L'Unità - anno VIII - n.21-22 - 25 maggio 1919

l 18 ~rrori della no:;tra po!itica estera, i diplomatici francc•ii e inglesi hanno approfittato senza avere nessun ri• guardo di amicizia pel popolo italiano, che era al di là del decrepito tc.stardo, che cercava di metterli nel sacro e che essi riuscirono a met– tere nel sacco. Il trattato Mentre si discute tanto, in Italia e ali' e– stero, del Trattato di Londra, capolavoro in– tangibile (fino al 24 aprile 1919) dell'on. Sonnino, non c;arà inutile che i lettori dell' ll– ni'là l'abbiano sotto gli occhi, nel testo che Pon. Bcvione lesse alla Camera nella seduta del 13 febbraio 1918. Non è il tc-,to ufficiale: pcrchl: questo è t.cnuto scru1..olosamentc se– greto dal Governi alleati, e \'on. Sonnino si è rifiutato di CQmu1,icarloanche alla Commissione purlamentare d'inchiesta sullo scandalo dei cascami. Il testo dell'on. Bevione è la tradu• zlonc italiana di una traduzione francese, fatta sulla traduzione inglese della J\TewEurope, fatta sulla tradur.ione russ<1 che i bolscevichi pub– blicarono, sulla fine del 1917 1 clcll' originale francc-,c. Il testo pnbblicato dall'Oss.:rvatore Romano e riprodotto ~a molti quotidiani della metà c!i maggio, è tradotto, Invece. sulla tr..i.duzione inglc~c senza passare attraverso la traduzione francese. Perciò si notano, fra il testo dell'ono– revole Bcvione Jquello dell'Ossenmtore Romaflo, alcune discordanze: ma si tratta di differenze fomlali sc01 .. 1. un vero e proprio interesse 'iO• stanziale, come possono convincersi i nostri lettori, confrontando gli articoli 9 e 13, quali sono nel testo intero del trattato $Ceondo la forma dell'on. Bevionc, con gli stessi articoli, quali li abbiamo riprodotti in altra pa1te del giornale (Il solito trucco), usando il testo del· l'OJstn'(J/ort Romano. Un'altra traduzione del documento in te– desco, e questa dall'originale russo, ru pubbli– cata dalla Nordt!e11lsche Allgemcù11: Ze,~1mg del 3 dicembre 1917. E anche lo studiò di questo testo ci assicura che la traduzione inglese ri– sponde bene al te!-!t0 russo. }'ino a Che punto, invece, Il testo russo dei bolscevichi risponda esattamente all 1 originale francese, non sappiamo, e non sapremo finchè l'on. Sonnino non 1i decida a mettere aUa luce io forma autentica il suo capolavoro. Ad ogni modo se la forma non è sicura in tutti i partlc >lari, la. sostanza. non è stata mai nè smentita nè rettificata. L · Ana~ciatore ilaliaH.oa Lo,ulra, tnar• chese f.tn1,eriali, su, istruzioni ricevute dal suo Governo, Jm l'onore di. com.u.nicore al Seg1·clario di Stato per gli affari estet·-i, Si,· Ed,vard Grey, aWAm.basciato,·e frm,– ceaesig. Cambon, e all'Ambasciatore russo, conio Deuckenclorff, il segu,cnte memo– rnnclum: I. • lA grandi potcn,o di Fra,icia, G,·an Bretci.gMa, R,issia ccl Italia redigera,uw seta•a t·itardo una convenzione milita1·e, per la quale deve essere detern,itiido -il tt1ini1n.m11, di for,e tn.ilitari, che la R,usia ,arcì obbligala a niettere contro l'AtUJlria• Ungheria, ,iel caao CM qHtsta getti tutte le aue for•e contro l 1 Ilalia. Questa conven.· ~ione Militare regolerà anclae i problemi relatiui, nel un po85ibile ar-mist-izio, iu. flU(ttito e&ai, per la loro stessa natura, tion siano di compote11ea del Comcwclo Su,– pt·cmo. Il. - L'Italia da pa,·tc sm, s'1'mpe!JH.Ci a co11<iurrc la gnctTa con tutti i mezzi ci sua disposieiouc, d'acco-nlo co11, la .li'n,ncici, le, Gnu, Brctay,u, e l<i Russici, e contro [!li Slati elle souo in guerrci con, esse. 111.• Le forze 11avali delle, Francic, e Gran B,·etag,ia. 1n·estera11no aW Italia la loro cdtivc, coope,·azioue, fino a quando lei ftotln austriaca 3ic,, distrutta, o fino alla co11clusiou.e clellc, 1,ace. TA Francia, la Grcm. Brelclgua e l' lloUc, conc/udermu•o itn.mcclic,tamcufc 1rna conveuzioue navale a questo 1·i9uarclo. I\'. • ]Jcc/ic111te il f1tf11ro fra/foto di pace l 1 Jlnlic,. l'iccccrci: -il 'frcntitt,.o; tutto il Ti- 1·olo mcridioualc, fi,ro alla sua frontiere, gco9,·afica e 1u,fu,-alc, il Brennero; la città L'UXITA o:-a abbiamo il diritto di protc"!tarc e do!Jbiam<,protc.,tare. )la prima di prote-.tarc c.."Ontro gli altri. perchè non prote• '!ltiamo contro ... noi ste~i ? La 1>0liticaestera dell'Itafia dove,·ano farla i diplomatici della Francia e dcli' Inzhiherra, o il nol4tro l\linistro degli esteri? di Londra cli '/',-ieste e i suoi diulorui; la Conl.ea cli Go,-izia e GnulhicCI: r;ufen, Jslri<i fino ol Qua r11e1·0, com11resc,. \ ·01oscc1 e le isole istrione, Cherso e lA1ssin. come nuche le mit1ori isole di Pfon1il,:, IJuia, C<rnidoU. Pa/ozz11ola, Sau. Pietro .\'erocio. Asinello e Gruica, coi lo,·o t'iciui isolotti. Xota z•.- Daudo rsu11zio11e e,. ,,mmlo è dello 11ell'c1rtict>lo I V. lei linee, di frm,tit"ra sc,rù froccic,ic, lutt!JO i sco11c111i p1111ti: dalla vcUn dcli' Cmb,-ilc, ccrso tiord, allo Steltio: poi 1111190 lo sparlic,cquc delle alpi Retiche, fino alle Bot·[Jcnlidei fiumi Adige e .Kisoch; 11oi att.rovc,·so i monti Rcschen e B,·e1111ero, e le cim.. c E'l:J e Zillcr. l,a fronUen, quindi picua ri sud, loccanclo il monte 'l'obfach per 1·ar1!Jitrngc,-o l'attuale fronticr<i della Cm·· 11,iola, che è J)J'esso lo Alpi. h,mgo qncstc, frontiere, le, lince, toccherà. il/oulc ~fa,·vis, e seguirci lo spo,·tic,cquc delle Alpi Gi,,..lie, oltre le eresie cli P,·edU, llftrn9art e Tri– co.-no, e i p<1ssi cli l'oclbe,-do, .Pocllottskoe Idria. Di qui lei liuca t•olyeni in clfrezio11e cli s1«l•eBl 't'Crao lo &Juieeber!J. i,a, •modo da ·non incllfclcre 110I te,·rito,·io italiano il bacino della Saca e i suoi a/{ltf..e11ti. Dallo &hneeber!J la f,·outien .. scenderci t·erso lei costaJ iuclucle11clo Castua, Jlat119lici e l'o– losca come <lislretU ilcrliani. r. · Kelto steaso ,uodo l' Jlalia ricei,erà la pro·vittcia della J)o/mcu~ic, 11efla sua al• luale esteu.sioHe,iucl11clc11do iu più a( norcl Lissm·ikc,. o 'l'reviujc, e <il sud fullo il ler· ritorio fhw ad ·rum li11ca p<lf'lcnle dCIImcu-c vici110 a Puutu l)lcmkci (fl'<i 'frctt't e Sebe- 1tico), e sc{Jrwutc lo spa1'tiacqnc v,n-so est, in mollo da 1,orrc 1°11, ter,-,"torio italim,o tulle le volN i ctu'. /iumf. sboce<ou)in "ar .. p,·easo n Sebc,iico, cioè il Cil.-olct, K rkci e Butisnjicci, coi loro aflluenli. All' ]l(l/ia cmc/10apparfcrramw 1.Hfte le isole u 11.onl e a 01.:est della costa dalmafr,, it1coniiti.cia11do da Premu la. Selvo. lllbo, Skercla, l\laou, Pa90 e Pm1tacl/tt·ci a ,iord. e arrivcmdo a llfeleda a s11<1 1 co,a. l'aggiunta delle isolo cli S. A11d,·ea, Busi, Lissa, Le· Bitta, Tercola, Curzola, Caeza e I,aaosta, e trdti gli isolotti'. e scoyli'.circostanti, e quindi ancJ,e Pelaaosa. •ma8cuza le isolo cli Crrati• de e Piccola Ziroua, Buja, Solta e Brazza. Sc,r(mno 1ie1ttral;zzctli: 1° l'intera coste, dc,. P11m.tciPlanka, a no,·cl, crllri eslt·emitcl meridionale della penisole1 <li Scrbbi<mcolloa sucl, questa, pe· t1taola essendo ittcl11.sa 1 1.ell(, zo11c, neutrale. 20 Pat·te delle, costei eia un. punto a 10 chUometri a sucl cli Rag11sc, Veuhia fino al fiume Voju.satt al sud, così dc,.ittcludere n,ellc,. zonn ueutraUzzata l'intero yol{o cli Caltaro, coi po,·ti tli.. A>ttivan', Dtflci· 9no, Smi Giovanni cli 1lfecluae D1f..rozzo; con la riserva che i cliritl i ciel Jlontentgro ,r.ou . (levotto essere lesi, in. quanto essi si fondcmo sulle dicltinrc,=io,ri scamlriole fra le parti contraenti ùi apJ'ile e maggio 1909. Questi diritti esse11clo ,,-,'conosciuti soltanto per l'nlluale lc,·n'lorio ciel .1.lloute11e9ro, essi no11, sarmmo estesi alle ,·eaioni e ai porti che possano essere iiJ av,;cnire asseauati al 1lf01ileu.cgro.. Ma l11lfo le restrizioni legaU, che t'i!J1uu-dano il pn,·lo cli lhttivcwi, alle q11afi il ilfou.fcuey,·o slcsso diede lei sua, adesione nel l!J09, ,.;nicmr,ono in vigore. 3. Tutte le isolo 1w110 c,,14se9nate all' ltrrfia. Nola 2. - [ SC!JUC1tti disl retli s11ll'Ad·rici– tico sarnnno per opera t.lC'lle Polrnzc del- 1' lnlcsa intlusi 11cl ten·it01·io clcllciCroazic,. Serbia e Mouteuc91·0: A nord dcll'lldric,lico. /'i11fera costa ci pa,·fire (lai 90/fo di Volosca,presso lo. fro-n– licrci cl'Italia, fiuo olla frd11/ierc, setten· friouale clellc, Dalmcrzitl; com1n·c11cleudo I" intera cosla che ogµi appartiene all"Un– ghcria, r intera c·osla cli Croazia, il porlo di Fiume e i picC'oli po1ti di Nevi e di Car- Jopago. e ('05i Je it-ole di \'rglia. Pen·ic.-v. Gregorio, i-ali e .\rbe. A s11cldell'Acfriatico. e/ore la Serbia e il Jfo11le11e9ro souo ;u/cres•ali. /'iulerc, costa da, Puniti Pltwka al f,'uwe /)rin. cou 9/i impor/mili rorti di Spalulo. Rc ,9u.sa . Caf– laro, A11lfrc,,-;, 1)11/cignoe Rtrn Gio,;c11rni di.11led1w 1 come nnche lr i~olr di Grande e 1-'icrola Ziro11n, Buja, Solla, Brazza. Ciklia11 t' Cal:uuoll11. L' pori-> di 011razzo p11ù cssel'C c,s.~e- 9nafo flllo Stello ,11tro111cllc1110 iudipencleulc di Alba11ia. l' I. I/ ffoli<i ofl,,,.,.(f iu pieno dominio Yalloua, risolo di 8m1scuo, ,,,, lcrrilorio clicstcnsiouc s11flicir11frda assit11ra,·la rou– lro pericoli rii uaturo militore,u111n·osgima– lframe11lr fra il fì11mr roj11ssa al 11orcl ecl all'est. ecl il disfrcllo ,ti &imcu· al sud. l'll. OllrnttHlo il 'fre,rti110 e I' fsfrica. per l'crdicofo 4•, ln nalma::ici c lo isole dcll'Affric,lico per l'al'licolo o•. ed rrnchc il golfo di lFolloua, I" Italia ~i obbliga. in caso che :-:.ia formalo un pittolo Sia lo nulo– nomo e nculriiliz;,,alo in .\lbani,1 1 a non oppori;.i al pOF,,:f,,:j}tilp d '~idcrio della F'r-an• ciu, t.lC'llu(iran Brfltugnn o dt'lla llu~sia di spal'lire i dh)l1·rlli :,:C'ltcnlrionali o me– ridionali dcli' AI bnnin f'rn il ~lonlrnegro, la Serbia C' la Grrci11. l,a costa mcriclio• ,wlc dcfl'Afbcrnin, tlo/la froulic1·t1 elcilcn·i• to,·io ifali<rno cfi \'alloua a Capo Slilos, clece essere 11rulrllfi~::at1J. All'Jtcrlia sorci co11cesao il dfrilto cli diri!Je.-c, le rtlo::imti es/ere clcll'Albcmia: iri 0911i ccisoI' Jfotiet sor,ì. impegnala acl assi– curare <ttfAlbaui<i ,w territorio su/(tcict1le· 111c11te ompio dea permettc,·c alle sue fro11- tie1·e cli co11yi,wgersi. n quelle della Grecia e clella S1..•rbia cid est del la90 cli Ochricla. VII(.• l' llnlic, oltcrnì il pic,to clo111h1io di.. tulle le isole del 1Joclccam1.eso, 09gi eia CRscioccupate. IX. - J,ci Frrrncic,, lei Gnm Bretaguc,. e lei R11ssict riconoscono come un assiomci U fa/I.o cito l'Jlalfrl è iutcrcssala c, •mc111-tcnerc l'eqwilibrio poUUco •nel llfcdilcrraneo, e cioè in q11el/c,.. pal"lc che coufìnc, colla zo11a cli J1clafic,,lot•c l'ltalici ha !Jicì acquistato spc– cicili clil'illi ecl·111tcrcssi slabiUU nella COJt– vmrzionc ·ilolo·brilam1icc1. En zona elci as– scg>Ku·si all' Jletlia 8lll'(Ì 1 ci tempo debito, fissata iu armonici cogli iuferessi.. 1>ilaU della _F,·aucin e ,lei/e, Gnu, B,-ela9ua. Ugualmente clccouo e&JJerctenuti i,1, conside.,-c,~im,e gli iutere&Bi dell'ltalici au• che nel caso che le Poteuzc nurntenessero, per 1111 ulteriore pe,.;oclo. l' i1I ,,;otabil ;u,. delle, Turcltia cl"Jlsiet, o aoltauto 1,rocedes– sero fn, cU esse acl una cleU11iilatio1J.e fii sfe,·e d'influeu:m. Nel caso in cui Francia, Gran B1·cla9na e Russia occupi,to duran– te lei pl'cseutc 911.crrci diatrclt-i dell'Asica. T1u-cc,., l'intero disfretto confì,umle cou A(lc,.. Zia e soprcf.. clefìnifo i11, t:ia di maasi-111.c,. 1 sani 1 ·iservca.to c,ll'Jlalia, che si riservci li clfril/.o cl' occu,pa rio. X.· ln Libici l' .ltoli<, ottcrnì il ,·icono– scimeuto di tu/li quei cifri/li e cli tutte qrf..elle prerogative finora riac,·vote al Snltmio 1,er il Trattalo cli Loscuuia. Xl. • L' ]Ialiti ricecerc\ ·un co11lributo 1nilitare {?) corrisponctente r:ltctSMaforza ed ai snoi sacrifizi. Xl I. - L · llnlia. si associa allei Dichia• razione fatta dalla Francia, Gran. Brela– !J"cr " Russic,, prr lei quale i IA,09l1i sauli ,naomettcuu· duo110 csse,·c loaciali ili pos– sesso di ,,mo Stcilo maometlcmo i11dipeu– clc11te. Xl Il. - fu. caso di 1111.' cslensio11e clei possedimenti colon io li frai1ccsi e btita:nuici in Afl"icc,. a gpC'scdella, Genncwia, le, b',ran• cici e la, Gran llrofagna riconoscono al• l'Italia ·h, priuc;pio il rli,·itto cli doman– dare per sò stesse, cedi compeusi, sotto forma <li 11110 eslcusionc dei s,ioi possecli• mcuti ilt 'Jfrifrca, Somalilautl e f,ibia, e nei clistretli colonic,li che co,1{ì11(mo con colonie frcmcc~i e bl'itanuicl,e. X I\'.• La Gruu Brefo91w s· impeona cli fcicilitarc c,ll' ffolic, imm.edialame11le e ci (cn:o,·erofi courli:ioni lt, couclusio,,c cli un prestito su' mr,·coto cli l,<mclro, ammon– i.ante a non meno Lii:")() milioni di :::terline. xr .. Jr"'rmicia, nrclJI Brefayuo e Rllti&ia st. 1mpe9nauo ad oppog9ia,·e l' llalia. iu quauto e&so 11011 permette, che ,·apprese11,– ta11Ji dellcr &rnta ede atolr1auo a::io»e cli– plomalica per Ili co11clusio11e ciel/o pace, per la sistemoziot1c ,le/le qucstioui coJJues– se colla 911err<L X \'I. • _1/ presc11le fratlato tleL'e esseJ·e tenuto SC!Jl"CIO. Pe,· q11m1l0 l'i[JIICIJ't/(I l'atle– siouc clelr Italia allri dicltfru-aziono del 6 scttemh,·e 1914 (il Patio di li-0nd1·a. coufro le paei scpa,-ole) esso sani pt1bblicnto sol– tcmto dopo lo dichian,:ionr cli aue,..,.a do parte cieli· lla/ici o al/' 1/alia. • I 1·apprC'sc11tl111ti clclla F,-crncio, della Crt"att Brela9uc, e <lclla Russia, csscHCLO ,mrnifi elcipoteri ucccBSllri, si accorcforono come segue col rnpprcse11lm1te dcli' ]tedia. che [11 pure aulori;:;:alo ,tal suo Gorei-110 e,. que.ato scopo: • .F'raucia, Gra11,Brctaaua e Russia <li· chiara110 il loro J1icuo accunlo cou questo memorandum p,·eseulc,to ad esse cfol Go· 11er110 itali,wo. Co11riyucu·clo agli articoli 1, 2, 3 (relativi aliti coorcli11<1::iotte delle opcrazioui 111-ifilari 1,oval,' delle quolh-o pote11,ze) l' llc,lio dichim·a che essa enfrerà in guc,..-ci attivm11cnle appc11a JJOBsibile, o in ogni caso t,011, più fonti di ,,,,,. 1uese dopo la {ì,·uu, del p,·cscuto cloc111mmto vor cottto delle porti conlracuti. « Fh'uwto iu q11allro copie il 26 a1wile 1916. « Ed,vm·cl Gt·e!J, Julca Camb011. Jua.pe– riali. Bcuckeuclorff. • L'ultimo sproposito (C(/ISllltl) Un accordo diretto fra Italia e Serbia ml problema adriatico si poteva e si dove\'a of• frire dal nostro Gov1.:rnonella primavera del 1915 per preparare l'intervento dcli' lta.lia nella guerra in perfetta concordia con la Serbia. Questa era a Scraje"o, ma esaurita dagli otto mesi di guerra. precedente, con l'e– sercito decimato dal tifo petecchiale, bisc gnava del nostro aiuto. Trattative dirette, fatte in quel momento, purchè non si fosse chiesta 1 da noi la Oalm:azia, s:ucbbcro certa ... mente arrh-ate a felice resul~ato. Ma l'on. Son– nino non volle saperne a nessun patto. A chi gli proponeva di ricevere Francesco Supilo, rispondeva negativamente. E combinava con la Russia il trattato di Londra. Venuta meno questa occasion1:, se ne pre• sentarono altre. Dopo la disfotta della Serbia, nell'estate del 1915; dopo la pace di Brest Litowsk_r; dopo la vittoria nostra del Pia ,·e. L'on. Sonnino non ne \'Olle mai sapere: aveva in tasca il trattato di Londra, e tanto ba. stava. Il momento più favore,·ole fu fra la difesa vittoriosa del P,ave e la batl3glia di Vittorio Veneto. La Germania, allora, non era ancora disannata; l'Italia, vincitrice della battaglia del Piave, poteva essere generosa per gli altri ed esigere giustizia per sè, minacciando an– che la pace separata se gli alleati si fos~ero dimostrati sleali - minaccia che oggi non (a nè caldo nè freddo a nessuno. « Pensano molti - scrive\'amo nel!' Unità « del 7 settembre 19t8 - che i:;I debbano « evitare le cosi dette « rinunzie anticipate », « per a,pcttare la fine della guerra, e trattare « sola:i ente allora le condiiionì del:a pace « adriatica, come cli tutt~1 la pace mondiale. « Coloro che pensano cosi nCJnvedono che, « se il problema n1Jn viene ncs:unina to e dc– « ci-.o de,finitivamente ,o,, la parteripJ.;iont:dè– « gli Sla'i C11ili prima della b1e della guerra, « e al più prc:ito, l'Italia i,i tro\'cr.\ ad arri• « \'are al momento delle :,,i~temazioni finali « nella condizione di un liti~ontc, che ;1spetta « la ._ ..·1tcnz1 degli Stati l"niti in~iemc con « l'altro litigante, t·hc "iarebbcro gli !ola,·i: ar– « ri\'e:-cmmv alle trattati\'C ' e.li I :,ce. non nella

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