L'Unità - anno IX - n.14 - 1 aprile 1920

58 1·c ai mille metri. Se 1Jclla parte pia11a· vi !-:Ono piugui tcl'l'en_i aUuviona,li, do\'C e'i pob:ebbc esercita.i-e con successo, una. riC(•:1 t.:Ollura, int(lnsiY:1,, non mancauo i ter1·(•11i clin1pai.i e le rH;~ndiri di l;;(.'HN-•a, fer·t.ilitù, J.1 (•ui miglio1·c clesti1rnzione .è rnpp1·.cscnb1b1 d:il IK)S<·oe dal pascolo. In (•:-::si si l'i1wc1·1·anno talune p:11-ti par– titolannrnte ndnttc ;dfo cultura spooia,.. liz1.:1 tH delle pia n.to legnose, la qirnle tnG– tnvia non pofrchbc c.rtenclersl ml altre. O1·u i'· on·io che, in tnli condizioni una. rijl:utizionc del l:1tifondo in appezza– menti di cg-un,le snpcdirie e la lor:o a.s-– segnaz.ionc a pircoli Alr-01wictn1·i. enfi– teuti o ;d1ittw1ri, snmhl.w <·ont,·,uia ai pt·incipi <lrlla, tecnic~1 e della eronomia agr:nia, e 1·ius<-ircbhe un'opera;,.ione tut– t'altro che ntntaggiosa, :1nC'he chll punto cli dsta sociale)). • l'no dei metodi riù com1111emente sug– ge,·iLi dai tec·uic-i prrchè l':1g1·icolturn, Jll('1·idionale dil cstensha. diventi intcn– sì,1a, è che In <·ultui-a dei <:Clre.ili-:-i ac– com1n.1gni all'inùusti-ia zootecnica. :1nche se ()uestn sia r~rcitat-n in forma, c-asn– l'iug11 per piccoli allernmenti di ovini o ùi hovini, in modo che i:{j aJtcrni il pa,. seolo col 1-cgime di stalla (AztMONTI. Il :Atezzoyiorno agra•rio, pag. 39). Questo sist<'ma cli cultura,, d1c, npplic·:1to all'l– t:.'llia meridionale, clon-clibc p1-odurre, in non lungo pel'iodo di anni, lo spostamen– to d0lle genti dni centri :1bitati e il ri– popolamento delle Cflll\!Ntgt.1e.prer:mppo– ne C'omc indi~pensaliili i prati artificinli e l':llle\'nrnento del bestiame. Ora g1i uni e l'altro sono r-oncepibili soll:into in uu regime se cli grande coltura o sono aS'SOlu– tamcntc inconcep.ibili con l:1 media e la, piccola proprieh\. E appunto il frequente ecl Ctl'('l'.fSh-o frnziooa.me.nto della terra, - regime. prevnlente in non J)()Che. :r.one mon– tnne dcll'Italin meridionale, - che im– pC'di~C' il buon ordinamento cli piccole e cli medie industrie. agricolo-:r,00tecniche, ed ha ostnco.lato per il paS&1to ccl osta.– cola, tuttora, c-ome ci assicura, J'AzimO"D· ti, (op. cit., p. 33,, l'introduzioue, in ln1·ghis~ima, scala, delle to.rnggicre, sia. da fa.lcia.I'e, siai da. pascolo, con danno m•i– d<'nll" di tutta l'eeonomia a.grar:i:l, mcri– dionnle. C'arnttC'ristichc sono a quC'sto pt"OJ>osi– to I<- os~crvnz.ioni del TnJl.uico (op. rit., llJl. 12-13). Dei G000 ett. di terreno del ter. 1-itol'io cli Cnsnhona,, piccolo C'<,mune del eotrone~, i1 'l'allar:ico notn, che circa mil– le so.no r·i1>a,rtiti in piocole proprietù,, com– prendenti 611 a.ziencle. O1·bene, in alcu- 11e cli queste, di. natura arenaria, sono stati dn tem1)0 pfantati dgn('ti ('(l oli\'e• ti; ma ne.lJa. massima parte di esse, don~ jl terreno è argHlo!ì'.0-cnlcm'C'O. nc>s.•mna, trasfo,·mn:r.ionc è a,·venutn, 01101·:1, e man– cano pér 1'11n·(:nit-c gU clementi per qua– lunque serio pr·ogresso agl'icolo. l~d è nn.. tur.-lle che J'uuico 1uig:1ionunento 1>0s..,-i– bile oella, terra ail"gillo-ca..lcarea, è }'ja. trodur.ione del prato artificiale di su.I– la; e j C'ontadini cli ca..~,abona, lo san– no benissimo. Ma. non possono impiant.'1re i prati nrtificiali e non po~souo intensi– ficare la, cultul'a grannria.. Pe1·chè? Per– cbè in una terra. ru·giJJo-ca l<¾1rc;.1. poggh1,– ta sopra, sottosuolo pliocenico &1lato, la cultur::i granaria, av\'iccnclata col t)rato di sulla~ cs:ige un periodo di 1'0tn1Jonc cli cinque nnni, (lj cui dn<' di J:».u:•colo e uno cli pascolo e maggese; ora ciò non è pos– sihile S( l.JH ",i l'allevmncnto del IJC'stinme; ool Qrato artificiale di sulJ11 ~i nccrcsce mer:H•igljosanwute il prodotto dcll'e1·ba a, benf'ficio elci OC~tiame, si accJ•esce la, produzfonc clel... ~rano, .si nboli.sce il mag– gcF-C, l'iducendosi Ja. rot.-1z.iou(' a, quattro anni; ma z(J, pic<"ol<1, 1)1"0prietà, 1)C1' la 81Ul– ri.st, -ettezza,, -n-01i.cmi-sente i'allevamcnto degli a,ni111àli. Perciò il contadino di Ga– sabou:1, piccolo propriebu·io cli terra, nulla. può fare per ottene1·e l'incremento deLI a prod u,,ione. Della sua, piccola pro– prietà usufruisce direttamente nei due anni di semina;; ma nulla, percepjsce nel– l'anno cli magge!.e; ed aleatoria, si rende l:l rendita, nei due an.ui di pasoolQ, pcrchè egLi fitta la terra ad altri sempre ::1 p1·e1~zi ha~-:imi, e può farlo Mlamcntc quan– do u·ova un fittaiolo, che può combina.re l'aflitto dcli" sua. terra, G-Oll queUo cli al- L'UNITA Lre gt·andi e medie p1·01wietù v1crne. in modo che gli animali !>OS$ano pnRBn,J'e nel paJ;COlarc dalle nue alle altre. L'Jta,lfo rnc1·idionalc. si tron1. per qne- • sto rigual"Clo. nucora, in pii) (~ilncili con– diz.iQni <lei noi·d. $;e uel .Piemonte e ncl– l'1~milia, per le piogge aLL>ondnnti che 1:>e1·mett-0no ne o qualti-ò ed in a.!cuue aunatc pei·fino cinque tngli cli fieno, lH\.· sta un Ntar·o cli terreno 1>e1· un gro~· tapo di bestiame, in Sicilia ne occorr-o- no t.1·c o qunttro. Ed ecco, osserva il Di Rm!ini' (op. tit ., p. 170), una delle ra– gioni C'l'Onomir·he del latifondo! lo un 1·egimc di p.ic ·cola p1·op1·ietù, nou S-OnoJ)O$......-ìhilì,·antnggi del prHto arti– ficiale: 1Uaggio1· prodotto del grano. nbo– lizionc ciel roaggc>~ nudo, robuioni ngra– rie in 111inor nunwro di anni. In pianura. dieci ctt;ni di t(>neno n rotazione non bnstnno: ~et:omlo l'e~p<'1·icnza del 'l'a.Uari– co nel Cotroner;e (op. cit .. pp. 15-16), a p1·ocl111Tcmnng:ime. sufflcie11tC1 pe.r una, sola coppin di buo.i. L"n fondo cli monta~ gun, afferma, l'Azimonti (op. <:it.,1 p. 159 On·. pure hwhiesta va,,·lanumta,-e, voi. V, t. III, pp. 123 e ss. 126 e ss.), per poter essei'(> 1·w1.ionalu1t..•nte t-tfl'lltb1to, e per dar da \'in~1·e a uun famiglia sb1 pm· picC'ola., de,·'esserc di più cliecine di ett.ui . In gene1•ide - e in questo sono d'nccordo allche i più accaJ1iti oppugnatorj del la– tifondo e i sostenitor·i della picC'ola, pro. priet;) - si l'itit:ne che, pel'chè ,·i sia, inter·csse a toltivm·e in quelle determina– te condir .. ioni, fis-iche cd economiche, iu cui rh·e il lntifondo, occol'l'e si al.ihia tma, propr·ictù cli .-1lmeno 2:"i0-300 ettari. Ep– pure se nuche tnle media, proprieu\ pre– senta, i vnnt..aggi della grnncle. relnth·a.– mente nlJe pr'Htiche e<l ni i--istemi ag-ricoli, non è tuttnda semJH'fl possibile l'appli– e.-1zione in e~sa cli tutti i migliorati a.t– trez½i Hgl'icoli: e uo11lo è ni:::solutnmente mni, secondo un tecnico pratico delle Oa– Jatirie ('rAtr,An1co. op. cit., !). 17) per l'in. tr·oduzione delle mnccb.ine ! Questn hnpossibilitù economicn, di in– t.I'Odune macchine agricole ò uno dei più gra,d iuconvC'nienti del regime della pktol.1 e della media cultura. (Fu messo ass.ii hcne in rilic,·o da L. K1.E1~ nel pri- 1119 congres.-;o internazionale cli meccani– c;1 ag1·icoln. tenuto a Liegi nel 1905: Moycns <le !]IJ1Wrt1"/Jisor les réwm'.on,e pa,r– ccllwirC!J pou,r faciUtc1· fcm,ploi cWs mfJ,– chines a,yricoles, Mons, 1905). Ma non è il !-l.Olo. Ad esso bi~gna, aggiungcl'e la pC'Pdit:1 flel tf'rJ•<'no colth-ahilc, a causa delle rnolteplid siepi e scnticr·i cli comu– nicnzione re~i necessari dalla suddivisio– ne ,l<"I ~nolo: 1:1 perdita, cli tempo causa– ta cfalhl, lontananza dei nwi piccoli a.p– pczzamenti a1>partenenti allo stes.~o pro– p1·icUu·io; maggiori ~pese di traf,,;porto; moltiplic·:11.ionc delle Uti per quC'i-:tioui dj confine. Xon men() ('\•irl('nt<' nppru·e la necessi– tà ili edtal'e la, piccola pro1wietà, nl1or. ehè ~i trntti di esew·it:ue 1·azionalment.e Ja sih-icultm·:1 e hl, pastorizin. due indu– strie, che nello stadio attuale cli e, 1 olu– zione ec·onomica. tJ•ovnni-:i necessari:1- men te assori::i te. n tel'l'C'llO, io que&i;i c::1s"i, deve potar– si diviclcrd jn tanti appezzamenti quflnti sono gli anni cli tm:.110, in cui si compie il tnglio del bosco: e d~1scun appezznmeu– to clc,··c~'$:('l'C cli estensione tnle. ('he , 1 al– g;1 la, pen::i fli int1•;1p1· endc.re Je opcrazio-, ni cli L1glio. Jnoltl'C. per non perdere una, parte elci frutti del suolo, occorre che, trascorso quaJche tempo, vi si J>OS· saJlO c-01Hlm·1·e a pascere i bc$tiami, i,:,;eo. zn <-ht:' questi incontrino difficoÌtà nel ac– cedervi o corrano p·c.ricolo ogni momento di uscire clni confini as:-:egnnti, produ– cendo d:1..Dnie su~citando contestazionj, oppul'e obbligando n, maggiori. spese per uua1 più attenta dgi.lan:r.... 'l e custodia. Ora è O\'v"io. e l'ha, messo in chiara, lu– ce il VALENTI (St,u,u, cit., n. 48-9, 50-56, 77 e passim) che la piccola cultul'a, e I.ai piccola, p1'Qprictc) offrono seri iucon• venienti per il miglior go,·crno dclle fo. rcst:e o per l'escl'cizio de1la, p;1sto1·izia; e tali incon\'cnienti crescono qunntò più frastngli;1ta è la, propt·ieh1; e in monta– gna, fra il lntifondo e l'eccesso opposto, cioè il t1·oppo frar.ionamcnto della pro- 1(0 pric.t:), è induhbiamente lllC'llO pernic1o– so, sotto il rigna1·do tccniC'o, il primo elle i I secoudo. Pal'imenti molti hn-ol'i c1i utilit-.) col– lettini, 1prnli, per esempio. il riml >osc.hi– mento, I:,, sistem:11Jone i<lr:1ulicn, le bo– oifithe. t1-o,·e1·clihcro mnggiori ostacoli con unn ecte.~in1 dirisione •de11n pro– prietù. Son potendosi fare opera frazio– n:Ha e sr,czzctt,1t.:1 cli pi<·coli l'imboschi– menti e ili pic·colc si~teurnzio11i, qua e là. uelJ'ambito d<'<lle tene pl'i,·:ne, i singo– li propl"ictari clevel'<'bhel'O eont.ro la ne– cess.arin, ..cspropriazìone proto&' cccess.i– ,·c e :issolubrn1cntc ~proJ)()rzionHte, e crcereblJero ost:1coli c. clinìcoltù ad ogni p:isso; d'altra pnl'te, ,·ole.ndo 1·imboschi– ro le r.-Onc fra no:sc. oceo1·rc.l'ebbe ~popola- 1-c dl,I t.ulto il tenitorio d;11Je l)OJ}()h :r.io – n.i. c-lw. i,,-ebbene misc.rnmcntc, ric11vano da. ei,.so il 101·0 ~stC'ntnrnento. N<'I Fc.narc.-;c, per esempio, a, confes– sionC' di L. r,';,so (Le bo11ific.hce la q,,e. sti01u• agraria nel Pcnurese, nella Ri– fonna, sociale, maggjo 1913, \'Ol. XXIV, n. :i87). fu unfl fortunnt.-'1, ("OJLdizioueper la IJonitic·,1 il f11ito che le tene emno C'Ostituite cla lati(ondi in massima parte, JX'l'<·h~I'inizi11tin1 prin1t:1 potè ~\'olgerS:i oell'an_11Jito cli pochi con maggio1~ atti– vità. Il plccollo affitto Che dil·e poi del pil'l·olo anìtto? Si tro– \'a in C'ondizioni diflicilisSime di \'itn e di eoncor1-enz,1 coutl'0 il medio e grnude affitto: !!-i trasformano, opp_ure i fittua– ri conono al fallimento. E' molto istruttiYo OS$C.J'\"3J'e quello che accHcle uelJa p1-o\"ittcindi Foggin, nel– la zon.t della, grande nzicnch granifera,, che ci viene descritta, nei suoi carattel·i fondamentali, dal Presutti, delegato tecnico per le Puglie nella Comm.issiooe parlnme.utare d'inchiesta, sulle condiz.io • ni dei c-ontadini (111chiest<1,, \'OI. IV, t; I, pp. 19 e ss.). In e~sa domina la, grande proprietà, la, quale pl'odene in grnn parte dalla, tra– sfm·ma;,.ione in enfiteusi delle :111tiche lo– cazioni, del 'J'aroliere u da, t:er1-e soggette un tempo al regime cleg1i usi civici, ge– u·el'a le nel .:\Iczzogiorno. Co~l nelle une, come nelle n,ltrc terre, la c·olonizz.azioue cominciò col piccolo affitto a, contadini e coll'affitto· ni massari. O1·Lene, oggi ru piccolo nffitto tende a sostituir~i la b'C· ~tionc dil'etUI del p1·opricLnio e qu<'lla, cli groi::;si fittuari ho1·Rhesi. Il \'CCchio nrnsAA,ro, come tipo tradizionale, conta– dino-pro1wietnrio, :1tb:1cc-ato ai primitivi i--istemi di c·Q\tivnr.ionc, più laborioso ma. meno arclito 1 meno intel1igl'nt<": meno no,·ato1·e d<'l fiUaiuolo borghese-, è scom– pnrso o Rta ~<·ompnrcmlo. L'hanno ucci– !-l.,Q };1 diminuitn, fe1·tilitù dette tcrro più vic-iuc> :,ll'abitnto, e il l'i:th~o delle mf'.r· cedi; perthè e~li. non usando macchine, non può poµ-are gli nlti fitti che p:1gauo i fitt:woli borghc-~i. Que-sti pongono ri– pnro al rial:r.o col moltiplicare l'uso del– le maachine. L'nntic-o.mas..:.::al'O si trova cli ft"Ont.e All;l, rt'isi ~J)t'Ov,·isto cli mezzi tcouornici, pe1·chè 11na, ~erie dj annate di cntti\"i ric-olti. a 1·aui-::1 della dimlnu.ita. fertiliti\ del terreno, lo lrn,spossato eco– nomic.ament:eJ ed egli è 1 d'aJtra parte, in– capace intellettuahnC'nte a tro,·nre il ri– meclio alla, cri&;. E la crisi To uccide. ~rlle terTe ~oggettc un tempo nl 1·e– gimc clc>l '1':wolierc>, il picc·olo nmtto è eS<'gnito da nna classe ibrida cli semi-C'on– tfl.{lini e serui-c·a1·rettic-ri. i c·osiddetti 1,-e.r. 81.l,rieri. Pr'enclono_ in fitto uno, due, tre fino a dicci r,f'r8111Y" (una1 , ·e.rf ;Ul';),cor1-i– sponcl(' a elrnri 1 ,23.4.fi ), e fanno i ca-r– rettieri in tutto il tempo che la-Rcia ]01·0 Iil>f'ro il Ja\'oro <1<'11.i tert-a. Le lol'o con– dizioni $01\0 ,·ernnwntt'" critichç. Essi non ro.'iiStQno :tlla coucon<'nza elci i;p·nndi 6t– tuari; le tet're che fittano sono quelle pjù vicine nJ paese e perciò le meno fertili, essendo quelle sottoposte da maggior tem– po a. culturn,. Non bMta: siccome la di– min11ziono del costo di produzione io se– guito all'introduzione delJe macchine, ha, fatto ele\'ar·e i fitti, essi non resistono al– la. concorrenza, perch(I non ba uno me1.zi cli procurarsi le macchine, sopratutto le mfotitrici. E s,c auebe le prendano iu fitto o si associno per tomprarle. non J)Ossono sem– pre ndope1·a1ll•. );C'lle gr:incli aziende, in– ,·ete. ri l' s('111p1·eIn J>OS~il>iliU\ di usare le mietitrici, [)Cr<:hè l'azienda confina, ton 11ua \'it,1, puliùlita e il la,·oro delle rnacchirw può e;omindare dal punto scel .. to n proprio lihito dal pro1irietmio. Jn– ,·cce i relatiY:lmC'nt<' piccoli app<'zzamen– ti sono sp('SOOinte,·dusi. cli guisa eh<' Ja mncchina, non può 1>0rt.Hvisi, se prima. nou si è mìf"tulo nei rondi intcrcludefiti. Rpe:-:-~o i ,·e1·:ml'icri manc:rno di mezzi e 1·i('()11·ono al c1-.;dito u~·urm·io; pel' 1><L· gare i debiti e lìbernrsi lfal g1·n,·o!-l.O iu– te.l'esse, ,~endolio qunlche cn.nùlo, s.:,lvo a ritom1n:11•lo nel rnmneoto del bisogno. Nel!<' tel'·re non ~ggette ,il 1-cgime de.1 Tn,·oli<'r<•, l'aflitto viYe, quantunque boc– chc>f!J?innte. n<'-i pirc·oli appc.z~a.menti, i l)]('n() fN·tili, prorcnienti qunsi SC'mpre da. flntic-11(' (JUOti;,,7_,...-1zioni di cfo111ani ('0111Una,. li. Xon csscnclo nè 1·iuniti in c:ol'po, uè • vicini i pic-('oli :1pf1c;,:zarnenti J)OS.~duti dal ln('di-0 (' gr:-111ae(H-opl'letm·io, questi non può tolth·:11•Ji in ('{'Onomia o ('Cder– li a g1 ·os.si titlu,11·i. r{ito1·1-c.1>e1·ciòper fo1"1.a di c·oSC' all'affitto ai conb1clini. Que– ~ti .1rano aneora con 1':11-nt1-o ,1 chiodo til'ato da asinelli, in gnis:1 rhe de,·ouo non dirigc1·1o ma ~pingerlo. Dopo qual– che> anno, il f•ontndino è f'0Stl'C'lt0 ad ab- 1.iandonare la, terra, e ad emigrare, obe– rato di debiti. Ques-to ft.110111eno della sparizione dei ma:-;~:1ri e d('i pic·ooli fittunri trova una. spicgaz.fonc 11C'l .. t:1tto che il g1'0~";0 fittna,• l'io eiil.,. grosso proprietario, con h1 rnag. giorc f:1<:ilitù clc-J cr-cdito, con l'uso di macchine agnnic, producono cou un CO· sto di proùuzionc minor·e che il pfocolo fittuario. Cna prova indiscutibile di tale verità si ha- i;c.-01·renùoi bilaud 1H una. picC'o1a, di llllft• media e di 1111:1 grande a,zicucla. nella p1'0vincia di .Foggia, ripor– tati nell'l11chi.csta, parl,a.mc11,tare. Esai rnostr,1uo chiat·arneDte che a) la pic~– la, propriet:\ ngricola si ·agha in graJvi strettenzc, b) il contadino fittuarjo la\'O· ra. il Sl10 appczz<.unento in purn ~rdita, nel senso che le giornate di laroro im– piegatevi gJi ,·eugono nd un prezzo infò– riore a, que1lo di pinzzn, e che il lucro 1·fo ..'livatone è insufficiente al suo sosten– tamunto, e) cbe• la meclia proprieti\, gode di fJrovoati discreti e che guadagni a,n– cora, pi l) eleva.ti r\ca va lai gn1 nele proprie– t.'1. (Inchiesta, voi. III, t. I, pp. 21 e s,i. 214 e 88.). A non dissimile conclusione si gitrng~ ))Cl' i tre tipi di a2iendn a, cul– tura specialir.zata. (Ofr. ibidem, pp. 39 e s.s .. 400 e s~.). La loug.t. es1)e1·ie11za. acquistatn dal prof. A. Sansone ncU'am– ministrazione, dei fontli n1stid (Rclazio- 11,i suu·a11110 agrari-O 1908-1909, Roma., tip. dell'ruione editdce, 1910, p. 62) e deJ. 'l'alla1·ico nel Cotroncse (op. cit. p. lJ), <..-oufennn qunnto ahbiamo detto. Iu nl.11-e p:uole, :s'è avuto in agricoltu– ra eiò t:hc è ac('aduto nella p1-odnzione industt·iaJe: la g1·nndc. induHtl'la. ba, per molti prodotti .ucciso la pfo-co1a.,- feno– meno non nuovo nelln storia dell'agricol– tura (op. )(o~n.1Rr.~, st-0r-ia di Roruà, I. 787). Attualmente il piccolo affitto e la IJÌC· cohl p.1·opl'iCtà. vi,·ono uua, ,~ita, di stenti accanto al gi·aude aflitto e alla, grande p1·op1·ietà., solo dow~ la tonJigurazione del ten<'no e il frazionamento della p1-oprie– tà 1n·e~nt:Jno un ostacolo i.nsormonta.bi – Jc alla granclr cultunt. Le 0~1·vaz.ioui;che precedono, ci oon– ducono a, concludc1·e cho il latifondo, nelle attuali eomlizioni \lcJl:1, tecnka1 3g,··ico1a, non può (l~se1·e a c-n.p1-i<·cio 60J)p.,-esso o conservato. J;:s:so è iu molti Juoghi una, nnit:'.\ necessnria. Lo SJ)Cw..::w1C'nto, sigut– fic:1ndo In distruzione cli qncll'uo,i.t..), ria• scirchbc socialmente noch'o. Abolito a,rti– fi.cialmente, · il l:Hifondo, si. rico1hporrel>– be nella sua unibì. L>lconferma più con– vinceute, <li ciò, l'abbiamo nclla1 storia delle quotiw,azioni tentate nel passato, alla, quale accenneremo io uu prossimo articolo. Per ora., ci si. oonsen t..'1., come sin te.si delle ricerche precedenti, ricordare come il Cammareri-Scurti, scrittore socialista, afferma che "lo spez1,1mento dei latifon.

RkJQdWJsaXNoZXIy