L'Unità - anno VIII - n.2 - 11 gennaio 1919

12 L'UKITA 11pericolo imminente M.a tutto il fervore di~:uionc 1 tutto lo slan– ctO !tin~cro e ardente di buona volontà, che la guerra ha maturato in tanta parte della nostra gioventù, minacela di naufragare di fronte agli infimll e COrDplcssi problemi della nostra vita pubblica. Finchb si trattava di combattere, re~istcrc, ali' occorrenza morire, il dovere era non facile, ma semplice e non soggetto a incertezze: la forza morale, quindi, si trovava perfettamente orientata, quasi Incanalata, e non dove,•a fare altro che seguire con fermezza quella, che era l'unica via aperta allo spirito di altruismo, di ibnegazionc, di •sacrifici). Di fronte ai !1uovi doveri della pace, invece, i giovani non tro~ vcranno più quell'aiuto, che è venuto ad C:,Si· fin ora dalla chiarezza dell'opera da eseguire. Si troveranno tecnicamente impreparati a sce• glicrc i problemi urgenti dai problemi inat• tuali, a 5CCgllereper i problemi urgenti le so-– luzionl buone dalle cattive. E troppa gente è intere~~ta a mantenerli nella loro impreparazione. a sviare la loro atten• zionc dai problemi veri e dalle soluzioni vere, a confondere le loro idee su quel che sarebbe necessario fare. Tutti i vecrhi sfruttatori di tutti i partiti politici organizzati, tutti i vecchi e nuovi gruppi di interessi inconfessabili, tutte le vecchie inerzie mentali e ambiguità morali, a•;ranno paura - hanno una paura gialla - di questa gioventù piena di vita e di ardore: lavoreranno - già lavorano - a ingannarla, a pervertirla, ad accaparrarsela, a inquadrarla per le vecchie vie. 11 giornalismo quotidjano • non ha oggi, in Italia, che qucst' ufficio, salvo rafr~w;imeecce:tioni: ingannare i lettori, pr~ porre alla loro attenzione problemi insussistenti e alla loro azione soluzioni false; esaurire al più presto ogni buona ,·olootà in iniziative ,·ane, in modo che l' Insuccesso determini lo scoramento, lo scettici,!,mO, il cinismo, anche nei migliori. La gioventù formatasi nella guerra intrav• vede il p:ricolo; sente con angoscia la immen• sità confusa dei problemi. Ma non sa nè vederli chiari uno per uno, nè trovarne le so– luzioni. Non ha fiducia nei vecchi uomini, ma non trova uomini nuo\'i. Vorrebbe fare e non -1a fare. . È un problema immenso. Ma non ~ cosi immemo che non possa 1.:s,eresuperato. A voi, giovani! Ba~ta che 1 gio\'ani abbiano nello stesso tempo fede in sè stessi, e coscienza della pro– pria impreparazione attuale. Abbiano fede in sè: cioè non cerchino di "accodarsi nè ad uomini vecchi, nè ad uomini nuovi, ma si lascino guidare solamente dalla propria ragione. E abbiano coscienza della pro– pria impreparazione attuale: cioè riconoscano che per la.sciar.siguidare dalla ragione è ne• cessario non prender nulla alla leggera, ma :,,tudiare, studiare, studiare. - chc..tutto questo non si può impro,•,•isare, ma richiede una decina d'anni di studio e di propaganda, durante i quali sard necessario stare sempre all'opposizione? - Se questa de• cina di migliaia di gio,,ani ehiste, l'avvenire appartiene a loro, pm,lù soppia110sfuggire alle te11fa:ioni dd prestnlt. Se no, no. Un nuovo volontariato. Non \'0rremmo essere fraintesi. Noi non proponiamo nessuna vita di mortificazioni asce• tiche in attesa di neS'iun millennio. I giovani, per preparare il domani, debbono vi,·ere nel• l'oggi: debbono cioè affrontare i problemi di oggi. I\ta debbono: 1• rendersi conto che non si tratta di problemi facili, la cui soluzione possa eJ;sereimprovvisata -,cm:aun serio studio da farsi caso per caso; 2' che le soluzioni date dai gior• nati e dai vecchi partiti politici debbono es.sere te-;'lute a priori in sospetto; 3• che un 1 opera ,·e• ramente di~interes.sata di ijtudio dei singoli pro– blemi e di propaganda delle singole soluzioni, non può c~re fatta oggi se non da uomini che sappiano non lasciarsi spcchiare da nes• suna delle vecchie ,·cnt~ politiche e giorna• llstiche. Non diciamo nemmeno che i giovani deb• . bano astener.:ii dal militare nei \'ecchi partiti politici. Chi si sente attratto da qualc~uo di c~i, vi entri pure: ma vi entri col sospetto con cui si entra in tutte le rnse equi,·oche e col prQl>OSitocli esigere che l'azione concreta cor• risponda ·!tinccramente ai principi astratti ; vi entri amiandosi ,o,, t1ns,no studio di tutta la preparazione (li cultura indispen!-abile a fare opera veramente intelliientc di c,itica e di ricostruzione. E chi non vuole entrare in ne.:i.• sun partito, re.:i.tipure fuÒri; ma non si limiti ad ostentare una sfiducia ~cnerica contro tutto e tutti, d1e può eS:-ere indizio non di serietà, ma di cgoisuu,le di poltroneria: deve contrap-– porre idee po'litive agli errori altrui, de\'e eia• bora.re col suo pensiero la costruzione delle idee proprie e la critica agli errrori altrui. Quel che avverrà fra <he4 anni, se alcune migliaia di giovani, che oggi hanno \'enti anni, si dedicheranno a questo dinicile volontariato •civile, noi non possiamo prevedere. Un gruppo di essi ricscirà a rinnovare qualcuno dei vec• chi partiti? GrupP.i diversi riesciranno a rin– novare tutti i partiti? Opp-.ire un bel giorno i più fra essi disperanno per sempre di tutti i \'ecchi parùti, e formeranno dei nuovi gruppi? Sor 1 erà, fra essi, un gruppo abbastan1.a nu– meroso, coru;.-.pe,·ole e disciplinato, deliberato a. impadronirsi in blCK:CO, t.:Onpersonale pro– prio, deiJ;ongegni dello Stato? - L'avvenire è nelle ginocchia di Gio\!e. Questo ,solamente noi sappiamo: eh• o la gio\'entù rinno\!ata moralmente dalla guerra esprimer;'l dal suo seno uomini nuovi, che sen– tano la necessità di un lungo studio e di un tenace la\'Oro di propaganda pcl rinnovamento del paehe; o l'Italia ritornerà presto a.d ac• casciarsi, corne prima della guerra, in num·e forme di miseria politica, e precipiterl rapida• mente io un:1 decade1w.a irreparabile; pcrchè mentre• la cl;.\Ssedirigente italiana continuerà a impaludar:;i nei suoi giornali. nel suo par• lamento, nella sua burocra1-ia, tutte le altre nazioni 1 fomite di eia-di dirigenti assai supe– riori alla nostra, progredirenno in coltura, in ricchczz.a, in roesione morale, e ridurranno un bel giorno l'Italia a loro zona d' influen1.a 009 loniale. li nostro programma. Venendo, ora, agli amid, le c.·uilellere ab– biamo pubblitate, nni rinv1am il ,1/,lti st11• (U,u a quanto abbiamo il ritto nel numero pas• i,ato delt' l'mià sui no~tri propo:,,iti per i pr<b– simi anni. Noi eravamo gio'tpcn·enuti, già per conto no-.tro, giit prima che il ,lfi/a studtns ci scri\'es:,,e, a ricono~cre che il problema della coltura è divenuto ora più che mai il problema base òelh1. no!ltra vita nazionale odierna. E se il 1lfi/a sludem vorrà contribuire al nostro lavoro, sar:l fra noi il benvenuto. Quanto ali' idea del tenente Nugnes, di in– vocare dal Governo pro,·vcdimenti perchè la propaganda fra i soldati si.1 in questi me.:i.i di· retta a preparare il loro spirito :i.i nuovi do• veri della pace, - noi :,,periamo che il nostro giovane amico \'Orrà riconO:,,Cereche a nm non è ~ibile accettarla. ~\'01 no11 crt.lio1114 ,1,, ,1 G(llJtrNOpoJSO far, oggi nulla di buono. (ìualunque idea cada nelle mani delta no,tr.i burO' rdzia dvi1e e militare e dei no:,,tri poli• ticanti, è destinata ad bM!re !,Offocata o lle• turpata. Se qualcosa di buono si è fatto per la propaganda fra i soldati in quese ultimo anno, il merito è stato tutto di alcuni generali, che hanno saputo ~eglierc alcuni uomini, men– tre il famo~ Govern,>, atterrito dal dbastro di Caporetto, si avvede"a finalmente della nece.:i• sità della \·ropaganda e fal·e\'a .... drcolari. Dove si è trovato q11alchcgenerale intelligente e qualche propagandista lntclligente, le ..:o~e sono andate bene. Do,·e 81. no mancati ~li uomini, anche gli uflìci P. non :;ono stati che fabbriche di imboscati e di medaglie al \!alore. Perchè dunque rivolge,:-.i al Governo? Fate, fate, fate. Ognuno per conto suo faccia ne proprio ambiente come meglio può, si uro du mo1 'Ùs11ni alt i fa11110a/Ire la ilo, oasç•,no ' ti suo r:mbtnlt, r.e/J>estrrtloe ntl patst. Queste ini1-iativeindividuali, però, debbono coordinal))i. Ed ecco la necessità delle asso• ciazioni fra gli ex ~ombattenti, di cui parla il Nugnes; ecco l'altra idea del tenente :arello~, di un convegno fra gli amici dell' Un1th. Noi 1;011 ahbiamo nè l'autorità nè il tempo per promuovere associazioni fra gli ex-com– battenti, che del resto si moltiplicano sponta• neamente da ogni parte. Ma un convegno fra gli amici dcli' Unità sembra anche a noi utile, anzi neces<:ario.Perciò ne accettiamo, senz'altro, l'idea, integrandola nel senso che sarebbe op– portuno un convegno, a cui partecipassero an• che persone aderenti ad altri gruppi di studio affini al no~tro. Il convegno, per altro, non potrà e:,,.;cretenuto se non quando la. ~mobi• litazione ~ia abbastanza a,·anr.ata, affinchè ,·i partecipino nel maggior numero po~ibile gli µfficiali congedati. Frattanto, quei nostri amici, che condh·idono il nostro pensiero e sono di· sposti a partecipare alla riunione degli amici dell'U,,ìil, abbiano la cortesia di comunicarci il loro nome e di farci le loro proposte ~ulla data e sede più opportune per il convegno. L'UNI,.,. Wilson e i giornalisti di Roma ~natori ed i deputati. in\'ìtandoli a cllia ire nettamente il loro pensie:·o sui problemi che presenta la realiua21one del progetto .., il•-o-· niano per la Società delle ~fazioni: e) di pubblicare quindicinalmente' un bol• lettino ufficiale dell"~-.i..;oci;izione; d) di proporre (in ~cguito agli accordi già intervenuti •coll'A!tsOC:azione ingle:,e per la Società delle Nazioni) a tutte le con.llimili. .\s• sociazioni estere, già costituite nei paesi della alleanza antfgermanica e nei pae ·i ncutra:i. la convocazione di un Convegno dei rispettivi rappresentanti a Parigi, allo sco1>9di accor– darsi su un comune immediato rrograroma d'azione da ,;;volgersi prima e dur.ii.nte il Cou• ~resw della Pat·e. Il Comitato Centrale de11a Lega Italiana per la Società delle Nazioni è costituito da Leonida BiS.:iOlati, 1resùlntte; on. Giuseppe Canepa, Cipriano Fac:chinetti e Guglielmo Ferrero, :•ùe-p,-uùknt,; on. Arnaldo Agnelli, on. Ermanno Albabini•Scrosali. Paolo Lepanto Boldrini. dott. Mario Bors.'l, Antonio • Casalini, sen. Luigi della Torre, prof. Luigi De ?llarchi, on. Dc Viti dc Marco, avv. Giu• Sc.!ppcDonati, prof. Luigi Einaudi, prof. Al· fredo Galll!lti, prof. Arcangelo Ghlsleri. do• Edoardo Gil:vdi, on, Edo;1rcl > Giretti, generale Grammantieri. avv. Elio Jona, prof. Giu,eppe Lombardo• Radice, on. Giu~eppe Mac,:aggi, avv. Luigi Perona, on. G. B. Pirolini, pr"f• Giu• seppe Ricchicri, Dino Roberto, dott. Ada Sacchi Simonctt i, prof. Gaetano Salvemini, Leone Sonnino, comm. Carlo Vanzetti, U1uberto Zi– notti•Bianchi. Al v cc presidente Cipriano Fat..:chinett1 è: stata affidata la prc~ldi n1.a del a Commis.,.ione Es~cutiva. a far parte della quale w1:o ,tati chiamati i seguenti membri del Comitato Cen• tra le: dott. Mario Bor:ia. prof. Luigi Dc Marchi, don Edoardo Gilardi, :l\'\'. Elio Jona, av,•. Luigi Perona, prof. Giuseppe Ricchicri, Dino Roberto, Leone Sonnino. Letture raccomandate Col titolo La fun::itJ,u storica dt/1 1 J,,-,puo l,,-ita11nùo, i fratelli "Ì're,,e-s òi )filano hanno pubblicato un volume del nostro amico e col· taboratore, ANGELO CRESPI.I lettori dcli" y.,,;,A • conoscono la solida coltura, la vivace intelh• genza, la profonda e larga. informazione che il Crespi ha della vita e del pensiero anglosa.~• 90 ne, perchè la collaborazione del cre ... pi è fra quelle eh• più abbiano animato e onorato il nOi,tro giornale in que')ti due anni pa"S >a.ti . Parecchi fra ef,j;si, quindi, sentiranno il deside– rio di leggere il libro che siamo lieti di annun– ziare. E noi J)O!;~i:imo assicurarli che difficil– mente troverebbero, anche nella lctteratur.t francese o ingle!,C o tede:,,ea, un'opera più nuova, più suggestiva, più seriamente pensata sulle origini, sull'evoluzione, su!Pattualc fun– zione nel inondo dcli' Impero britannico. li \'Olume. e.li .p4 p,1ginc, costa ..ole cinque lire. Nel discorso fatto da \Vilson ai giornalisti di Roma 1 quasi tutti i giomali :;0nniniani hanno soppresso le seguenti dichiarazioni: « 11Con• ~ detta pace n .;n dovrà e:,5ere un mer• cato»: - «A New York vi\'ono più italiani <'hc, credo, in qualunque città d' halia: quesu non sarà una ragione 1 per c-ui l'Italia vorrà a\'an•. zare prete,;;e verso New Yorck ». l'ipogro.11:i G:i.lilciaoaVia S. l.:ioobi o. 6,4 Banca Italiana di Sconto SOCIETÀ ANONIMA Chi ha oggi venti anni, si prepari a impa– dronin;i del\' Italia fra dieci anni: ma si prepari con uno studio scrio di dieci anni. O la nostra attuale gio,•entù ha la forza morale di la\'orare tenacemente una decina d'anni a crearsi una nuova coltura politica e ad oq,rani1-1-arsin nuo– \'a classe dirigente del pa~, in modo da po– tere sbalzare di seggio tutti i vecd1i padre• terni, sostitue,,doli con tlemt1tfi migliòri: oppure :mche questo rinno,·amento morale prodotto dalla guerra si ridurrà a un nuO\'O fiasco. Quando diciamo gioventù, non diciamo tutta la gio\'entù: diciamo un numero sufficiente di giovani: una decina di migliaia al ma_ssimo: i meno tirano i più. Esiste oggi in Itaha una decina di migliaia di giovani capaci di rico-– noscere che non si può oggi, in Italia, lavo-– rare d:l\rvero al progresso del paese, senza combattere con intransigenza tutti i \'Cechi gruppi politid? - che combattere negati,•a• mente, non basta, ma è necessario opporre un'azione po~itiva all'opera nefasta dei \'ecchi uomini di tutti i partiti? - che siffatta azione non può es:;ere nè e~ogitata, nè compiuta da un indh·iduo solo, ma de,·e e:,,.:;erepensata e \'Oluta e realiz1-ata da un numero sufficiente di uomini d11:,interc~ti e attivi? - che ~iffatto numero non e-.1~,teo~gi in Italia? - c.:hebi• M>gnafonnarlo, cq,nùw'ando da sè stessi, e dif• fondendo via via intorno a sè le proprie idee? li no,tro pitt0l0 giornale non può pretcn• derc, da sè :;010,di creare il domani d'Italia. La nostra ambi1ione è quella d contribuire con quelle poche for.te , che abbiamo, ma con tutte le forze, che abbiamo, a preparare al• l'ltalY..\ una gioventù migliore. Lavorare, se ci sarà pos:;ibile, ancora una decina d'hnni, a que• st•) lavoro. Aiutare un migliaio di giovani, che oggi hanno venti anni, a dh•enire in dieci anni uommi migliori , he noi non siamo. Non preten– diamo neanche che essi adottino per sempre tut• te te nostre idee: desideriamo solo che imparino a 0 ,servare e ragionare meglio che noi non 0 :,,-,er\"iamoe ragioniamo. Se a un certo punto della ,·ia j,i :.tact.hcwnno da noi e rifiuteranno le idee 11o~tre 1 !>.lr:lquesto il frutto migliore dell'opera n()!)tra,:,,epotremo dire a noi stessi di a,ere contribuito col nostro lavoro a ren– derli 111cglio informati, più ~oscicnziosi, meno deboli, più :wri di noi. La Lega italiana per la Società delle Nazioni ha deliberato; a) di invitare le Sezioni di tutta Italia-a prl'muovere manifo:,,tazioni pubbliche per la giorna1a del 12 gennaio prossimo allo scopo di diffondere tra le ma,se il programma del– l'A:;sociazionc, sulla ba~, delle deliberazioni prese dal Congresso Nazionale tenutosi a )li• tano nei giorni 14•15-16 del dicembre 1918. La Commi~ione Escrutiva ha già fissato gli oratori per le manifestazioni eh~ dovranno a\'er luogo, il 12 gennaio, a Torino, a Milano, Trento, Venezia, Trieste, Bologna, Geno\'a, Firenze, Roma, Bari, Napoli, Catania, Palermo, affidandone l' mcarico ai maggiori e migliori assertori italiani della idea che \Vilson propone di t adurre in atto; Leonida Bi..solati parler:t a Milano; 6) di ri\'olgcre un que:,,tionario a tutti i cap. SocialeL.180.000.000 Vers.L.166.116.800 Riserva L. 20.000.000 SEd2 SoclalE llìmlonl [Bnll'IIB ~ In Roma ABBIATEORASS~ ACQUI· ADRIA - ALESSANDRIA •ANCONA - AQUILA - ASTl·BIELLA ·BOLOGNA· BUSTO ARSIZIO • CANTÙ • CARATE BRIANZA - CASERTA· CATANIA· CHIAVAR!· CHIERI·C00· OIOLA - COMO • CREMONA - CUNEO • EMPOLI • ERBA JNCINO • FERRARA - PIRENZE - FOOOIA - FORMIA - OALLARATE • GENOVA • LEGNANO· LENDINARA - LIVORNO - MANTOVA - MASSA SUPERIORE - MEDA • MELEGNANO • MESSINA - MILANO • MONZA - MORTARA· NAPOLI • HO– CERA INFERIORE · r,.QVI LIOURE - PALERMO - PARMA • PIACENZA • PIETRASAN1'A - PINEROLO - PISA • PISTOIA - POSTEOERA ·PRATO· RE0- 010 CALABRIA • RHO - ROMA - ROVIGO • SA– LERNO • SAMPIERDARENA - SANREMO-SARONNO - SAVONA • SCHIO - SEREGNO • SIRACUSA - SPEZIA - TOklNO • VARESE - VENEZIA - VER· CELLI • VERONA • VICENZA • VIGEVANO, PARIGI TUTTE L cPERAZIDttl I SAftCA Rapprutntanlt tsclu,h·a rcr I' llalhl della Buc:lay•• Banck LtJ Londra.

RkJQdWJsaXNoZXIy