L'Unità - anno VIII - n.27 - 3 luglio 1919

144 « sta misteriosa contradizlone, per cui nel Bel· « gio i prezzi calano mentre in Francia cd al– « trovc è una corsa paz:ta al rincaro. « - Ciò si deve ad una situazione locale, t: ha chiesto egli a Ja~par, membro del famoso « consiglio economico interalleato, o a que– c stione di dottrina o di metodo? « - Non no dubitate neppure, ha risposto « Jaspar; è questione di metodo. Vedete, noi « belgi siamo per la libertà dei commerci sino « al midollo. Da noi nit nte barriere doganali, « niente permessi di importazioni, niente tcs– « sere, nc95una restrizione; niente al1 1 infuori « del magazzini dove ciascuno 1 iberamentc « compra e vende. Non avremmo potuto agire « altrimenti t.enza urtare le tradizioni del po– « polo nostro, che in materia di commerci non « ammette che il regime della libertà. Di tale « regime siamo felicissimi, poichè le nostre of• « 6cioe, che pur furono tutte saccheggiate, la– e vorano oggi quai,:itutte, poichè il nostro po– « polo, che av..va tanto sofferto la fame, mar.– « gta ora a sazietà •· Quanto al movimento per la introduzione delle dirette rappresentanze sindacali negli isti– tuti legislativi, noi s1>eriamo di convincere pre– sto il Timpanaro che non ce ne disinteressiamo, anzi Intendiamo di seguirlo con attenzione e con simpatia. Se tardiamo ad affrontare quc– st':irgomcnto, occorre che il nostro amico al• tribuisca Il ritardo all'abitudine, che abbiamo, di esaminare con cura i sogi;retti prima di af– front:irli: a differenza di quanto a\'vienc in generale nei giornali, in questo nostro paese di improvvisatore « genio latino •• dove qua– lunque argomento trova immediatamente una caterva di gente pronta a parlarne a orecchio e a vanvera e a lanciare progetti di legg<'. In attesa che ci &la lecito uaminare que– sto problema slstcmatkamcnte e colla dovuta serietà, ci permettiamo di osservare che aspet– tarsi la diminuzione del caroviveri da una lotta contro I poltroni, nella quale si dovrebbe procedere naturalmente con intelligenza - chi sa1cbbc mai quol si? il dittatore? - è oggi come oggi illusione "ana. Anzitutto un padrone di caffè, che si oc– cupi seriamente della sua azienda, non è un poltrone, pcrchè compie un'opera di direzione di cui i camerieri forse non sarebbero ~apaci, mentre lui, se dovesse fare il cameriere, rom• pcrebbe chi sa quanti bicch•cri e pialli; e non vorremmo essere le merci trasportate da car– rettieri... giornalisti. Eppoi tutto questo ha da vedere col sindacalismo solo in q~anto si spera che la organizzazione operaia condurrà alla 6nc a un assetto sociale, in cui non ci saranno nè capit.tltsti nè oziosi. Ma quella fine non sembra vicina. La crisi, che attra,,ersiamo, in\'ece, è un fatto alluale, e richiede rimedi altuab:· e non vediamo come mai oggi si - chi sarebbe, ri– petiamo, questo si,> - si potrebbero obbligare i lettcratucoli a fare i tipografi, con chi sa quali disastri per la nobile arte tipografica. L'UNITÀ. I cambiamenti d'indirizzo Gli abbonali, che, dopo averci dato un indirtuo, domandano che sia cambiato, delr bono a,·ere la compiacenza di accompagnare la richiesta con 30 centesimi di francobolli, perchè tanto ci costa la stampa dell'indirizzo nuovo, senza contare il la\'Oro che occorre a fare il mutamento. Alcuni ci hanno mandato due indirizzi diversi a una settimana di cli• stanza; altri hanno cambiato tre volte indi– rizzo In poco tempo. Comprendiamo che non lo fanno per capriccio. Ma si rendano conto della spesa che siffatti mutamenti portano nella nostra amminlstr:tzione. E non si dolgano di questi\ tassa,che si:imo costretti a introdurre. Numeri arretrati Cl pervengono continue e insistenti richieste di numeri arretrali da parte di vecchi e nuovi abbonali. A tutti di– ciamo che faremo del nostro meglio per accontentarli, ma nel limiti del possi– bile, perchè parecchi numeri sono esau– riti e non siamo In grado di provvederli. L'UNITA Alto tradimento ? Nel O,rritre ddla ura del I 2 gicgno il sig. Massimo Camplgli In una lettera al Direttore, si è proposto di dare una versione esatta degli avvenimenti di Arcan(elo (maggio-giugno 1918), in seguito ai quali quattro soldati italiani si trovano da molti mesi nel carcere militare di Torino, imputati di allo lradimmlo. Questi fatti - scri\'e il signor Campigli - « sono a mia « perfetta conoscenza per essermi trovato io ad e Arcangelo In quel periodo, alle dipendenze " del cap. di San Severino. Questi si trova « ancora ad A1cangelo, addetto alla nostra rap– • presentanza politico-m,litare. Egli ha fatto « parte successivamente delle nostre Missioni « militari in Romania cd In Russia, è persona « conosciutissima e molto apprezzata dalle no– e strc autorità. 1-: un nipote del gen. Scipioni. « I quattro detenuti del carcere militare di « Torino furono da lui rimpatriati sotto sor– o:: vegllanza e denunciati per aver provocato « l'arresto del distaccamento italiano da parte « del bolsce,ichi, comunicando loro che i no– • stri soldati erano destinati a favorire h\ eon– e trorlvolu.donc. JI distaccamento infatti fu « catturato, mentre i traditori o supposti tra– « ditori, ricomparivano qualche giorno dopo • pcrfett:imentc liberi. 11 capitano Cianci, in– « vece, assieme al sottoscritto, fu tratto in ar– • resto e liberato dopo molte peripezie grazie « ali' intervento delle autorità. consolari alleale. , Riacquistata la libertà, il capitano raccolse • parecchi soldati no:,tri sfuggiti alla cattura, e fra i quali anche il Sa\erio e complici. Que– « sti ultimi, in base ad ac.cu.se da parte dei « loro commilitoni, furono rimpatriati più tardi • e messi sotto processo •· In questa lettera 11signor Campigli ha di– menticato di precisare certe circostanze, che potrebbero gettare un poco di luce su quella strana avventura, di cui dovrebbero scontare le conseguenze quattro nostri con.cittadini, già abbastanza provati dalla guerra, dalla prigionia in Austria e dal modo con cui in Russia i sol– dati italia11i erano trattati dagli ufficiali della Missione militare. 1. Il distaccamento italiano, di cui i•arla il slg. Campigll, era composto di militari già prigionieri in Austrfa, fuggiti 6no alle linee russe e qui accolti come alleati. Abbiamo a– vuto In Italia numerosi 90ldati russi evasi dalla prigionia austriaca: questi profughi venivano trattati da noi alla stregua dei prigionieri di guerra; spc~ rimanevano settimane intere assieme agli austriaci catturati; sempre erano .,orvegliati, internati In campi di concentra– mento, e diretti sollo scoria in Francia per es– sen•I subito «utilizzati» come combattenti o ausiliari. Invece i fuggiaschi italiani in Russia (and,e dopo la pace di Bttsl e malgrado esplicile mù,acre della Ge,.mania) non erano internati, formavano un distaccamento a dispositione della 1\-fissionemilitare italiana; e gli uffici;;li godevano inoltre della immunità diplomatica. Questo eccezionale trattamento d1 favore avreb– be dovuto creare nei nostri connazionali l'ob– bligo (parrebbe) elementare di correttezza di non immischiarsi nelle faccende interne del paese, che Il o"(pitava. 2. « Gli avvenimenti•• ai quali partecipò il slg. Campigli, si svolsero ad Arcangelo pri– ma che questo porto veni~e conquistato dalle truppe dcli' Intesa. Unica autorità regolare era Il commissario della Repubblica russa, Kedrov; il governo dei Soviet a\'eva autc,riz.zato ed age• volato il viaggio del distaccamento italiano fino a Arcangelo ed Il suo accantonamento in quella città. Le sofferenze dei nostri soldati in Rusaia e lo stato miserevole, in cui erano, quando nell'autunno 1918 arrivarono ìn Svezia con la nostra Missione militare, sono state attribuite alla crudeltà elci bolscc/khì. Ma percl.è i sol– dati francesi e inglesi, \che alla stessa epoca e dopo le stesse vicende giungevano in s,,ezia, erano im ecc ,•c!)titi e vettovagliati in modo decente? pcrchè un coscienzioso generale sve– de~, i■1pietosito dcli' aspetto dei nostri soldati e dal modo in cui erano tenuti molti giorni dopo che avevano la.sciato la « terra degli or– rori ,, si vide indotto a muo\·ere in pubblico aspri rimpro,•erl agli ufficiali diplomatici della Missione i•altana? Ad Arcangelo, dunque, un colonnello fran– cese visitava l'accantonamento italiano, ed in ispirati (?) discorsi cercava di eccitare gli animi contro I bolsle\'ichi, e faceva trasp.'l:renti allu– sioni alla necessità che si p,:-csenterebbe pre• sto di dimostrare molto « slancio ». li capi– tano Cianci cd il sig. C:impigli cd i loro col• leghi facevano fare ai nostri soldati esercizi di allenameat<', per tenerli pronti ad «azioni» di cui si inc.lo ,,inava l'obbiettivo. Quando il commissario della Repubblica russa si avvide di questi strani preparativi, ne riferì a Mosca, dove ritennero opportuno l'Internamento dei soldati e degli ufficiali per evitare loro di com– mettere qualche grave mancanza contro il di– ritto delle genti. •Poi c..on la solita ferocia bol-.cevica rilasciarono (come conferma il signor Campigli) gli ufficiali, e neanche si opposero a che i nostri soldati uscls,ero dal campo di concentramt.nto. lmaginiamo per un momento che un gruppo di fuggiaschi russi 3\'CSse tentavo un colpo di mano putacaso contro le RR. Autor,tà di Genova. Quali sareb– bero state le conseguenze e sanzioni penali? 3. È assai probabile che le autorità b,,lsceviche non avessero alcun bisogno di speciali confidenze dei « supposti traditori~ per accorgersi che (secondo i termini del si– gnor Camplgli), I nosll i sold,1tl erano • de– stinati a fa,·orire In controrlvoluz. one •· Ma ammettendo che i quattro carcerati di Torino a\'essero ad Arcangelo contano con i russi e parla!Seta con loro di ciò che avveniva .... senza nessun mi.i.tera nell'accantonamento, - come avrebbero potuto quei po\'eri dia,·oli sospettare che ciò significasse « avere rap– porti col nemico»? Nè il Go,•erno nè il Par– lamento italiano ,n·evano dichiarato la guerra alla Russia; i rapporti continui con le auto– rità di Mosca, l'ospltalit.\ conce!-Sa senza re– strizione da parte del governo bolscevico, il ricordo deila libertà ricevuta dagli « alleati russi » dopo la fuga dal campo austriaco - tutto doveva Indurre i nostri soldati a consi• derare amici il paese cd il popolo, fra il quale vivevano. I marln:?i francesi di Odessa hanno ottenuto l'impunità per l'azione veramente arrischiata, con la quale protestarono contro una guerra, che essi ritenevano incoslilu:ionale. E giusto che marciscano in prigione quattro nostri soldati, che tanto poco avevano co– sciell%3di avcr commesso un reato da non tentare nulla per sfuggire al rimpatrio? (giac• chè si lasciarono imbarcare per I' Italia a piede libero). Ancora una piccoJa osservazione, alla quale ci induce il pa~ più ditirambico della lettera del signor Campigli : quello in cui parla del cap. Sanseverino, il quale non soltanto « ha « fatto parte successivan"1entc delle nostre Mis– « sil ni militari in Romania ed in Russia», non soltanto « è una persona conosciutissima « e molto apprcuata », ma è nientemeno - vmile adoremus I - • un nipote del generale « Scipioni •· Ebbene, quando si farà, se si farà, il pro– cesso per alto tradimento dei quattro soldati detenuti nel carcere di Torino - non sarebbe inutile aSM)darc ,erti episodii della atthità del cap. Sanscverino, quando egli faceva parte del• l' Ufficio interalleato per I passaporti pr~so la Missione- Militare estera In Russia, come pure precisare I motivi per I quali il cap. Sanseve– Jino ha dovuto c~ere precipitosaoJcnte ritirato dalla Romania. La questione potrebbe non es. rnrc priva di interesse generale, giacchè l' im• piego di simili « persone conosciutissime e molto apprez.zate » nelle nostre missioni mili– tari e diplomatiche, spiegherebbe almeno in parte quei grandi successi della nostra poli– tica estera, di cui andiamo, senza grande gioia, assapora~do i frutti! Uso CIIE SA QUAt.èue COSA. Abbonatevi subito: la forza di un giornale settlm,u,ale è tutta negli abbonamenti :: :: :: :: :: :: Le adesioni alla Lega democratica per il rinnovamento della politica nazionale, si ricevono presso il Comitato esecutivo della Lega, Via dell' Umiltà, 86, Roma. Gli amici sono vivamente pregatt di non tardare a Inviare l'adesione col loro Indirizzo preciso e con la quota annua di almeno 6 lire (per gli studenti e operai 3 lire). Quanto prima Invie– ranno l'adesione, tanto prima la orga– nizzazione diventerà attiva e fattiva. Adesioni pervenute finora : 172. Carlo Pr<'caccia, Lh·omo. - r 73. Avvo– cato Carlo Ghini, Ce,ena. - 174. Francc,co E\'oli, Roma. - 175. Vincenzo Crakl, Milano. - 1 ;6. Giovanni Dinelli, Spezia. - 177. Giu– seppe Ccml, Spezia. - 1 78. Matteo Marangoni, l'irenze. - 1;9. Enrico Giammei, Roma. - 180. Italo Silvestri, C:h·ezio (Modena). - 181. Filippo Magrone, Trieste. - 182. A. De\'ito Tommasl, Fobello,Sesla (Novara).- 183.Do– menico Cornba, Potrlgnano d'Asi:iisl (Perugia). - 184. Margherita Sacheri 1 Acqui. - 185. Ro– mano Guarnicri, La Haye (Olanda). - 186 Bruno Roselli, Firenze. È uscilo il J'" degli OPUSCOLI DEL– L' "UNITÀ": La riforma burocratica opuscolo di pag. 64. È opera di un gruppo di impiegali e tocca il problema forse prin– cipale di questo critico momento. Tutti in– sorgono contro la burocrazia, ma soltanto chi vi è addentro può conoscere le vie per rimediarvi. L'opuscolo è stato vivamente elogiato dal prof. Luigi Einaudi in un arti– colo del Corrieredella Sera. Contiene ma– teria di un volume, ma per la sua agile forma si legge con facilità e rapidità. Costa soltanto 70 centesimi. Inviare vagi ia a LA VOCE, Trinità del Monti, 18 - Roma (6). I dueprimi opuscoli dtll' " Unità,, sono: 1.· CLEANTO 8OSCOLO, La rappresentanza proporzionale, ceni. 30. 2.' LEGA DEMOCRATICA PER IL RINNOVA– MENTO DELLA POLITICA NAZIONALE, Che cosa vogliamo, ceni. 20. Di prossimapubblicazlon,Il 4• opuscolo: ANTONIO DE VITI DE MARCO, Problemi del dopo guerra. LA VOCE ~~~~~.T~:~ Trinità dei Monti, lii - ROMA fa uscire il seguente volume: La Pace di Versailles a cura di U. Zanoltl-Bianco e A. Calfl: esposizione e critica minuta, decisiva, del Trattalo di Pace, opera di grande attualità. di informazione precisa ed accurata, in 250 pagine di grande formalo; è specialmente notevole per la riproduzione di 20 carte politiche ed etnograliche, a colori, che il– lustrano tutti i problemi mondiali toccali dalla Conferenza della Pace, molti dei quali ancora non risoluti. La critica paziente e fondata su documenti, delle decisioni di Parigi è destinata a deslare grande impres- sione. Lire 10. Inviare vaglia a LA VOCE, Trinità dei Monti, 18 - Roma (6). Deposito edizioni Soc. Gen. Messaggerie Italiane, Bologna. EGISTO CA.SAGU C,rnru ruponso/Jik Tipoerafia Galileiana, Via S. Zanobl n. 64

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