Ditta fornitrice degli orrumulatori elet– trici; 21 dalle ngenzle trasporti; 29 dalle a– ~enzie dl v('ndita dei blslictt.i. Sempre Sl'· condo la detta r~lazionc, , ln.gginvano grotis 111 permanenza l componenti lo Commissio– ne per lo studio dello utilinmione dcl1e f11- nlr11lorl aeree, la Commissione per l'eqtio tratto.mento, quello per lo studio dei re– MOln.rnenU delle ferro,·ic concesse all'indu· otrlii privala, quella per le concessioni di viaggi al giornalisti, quello per In 006tru– zione dl casa eronomiche al ferrovieri, ccc. I medtcl e ,~erlnari provinciali, i funzio– oorl superiori delle privative, del debito pubblico, della Cn."8& dePo"iti e prestiti, del– le roretlle, gl'lngegnerl delle milllere, il per– &0nnle 90Perlore drlle poste, delle colonie, dello marina e della guerra. Ln prima clas– •e, ln10111ma,è ratta per lor ,;~giare grn· lls !'alla burocrazia e quel rltladinl, che sn– robbo"" ricchi abbaatan1.1t per pagarsi il bi– glleUO, ma appunto perchè sono ricchi J>06· "'lll~'"'° la Influenza pollllca necessario per ott{'11ereun pennanente iratulto (commenti, i,itrrnmon• dell'on. Carboni). Io parlo dei- 1,, carte· di libera clreolaziono, non ml rife- risco al blgletU ridotU. ' Tra coloro che godono la libera ciroolru:io• ne, la le~g• del 1908 pose i deputali, che n· ,·c~SHO sett(' legi~lalur('. Ed P<'l'O che un re– gio decreto del 29 settembre 1919 ha es1'!so il privilegio ~li e:< drputati, che abbiano soltanto dicci onni di lrgi!'lnlura.: siccome In. pn.s~ato Ie.gislnturn durò sci onni e 0101.- 10, vuol dire che bnstano so1tnno due legi– stoturc per chi è stnto deputato nella legi– slaturn possaLa,, per nvrr diritto a ,;ag. ~in.re gratis per tutta In dln. I ministri hanno diritto ol coupé risen•ato, anche d-0- ro eh<>sono deceduti dolio cnrica. )la il prL,·ilee;io è stato e'3t.csoanche agli cx sotto– ~retnri ni tn,-orl pubblìcii ed è rivendicato ora anche da qualche ex sott.osegret.ario ai trnsporti. . Oltre olle corte di liborn circolazione e n.1 privilegi vilnlld, nbbin.mo l'abuso dei bi– gllett gratuiti. Per es. I biglielt.i gratuiti al– le romlglie dei dcputoti sembrano messi n postn per non fnr sontire n noi quella gra– nuoln di oumenll di tnriffe, che cadono l'uno dopo l'altro sulle spolle dei poveri diavoli C"SClusi da ogni prlvi1c.gio. Secondo la rela· zione della Commissione, che ho inn:.mz.i ci– tata, i viaggi gratuiti delle famiglie dei fer– ro,1Pri furono, quando la Commissione fece l'inchlccttn, due milioni in un anno. Poi ci sono i blgllelti ridotti. Nel gennaio 1917 questi biglietti furono opportunamente ridotti a quattro per nnno ogl'impicgati del– lo l;t.nto e loro fnmlglie. )In finita la guer– ra, è slnto rist.o.bilito il numero illimitato, di cui npproflltnno non gl'impiegati, che sbarcano nppena il luno.rio, mn coloro che J>Ossono prendersi il lusso di fa.re più di qunttro viaggi nll'nnno. Questi privilegi rnppl'escmlnno un danno finanziario, che non si può ben definirei mn producono un danno morale ben più grave. Perrhè danno al popolo In impressione del– la Ingiustizia, di cui è Impostata la nostro. pubblica omministrOZlone, nelle cose grandi e nelle piccole. ,E quando il Sottosegr. ai La,. vori 1mbblici, dandoci risposte come quella che abbiamo ascoltata, dimostra che il Go– verno non è copnce di abolire le ingiustizie 0 i rnvori nemmeno in un ~ampo oo_slfacile e oos\ circoscritto com'è -ouello dei biglietL1 ferroviari, si deve concludere che il Go~e.r– no meno che mn.i avrà lo rorza di compiere opera di eguagHo.nza e di giustizia ~ei cam– pi più vasU e più difficili d~ grnndt pro~le: mi amministrativi e sociali. (Approi:a;iom .aU'Ettrema Sinittra). L'UNITA Note sulla Società delle Nazioni I. li'er la rappre•entanza Italiana Il Pnlto d('lla Società (l('l!(I Nnzloni de– termlnlL oll'nrt. [II dl(' 11 L'Assemblea sarà rostitu.ila (lai rappresentMlti dei .llembri della Societd u, e all'ultimo alinea chf' 11 o· 911i \fembro della !-iorietd dispone di un ,•oto e non. polrti arrrt piti d1 tre rappre. sentauti. nelL'Auembleo 11. ~ell'nrt. IV il Palio stnbiliS('<' chC' uil Con– siylio sarti rom,>oslo dai rapprrsrntanti de– qN Slati Uniti d'America, drll'1111prro Hri– ta,rniro, della Francin, drll'Itnlia, del Giap- 11onr e dai rappre.trnra,1ti di altri qualt!"D Memtiri della SociPtà. (>utsti ultimi saranno eletti dflll'Auemlllea di tempo in lempo 1 (JUa11tLo lo creda opportuno. Fintliè non sia aN•enulll la prim" ele;io11r da parte tiella .\sscmblra sarnnno rnewbri del c,,nsiglio i rnp1,rcsentanti tll'l n,•lyio, drl IJrruile, della Grrcia e del Ciavpone n, li Pntto non inditn, rniY1l' vedesi, in quat n1odo dC'bbnno gli Stntl proccrderc alla. ele– zione dei propri rn1>pr(>Sl'ntanti. Tutti i go– ,·erni (l('gli Stati nssorintl si qono :\rrogata In fnroltà di cl~gere tfU(>qtiropprcsentnnti. \'"è una c,0la ecccztc-110 nlla r(>goln, cd è <1urlla della Danimarca., In quolr ho adot. tuto il S<'f(uente sislcn1n: il CrO\l'mo nomi– na il cnpo dchn. delC'gnzionc nlla Assemblea e gli nitri due delegati sono scolti uno dal gruppo liberale e l'altro ònl gruppo socia– Ji!-!to. illlo Camera d('i drpuloti, che rn.pprè– ~f 'ntn.no i duC' partiti più forti <'Sistcnli nel pne!o,e.Gli nitri partiti, Il èonSCl"Vat.ore cd il radlraJe, ~et.go no rb1u·•tti\·nmi•nt<' uno de.i delt> iati 9upplenli .• Tuttr lf' dl'lcga1.io11i drgll nitri pnesi, ri– P<'tinmo, !'\OIIOstntf' n<,mlnnto diretto.mente cltli go,·orni. f.li inro,wcniC'nti del sl~trnU\. sono eviden– ti, num('ro,,t e gro,·i Gli studiosi dei proble– mi intrrn01i-0nnli ne rllf'vftrono subito In in1portnn:r.n e le con~rgurn7t'. Allo. lf'r1 .. a con– ferrnzo. intemnzloml1r di JJruxrlles (dicPm– brf' J!)H)) In delegazione dt•lln. Famiglia Itn– linna sollf'VÒ In questione riuscendo, dopo ~itate- S<'dute, a far npprovore un ordine del glomo col c1ualc si èsprimeva il volo che II in ogni Pae.se il sistema di elez.ione dei rap71rcse,itanti sia H pitl democratico pouibile u. Alla qunrtn conferenza delle Associazioni por In. Società delle Nazioni, tenutasi n Mi· Inno nello scorso ottobre, In ~sta commis– sione ha espresso unn.nlmemente l'nu~nrio, formuluto pure dalla delegazione italiana. u che la facol.td cli ele:.ionr ,lei rap7Jresen– ta11l i net Consiglio e nell'Assemblea della Società delle No.;irm.i sia attribuita alle .4s– semblee Le9islative u; non solo, ma sn pro– posto. delln delegazione non:cgese a q,1esto ordine del ,:tlorno fu nggiunt.a uno. postma per prccisore il Qesidcrio che tale elezione fosse fatta dni Parlame-nti in base al prin– cipio dc,lla rappre'3ent~~1a proporzionale. Gli argomenti che si potrebbero addurre in appoggio alla tesi sono di vario ord,ine: no nccenneremo alcuni: Lo. Società delle '.'lozioni, pur coc;i com'è organntn e funzionante, dcwi oompierc una aUh·ltt\ di controllo sull'opero. dei go,·erni nnzionoli (armamenti, relazioni onnuali sul– l'n1nministrn1ione ed il governo dei territo– ri 1nnndnti ccc. ccc.) controllo chC' il suc– cossh'O pcrfezionnrnonto degli istituti tnter- 1rn1.ionnllandrà rendendo scmpr·e più gene– rale e vasto. E' ammissibile, dnto che lo. Società delle Nnzioni deve svolgere qu.esto controllo sui f(O\'('rni nazionali, c1te e yarnnr.ia enen;iale per tulti 9li associati., è nmmissibile che i controllori dei go,·erni debbano essere n<r mino.Li dai governi medesimi? Ba.sta porre lo c1ucstionc per ri~lverla. I vnri governi non hanno cSitato a offrire Io, spettacolo di repentine sosutuzioni dei loro delcgnti alla vigilia stesso. delle adu– nanze alle quali clo,·e,•ano partecipare. L'au– t,onità somma di cui dovrebbe godere la rnppresent.anz.o. internnzionale è per tal mo– do sfregiata con grave pregrudltlo per la efflr.ncia mntcriolc e rnornle dl'lll' decisioni e in genero dello. nttivilù del pot('ro inter– no.zionole1 cC\atl'eUo a subire gli umori o J gLi Intrighi drlle a.ntiro.mcre go,·ernative e ad accettare Ol'llini lini poteri s1ntnli. Il trusrerirnento delln facoltà cli elezione dal go\'ernl nei· Parlamenti a~sicurercbbe allo rnppr~ent...'lnzr nnzionnU In indipen– denza, il prest~io e In rontinuitt\ dell"n.zio– ne nccrs~nrii insie.111e J>er lo. tutf'ln de.gli in– tcre~si Je-tli stati e per il raµhio sviluppo del nuo,·o regime inlernnzionnle. .. Il sistl'mn. "igcnte è tale che In !-=ocietà dt.•11(' ~azioni og~ può considcrnrsi un vero prohmgn111cnto dell'azione, non ~cmpre lo– dnla, dèi ministeri per gli arrar"i Mtrri; ed è intuitivo che questo rn.p1>0rtodi dipe,iden- 7.a fatto nlln Società delle Xazioni Impedisce fortNnrnte lo stabilirsi di qu(>lln onesta e tenie ronfìdenzn che sola 1>11òpol'tare ad una rollabornzione effeltiHl frn lr nazioni n.ssorin.tc, pcrrhè C'S'-0 ('l'èO. utt-orno i\llo So– cietà un'ntmosfern di aospclt.o, tli f.tRl'f', di parzlnli nccordi, di !11rth·e intese, che sono In negazivno mcd€.'1Simadel pdncipio per t.'ni l'nMocir,zione fu im·ocoUl e rcnlizzata .. _E da ultimo non devesi dimonbknrc- che i patti r{'cnno In finnn dei go\'erni ma val· gono solo ~unndo l'opinione pubblico li so– ~ti{'nc con lo forzn ,•iva delln sua npprnvn.– zione e della sun po.ssio11e. Chi non sin rondnnnnt-0 clnlla sorto a iJ1cnte11nrc lo nuvole o a custodire anfore vuote, ammette senz.a esltn.z.ione che In So– cietà clrllr Nnzloni è sorta, si, clnl martirio_ e d:llln spprnnza nnonintn dei popoli impe– gnoti nl"IJn guerra, mo., nel fntt(l, "'!,-.a vi\'e os:u;-1 tra lo scetticismo gencrnto dPlle h-01>– pe dcl11slo11i,e In incomprl'nslnnr fomrntnta dn troppi rnlcoli di clil'ntele J>'.:>lltichP viri· ue r lonto.ne . Bl~nn nvvicJnnre la. SOClrtil delle ".'l'a- 1.ioni nl cuore dei popoli. Bisogno tllffonde– re tra lf' moltitudini In certezza che ln So– ('ictà dC'llr NCL1.i<mi è la. solo sol\·~uardia, Og(Ji, contro la pos~ibilità cli un rltÒmo allo strage di ieri. Orbcnf', ftnchè i proble~nl interna1.ionnli e te direttive che debbono guidare l'opera del– le dcleg[L1.ioni, sono rit_C'nuti nrfnri di cosl poco conte dn pOlt'rsenc nrfi<larc In. solu1.fo – ne nl misteriosi conversari cliplomntici e govPrnntivi, il disinteressomento delle mol– titudini è fot.ale_e inovitnblle. Attribuire ai .Pnrlnmentl In elezio11e dei rappresentanti significa dunque, onche per <1uestn ronside– razionc, consolido.re la Società delle '.'lnzio· ni chin.mnndo lo Cnmore n larghe cd aperte discuS1sioni, n. utili contrnstJ di tCJ1denze, a .generoso nrrormn.zioni di tesi e (li 1>rincipii la cui ripercussione sull'opinione ptù>blica produrrà benefici effetti. BMterà d'altronde esnminOro per u.n i– stante quel che è accaduto eia noi 1>ercon– \'incersi subilo della necessità di un intcr-– vento parlnmentare. Il Goveno O.\'Cvascelto n raJ>prcsc.ntare l'Italia nel Consiglio della. Società delle Nazioni l'on. 'l'ittoni e nella Assemblea gli onore\'Oli Bonomi, Titt()ni e De Nicola. Scri\,iomo il loro 1101110 perchè il solo accennarli ci esonera dnl dichiarare (.ho le Joro persone sono fuori di discussio– ne nei confronti de.Ilo.proposta che illustria– mo. La quesUonc che poniamo non riguo.rda In. loro competenza, che è riconosciuto uni– Ve,sai mente, ma le incompatibilità d'ordine mnterin.le e politico fni lo alle cariche che essi coprono nel nostro paese e quelle cui rurono chiamat.i nell'Assemblea e nel Consi– glio dello. Società delle Nazioni. lncompali– biJità di ordine materiale perchè gli onore– v-oli Tdtlonì, De ~icola e Bonomi essendo rispettivamente presidenti del Senato, della Cnmera e ~linlslro deUn Guerra, non pos– sono co.n la voluta diligenza e continuità, contemporanoomente tenere i due posti, cia– scuno dei <1unli è cosl ulto da impegnare interamente l'n.tti\·ità di chi l'occuJ>a. L'on. Tltloni inrntti che pure hn dato pro– ve indubbie di operosità, non ho potuto pre– senziare a tutte le sedute del Coneiglio per– chè alcune di queste furono convocale men– tre ero. aperto il Senato. L'on. De Nloola. e Bon<>minon hanno potuto neppure pNll>de– re possesso della carica perehè mentre lii radunava l'Assemblea a Ginevra si riapriva la Camera del deputati a Roma e iniziava i suoi lavori Il com·egno di S. MnrgheritL E cosi, ;,oJo dopo cloe J"Assemblea a\"evo già iniziato i suoi l..l\"ori il Governo dovette nominare dei -S tituti nelle persone <le,U on. Belotti e Schnnzer. Non è rocrnr oHcsn n uomini tnnto illu– stri uffermnro che c~sl giunsero,.n Gine, 1 ra rompletament(' imprf'pnruti ad nffr 'onln.re i ponderosi e gravi problrmi, per affrontare i quali non pot,,·nno bastare le memorie e gli appunti con,;;(l_;.tnnliad essi nll'ultÌmn ora dal )tlnlstro degli Esteri. E cosl pnrinwnti J"on. Tittoni nel Consi– glio fu sostituito tnl\·olta dnl ~natore '.\1o.g– giorino Ferrnrls \Londra 11 febbraio 19:?0) o dnU-ambnsrintorc Conte nonin longar (Pnrigi 10 aprile 19:?0) o dn nitri come nella iseduta dC'I 16 g1uSfno a Londra. Ed egli n.h· bandono oru lo !,lt~sn AssemlJlen di Ginovro coslretto,·i dalla rinportura tle~ Senato. lncom·c11i1•nli di <1ucsto gen('re sono de– stinati a ripNcrsi \ lgendo l'attuale sistema. I ncompntibililt) di ordine 11olitico perch~ lo. Cnmcrn. df'i de1rnlnti ed il Senato si tro– vornnno in 1111 innrglibilc imbnrn1.1.o il gior– no in cui vorrnnno discuterr, np1 >rovo.rc o condannare l'op~rn dei rapprèscnto.nti del– l'lla.lin 1wllo ~ocl,•tà delle f\nzionl, polchè quosti rnp1;re~N1ltlnli sono i rl~prltlvi pre• sidenti dello due n<.:.semblce. Questa concli,iorw di cose h-ùe lo libertà di diSCUN,iOnt.• dt•llc due Cflffif're ed allo stesso tempo il pr<'sligio clt1I prPsldenti, l'opera del qunll da.vanti ollr AS'lèmhleP non ::,otrebbe c~erc considerata, dnto il sislC'ma attuale di clcz.ionr, so non come !"opera di fun1.ionnri del governo che li nomina, Il . dimette o li sosUtutsrc. Ecco imo. seconda qur5-tione che @i riSOl\'C appeno. e solo po- nofldola. f.: mtf'rc~è del Cm orno, del l'arlament.o e del Pncse, pro, \'Nlt•re con urg('nz.a alla siste1nnzionc del rnp1>orti tra il ~ovemo na. 1.ionalc o ql1ello lntPrnnzionnlo In baaA ad un principio di ordine costituzionale, dl nella divisione dei poteri, d•~ll organi e della loro {unzioni•. E rhe un'lnizill.Uva lo questo senso parta dnll'Jtalla, la terra ma .. dre del diritto, è coincidmu. non priva di un ideale signiflcat.o. ta f'amiylla /tal. per la Soc. del(, N,... .. Sospensione AmWi deUUnitd, è necessario che ool pros– simo gennaio io sospenda la pubblicazione dell'Unit<l. Non mi è possibile accumulare insieme il lavoro dell'insegno.mento unh•er– siinrio, quello di deputato e quello di cliretr tore di un giornnle come questo. Il tenta– tivo. che ho fo.tt.oquest'anno scorso por sod• disrare le tre esigenze, si è rivelato supe– riore o.Ilo mio forza di resistenze., ed ha danneggiato i'U nità, la quale in alcuni pe– riodi è riescit.n nocca e sbiadita. Abbando– nare l'insegnamento, non voglio; dimetter– mi da deputato, 1210n posso. Per condurre il mio lo.,·oro In limiti compatibili, debbo so– spendere lo. puhbllcazio.ne del giornale. Per il prossimo periodo della nostra vita pubblico, i problemi urgenU saran.no quelli del regime 0 dognnnle e deU11rironna della amministrnzione. In quesio campo - ed è questa unn considerazione, che alleggerisce il dispiacere della sospensione del giornale - in questo campo l'Unitd ha ben poco da drre, che non abhio già òetlo n~U anni pM– sati. E' piuttosto necessario travasare le nostre idee nel giornali quotidiani. E' quel· che già hnnno cominciato o. tare alcuni del migliori collo.borntori clell'Unitd, che sono passa.li o. collaborore in olcuni fra i più importanti nostri <}uotidinnl. E' quello che Iarò anche- lo, se se ne prescntorà la ne– cessità. ILa sospensione non vuol dire cessazione. Qun.Iorn nuovi problemi sorgo.no , dinanzi ai quali l'opera. di u,1 centro indipendente di studi e di propaganda ei mnniresU indl– spcn.snbile, l'Unitd non mancherà di chia– mare subito n. raccolta gli nmlci pel nuovo lavoro, specialmente se le vicende poUUche mi avranno frattanto consentlU> dl non con– tinuare più nelle responsabilità e nelle fa– tiche del mandato parlo.mento.re . ,. ,.

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