L'Unità - anno VIII - n.29 - 17 luglio 1919

150 che hanno sempre pensato e detto che l'unica misura da prendersi per gr ufficiali studenti, era quella di non prenderne nessuna. Parole soltanto di bronzo, se stampate in un gior– nale che pubblica un'ordine del giorno come quello surriferito per chiedere priv legi agl' im– piegati. Un individuo spreciiudicato, di fronte a que– sta contra<.ldlzione, de\·e conclude.re questo: che atlualmcntc, ncll'A.rroc,Ocione, il mc~tolo in mano l'hanno gli impiegati, e si strilla per gli impiegati: poi verranno gli studenti, e si stril– lerà per i professionisti. ... perchè è sperabile che quakhc studente, tra qui e là, si sarà an– che laureato. !ll. Ecco le osservazioni di massima che io sottopongo al Salvemini, che ha dato a noi della Lega il famoso consiglio. Finchè i O>m– hallmli non mutano orientamento su tali que– stioni, non 1.:redoche potranno avere l'adesione e senza ri~n·e » di cui parla l'amico Salve– mini. Le nostre riserve sono queste: 1° Che l'Associazione dei Combattenti accolga nelle sue flle gli uomini di buona vo– lontà, anche se invece di combattere, giova– rono lavoc:mdo al phcsc. Come si conoscono? È problema da risolvere caso. per caso. 2° Che l'Asiociazione dei Combattenti, integrando i provvedimenti per i combattenti in un piano di riforme nazionali - e di que– sto si è molto parlato al Congress.:> di Roma - non chieda privilegi per singole categorie, - e di questo troppo si parla nelle singole zioni. Mi si 1>0trà dire : « E chi si cura di te? I combattenti sono seicentomila .... » È vero, sono molti. Ma stiano attenti. Uno dei fatti, che più colpisce in quel movimento, e che si i;; rivelato nel Congresso di Roma, è la scarsità impressionante di uomini maturi di mente. Quc,;ti benedetti giovani, che tutti aspettano perchè rinnovino l'Italia, tardano a saltar fuori. E questo perchè? Perchè l'Assoa dazione nazionale dei Combattenti ha ispirato fìnora scarsa fìducìa agli uomini, che hanno del rinnovamento nazionale un concetto un po' .... severo, e di cui moltissimi sono .... coma battenti. C1ovANNI ANSALDO. POSTILLA È innegabile che nel movimento dei com– battenti, come in tutti i movimenti di massa in questo basso mondo, non è tutt'oro quello che luce. E il nostro amico Ansaldo non ha torto, quando si preoccupa delle tendenze, che si manifostano nella stampa e nella orgaoi1.– zione, a fare del • combattente • un essere soprannaturale e privilegiato. Ma ai passi di giornale, che egli raccoglie per documentare questo malanno, altri se ne possono contrap– porre, di altri giornali, che a quel pericolo resistono con valore cd efficacia. E quando si consideri l'abitudi~e, che e' è in tutte le classi del nostro paese a vedere nella lotta politica un mezzo per la conquista, non del diritto per tutti, ma di privilegi per singoli gruppi, - quando si tenga presente la dema– gogica rumorosa campagna fatta dai gior– nali Siidernrgici-militari~ti-nazionalisli per crea• re nella « trincerocrazia ~ una casta di pretoriani millantatori incontentabili a servigio dei gruppi pilÌ lerciamentc camorristici e rea– zionari della b.:>rghesia, - si de,·e rimanere mer::wigliati che le tendenze deplorate dal– l'Ansaldo non sicno più 1J.r'\1qe 1 :,i deve sa– lutare co111epn.>,a di con:-101, nte buon ~enso e J 1 maguifica sanità morale l'esistenza di molteplici centri Ji reazione spontanea contro quelle..: abitudini e quegli eccitamenti, si deve riconosLcre che dawero \lorganizza.zione dei combattenti i: terreno fertilissimo per le no– stre idee, che è nostro dovere coltivarlo con fer\'orc e con affetto. L':1mico Ansaldo nega che i combattenti Jhl~~,mo 1.:ostituire un mondo a sè: troppi e nnbattenti - egli os~er\'a - sono stati com– hattenti contro \'oglia, e molti, che non hanno combattuto. non sono moralmente o intellet– tualrocntc inferiori ai migliori fra i combat– tent; · con quale diritto ~i crea un fo~to di ..(;para1iooe fra quelli e questi? - E in teoria l'Ansaldo ha ragione: cd è probabile che (()/fa,d"rt dtl tempo la ma~sa, ·ggi ti,di– J/tnlo, dei combattenti andrà differenziandosi L'UNITA in gruppi eterogenei, ognuno dei quali sarà attratto dal partito politico più affine, o diven– terà nucleo esso stesso di qualche nuova for– mazione politica; e in quelitf nuovi raggrup– pamenti a tipo politico definito sparirà ogni differenza fra combattenti e non combattenti. Ma ùt querlo momento noi ci troviamo di fronte a un fatto, transitorio quanto si vuole, ma imponente: centinaia di migliaia di com– battenti sm/0110 di formare una comunanza speciale, che vuole nella nostra vita pubblica avere una fum~ione speciale. Quale che sia l'anima, con cui ciascun combattente abbia affrontato (o cercato di scansare) fìno a ieri il pericolo della morte e la sofferenza della trincea, sta il fatto che l'avere soffcrlo, l'avere pericolato insieme, ha creato in tutti coloro, che si -,ono trovati nelle medesime condizioni - eroi e non eroi - un sentimento di solidarieta, che è soprav\'isuta alla guerra, e si manterrà almeno per qualchr. anno ancora nella pace; sta il fatto che a quel sentimento di solidariet;\ si associa la vo– lontà di una nuova a1.ione politica, scevra <la– gl' imbrogli dei vecchi partiti, che;riesca ve– ramente utile al paes": una specie di pro– lungamento volontario, per la pace, del servi• zio militare prestato durante la guerra. Oinan:r,i a questo fenomeno, e dopo che il Il Governo Un trasporto Per trasportare da Spezia al mio paese la salma di un mio r,atello, morto all"ospedale militare nel 1916, -iono stati neressari i seguenti documenti e pratiche. 1. Oichiarazio•1e dcli' Ufficiale Sanitario del Comune di Spezia, che dimostrava essere stato abrogato il divieto di esportazione di salme di militari deceduti durante la guerra; z. Atto di morte del militare, rilasciato dal detto Comune di Spezia, su carta da bollo da L. 1, aggrav,tta cli L. 0 1 50 di diritti di Se– gretaria (quasichè <letto atto non sia reso su– perfluo dal documento successivo); 3. Certificato, su ct1rta da bollo da L. della Direzione dell'Ospedale ove il militare tµOri, comprovante che la morte non avvenne per malattia infettiva; 4. Domanda al Sottoprefetto in carta da L. 1, per chiedere la rimozione della salma, tumulata in loculo provvisorio nel Cimitero Comunale due anni e sci mesi prima ; 5. Pagamento della tas~a di concessione per la rimozione suddetta presso l'Ufficio del Registro (lire centocinquanta); 6. Domanda su carta dc bollo da L. 1 al Commissario Regio del Comune di Spezia per la rimozione e il trasporto della salma (qua– sichè non basta,;;se quella del Sottoprefetto per identico oggetto) da presentarsi corredata dei documenti 2, 3 e 5; 7. Decreto, su carta da bollo da L. 2, del Sottoprcfelto, che < onccde la rimozione e il trasporto; 8. Telcgrammaial Preretto di Firenze per l'autorizzazione del trasporto nel Comune di Borgo San Lorenzo (telegramma che il Vice– prefetto si presta a fare egli direttamente a spese dell' iotcrcssato); 9. Modulo a ~tampa aggravato di marca da L. t I constatante da parte dcli' Ufficio d' i– giene municipale che per il trasporto della salma v~nnero effettuate le prescri1.icmi stabi• lite dal Regolam.cnto di Polizia Mortuaria 25 luglio 1892 n. 448; 10. Richiesta all'Ufficio Comunale Trasporti funebri, su apposito modulo, di un furgone per il trasporto dal Cimitero alla stazione rerroviario; 11. Pagamento presso la Tesoreria comu– nale del nolo dei predetto carro e del servizio inerente (L. 20) i 12. Pagamento elci diritti di Cimitero fatto pre~so l'Amministrazione del ~ervizio dei cimi– teri (L. ro): 13. Richiesta del c,1rro ferrovmrio e paga– mento relativo, calcolato in L. 201.75 su chi– lometri 179 di percorso; q. Telegramma alla Divisione Modruento ferro\'ie dello Stato di Firenze per avere l'au– torizzazione del trasporto della salma su treno viaggiatori {telegramma da farsi direttamente dall'interessato, sco11osci11lo presso detta Divi– sione, e a ~pese dell1 interessato} i Congresso di Roma ha dimostrato quanto disposto ad accogliere la sementa delle nostre idee sia il terreno dei combattenti, e quanto sterile per la propaganda demagogica-pretoria– na, - noi abbiamo incitato tutti quei coma battenti, che condividono le idee dcli' Unità, ad intervenire risolutamente nell'azione poli– tica dei loro comm1litooi. E anche dopo avere lelto l'articolo dell'amico Ansaldo, ri– petiamo l'invito con tutto il cuore. Pcrchè il mondo è di chi va a prenderlo, non di chi aspetta . che esso stesso si conceda in dono gratuito e spontaneo. Cli uomini, a cui noi parliamo - e 11An– saldo è fra i migliori, e il suo scritto ne è una prova - appartengono al tipo dei 4: seminatori », e non a quello dei ~ mie– titori ». E se i nostri amici dovessero aspet– tare, ?Cr aderirvi. che l'Associazione dei com– battenti avesse già definito i suoi istinti in idee ::K:hiettamente unitarie. a che cosa s r– virebbe più la loro acksione? che bisogno ci sarebbe allora di essi? Appunto perchè nel- 1'A.ssociazione si rime~colano tenden1e di– verse, ma lortunatamcnte con prevalenz.a delle buone, è dovere del nostri amici mettersi dunque vigorosamente al lavoro per orientare, rafforzare, disciplinare, le tendenze buone. Da cosa nasce cosa. g. s. burocratico 15. Domanda in carta bvllata da L. 1 al R. Commi!:1531 io del Comune per ottenere la restituzione del deposito delle lire ottocento già:Versato per occu1>azionc di un loculo prov• ,'lsorio per due anni e mezzo di stato di guerra nel cinli'ero del Comune di Spezia. Gio,•a notare che se inve..:c che darsi pre– mura di ordinare ed imbastire nel medesimo giorno tutti i documenti e pratiche, si procede logicamente, cio~ in ordine cronologicamente successivo, passo per passo, senza cioè nulla rischiare, lo spreco di danaro e di tempo sa– rebbe per lo meno triplo. E' vero d'altra parte che gli stessi impiegati, previa mancia competente, indulgono alle laa mentazioni del pubblico cd insegnano tutte le scorcitoie burocratiche e fiscali! F. N1ccou1. 12 pratiche al giorno e non più debbono sbrigare i funzionari del Ministero delle pensioni. li fatto ci è affermato da due giovani ufficiali, che erano stati chia– mati al Ministero delle pensioni, e oggi sono studenti universitari: e le notizie, che essi ci dànno, essendo date senza che l'uno conosca dell'altro, si controllano e si conrermano a vicenda. Questi due giovani, dunque, ci raccontano che arrivati al Ministero delle pensioni, si sen– tirono subito infliggere dal loro superiore un grave discorso sulla difficoltà, sulla delicatezza, sulla responsabilità della loro opera, e quindi sulla necessità di procedere con la massima cautela, senza precipitazione, con calma me– todica e misurata. Messisi al lavoro, trovarono che tutto si riduceva ad assicurarsi che le finne fossero a posto, che i nomi corrispondcs5ero, che la pensione entrasse in una classe anzi che in un'altra: pochi minuti e la pratica era bat– tc;r.uita, salvo casi eccezionali. In media, po– tevano sbrigare anche 30 pratiche al giorno senza ammazzarsi dal lavoro. E pensando che dietro a quei pezzi di 1.·arta e' erano delle vea dove degli orfani, dei mutilati, andavano a– \'anti meglio che potevano. Ma dopo alcuni giorni ebbero l' inter– vento dei superiori ger:m;hici, dai quali i nostri due giovani amici furono chiamati ed aspramente H:tb.rguiti pcrchè il loro lavoro era poco accur,1to, precipitoso, malslcuro. deplorevole. Richiami pc• determinati errori, nessuno. Rimproveri generici, che finivano tutti nel ritornello della eccessiva rapidità, e nell'affermazione che pili di 12 pratiche al giorno un funzionario non può sbrigare bene; e se ne sbriga di più, t· un pessimo funzionario. Insomma i conunend,Hori vogliono che la loro cuccagna duri più a lungo che sia possi– sibile. E per il tempo, in cui purtroppo non ci saranno più pensioni da assegnare, mano– ,·rano a trasformare il loro Ministero, che è nato provvisorio per la guerra, in un Ministero definiti,o per le as-;i~tenze SO<'iali. E ora leggiamo quanto scrh•e VtJlo~là. « C' è a Pollenza, in provincia di Macerata, « una povera vedo,·a, certa Angelina Boldo– « rini, che al )lini.stero delle pen:,,ioni presenta « il modesto stato di ser\'izio di alcuni suoi « figliuoli: Albino morto il 3 novembre r915 « in seguito a rerite: David morto il 28 set– « tembre 1916 in se.:uito a ferite; Pietro mor– « to il 2 novembre 1918 mentre era in conva– • lcscenza per malattia contratta al fronte. « Tre figli. tre morti per la patria. « La chiameranno madre spartana! Ma al « Ministero delle Pensioni non sono contenti: « occorre:-ebbe anche un quarto morto, se fo~e « possibile. « La povera donna - che non avrà più e i suoi figli _ desidererebbe vivere. Non la e pen3ano così i :;ignori di via Veneto: una « madre ~partana doHebhe moriri! di fame « sulle tombe dei caduti. « Niente pensk,ne, niente sussidio fino ad « oggi. li Comune di Pollenza ha inviato i « documenti, sollecitato, implorato .... Le carte ,((a1;pettano il loro turno, e la \'edova Boldo– « rini non avrà probabilmente a suR disposi– « zionc nessun deputato che possa accelerame « il corso regolare. « Sembra uno SC"herzo,ma e cosi ». E i nostri :unici di Vo/0111à protestano contro questa inerzia o/posa: per i ,·cechi, i decrepiti, c'è l'ospizio, dicono. Ma l'inerzia non ò colposa, è dolosa. E l commendatori delle pensioni non sono \'ecchi: sono giovani che han fatto rapida carriera. sviluppando, a furia di ben calcolate iner1.,•e, l'industria degli organici. E non l'ospizio ci \'0rrebbe per quella gente: ma la galera, la ghigliottina, lo squar– samento a coda di cavallo, et ,uole. Avranno, invece, un nuovo MinLnero, un nuovo organico, una nuo,·a promozione. Lo Stato Maggiore Non sono stati presi in sufficiente consi– derazione questi passi della deposizione fatta dal tenente Cil\ario, censore della posta estera. nel processo dei cascami: « La Filatura Cascami era seguita con at– e: tenzione ~er la sua enorme esportazione di « filati spediti alla « Carnhandel • di Zurigo. « Questi filati venivano diretti alla Zurcher "' L:ingerhaus di Zurigo, la quale si scopriva • essere una diramazione della Ditta I. Man~ « gili di Milano, che riceveva in I,vizzera le « merci destinate agli Imperi Centrali. Questi e cascami, in massima parte di provenienza « orientale, venivano sbarcati a Genova; e feci « anche un rapporto al Comando Supremo per « far notare che 9uesli trasporti ,um vtnivano sia « lura/1, e clu era quindi a (Og,ti:ùmedegli f,,,pen· e Centrali il ,arrto e la deslina=io,u. « Dopo ;1 mio primo rapporto del 1916, « in data 20 marzo 1917 ne reci un altro, « più ampio e preciso, mandandolo al Comando « Supremo con tutti i documenti sequestrati « allegati. Quesli riguardnvo110il lra/Jico die con– « firmava dopo il decreto /uogc>le11enzi'ole cheproia « biva l'esporloiùme dei cascami. Dal Comando « Supremo venne a Milano nel marzo 1917, « in seguito al mio rapporto, il tenente Spi– « nelli, per fare indagini alla Filatura Cascami; e e mi interrogò, e io gli dissi di aver fatto un se– « condo rapporto, e gliene consegnai una copia. « Alla sera t'/ lenente Spinelli mi disse d'aver « Idio il mio rapporto.... al Com,,,. Gnecchi. Ri– "' masi sorpreso perchè in tal modo la Filatura « Cascami veniva messa al corrente di quanto « indagava la Censura. Verso la fine del 1916, « dopo il mio primo memoriale che denunz.iava « la filatura Caqcami, seppi du da Roma avevano « mandato alla Censura il <apilanoGnetclli, figlio "'del O,mmendalore ,- e protestai perchè in tal • modo mi si collocava nel mio ufficio un su– « periore, che poteva osservare quanto s'inda– « gava sul conto della filatura. Cascami. E la « mia protesta ebbe il resultato di far mandare « allo Censura della Zo11a di grurra il capitano « Gnecclu. « Dopo che il mio terzo rapporto del marzo « 1917 venne letto dal Capo sezione economica « presso il Comando Supremo allo slesso Comm. « Gntcchi presso la sua sede, e in 1.on <;eguenza « anche del hequc~tro ~-islematico che l'ufficio « posta estera adottava per tutta la corrispcn– << <lenza della Filatma Cascami Seta. natural– « m<"ntequesta non corrispose più direttamente « colla sua filiale Garuhandel ». Si domanda: i respon'labili della Sezione economica pres~o il Comando Supremo non saranno ma1 invitati da nes!-iuno a spiegare i loro rapporti col commendatore Gnecch1,/ad,,t11m della Filatura Casc.tmi Se1a' Si può aiutare l'" Unità" pagando s11b1l0 /'<1bbo11a111mlo, se11;a spet– tare sollecita-;,io11i, che rkhicJono ingenti spese postali e rendono più arave il làvoro dell'amminlc;trazionc. '

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