L'Unità - anno VIII - n.15-16 - 12 aprile 1919

94 sione, eh.e clovrebbe ser vi,·e a chiarire se esiste fra quegli 01nici clell'• unità•, che mm. fanno pa,·te di nessun pcu·tito e vo,·– ref>beroo,·gmiizzc,rsi per un'azione com.une, una 1Jerfetta conco1·dic, sugli o,·ù.m.tamenti generali della even'1tale azion.e. Frc,, gli clementi d'i quel concetto fondc,– t>ientale e preciso non e· è la. ,·epubbUca. Questo è evidente. La repubblica risponde alle esigenze logiche, ·ma astrai te, dell'ideale democ,-atico. Ma dc, che mondo è mondo, nesswnc, r·ivo– htzione repubbliccuu, è stai.e,, -mai fati<,. pe,· il bisogno di reaUzzare in tutte le su.e con– se9uenze logiche l'ideale democn,tico: i re sono stati ,nc,ndaU via non JJe,·chè 1: loro popoli ,,n bel gionio si sieno ci'V'visti che lu 1n.onarchia non era. nella logicc, democratica, mc, percliè l'opera loro con• trastava con la volontcì dei uru,ppi poli• tici, che avevano la fo1·zc,cU,na,uùwli via: e quasi sempre la ,·epu,bblica è state, fatta, non dc,,;,repubbl-icmii, mc, clct.monarchici, che la,politica regia coslrinyeva e,mette1·si coi ,·epubblica,,i; talvolta i ,,,oncwchici lunino sacrificato il ,-epet· salvare sè stessi, deviando le fiwie popoluri e auaclagnanclo le ,n.po con l'aiuto d-i u,u, ,·ivoluzione fo1·• male .... l1iso11w,a dal fatto che le,, repubblfoci sia le, fon,m logica e necessm·ic, clella cle- 1nocnizic,, e che o prima o poi tutti gli Stati democratici fìninm,,io coll'a.ssnm.ere /onua ,·epubbUccma, 11,011, si deve dedtvrre Che in c1ueslo momento, in ll.iliu, valga la l)tma cli fco·e clelln,repubblica -mi p1mto del pro– granrnt<i improrogabile di una serie, cle• mocrazic,. Dfremo qualcosa di più. Date le att,uili cwretrate condizioni intelleltiuili e moraU elci gnipp-i poUtici, ,i quali si disputano ,u Governo -inItali<,, clata.l'obiludine che tutt-i ; politie<niti hamio in llalic, cli conside1·at·e lo Sfoto come mi lo1·0feudo privato, clata la ,iatut·ale tendenza clelle m,c1.ggio1·auze pcirta,nenta1'i citrasformarsi in ol-igarchie oppressive e violente in t,,..tti i paesi cl-i scarsa coscienza politica e di {iaccc, fìbt·a ,norale - e il 11ostro è ft·a questi, - noi riteniamo che iu questi J)C1csi po:Jsa. Nu– scfre utile la esistenza di -iotcimonanhic, ereditcu-ù,, in cu,i il re abbia intei·esse a fu,nzionm·e come modcratoJ'C dei partiti, frencmdo le prevcu-icazioni delle maygio– rcrnze parla,nontari e tutelcmdo conl,ro cli esse i cliritti delle m.i11.orcn1ze !}l'interessi generali e permanenti clellc,nazione. Tutto questo, beninteso, e, condizione che il ·re com.pia q,,..esto funzione, e non si renclc, solidale con inte·t·essi cm.filetici all'interesse ge,ierale. Vittorio lf;m.onuele 111 compie queste, funzione? - .All'indomc,ni cli una au.ern,, Che la 111ag9ionvnza parlamentare 9iolit• t-icmc, , i.on volevc,, e che noi volemmo per– chè le, ,·,itenemmo richieste, dall' inte1·esse generale della nazione, e che Vittorio . E-m.ci– nnele TJI volle insieme con ,ioi, noi non c,·ediamo che si possa onestcmiente da noi considenire la ,·epubblicc, come una neces• sitcì. Chiedano leireptibblica coloro, che non vollero la guerra, e 8fru.tta•nooggi i dcinni della gu.en ·a e le di(Ti.coltcì della pcice. Mci associm·si a costoro per volere la ,-epttb· blica, sarebbe per noi che \'Olemmo In guerra, un atto di legge,·ezza o -u.na vera e propria ccdtivc, azione, che non commet– tenmio ma,i. lJ[a nella !J1terrc,sono stati éommessi •molti errori dagU uon1,ini di !}overno, e 1,11,aspciventosc, c,•i-m.inosa insipienza co– storo rivelmio cli fronte ai 1n·oblem·i della pace. ])'accordo. Ma chi può ùi buona fede attribufre q1tegli e,-rori e quella insipienza c,ll'azione personale cli Vittorio Eman,iiele III? Chi piiò seriamente ,·iten.ere che {re, il 1914 e it 1919 un presidente cli repuh· blica avrebbe trovato in li.alici fra i nostri 1wuiini pol-itici ministri 111,igliori di guelt,i, su ci,i è cadt,tc, la scelte, ct·iVittorio Eu;,a-– nuele J.11? In coscienze,, noi non sappicuuo chi possa, senza uscire fuori strada, attri– buire alla ,·espon.sabilitcì pe,-sonale clelRe atl1wle le, spcwentosa tn.ancanza di 1totu.ini politici, di cui soffriamo, cioè clelle c,rretrate condizioni economiche, i,ntellettu.oli, more.ti L'UNITA del nostt-o paea6: in cui la bo,·ghesia capita• listica ptmsa, solamente a organizzm·si per de,~ubare il ,·esto del paese attrc,ve,·so la po· litica dello Stato; - e le, j)iccola,borohesic, non l)ensc, che ml entrc,re negl' impieghi dello Stato per assicurarsi commique •wn reddito a spese cleiconfribuenti: - e {1tot·i clelle oraanizzazioni cnpitalistiche e della sempre piÙ, mcistodontica b1wocn1:,ici,pochi uon1,in,i restano, che abbiano la inclipen– cleuzc, economica necessa.,·ici pc,· formarsi una solida coltttra politica, e cleclicm·si liberc,mente alla v-ita pubblica,; - e i più, se11tono il peso delle in9iustizie, dei cui sono oppt·essi, mc, nou. smi,no aualizzanie le cause, e BJ)esso contribuiscono cid au.· ,nentm·e ,;. disagi perchè chieclono e,·1·aU rimedi; - e niolti fra coloi·o, che si ren• dono conto clel male, vi si adattano passi– vamente J)er scetticismo o cl-ispe,·azionedi salvezze,, o vi si associano senza scrnpoli per ·risol-vere il loro pt·oblem.a personcile ci sccip-itodell 1 ,interesse pubblico. Questo es– sendo il nostt-o paese, quale certezze, di un ,uiaUore frmzionamento ci clcirebbeper la ,iostra vita pubblicn l'abolizione della ,no· 'Jl.at·chia m·eclitcwia in questo momento ? Chi sarebbe 'il fuUwo p,·esiclcute della re--· pubbUcc,? L'o11,.Lab1·iola, l'on.. Giol-ilti, il oeuerale .Diaz? L'Italia attrcive,·sa oggi una grande Partiti e Nel suo cunpio sfrulio su « Le, démo– c,·atie et l'o,·gcinisation des J)at·tis politi– q,ws • (fJoll. 2, Pa,-is, Ccilmcin-Levy, 1903), 1'Ostrogo,·ski esmnina. le condizioni e le conseguenze esfreme del ,·epime democ,·a– tico in .f11,ghilterra e negli StaU Uniti d 1 Ame-ricc,: h1, questi due Pc16si,perchè ivi il reoime democratico è f/hmto cut 1wio stadio più. avm,zato di--s·v-iluppo. 'l'rttla'Via le conclusioni ccipitali dello studio stesso ,ion hanno un valo,·e li,witato csclusiva- 1nente a codesti drie Paesi, ma sono - mutatis mutandis - lcwgcmicntc cipplica– bili anche ciyU altri Stati cle,uoc,·atici 1no– deni-i. « La va,·ietcì dei ccwottet'i nazionali e dei p,·ececlenti storici - cn,-ve,·te l'Atdo,·e - noi1,deve essere disconosciuta, ma i I inea- Quanto più grande è, nella società mo– derna, il numero delle persone. ammesse al diritto di cittadinanza, tanto meno vivo è l'in– teresse che si porta alla cosa pubblica: il solo interesse « platonico » ci gµadagna in esten– sione. Pertanto, il primo problema che sorge nella pratica democratica(; questo: come organi:,r,zare l'azione politica in modo da sviluppare l'azione sPontanta e regolare, da stimolare le energie =.,.,;,.....,-pisc? Il sistema dei partiti. li sistema dei partiti portò una speciale solu– zione: che i ciuadini scelgano un partito, gli s'infeudino una volta per sempre, gli diano carta bianca, ed esso s' incaricher,.l di dare l'impulso voluto! Presentata con tutle le ap– parem-:e della pielas politica, la soluzione trovò favore presso i cittadmi, ed el)si poterono con serena coscienza immergersi nella lor consueta apatia. Ma il letargo morale portato dalla no– zione con\·enzionale del partito non risparmiò dalla paralisi i partiti mede:simi. La vita del partito non è, per conseguenza, se non una lunga scuola di sottomissione ser– vile.Tutte le lezioni,che il cittadino riceve inessa, sono lezioni di viltà; la prima lezione, la quale inculca che non v'è salvezza per un cittadino all'infuori d'un partito permanente, lo prepara a tutte le abdica1.1oni e a tutte le rinunce. Co-– loro, che non hanno ambizioni politiche, rice– vono queste lezioni e se le assimilano passiva– mente, mentre tutti coloro che desiderano delle cariche pubbliche le studiano come una scienza o come un'arte, e alla fine del tirocinio l'animo loro è rotto, come il corpo di un acrobata, a tutte le contorsioni. La responsabilità, che regge i rapporti dei governanti e dei gover– nati, manca già di nobiltà date le condizioni delle coscienze e delle intelligenze popolari, ancora •ben poco illuminate. La concezione feticista del partito impedisce a quella respon– sabilità di farsi più nobile: mantiene la forza dell'opinione pubblica allo st..ito di forza bru• tale, crisi di in.qiiieltuliue, conseguenza delle, oucr1·a. Domandale al pt·imo bolscevico cli vostra conostenza se eoli si agita ve,· la 1·epnbbticci: e vi riclenì. s1illa fciccùi: spet·ci <liavere anche le, ,·epubblicc,, anzi comiu– cerebbe probabilmente da quella pe1·chè è le, piit comoda, a fare; 1110 ben aJlro eoli aspettc, dalle, sue, ,·ivoluzione; un ben altro che forse egli 11011sa cle{infre, ma in cui fa 1·epubvliw eutn, come .Pilato nel credo. Che cli q11,estacrisi di inqwietucUue pe11sit10di appt·o{ìtta.,·e i rep11bblicani 1 che hanno sempre consicleratci la ,·epubblica come Mia, necessilcì, 1u-ge11te per l'Italia, è nat,u-ale. Ma non sarebbe nal,tirale, cmzi scwebbe disonesto che 11.oi ,coJt l' frlec, che abbia-nto delle condizioni e delle necessità del nosfro J)aese, ci mettessi;no e, in1:o– cnre la 1·ep1ibblica. Conclusione: 11-11, concetto fonclameutale J)t·eciso lo abbiamo, ta11to è vero che ci ,·i– {,,ut,:mno di ,i11ialberare in q11estomomonto la bmtclierc, delle, t·ep1tbblicc,.E sceglimno propl"io il mome11to, in, cwi la ,·epubblicc, minaccia di cliventcir cli mode,. Tanto per rimmiere fedeU alle, 11osfra abit,,uline di seaufre il nosfro concetto fo-ndcmieutale, senzci consentire elle con.vivano con, esso nel ,iosfro spfrito concetti fondameulali. ... altn,-i, che fa,·ebbero, quelli sì, a calci col concetlo 11,ostt-o. L' Ux1TÀ. • • un1on1 menti comwni a varii paesi p,·edonii'Jumo nell'odierna civiltà, nella quale 9l'istit1iti politici sono foggiali sul uiedesimo modello, le condizioni sociali prodotte dctll'evolu– zionc economica si 1·c,ssomiglùt.Jio, e per conse[Juenza fili -uomifii subiscono in{l1tenze sim~li e si clit·if1ono s,,, vie panillelc ». .l mali, che l'O. addita e critica, in parte gicì so110presenti tre, noi, in parte ci atten– clo110 - noi italiani - in ttn 1tltet·io1·cstn– clioclievoluzione democratica, il cui cwvento è p1·obabile.Ecco pet·chè mali e ,·imedii c'i,r,-– te,·cssano, sia immediatamente, sici a.vuto rigu.cwclo cil nostro <u>veni,·c, se anche il cl,ima ston·co epolitico,dcl qnalel'O. ha fc,tto proprio cmn.110 di s'luclio, non èp,·ecisameute il nostro. Lo101 EllERY. Nella democrazia, la nozione convenzionale del partito è la più adatta a co:,tituire un idolo ad uso della società, perchè $i rivolge alle grandi masse e le riunisce nel medesimo culto fcllci!tta; è, cioè, la più adatta a deprimere l'ideale del-. l'intera società. Cosi il formalisrnt;i politico, col rovinare l'influenza esercitata dalla ~upe– riorità dell' intelligen a e del carattere, ha ri– solto a rove:scio il problema dei capi, di quella lhte naturale della quale una democrazia abbi– sogna. Ed è venuto a perpetuarsi la confusirjne, dapprima fatale, tra il partito inteso come raggruppamento di liberi cittadini perseguenti una rivendicazione politica, e il partito che costituisce unti truppa che dà l'assalto al po– tere per spartirsene le spoglie. Sotto la pressione dei pretesi interessi del partito, la massim,, omr,ia servililtr p,.o domina– lùme ottiene un'applicazione d'un'ampiczzà che avrebbe sconcerlato Tacito stesso. La , orru– zione morale e materiale, che il partito si lascia dietrn 11ellasua caccia al J)2tere, penetra sino nelle e:,treme fatebre delta vita pubblka. Anche la soluzione dei problemi vitali per la Nazione è suborUinata dai partiti al po!>Sesso del potere: i partiti si giocano questi problemi a pari o dispari, mettono innanzi gli uni e cacciano indietro gli altri a seconda che sembrino atti a procurare od alienar loro la maggioranza del momento. Pur assumendo forme e sfumature diverse a seconda degli ambienti e delle:: circostanze, quest'azione demoralizzatrice è il retaggio fa– tale dell'esercizio del potere per parte d'un partito e dell' e,;isten1.a permanente di que• sto: due fatti concomìt, nti e quasi convertibili l'uno nell'altro. Non appena un partito, fosse pur creato per il più nobile degli !:.copi,si per– petua, esso tende fatalmente al potere; ed ap– pena ne fa il proprio fine, la sua preoccupa– zione principalissima è quella di mantenersi contro i venti e le tempeste, senza arretrare dinanzi ad alcun mezzo. V azione corrompi– tricc d 1 un partito permanente si estende e si intensifica via via che esso si viene svuotando di principii e che :a linea di delimitazione, che lo ... ep:ua 1 lai part1t1 ri\·ali. -.i va obi ter:rnd- . Il sistema delle unioni. Ed allora la :soluzione del problema, che i p,1rtiti fanno a modo luro, non è forse già bclr e in,licata? )ion cons~te nel' eli~nare da\lJ. pratu;a l'u:K> di partili un,011rn11: aventi per iscopo il potere, e ne1 res I u1re e serbare al partito il suo c,mtttere essenziale di~– ~ di cittadini, formato specialmenteJ..Q.._. <T:,ta"cT'una iivendicazione politica determina a? partilo, appaltatore generale- ei O'lo ti e svariati problemi da risolvere, presenti e fu– turi, e derebbe il passo ad organizzazioni spe– ciali. limitati.: a particolari obbietti. Cesse– rebbe d'cs.:;erc un amalgama di gruppi e d' in– dividui riuniti in un accordo fittizio, e costi• tuirebbe un' associazio11e, la cui omogeneità sarebbe a~-;icurata da uno :,~opo unico. Jl partito, che tenL va stretti i propri i membii come in una morsa una volta che vi fossero entrati. darebbe luogo a raigruppamenti, che si formerebbe- o e riformerebbero liberamente secondo i problemi mutevoli della vi1a ed il gioco d'opinioni che questi farebbero nascere. Cittadini, che :,i sarebbero separati su una questione, camminerebbero di conserva su un'altra questione. Il cambiamento di metodi d'azione politica, che si opererebbe ~u questa base, rinno\'erebbe da cima a fondo il funzionamento del g vemo democratico, intluirebbe in modo più o meno profondo, su la so!uzione della maggior parte dei problemi, e schiuderebbe nuovi orizzonti alla :speculazione politica stessa. Il nuovo metodo comincerà col venire in contrasto con le condizioni prime della corru– zione e della tirannia generate dall'attuale re– gime d~i partiti. Ne scuoterà. inevitabilmente la base materiale. che è la permanenza dei quadri dei partiti. e la base morale, che è il conformismo degli adepti. 11carattere tempo– raneo e speciale dei part ti, creati secondo il nuO\'O metodo, non permetterà affatto il r..clu• tamento e la conservazione di quegli e:,erciti regolari, con Paiuto dei quali si conquistava e si sfruttava il potere. Organizzato ad lux, il partito non potrà più esibire a guisa di titolo une specie di succes– sione apostolica od inalberare una vecchia in– s.:gn 1 che abbia la virtù d'attirare i clienti~ Non potendo più appoggiarsi sopra una devo– zione sentimentale ver:i0 la pro1 ria ragion :,o– ciale, dovrà - per co:,Ì dire - malgrado è stesso ri;>0sare su l'adesione degl' intelletti e delle coscienze a qualche cosa di ben deter– minato, ad una causa bene spe('ificata, che si tratta di far trionfare uella vita politica e della quale esso si farà campione. Posta così al ser– vizio esclu:,ivo di questa causa, l'organizzazione di partito sarà ricondotta al proprio ufficio di mtz:o, e cesserà d'essere un line: testè padrona dispotica, sarà co.,tretta a farsi docile serva. Libertà e disciplina. Ponendo il cittadino in questo nuovo campo d'az.ione, il nuovo metodo gli permetterà e gli imporrà Hnche di prendere una parte m~no passiva nel governo, di compiere in modo pm ctrsc1ente i propri doveri civici. In.vece di dare un'adesione in blocco cd in anticipo ad una organizzazione unica e all1indirizzo ch'essa darà a tutti i problemi politici che si presen– teranno, il cittadino sarà messo in condizione ed anzi nella Pecessità di 1>ronunciarsi di fronte a cia~cuna delle grandi questioni, che divideranno l'opinione pubblica. Entrando in uno dei partiti, che si fonner;i,nno in tale oc– casione. saprà esattamente che cosa vuole, di che ~i tratta, a che cosa dà la propria ade– sione, dov~ va e sin dove a~drà. Il fine del– l'associazione essendo circoscritto, egli potrà tener dietro agli sforzi fatti per realizzarlo ; la sua attenzione, <.be non sarà più distratta dalla molteplicità degli oggetti dei quali s'in– caric l un partito nel sistema odierno, non andrà dispcrìia e non si stanchedt così presto. D'altra parte, il compito limitato di tale as• sociazione non permetterà al cittadino di ad• dormentarsi - dirò così - sull'adesione che le avrà data. Problemi nuovi verranno a sollecitare la sua attenzione, nuovi partiti si fermeranno per risolverli, ed egli dovrà decidere l'atteggiamento da prendere e.li f.onte ad e-.si. Sarà costretto-

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