L'Unità - anno IX - n.4 - 22 gennaio 1920

Gli i;piriti eletti, che scguon l 1 Ideale, hanno spesso un difetto, che fa la loro debolezza e dà. spesso ragione agli avversari, quando li chiamano, con un sorriso di sprezzante com– patimento: «utopisti>, Essi non sanno scen– dere (meno poche rarissime eccezioni) dal campo dcli' Idea a quello dcll' Azione, - la lotta corro a corpo li disgusta - e le armi fanno loro paura.... Intanto gli altri : la gente pratica o i camorristi, come vi piace, lavorano tranquilli, e le parotè, i discorsi, lo slancio generoso degli avversari non li spa– ventano. Sanno bene, i volponi, che quelle folli idee - se anche trionferanno - ciò sarà dopo secoli.... ed essi han tutto il tempo e il comodo di seguitare a vivere della co– moda vita che la camorra e la mediocrità procuran loro I Ed hanno ragione ! hanno ra– gione! Cosa siamo noi ? Gente che chiac– ch 'era; e caso mai, per qualcuno che accenni a gridare più forte, c'è subitO una provvida pagnotta che gli chiude la bocca ! E dunque? dunque bisogna scuotersi! bi– sogna scendere in campo - non sdegnare le anni che feriscono e la lotta che ùarà la vit– toria! L'unione fa la forza. È ben vecchio, ma è vero ! 11 mondo è troppo grande per– chè da solo un uomo, che non sia l' «Eroe», possa scuoterlo e cambiarlo! L'epoca nostra ci mostra, più d'ogni altra, che forza grande sia l'organizzazi.1ne. Organizziamoci! - Ecco la mia speranza. Professori e studenti (perchè, ahjmè, cosi spesso nemici?!) che siano, e non soltanto a parole, convinti, che la scuola è un tempio, s'uniscano, a' impongano, sappiano diventare una forza distruttrice e creatrice! In parecchi giornali, in questi giorni, ho letto pagine di studenli o professori, che denunciano aH'opi– nione pubblica manchevolezze, errori o colpe delta scuola odierna. Si rendono essi conto del poco effetto che hanno in realtà le loro parole? Comprendono essi come tutto ciò re– sterà. vano e sterile, se non si riesca a fare, di tutte queste voci deboli e sole e inefficaci, un grido unico di guerra e di riscossa? Unitevi I Professori, studenti, gente one– sta - che dell'interesse pel problema scola– stico non fate un vano stendardo da agitarsi innanzi agli occhi attoniti degli elettori, o uno sgabello alla vostra ambizione - ma che ne sentite in voi tutta la grande importanza _ unitevi ! organizzatevi ! Impegnatevi co– raggiosamente e lealmente a combattere, con tutte le armi, l'abuso e la corruzione che di– ..\ gano nella scuola sotto tutte le forme! Con quali armi! non so. Ognuno di noi se ne procuri una. Ecco io penso, ad esempio> che se si avesse il coraggio di svelare ad alta voce, con nomi e date e fatti tutti gli infiniti mercati, tutte le colpe che continuamente ca– dono sotto gli occhi di chi li tiene aperti. ... questa sarebbe un'arma ! Altre le troveremo, se vorremo, se avremo coraggio, se vorremo dav– vero, ripeto. C'é pericolo ; ma se saremo tanti, il peri– colo sarà minore e la vittoria più probabile. È tanti, che, da soli, sarebbero vili e paurosi, djventeranno leoni, sentendosi circondati da amici fedeli. Questa è la mia idea - non vane parole, non acCUIC generiche. contro gli av\·ersari corrotti, ma una più ferrea volontà di bene e coraggio !... e coraggio! in quelli che vo– gliono far vivere nena realtà i loro sogni! Quanti siamo ? Cerchiamoci e stringiamo un patto, una lega, una alleanza! divenliamo una foru ! diamo al mondo l'esempio di come si sappia esser pratici e lottare e vincere per l'Ideale. Scusa se per ora, cara llnild. mi finuo soltanto UNo STUDEJS'TE Il convegno della Lega Gli amici sono avvisati che il Com'egno generale dcli.i. « Lega democratica per il rin– novamento della politica itali:ina » sarà tenuto improrogabilmente i giorni 27 e 2S febbraio e 1• marzo prossimi. Il rinvio è reso necessario dalla serietà, cui H Comitato esecutivo della Lega desidera pre– parare la riunione. Nel prossimo numero dcli' Onr'/à pubbliche– remo il programma dei lavon. L'UNITA Uno scandalo che deve finire È quello della lente1.za esasperante. èelit– tuosa, con cui vengono liquidate le pensioni militari. Alcuni mesi or sono, noi denunciammo che gl' impiegati del Ministero delle pensioni ave– vano dai loro car•t l'ordine di non sbrigare più di dodici pratiche al giorno. Per annullare l'effetto della nostra denuncia, i mangiapane a tradimento del Ministero pubblicarono una statislica 1 da cui risultava che Il lavoro fun– zionava a vapore; non dissero, però, che dopo 1a nostra denuncia gli impiegati ebbero l' or– dine di considerare come praliche esaurite an– che quelle che per mancanza di qualche do– cumento non potevano es.sere perfezionate: ne conseguì, che menlre fino allora le pratiche incomplete o irregolari procuravano da parte del Ministero la richiesta dei documenti man– canti pres90 gli interessati, col nuoVo sistema le pratiche sono mci.se a dormire, e gli inte– ressati aspetteranno ancora di più. li Ministero - spiega l'ultimo numero di Volonld - ha circa duemila impiegati ed occupa l'Hotel Majestic in via Veneto, un convento in via Sicilia, un fabbricato in via S. Nicolò da Tolentino, un' altro in via Ago– stino Depretis ed un ultimo al viale del Re. Pensate ali' arredamento dei locali, alle e– normi spese di cancelleria ed a tutto il resto e tirate le somme. Quale lavaro utile si riesce a fare con tutte queste spese? Una media annuale sarebbe addirittura di– sastrosa; prendiamo dunque la cifra di liqui– dazione più alla, le 30 1 000 pensioni liquidate nell'ottobre scor,o, e e dividiamo le liquida– zioni definitive dalle liquidazioni provvisorie. » Chè non è possibile tener conto di qo.1esteul– time sulle quali bisognerà lornare a deliberare. Quanle saranno le pensioni definitive liquidate nel mese di ottobre? Ammettiamo la migliore delle ipotesi e cioè che esse raggiungano il 50 per cento del totale, 15.000 ! Con la migliore buona volontà non si polrà mai portare l'im– porto di una liquidazione definitiva al di sotto di una èifra che non sia enorme. Una cifra enorme per la r;tccolta di quattro documenti di stato civile, altreltanti militari ed alcune informazioni I E non abbiamo tenuto conto degli impie– gati degli uffici provinciali sparsi in lutta Italia, non p3gati dal Ministero delle pensioni: non abbiamo tenuto conto degli impiegati militari che non sono pochi, pagati dalt' Amministra– zione della guerra: e non abbiamo tenuto conlO nè dei sussidi, nè del lavoro slraordinario, nè delle missioni per1..epile da tutti gl' impie– gati. Ma oon è finita! Ai militari infortunati a causa della guerra o di altri eventi di servi• zio, compiuti gli accertamenti medico-legali, con la conseguente assegnaz!one di una cate• gorla di pen,.lone, vengono corrisposti, sino alla liquidazione della pensione stessa, gli as– segni di convalescenza (e minimum > lire 5), indipendenlemente da quanto potrà essere loro liquidato (Circolare G. M. 1916 N. 373 capo terzo e circolare 30 luglio ,919 N. 4o6). Più chiaramente diremo che al militare invalido du– rante le more di liquidazione spetta lo asse– gno di convalescenza, più • l'importo della pensione che gli verrà poi liquidata •· Cosic– chè se una pratica di pensione diretta dura 300 giorni, « costa allo S1ato di soli assegni di ~nvalcsccnza un minimo di lire 1500! • E ricordiamo che, mentre i militari di truppa percepiscono l'assegno dt cui sopra gli ufficiali percepiscono lo intero stipendio. Nessuno potrà mai arrivare a farsi una idea esatta del caos regnante in tutti gli uf– fici e specialmente negli archivi di via Sicilia. Trovare una pratica diventa un mito. Dopo anni dalla spedizione di domande documen– tate vi senlite rispondere che la pratica non è stata Iniziata. I documenti suppletivi che vengono richiesti durante il co1so dell' istrut– toria bisogna inviarli tre, quattro, cinque volte, se basta, perchè arrivino a raggiungere la pra– tica. L'interessamento per10nale di deputati e ministri non i,cn•e a null3. Si sono creati gli Uffici provinciali per accelerare il la\·oro, e non si è riuscito ad altro che ad immast.o-– dontire l'edificio. Esempi se ne potrebbero La madre di un militare morto in guerra ri"olge istanza a S. E. Di Saluzzo per a\'ere concessa la pensione speciale. 11 Gabinetto puntualmente invia l'istanza all'ufficio di via Sicilia e viene la risposta: è stato provveduto « all'apertura di posizione•· Dopo circa due mesi l'interessata fa pervenire i documenti di corredo della domanda 1 ed il Gabinetto li trasmette in via Sicilia. Altra risposta: « Non essendo iniziata pratica di pensione si inviano i documenti all'archivio per apertura di posi– zione -.. Dopo circa una settimana si invia un impiegato all'archivio per accertarsi se almeno dopo l'arrivo dei documenti la posizione sia stata aperta e viene la risposta: «negativa!•· Un militare invalido, il 29 maggio 1918, con lettera raccomandata fa pen·enire al\luffi– cio provinciale per le pensioni di guerra, di Perugia, la domanda per ottenere la pen– sione. Altra copia ne invia direttamente al Ministero a mezzo del dispensario medico– legale dell'on. Maffi. Nel novembre testè scor– so, « dopo, cioè, circa un anno e mezzo ,,,., chiede notizia della propri a pralica, e si sente rispondere che non esiste « nulla ». Il padre di un militare morto in guerra ottiene la liquidazione della pensione. Chiede gli arretrati. Risposta: si attende dal Muni– cipio di Moncalicri la dichiarazione mod. 208 sull'ammontare dei soccorsi percepiti dal pen– sionato dopo la morte del militare. li Muni– cipio invia la dichiarazione richiesta. Ma non per questo gli arretrati vengono liberati. L' in– teressato insiste, altra risposta: si è interro– gata la Commbsione comunale di Moncalieri per conoscere se ali' interessato, anche dopo _la liquidazione della pensione, debba essere mantenuto il soccorso giornaliero per l'altro figlio sotto le armi.. .. « E l'altro figlio è a casa da nove me~i perchè appartenente alla classe 1900 ». La vedova di un militare morto a casa in seguito a malattia contratta io servizio ha presentato domanda per pensione. Il medico che curò il militare dietro richiesta del Mini– stero ha gl.\·spedito per tre volte il certificato riguardante la causa della morte del militare. Adesso gli venne richiesto per la quarta volta. E ci pHe che basti. Per mettere fine a questo sconcio, lo scrit· tore di Volonlb propone il decentramenlo del servizio. « Decentrare. Ma non decentrare creando, « per esempio, gli Uffici provinciali, con l'u• « nico scopo di immastoclontire l'ufficio già e esistente e senza venire ad una pratica w– c lozione. E sconsigliamo assolutamente la « creazione di qualsiasi altro ente nuovo: « verrebbe preso d'assalto da gente inetta ed « incapace. Bisogna cercare in quello che esi– « ste già. Scartiamo i Comuni, scartiamo le « provincie per t;n numero evidentissimo di « ragioni che sarebbe inutile qui enumerare: « principalissima quella della poca garanzia « per lo Stato. « Ma la magistratura? In fondo, queste • pensioni non sono una tutela dello Stato sui « colpiti della guerra ? Non si potrebbe far « rientrar-c: la materia nella giurisdizfone vo– « lontaria? Perchè non affidare alla magislra– « tura la istruttoria delle pratiche di pensione? e Anche dietro congruo compen.so . • ll rretore del mandamento, in cui risie– « dono i richiedenti la pensione, non sarebbe « la per,onalità più adatta a tale biso– « gna? li pretore, che applica continuamente « la legge, non potrebbe forse applicare le « poche norme che riguardano le pensioni di «guerra? La vicinanza dei comuni di resi– « <lenza degli intercs&ali non ,faciliterebbe il ((corso dcli' istruttoria? 11 pretore non avreb– « be pitÌ bisogno, nel formulare le proprie pro– « poste, di rimettersi completamente alle in– « formazioni del sindaco e dei carabinieri, e come necessariamente deve fare l'impiegato « che sta a Roma. La mass..1.delle pensioni, e che si ;:1ccumulerebbe nelle diverse prelure, « non sarebbe cosi grande da apportare du– e plicati dannosi e i,marrimenti di documenti. e Quanlo tempo e quanto denaro non si ri• e spannierebbe? Quanto più sollecito sarebbe « il soccorso per i p0\'Cri colpiti dalla guerra? 15 La Consulta è in ritardo Nel numero del 24 dicembre della Gaz– zetta Ojjiciale, è stato pubblicato il bando di concorso per 10 posti di addetto di legazione e 12 di addetto con,olare, seguito da pa– recchie pagine di minuti ed elaborati pro• grammi di esame. Nel programma cli diritto costituzionale, una delle tesi è così concepita: « DclPElet• turato politico in Italia secondo la legg't (Testo unico) 28 marzo 1895 ». Questa legge non conteneva che alcune modificazioni concernenti la compilazione delle liste, secondo un concetto restritth·o dcli' on. Crispi, alle leggi fondamentali del 1882 e del 18()2. Poi a quel Testo unico fu sostituito quello del 2b giugno 1913 che al– largaya il suffragio e mutava radicalmente la precedura; e quello del 1913 fu a sua volta so~titnito col Testo unico del 2 settembre 1919 che ha introdotto lo scrutinio di lista e la rappresentanza proporzionale. Un altro punto, sempre nel programma di diritlo costituzionale è quello che riguarda il « Dualismo della monarchia Austro-ungarica» Questa tesi, si badi bene, é nella parte teo– retica che concerne il vigente diritto pubblico comparato e non più nella parte storica. Se– gno evidente che alla Consulta non è giunta ancora notizia ufficiale che la dualistica mo– narchia austro-ungarica ha tirato le cuoia. I candidati sono invitati a dissertare sul potere esecuth·o in Italia e sulle responsabi– lità minisleriali in comparazione • con altri Go\•emi costituzionali e segnatamente con le :.\fonarchie germaniche ». Nel programma troviamo quesla tesi : e L'I– talia nel Mar Rosso, Colonia Eritrea e Soma– lia Italiana». E nessun'altra lesi rivela che alla Consulta abbiano sia pur Yaga notizia che l'ltalia negli ultimi anni si è occupata anche della Libia e che pertanto, anche su di essa, potrebbe legittimamente rivolgersi al futuro diplornalico o al futuro console qual– che domanda indiscreta. Il perfetto burocrata è sempre eguale a s~ stesso, quale che sia l'ammloistrazi.lne, in cui digerisce il suo Stipendio: lavora sui pre– cedenti, e prima di avvedersi che qualcosa è cambiato nel mondo, ha bisogno di esser preso per il collo e sbattuto contro il muro. Il burocrata, che ha preparato il sullodato programma ùi concorso, ha mandato a co– piare il programma dell'ultimo concorso del 1911. E pensare che c'è della genie, e rivolu– zionaria per giunta, che vorrebbe aumen– tare il numero le competenze di questi arte• rio~lerotici del pensiero ! Burocrazia e peacicani Il burro misto ò pagato ai commercianti d31 Commissariato del con·mmi a lire 770 al quin– tale; ed è messo in vendita dal Commissariato a L. 850. Cioè il Commissariato guadagna lire So al quintale. Il formaggio reggiano-panniglano v«clu"o e scello viene pagato ai detentori a L. 5,20. Ma è venduto a Roma al consumatore a L. 9 1 20! Quindi per il solo fatto che tale prodotto viene ritirato dall'Ufficio speciale per la requi• \ sizione dei formaggi e passalo, per il tramite del Consorzio obbligatorio di Milano, all'Ente municipale di Roma, lo si grava di lire 400 per ogni quintale! Si potrebbe sapere a che uso sono desti– nati questi guadagni da.... pesclcani? A tappare forse le falle del Sottosegretariato degli Ap– provvigionamenti e consumi alimentari? Si può aiutare l'"Unità" paga11do subito /'abbo11amento, se11;aspet– tare so/lecita;io11i, che richiedono ingenti spese postali e rendono più grave il lavoro dell 'amministrazionc. I Abbonatevi subito, la forza di I un giornale settimanale è tutta negli abbonamenti :: :: :: :: :: ::

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