L'Unità - anno VIII - n.38 - 18 settembre 1919

196 nella mentalità dei negri nonostante che la loro educazione sia di data tutta recente. Prima della guerra di secessione, l' istru– zione dei neri era severamente proibita negli Stati schiavisti pena la prigione o la frusta. Dopo la guerra di 1ibera,:ione le scuole, sotto la sorveglianza degli ufficiali del Nord cominciarono invece a diffondersi in tutti gli Stati del Sud. Nel 1866 v'erano già 740 scuole con più di 1300 maestri e go.500 scolari. L.1 loro opera fu però nei primi tempi assai contrariata. I maestri del Sud non volevano inS..;}Jnareai neri per non essere posti al bando della ~ietà, quelli venuti dal Nord spesso erano obbligati a ripartirsene scoraggiati dal– l'isolamento in cui erano tenuti. « Io non so nulla - rispondeva un pastore di Georgia ad una commissione d'inchiesta - di queste fem– mine del Nord venute ad insegnare nelle scuole di colore; io non ho mal rivolto la parola ad alcuna di es~. Esse erano rigorosamente escluse dalle società •· 1 corsi erano quindi spesso interrotti ed è fadle pensare qual'opiniooc si facessero di quest'istruzione liberale i neri, che non di rado vedevano le loro scuole incendiate dagli affi– liati alle società segrete create per combatterli. Ciò nonostante grandi sono i progressi da loro l0mpiuti. Secondo l'undecimo censimento e altri documenti amministrativi nel 1899, su ogni 1000 negri erano solo 8 indigenti. Su 100 p1oprietari 75 erano bianchi e 2j neri: quest'ul– timi proporsUJna/,nenl• avrebbero dovuto essere 1201.1. Su 100 case nere 87 erano libere da ipoteche mentre su 100 bianche ve n'erano .,olo 71 libere. I 4 quinti del lavoro eseguito nel Sud era dovuto alte maoj dei neri. Nel suo discorso d 1 inaugurazione per l'anno accademico 1904 S. Gordon, presidente dcl– i' Università Howard ricordò che questa uni– versità « di colore » nei 37 anni di sua esi– stenza aveva accordato i gradi universitari a 2000 allievi, di cui 200 diventati pastori, 700 medici, 200 avvocati ccc. Le disillusioni causate dai diplomi infrut– tuosi hanno prodotto tra i negri un movimen– to ammirevole in favore delle scuole professio– nali. Le scuole di Hampton e di Tuskegee sono veri modelli del genere e degne di essere imitate dai bianchi. Nonostante che J' educazione dei neri sia tli data cosi recente, essi si gloriano già di nomi famosi come P. L. Dunbar, il maggior loro poeta, Kelly Mlller matematico, Blyden linguista, Booker Wasington pedagogo geniale e uomo pubblico di prim'ordine i Du Bois, ~rittore politico, Novico, ecc. Molti di essi si 90no formati tra difficoltà tragiche. Dunbar, ad es., era 6glio d'un semplice schiavo fuggito al Canad;.i.e la sua giovinezza mi~rabile, la sua educazione rudimentale hanno lasdato un'impronta nell'arh :iua commovente. L'argomento più frequente contro i neri è quello della loro t< immor,1lità innata •· Ma il tempo per una reazione morale, è proporzionato alla du ata del male primitivo. L'opera nefasta di -.ccoli non può es~re cancellata in pochi anni. Sopratutto per ciò che riguarda la loro vita famigliare e le loro offe,e alle donne bianche è bene ricordare che il matrimonio e la famiglia ...ono per loro ~tituzioni recenu. Prima della loro liberazione i loro padroni pote,rano disporre come meglio credevano di essi, delle loro donne e dei loro bambini. I due milicni di mulatti, regiitrati dalle statistiche dcli' ini.r.iodel I()OO, stanno a dimo!,trare qual rispetto avevano i piantatori per le donne nere ~ ,er la loro vita coniugale! Ad ogni modo i pr~rcs.!)i intellettuali e mor,,li, compiuti in sì brc\e corso di tempo, i:1tannoa dimO!,lrare l'infondatezza del pregiu– cliz10 contro i neri. Con ciò non si \'UOlnegare l'esistenza del comple,-,.o « problema nero ». Un terzo della popolat.ion. degli Stati del Sud è C<,lnp0;)la da neri c:he .n alcune zone "mo .., den~i dd. far tem,·re .ti bidnc.;hi .jj' es– ere ,,,iumer-,i e go'tm1illl da ~._.,i. Nonc>.,iantc tntti I J-1 >-~r1 "si tla noi accen– na•,, tra la &rr•md,·ma--lJ 'le,.i e qudla bia11c.t vi t! ,llh 1,r sempre la ddlc1rn:~ - come -cri– vev.1 J;m1c:~ Brytc - cl · corre tra il fucile a pll·,ra f,,~an t. il l'mi!e Maxun. l•.11Nm<l c:on l'•KConlarc -.ul;it > agli schi...tvi L'UNITA le maggiori libertà, senza tener conto delle loro capacità e della loro cultura, con il regalare al Sud tutti quei ,arpetbaggus avventurieri che fomentavano a loro vantaggio le rh·alità. tra le due razze ritadò anzichè accelerare la supe– razionc di quel problema. Ma il parli/o democralico dtl1S11d a sua volta si è messo in una posizione insostenibile pre– tendendo con tutti i mezzi, legali ed extra– legali di « manlmer't i "egri in tmo slalo di in– feriori/~ polilica, tcoflom,Cae sociale i.. L'evoluzione delle razze, come quella delle nazioni, è qualcosa che sfugge al dominio delle leggi e della forza, e nessun essere dotato di spirito veramente democratico può ammettere che la discendenza da una razza che ha su– bito un lungo e triste periodo di schia,itù, sia in eterno un impedimento ali' eguaglianza umana. « Separati come le dita, noi dovremmo essere uniti come la mano in tutto ciò che è essenziale al progresso comune. ,..; « Non v'è garanzia e sicurezza per ciascuno di noi che nello sviluppo completo di tutti. lnvece di contrastare Il progresso della razza negra, si consacrino questi sforzi nello stimo– larla nell'incoraggiarla a formare un gruppo di cittadini utili e intelligenti >. Queste sante parole d'un grande spirito di razza negra - di Booker Washington - pro– nunziate anni sono all'esposizione di Atlanta tra l'entusiasmo dei bianchi, tornano alla me– moria all'annunzio di rivolte dei negri, che an– che se provocate qua e là da futili motivi, rappresentano la seconda fase d'una grande lotta per la giustizia e la libertà . « Voi nnn avrete sentito la storia della con– dotta eroica del negro nella guerra ispano– americana, - dice,•a Booker \Vashington - ve la raccontasse il 90ldato ciel Nord o quello del Sud, l'ex-abolizionista o l'ex-padrone, senza che vi si dicesse che una razza che consente a morfre così per il proprio paese, merita che gli si pennetta di vivere per il proprio paese ». I negri che combattendo sui campi di Fran– cia a fianco dei bianchi furono trattati in Eu– ropa su piede d'eguaglianza, rifiutano tornati in patria di sottomettersi nuovamente a delle leggi che ne con,acrano l'inferiorità. Chi osa dar loro torh•? "· z. I,, Nel Regno della Pubblica Sicurezza Ad Andria è stato arrestato in questi giorni il segretario della Camera del Lavoro, Pietro Sartoris, sotto la grave imputazione di aver accettato dalla Ditta Molini Campanile un compenso di L. 500 perchè facesse ritornare al lavoro gli operai ch'egli stesso aveva in– dotto allo sciopero. Non ci occuperemmo di questo modesto fatto di cronaca locale, vera o falsa che sia l'imputazione contro il Sartoris, se esso non acquistasse un interesse ben più largo per la parie che vi ha rappresentato un Commis– sario di P. S., 1\ quale non solo ha com– binato con la Ditta Campanile il tranello di far recapitare al Sartoris, a mez.zo di un in– termediario, un biglietto da L. 500 preventi– vamente contrassegnato e di farlo perquisire ed arrestare poche ore dopo l'avvenuta con– segna; ma di que!,tO fatto tumplare si è af– frettato a dar notizia a\l' intera cittadinanza con un manifesto a propria firma, che vale la pena d'esser riprodotto : · • Pietro Sartoris, scgret3rio-della ~era del Lavoro. imponeva, con minacde di grandi danni alla Ditta Molini Cainpanile, il licen– ziamento del proprio meccanico, cvi pretesto che doveva chiederlo tra gli operai della Lega Mugnai cd affini. La Ditta Campanile non volle subire imposizioni dichiarando che il meccanico era un fiduc!ario ed insostituibile, per l;l ::,uacapacità. ]eri p<:rciò tutti gli ope~ rai -,i a,;tennero dal lavoro, giusta l'imposi• zionc.:minacciata. L'l Ditta, ad evitare danni, a mezzo di pen;ona di fiducia faceva perve– nire al Sartoris un compenso di L 500 per– chè face~e riprendere il lavoro. Il Sartoria inta-.c:ava li danaro in un biglietto del Banco di Napoli e, dopo averlo intascato, venne per– qui,ito dal funzionario e dagli agenti e arre– stato. L'operaio one::,to giudichi! Da MARTINO>. A leggere questa roba ci è ~embrato di <.ascarc dalle nuvC1le, pcrt'.hè mai avremmo peos.1to che fra le attribuzioni dei Commis– sari di P. S. vi fosse anche quella di pub– blicare e firmare manifesti al popolo per met– terlo in guardia contro organizzatori corrotti o corruttori. Ma la meraviglia :,compare, quando pen– siamo che siamo già in periodo di prepara– zione elettorale e che Andria è il più gros– so comune rurnle del mezt.ogiorno, con una popolazione agglomerata di almeno 55ooo_con– tadini ~\aria ti su 00000 abitanti; che in que– ::;te condizioni la fonnazivne di organizzazioni compatte con una forte coscienza di classe è una minaccia di morte per le minuscole con– sorterie dominanti e cl1e il mezzo migliore per conservare a tali consorterie di proprietari le posizioni acquisite è quello di gettare la con– fusione e la sfiducia nelle 61e degli organiz- 1.ati col togliere loro la confidenza, meritata o no, nei loro capi. Tant'è ,ero che, subito dopo il Sartoris, anche un altro organizzatore :,O– cialista di Andria veniva arrestato sotto l' im– putazione di appropriazione indebita. Così co,uule 1Vilti la Pubblica Sicurezza ri– prende nei Comuni meridionali la politica d'in– vadenza e di sopraffazione che ha resi famosi i metodi giolittianl; e non per nulla gli enti locali del mezzogiorno hanno espresso una– nimi Il voto che nelle nuove circoscrizioni elettorali ogni provincia forma,se collegio a sè; e, manco a dirlo, governo e commissione parlamentare li hanno senz'altro accontentati riunendo, su 25 provincie, quelle soltanto di Benevento e Campobas:,o. Così i Prefetti avran– no meglio determinato il campo della loro azione in terreno più noto e meglio coltivabile; e mentre nell'Alta e nc11a Media Italia i par– titi organizzati godranno di una certa 1i– bertà di azione, nel mezzog1orno si vorrà man– tenere il potere alle vecchie fazioni locali, che abbiano l'aiuto del governo e della pub– blica Sicurezza. Per ora si ricorre ai trucchi polizieschi contro le organizzazioni; ma ri– spunterà presto tutto il vecchio bagaglio gio– Jittland. Soltanto è da vedere se, con un pro– letariato che ha p..usato quattro anni in trin– cea, il vecchio giuoco potr:'t riuscire con la stes1;a facilità. Intanto un indizio promettente di questo spirito di resistenza alle sopraffazioni polizie– sche lo ,ediamo in un ordine del giorno vo– tato dai rappresentanti delle organiz7,azioni proletarie e socialiste indipendenti della pro– vincia di Bari, i quali : t< Assumono impegno di fare sbtematica propaganda tra le classi lavoratrici perché di– fendano, se costrette, anche con la violenza il loro diritto alla libertà del voto e la sin– cerità delle operazioni elettorali. « Chiedono la immediata destitu1.ione del Commissario di P. S. Dc Martino di Andria, che, prendendo pretesto da un 1 accusa non an– cosa legalmente provata contro il hegretario della Camera del Lavoro di Andria, ha pub– blicato un maoife:,to diretto a scompaginare Ja organizzazione proletaria di Andria, con l'evidente scopo di favorire i proprietari e di iniziare con i metodi ben noti la nuova cam– pagna elettorale ; e deplorando che nessuno dei deputati della provinc a di Bari abbia avuto 6nora la sensibilità morale nocessaria per denunciare al Governo questo inqualificabile arbitrio, in– vitano l'on. De Viti De Marco a presentare in proposito una interrogazione .». AW1tltim'orci lcygimno la notizia che 1l Sartot·ia e<t il Modu{Jno sono stoti pt·o- 8ciolli <lull'accusci e sem·ccrati pc,· l'imp,·o– po11ibiliU, dell'azione penale. Così 1·istdlci cntchcpiù cvfrlentc l 1 at·bi– lrio eno1·me eommes. 1 w dal Commissario di P. S. Si può aiutare l"' Unità" paga11do subilo l'abbo11ame11lo, senra asvet· tare sollecilaiioui, che richiedono ingenti spese postali e rendono più gr.1vcti hvoro dell 'arnmtnistrazinne. Cronaca della Lega Gruppo di Milano Promo,sa da un gruppo di amici e amici,e della rivista « Vita Fraterna ». si è tenuta a Milano una rnteressante riunione per discutere della nostra Lega. Partecipavano alla discYs– sione Amici che avev1no già aderito alla Lega e altri che ne erano ancora estranei. Da tutti presa visione della dichiarazione di principi. si riconobbe la profonda serietà e onestà delle idee e del gruppo promotore, e la intelligenza, e la reale conoscenza dei problemi che la in– formano. Si notò come, se si osservino da ta– luni lacune nella e dichiarazione di principi •, questo non è difetto insanabile perchè la« di– chiarazione » non è un blocco definitivo intan– gibile, ma un punto di partenza, t·he può - e deve - arricchir::1ivia via del contributo Ji nuove e')perienze nel vivere. La Lega vara~ gliendo ade-.ioni lente e non numerosissime: il che è non deplore\·ole, perchè risponde al suo carattere iniziale e lo conferma: non azio– ne di massa è la sua 1 ma formazione cli diri– genti, c~scienzio:.i e competenti, che poi sap-, piano guadagnarsi e guidare le masse. Lavoro più lento e paziente ma non certo meno ne– cessario, nè meno importante nè di effetto meno sicuro di quello che si propone un'azio– ne immediata tra le folle: poichè I' espcrieo:aa più recente ha dimostrato che le m3SSC italia– ne sono fondamentalm~nte buone, e quello che loie manca soprattutto sono i dirigenti. Si poae in rilievo anche la libertà spirituale che la Lega rispetta nei suoi aderenti, anzi, promuove: vi è stato detto infatti che chi aderisce ai prin– cipii e ai propos!ti della Lega deve certo la– vorare per quelli, anche :,e della Lega non il parte formalmente; che invece chi avesse da.. il suo nome alla Lega anche scnu esservi iscritto, potrà. seguirne il lavoro. utilizzarne gli studi. far propaganda delle sue idee nelle pro– prie organizzazioni: 4< O quel che la Lega dirà e farà sad giusto, cd es,i • dovr:tnno trarne 11or– « ma per la loro condotta, anche se non sar;f•ao ~ soci della Lega; o non !,arà giusto, ed essi nc,a « dovrebbero tenerne conto neanche se foMer• « soci della Leg,., da!la qudle anzi ùovrcl>lxr• e dimetten,i biasimandola •· Cosi si è partiti. nella fondazione della Lega. da • comuni r•– pugnanze verso i vecchi p.1rtiti •· eppur~ SI ammette che qualche a 'derer.te alla Lega poMa. pure rimanere in un proprio partito, e lo si invita anzi a S\ '-1igt.·re in seno a quel qualun– que partito la propaganda delle i<leee dei pria– cipii propugnati dalla Lega. Riconosciuta l'e– nestà, J' intdligenza, l'autorità e insieme lo spirito di Jibt.·rt.\ che mformano la Lega, si ~presse l'augurio che essa raccolga l'adesione e la collaborazione di quanti onesti, intclllgenli, studiosi e liberi liiiinteressano ai problemi della politica italiana, n·e auspicano il migliore rin– novamento. e vogliono darvi opera: che e9Si si colleghino in questo centro di studio e tli azione, portandovi il meglio di loro stess,, e arricchendone l' inc;icme. Le adesioni alla Lega democratica per il rinnovamento della politica nazionale, si ricevono presso il Comitato esecutivo della Lega, Via dell' Umiltà, 86, Roma (I). Gli amici sono vivamente pregali di non tardare a inviare l'adesione col loro indirizzo preciso e con la quota annua di almeno 6 lire (per gli studenti e operai 3 lire). Qoanto prima invie– ranno l'adesione, tanto prima la orga– nizzazione diventerà attiva e fattiva. Adesioni pervenute finora: 222. Adelaide Arpesani, Mila1.o. - 223. A.ltlo Carpi, Milano, - 224. Giuseppe Andnani, Ge– nova. - 225. Egidio Mcneghcttl 1 Padova. - 226. Gius•·ppe Cluarini. Sassari. - ~27. Vincen– zoOrhncli, Ronlit. 228. Turtura Alberto. Bolo– gna. - 220. C1,i..ioLuigi, Roma. - 230. Tiberio Evoli, Mehtu P(mo Salvo. - 23(. Giosuè Jem– ma, Reggio Cal.ibria. - 232. Pietm Timpano, Bova 'iUpcrì m: (Re;:.;io Calabri.i). :!33· Gildo Ur:;-inì, Re;::gio C:1t1l,ria. - 234 \'iuono Algeri, Carpi di 1'.lodc:n - 235. Fr,mi;esco Be-rm:1.agh1, Rivalta<l'Adda. :?30. Aroldo Tellolì, Codigoro. - 2,n. Aldo Andn ili, Bologna. 2.)8. Gea,~ ma \\'ohi, T, if''i:e. - 239. Giovanni Ca!ttre– nuo,·o, Nap,,li. 240. C. A. Sa heri, Cirgentl. Eo1~0 fA"I,nu c~,.~,.u ,-u,-nual>iU Tipo~r.af1l\ (1alllciH;,-vu S. Zan~bi D. b4

RkJQdWJsaXNoZXIy