L'Unità - anno IX - n.11 - 11 marzo 1920

46 no pubblicate nella 01>ità, noi ti consi– gliawwo di indicare quella puùblicazione alla Idea, .Vazionalc, chiedendo alla di- 1-ezione di questo giornale se nresse altri clementi, <.-oi qua.li sostenere per cout-0 proprio l'accusa. Avendo tu accettato il nostro consi– glio, noi ci recammo per tuo incarico alla. l>i.J:ezioue della Idea Nazio11ate, comu– nicawwo il numero della Ut.Uà, e fa-– cem·mo la richiesta, di cui sopra. Nel collo<1uio avuto col Direttore, si– gnor 'l'omaso Monicelli, si conveaue che tu a,vresti inviato al giorllil.le una lette– ,.,. riassumente la pubblicazione dell'U1<ì– tà; e che l'idea Nazio1iale l'avrebbe pub– blicata. Noi ci riQel'\'1lllWlO di vedere il commento del giornale per ulteriormen– te consigliarti. L'làea Nazionale pubblica1•a tutt'inte– ra la tua esauriente lettera, cowweutau– dol.1, bensl con ogni sorta di gl'088e pai-o– le contro il tuo pensiero poli tiro e rou– t.ro la. tuai azione politica,, ma, astenen– dosi cosi dal contestare in alcuna. parte il t-onteuuto della letto,-,. stessa, ,,rome dal sostenere e ribadire per proprio ron– to l'accu!M, dell'a-uonin,o foglietto. L'a<:cuea dunque non trova, chi osi fal'– se.ne responsabile; nessuno che osi farla. sua, nep1iure chi, come gli scrittori del– l'Idea Nazio1iale, manifelJta t-ontro di te tanto odio politico. • Q,uesto a te in,porta. va sta.b:llre, e que– sto è stabilito. Altro 11011 ocrorre per di– mostrai-e tutta la 1·ilùl. della n11ouin,a, ca.luno~&. , Con fen 1 ida, nm.ìciz.ia. LEONIDA B1SSOLATl GIOVA!llNI AMESOOLA. II Ecco la, mia. lettera all'Idea Nazional-0, a cui si accenna. nell& precedente let– tera, degli on. Bissolati e Ameudola: , Roma, 18 febbraio 1920. Signor Dfrettore àe!t'lùea Na10iouale, Nel numero 15 febbràio, quarta pagi– na, pri.nm colonna, del giorwùe da lei diretto, è 1iubblicato un a.rticolo, che fi. nisce con le seguenti pa1'0le: Potrà l'ono– re,·ole Sah·eutini partecipare ad un con– gresso di combattenti quando egli n<m t anconi riuscito a purgarh ddl'acousa ài essere aca,ppato d11~, ai ,~m·icof n. A queota ~manda. io ho il diritto di rispondere. L'accusa è ota.ta . fa.tta, Bui primi del dicembre pa883to, ;,. "" foglietto datt,i. lografato a1wttfow, io cui si Jegge te– stualmente: « TrovandOBi in linea ul principio della guerra e giunto il momen– to del pericolo, il volou ta rio di guerra Gaetano Salvemini abbandonò il posto, voltò le spalle e si diede a fuggire. Il ca– pitano De 1,. Ville, vedendolo scappare gli punto contro la ri1·oltella-, ma fu trat– tenuto dallo sparargli addosso da, un col– legr. vicino. Gaetano Salveminl ebbe per– ciò a subire un procclll!O milita.re, ed e– vitò una condanQa, - cl1e avrebbe dorn– to e..,.re di fucila~one - facendOl!i di– chiarare e quindi riformare quale infer– mo di mente. Per telltimonianze in pro– posito rivolgersi al Senatore Guido Maz– zoni, a, Orispolto Oriopolti, redattore del Messaggero} a Enrico Corradini e a For– ge• Davanzali dell'làea Nazionale». Trattandosi di un'anonima, avrei po– tuto non curarmene. Ma poichè in Cli· sa col ll(luisita malizia, si face1·ano i no– mi dei pretesi testimoni, bo sentito il do– vere di accertare le eventuali fonti della diffamazione, facendo interrogare tutte le persone nominate dell'anonima. E dal– l'inchie@ta, i cui atti ho pubblicato sul– l'Unilà del 5 febbraio, risulta: 1. Ohe i •ignori Orispolto Orispolti, Eoi:i,co .Corradini, Roberto Forges Dn– vanzati hn,nno dichiarato di nulla sapere di scienza. propria; 2. Ohe il senatore ?tfazzoni ha di– cbL1rato: « Il fatto specifico asserito nel foglietto anonimo io l'ho appreso soltan– to dal foglietto; prima, lo ignoravo n; 3. Ohe il capitano De la Ville ha, una, prima, volta, dichiàrnto che, nel no– vembre o dicemhre 1915, stando in pri– ma, linea nei pressi di Castelnuovo del Carso, al comando di una compagnia, del 122° Fanteria, arendo dnlo rigorosissimi ordini per('ht' ne~suno dei suoi uomini ~i rnore8HC dalla, trincea, \'ide « correre pel comru.inamento Yerso il Comando re– trostante» un militare; credendo fob"1-e 0 uno dei suoi uomini, che rontrav\·eniF-SC :Ll ffuo ordine, lo chiamò; e poiché l'al– tro contimun·a, a. correre, puntò contro cli lui iJ moschetto. mn nn sottotenente gli disse: (< <1ue1Jo è Sah•ernini, lascialo andare; non te ne curnre >, e la..cosa ~fl• nl Il; . 4. Cile potendo questa dichiaraazione, specie nelle ultime parole, dar luogo ad . L'U,NITA iiiterpretaa.i.oni equh•oche, "'lo. cui non a() .. rc,·o a<latta.rmi, ho fatto interrogare wia seconda rnlta, il capitano De la, Ville, il c1u:1 le in omaggio alla, ,·erità h" dichiil.- 1·ato: ' a) che non ha elementi per conferma– re cli scienztL propria, che quel milita1·e fossi in realÌà io; il sottotenente che gli diede il mio nome, morl alla battaglia, di G_orizia nel 1916; b) che non ho, elem~nti per ritenerr che quel mil.itn,re, chiunque fosse, nou ap· partcnente al suo reparto e iguaro del comando diL Jui dato, a\·esse abbandonato il suo posto irregolame.ntare, anzi che 1:ciarsi eventualmente al suo comando o nltrO\·e per ol'dino i-ice\·uto; e) che « uon è in grado di conferma– ,~ le specifiche uccuse, che si ll'ggono nel foglietto anonimo, non avendone nlcuua, notizia, n. A comp,emento di queste dichiarazio– ni, io ho pubùlicnto sull'U11,ità un certi– ficato dell'ospedale territoriale « Petrar– <·a lJ di Padon1, dn cui risulta, che, ~ trato in quell'ospedale il 24_ novemOre 101:,, dall'osped11le da cnmpo 2-10 della 'l'erza. AMna.ta., ne useii il 13 dicembre 1915 " per deeisione della, Commissione Sanitaria. Centrale)) che mi riconobbe e< affetto cla artrite gottosa permanente– mente non idoneo ai servizi mobilitati nè tcrr-it.orfali uè sedenta~ ». 1 Questo documento: a) smentisce In, diffama.zione anoni– ma rwer io eritn.to la. oondan.na. per di– ~rzioné, perchè riuscito a. favmi dichia.– rare infenno di mente; e prora, che non vi fu mai denuncia o processo 1:,er diser- 1.ione contro di me; b) dimostra del tutto infondati « i giudizi sfa\'orcvoli n, di cui ha. fa,tto cen- 110 il senatore Mnzzoni e che sarebbero corsi sul mio conto nel 1916, per il fatto c·he io sarei stato «esonera.lo> • cioè im– ÙO!-.-cato,\i.'rt.o e con.r~iderato che io non 801101 stato mai f'SOnc1-ato, ma, fui « rifor– uui,to " per artrite. Con questo ho risposto nlh, domanda dell'Idea Nazionale». Dopo di che mi sarà lecfio alla, mia rolta, fare unn doma-uda,: A,·ere chiesto di prestare servizio mi• litare in Fantf'ria, senza, obblighi di ]c. vn,, essendo nu to nel 1873 ; - essere sta· to nel novcmhre 1915 nella selletta fra. A. Ma.rtino e Sei Dusi, nel 121° Fanteria: ,:~senni nmmnlnto per i di~ngi di quel pe– riodo e di quel settore, ritirnndomi al– l'ospedale il 18 Novembre 1915, in un g-iorno in cui non c'el'a, comhattimento - cAAere ~tnto · 1·ioo11osciuto mmnalato nel- 1.'ospedaJo dn, CfllllJ)O e di qui l'imlJ:ah..nto a, un ospedale territoriale; - qui essere Rtato riformato per artrite; - eseere sconciamente diffamato, ,dopo quattro anni, in un foglietto anonimo: - intcr– l'ogare tutte le persone indicate nell'an-0• nimo come e\·eutuali testimoni o accn• "atori e non incontrare nessuno che si nRsnme~se In, responsabilità della. elitra. mazio ne - sono questi i da ti, su cui l'Idea Nazfona.le afferma che io non SO· no e< nncorn rinMCito a. purgarmi cleil'nocu– sa.di CSs,crescappato innanzi al nemico?». G. SALVEMINI. III Di fronte a, questa. lettera, un giornR>: le, che avesse a.vuto rispetto, per sè stes– so, specialmente dopo lo scambio di idee· avuto coi mfoi rappresentanti, avrebbe sentito un dornre semp1icistrimo di pro– bità e di dignit,\: o ritrattare o confer– mare. L'Idea_ Nazi011ale fece seguire all'a mia, lettera. il seguente commento: « Se la memoria non ci inganna,, il 121° fanteria. andò in linea. sul Carso il 9 no- 1·embre 1915. Diamo dllllque atto al pro– feAAOr Sa.l\' e.mi.ni cl1e egli fu in trincea. no\'e giorni e che, allontanatosene per• chè mala,to il 18 ùi quel mese, fu succes– &i.vamente riformato per artrite. Avrem– mo preferito rernmente, che n dimostl'a– re in modo chiaro e decish·o di non a,·e• re mancato al ~mo òòverc di soldato, il prof. Slllvcmini a\·e~se prodotto un'at– testazione pos·itinL del proprio coman– dante di ùattnglione o di reggimento. Ma tutto oiò, per 11oi, ha un'importan1za 111i- 1tima,- e il puùliliro che quotidian:unen– te ri ~gue e lo ste~90 prof. Sn1vemini J)OliSOnotestimoniare che noi, clo))o l'ul– timo forsennnto diiworso pronunziato al– la. Cam<'ra. ,dnl Salremini, rinnO\'rtmlo contro di lui l'n('cusa, di !-'i.Atemutica,com• plkità coi nemiei d'ltnlin, non QCCNI•· 1wm1no se 1wn h1cidet1,la.lmr11te agli ad– dl'Liti rnossigli 11 pro1>0sito del suo allon– tnnamento dal fronte. Ren nHro potm•t1• no dire e dicc>nuno di que~to pessimo italiano>>. Dopo di che 'l'cooppa, mi SC'a.ricò ad· <loss,o un f.':1('<'0 e una sporta <li villani(' ne a causa, della, mia. condotta politica di (< l>CSS'imoitaliano": perché cli ottimi i 1.ilh1ni J1on ci sono, al l'llondo, d1e i leJ>pisli dell'/<lea "/iazìo11ale. 'l'rn~cu1,111do queste insolenw politiche, <' fcl'mandoci a quello ehe er;.1 e dovi·;_) 1·imn11<-re, senw di\·ershi, per ogni uomo onesto, il teneno unito della, discussio– ne, bn~ta o~senare quanto segue: _a) 'recoppa, cerca. di ~1>0SWre Pntten• zioue ciei lettori da quella, che è Ja, diffa,. rn:wJone, doè la, fuga innanzi nl nemico, al numero dei giol'ni passati in trincea; b) 'l'ee-0ppa, im·e<·c di riconoscere fr:1nc·:1mente che non li;_1t an1to nesS1m moth·o per· fare la strn domandn. (che con• f<'nm·.a impli<-ita la ris1>08ta), mette f\l(). 1·i 1111:i nuon1 cnriosit.\: pretende che la p1·on1 della, mia corretlezza, L1 forniscn, io, p1·ocu1.1ndomi i ueoossari certificati di huona coudotta.. Perchè questa, è la lo~ica di 'l'ec.-opp:1: buttnrsi su uu~, dif– fa111nzionc auouima,, ufferma,1·e che l'a.c– cIHHLnuouima, uon è purgata, dichiarar. ~i iusoddi~fatto i;c ue~uno a&"'iumela, r•e• spon~bilità, della, diffamazione, e far le Yi!rto di ignora.re che l'onere delht p1-ov:L ~1-1,ettaal diffamatore nou al diffamato; e) 'l'ecoppa, dichiara che secondo lui, aocusare un uomo di essere ftiggito in• rnrnzi al nemico ha. << un'irupo1tàn1,a, tni• nimn, ,, ; se lanciò uua caluunia, cli que.l 1,rcnere, nelht, line ùi un articolo, in cn11l.ttere c.-01·sh·o, questo lo fece e< iu– cidenta1mentef: Ja, cliisinvolutra e.li que– sti e< ottind it,fHnni » è rerameute delizio– sa,. Dopo di che, diamo pure a, 'l'ec.-oppn, la, soddisfazione tli pensare che, dopo lutto, luL ottenuto almeno di farci per– dere del tempo prczio80 a, procura.rei noi i cet{ilicnti di buonn, <.-ondotta, ment.rc spettitn1 p1-oprio a, lui ricercare, cafJO mai, t' tcrtificaU dceversa,. a) Rimini, 27 febbraio 1920. Cino Sah-cmini, 1:;eoondo l'amichevole iuc;nico del quale ci hai voluto onora.re , <·i sfamo 1-ecati a, Uimini dal maggiore F ~r1111.11t.lo C rona, 1,rià ca.pitano nel 121° 1"nnte1·ia, 01·.1 C'owundante del 31 batta– glione. del 2i° Funt.cria. Gli ~101.,iaipofatto leggere il foglietto anonimo routenente le note n<."Cuse a. tuo carico, da. te pubblicato 1mll'U11,ifà (n. 5-G di quest'anno); e gli a b1Jhw10 chiesto: 1° se ricordi cli n,\'erti a\'uto F.K>tto di sè al 121° l"'mtteria tra, il monte S. :Hi– cllele e il monte Soi Busi nel nm•em- b1-e 1915; • 2" se rirordi che stando in linea fo– sti. chiamato una, prima. \'Olta, aJ Coman– do di Reggimento dal c-olonnelio Amen– dola li 16 norernbre 1915; 3° se ricor<li che la ma.ttina, del 18 no\'embre, giorno 11-011 ài 00111,battAmooto, gli comunicasti perf;(:maJmente di sentirti male, dopodiclul ti allontanasti daJ re– parto per recarti lÙla \isita medica; -! 0 se possa muovere contro di te ac– ruse del genere di quelle rontenute nel foglietto anouimo surr·icordato. Alle nosti-e dournude il maggiore Coro– na. h.n risposto di non swer mai a.vuto sentore del fatto che nel foglietto ti viene imputato; di ricordare perfettamente <funnlo è detto nel]e domande 1, 2 e 3; di non poter· 'rnuo,·ere contro di te alcuna accusa del genere - trascrivendo poi e firmando di suo pugno le precii:.e rispoete dateci in tal senso. C'N'dici tuoi Fcdcl'ico Ooma11.di11.f l'rimo GualtWri,. ò) li 27 rrbhmio 1020 in Molfetta• noi i--olt<i~nitti, 1>cr incarico dc.ll' On. Pro– ft•~~r G;.1~tano Sah·emini, ci siamo re<'a• ti eia A•ntonio Dc i\lns~, che fu suo :it– tcnrlente nl fronte, [)('t" interrogarlo, fòlC 1·i(•ordniSS<' .. e rolcs~e direi del tempo e d,~llc. canse, dic costrii1~e1'0 m-iso J>r'OfC'~– ~or Rflln•mini :id :ill<1nt:1m11~idnllai pri- 111:l linea. 11 <letto De )fu5-SO i:.1>0nt:1nenmentc c·i ha t·('~ Ja, r.:cguentc dic-l1in1.izio11C', <.'h<' hn roluto nuche fil'llrnre: ((1'°C"l norcmlJrl' 191:) :l\'\'CrUi che il mio 'l 1 <'111'\i1tc Prof. SalvC'nlini er:11molto ~f. fe1·C'nlC" per· fo1·ti dolori reumatici. cd una– ~<'ra gli si er:1110 ~onfinti tnnto i J)iocli, c·lie a stento e con mio aiuto riu~l a lihera1-si delle scn1'pe. Ciò nOnost.nnte egli rontinu:w:1 a, prei:.tnre servizio. Qunndo poi c1nesti,dolo1·i i:.i fN·ero pii) ft(•uU, io 8tN,-,.;olo h:tigni ai ml'ttcr!ooi a, rnpporto, r·oAA,eh(' egli fN·,·. 1·ct·:111do~id:d Cnpi- tnuo Corona, Comandante della CompB– gnia. « li detto Prof. Salvem.iu.i, prima di :111dn1-e nl Comando del Reggimento, mi rnandù n dire per uu cnpornle che gli :ivessi poz-tato h R1rn, roba. lo andai ul Com.an,lo, dove non mi rieecì avere BUe notizie. N(>l tornare al mio posto, in– c·o11tr11iun r,.oldato di Terlizzi, il quale 111i fece riua~i rimproYCl'O di a,ver fatto lui la, fatica, che an-ei clo,·uto fnl'e io; ginl'<·hi! egli :nev:1 trornto per terra, il tilio R. •reneute P,-of. Snlvemini, e lo :l\·era, f"ruRpo1·tato' ad uu camAmr,». Jnte,:roit<Lto inolt1-e il De Mi,sso, qne– 'sti agginn~e, di 1·icordare c.-onprecisione, chP in <1uei giorni del novembre 1915, Jkima d1e il detto Prof. Salvemini si. fo~i:.f' : 1 llontnna.to !'Cl' i motid innanzi. ~pieg-il ti. non d fu a:done nel ecttore, do,·e ~ta,·a, la. sua Compagnia,. In fe,de <H qunnto aopm é esposto,. ci fì1·minmo, Dti Musso ANTONIO Dottor 'BAnTOLO~lfXl LAmr,r,A e<17>i.ta110 n-0die-0 ('11,·. A\'\". )fr:-a:nn!,.,•1 IlERARDlNO maggiore <li oon1,7>lemento. . . e) Il nrnggiore conrnndante del Battaglio– n~ in cui p1~ta\'o ~rYizio, non può ri• h1scia,1-e ce1·Ll{frnti, Jli!l-Chè fu nmmazza,to ~I20 novemlu·e 1915: erni Felice Venezian. d) Milano, 1 mari.o 1920. Caro Salvemi11i, Inc;u·ir·nti da te, ci siamo recati ieri dal genemle Amendola, al quale abbi,1- 1110 fatto le1?1;ere il foglietto anonimo dif– fuso nll:1 C'am('-ra conti:<> di te, come è ri– Jll'odotto nell'U11ilà; e lo abbiamo pre– gato di dirci quel che egli sapeva. sul proposito di quanto esso rontiene. Ed il generale Amendola ci ha risposto: « Ho effettivamente conosciuto il BOt• toteucnte Salvemini nel periodo, in cui ft\•e,·o il comando del 121° fanteria.; ri• cordo che durante l'azione del novembre, non l>OR~ precisare il giorno, il Salve– ,mini ~i pre~ntava (la me, accusandosi. mnlnto <' dlieclendo di essere ricovernto in un ospcdnletto da cnmpo. Dnl posto <li f'onrnndo di r("ggim<'nto le feci Pl"09e· guir<' al c"-Omando de11'informeria. reggi– mentale. d:1 clQW'· poi venne ricoverato in 1111 osJ~dnlctto da campo. Quanto al to– ::tlietto anonimo, dichiaro che ne8811.nfat– to. cui ae,•enna detto foglietto, wl rè– snltò nel w,riodo in cui e\>bi Salveminl a I reg,g-imento da me comandato, Non mi r<-~ulto in nessun modo niente di qua.n• to è detto nel foglietto. ?tfa ci tengo a. dithial'are che, se tali fatti foeeero ve• nnti a miu conos('en7.a., non sarebbero tra– ~on.i impuniti». Abhiamo cosi ndempiuto al tuo inca• riro ed ntl'ettuo~nmente ti salutiamo, tuoi ANGELO SRAll'TA Pio ScHINl!7M'I. •) Sa""1lri, 21 rehbraio 1920. Caro SaJ,·emini, lo ricordo benissimo che nel novembi,e 1915 Ella, venne •ricovernto nll'ospedaJe da c11mpo numero 240, del quale io ('ra, uliora direttore; che vi ~unse in condizioni fisiche tafi, che al locale dL accettazione io non LlL riconobb1, pur a.– rnndo presente la Sua fisionomia con– sueta, per a ve ria. vista in aJtre occaeion~ scnw, parlnrLe - se non quando ebbi ~ntito le sue gener:iliti\; che poi venne paI--s..1to n_l t'eparto, net quaJe allora si tro\·an, il Tenente M<'dico FraSFJetti, e tanlo io che lui riscontrammo fatti a, ca.- 1·i1·0del miocardio, ratti di ditllcoltato ril'('()]o n<'I territorio <lclla vena, aorta, -e •l11,to gra.ve di astenia gene,ale. Cosi, stnndo nlle istrmdoni allora, vigenti, Ln.. tr:1~loramrno regolarrnent<' con treno Ra• nitario. m·<"nclo pronostieato che occor– l'<'S~<'ro lung-he c-ure p<.'rl'imetterla. in dJ– ~·rct<' <"ondizioni. EII:1 V<\IHlC trattata dal punto <li ristn dei 1·ili<'ri e dn quello tll'i t1·;1:-;lo(•hi t•<in le stC's~e norme di un qnn• lunrin(' Mldato. A11<"-0r:1 llOS.~o :1,:?g'itrn,:?('fC,sull:1 min, f<'flc>. f'll<' in fftwl1'0<•e:u;iion{', io non ril<'– nli in Lei la lwnrhè minima tenden1.n.,.. ◄·ii(' pote~~<' csI-er<' in eont1·11sto <'011quel. l'amo,·<' nlla cnu~a. itali;1na, che La. di– ~tin~f' pl'i111n e <lurnntc la guerra,. Or:uli:,:r•a i miei I-tnluti cordiali, I Prof. OTT01<1No Rossi, /) Fi11'n1.e, 2 mnrzo 1920. C':no Salrcmini, 'l'n lini mgione: fo1~ è utile tronca,rc, per' gli nomini ili bnonn. feil(\, i pcttego- ) ' -L

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