L'Unità - anno IX - n.18 - 29 aprile 1920

74 Eppure l'esperienza ho. orma.i dimostrato ohe quasi tutto s'impernio. null'opiera del medico. Noi perciò attueremo le assicurazioni so– cinli in t1n'atmosrera di grande imprepa-– razione;. Nella Svizzera, che pur uttliz.zava l'espe– rienza ratta .in ~rmnnla, in Austria, in l~lin ecc., si sono ilnpiC8aU 26 anni per va– ra.re una sola legge, quella sulle malattie e gl'infol'tuni. l.\1aiquello che è successo dopo l'approva• z.ionc della lcgg,e., è a.nelle più istruttivo. Votala nel 191 t non fu applicata: i Ja– ,·ori destinati a prepararne l'attuazio11e e l'esercizio, cominciarono 1ml 1912, e si pro– lungarono sino a 1917; ed in questo periodo di silenzioso, ma f,en-:ido, laxoro di prepa– rnl.Ìone, si vide subito la necessità: I. di in– trodurre modiftcniioni nello. leggo, ciò che fu fntto nel 1915;2. di tc.nrr ncttnmcnte se• parnta l'assicurazione contro gl'infortuni da quella per le mnlaltie; 3. cli creare gli organi assicurativi, e di preparare conve– nirnlcmente runzionnri e mcdicJ. A ocsstmo \"erri\ in mente di chiedere che s'impie.ghino anche dn noi tonti anni per urrivnre al Junzionomento di <tueste leggi; mn nemmeno è rnssicurant.c quello che noi fnrciamo, di dnr rondo ~n c1unttro o cinque anni n<Iogni cosa, tanto che una legge non è nncorn approva.la, che la. vorremmo vedJ?r (un donare. Gli eITeLti di questa jmprovvisazionCI e di t1uesta· precipilazione sono palesi. In due anni abbiamo dn.to una legge di assicurazione sugJi infortuni ogriooli, che, ad onta di una buonn preparazione., ho. tulU, i clifetu della debole cosULuzione di <'hi, venendo mule Wla luce, olla subito trop– po violentemente l'o.1.ione costrittrice ciel forcipe governativo; non (unz.:iona ancora da un anno, e ormoi se ne chiede a gran \'OCC In riforma. Abbiamo volata. un'n.ltm legge sulln inva– lidità e sulla \·ecchinin, che non al'rivinmo n far runzionare, e dclln qunle si chiede la. sospensione; cd un'nltrn. nncora ne o.bbin– mo promulgata, sulla disoccupo.zìonc, che le orgnniz.zn ·tioni · opo1•nle trovano dUelt.o– sl,,;simft. Ebbene, qllasi che <1ue~lu. triste esperien– za. non bastasse, eccoci pronti a lanciare lo legge· s11U'nssicurnz.ione 1>cr le malattie, che. cosi come viene presentntn. alla discu& slone, ha sulle palle un onere finanziario che è una paurosa incognita; che soonvol– gercbbe non solo tutti gli ordinamenti assi– eurnt.ivi attuali, mn J>Ortcrebbc ad una vera rholuzlone cli tutto l'orclinnmcnto snnita– ,;o. L'utilità di queste leggi è orma.i sentita; ma Lutti coloro che \~ivono dn anni neU'run– bito delle assicurazioni sociali debbono dire che non si cammina se,npliccmente, ma si oorre, e si corre troppo: un po' più di pon– clcrazi011e e cli preparazione gio\·crcbb.e a tutti. Prof. GAETANO PISENTI dell'Università di Perugia Convegno di rinnovamento 11 Consiglio csooutivo della Lega, De– mocratica. e il Comitato Ordinatore del Cozl\'cgno di ri)l11on11nento si so110 riuni– ti per decidere dell'owortunit:\ di abbi– an.ro la, da.t.a,del Convegno oon c1ue1Ja. del Congresso della Società delle ~fazioni, cl.le si te.rrù, in Romu, nei p1·im.i giorni di giugno (5 al 9 giugno). Poichè molti soci e aderenti hmrno manifel<tato il deside– rio di tale abbilllll11cnto, dovendo parte– cipare ai laYOri dell'una e dell'altra riu– nione, il Consiglio diretthro e i.I Com.itar to ordinatore brurno dc1ibcrato di tene– re il Con,·c.gno nei tre giorni !)recedenti al Congre ... sso dclht Lega delle Nazioni. Entro il mese R..'ll'anno di8tribuite tut• te le relazioni a tutti i soci e aderenti.. Frattanto, esse vengono pubbUcandosi nei gioruaJj amici. Il Comitato ordinato.– re ba avuto notizia. di discussioni profi– cue di n1ri gruppi snl1e singole rela7Jo– ni. ~ opportuno che tutt.i i grup1>i. tut:ti i soci della. Lega e gli aderenti al Con• \'egno promuovano rinnionj pc.r queste utilissùne discussioni preliminari. Le adesioni coutinunno a pervenire al– la sede del C<ind1'.1lo(Vin, flI Novembre, N. 154, Roma): s:i inv'itano nuovamente i soci e gli aderenti che inter,rcrrarrno di persona a oomunicare in tempo il loro nomo al Con1ita.to, pe1·chè possano prov• vedersi alloggi in numero adeguato. L'UNITA ba t:,rot:,orzionale nelle elezioni amministrative Slluuo alla. ,·igWa delJa rinno,~azione di tutte le armni..nistm1joni locali, ma wrn IC'gg-c che precisi <: rt•goH il sistem~1 co.l <1ualodonaru10 essel'e fnttc le clezio- 1ti anoo1·a non c'è. Anzi, in offesa a tutte le buone norme costituzionali (e nou è la pl'ima nè ~uà, l'ultimo olfesa) io al– cuni ('ounrni le elezioni $-.0110 sfate in– detto C'ol ,·ctdlio ,i;.i&1.cuw e perfino con le \'c'(·d1ie lisle elettol'ali dei 1919, pl'O· prio nel momc.nto iu tui il P1tl'lament.o don"<'hhe a(•cinge1·si a, discutere o :t fis– sare I{\ modificaz..ioni da n1)p<wtnrl'li al si• sle111a, di 1·apprescnt:111z11 11c1Je clèzioui ammj1\iktrath·e. Nou solo. Si p1-ospeU<1 Jn pos.sim'l'1'.\ ~h~ debba alla Oan1er3 esse.re ripudiato. nelle elezioni am.m.inistrativc, il pzincipio che ~ stato npplicRto nello elczio1ù poli– tic-he, (•on t1uesto in 1>iù 1 elio il ripudio ver1-e-1JhegRbe.llato come u.n'applicazione nel cr1mpo ammin.istra.tivo del sistema. p,,oporzionale. Intendo rifori1·nù al pro– !(elto Matteotti prcseDl.sto d11i socialisti ullieiaJi (!3ul c1uale 1il1frù col modellarsi "' c1uello gol'C111atfro) e alle p1.,110Stc del- 1'AlfJOC.i.n,.Jone 1H-opo1•1lonali~ta di i\li– lano. Quello d1e è str;l01'(1it1al'io è c·he il si– sterna, cli 1i1ppreS<"ntan,..nrwr le elezio1ù Slllllliini.-rt:1·.1th~e .sembra, intcr{\~;ue J>O· chi~:-;1110. Perfino c1uei giol'n.tli elle, lo :-;toI·:-;o anno, feeero unn vivHd.ssima cam• pag-nn IX'I' la pt'OJ)( )lut.io ,wJe- prospet– tnndone tutti i he.ncfici, tom1)1'esi quel– li. .. rnolto ipotetid - tnc<•iono su tale n.rgomento. Cl1e la, q11e13tione sia, Foe:117,a, im1>01·tn1n .. 1? O r)er qua~ altra, r:1gione? J'cr mio eonto credo che In questione <lell.a rnpprei-ienhlll7,.'l nell<' rimmini~tra.– zioni loeali mc1·iti ogni ntte1w.ione e Ob'lli RhLdio. l~d ,, per clnre lo spunto nd una, disru~-.ionc pilÌ ln,rga, e pnrli<·olarc-ggia.t:a. rhe mi pf'rmetto d'in~i;Stf"re f,;QJ)l'tl.. una QU(•!iltione di 1>rincipio c_hc- è fondnmenta,.. le f> dalln. (Juale tutte le altre riuo.~tioni di ordine pratioo diseendono. T'c-r difendere la pt-OJ>0rzi011ale, in~mmn, :rnche ron– t,·o i... proporz.ionnJisti. ... Le ùnone idfe U'Ova110 m· ~lito i l-0.1-0 meno fedeli autici p,-oprjo tz·n coJoro che se ne ranno pl'opug11atori. l gr}Utdi priu– dp1 .~ profcs$-nno spc-c.inlmentc per ave– i'(' il piatere cli otrencl('rU. Non ve n'è uno solo. nello morale, nella 1>olitica, nella eoonomfa .. cl1e neUa. ·p_r:,Ura, non abbin dovuto r,.ubire le pilÌ nmi.linnti ('(•ccz.ionj. JH('ono che dò sia in to11segucn1..it di uu etcruo conti·asto t1·a1 l'ideale e il r~1J1.• e dt•lh cli~ta.nz.a f'lle pa~r:;sa1 tra que.llo che si vol'l'ebhe e ciò che 81 pnò. In alcuni c·a~i può llarsi; m.a non sempre è eo,tj, lJ pitl SJ)CS."O è per i,i con&ljJ<'\'Olei.Jlcoe– ren7,.'l che domina, le a,zioni <IC'~li uomini: che Ji 1>orta a mistificare gli a.Itri e ad inganna re 8è stes.•:i, 1~ola ndo la IH'Oprfo, eondotta, non in ba....~a éiò ehc è collet– th·nnwnt<' utile, bensl a q1w1Jo che parti– coh.1rmc.nte conviene. L'Ttnlia, è. forse. il pn.eoo politirameo– te più ben dis1>osto ad accettore ne.11<> lcj!isl.v.ionc i cosiddetti prinrip1 moderni. In ne~suu :litro paese il suffrn~io uni\'e.r– salc e la. rappreseutnn1.._'\. p1'0po1"Zi-0nale sono ~tati n<·c-ettati con minori contra– sti. E in nessun altro i postulati del ri– formismo sociale venne1'-0 i_n mnggior nu– mero tradotti in leg~i, dorreti o istitu– r.ioni di Stnto. QueUo che è straordina,. rio~ chP nessun intercs~ Ri sfa .mostrato, da simiLl innovazioni se.n.sibilment.e scos– so o turhato. La gpie~ozione del fatto é in questo: che iJ num·o non ha. mn.i cac– <'iato il vecchio. Yi è st:lto n1>1>e□a, nn ndntt:11nc11to, non u_na, modifi('aztone o 11nn, inno,·ar.ione. Ri ~ model'ni1.1.atn. la facefatn1, si è sov1·n.e<'nrir:1to iJ vecchio cli < 1ualc.hc nuoYa :1ppicci('att.Ha,: le isti– tuzioni, l'ordinnmento e il fmrnonamento. gli u~i e i costumi, la, prnlir:1 ordina.ri.a, e, pi11 chf" tutto, la ment:llitù dc-gli uomJ– ni 11011 sono muta.ti. Fissato un princi- J>io, at<·ettat.olo nella, legisla~one, lo si è poi eon al)ile opera, di ('Ot-rosione in– terna, (.i;.pecinle Catic~, cfol legislntore ncl• la, eli1bo1'.lzion<1 cl<'gli arti{,oli cli legge) ,·uotnto del suo miglio!' eont{'nuto. E re– stata, l'ide~t S(ln7,.'l, la sostan:1.a: un ca,. da,ve1-c inve<:c di una. rosa viYn,. .\.li rispa1·mio la. dimostrazione (giacebè il [nrla sm-cbbe tl"Oppo hrni:o) o ,·engo alla Propor·tio11ale. Un rumo addietro tulli ci,rno per b proporzionale. O la, p1-01>01~tio11ale o la, riv0Juzio11e ! mi11ac– cinva110 i ~dnlig.ti . Anche i clcri~1U 1lll– na(:.(•ianlno. ]I paese.. dal c:u1to suo, stn• va, L11lnqaillamente ad osser,·nrc, gi:\ che non è ~un, abilu<lioe commuoverl,:i troppo p<-1'<·erte faccende. E Nitti diede In, pro- 1>orzionale. I depul<,ti lii ,·ola1,ono - molti di c.9Si con Ja, COnvinzione cli R.'l.– crificare Rè stessi sull"altare della, nec-es· sità t>olitica,. E \'enne Ja, le,:rge: unu leg– go stitica,, snlfa quale i pove,i cleputati. in artioulo m.ortis, la,·ora.rono molto r concluf-iero 1>oco come il eolito, riuf.;(•e11<l,1 aJooase1Tru-e e in alcuni c::1.s-i a pegi;riora– re i difetti del vecchio sistc.i1u1, maggio– ritario, sen1...'l darti i positivi \·antaggi del sistema proporziona le. 11 ouo\·o sistema elettornlc an'('bbe do– vuto c-~rc i:aemplice e lo ~i r~ C'Ompli– ra,ti.~simo; avrcbhe d-0n1to rendere Ja. scc.lbt dei rapprN:enhrnti 1)0('0 rostosa e, i11vec·e. luti 1>ortn,to le spese ~IHm<'nte In• dis1>en:,1.nhili(non pndi:1mo. di qu(')I<" non incl\!-tpen~'lbili che- possono f.;alirr .11 nltRz– ,.,e ,·('t·tiA"inoee) nd una nltez.:1..n, e-nonne; a, 1 N'bhe ilovuto assirurare a, tutte le for- 1,e 1>0tiUf'11~. onrhe modeste, ln, J')OA.'-libili. t,:.) <li lottnre e di affermart:,; e invece ba. e~lmr.;;o d,Hl:1 competiz-ione politira. Je foi;-1.(• minu-'-C'olc che sooo flTI<'ll<' di solito le pilÌ ~fovani, le più andnri. l(' più fe. conde-; :1,,rc-bbc dovuto mor:-1Ji,.H.aro la, lolln politirn e. al rontr:irio, hS1, traRfor. mato ln rompeti.zio□e dei pn1 1 titi ne,IJn, più antip:1tic-a e izrunornle ~rn tra cnn– didnli della "1:eR.•a lista. <lelle •tesse i<lee <' <IPllo $-;t('S~ programma. TI ~if.dcrnn, proponiona1e ~ cntrnto co– ~i nella le~i~la.zione i1aJi:1nn. C'è il peg– g-içi (]{'1 f:;i~tc-mn me.otre i ,.:.iAtemi 80110 go. ,·('t·ru1ti <lni pt-i.nript <' un prinC'ipio si clo– ,,rrhhc- applienrc per qu<'llo <'he ha di mi– gliore e cli buono. 1'ntt;:win il Fliste:mn. c'è. Non ~i può ora 1~igettarlo, nè ritornare S11bi to al pas~ato, anclre se questa, fu Jn, 1.1,tenzione c·on cui il legislatore lo com~ binò. ~i tratta. inn•<·e, di pns.•~,a1-e 11ell'flppli– e.a.zio11<' della propo1·,.Jon:11<' dnlle elc1.ionr politiche a.Ile cle1,ioni nmmjni~trative. Se il $-i.Stema, maggiorit.nio allorchè viene applicoto nella, S<:elta dei mp1>1-csentanti a.I Pnrla1nento è una, i.mmornlitù J>Oliti– ca, è altrettanto inunoz·ale quando viene applicato nella, ooznina dei rapprcsent .. 'ln• ti nelle pubbU~he :111uninh,1:l·.nzioni. Non si può ammettere la, <·.ocsistenz;i dei due ai.stomi. O l'uno o l'allt'O ! E poiehè l'uno è stato cordialmente ripudiato. l 'ndor.io • uo della proporzionale nelle elc½ioni nn1- mini.strath•c non don-ebbe e5-SCrcnf'mmc– no postn. iii discu~ione. TI prin<'ipio della rapproscntnnr. ... 'l pro– porzionn le intende, nel governo della. pu-bblica. cos..-'b, sostit11ire, al predominio n~luto di un partito, il concorso pro– porr.ionat.o di t.utt.e le for7,e politi<'lle e&i– stenti ne.Ila, N:uione o nel Comune. Ci1\,• se.una fo17,.'l, clC\Te valere per quello ehe effettintmcnte rappresenta.. N<'S.'S"Una. de– ve rc..-;t..'lrc es.elusa. La applicazione' dc-Ila, l)l'Ol)Ol'zion:1 le c·apovolge il ''{'('Chio modo di ooncepirc la ,;t;ai politicn e rw1mh1i– strativa. Col sistema. m.nggiorit..'lrio è un partito solo che go\·c.rna,. amministra., fn, e dJs'f:\ secondo i JH'Opri crited, le proprie sim– patie. i propri inte.res~. Dov<' non osi- .stc i I pa.t'tito, è la coaHzione. che !-li tor– ma, p1·ima delle elezioni e per le elezioni. e 1noBian o Ma. il 1·is.ultnto ~ il medesimo. Un oolo voto di )>iù •ngli n.ltri partiti conCOJ'l "e.ll · ti d1\ a chi l'ottiene una 1>rernlenza, ru,. solnta, e un pote,,:, quasi SCD'-'"' limiti (sai· ,o la tutela governati,,. che spesso è tut– t·altro che limitazione di 1>0tere). l)e. gli altri p.nrtiti uno solo ottiene alcuni se~,; cli minoranz..1,; i rimam:mti re.stano e.,_qch1$in modo ns.solnto da ogni parteci– pazione, dn ogni ooutrollo nello, vita nm– ntinistrati,·a. Avviene cosi spe$$0, molto spesso, ehc una, minoranza. gon~ruu e una mag~ioran1..a. ò ~ overna.ta. Col sistellla prOf)017,ionnle a,n·ie.i1c precisamente l'in• \·erso. Le coalizioni non sono necessarie per non rest.'lre esclusi dall'runmiuistrn,. zione della cosa pubblica e a, nessuu pa.r– tito è riconosciuto il predominio assolu– to. Tutti coneorrono alle I'CSJ>on&1bilità de1l':1mmjni~trazioue, tutti vi pesano 1n p1'0porzionc delle p1'0-prie for7,e. Non v'è il go\~erno di una maggJornnza; v'è il governo di tutti. Se v'li:i un cnmpo do,·e il sistem:. pro– porzionale 1>uòe~:rcit:tre una seria nzio– no mora lizL'l t rfre, sottraendo 1a vita, lo• Cllle .allo sgolX'r,10 cli 11Htf,rgion1n1,e fitti.– zio o cli eamorrc bene organimnte, sofTo– cando i contrnstl dei pa11:iti nella l!Olu– zionc cli problemi cl1e esulano da, quel coutrn.sto, que~to è appunto quello ammi– nistrntiYo. f.: Il ,•e_rltmente che In, pro1>0r– zionale può nrere risultati oltremodo re. rondi. Ebl~nc-. ~ pl'Oprio Il, invece, che ai teJHle a, fare ph) risolutamC'nte ma.e• c·binn, indietro. l'er<'hè? Non poi,::-:famoi.ngannnrci. Per– cbè .i lln trn.r.:rorm.azione del ,:;;istemn, di l'.lJ>1n-cscnt.-'lll7..nJ, brià iniziat.n, non si è accompngnn,tn in Ttalia, (verRmcnte a– vrebbe dovuto prN"ctlel'la) una, trn~orma,. zione del m0<lo cli roneepire e di fnre la politira. J\~r<'h~ la poHtica, non è intesa. ancora. come il risult.nto del e-onco~ dJ tutte le for7R, cli tutte le opinioni, di tut– t.e le tcnden,..c, ma come il predomin.io cli nn:1, porte su tutte le altre. Non f{i sn, imm:iginnre In, funzionalitù delle iiititu– zioni politicho o nmministrath•c se non cosi:: un pnrtito {o un gruppo) cho go– vC"rnR. mC'nll"(' gli altri. si la,,..,('ia_no~– ,,ernare. Le pro1'°"te dei socialisti uffiri:i.li e degli st:esRi proJ)Orzionalisti di )filano sono il J}l'Odotlo di tale mentalitil. Ten– dendo ad :i.~~km~re. Ja, maggiorsun.a, n.s– i::olut:1 nell'amministraz.ione oomtrnnl<' a quella dei pnrtiti che a,vr:\. - h·n i qtrnt– tz·o o cinque in Uz1...ai - il ma._g-gior nu– mero dc-i \·o1L esse nzlnerano il prind– pio ~tl'si-:.o <l<'lla pro1>orziona1c. Do\·'è, in– tatti, In µ-iuf.;tizin rappresentativa, ,:.e una. mivor-a11M, del corpo elettorale può ren. dcrii-i ~drona, dPlla dt.a, ammini.'itrativa. di un ('ornunr? E <·ome può e;5:ere chia ... mato JH'Op-0rzio.11.1le un ~$tema. in rui lai pror>0;·1.io11ale, si ;lpplitherebbe aolrimento per 1·id11rri..• p1'0po1·zionnlmente lri rnp– prcscnt,'l11za. di tutti i partiti in lott..R. f-uor cli uno n cui si a~curerebbe, inve– ce, la, p1•f>ponclf'ran1.n. assoluta, di~poti– ca? lfa, ciò è prcci~amente la, p1-01>0rzio- 1rnJe a rov{'scio ! ....\ fa,·ore di un tale sistcmflJ ba61....'l.rdo ritorna un modo di ragionare 111olto co– mune. Per a~~i('urare il fun1.ionnmenlo dell'n,mministmzion.e - si clice - occor– ro una ~incera. e 1on.tinua ma.g~iora.111 ... 1, •• e taJe mag~iora 111 ... 'l non può CS.';<'l'C dio di un solo partito. )[:1 è prop1io ncc-efiSa.– rio J)('T' il funiionamento di un':tuY1nini– !rtrn1,ione pubblic-.:,t il predominio cli nn partito? F'..J(·C'o ciò che 1~a n dimostrare. Io sono cli opinione che le puhblicho a1mninistrn1,ioni ahbi.,'lno più sofferto cl1e guacfagnnto d11l J>redominio <li un solo p:1.rtito. Bisogt1e1·chbe guardare n, molti Comuni del )lc.,.a,0~iorno per vcclere tut– to il lato ne~at h·o degli espN·imrnti am– n1ini.-.:tmlh·i :1 .si~temai mn:rgioritario. Si è ripetuto molto i,:pe.sso che l'amminh;tm– zione- non è e 11011 do,·e csse-1·0 J)(tJitiCS11. Pcrchè 1~on potrebbe esscro \·ero nel fat– to·? E non 1>0t rebbe. proprio la pt'Oporzio– ua le - escludendo il predominio a6solu– to cli un 1x1.1·tito, 1·enclenclo nccc8-Snri i tempcrnmenti, l'atoordo sulle cose, i;ml– le qucsti011i 0011crcte - ridare nllai n~ stra, vHa; amministrativa, quella piena e salutare atti,•it;\ cl1e (l3, gran tempo ba.

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