L'Unità - anno IX - n.49 - 2 dicembre 1920

200 gli ultimt n,·om:i di clbo ai milioni di affa– mati, che aopettano la morte fra qualche m(lse, forse fra qualche settimana. r.a,cian– do a pnrte ooni sentimento di umanitd, si tratta di un problema di tornaconto: è nel– l'Interesse dcll'ltolla far morire gli agricol– tori russi, e rare del contadino russo, della dcmocrnzln russa di domani, il suo nemico lmplacabllo? Bisogna aprire gli occhi su questo odioso, terribile pericolo, e andare in aiuto del popolo russo oppresso da soffe– renze sovrumane. H' un problema da risol– ver, in que,te ,ettimane. L'Unitd. 11dazio doganale sulle automobili Dalla .reduta della Camera del 19 novem– bre: SALVEMl:-11 - Quando si parla ~I auto– mobili, noi abbiamo il torto di penlio.'rP so– lamente aUo autor9i,_bill, in cui vanno Je co– sidelle pescecagne ... a il decreto del setlem– bre 1920 grava suite automobili per passeg– geri, per merci, per i servizi di polida ur– bano, sulle trattrici e sulle autopompe a motore. Ed elevando i dazi procedenti, sta– bilisce dazi Ira le 60 lire e le 120 lire in oro· Inoltro sulle , 1 ettu;c, che pesnno meno di 25 qulntoll, e che sono quelle di maggior uso, stablllsce un sopradazlo del 35 ')(, ad valo– rem. Coslcchè una vettuia estera, che co– ett 50.000 lire, non potrebbe entrare in Ila· lia Aenzn pQ.R"are le 15 e le 20.000 lire di do· ~ana. Ieri M'ra ron. lllcheli ci ha fatto vtdere una film, la quale deve servire a spiegare ai contadini che bi808na adoperare le macchi– ne per i lavori ogrìcoli. Sarebbe bene met– tere in quella fUm un avviso, in ~ui ro!l!e spiegato che chiunque abbia la ma1inMnio. di voler comprare una qualunque di 11uelle macchlnt>, deve pagarla 20, magari SOmila lire di più di quanto la pllj!herebbe, se uno dovesse pagare quella llll(lla alla Fiat e. alle altre fabbriche privilegiate. 11•ottosegretarlo di Stato ha parlato del– la necessità di rispondere con una specie di rappresaglia a quei paesi esteri, che han– no elevato I dazi doganali èontro le nostre automobili. ~fa vorrei che il sottosegretario osservasse che la rappresaglia, In questo caso, Il Governo italiano non la la subire a quelle fabbriche francesi, che ottengono dal Governo francese il diritto di strozzare 1~ compratori francesi. Ln rappresnglia il Go– verno italiano In fa cadere sulle s.palle del rompratori italiani, che sono strozzati alla loro volta dogli industriali italiani. Se i11 un paese vicino fosso introdotto il hrigan– taggio, non credo che questo fatto autoriz– zerebbe lt Governo n introdurlo per n'.ippre• snglia in casa nostra. Per quel che riguarda poi In necessità dl difendere l'ftoli~ da questi prodotti P<.iteri, fncclo osservare all'onorevole sottosegreta– rio di Stato che una trattrice agricola o un carro per portar via l'acqua sporca 110n so– no nè una granata da 480 e neanche una bornba incendiaria'.· I nostri agricoltori, i nostri scrviz.i di polizia urbana, i té!ISeg· gieri delle linee automobilistiche dei paesi poveri privi di ferrovie, hanno il bisoino e il diritto di pagare ai minori prezzi possi· bili le macchine di cui !anno uso; e ':11\reb– bero lietissimi di una inondazione c'.i mac– chine a buon mercato, che venissero <iall'e– tero; magari potessero essere inondati dal– restcro con macchine gratis. Sarobbe l'idea– lo per i i.nostri ngriooltori ! In sede di interrogazione questo è un ar– gomento che non si può trattare n fond'l. Sul problema generale metallurgico~ sta– ta presontota una mozione dal Gruppo aocia.– listo; c'è uno interpellanza dell'on. Borrdi; un'altra intcrpellanrn mi son preso ,a liber– tà di prPsentare io; spero che il Gruppo po– polare· si fori\ ugualmente uvnnti ~011 una mozione o con uno interpellanza, in modo che queslo problema delle industrie ,netal– lurgiche, primo. del notale, venga r~ffron– tato di proposito do.Ila Carnera e dia luogo a dichiorazioni esplicite del Governo .!. a un voto ben netto. Però crederei di venir meno n un mio do– vere, so non tacessi osservare che .!I Pntre nellu seduttl di ieri l'altro mi dichian1i sod– disfatto di quanto Jisse il ministro dE:I la- L'UNITA voro, on . .Labriola, che cioè nell'inten·ista al M atin. e.gli M·eva parlato solo in via di ipotesi, e senza che ciò indicasse :mpegnf da parte del Governo, di possibili compensi doganali o.Ile industrie metallurgich~, - mentre mi dichiarai soddisfatto, perchP. non mi era lecito mettere in dubbio una dichia– razione personale cosi precisa ratta rJ.at mi– nistro, - oggi non posso non os.9ervc1rt che questo decreto del settembre t9"W ~ uSctto proprio nel periodo più intenso deJll' crisi metallurgica; ed hn proprio tulto il cnrat– tere di un primo acconto dei favori che il Go, 1 erno hn intenzione d.i ,tare nel rampo doganale alle industrie protezioniste e privi– legiate. In quel giorni, Jn cui fervevano vio– lente le controversie frn gli industriali e gli operai per I negati aumenti di !alari, i gior– nall notoriamente controllati dagli indu– striali mettevano avanti le condizioni della industria metallurgico, la quale non a,ireb– be potuto aumentare i solari, se non àves– se n,'1.lto oompensJ doganali. l condottie1-i operot del movimento metallurgico ebbero li buon senso, il senso sociaslita, dt rifiuta– re U loro concorso in questa domanda di compensi doganali. Ma Il 7 sellembre Il comm. Agnelli, consigliere delegato della Flat, andava a conferire coll'on. Giolttti a Bardonecchia: e il 14 settembre la Gauetta Ufftciale i,ubbllcava Il decreto di nuovi fa– vori doganali. Ofn vorrei domandare all'on. sottosegreta– rio di Stato, se su quel decreto furono inter– rogate la Commissione parlamentare e la Commisslonr inlerpnrlamcnlare, che nello agosto pnssnto furono nominate proprio col– l'ufficio cli dnre il proprio pnrere sui muta• menti delln tariffa doganale; o se è vero quello che mi è Mnto riferito, che non vi fu nessuna consultazlQJle al riguardo. Se cosi è, non valeva la penn di nominare le due C<>mmissiont per non interrogarle. Se ci Cosse stnto. unn consultazione preventiva di questo genere, avremmo ,;sto l'atteggia– mento dei rappresentanti dei diversi grup– pi politici in un ar~omento, che tanto im– porta per lo ,1tn del paese. E vorrei domandare se è vero che Il mi– nistro dell'industria, on. Aleuto, ha affida– to gli studi per aggiornare la lart1'a doga– nale strnngolntrlcé proposta dalla Ccmmts– sione del 1913, ad un gruppo di funzionari tra cui c'è un funzionario del Ministero del commercio, il quale dfrige e gestidce una rivista economica, finanziata nelle paglne di pubblicità dni pesclcanf della siderurgia. Mi pare che difficilmente questo signore possa rlfare la tariffa sen7.8 tener conto di · coloro che gli mantengono la rivista. (Com– menti}. E finisco facendo una raccomandazione ni signori del Governo. Si renòono conto che il gioco, che riuscl agli industriali prò– tezionisti nel 1887, non può riuscire più oggi. Perchè la Sardegna, la Sicilia, !a Ca– lo.brin, la Puglia, e in generale i pl\e:sì a,.. gricoli, hanno man8'iato la foglia, t,onto· lana e minacciano. Quo.li sieno alcuna dt queste minaccie, non è opportuno ripetere qui dentro: perchè certe cose, ripetute qui dentro, acquistano una !orza d'espansione, di cui noi stessi non sempre rimatlamo soddisfatti; ma c'è una rormn di irrequietu– dine giustificata, di cui, se non è bene par– larne, bisogna pieoccuparsi. 11 Governo se ne preoccupi, finchè è ancora in tempo ad e,•itore guai. (Approva;ioni). Il voto alla donna I. Dalla seduta della Camera deL 18 novem– bre: PRESIDENTE - L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge: :\1odificnzioni delle norm~ concernen– ti lo elezioni amministrative. Il primo emendnffiento è dciron. Sandri– ni, sottoscritto anche dagli onorevoli Scia– lojn, :\•Icschlari, Celli, De Martino, Sicilia– ni, Casaretto, Slghieri, Chiesa, Dc Capitani d'Arzngo, Riccio, Fedcrzoni, Nunzia.nte, Di Giorgio, Ui Salvo, Tosti, Paparo, De An– dreis. E' del seguente tenore: ,~Aggiungere: 11 E' riconosciuto il diritto elettorale alle donne nelle stesse condizioni stabilite per gli uomini 11. CO Su questo emendamento è ·stata chiesta la votnz.ione nominale. I-la facoltà di parlare l"onorevole relatore. CA ERTANO, relatore - Espressi già lo avviso della Commissione su questo argo– mento. La Commissione non entra nel me– rito degli articoli aggiuntivi, ma fa una semplice questione procedurale. Ritiene cioè che in occasione di una riforma di proce– dura, non si possa deliberare su due prin– cipi di carattere essenzlnlmente grnve, eh~ toccano l'essenza del diritto elettorale quali il voto alle donne e il voto obblignt1Jrlo. Quindi In Commissione prega i proo,.men• ti di considerare le consCBuenzc cui si an– drebbe incontro con W1a simile \'Otazione di una proposta che non è mnturamente studiata, come non lo è quella sul voto obbli– gatorio. Il progetto per il voto ffl.le Jonne trova riscontro in una vot.o.z.ionc politi~a. già precedentemente fnttn. Sarebbe pertanto prudente, se i proponen– ti lo consentono, di differire queste propo– ste, o almeno di forn~Jlarle per ora in for– mo di mozione o di \'Oto. Quindj )a Com– missione non fa opposizone sostanziale, ma solamente questione formale di procedura. (ApprONt:ioni - Commenti}. PRESIDENTE - L'on. Sa.ndrini insiste nel suo emendamento? SANDRINI - Riten8o sacro impe,gno del– la Camera risolvere In questione del voto femminile n(l1minlstralivo, e perciò insisto nel mio emendamento ... CASEHTANO, relatore. - Chiedo cli par– lare. Per un voto ~enn seduta della. Camera. del 19 novem• bre, venne in votazione lo seguente mozione presentata dai deputa.ti socialisti sulla po· litico interna: u Lo Camera condanna Ja politica interna del Governo intesa a com– battere l'oscensione proletaria con uno spi– rito r1:1n1.ionarioin assoluto contrasto con l'attuale momento stoMco "· Alla votazione 8\.'VCnutn di questo. mozio– ne si riferisce In seguente lettera: Caro Salvemlnl, Vorrei chiederle, per capi.re meglio, la ra– gione del suo voto per la mozione socialista sulla politica Interna, che io non capisco O"– solutamente. Perchè Le preme tanto la li– bero ascensione delle masse proletarie, effe sono poi nella latUspeolc, proprio quelle maestranze siderurgiche che Lei combatte? E' forse l'ombra del fa1ci11no e U maledetto fantasma adriatico, che possono farle pren– der sul serio le rimostranze dei socialisti, che hanno avuto paura perchè alle prepo– tenze della loro t.eppn hanno risposto le ba– stonate di coloro. che ne avevano abbastan– za della tirnnnin comunista! La questione ad ria ti ca è risolta; p~rslno Mussolini ha rime~o U brando inel fodero, e D'Annunzio medita sulla più dCBna ma– niera di lasciar Fiume e, cainblar mestiere. Alla Dalmazia pensano, quando scrivono, i retori d'ltallo. per fare una bella frase. ~1a tutti hanno sepolto a Rapallo entusiasmi e idee di rivendicazioni po,Wve, e le hanno messe nel bagaglio retorico italiano assie– me al II bel sole o al u cielo di cobalto" alla 1< grandezza romana 11. Noi slamo orn cl.i rronte ad un problema, che è di politica interna, dove na.:ionalismo acql1ista un Significato molto diverso, se vo– gliamo dare alla parola il suo giusto valo· re. Abbiamo \·oluto applicare in gl~rra il principio di na:ionalità, perchè davamo un valore a questo concetto cl.i na:ione. Dob– biamo ora negarlo, e andare coi socialisti gridando abbasso l'Italia? Se nazionnlimo è cosa sprc.gevole inter– pretato dnll'/dea Na:·ionale, c'è però un na– zionalismo, che signiflca amore dello. pro– pria nazione, che Lei non può combattere. E' il cc nazionalismo II di Mazzini, è quello che all'egoismo degli inlereui oppone l'a– more della Patria. Fare di questa patria una Russia no. Tutti abbiamo creduto di poter raggiun– gere con la guerra una maggiore giustizia e ci siamo sbagliati: perchè la giustizia è amore. E tutto il mondo è malato, e ha bisogno di amore. Cnro Sa1vemini, pensi a questo paese co- PRESIOE:STE - :Se ha facoltà. CASERTA:-10, relatore - Polchè sarà ri• solula per nppello nominale la questione di merito, è indifferente per la Commissione che si voli o non si \'Oti sulla sospensiva, e pertanto non jnsiste in tale proposta. PRE !DENTE - Allora metterò In vota– zione remendamento dell'on. Sandrlnl. (ln– terru:ione del deputato Salvemini). Onorevole Salvemini, la Commissione ha 'ritirato la proposta di sospensiva. Questa proposta, però, può essere ripresentala da un altro deputato ... SALVE)IINI - Ln ripresent..o io! IPRESJDE:-ITE - Purché sia IJlUnila di altre quattordici firme, oppure quattordici deputati si alzino ad appog~iarla. E poichè constato che è raggiunto il nu– mero necessario di ndes.ionl, l'on. Salvemi– ni ha racoltà di svolgere la propost.a. SALVDll:-11 - Faccio mia la proposta di sospensiva soltanto per la considerazio– ne che un argomento cosi grave non è sta– to neanche delibato; perchè ho sempre vo– lul) seriamente il voto alle donne; e perchè ml sembra di concederlo in questa forma e in queste condizioni, significhi dimostrare che non si prende sul serio un argomento cosi grave ... (lnterru.:ioni). PRESIDE:STE - Dalla vola1.lone risÙlla che la Camera non è in numero legale per deliberare. A norma del Regolamento quin– di questa votazione dovrà essere ~ipetuta domani, in principio di seduta, subito dopo le interrogazioni. alla Camera me t, senza. retorica di porci borghesi e santi contadini e martiri operai. Cerchi di vederlo nudo e semplice, cosi come è. Un paese che è stato davanti alla morte, e al è sal\'ato. Un paese che sbaglia, ma che è sincero e ha credulo come nessun altro alla giustizia. Un paese che non. si può )asciare ingannare eia tiuesti mestatori ln malafede, da questi mestiernnli del comunismo, per– chè noi 1appiamo che LI comunismo è un inganno. ~on dobbiamo reagire all'amarezza e allo sconforto che ci in\'ade, invocando la di• struzione, perchè non abbiamo saputo co– struire. Vorrei darle la fede che ho lo, tanto lnU– ma, che ben di rado la scopro e la invoco, la fede mia nell'Italia della genie che 80!· tre, lavora e crede, e sa ancora sacri6cars1 e devotamente servire. E. O. l"oatllla li mio voto favorevqle alla mozione SO· cialista è un tatto semplicissimo. TI Presi· dente del Consiglio aveva messo su di essa la questione di fiducia: chi voto~a si, di– mostrava sfiducia nella politica del Gover– n9; chi votava no, approvava la politica interna del Go\·çrno. lo non approvo la po· litica interna del Governo. Dunque ho vo– tato per la mozione socialista, visto che dovevo bP.n vot.ore o sl o no. E subito dopo, venuto in votazione l'or– dine del giorno, fascista. anzi che no, e con significato di sfiducia, del Gruppo di rin– novamento, sul quale il Governo mise dl nuo"o la questione di fiducia, lo votat l'or– dine del giorno quasJ fascista: anche ora, visto e considerato che non avevo altro mezzo per dimostrnre lo mia sfiduciu nella politica interna d~l Governo. Questi voti non Implicano una accettazio– ne incondizionata nè delle affermazioni so– cialiste, nè di quelle fasciste. Chi è nella Camera, deve spesso votare si o no, pur non aderendo pieno.mente alle formule e alle motivazioni dei proponenti delle mo– zioni e degli ordini del giorno. Spesso. per chi 1i accinge a votare, è una vera tortura. Quelle discussioni, in cui si po.rin il più del– le volte non per chiarire le posizioni e con– vincere gli avversari o i neutrali, ma per intorbidare le acque e mettere chi non ap– apparticne al proprio gruppo In posizione falsa di fronte agli elettori, - quelle di· scussioni finiscono sempre con voti, :1ei qua– li un galantuomo vorrebbe aver votato no dopo che ha votato s\, o aver votato si do-

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