L'Unità - anno VIII - n.30-31 - 24-31 luglio 1919

164 feconda civiltà del lavoro. ln queste lotte tita– niche per la conquista dei mercati l'azione individuale vien travolta cd un pa-'Se che vi appoggia i suol traffici e le aspettative del suo benessere, vede presto o tardi esaurire la sua vita economie.a e menomarsi la sua forza po– litica. Associazione, dunque, rna poichè asso– ciazione volontaria da noi non può essere - giova riconoscere senza altro realisticamente il male e tralasciare le disquisizioni eziologiche e le sterili deplorazioni che non lo guariscono - cerchiamo una buona volta di sopprimere questa causa d' inferiorit::'i che a breve andare potrebbe divenir causa di irreparabile perimento economico. Se altrove si creano i grandi orga– nismi privati che riuniscono in un fascio le sparse energie ccl assumono direttamente il commercio di esportazione, giovandosi larga– mente del credito, e presso di noi tali crea– zioni si riconosce essere impossibili almeno per dcli' altro tempo che potrà anche esser lungo, facciamo che all'azione privata si sosti• tuisca la funzione pubblica. I nostri voti saranno quindi intesi anc.he ali' istituzione di enti pubblici i quali ih ogni provincia del Mezzoiiomo agiscano non tanto come osservatori commerciali, con speciale ri– guardo alle esigenze di ciascun distretto - bastando a ciò le Camere di Commercio quando la loro funzione fosse meglio avvalorata dalla legge - quanto come organi tecnici della esportazione delle derrate agrarie, eseguendo direttamente le vendite all'estero dei prodotti per conto degli esportatori che volessero va• lersi dei loro servigi. Istituti che potesi;ero se– guire le vicende dei mercati con servizi rapidi di corrispondenza e di informazione; consigliare e guidare gli esportatori nella rifinitura dei prodotti e nella preparazione degli imballaggi col sussidio di mostre periodiche e di premi, raccogliere le merci in grandi depositi antici– pando agl' interessati parte del prezzo, prov– vedere con iniziativa propria, avvalorata da unicità d' indirizz~ e da armonia di movimenti, ;1l loro smercio sulle piazze estere, ognuno vede quanta forza e quanta disciplina confe– rirebbero ali' elevarsi della nostra vita econo- 1nica, che altrimenti non potrà toccare quel grado di cui le energie della nostra terra e delle nostre pio.bi lavoratrici la fanno pur degna. Tali, in breve compendio, le ragioni dei voti espressi nelJlordine del giorno che propo– niamo e che confidiamo il Congresso .vorrà rar suoi col sentimento non già di affLrmare dei principi e delle aspettative le cui attuazioni possano senza danno imminente essere anche ritardate - di accademie ne avemmo anche troppe, per nostra sciaigura, in passato~ sib– bcne di tracciare agli agricoltori calabresi e alle rappresentanze regionali una linea cli azlone politica immediata che prenda radice nella con– crèta materia degli urgenti bisogni e dei vitali interessi della Regione. UGO RUHOJ.0. Abbonatevi subito: la forza di un giornale settimanale è tutta negli abbonamenti .. .. .. .. .. .. Abbonati morosi A cominciare dal 1° agosto, smet– teremo di inviare l'Unità a quei lettori, che avendo ricevuto in questi giorni una nostra circolare, che li sollecita a pagare l'abbonamento, non ci avranno dato nessun segno di vita. La questione dell'Adriatico La seconda edizione del volume di C. Maranelli e O. Salvemini su La questione del 'Adriatico, che era finora vietata dalla censura, uscirà nella prossima settimana. li volume sarà inviato a tutti gli abbonati, che ce ne hanno fatta l'ordinazione. Ri– cordiamo che il volume, messo in ven– dita a lire sei, viene ceduto agli ab– bonati dell'Unità per lire due. 1 L'UNITA • Il '' premio d'economia ,, È o dovrebbe esSt:re la percentuale, che l'Ammini"ltrazione delle Ferrovie dello Stato dà al peri;ooale di macchina, come premio pel risparrnio di combustibile e di materie lu– brificanti conseguito sopra l 1 aJstg1Jo i;tabilito mese per mese a ciascun gruppo di locomo– tive e in ciascun Deposito. l ferrovieri ne hanno spesso chiesta a gran voce l'abolizione, la quale non è stata accor– data neanche cogli ultimi miglioramenti, vera– mente notevoli, ma applicati con quella roc– c1utaggine burocratica, che non sa integrare il bene col bene, neanche quando il farlo non costa niente ! Ora è utile che i lettori dell'lf11ild e il pubblico in generale sappiano di chi è la colpa se il personale di macchina, malgrado i rniglic,– ramenti, continuerà a brontolare, a votare « vibrati ordini del giorno », a mandar tele– grammi, e a dichiararsi • pronto a tutte quelle forme di agitazione che il Comitato Cen– trale, ecc. ecc. ». E pcrchè sia possibile ap– ,prezzare la fondatezza del malcontento della « classe privilegiata », è bene chiarire una delle cause di quel malcontento, nei suoi par– ticolari. In un Deposilo locomotjve si pre,Me un gruppo di macchine dello stesso tipo, e si sta• bilisce un asug110 di combustibile per lotmel– lala -d1ilomdro virtuale trainata durante il me. se, e un assegno di materie lubrificami per chi• lometro reale. Questa è la base del ..: Premio d'economia». Questa base fu creduta o fatta crt!dere giusta, quando si credeva e si poteva far ere• dere che l'elemento decisivo, e van<lbile del risparmio fosse dato dal macchinista e fuo– chista. Ma oggi anche un pulitore intelligente, un accenditore, e specialmente un carbonaio furbo sa che le locomotive dello stesso gruppo va– riano ..:di bontà», nel tempo .::nello spazio, come variano tutti gli altri clementi influenti sul risparmio, mentre il sistema del «Premio,, per non confessare la propria ingiustizia deve supporli invariabili. Consideriamo il • Premio» in rapporto ai fattori principal\ dell'economia. Afacchinisla e fuod1ista. Ve ne sono di 0t• timi e di scadenti; ma la loro perizia o im• perizia si ripercuote ben pilÌ sulla condotta del treno, sulla sicurezza del servizio, sulle diii– geme nelle varie mansioni, che sul risparmio del carbone. A parit;\ d'altro condizioni, il mac– chinista oaimo e lo scadente dànno pressochè lo stesso consumo di carbone (e consumerà forse meno il deficente posapian11), pl(re fa. cencio un servizio buono il primo e poco buono il secondo. Se poi, come sovente avviene, fuochista e macchir.ista sono di perizia inver• samente proporzionale (e il primo non fu pro– mosso dal secondo, nè si accoppiarono per libera selezione), allora abbiamo che il .e pre• mio d'economia», oltre che ingiuslo in rap– p irto a tutti gli altri elementi, è ingiusto in rapporto ai due uomini, i 1 quali si guarderanno con la sfiducia dei coniugi malmaritati. .Lotomotive. Questo è l'elemento più ,·aria– bilc nello spazio e nel tempo, e il più decisivo. Io uno stesso gruppo dt locomotive e a parità di manutenzione corrente, vi sono locomotive ottime e pessime. li m:,cchinista scadente, a cui verrà assegnata una buona locomotiva, realizzerà un risparmio di circa due lire al giorno in più del bravo macchinista intelli– gente e attivo, al quale venga assegnata una locomotiva scadente. Senza contare che que– st'ultimo, oltre che prendere 6o lire al mese meno del collega fortunato o protetto, dovrà sgobbare il doppio per eseguire, con pena fisica e minore u ercede, lo stesso servizio. Se poi il Deposito non è in grado di eseguire la manutenzione corrente, e il macchinista più scadente abbia l'att=tudine a far più baccano verso i Capi Squadra operai per farsi ripar.ire la locomotiva, l'ingiustizia del « Premio> di• venta lancinante. Concorrendo più al consumo del combu• stibile molti altri elementi variabili nel tempo, - come la qualit~ del carbone, lo stato atmo- o sforico, riparazioni eseguile o no, l'umore dei Capi Divb,ione a rialzare o abbassare gli as• segni - 1 il personale di mac<.:hmasi convin e sempre pili che la sua perizia non conta niente, che il « prendere o non prendere mmomià » è un lotto e una fatalità maligna o benigna, che non può modificare ; e allora ~e ne disinteres– scr:l completamente, sm=a pero to11n111Mrt de/i .. beralammle di più, prrckè sarebbe fatica Ù11Jlile. Oppure, visto che la perizia del tecnico entra nel (i. Premio • come i ca,·oli a m renda, e incoraggiato dal1°ingiustizia e dall'immoralità del sistema, di cui è vittima, vedrà, se non ha tanti scrn;>0li e se non è abbastanza evo– luto e cosciente o se lo è troppo, vedrà se non gli convenga applicare la perizia del le– stofante e del camorrista. Si far.\ « t.irare » dal collega nelle doppie trazioni; farà « l'eco– nomia ,. nelle riforniture colla collaborazione del carbonaio ~api ntemente smemorato: si farà segnare manovre non esegui1e, tonnellate non trainate; mendicherà i minuti più o meno recuperati da tutti i Capi treno; e alla fine del mese può essere il re dei coglioni come tecnico, ma sarà il premiatissimo mac. hinista che « va a ,·eia ». Ma vi è un altro motivo, cht" demoralizxa il personale di macchina coll'attuale « Premio d'economia»: ed è il ~istema burocratico, tor– tuoso, costoso della contabilità, che mette l'agente nella impossibilità di verificare se, malgrado l'ingiustizia e l'immoralità del si– stema, si sieno osservate tutte le regole del– l'aritmetica. E non potendo fare il proprio conto indi\idualc, non 1.10tendo facilmente a\'ere i dati dei servi7:i fatti dalle mult con la stessa locomotiva, nè le mute alla loro volta avendo facilità. di avere i dati del servizio dei titolari, - ne consegue che tutti titolari e mule, olt1e che vedersi in balia d'un sistema di com• penso ingiu::.to in sè, lo vedono aggra,·ato da reali o immaginari errori e camorre burocra– tiche, tendenti a favorire beniamini e tira• piedi. È la burocrazia ferroviaria anzichè acco– gliere la richiesta dei ferrovieri. che vorrebbero sostituito il « Premir>d'economia~, col sistema semplice di un compenso fisso propor-.1.ionale di chilometri reali percorsi o colle ore di la– voro, e che hanno ripetutamente dimostrato che l'abolizione di quel premio migliorerebbe il servizio, accontenterebbe il personale e si risolverebbe in un rispannio di carlx.nc , ol– trechè eliminare le tentazioni camorrbtic• e, - l'Amministrazione dico ha tenuto duro sul premio, e lo inasprisce mettendo sovente alle costole dei macchinisti, cui tocca la sfortuna di avere una macchina catti,•a, la petulante deficienza d 0 un C. D. Istruttore o d'un tira– piedi di scorta! Ecco una delle cause, per cui una notevole categoria operaia continuer.\ a sacramentare e a dir male ciel governo. ti gojardo. Si può aiutare }'"Unità" pagando subito /'abbonameuto, seu;a asvet· /m·e sollecita\ioni, che richiedono ingenti spese postali e rendono più grave il lavoro delI'amm inistraz.ionl·~ I cambiamenti d'indirizzo Gli abbonati, che, dopo averci dato un indirizzo, domandano che sia cambiato, deb– bono avere la compiacenza di accompagnare la richiesta con 30 centesimi di francobolli, perchè tanto ci coSt:l la :,tampa dell'indirizzo nuovo, senza contare il la,,oro che occorre a fare il mutamento. Alcuni ci hanno mandalo due indirizzi diver::ii a una settimana di di– stanza; altri hanno cambiato tre volte indi– rizzo in poco tempo. Comprendi;i.11 o che non lo fanno per caprkcio. :\fa si rendano conto della spesa çhe siffatti mutamenti portano nella nostra amministrazione. E non si dolgano di questa tassa, che siamo costretti a intro– durre. Le adesioni alla Lega democratica per il rinnovamento della politica nazionale, si ricl!vono presso il Comitato esecutivo della Lega, Via dell'Umiltà, 86, Roma (I). Oli amici sono vivamente pregati di non tardare a inviare l'adesione col loro indirizzo preciso e con la quota annua di almeno 6 lire (per gli studenti e operai 3 lire). Quanto prima invie– ranno l'adesione, tanto prima la orga– nizzazione diventerà attiva e fattiva. Adesioni pervenute finora: 202. Filippo (;aetani. Catanzaro. - 203. Silvio Cardellicchio. Catanzaro. - 204. ·icola Trog– gia, Catanzaro. - 2,)5. Pietro Cosentini. Ca– tanza10. - 2oò. RalTJcle Petrucci. Catanz .1.rn. - 20j. Pietro Petruc<..i,Catanr. .1.ro .- 2o8. Luigi de Franco, Catanzaro. - 209. Guido Pos..lilenti, Roma. - 210. Riccardo Bachi, Roma. - 211. Carlo Maranelli, Bari. - :::12. Giuseppe D1 Vagno, Bari. - 213. Giuseppe Petraglione, Bari. - 2q. Alfon~il Piro, Bari. - 215. Ales• sandro Ric1.:.tldone,San Salvatore Monferrato (Alessandria). - 210. Paolo $crini, Vicenza. - 2Ii. Giui;cppc Fano (Trieste). - 218. Adolfo Ca~'ìiani ll1g1Jni, Terni. - 219. Ferdinando Wicl, Venezia. - 220. Ludovico Tallarico, Casabuona (Catanzaro). - 221. Adelchi Va– lente, Firenze. Gli abbonati / di zona di guerra sono vivamente pregati di comunicarci la toro partenza dalla zona di guerra non appena i reparti attuali sono sciolti: così ci risparmieranno la spesa e la fa– tica di continuare a inviare in zona di guerra delle copie, che vanno del tutto perdute. Numeri arretrati Ci pervengono continue e Insistenti richieste di numeri arretrati da parte di vecchi e nuovi abbonati. A tutti di– ciamo che faremo del nostro meglio per accontentarli, ma nei limiti del possi– bile, perchè parecchi numeri sono esau-– riti e non siamo in grado di provvederli. PREMI AGLI ABBONAT Cli abbonati dcli' ~-Unità ,, che ne faranno direttamente richiesta, inviando r importo alla nostra Amministrazione (\ ia San Zanobi~ 6-t, Firenze), potranno ot– tenere a pre1.1.oridotto is eguenti libri: I. A. DE VITI DE ilARCO La guerraeuropea ~critti e discorsi \,.;nvolume di pagine ~so edito dalJ'h Unità, per L. '.!. _;u, anLi che per L. :> Il. C. ~IARANELLI H G. SALVEMINI La questione dell'Adriatico• ($ECtlS'OA EDIZIOS it) Un volume di p•ginc 400 dell, raccolta "La Giovine Europa,, ediro della ·· Libreria della \'oce,, per L. 2, atui che per L. 6 III. AGR.!COI A, E. AZJMONTI, L. CAETAN!, A. Gil!SLliRI, E. GIRETTI, C. MARANELLI, G. SALVEMll\l, ccc. Come siamo andati in Libia per lire ,.;;o ,rnzi che per L. 3,50 EGISTO CASAGU GtrtnU. ruj>Dmoòiù Tipogr,afia Galileiana, Vi:i. S. Z::n:obi n. b4

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