L'Unità - anno VIII - n.45-46 - 6-13 ottobre 1919

li pro·· lema. che gli interventisti. hanno sentito durante la Guerra, che i nostri figli, i \'Cri combattt!nti, hanno sentito e patito più di noi al fronte. Vivendo per oltre tre a· ni in trincea, gli uni accanto agli altri, pro,·enienti da classi e da partiti diversi, tutti uniti di fronte all'unico pericolo - la morte livellatrice - e di fronte ali' unica :1,;pirazione - la vittoria d'Italia - hanno provato l'acuto db;gusto nel sentire che il pae~e alle loro spalle faceva della guerra e dei loro dolori non il trande, non l'unico pro~ blema da risolvere, ma la propizia occasione per continuare nelle lotte faziose di prima o per aggiungere alle vecchie, nuove e più fer~ tili J>0"•1b1lità. <li illeciti arricchimenti! Triste ,crit,'t: mentre i figli co~battevano le battaglie t:1ccnte èella nuova civiltà, i padri riiv·si con– tinuav;tnl) le antiche incruente competizioni ali' arrivi:,,mo parlamentare e. dell' affarirmo p<r litico! Trhte verità! Ma è questa verità che <0stitui ... ce l'unico problema della politica in– terna: - t! il rinnovamento morale di tutta la vit. pubblica Italiana! Gro:,•i\ paro'.a, e vag I aspirazione! i\Ìa essa si conc1eta m alcuni precisi problemi. Intanto constatiamo che il Go\·erno non concorre a mora\ir.1.are se è ritornato ai vec– chi metodi elettorali gìolittia11i, peggiorandoli con la corruzione ufficiale e col finanziamento delle liste prefettizie, metodi che sembra\·ano traml1ntati per sempre! Gli eletti del Governo sono cosi stati com– prali a contanti. :\fa inr:al:iamocl al di sopra di queste mi– serie. Rinno,·a~e la vita pubblica vuol dire ripu– lire il terreno_politico e parlamentare da quelle or;anizu.zioni economiche parassitarie, che e.,;– sendosi impadronite della stamra e del Par– lament ·, sono diventate ,·ere oligarchie poli– ti he, che hanno imposto al Governo il loro uomo ne!la persona dell'onore,·ole Dante Fer– raris .... E,·identernente non si fidano comple– tamente dell'onorevole Nitti come si fida\·ano dell'onorevole Giolitti. Lasciatemele almeno nominare; perchè pre– d,i il \'ero bersaglio a cui dovete mirare, sor– passando le teste di questo caduco Ministero! Abbiamo battuto il militarismo degli Imperi Centrali i l'Intesa ha Imposto ai vinti l'inesti– mabile beneficio del disarmo e l'abolizione della ceisc:-izìone militare obbligatoria. Ma il militari~mo dc!l' Intesa non disarma, anzi si accinge ad C:,tcndere le sue propaggini e a dis– sanguar"' 1' e..austo organismo dei paesi vinci– tori. Fra non molto i popoli \·inti star;!nno me– glio dei popeili \"incitori ! Dobbiamo impedire che una così grande rovina si compia! Ecco un problema. Un altro: La burocrazia, organismo freddo, egoista, lontano dai palpiti e dai dolori del popolo, chiuso in casta civile non dissimile dalla casta militare, è i;tata durante la guerra despota della vita politica cd economica del paese. H.. a sperperato una massa enorme di capitali presi ,1. prestito o sottratti alla Nazione; ha sosti– tuito ìl produttore e il commerciante ed ha insterilito la produzione e il commercio; ha .affamato il paese, si è ingrandita mostruosa– mente per funzioni e numero; oggi assorbe di stipendi annai più che non fosse tutto il bi– lancio ualiano dcli' a,•anguerra; non dà segni di resipi:icenza·. Tutt'altro! Sollecita servilmente nuovi prestiti all'Associato miliardario, a cui ,era pronta a vendere Fiume ; contrae debiti interni con la emissione giornal:era di carta moneta avviandosi allegramente a rinno\'are la storia degli assegnati della Francia rivoluzio– naria o dei rubli della Russia bolscevica; or– ganizza monopoli fiscali ; prepara nuove im– poste non necessarie pel pareggio del bìlando ma dilapidatrici della fortuna privata, per get– tare il tutto nel baratro dello sperpero. L'Onorevole Nittl predica prolissamente ai privati la necejjltà delle economie dome::.t:che, Jna è impotente ad imporre le economie alla pubblica azienda. Noi non consentiamo nel folle proposito burocratico che li paregfo si raggiunga sol– tanto con le imposte. Questo è il secondo pro– blema. Un altro: - Talune oligarchie industriali che vi\"ono e prosperano non <li lavoro proprio; ma suc– chiando con dazi dogan:ili Il lavoro degli altri; e ta 1 une oligarchie proletarie, che a guisa di 1no L'UNITA corporazioni c..hiui;cvh-ono legate alle industrie protette, si ,uno imbo,c-ate cd hanno realizzato extra-profitti ed extra-salari di guerra. Oggi sono unite nel proposito di a,;:sicurare la continuazione; d'onde gli accordi delle otto ore e dei maggiori salari, che le industrie non sempre possono pagare. La rnpidità clell'accordo che si è fatto, a differenza di altri e più ricchi paesi, ha stu– pito il mondo t VI dò il segreto dell1enigma: - l'accordo è stato fatto a nostre spese. Dob– biamo pague noi il supplemento dei profitti e elci salari pagando a prezzo più alto i prodotti delle industrie e vendendo a I rezzi più ba~i i prodotti della terra. E quindi, da una parte, divieti di importazione o aumento di dazi do– ganal pei manufatti; e dall'altra, dl\ 1 ieti di esportazione delle derrat,: agricole o calmieri. Politica di carestia. e di alti prezzi per tutto ciò che e~ produc(,nO e che noi comper:amo. - politica di culmieri e di bassi prezzi 1>er tutto ciò che m-i produciamo e che es.sicom– perano. Ecco come si va orga nizzlndo con crescen~ te impudcm;a la spoliazione dell'agricoltura e del l\Iezzo~iorno, con la complicità :1ecessaria e crescente ciel Governo. Eppure l'Onorevole Nitti parla che bisogna produrre cd esportare di più.... eppure ha scn'lto un libro popolare in difesa del Sud con– tro il Nord t... Ma le parole scritte e parh1te sono per lui l'alibi dei suoi atti politici: il po– polo italiano non intende il significato econo– mico <legli atti e si ferma al significato lette– rario delle parole. Non è !(lincerità, non è nobiltà, non è pro– bit"d di sfruttare la fiduciosa attt-sa del pvpolo italiano! L'oligarchia militare, l'oligarchia burocratic.1 l'oligarchia industriale e l'oligarchia proletaria costituiscono una formidabile quadruplice che domanda miliardi e miliardi ad un paese e.sau– sto da Ila guerra. Non ci terremo uniti per vincere nei co– mizi elettorali la quadruplice interna, dopo aver vinta in aperta campagna la quadruplice esterna? ... Lo stesso spltito di sopraffazione politica, lo stesso spirito di spoliazione econo– mica le anima entrambe. E quando si pensa che la quadruplice in– terna è concorde nel proposito di abbattersi compatta sul Mezzogiorno agricolo, su questa nostra terra laboriosa e pacifica, che ha pur dato alla guerra e alla vittoria d'Italia contri– buto relati\amente maggiore di sangue e di sacrifizi, io provo un senso di g-1ande umilia– zione vedendo che non siamo in grado di con– trapporre al blocco delle oligarchie che ci spo-– gliano, il blocco difen.sivo degli elettori! · Questo è 11 vero problema morale del Mez– zogiorno! Chi ci divide? Perchè siamo divisi? ... La impreparazione politica del popolo, l'asprezza sterile delle loue personali e ammi– nistrative, spe8so la dubbia correttezza di sin– goli amministratori, formano le nostre debo– lezze; lungi dal u1rarle con az!one moralizza– trice del Go\·erno, 11Onorevole Giolitti le sfruttò elettoralmente per formare la sua :,ervile mag– gioranza che ha venduto Il mezzogiorno al protezionismo industriale, cd ora torna a sfrut– tarle l'Onorevole Nitti, a cui gcrarchkamente ri accodano l'Onorcrnle Chimienti e l"Ono– r~,·ole Grassi, uomini del Mezzogiorno e del la nostra provincia, che tentano ripetere lo :,,tesso mercato e fare d1 noi il prezzo della loro immaginaria carriera parlamentare. Troppo grande il prezzo che noi dowemmo pagare, troppo piccolo il \'antaggio che essi vorrebbero conseguire. Cittadini, fatene giustizia sommaria! Date questo segno eh'! dalla grande guerra, dai sacrifici che abbiamo p,lliti, dagli ideali che ci hanno so, retti, spunti anche pel Mezzogiorno il principio , i una nuova coscienza politica! A. DE VITI DE !\L.\RCO. -"' GLI AB B O N ATI, che desiderano un cambiamento d' indirizzo, D E B B O N O ac, compagnare la domanda con TRENTA CENTESIMI per la spesa di stampa della fa– scetta. "" "" "" .Jt "" ..- ..- lCO I Medici e J<),istc ;.111cho1><•r i 111Nlici un problema. citi dopo J;t"UCrr:L. 1-: più spécialmente per coloro r·Lc hanno prestato i,,,crvi1.ioal fronte vestendo la dh·isa, dn ufli("iatc. Prospotturlo (· già in qunlcllc modo acccnnnrc ud 1111n possibile ,·it~ per ri– soh·erlo. La mobllìtazìone. Ai primi df'I 111u~gio 101.'i i lnureati in medicina o chirurgia, delle clussi 1878 in s1ì vengono invitati a presentarsi ai rispcUi\·i cc11tri di mobilitnzionc. La sesta Compagnin di Snnihì (ne cito una fra tutte-) dirama i • precC1tti » aflìdan<loli alla posta. r re(•npiti ~ono desunti dagli elenchi delle SPgrctcrio uni versitnrie . .Non si pre– tende nessuuo. flrma di ricc,·utu del pre– cetto. Questa. corte8in, di reclutamento tro,·n molto sensibile l'amor proprio degli interessati clic si presentano numerosis– simi a, 8olog11n (sogno un ordino nutoùio– grafico nclln mLrrn1.ionc) ad nffollnro gli uftlci dell'Ospedale Militare Principale. Volta a volta. si ò umrncssi nlla. presenza. del t•Hpitnno mcdi(•o uiutanr·e maggiore: - Nome e co~110111e. - J)esiclcr1.L, - Sono stnto cldumato. - I.ci è medico 'f - Precisamente. - Allorn fn voris(•a scrh·ere il i:.uo no- me su quel foglio e firmare quct..tn do– manda nl )linistero della Guerra per ot• tenere In nomina :ul utncialc. Per oggi è in liberti'\. Ogni mattino ritorni ;.L fare « atto <li prese111.u », Dopo duo o tre µ-iorni <li t: nulla. di nuovo ». Poi viene la th.isti11uzionc. I/n.iutnnte mnggiorc tiene da.vanti un ampio registro, o rhicdo eortcscmcnte: - .Preferisco 1111 ospcdnlo da, Campo da 200 lotti, da l00, da, U0, una, sezione. cli sunit1\, uu reggimento d'artiglieria. o di fanteria.! - Un reggimento di funttriu. - Benissimo nccontontuto. Nessuno lo chiede. Lei si presenti ul distretto numero tale, citth tale. Due giorni dopo si è gli\ in ,·iaggio per raggiungere ul confine il re1>nrto mo– bilitato•· La nomina nel ufficiale non è ancora cornpursn. sul Bollettino, per cui alcuni prestano servizio in uniforme da soldnto. altri sono nutorizzati a vestire la divisa subito. Sottotenente chi lu, meno di cinque nnui di lo.urea; tenente chi li ho supernti; cu1>itn110chi è libero docente o primnrio <li ospedale; mfLggiorc chi è aiuto in nnn. olinicn (decreto qucst-' ulti– mo revocato appo1m compn.rso; rimasto però in \'igoro per il 1cmpo sufficiente per promnovoro sci o sette «cundidati»). Il primo anno dì guerra. Superato le 1>ri111c lHlicoltà, colmate lo prime deficienze, già u luglio si ba. l'impressiono che il servizio snnit.uio al fronte funzioni. :N"onsiamo aucorn ul pun– to di dire •egregiamente•, ma vediamo gil\ sul settore carsico e gorizi8110, il più combattuto o di conseguenza il più san– guinoso - nrmonizzurc nclht prutica il collegnmcnto dei reparti. :Noa capito J>iù come a giugno cli dover lnsciare il ferito sotto uu albero, col tuUcllino diagnostico attaccato nd un bottone tlolh1, ginbbn, ad attendere In sc1.io11edi anniti\ por seguire il bn,ttagliono dio M 1 u11z11,. Una volta pl'CSO coutu.tto col nemico, u11a voltl~ ini– ziata la guerra di trinecu, cceo « orgn..– nizznto >) il sc1·vizio. I porta-feriti di 001111>ng11in raccolgono sulla linea di fuoco il ferito e lo traspor– tano t:cuto, duecento metri 1>iù addietro al « posto di mcdicnzioue »• .Fattele cure del caso. rc~istrnto il uomc, iniettato il siero antitetnnic:o, l' nfllcinle medico lo con egna ai porta feriti di sanità, che lo trasportnno al e posto a ,•uu1.uto ùi sanità» o al « reparto souu,gi:ioto ». Di qui, colle ambulanze a cavalli o colle uutolettighe, 227 la guerra si giunge al reparto carreggiato di saniu\· ove funziona. goucrnlmcnte lo smistamento che nn·ia il ferito, a seconda della. gra– viti\ o dell:i sede dclii> ferita o della di sponibilit1\ iu lotti, in un ospodaletto da campo piuttosto cllò in un nitro. Ciò avviene di regolfL uclh~ maggior parte dei settori. fn nltn, montagnn. può invece il ft\rilo, ntndnto fLI cM·o cli unn teleferica, arrh·are dirctlnrncnte dal posto di mcdica:douc n. <p1cllo di smii,tnmcnto: come altrove può sostare ud un • centro di raccolta» prima di scendere, come sul Basso Pi:no, sulla chiatta che lo sbar– cher:_~\ alla sezione avnuz:tta di sanibì. Queste varie stazioni 11011 s0110 natural– mente solo luoghi di ~osra, ma di con– trollo e <li ,·igilnnzn, da parte del medico. che ,Iev' essere prou to colla. fascia e la siringa, come con penna e registro. Gli aspiranti. Già sullo scorrio del J915 si avverte, per la crcnzione di nuove uniti\, la pe– nuria dei medici (cli medici cioè leRlmcn~ te idonei alle f'nLichc di guerrn). Uorga~ nico ne prescrive, u,1 os., sette J>Crogni reggimento di fnnlcria - due per ogni battaglione, ron un capitano dirigente il ser,·izio snnitario. - Per complcturc Je· deficienze si creano nspirnnti tutti fi!li stn • denti del quinto e sesto nono di medici– na, parificandoli in tutto e per tutto ai sottotenenti. :\fa poi si lm fretta di lau– rearli, ed nllorn ~i crea. quasi nou bastas– sero le tante clic funghegginoo nella pe– nisola. llllH nuova n11i,·crsit:\ che si bnt• tezza, come il condottiero dti rn1>pellani militari, col no111c di caatron.110. E In ma(•· china • da fa,r medici• dopo un semestre ce ne à. regalfLto a su111ricnzu. 'l'utti con marca cli faLbriea Smt Giorgio }toga,·o. Nuova infornu,ta di ll\.urca,ti o nuova di• speusa di galloni ucri d' nspirn11te per i nuovi inscritti nl quinto n11110. Xcccssit:\ :ì, fnLto scuola. Oomc ncl– p arma combattente si faceva I' nrrnoln– meuto in mn.ssn.. dogli umcinli, cos\ nel corpo sanitario si moltiplirn,~nno i croce– signati. J:; non è stato male, dal momento che abbiamo vinto la guerra. Siamo unn razza <li improvvisntori noi. Cos\ non osiamo far rolpn al gioviuetto, che s'è trol'ato smarrito coll'orecchio allo steto– scopio ad interpretare il disugio di un cuore, o col Kocher in mano di fronte n un emorragi:~ imponente, nè, siamo giu– sti. alla superiore autoriti\ sanitaria che li ;\ caricati cli tanta responsabilità. No11 e' erano forse gii\ /oiJmedicina aitxiliairo;. ncll' esercito francese 1 Gli avvicendamentì. All'alba del 1910, qm,ndo oramai in tutti crn. snbcntrata In pcrsunsiono che la. guerra.. non si potesse risolvere io nn'a• ziono decisiva di qnnlcho mese, uscendo clnlle nostre tane o <1allo nostro bnrnccùe (hai come potentemente blindate!) ci ~i dette la vvce da posto a nosto cU medi– cazione. -Qnnnòo andremo nn pòa sgranchirri le membra! Toccher1\ sempre a noi ,·h·ere in trincea o n)!li altri negli os1>0dnli ! Ma le no~tre geremiadi non trovavano eco nel mondo. ~ò s'nvcvu, cuore di le, 7ur troppo la ,·oec chè qualche fante scostato l'occhio dalla fcritoiu non ci avesse rim– pr0\7erato•collo sguardo: -«Zitto h\, im.bo – sca.to ! Como nmcrci piuttosto il tuo tu• gurio n.ppoggiato all'n,ngolo morto, ohe il mio fangn.io abbominovolol ~ B era per te, fratello fante, che si ar• rossi va n, lagnarci di noi. Potcvam s\ con• sidcrarc In. nostra vita. alla stregua. dell'ar– tiglierie da campagna che veglia al pcz1.o ad un chilometro più indietro. Ma non c'era verso: eravamo dei privilegiati, noi eravamo degli invulnernbili, sotto r c~i· da della coufederazione di Oinol'rR. 1 no• stri morti e nell'adempimento dellti loro umanitariu missione »T infortuni sul la• voro.

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