L'Unità - anno VIII - n.3 - 18 gennaio 1919

, d'inj rprclll-=ùmt dri lurllùli ;.•1gmti , le 'JUC– ~ rt,011i int,:rmi:i~.mali ;,, ,:auri". <,; ; • l decreti <la cmanar:.i dal GO\·erno <• in adempimento tli mandato del potere le– ., :!i:..latm,l~. Questo regio decreto non è stato mai ap– phcato al trattalo di Londra. Non si può fare uu rcgolamcntc per la cli-;tribuzione di scarpe di Stato .1i ... ani ciecl1i, senza. interpellare il Consiglio dei Minfatri. f. 1 on. Sonnino pllò im– i}Cgnare I' Italia per mc1.zo ~ccolo, senz, 1.es, ;cr obbligato a far c:ono-..cere neanche ai suoi c,,lleghi di mini..,tero le ::,acre ta,·ole, che fu– rono rivelate a iui solo fra le nm·ole e i tuoni del Monte Sinai. E l'on. Bonomi e l'un. Bcrenini si conten– tano: t<mto 1ier dimostr.tre ancora una volta qutl rhc CaYallotti diceva nel 1893 1 che cioè l'Estrema Sinillfra p~rlament~re noo fo che un ufhcio di collocamcut,.> per per:;onc di scr– n1.io . e• era la guerra :\la pcrrhè Bi~lati ha accettato l'as.-;olu– tismo sonninjano per due anni? Pi:rd1i c'rrn /11 ~utrra. Bisognava bene o male arrivare alla fine. E data la testardag– gine <lell'on. Sonnino, ogni intransigenza per co.:,trini;erlo a :.mettere le manie, avrebbe pro• vocJta una erbi. che avrebbe condotto alla rmma il pae-,c. Ma oggi la guerra è \'inta. Oggi non c'è più l\b:..un dovere di inghiottire anche i ro– !>opipur di condurre a buon fine la guerra. Ug'(l le manie del mini:..tro a530luto possono c.. -,cre ~fidate senta 1>ericolo di proYocare una rrisi morale del paese, funesta per la resi– :-itenza militare. O.zgi si tratta di condurre a buon fine la pace. E chi a,·eva morso il freno per \°l.ncere la guerra, rh·cndica la propria li• hert.ì. finalmente, per ,·inccre la pace. Chi ha l'anima di lacchè non vede certe differenze di situazioni, di diritti, di do,·eri: obbedisce sempre o !<i rh-olta a caso. Chi ha l'anima dell'uomo libero sa tacere e soppor– tare. i,a ri"Òltarsi e parlare quando è neces– !l-ario. Fiume e l' on. Sonnino Tl (iiot7UJ/e d'Italia ha affermato che il fa– mo,:,o trattato di Londra, pupilla dell'occhio de-,tro deJ1'on. Sonnino, non :..ioccupa della città di Fiume, pcrchè questa città fu negata ciii" l~lia dal Go,·erno russo. LI &colo ha sfidato Il Giornale d'Italia a far cono:iecrc « un solo documento, dal quale ri– « !tUlti la ,·erità di quell'affermazione ». E ha !tpiegato, a scaMO di cquh·oci, che « la Russia +. di Sazonoff e dello Czar, del panslavismo e « del Santo Sinodo, ci ha \'ietato nel 1915 il "' di.. egno di annettere all'Italia la città cli « SpJlato, abitata in maggioranza da Croati, « e la penisola dii Sabbioncello. Questo dicono « tutte le per:;onc, che hanno ragione di rite– <• ncr;,i bene informate. Di Fiume non si è di– ~ -.c.:u.ssoM:mpliccmeute perchèl'on. Sonnino non « ne ha m.1i parlato, considerando egli che quel « porto i:,pett.. .1s.sc ali' li"ngheria, o eventualmente • a uno Statr, autonomo di Croazia. poichè <• e!;li era perfettamente d'accordo con Sa:1.0- ~ 1H.1fT almeno in questo: nel non permettere • l' unione <le:la Croazia alla Serbia; e non • prcvedeYa il dissoh-imento fatale dell'Impero • austriaco ~- Sono affermazioni concrete e categoriche, le quali darebbcrc essere smentite dal GiQn,a/r ,r ftaltO, :-e fossero false. Katuralmente il Gi'omalt d'fla/i{l fa le viste di nc,n aYer capito. e c:ontinua ad accumular buzie. Il (iiornah d 1 la/ia ha affennato che l'on. Scmnino non i,i limit~~ a volere attuato il fa. rno:,c, trnltato cli J...ondrn; ma domanda anche l' anoes:.ione di Fiume. Il .'>ero/o "-JUCnti-.ce H (iiurnale ,!'itali.i, e affuma c:he · uu. Sonnino non :...i è mai M.>– :.::nato di uscire fuori dalla linea magica del trattato di Londra: • !)C il (.,,',ornalt d' ltalia - iu..btc il & o/o - ha qualche principio <li .. prO\a 111 contrari•J, :...i affretti a puùblicatla. « O altrimenti :--mci:~di illudere la gente con • 3,.,le11niaftCrmazioni, d1c ~e nvn ~no fatte • rer pura inco:,cienza, hanno tutto il carat- • t<:re di con">aputa bu~la -"· fl (iiornalt de, A•/'f)lo, riprodm.endo la :,mtn– tita del S-w,lo, annunzia: « li Gior,ui/t d' /tal,~, ~ non rii;pooder,i. 1-erchè tutti sanno che l'on. « Sonnino, pur di mantenere integro il patto « di J .ondra, i:,arebbe dbpo:,to a rinunciare a « Fiume. L"organo dcli' on. Sonnino wnolerà * :mcora Ml questa scottante questione ». Il (.,1'ùn11i.1I ,i' //ahi., l'.Ontinua a fare il morto. e .id affastellare bug-ic. ,, .. E il Strolo in'>istc:: « S,,rcbbe il ca~o di « chiedere "11cor,1111,; t'fl/111 come l'aspirazio– « ne na1.ionale ùell'italiani,~_ima dttà di Fiume • sarà realir.tata. :.e !.i ticn fenno il patto di « Londra; ma a queste inezie i :,0nniniani non « badano, pensano di ravar..cla 1.:ondelle sem– « plil·i fra!li )>. ì\la il Gimll,i!r .!' /1,rlùt continua .11are :Jrgo: loqu.-tci»imù quando l'oi tràtt~: dr~en- L'Alto Il pensiero di Battisti. li ,,., genn:liO rqr5. Cesare Battisti «cri,·ev;t a. un amico - e la. lettera è in nostre mani: • ln merito all'Alto Adige, io pcni,o che sepza « paure '-i po-.sa difendere oggi il confine na– « poleonkv. Ho dri duhbi ptr 11n confine più « u nord. Pubblicamente non li espongo, per– « chè non tocca a me, Irredento, toglier va– « lore al programma masshoo degli irredenti. e l\lilitarmentc il confine del Brennero è /or– « midnbilt; il confine napoleonico piulloslo d,– « l>ol,·: il confine linguistico puro, a Salorno, • a.ssai b110110. Cn,lo d1r rmo d1/tsn dtl ferri/o– « rio, t;uolcm si mnlasst 11tl1 1 .J/to Adig~. si do– « 1•reb/,t /orla OI, qutslo ro11fi11ti1/er110, abban– « donando 11.Jl=<mo. ?ila il giudizio è molto ar– • rischiato ,.._ Dunque Cesare Battisti si permetteva di avere dei dubbi sul prol>lema dell'Alto Adige. [I confine del Brcnuem lo ritene\•a militar– mente formidabile: 111:t, e\'identcmcnte, pen– sava che il criterio militare non dc,·e essere unica guida nei prublenu 111ternaz1<!n;1~ la volontà na.r.1onalc della popola1.1one da inclu– dere nel confine dc\"e avere anch'essa il suo peso. Pcrci\J Battisti avrebbe preferito il confine napoleonico, ehc passava sopra Bolzano. selr bene fosse e piuttosto debole > : ma dietro questo confine' c'è un'alta linea. a sud di .Bolzano, quella così detta. di Salorno, e assai buona», che coincide col confine linguistico, e dietro cui l'e!tercito italiano fareblJe la difesa. Queste idee, 11d .zrmmio dd 1915, Battisti non le ci,peneva pubblicamente : raccoglie,·a tutte le ~uc forze nella <:ampagna per l'inter– vento, e non Yolc\a, lui irredento, alimentare dissidi, opponendo.si a quello, che chiama\'a il programma massimo dell'irrcdenth:mo. )la nel volume Trmtli10. illustrn:;iimr sta/isl1C<,-tc<-- 11omicn (Milano. Rav;\ e C. editori), datato 24 maggio 1915 1 dislingut.,·a nettame111e il Tren– tino d~1ll'Alto Adige, t ""', drtlicm'f1 ,uanclu """ taro/a alla ,k.scritt01u dr/l'Alto Adij.:e. E nel– l'altro la\'Oro. Il 1ic-11tù10, pubblicato dal Dc Agu:,tinì nel 1410. dedica solamente po..:he pa– gine di appendice all'Alto Adi!(e. Il pensiero di Bissolati. Bis.:,0lati prefcrbcc il confine «a:,:-ai buono» di Salorno. « Io M.ino hen pronto - dichia– ra nel dibCOr .. o di Milano, prendendo. &enza i,apcrlo. la po~izione mentale di Battbti - io « SOti'O pronto 3. ric.. no-.(:ere l he la linea di– e fcnsi\';t del Brennero ~rc:bl,e l'ottima delle , lince difcruiwe: ma ne-.,un1.1 vorrà negar\! che « l'ftalia, la qu:,lc seppe \'ittorio•amcnte difcn– i« dersi sull'altopiano e ~ul Grappa, l>en meglio « saprebbe difender .. ! dalle vette, che domi– « nano l'Alto Adige e l' Eisach. ()uella i- la « linm s/ralt'gira ollù1111. 1111trl,, lu b11011a. E " allora, noi clobhiamtJ dmuao<larci se per ,avere la linea topograJìu:uncntc perfctw. quan– « <lo tt 1,uc.,na coincide l·on la linea ctnh a. con– • nrrcl,Oé all'Italia deporre <;ntro i propri con– « lini il gennc dell'irrcdentbmo tcde:,co ~- J n,>::,lrilett, ri o--,ernn,, !tu m:a. carta. del Trcnunc, e dell'Alto A<li;t, per c.-.. i,u la ta– ,·ola lt è -:!'~i./mJ/, dd/11 ~ nostr,1 gurrra dell'hti– tuto < ;t· •grafinJ ne Ago-,tini, quc.:,te vette che domi11anu l'.\lto Atli~e l' l'EiQCh. È una ~rie di alture, che c,,mincia 1.:on 2q11 mtlri al• tire, ,unrnutoli,<·~ quando t! invitato a smen– tire. lnt..1nt• la bugia <lcl Uior1tt1lt ,/' /tJ/i(l è già pa..:,~:itanell' fdta Na=i 11nlt. e continuer;ì a circnlare per uu pezzo. Co:-.i si -.cri\'e la storia ~nniniana. . .. Xell'intervbta conce:..s,t all~L .lfur111i1 ! Po~/. l'on. Bb...olati ha confermato le affermazioni del Stro/,,: « li barone Sonnino insist<· sulla « int<.tngiliilit:ì del Patto di f.ondr:,, il IJll{l/c «/m /'a/In, nrsrg,,a l·iumr ilclliOnùsti11a agli « 1i1::(ls/uv1: per im,istere sul JX><.'!C,'iQ della Dal– « mazi;t. Io -.ostengo invecl• il contrario, che « Fiume ciuè <leùba fonnarc p:u te integrante • del Rc~no d'Italia, ma che la Dalmazia « venga as.-.c ~ua.ta agli jugoil:H i ». Il f i1iJr11alr ,l'/1<1/ù a,·rcbbe d,wuto, alme– no ora, smentire. )la gira largo. E continua ad accumular hugic. Adige l'l.Atiol:1 1 e L"Ontinuacon quote di 2iU3, 2j58, 3()0::, 35,p, 1678, J-135, J:?5i, 1.1C)U 1 271 r, 26o7 1 1512, 2635, 2b6q, 2,;1 I, 24,-:,3,r5.p, 1866, 17,38, r36o, 21r5. 181.2, 1832. Que– !,t'ultima altura domina ad ove1,t la stretta di Salorno, che è dominata ad c~t da !m'altura di 1530 metri, a cui ~eguc tuua una serie di alture, che !,j susseguono lino al passo cli To– hlach, t;OI\ 1&>8. I 100. 2-11-0, 18~, 212.,, 2846 1 1758, 3002, 2455. 3178, ::2S3, 2505, :: 1()8, 12j2, 250;, :?810, 28..JO, :?()Oj, I :?OC) metri. J<°: una :.pccic di imbuto, con I' aper– ture verso nord e la ~trozzatur.i ot Salorno. Un confine politico, che pass.1.ssca una ,tie– cina di chilometri a sud di Bol7.300 e una quarantina. di chilomelri a nord di Trento, e si prolunga<,-,c ad C"it e ad oYcst a mczwgiorno dell'Alto Adige e dell'Ebach, stror.7.ando ad est il pas.,,o di Toblach e ad ovci,t il passo di Reschcn, un confine di questo genere divi– derebbe nettamente i tedeM:hi dagli italiani e l;-1dini, e lascerebbe pr:1ticabilc militarmente per i tcclesd,i il sol041Passodel Brennero tino ;t Fran,-.enstcstc: da cfues:to luogo in giù, la forro"ia \'crso Rol,.ano sarebbe tutta sotto il tiro delle nostre artiglierie. li t"i.tlko alpiNQ 1-er,wu111t ù1,porta11fe dal p1111to di 1..•isflt ""1i"lou, ne/1'.f//o Adige, 11011 è p,r l'Ila/i,, quello d.d Brrmuro, ma 1pull~ ili Tol.>loch. Se l'Italia 1,crcl(•'-sc il valico di To– l,lach, non 1-otrebl>c pili tenC"rC" forze di occu– pa1.ionc ;ti Brennero, perd1è que.,tc s;1rcbbcro intercett:1.te dalle loro hasi da truppe che mi– naccierebbero le loro retrovie d.t Tublacl1 ,cNO Franzcnsfcstc. l•: ~ l' ltalia tiene i:,al– da.mente il p..1..,s•1 di Toblach, ubsun c,crcito pro,•enicnt1• dal Hr(.nneru potrebbe s<.:cndere YCr'-o Bol 1 ... 1.no , se prima non si assicura$SC il pas~o di Toblad1, e :;.1rebhc macellato via fa– cendo dalle ~,rtiglicric italiane fra Franr.cn– sfeste e Bolzano. Tutto questo, bad1a111nhenc, non es, !ude c.:he la lmca del Urcmtero :..l<l 1111°,:liore: -,<;n·e :-olo a far notare che la linea di Salorno è os.tlli lmona. E pokhè al di l:l di tJUtSta line:i c'è una compatta po1>0l:uione teUc:,ea, e al di qua la popolazione è <.x,mpau:1mente ita– liana e ladina, è naturale che un uomo, che come B !):;()latinon vuol har;1re al gioco della ;uerra, c.-,itia prctNirc a quc;,to confine quello del Brennero. I teppisti della Consulta. li problema non si può risoh-erc alla )lu.s– ,olin;1, doi: urlando <"Ongli (tthi fuori della te:..ta. "E le<.ito dubitare:. dbcutcre. arcctt.,rc l'una o l'altra s<Jluzione. Xoi al>biamo :..entito un generale difendere una tc~i, e un altro gcncrnlc :w~tcnemc 1111':dtra. Per p:\rlc nostr:l prorcndiamo per l,l opinione di Hattb!ti e di llb~olati; ma non (.; -e11tla111n 11 diritto di <.:on– tra~lare ri~lutamcnte l'altra .. \IJbi<.uno una prefcnm1.a, non una \'uÌ,intit. .\nz1 11, ·1 abbiamo diflil"olt;t a dichiarare che, &e ro~~nno proprio Ì'lllUri clic il no3tro Governo ~aprcbhc resi~t~re alle :;u;:tge:.tioni dei n,,i:,'.ripru~iani, (:hc \"Ogliono <.·onquistare l'Alto. Adige per sopprimcn·i i tede~<.:hi,pu• nendoli del • peccato originale,. di a\"erc ultr<'pa\sato il Brennero; se 10:,-,imo sit:urf che il n,htro Parlamento conccdenì. ;ili' Alto Adige una co:nplcta autonomia. e che ne-,.,sun impiegato italiano ... a,rit mandato lassù a saùo– tare ~li ordinamenti aruministrati\'i austriaci e a far odiare l'ltalia: - M' fossimo c:.kuri. in:,0nuna, che il no:,tro Go\·erno saprebbe fare dell'Alto Adi~c una specie:.: di canl•lne -,vi7.-,.cro. del tutto libero nell'arnmini:,traziouc . nelle scuole, nella , ita rcligiO'ia, con <liet,i propria del tutto indipendente d;tl Parlamento di Roma, c:icrcitando i;u di esso solamente l'alta sovranit;\ politic:, e il diritto cli p:t"!-:aggiomi– litare; - se f11.,..,imo.insomma, siruri della intelli;.çcnza e del buon :..cnso del nostro Par– lamento, della nostra burocrazia e del nostro abomine\'olc giornalbmo, - noi aclcrircmmu con as-.ai minori e-..it..11.ioni al confine del Bren– nero. ~la abbiamo dei dubbi .... Non l:i tesi del Brcnnc:ro d troYa (;ontrari: ma il :-btcma brutale ùi intimicl:,zioni e di dilfama7.ioni, ~ 11 cui :-i prmcnde imporre ;l uomini eornc HISòJOlatlla opinione di Benito ~Ius:..olini, dall'On. Sonnino e di Carlo Scar– foglio. Contro quei:,ta fonna di teppbrno ci ri– , ·oltia.mo . F. non r'è \'alaoga di contumelie, che riesc ircbbc a farci venir meno al no~tro dovere di dichiararci solidali con rASSl,lati. Bis54..1l.iti non ha bisogno della nostra w– lidarietù per c.,scre un uomo. Siamo noi che sentiarni, il bisogno di essere solidali t·on h1i. per sentirci uomini come lui. L' U:-.:tTÀ. Ognuno al suo posto! Parlando del problema ciel Brennero. f:li-,– solati ha detto : « Sono for:..e co1win1.ioni <li « un :..olitario. )la so r/1,• ;_·i ro11.u11tono akuni « dei miei amici tridentini, che erano fratelli « nella. fede e nell'azione di Cesare Battisti>. Sarebbe bene che questi ~ fratelli nella fede • e nell'azione di Ces.,re Battisti» :;i faces~ro a\'anti ad assumersi, accanto a Bi--:,0lati. la loro parte di respon_sabilità. e di .... , itupcri. Cosi avrebbe fatto Battisti. Cosi debbono fare essi. Un liberale moderato trentino, Antonio Steffenelli, ha osato sfidare la ondata ciel na– zionalismo. Osino anche i compagni di Battisti. Quc-.ta non 0 or~l di silenzi. Ognuno .-1 <iL\C'I po~rol Il padre Semeria scrh-c sul O,rr,èn d.' Italia del 10 geM1a1 1918: « Ed cc,:oti da una parte l'onesto Bi– « solati, il santone della democrazia lombarda "-del radico-massouico &colo, che sdegnosa– « mente si apparta dal ministero Orlando– « Sonnino, e pii1 propriamente da Sonnino. e prcprio nel momento in cui il suo gesto può « essere pili impressionante, più rumoro.so - « alla vigilia della visita di \Vilson, qua.,i a « denunciare alla opinione pubblica in Sonnin<, « un nemico impenitente "di quei principi wil– " <:<m.iani, di cui egli, l'onesto Leonida, è nel « mini:..tero, QSi;ia fu solo lOr .t1.io M>l contro . « To:icana tutta) fervido paladino». 11 padre Scmcria, nell'aprile del 1918 1 in una casa cli Padov~l, in pre!iem:a di parecchi testimoni, dichiarava che « ~e la guerra è Pc– « same degli S·ati, l'Au-.tria ha passato bene « il suo c:..amc », cd è assurdo ,·olcrla distrug– ;.::ere: l'on. Sonnino aveva commC!t..O nell'aprile del IC)IS l'enorme errore di CTederc immi• ncnte la !JCOnbtta dell'Austria: la pace con l'Austria era una neceS3it:.\. Xon ricordiamo questo precedente per ac– cu:..are il padre Scmeria di aver cambiato o· pinione. No: egli è stato sempre della ~tes.-,a opinione. Quando l'Austria era in piedi, e!;li sostene\'a che fo~se assurdo combatterla a fon– do; oggi che l'Austria si è sfasciata, 1.i.Yora. a ric~truirla. Il padre Scmeria è logico, com' è logico ron. Bissolati ... in scn:;o contrario. Per misurare la incobCienza - è CO:,Ì inau– dita che 1\IJO si puù parlare di mala fede - con cui Padre Semerb. si (! lllC!,SO a spulare veleno <'ontro Bissolati, ba:..ta osservare thc attribuhcc a Bi.:.-;olati l'opinione che • a:;sor– « bire molti ,~deschi dalla pilrte del lircnncro, « non im1nrta •; mentre l3i'501ati è insuluto dai nazion.'llii,tie comp.,gnia bella anche pcrchè o:..a mettere in discus:.ione il dogma strategico dell'.\ho Adige. 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