L'Unità - anno VIII - n.15-16 - 12 aprile 1919

a procedere, pili spesso che ora non faccia, ad esami di coscienza. Per esempio, egli s'è ascritto ad un partito che tende alla separazione dello Stato e dalla Chiesa; ma ecco che su l'oriz– zonte politico sorge un n~ovo problema, la protezione c.loganale dell'agricoltura o dell'in– dustria nazionale, oppure la legislazione del lavoro, in forma di « questione delle otto ore,. od in altra forma. L'e.lettore non potrà più, in questa nuova circostanza, « seguire il suo par• tito • automaticamente : :1 pnrtito formato per la separazione dello Stato dalla Chiesa, anche se non è ancor disciolto, sarebbe incapace ad offrirgli un indirizzo, giacchè i suoi membri, uniti su la questione d'una Chiesa di Stato, professano opinioni opposte circa le «otto ore». L'elettore sarà dunque costretto a farsi una opinione, o un priD(ipio d' piniooe, per sa– pere a quale partito si aggreghen'l questa volta : a quello che è ostile a qualsiasi legi– sla:r.ionedel lavoro, o a quello l-he ne esige una. Cosi il cittadino, che è oggi incoraggiato e spesso anche costretto a rinunciare al proprio giu izio, sarà an,:i stirnolat•) ad esercitarlo; l~a de11a sua vJlontà e l'attività del suo spiritot. anzichè essere addormentate, saranno tenute deste. La pigrizia m~:ntale essendo scossa, quc'"ila della coscienza lo sarà del pari, poichè l'una è legata all'alt:a; chi non eser– cita affatto la propria mente, perde l'abito di consultare la propria co3cicnza. L'intelli– genza e la coscienza più vigili daranno un scn5? .Jtiù forte della responsabilità indi– viduale. Questa sarà tanto più stimolata, in.quanto il nuovo metodo accrescerà incomparabilmente la libertà morale del cittadino, pu1 rinforzando la disciplina senza la quale non è possibile alcuna azione comune, che richieda il con– corso cli una mottftttdine. L'adesione del cit– tadino ad una organiZ7.azione a scopo unico sarà naturalmente senr.a restrizione e senza riserva: circoscritta ad una causa determinata, essa sar~ più intensa ; con l'occhio fisso al fine unièo da conseguire, il gregario seguirà la guida senza guardare a destra nè a sinistra. La subordinazione dell',O, che è il fine della disciplina e della base d'ogni associazione, si manifesterà qui in modo completo, e tuttavia sarà per il cittadino un sacrificio facile ma non degradante. La subordinazione assoluta detl'IO non è alla portata che d'un angelo o d'un bruto, per servirsi della celebre antitesi del Pascal. Il nuovo metodo politico permetterà al cittadino di subordinare il suo iO come uomo. Non esigerà nia.1 JÌ deposito integrale della sua personalità a beneficio di un fondo comune : non gli ri– chiederà che dei versamenti parziali. ora in una circostanza ed ora in un'altra, lascian– dolo sempre libero di disporre di sè stesso per tutto ciò che non riguarda la congiuntura in questione. La disciplina, che non gli sarà affatto di peso, non lo abbasserà nemmanco: st1ettamente limitata nell'applicazione sua ad una circos!3nza particolare, essa non potrà più asservire la coscienza ed il giudizio indivi– duale. Al contrario, la natura ristretta degl'i,mpe– gni presi dal cittadino manterrà in lui l'indi– pendenza di ~pirito, come un fuoco ch'essa non lascerà estinguersi. A qualsiasi gruppo si a:,soci, egli potrà selupre dissentire dai con.sodati su tutti i punti che non siano quello che li avrà riuniti. Legato, rispetto ad un problema, a certe persone, il ciltadino si affranchera da essi non appena si tratterà. d'un altro problema: e questo gli da1à dei nuovi consoci, i quali, alla loro volta, per– deranno ogni influenza su di lui ccrue avranno in vista un altro scopo, e così all'infinito. ln tal modo, alla libertà di spirito individuale saranno garantite vie :,enza numero, che la porranno al riparo e le schiuderanno <leirifugi inviolabili dove potrl raccoglier:,i, ripigliare possesso di :,è per scegliere la direzione da prendere. In una parola, poichè non si Jarà t .tto intero, il cittadino, dandwi, si sentirà .:,empre padrone di sè stesso e potrà sempre 1 ealizzare la propria libertà da uom.:>libero. Per la sincerità. Col nuovo metodo, le opinioni, im·ece cli essere riunite a casaccio in un amalgama di– sparato e tratten,1te meccanicamente nelle cornici fisse dei partiti permanenti, potranno classificarsi a volontà, secondo le kro affinità naturali, in categorie omogenee. Un libero~ scambista nemico dell'emissione illic:::itata di L'UNITA mnneta non sarà più costretto ad allearsi al partito protezionista perchè questo ha creduto bene di dichiararsi contrario all'emis~ione libera. Un partigiano del loca/ velo in fatto di com– mercio degli alcolici non si ,edr.\ più costretto a votare per lo ltome-rnle irlandese per il fatto che il partito il quale rivendica lo homt-n,le ha acconsentito a far suo anche il loeal vtlo. Le que:itioni, sulle quali gli elettori avranno da pronunziarsi, non essendo più ingarbugliate, tutti potranno pronum:iarsi senza sottintesi e · senza equivoci. Non si p'ltrà più far violenza all'opinione come nel sistema dei partiti permanenti, dO\·e si vedono gli organizzatori dei partiti modifi– care la p1opria politica come un impresario di teatro cambia il suo cartellone, introdurre dal– l'oggi al domani nuo\·i articoli nei loro pro– grammi ed imporli ai propri seguaci in forza della disciplina di partito, senza dar loro il tempo cli afferrare gli elementi pC:mi del pro– b!ema posto all'improvviso. Privato dell'appog– gio fittizio della ragion sociale d'un partito permanente, e presentandosi in nome pro- 1>rio davanti all' opinione, ogni problema dovrà. per amore o pet forza, cercare di ac• quistarsene il consenso. lavorarla con un lavoro più o meno lungo, abbia poi la soluzione ad cs.!!erepositiva, od abbia a(! esser negativa. Ciò è quanto dire che i metodi di propa– ganr!a politica cambieranno, Si sarà meno tentati di far uso di quei metodi sensazionali, che mirano alle emozioni cd ai sensi, perchè saranno meno utili. Posto dinanzi ad una questione determinata, che occorrerà far com– prendere alla moltitudine, e dove non si trat– terà per nulla della sorte d 1 un partito, si avrà bis0gno piuttosto di convertire gli spiriti, che di prenderli d'assalto. L'educazione politica delle masse nel vero senso del termine diven– terà possibile. Oggi essa è un'impossibilità ma– teriale, cosi nel tempo come ne11o spazio. Quando, per ragioni di tattica di partito, si solleva una questione inopinatamente, in vista della prossima battaglia elettorale, non si ha più il tempo di illuminare la fede degli elet– tori, anche se si volesse farlo: non resta che agire su la IJro immag' nazione, stordendola a colpi di grancassa per portar via i voti. Quando la questione non si presenta inopinatamente, quando non è il tempo che faccia difetto per farla entrare nelle menti, allora è l'ingombro del programma composito, del quale essa fa parte, che vi si oppone ... Col sistema delle organizzazioni tempora– nee per finalità uniche, tutte queste difficoltà scompaiono. Un partito potr:\ e dovrà consa– crarsi interamente alla propaganda per la causa particolare che cerca di far trionfare ; non avrà altro mezzo, c-hequello di farsi apo– stolo; ogni poUice di terreno non sarà gua– dagnato eia esso. se non a costo di sforzi com– piuti per conquistare gli spiriti. Nessuna opinione potrà imporsi, -.e non avrà conquistata la maggioranza del paese; ma nessuna opinione, nessuna rivendicazione si troverà esclusa senz 1 altro 1 comc~cça1e pcrchè non combacia con le vedute od i calcoli dei partiti esistenti, o perchè sembra presentarsi prima del tempo. Ogni rivendica– zione politica, las_iata libera, dal nuovo 1ne– todo, di svilupparsi come una pianta al so:e, potrà maturarsi, se ha linfa vitale; e d'altra parte durerà mille volte maggiore fatica ad affermarsi nel nuovo metodo, che impone a tutte le opinioni un tempo di prova naturale, ignoto nel sistema odierno. Per la serietà. li restituire la lo o autonomia ai problemi politici, non solo contribuirà a liberare l'opi– nione, ma non potrà mancar di moralizzare quelli che sono tenuti a rappresentarla nello Stato, gli uomini politici, e di cagionare in generale u·l cambiamento sons bile nei rap– porti degli elettori coi loro mandatani, dei governati e dei governanti. Nel regime attuale <lei partiti permanenti, oon proJ:rammi omnibur, u, candidato od un deputato è, nella gran– dissima maggioranza dei casi, di necessità uo ciarlatano. Non solo egli dev'essere in ma– teria politica una specie di dottore ,k omm· re scibili e/ dt quibu.sdam alù"s, avere su due piedi una soluzione per tutti i problemi possibili, ma deve impegnarsi a risolvere questi proble– mi, per varii e numerosi che siano, alla più breve scadenza. Deve far promesse a dritta e a manca, e poichè gli è impossib:le mante– oerle, diventa un mentitore di professione, bcnchè in fondo non sia forse peggiore· degli altri uomini. La « necessità che non ha legge» lo porta, suo malgrado. a mettere in soffitta la verità, la sincerità, la dirittura. Ma, una volta che il nuovo metodc, avrà introdotto il raggruppamento degli elettori secondo i problemi del giorno, il candidato o il deputato, invece di rappresentare l<l parte del Don Giovanni di ì\folière, potrà e dovrà scegliere e sposare , ncstamenfe la causa, che si sente capace di difendere. P<,trà, senza dubbio, dar la propria adesione a più di una rivendicazione politica, offrirsi come campione a più di una organizzazione e ricerca~e i voti dei loro gregarii; ma avrà un evidente interesse a non sovracariccarsi di cause da difendere, giacchè più si specializzerà - per così dire - e pili grande sarà la fiducia che inspirerà agli elettori interessati, e più viva sarà la JJre– mura loro di votare per lui. In genere, cor– rerà rischio cli prender più voti di quanti non ne guadagnerà se si disperderà fra parecchie cause, qualora esse non siano più o mene affini. Avrà un tornaconto a far la sua scelta. Se è un uomo di convinzioni, inalbererà la bandiera della causa che più gli sta a cuore; se non cerca che il successo, do,•rà dar prova di fiuto nel discernere la causa prepoderante dkhia– randosene fautore. Cosi sarà indotto ad assu– mere sempre un atteggiamento netto e franco, anche se obbedisca a calcoli interessati .... Quando il criterio del merito personale sarà così rimesso in prima linea in luogo del cri– terio convenzionale di partito, gli uomini di valore avranno maggiori probabilità di riuscire; non saranno più di necessità messi da parte dai politicanti che si fanno forti dell'ortodossia di partito. Per di più, la molticiplità delle organi7..zazioni politiche cd il loro carattere speciale favoriranno la nascita di questa /lite. Il nuovo metodo introdurrà così dappertutto più luce ed imporrà maggior franchezza, mag– giore sincerità. In breve, contribuir:\ ad ele– vare il livello morale degli elettori così come dei mandatarii del popolo, dei governati così come dei governanti, togliendo ·a ciascuno l'occasione tentatrice, mentre d'altronde con– tribuid al medesimo risultato stimolando io essi il senso della responsabilità: metterà cioè ~n opera i due mezzi che esistono per mora- izzare gli uomini. Il metodo dei partiti tem~ranei ad oggetto unico porta così un priÌicip10 dr' solu:r.ione o u~ dei mezzi per la soluzione della maggior parte dei problemi politici, che si pongono nella democrazia. Questa virtù del nuovo metodo sta in un semplice ma grande fatto: che esso è fondato sul principio v1tale dell'or– dine di cose uscito dalla rivoluzione demo– cratica, sul principio dcli' 11m"o,u sosliluita all'unild. M. OSTROGORSKJ. Gruppo di Firenze Gli amici di Firenze sono invitati a riunirsi domenica, 13 aprile, alle ore r5, nella Biblio– teca filosofica, Piazza Donatello, 5, per pren– dere gli ultimi accordi sul convegno dei gior– ni 17-18-19 apr.ilc. " Gruppo d'azione ., di Torino [. Domenica, 30 marzo, alle tre r5, 3i è radunato il Gruppo torinese d'azione. lnter"en– nero 32 aderenti. Fu adottato, con leggere mod16t.:azionifor– mali, il regolamento provvisorio del gruppo fiorentino. Sull'indirizzo generale di propaganda so– ciale e di azione morale, gl' intervenuti rileva– rono il desiderio universalmente sentito di rinnovamento della vita pubblica; e il gruppo radunato intorno alt' Unità può dare i migliori affidamenti di onestà e di capacità. Sulla questione preliminare, che sorge spon– taneamente, se il gruppo degli amici dcli' 0111i'à debba di\'entare partito, o mantenere il suo carattere di centro di libera discussione, si di– scute a lungo, ma non definitivamente. Si ri– leva come la soluzione di questo problema, dipendendo dallo stato di animo individuale 95 di ciascuno, la sola cosa che si può fare util– mente è vedere quanti sono favorevoli e quanti contrari, sospendendo ogni decisione in attes..1 dei resultati del prossimo convegno di Firenze. Dalle questioni di massima ,·enendos: allo studio dei problemi concreti, si decide di di– scutere nelle poche settimane, che separano dal con"egno fiorentino, qualcuna delle più impo1tanti ~ifonne improrogabili. Il gruppo t ,rinese fis:;erà su queste il suo pensiero, e riferiranno in suo nome al convegno generale i relatori nominati a rappresentare il gruppo. L1 seconda adunanza si fi!JSaper sabato, 5 aprile. alle ore 21, ne11a stessa aula. Riferi– ranno Piero Gobetti sulla riforma elettorale, il prof. Einaudi e il prof. Prato sulla questione della terra ai conta,!ini A far parte del cons:glio diretti,·o sono nomi– nati LugMo, Porri, Gobetti. 11. Sabato 5 aprile, alle ore 21, si sono adu– nati nuovamente gli amici torinesi dell'Umi'd. Riferiste Gobetti sulla ri~orma elettorale. li gruppo si tova d'accordo nell'insistere sul– l'eleggibilità ai venticinque anni, sul voto alla donna, e specialmente sulla rapprcser.tanza proporzio,;ale discutendo i partico]ari di questa rifonna, il gruppo è d'avviso che la circoscri– zione debba essere quanto più è possibile lar– ga, e che si debba limitare il iù possibile l'inOuenza dei partiti. È necessario inoltre te– nere presente il pericolo gra\·e di una forte astensione delle classi rurali, che s; può vin– cere solo con un intenso movimento di propa– ganda rontro la concezione del deputato schia– vo degli elettori. Si discute infine la questione della propa– ganda da svolgere nelle classi popolari. Il gruppo d:dde di radunarsi giovedì 10 aprile alle ore 21 nella stessa aula Ili dell'Uni– versità per iniziare la discussione del problema della terra ai contadini, e della riforma del– l'amm ·nistraziooe pubblica. I lettori dcli' Umi'd, che vogliono far parte del gruppo di Torino, oppure vogliono costituire gruppi nel e altre città piemontesi, si rivolgano a Piero Gobctti, in via XX Settembre, 6o. Brescia e provincia 011 amici dell' " Unità n residenti In Brescia e provincia, che sono disposti a costituire un gruppo d'azione, sono Invitati a mettersi In relazione col pro– fessor Augusto Monti, R. Liceo, Brescia. I più provati Gli ufficialidi complemento e di M.T.studenti universitari sono stati fatti rientrare ai centri di mobilitazione per completare gli studi. Essi non avranno altro obbligo che di presentarsi una volta al giorno al Comando, da cui dipendono. Del resto saranno liberissimi e non potranno venire impiegati in alcun modo dalle Autorità militari ln altri termini, lo Stato pagherà buona parte delle spese occorrenti perchè si formino la posi1.ione dieci o dodici mila per– sone. abbiano o no fatta la guerra, sieoo uomini maturi o giovani del 99· Invece gli ufficiali nrn studenti delle stesse classi rimangono sotto le armi, impossibilitati a sistemarsi per l'avvenire. Peggio ancora, mandando in congedo o in licenza gli uffi– ciali studenti, i corpi, specialmente i corpi mobilitati, sono rimasti sen7,a ufficiali, e quindi s'è dovuto sospendere l'invio in congedo degli ufficiali anziani: perciò stanno per essere con– g;e<lati i militari di truppa fino alla classe dcli' Sq; ma degli ufficiali dalla classe dell"86 in poi, nulla si sa. Forse si potranno congedare ancora due o tre classi di ufficiali; ma poi - se non saranno state sciolte molte unità - bisogner:\ fcmrnrsi qualche tempo per evitare che acrada un mezzo disastro. Cosi gli ufficiali delle disgraziate così dette c1a/si libiche dal!' 88 al '92, che fanno il mi– litare da tempo immemorabile 1 e hanno avuti gli studi o la carriera interrot!a, e la posizione dissestata forse per tutta la vita, debbono restar sotto l'armi aflìnche gli ufficiali pii\ giovani si possano fare una posizione con tut·e le loro comodità. È questa la sapienza dell'Italia ufficiale I a. d. s.

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