L'Unità - anno VIII - n.24 - 14 giugno 1919

132 disfacimento cli questo suo bisogno cssen– zia.lo . E guai a noi se il Governo insi– sterà a credere più importante il possesso completo del tronco ferroviario Longatico– Triestc, che il controllo esercitato insieme con gli alleati sulle tariffe di tutta la li– nea della. 1\leridionalo, da Vienna a Trie– ste! Guai so esso nbbandoner:\ senza. gua– rentigie lo ferrovie, che portano il movi– mento o la. viti\ al porto <li Trieste! Ma di c1ucat' argomento non occorro che mi occupi ex professo, pcrchè la quo– ... stiono ò stata gi,\ largnmcnto sviscerata nell'Unità. L'ordine del giorno. Il Convegno: considerando che gli antagonismi na– zionali ereditati dalla vecchia situazione nella Venezia Giulia continueranno per un pezzo, anche senza sobilla.doni esterne, ad essere aspri, se lo Stato italiano non s~•guir:\ una politica di giustizia nei riguardi della mino– ranza alloglotta~ considerando d'altra parte che tutto fa prevedere una politica della Jugoslavia siste– maticamente ostile, e che già l'esodo cli gente slava d'ogni ceto sociale indica il deliberato proposito d'abbandonare le posizioni commer– ciali acquistate e cli deviare da Trieste tutta l'att 1 vità slava, boicottando quel porto; a disarmare i nazionalisti jugoslavi, che certamente ~frutteranno lo stato d'..11)imoostile dei ciltadini slavi cl'ltalia pu et citarli contro il nostro paese e creare un pericoloso irre– dentismo; ritiene assolutamente ncc ssario che il l~overno prenda fin da ora impe.:;no cli rispettnrc lingua, cultura e tradizioni !ocall, per moclo che i concittadini sl;1vinon sentano in alcun modo minacciato il loro c:iratterc nazionale. Pertanto ritiene necessario che sia formal– mente garcntito agli slavi l'uso della lingua materna nella trattazione degli affari prc~so i pubblici uffici e nei tribunali, sia loro ricono– sciuto il diritto scolastico con l'istituzione cli scuole che, rispettando la loro cultu1 a nazio– nale, sicno ad un tempo al!.c a fornrnre liberi cittadini ilaliani. Per qu; nto riguarda la vita amministrativa e le provvidenze sociali, si afferma che il decentramento amministr.1tivo, ch'è nei voti della nuova democrazia italiana, debba in– cominciare dalle terre di nuova accessione, le quali, avendo un sistema amministrativo, giudiziario, scolastico più agile, ccl una legi– slazione sociale senza confronto pili avanzata e perfetta della nostr:1, debbono consc1vari i in1atti, anche pcrchè servano come elemento di paragone utilissimo alle esperienze nuove in cui si metterà lo Stato italiano. Rispetto al risorgimento economico cli Trieste, il Convegno afferma che il problema commerciale triestino non si risolve co·1 l'an– nessione o in rapporto con la soluzione del problema portuale cli Fiume, ma solo ottcncnt!o il controllo sulle Ferrovie che clànno accesso ai porti cli Trieste e di Fiume. Per la questione scolastica, il Convegno richiama anzitutto l'attenzione del paese sulla gravità e complcssit;\ del problema, e sul 1Sc– ricolO, che si corre d'ijrnsprir!o, se non si ha la visione netta ch'csso non può essere riso– luto in breve, ma solo con un lungo esercizio cli lealtà e di giusLi?.ia, se non si avrà ri– guardo allè differenze fra luogo e luogo e se si adoprcranno funzionari ccl insegnanti ign<ffi delle condizioni di qllei paesi e privi d'una preparazione di cultura speciale per l'ufficio difficilissimo che devono compiere nelle zono miste e alloglotte; ritiene necessarie le seguenti direttive: 1) mantcacre intatto il più possibile il re– gime scolastico dei paesi redenti, superiore per ogni riguardo a quello impcrfcttis:,,imo che vige in Italia, provvedendo scio a moltiplicare le istituzioni scolastiche popolari e professio– nali, sempre secondo i tipi locali, nei centri rurali; 2) procedere alla fondazione di scuole normali italiane nei mag..,iori centri nazionali, introducendovi lo studi'> della lingua straniera parlata nella regione, e curando che vi si compia colla maggiore serietà, allo scopo di preparare un futuro personale direttivo ed ispettivo capace di rappresentare cd accredi– tare la cultura e le leggi italiane e cli valutare L'UNITA coscienziosamente i bisogni della scuola e degli insegnanti nelle zone miste e alloglotte ; 3) disarmare la propaganda nazionalista jogosl ,1.va concedend('I spontaneamente e subito. ai cittadini d'altra lingua una quantità di scuole proporzionata al loro numero, incomin– ciando dalle ma({istrali, che debbono essere insieme base e coordinamento di tutto il sistema scolastico concesso alle minoranze nazio– nali : ◄) attrarre gl'insegnanti e gli studiosi slavi delle regioni rcden1e negli Istituti dcli• peni– sola, pcrchè acquistino un possesso adeguato della lingua e della cultura italiana, comin. dando coll'istituire a Padova un centro di studi slavi che abbia il compito cli provvedere alla formazione dei funzionari politici, ammi– nistrativi, giudiziari e degli insegnanti delle scuole medie e magistrali Italiane e slave ; 5) finanziare largamente le istituzioni pre– scolastiche cd integrative, coordinandole tra loro cd estendendole sistematicamente a tutti i centri che ne sono sprovvisti, sia per rinvi– gorire la cultura italiana nelle zone grige, sia per ren<lere più sicuro e completo il po~csso della lingua dello Stato ai fanciulli di altra nazionalità. ; 6) in ogni campo dell'atti,•i1,l educativa - esclwia l' btrnzionc magi~tralc dovunque, e le scuole popolari delle zone miste, che devono per ora restare affidate allo Stato - conce– dere :.unpia facoltà d'iniziativa .1gli enti cd alle organizzazioni di cultura del luogo, di qu.1lunque nazionalità esse siano, limitando l'azione governativa :1 sussidiitrli in equa mi– ~ura e controll:1rli per eliminare nel campo ecluc;itivo le lotte e le intolleranze na.-.ionali; 7) per garantire la serietà delle scuole, adottare, a misura che si disponga ciel perso– nale capate, il criterio clcll'esdusionc dall'in– segnamento, nelle zone miste, .cli chi non ab– bia il sicuro po::iscsso delle due lingue ; 8) non pregiudicare con soluzioni affrettate-, anche se :Htr.1enti, il problema degli s1udi universitari a Trieste, contcntando:,i di daré piena efficienza agli studi tiundici e commer– ciai: già. esistenti (Scuola Revoltella), e cli studiare come si possa svolgere nell' a\'\'cnirc questo primo nucleo di stuelli superiori, ,cma fondare facolt:\ ciel tipo tracli?.ionalc, che sa– rebbero inutile e dannosa aggiunta a quelle, gi,\ troppo numerose, della pcniiola. li convegno, finalmente, deplora che il Gover– no non abbia dato prima nessuna assicurazione alle minoranze sia ve, lasciando loro credere che singoli casi cli intolleranza siano espres– sione d'un vero e proprio programma di per– secuzione nazionale, adott,tto dall' llalia, e afferma la necessità che analoghe garanzie sieno richieste anche per le minoranze italiane che rimarranno al cli là del nuovo confine politico'. I corsi d'integrazione Egrtgio Signor Dti-tllort, L' (/mlà che si ç già intrattenuta sui Corsi cli integrazione, àov,ebbe, continuando nella sua campagna, insistere su due punti: 1) già toccato n, gli articoli precedenti: provocare dal Ministero della Guerra la dispo– sizione che gli studenti militari non siano al• lontanati <.lallcsedi uni crsìta ie, o,·e ora tro– vansi, durante i mesi cl' ntervallo tra il r 0 e il 2° corso cli integrazione: e ciò per pcrmet– te,e appunto agli studenti di non perdere in quel periodo di tempo quel po' d1 utile che hanno conseguito durante questo ritorno agli studi. Si rifletta che questi giovani de\'ono superare ant:he esami non compresi nei corsi cli integrazione, non solo, ma che una parte di essi non essendo in debilo d'un soverchio nu– mero cl"es,,mi stanno già lavorando attorno alle loro tesi di laurea, per le quali sono pre– ziosi questi mesi non oberati di lezioni obbli– gatorie e, certo, a quanto si prevede, non stra– ordin.1riamentc occupati dalla attività militare. 2) provocare eia! l\[inistero della P. J. disposizioni definitive circa le modalità degli esami, modalità I cr le quali si assillano e si \Qrmentano, senza venirne a ca1,o, gli stu– denti inte1essati. Sappia il Ministero che vi sono elci professori, i quali non nvcndo ncssunis<:>ima intenzione di abdicare alla villeggiatura estiva, sono deliberati a sbrigare gli esami elci corsi di integrazione cumulaliv,nncnte in due soli giorni, a partire dal primo giorno (6 luglio) stabilito dal Ministero competente per gli esami stessi, e senza concec!crc i! srcondo appello, e ciò in pa1cn1c violazione cli quello che sarcl:-bc lo spirito delle detc1minazioni ministeriali, che, ciancio tempo fino al 3 I luglio, mirano a con– sentire agli studenti un po' di respiro. UNO SHJDENTE. l Il Governo burocratico Chi a Venezia passa dalle Fondamenta delle Zattere nota con meraviglia una quan– tità enonne di barconi e di mac,ne ormeggiate alla riva, S0\ 1 raccariche di c.,sse che sudano grasso cd emanano un odore sgradevole. Quei barconi galleggiano :ibbandonati da più di un mese, arroventati dai raggi del sole, sbal– lottati dalle onde e dalle maree, sferzati dalle intemperie e dalla pioggia. Se voi do1nandate agli scaricatori e ai marinr-ii,che trafficano in quei paraggi. di che cosa siano carichi quei barconi abbanclona:i, vi rispondono:di prosciut– to, di lardo, di viveri \'Cnuti dall'America alcuni mesi fa. - E pcrchè nessuno toglie di qui tanta ricchezza che va a male ? - ~lah ! Mistero. Fcirse perchè ccn c' è l'ordine. Voi assumete informazioni. E scoprite con raccapricciç, che milioni di lire di viveri '"enuti a prezzi di trasporto proibitivi da Nuova York a Venezia, mentre le popolazioni delle terre re– dente e liberate soffrono la fame, vanno in ma– lora nel canale della Giudecca perchè « non c'è l'ordine» di muoverle. Continuate le vo– stre indagini.. e scoprite con crescente stu– pefazione che i barconi abbandonati non sono dello Stato, m.1appartengono a privati, dai quali lo Stato li ha presi in aflìtto. Vi informate quale sia il prazo di codesto noleggio; e sco– prite che ~i I agano 6o lire cli affitto al giorno per oi::-nimaona, la quale con la c.ncstia dei galleggianti che c'è viene sottratta inu ilmentc al traffico del porto. Conclusione: derrate che marciscono mentre infierisce la carestia, sper– pero di denarù nel noleggio di galleggianti abbandnnati in un c:uwle, sottrnzionc delit– tuosa cli barconi in un porto, in cui il tonncl- 1:lggio fa difetto. Co:.ì ~crive alla '/i·i'lm•1a il ..:orrispondente da Venezia. l\la se Venezia piange, Genova non ride. Ecco che cos:i, secondo il corrispondente della 7iibrma rl I Genova, avviene nel J>Qrtodi Genova: « ln darsen I la putrefozione ha rag– « giunto un grado fantastico. Risulta che uno « spedizioniere ha mancl.1to fuori cli Genova « chilogrammi 80,000 di pesce in con,crva per « C(Jncimi. Una ditta ne ha spediti 2400 eia « scrvir::icne come sopra. Un'altra ditta ha « sotto seqllcstro chilogrammi 145 mila di « conserva av~1rL1ta i il seq11estro è st,Jto or– « dinato cd eseguito dall'Ufficio cl' gicnc co– « munale. Un tale che tentava di rivendere << per buoni parecchi vagon_i cli merluzzo ava• « riato trovò uno o~tacolo in~ormontabile nella << legione fittissima di vermi 1 ai quali dovette ,ic lasciar fare la loro opera di distruzione. « Intanto, i prcu.i di queste merci restano << proibitivi. Se il commercio fosse libero - « si <.!ice - il mcrluuo si potrebbe avere « oggi a L. J il chilogram1no; invece si con– « tinua a pagarlo il doppio cd è cattivo. Una « dina ha spedito chi!ogrammi -40 mila di « merluzzo come concirn ·. La direzione mili– « tare ha aHllO una q11antit;\ incalcolabile cli « merci avarbte: solo in un colpo ha consc– e gnato a una ditta kg. 30 mila di merluzzo « perchè sena cli concime: ha mand 1to a « Rivn,olo, yerchè ne fosse ritagliata la parte « marcia, ben chilogrammi 180 mila di pro– .: sciutto e chilogrammi 30 rnil.l di lardo. Si << dice anzi che tale merce, senza la parte « avariata, sia slata spedita nt:llc provincie .: liberate. La stessa autorità militare ha in << darsena 20 mila chilogrammi di ritagli di ~ lardo putrido e ne ha consegnati chilo– « grammi 100 a una ditta ». Ed altra carne ... burocratica marcisce ad Ovada: • da qualche giorno» - ci ra sapere il corrispondente da Ovada al l...avoro di Ge– nova del 2 giugno - « alla nostra stazione -e: si sentiva un fetore nauseabondo. Il ft:torc « partiva eia un vagone fermo da qualche mese « su un binario morto. Tutte le supposizioni « si facevano. Si d ccva anche che nel vagone « vi fosse qualche cadavere, frutto di un de– (( litto. P11rta liar corto alle dicerie, e sopra– « tutto per togliere di mezzo quel fetore am– « morbante, fu deciso di aprire il vagone. « Spett.1colo ! Nel vagone, che era accurata– « mente piombato, si Lrovò della carne con– « gelata in stato di avanzala putrefozione t •· Sperperi di questo genere, se av,·enissero in un'azienda privata, pro\·ochcrebbcro in sci mesi il fallimento della più solida casa com– merciale. Ma avvengono nell'azienda dello Stato: cioè i responsabili sono promossi,'.~e noi pag-hiamo. Cronaca della Lega Gli amici di Genova sono invitati a mettersi in rdazione con Gio• vanni ."1nsalclo, Salita San Girolamo, 8-11, Geno,·a. L'Ansaldo è repcribi'e anche alla As– sociazione Ligure della Stampa, Vico Carma– gnola. Gli amici di Napoli e provincia, che sono disposti a costituire un gruppo della Lega, sono invitati a mettersi in relazione col prof. N. Antonio Romano, Via Roma, 402, Napoli. Gli amici di Livorno sono invitati a mettersi in-relazione con G. B. Poli, Via Carducci, 49, Li\'orno. Gli amici di Catanzaro e provincia sono invitati :l nvtt<.rsi in 1cla– zione con l'aw. Michele Tedeschi, Catanzaro. Gli amici di Bologna e provincia sono invitati a mettersi in rela– zione con Amedeo Dc Flora, Via Solferi– no, 2 r, B.Jlogna. Il gruppo di Firenze è convocato per domenica, 15 giugno, alle ore ro, nella sala della Biblioteca filosofica, in Piaz a ,ùl Duomo, n. 8, Angolo di Via elci Servi. Sono pregati vivamente d'intervenire anche quegli amici che, pur inlcndendo cli aderire, hanno trascurato finora di im•iare l'adcsio11e. Le adesioni alla-Lega democratica per il rinnovamento della politica nazionale, si ricevono presso la redazione dell'Unità, Firenze, Via San Zanobi, 64. Gli amici sono vivamente pregati di non tardare a inviare l'adesione col loro indirizzo preciso e con la quota annua di almeno 12 lire. Quanto prima invieranno l'adesione, tanto prima la organizzazione diventerà attiva e fat– tiva. Adesioni pervenute finora: JGI. Carlo Pardini, Spezia. - ]62. Ettoro Lolini, Roma. - J63 . .A.clelin Borelli, Reg– gio Calabria. - lG-1.. Arcungelo di StilSO Zona. di guerra,. - JG.5. Spellanzoni Al– fredo. n.onrn. - 166. Luigi Snrncino, 1\fi– rn.ndolu. - JG7. Ccsn.re :Foligno, Oxford. - 108. ~fotteo )fnr:1,ugoni. Firenze. - JG9. Gnido Znchcrelli, Firenze. - 170. Giovan Batt-istn. Klein, Firenze. - 171. Vittorio BrUn, Lovero. È uscito presso "La Voce" (Società Anon. Editr., Roma, Trinità dei Monti, 18) il secondo degli opuscoli dell' " Unità ". 11. 2: = lega Democratica = per il rinnmmenlD delli polifita miooale CHECOSA VOGLIAMO Questo opuscolo, di pagine 24, che si trova in vendita presso tutte te edicole di giornali ~ presso la nostra Ammini– strazione al prezzo di cent. 20, contiene il programma votato dal Convegno di Firenze, la base sulla quale si svolgerà la nostra azione politica. È dunque un opuscolo necessario per ogni aderente; non soltanto: è un opuscolo che ogni aderente dovrebbe diffondere, regalare, rivendere ad altri, per fare conoscere nel modo più vasto gli intenti che inspirano il nostro gruppo. Perciò noi lo mettiamo in vendita a chi ne compra almeno dieci copie al prezzo di lire 15 il cento. Tipogr.:Lfi:t.G2!ileian:1., Vi:t. S. Z:i.nobi n. 64

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