L'Unità - anno IX - n.40 - 30 settembre 1920

Jle1·rcnto. n Lazio dnl 2;).8;; °lo s'era ri• dotto nel lnl~-19 al 7 %. e ;ooJonell'an– no in l'OI·~ ~ ri~ilito !ll 9.20 %. In f'am– pauia In per1.:entuale ~-t, abhas.:sata dal 29.:m Hl 7.<t.O. In Hm:ilicatn non vi, sono :--c·nolcìn c·ui si impartisca l'in~cgnamen– to delln linµ-ua tedesca. l n tutte ]e t1-c pro,·inl"e clcIJn Calabrh1 tale iui-:egnnmen– to ~ tobilment<' mancato lino al 1018-19. :10110 in cui ~ f.:tato introdotto nell"istitu– to tetnico di RcJ?gio. col GG % degli a,·en. ti diritto :1ll'opzione.: ma giù nel corrcu– te anno s<"·oh11Sti('o gl"i~ritti al <'01"80 di tc-de:-,-co.pure es::-endo numericamente cre– sciuti. si sono proporzionalmente ridotti al 40 per cento. ' ln ;5ardegufl si ~udia il tedesco sol– tanto nel ginnasio-liceo « Dcttori » dj ('a, gHnri, che ba visto decreRCcre, di mano in 1u::rno 1 gl'is<·ritti aJ corso di tale li11- gua rlall'S0,7ri %, (Juanti erano nel .Hl13- 19H. a-l 2.3ri %, quanti •ono stati quc- s\;'anno. . La Sicilia nt·l 1013-14 HYCYa il 29,52 % di optanti per- il edèsco. <he nel 1918-19 I-li erano ridotti :11 14,30 %. mentre nel• 1'11000 in COl°f'Q ll0110 risaliti al 16,75 %. ,\ differen,.1, della Liguria. le altro re gioni dcil'Italia settentrio.n::ile davano J>rinin della guerra le sc.hiet·r ph) numero. se di giovani che p1'<'forh•a110 allo studio dell'inglcS(> quello del tedesco. Nel J913- 19a la percentuale di questi alunni $li· li\la. in Piemonte al n5,58. nell'Emilia, nl 59 1 56, nella f.A)mbardia, al 6.5 1 11; e il Ve- •neto, da buon paese di f1'0ntiera ronti– uunmente minucciata, toccn,·a, i.I culmi• ne di tutta ln cun•a.·grafìcn col 70,87 %– )fa, mentre il Yeneto ha dimostrato, nu– rlic in que-at.o cnmpo 1 una. mognifica for• za di res.istcm·.a - .dando nel periodo bel– lico una. pel'centnale éhe siolo l'anno scor– so. per il rontraccolpo t.lell'inrasione, ~C!il<'al disotto elci 50, e che quest'nnno è già bul1,alu dnl 41.50 a.I 49-20. il Pie– monte e la Lombardia iO\·ece banno vi– ~to diminuire ri~pe_ttinunenl(' i loro con– tin~entj dnl ~.()$ aJ 17.JG, e dal o.;,11 al 22.S.5 %- )[cuo c·c~le1·olee più pronta, a rip1-enclersi è sfata l'l~milin, stretta• mf>nte unita. nehn sua pa1'(' orientale. al \"euero e C'OI Yeneto aifncciautesi tieUe 1H•(1ue dell' Aclrintico più dei ne a paesi di lingua. tedesca. Gli studenti emilianj oplnnli 1><'r il tede=. !"110 nel 1913-H co– ~tituinrno. N>DH.' ahhiamo detto. il 59.50 1)(11' t<•tao. ~i et·:1110 ridotti l':rnuo scorso al 22.04 %; ma quest·~llno formano gh\ il 33.11 % d<'~!i tH"<'nti diritto au·opz.ione. l'nn liere 1·ip1·c~fl ,·'è ~tata 1>ure nelle linrd1c. elle dal 2S,3i % e,rnno discese Hl 12 %- e sono risalite- que:-ìt"auno nl 1:L)I % ; mcntl'e in Pu~lin In depressio– nf' della linen grafl('a continun. st che d:-il 39 % del 1913-11. diseenclenclo per 11radi. si t' giunti J'nnno ~orso ol l•LilO %, e <1t1('Rt':urno :1112,:50 %, N1,:l cornJ)le:sl:-0. sah•o i 1)0(•1Ji rentri cli nrn.g,!.dore resisten1~1 the ab1Jinn1<1 segna– lati. In reazione in ltalin. ~ non ha as- 1-fUUto forme. t·lt1mo1-ose e ,·ioleute. ~ sta,. ta ~sta uzin 1 mc•n te larga, e profonda., e alc:uni re<'enti segui Lli resipiscenza., ~ confo1·t:1no. perrh~ spontnnei e dovuti aJ. Fislinto, che le colletti\"itù pure sentono, tl(~ll:1 pt'O[>ria l'Onsen·az.ione. non dùnno 1utt:ni.fl sicuro nflldameuto per una im– medinlfl e ,•igoro&1 ripre~a dello studio del tedesco da parte dei ~im·nni delle stuole medfo. JI riassunto ,;..reuerale delle notizie raccolte dice infatti che. in Ita– lia, dal 44.33 % ciel 1913-14, ·•i è passa– ti al 41.37 nel 1914-15. al 3G.I~ ncl 1915- 1916. al 29,71 nel l916-17. al 24.-l3 nel 1917-18. al 18.3-1 nel 191 -19. e 9010 nel ('()l'l"('llt(' anno Ri è deliUC'tlf::1 liC\'CllH'llt<• In tC'ndeJ11.a.n risr1lire 1 con In per~nhrnle del 19.92. Per qutrnto ~ di preciso si sia po– tuto sapere intorno all'ntteggimnento de– gli studenti unil'(!•rsitori, è lrdto nondi– meno ~1.tpporre Ch<- pure i corsi di lingua, tcdes(•n uegÌi il<ltituti d'istruzione supe– riore nbbinno :-ullito delle <li~rrzioni. Da– gli elenchi. cb(' il Jlinistero della Pubbli– c1.1 Istruzione ~t:11npa. nel sno /Jollettino Uffidol.eJ degli :tbilitnti nll"in~gnamento delle liugue str:1niere nelle ~cuolc mç<lie presw le l"ui\·er~it~). l'...\c.•caùtlmio Scien- L'UNITA 165 tifico-letteraria di ~rnano. l'Istituto di stndi superiori di Firenze e la Scuola, Ruperiore cli Commercio di Yenezia, ri– $ulta \.'l.1eil numero degli abilitati all'in– se~u::11uento deJ tedesco. in coutronto del lllllllCl'Olot,,le dei diplomati. fu ac.ll 'll,62 per c·enlo )'er il 1913-IJ. del 10,75 % per il 1nJ-l;i, del 3.95 % per il ]915-16. del 4,87 % pe1· il 1916-17, dcl 3,H % per il 1917-18 e del 5.67 % per il 1919-20. Pure qui, ùuuque, dopo uua forte depressione, 1>a1·che roglia profilarsi 1:-i tendenza nl rialzo: 111:1 gli ('i<'n<'hi relativi agli e,...~– mi di quest'anno non sono a.ne.ora, tutti noti, e dai quattro finora pubblicati ri– sulta ehc, su 106 nbWtnti a!Pinsegnauien. to delle lingue .straniere, 2 soltnnto han– no conseguito il diploma, per il tedesco. Anche. presso gU Istituti Superiori di $.tu<li ("<>mm~rffinli L'irr~iname.uto del tedcF;co de,·e e~&ere caduto in abbandono. ~ell'tstituto Superiore di Bari. :::l'iscrit– ti al rorso cli lingun tedesca. costitni\•:-ino nel 1913-14 il 27 % della scolaresca.; men– tre negli unni 1916-17, 1917-18. 1918-19. $i 90110 aggira ti in torno al 12 %; e 90[0 nel )919-20 s'è notato un· lie,•e morimento asceu~ionnle. l'he ba. raggiunto appena il 14 per cento. ... Quale condotta hn tenuto il ,::01·ernodi fronte n, questa importante riforma ·~oo– la..~ticn,. che hai portato in parecchi isti– tuti allo soppressione di una. materia di insegnamento, e <"he le famiglie e, prio– cipalm~nte. gli soolari hanno oompiut.o, per routo loro, sen1.,...., inoomodnre Com– mi~sioni. Ministri e Parlamento? Il Go– verno è 1imasto completamente pnssi\"'o. Forse pcrc.lu\ non ~i ~ accorto di nulla.? Rnrebbe un caso cli distrnzione e di insen. sibilitù ,·{'J'amcntc singolare. Si. deve quindi ammettere rhe :-ibbia taduto e la– ~iato fare, perchè. non riuscendo n ren– der!òti oouto clcUc gr1n-'i conscguenre di quanto nv"cuiva. hn ritenuto, che fami– glie e ~c·olnri boioott:imlo, se~ lecito dir cosi, il tedesco. rendcf:l."'Cro un scgoaJato scr\'izio :il j)lte.~e. :\[n il mirnllile esempio dato tlalla nemic-n irreconcilinbilc de11a Gernrnni:i, fa F1~nnria, arrtbbe dovuto pur ~rvire a qunlchC' C'O&l. nlmcn.o a, ri– rhi:umue l'eleruC'ntnrc ,~erità, d1e non si può vin(·<•re un formidnbile :wYers.'lrio senz;t <·01HJ~erlo intimnmente. « Aujourcl'hui rnoiru.~ quc jiunail-f - acri– ,~C\'ft il Potei. mentre i tede8chi col can– nonp ,li lun!?a portata ha.tte-\•ano su Pn- 1igi - on ne saurait ij!'1101-er l' Allenrngne. n faui l'étudiel' eilf7, clic d'aho"I· $Uh·re :-.on {,,y()(utiou é<.'onimique et le dévelop· penwnt dl' ~~ i.nl' ltitution~ socinles, le mom·eme-nt de ~~ OR.(;()('iatious. J'cnse.i– gnerncnt d(' s.:c~ nni,·('t'Sité.\if. li faut s:ur– n.. •ilh.lr toutcs les nrnnircstatiouH de J;;On :wtidt(•, et [){)UrNrl• c.xactc noirc i.nfor– nrntion doit s·:q,puyer :-.ur !a rounnissmtée. de la 1~111ftue llenrnnde. Si nous i~o1·on~ J'allenrnnd, nous ignorons J' .\llema~ne. ou bien - (•e qui C'8t plus grnve - nous ne \'e1·1'0n$ d'elio que <'e qu'clle voudr:1 nous mon trer n. Anche noi dobbiamo perciò rnmbiar rottn. S.aN'bhe un'er1'0re im·pcrclonnbile il• \·olerri rondHnn.nre 11ll'ignornn1,a, di un J)()polo di iO milioni d'abitanti. rhC gra– dta. .s-ulla no:itrn fronti('ra. che conosce, tn('g-lio fon,;I(' di (1unlsiasi altro. la. nostra ~toria. lu no8'tra cultura.. lo nMtre isti– tuz.ioni., o ('h('. qtrnntunque vinto dalle nrmi alleftte. è destinato a .•wilupparsi. a eSJ)..'lnflersi. a in,·ndC're DUO\'llmente i nosrlri m('rf:Hi. a penetrare ne11e più sva.. l'iat(' forme della noi;.tr.o ,•itll N'Onomica. l 1 er pot<'rgli tener fronte, dovl'C'mo anche noi. c-ol mpz1,0 diretto della, sua lingua.. clin~ntare padroni delln sua cultura. e òi ogni forma della sua inesauribi1e nttivi– tù. E nel riprendere, ~-eriarneute 1 lo stu– dio del tedesco. rorne nell'attendere a ttuclJo delle :1 ltre. ling1.1e straniere, do– ,·remo muti1r mNofli e progrnmmi. nh– lrnmlow1mlo l'iui;;~~nnrnenlo puramente gr:1111niati<:ale o i1-etbnnentc ntilitorio, il qun)(' ~IK'~H' ,·oltC' i;;,:i riduce a inl,l('gnare t·ome si clh-c. in nna lingun di\·e~:i dalla, nostra. rhe << l'ieno e Paolo n1uno in C.'llll(W~na >>. o a scrh•ere in formn, ste– reotipata una lettera. d'affari. La, m::ite– ria per l"inseE!'.nameuto d'una lingua, stra. n_iera de\',e 1 ill\·~. cs...-;:cre tr-a.tt ..1. dalla, ,·ita ste>-•a del popolo che In parla, dulie sue Lradi1,ioni 1 dai suoi co~tumi, cla1le sue i~tituzioni politiche, d::ille sue orga,– niz1.:1z.ioni economi.elle, e, nelle scuole di alta ('Ultur:.1.., d:;ti suoi scrittori pit) rr1p– prese11t:1th-! )). Su le condizioni della Pubblica Sicurezza in Sicilia Ce~sa.h1 In guerra, durnn~ tutto l'anno UH!) e nei primi mesi cli questo anno, Ja delinquen1,a, in Sicili,1 ha aBStlllto da vin proporzioni tnlmente cc{'ez.ionnJi,ed allar. manti da ·rrupcrare di gran lunga le pro– por7.ioni del fenomeno, giù pe.r sè ste....~o eccezionale. comune a, tutta 1n Nnzione. Ed il feno1.11eno merita, d'altro cnnto di es...<:crc p... 'lrticolru·me.ate es.unjunto sia 1>er le specialissime condizioni locali che nel passato e nel 1H-ese.nte banno sempre. frl,. rorito in modo J>art.icolaro la, sopravvi– ,,cn, ... "\. e lo svilu1>1>odi questa. piaga infa,. manie che, più dell'Isola, disonora i Go– ,·erni d'Italia., sia, per il fatto che i prov– ,·edimenli occorrenti 1>er la Sicilia 90110 del tutto dil"ersi da, quelli che potranno occorrer-e per la Nazione. Le cause lu Sicilia, esist.e,•ano prima della guer– ra ed e$istono tuttora due cause fonda– mentali elle lìanno :iempre f.arorito in modo diretto sopratutto fa delinquenca, 1'uralc con tutte quelle caratteristiche che In çlifferenz.inno dalla, dcliuquen1.a ordi– naria, Ùle.ntre le manifeataz.ioni della de– linquen1.._1 dei grandi centri cittadini del- 1'1901a non 9000 differenti da quelle della drlinquenr.a cl~gli altri grandi centri del– la ~:1zionc, e sono anzi. in molti tli essi, inferiori alla media. La delinc1uc111.,a, caratteristica, dell'Isola era dnnque prima, della guerra ed è tut– tora - nonostru.1te il fantastico aumento dei delitti the dalla, campagna oggi di– lstg:\no n(>i centri rurali e nei grandi cen– tri urbani - quelln rurale. Ed essa ha poluto prosperare ed operare le proprie ,::esta criminose principalmente in• quc11o ,,0ne della, Ricilia don~ con i suoi i;iile,nz,i ed i Ruoi misteri impero so,~rano il lati. /01140. La delinquen1.a rurale e le sue gesta ~a,. t'atteristiche - uhigeato, omicidi, furti o rn.pine campestri. sequestri di persona., li1gHo di ,·ign(\ a $C'OJ}() intimidath·o e dn..n– ne~giamentt in f!cnere ueUe campagne. - J)l'ÌDla della gucrr.1 erano•inratti. prcsao– ('ht' S<'onosciute in tutta Jn, parte oricuta– l~ clell"Isola. do,·e non estste il latifondo e la C'ampogna è abitata dn una fitta po- polnz.fone ruraJc.. · Re In t('stimoniauza personale può es– srre utile n f)unlche coF;a, clii scrive, può dire come in due anni di permanenza in Prodncia di Messina -.- nellai pa.rte più òrientale - hn potuto constatare come in quelle c·ontrade la genie di campagna, vi\·esse nell:-i più assoluta sicurezza del– l'integri!:\ dei propri beni e della_ pro– prh1 persona. per la completa.. assettM di quella e..'lrattN,j,stica delinc1ue.n1 .. a elle in– festa la pnrt.e centrale ed occidentalé del– l'l$!ola. Nou ha, mal sentito lnme.ntare un nbigeato. per quanto ogni contadino nl- ' le,·asse il proprio giove,u:o, mai una ra– pina. un grosso furto, un omicidio-; non ne ricorda elio uno iu rissa -; nessuno inaonuna dei delitti caratteristici della èe– liuquenza organizzatr1, ma soltanto quaJ– the raro furterello campestre. Conobbe una donnetta che da più di trc.ul '::rnni facc, 1 a la mrssagf#ra, fra i puesi ed i dllaggi ricini, e che portn,·a. regolarmente oll-Ctlìcio del Registro dai ceutri minori i contratti notarili per la. reµ'i.strazionc e le somme all'uopo occor– renti : orbene, nonostante dovesse gior– nalmente attraversare la, c.'.Llllpagna per d('('ine di d1ilo~etri a, piedi. non avera. mai patito una rapina,! .-\1 contrnrio in diciotto mesi di pcrmn– nenz..1 in ultro p.1esello della p1'01·incia cli Trapnni, ba contato in media, un omici-' elio nl mese. e sempre_ per opera della. de- linqucnza anonima. a SCopo di rapina. o di ,·endetta. Inutile tentare fa enumera.– zion<' degli altri reati, con gli abigeati in prima line,a. 1>erclu' questi nella loro mu.l– tiforme ~1>eci11 lih\ ~i ripet.enrno giornaJ– mentc. Oru s"itcome non v'è alcuna ditreren1 .. 'l di r11zzu fra i Siciliani della parte ori.en • tale dt·ll'Isoln e quelU della, parte centrar I<> l·d orc·identa.J.e 1 e nelle stel-fse tre pro– vincie orientali Ja delinquenz..1, rurale esi– ste !.) don!' esiste il latifondo, non parn.\ amitto C'!i-lager11to ~e uoi, corno, già tanti nltr·i. <'Oucludiamo atfermando nella ma,. nie1-a più <-alegorica, che il lati.fondo 00· stitui:,.(·(• una delle cau~ prime della de– linf)lien1.a rurale della. Sicilin. 1':tl 1.\ ~tato il ln.tifondo che bo, diciamo co~ì. Ol'ientato i delinquenti \'Cl'SO un de– terminato genere di delitti, e dato vita al~'i~ti~utO delln, mafi<.i ed a queU'orga,- 111zza1.1oneCHl"ittteristicai che è tutta. pro~ prin, delln delinquen1 ... 1 rurnle isolann . Com'ç infatti 11<_:to, in Sicilia esiste una. ,·e1-ne propria vt1slu. organizznz.ioue della. delinquenzn. Vi sono beasi 'dei delinquen• ti isolnti. ma, ordinariamente C8fJi sono iuqundrati in tuttn una estesisstma rete eh(', fiC non C.'Ostituisce una. ,·era. e pro– pria ussociaz-ione, ne hn tutte Je M-ratte. risti che. · l.,/1111ità Cond11mentale cli questo. IllÌSte– rim·a rete di dclin_qu;u1..a che inoombe su tutta J'("{'onomifl 'isolana ~ bostituita dai n11C'lei dC'lla deliuq11cu1.a di ogni singolo c·rnl1·0 1·m·ale clellfl ,,0nn d~l lntifondo. Tn, 0:::1111110 di qucst..i norie.i, tt-o, 1 iamo nUa, b:tr ~ gli ("Se('utori mat('riaJi dei crimini, - i hn~:,.ifondi d(llla clelinquen1.a - e poi tu'tta uua serie di fa\·oreggin.tori, di pro– tettori. e 1111 numero strettisaimo di oop, mafia che,, scn1,n n,·erne Paria, tengono J'nlta direzione della. de.liuqum11,a, Jocnle, e costituiscono i fili conduttori di tutl-0. lu vasta rete di delinquen,.n iotèrcomu– ual.c cd intcrpr'Ovinciale. Arcade co~ rhc uu'intera mnndra, di nnimaJi rubnti in pro,·in('ia, di 1'rapani, Ynda n finire in 1>rovi.ucia di Caltani~t– tn,. e dee,·e1-sa. Tull11 questa gente \iiù o meno lo!l('a, appnr<'ntemente vh·(' di lnvoro, e s~ la,~orn nnche sul ~rio. nc11'industrin ~pc– <·ifìca (]('J latifondo. T delinquenti comuuj, nppnrtcn~ooo nlla clns;se (l(li oosid(\Ui bf>1'grei - coloro d1c- tengono in iiubar– fillo 11ualehe SJ)('Z1,0lledel latifondo - e i ,·a pi. i fo ,·orcgg-in l<>ri. i pro~ttori, :-i J>· pnrt<'u~ouo nlla rl:u;~ <lei gran<li afllt. t11n1·idel latironclo stesso. Mn dell'escrcl- 1.io dL·ll'inrlustrin :tf!ric-ola tutti rOAtoro ji,li5-X't·,·ono 1>cr il <·ompinl('nlQ del1e loro g('sta rriminor,ie. E le rade maa1tcrie ((at– torio) della- r,ma, ciel lntirondo 90110 i fo. eolfll'i di tutta In deliuquen1.::i organi1., ..... 't– ta. P IC' fucine di tutti i delitti elie ven– ~ono r,ornrnessi n.ellfl cnntf}f1gnn e mollo S(l<'~SO anche nei centri abitati. 11 prindp::ile di que~ti (lelitti - l 'a.bi • gento - non ~tl'('bbe fot-se mni et-tistito se non fo~~P Pfilistito il Jatifond<>. · ('be t•os:1 è inCntti l'nbigeato, se non la, 1·azz-i(, <lei de~rt.i e dei p:i~!iei C'(?munquc di8f'tbit::iti? L'azione del governo II ri111eclio eseoi:itato dallTtncio per la 1-Pprei,,-i-:ione dcll'ahigC'nto, dj l'l'CHI-C ed im– pone 1111 c-ontras..':!Cgno - u111t specie di doppio huttoue inaiuodbile che si attacca ad 1111 orecrhio d(•ll'aninrnle - hn nggra– vato il ,!anno LlC'll'n::ritolturn. pt:rché non imf)( 1 cli~ce il furto e induce il ladro, quan. do non può sta.c·<·11reil segno ad ::unma1.– z~1 ftl l';111i111alP. Quello ('he :1cc·ade da, qunkhc anno in questo c-ampo è addirit- •

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