L'Unità - anno VII - n.43-44 - 12 ottobre 1918
&li a1dma.li bovinj, mand. .i.ti al lronte a morire a. migliais' net parch.i~besba.r.10 delle retrovie. Inol- 1 tre si lasciò pe., lungo. tempo picn~rne.nle libeJ•a la. macellazione privata, f:J.,·01•it"ilclle città indu– .;trinli da.Ila. riclùe~ta sempre maggiori! di carni ua parte delle r:ùrnerosissime famiglie opera.le pn.rtecipa.nti a.i _sopraJìtli di guena. Ora che i buoi sono stati ammazv.ati, si ~anela una circolare per t.nirnnziare che 1,, strettezze JO· 110 trascorse e non si ri1>eteranno più. Nella suddetta circolare si conf~ssa cbo solo nel– !'aprile decorso il Ministero per gli approvvigio– na.menti e i con~umi alimentari s~:-:ti fortemen!~ la necessità di salvare Ja consis1enza d~l p:..trimo– niq zootecniéo; a dir lo vero, e ad onore dell'acu– m0 e della chiaroveggenza: burocralica, il Mini– _stero ,gill dal febbraio s.veva cominciata a pensar– ri, e le necessarie previdenze entl·arono in fun– zione nel maggio succe~sivo. « Così - continua la. circolare, -- mentre cla genm,io al 1. maggio si rnno dovut1 abbattere in media 174, è.OO c apj bo– dni al mese pel consnmo riunito dell'Ese,cito e della popolazhne ciVile, nei n,esi di luglio e di agosto abbiamo potuto contenere la macellazione clei bovini nella media mensile di 77,000 capi ». 'Evidentemente, non è passato neanche per la mente tlèi nostri alti buro;rat\ci. .. bovini, che l'e– conomia di 100,000 capi al mese, che' essi Si danne; il merito di avere rÌ!alizzata, avrebbe potuto es– sere cont,nuta io un massimo per es. di 50,oon ca.pi, ~e si fossero primo, organizzate le imp-)rta– zioni di carni congelate o cònsr,rvate in· scatole, e se si fossero un <poc('meglio regolate le requisi– zioni del be~iame da miJ;cello e una più razionn– le utilizzazione di esso per l'esercii.o ~ pP.r la popo– la'l.ione civile. Se almeno la requisizione avesso, rispar~iato le vaccbn lattifere, ne.i non saremmo ora ~enza burro e senza fonm.ggio. Ma anche a ciò Ja B:iro– crazia ha provveduto ... ii;tituendo Commissariati e Consorzi obb ligatorii. Un nuove monopolio Ora. che finalmente il ·Ministero per gli Ppprov– vigionamenti e i consumi ba comir,ctato a capirè l'importanza <fondamentale, per 1:i. pubblica a:Ji. mentazior:e, della sosti.tuziooe del1o carni conge– late e nelle conserve ùi càrne alle cnmi rresche di i:n;icello, crede!e voi,. amici dell'Unitd, che gli '...ia ve,nuta anch" l'l~ea di chiamare a consulto i priocipal_i e !)iù provetti im9ortatori di tali prodotti e di stndiare l_nsieme con es"i i mocli di agevolar~ quei ramo di commercio con tutte le pò_ssibili fa– c!lltaztoni di noU, di cambii, dì a.ccoTdi colle gran-· ,:li Case esportatrici dei paesi alleati,- !imitandosi r.d esercitare su tale commercio un doveroso di– ritfo di ,.cor..trollo, che in !emp0 di guerra e di cO"l _grandi Ìlifflcoltà cli t,·asporti internazio~,ali nes– snno certamenté potrebbe nega.re nllo, Stato, rap– p1'e$entante e tutore degli interessi rli tnHi? , Nii?nte affatto! 11 solo ed immediato pensiero rlella no$tra altn. Buro.>crazia. che ha in mano let– tPrrJl!lente la vita e 111. morte clcll.i Nazione, • stato quello di sopprimere per intanto il com– mercio lf'bP,ro delle c11.1"11i conservate per !arne un 'nnovo e roslo$o· monopolio ~tatale che comin~erà :> funzionare SJ e q1.wndo la çosa rinscirà pos,- sibHe. · E poi c'è In Italia deÌla buona. gente, la quale ·$i meravig,fa, se il p-rfmo risultato di qnestr. nuo– v0 « provvedimento » è stato quello di farp, spa– rire completamente dal mercato quelle scatole di carni, di tonno, di merluzzo e di salmone, che prima si Lrovavano abbastanza. facilmente ed a pre1-zi non eccessivi, in cqnfronto di quelli che il Ministero ha stabilito sulla cart.!l e che funzione- • 1 ranno quando la merce p0trà venire si e no di qni :1d 11n anno! Un ca.setto ·curioso è· quP.Jlo. che è .::apitat!l alla città di Torino e che i giornali torinesi ~anno p0- tuto raccontare col ·,isto della Censura. Non vi ~ q,~inili ragione perchè il Ccusor.e· di Roma pN: me lo lasci raccon•are a mia. volta. Visto e considera'.o che · ui rifornimenti gover– Pativi ci ern poco o nulla da contare, il Muni– cipio di Torino aveva disposto tutto il necessario per· acquista.re direttamente ìn America una par- L'UNITÀ li la 'lr!olto 1mpoi'ta.nte -li 3eatole di ca.rae e di pesci. li contratto era solo più da firmare, quanèo ~ intervenuto il Dicastero dell'o:1. Crespi a dire: ,, alto là; in Italia comando io, come 1m Kaiser (Jualunque in Germnnia, e non tollero che nessu:·, Sindaco e nessun ini valo commerciante di.i da mangiare alla popolazion~, che io solo mi inca– rico di lasciare morire di fame ». E così succederà delle "' ,alo.le di « beef », ,Ji lc,nno, di merluzzo & cli salmo1,« queJlo che suc– cede di .JUCll'altra modtrna renic~, che sono· le .famigerate « scarpe ·ai Stato », le quali hanno bensì avuto l'effetto <li rendere µ,ù care le scarne dd commercio libero, ma '1011si sono ancora ve– dute girare 11er le strade, se non nei piedi di qual– ,:he p1'ivilegi ato funziona.rio. / ' , Il dfaastro del caffè Vi. è an_cor11. un prodotto, del qu,ale il prezzo è ce1'lomente aumentato, ma del quale sinJ ad ora 1.:.lmenonon si era seotit~ una vera 0 propria de– ficienza·: ì I caffè. La ragione di questo- fenomeno strano e singo– lare ~ se,mpl!ce: fino a questi ultimi tempi 'l'alta R1irocrazh del Dicastero lell'alimentazione a·1eva lasciato' indisturbato il commercio · 'del classico « legume », che ri teCPri del giovane signore <li P/J,rini giungeva di: Aleppo e da Mol<a, ma ora viene, quasi esclusivamente dal Brasile. Profi,ttando di q-,iesta relativa JiherU, e iiupe- 215 , ando du,:··, .t.à di noli ~ di lra~porti, gli i111po1- 1atori d: caff.e e, ,mo 11011 soltanto riusriti ad aa– sicura rc i'. pieno fabbi~ogno del mercato nazio– nale, ma ave,·ano imrnaga·,zi(1alo in Italia od ave– ·,ano già in ,;a,:;gio ben 5'.,0,000 quintali del pre zioso p, odotto, poco me,oo di ciò che gli italiani · pru11a della guerra ::on:::uuw\ano norina.lmcnt~ nello &-pazio ·di due anni. · Questa superiore « previdenza ,, (in t.enuine · l11·ocratico." speculnzioue ,,!) era \l'oppo rnoni– ficant.:i per la BUl'ocrui;a dt·l D:rastero· doll'ali- 1,ienlaziont, tanto _iiù che col , ibasso dei cambi i· con111.,ereianti privati avrebbero itvnto 1nt~.i:esse a I iquidare a prezzi ribass.iti la loro merce per paura di altre imporl::zioni a costo minore .. E" , eco che il c:imm. Giuffri' 1 a (Direttore generale degli approvvigicnarr.enti, Con&igliere dell'Istituto Nazionale dei Cambi, Delegato nella Giunta to~ ,ic'l intermipisteria.Ie per i divir.ti di irr,porta-. zione, ecc. e~) escogita, il nnovo « provv11dlmen– to », che requ .~isce tutto il caffè èsistente in Italia. P Yiaggiante per porti italiani. Motivo per cui, se l<t guerra dovrà ancora cr,ntinuare p(l1 qualche• fempJ, ,·~r-rà ce1·tamente il gi0r110, in cci anche i' caffè cti,•enferà irreperibile. Vorrei ora ragionarp a'.::ruanto dei « provvedi– menti u ~ulle imporlaz;oni è sui {'ambi, ma l'ar– ticolo ' già troppo lungo, e penso di rimandare l'i,rgomento ad nn·altra volta. Edoardo Giretti. -LA V AL,LON.A-C·OST ANTINO POLI g:ornali ci hwmo fatto saper<!, con grande I usso di parf.icolari, cht « il Consiglio Superiore " dt!i LPvori Pubbiici ct.iamato a pronunciarsi sui « progetti <li nuove ferrovie attraver~,o i Balcani, ha dato il suo parere in lavore del progetto d! " massima di re, rovfa Transbalcanica, progettr, , cbe per la éostrqzi0n.e del tr.onco di ferrovia da « Valona a Monaslir per un percorso1 di zò0 km. ci rea co:nprenrle il collegamenl.o diretto dal Ca– " .,ale rii Otranto, per la Calr:idica, sino o.i Bo– " sforo. Si tratta di un parere di 'lCcezionale im– " portanza nel momento in cui st&nno µet realiz– •' zarsi i più grandi successi dell'intervento dell'J– « tali& e c~e perciò a~sume un ,;igniflcato spe– ' ciale per lutti evidente. La dejiberazione del– " l'alto con.sesso non t~clnde ;•opportunità e ru_– " tilità. insieme <'i altre arterie ferroviariP., cfal- l Alt<> Adriatico come dallo stesso litorale elle– " nico, che sotto diversi riguardi pfesentn vie di « penetrazione convenienti. Ma dal pu.nto di vist1 " del particolare !nter1:sse italiano la preterenza " e l'urgenza. insieme va data o,J pil' bmve rac- cordo da Valona a Monasiir, ;>43r soli 260 chilo– " metri (qu'asi :1· percorso da. Roma a Napoli), e « che permei.te il più completo e perfetto coni;-iun– " gimento clone ferrovie italianP con le 0rientn'i ., Avremo dunque la Valona-Costantinopoli. Ag– gi11n3endo ai '.ronchi esisf.e11t;((:o~ar,tinopoJi-Salo– nicco ◊ Salooicc~Monastir) questo da Monastir a v'aJona, avremo unii. ferrovia i.nin!errolta, che cor– rer/\ dal PMforo all'Adr!n1ico, ,e sarà allarciafn all'Ik1lia coi ferr11-bnats Valona-Otrar,to. · ~!olto, tntto. anzi/si aspetta da questa rerrovi~. La Valonn-Co~ta11tinopoli sarà, pei suoi fautor;, l'arteria internazionale, che scon,olge:rà l!! attuali rornr,ti cli trarflco attraver~o la penir'.lb 1,a1ca– nica; la linra della gran:ie peoetra~ione italiana 1,ell'Orient1J europro e, anche asiatico. · La r~r.ltà è che, la Val0n!l-Costar:tinopo1i, pe, IP. condizioni !oc.ali e,;onomico-sociali, non sar:\ mai ima ltne? d; grnnde t.rnfflco c >romercialc. Per . l'[talia, come la Via Egnatia. avrà nn'importanza sopratutto politica. · Basteranno poche osservitzioni a c!\iarh~ q11esto 1>111110 di ,~sta. Un precedente &:i studi per una linea. ferroviaria, che nlla{,– rias~e Monastir a Vallona o a Dnrn.zzo. furono affidali dal Snlta1.o, nel 1890, a1 Kaulla. conces– ~ionario n~r li, nev.tsche Bank :art. 32 della Con– venzione 28 ottobrr 1890). Compin!i questi studi, iP. neutsclte Rank <:lomandò •um ga.renzia chilon.e– trica di 30.GJ0 franchi, che fu ridotta a 29.60(1 nel proi•fto d•lla 8oa1it4 Gen,r!llt li Credito Molli- I I tiare 1/a!ian~ (1893). La gal'enzi'l e,·n. cc, \ eleva.fa, che uon se ne fe.:e l".ltlla. li Buonoi:no, che è .l'autqre clP! IJl'Ogeftc-ado_ttato or· ora dal Governo ita.liano altribui8ce il fa!li– m0nlo di qùesti ;n 1 imi p1og2tti al fatto " che da ,. granùi ditte commer.èia!i di Salcnirco si,mo stati , ctistribqiti larghi bolrsichs ai hmzìonari di Co- sfnntinopoli per far meltere a dormire il pr~ getto delJ:ci De11t.<che Ba11!, •. (Otranto t_e.<ta ili ponte <!elle 1c·rrovie balcaniche. Na,poli, l\Jl8). Ma u11ando si penai alh1 om,ipotcnza politica che ha. isnùuto la Gennan," pres<$Ola Pcr1.a, e si 0s.servi d,e c;uella eno1me garenzia chilometrica doma1·– dnta « in ragione de,Ie dif(r.coltà ,lf ccstruzion& n, t;i ~pic~: :izic.ne del Buonomo non pare p1ausib~1e: , i 1 " 11'recerlente » - si p\lÒ ripetere col Vainn - ., non l sP01a signitlt-ato ». La realtà Per sfata.re la illusione che la Valona-Monastir, po,sn dare un grande rendimem.o economico, basta osservare com~ la slessa linea Co5tantinopoli-Mo– r>~r-tir sia st.nta costruita non per motivi econc,– mici. ma per preoccupazioni militari: con essa il 5ultaho volle aliacciare Cost:lntinopo:i con Sulo– rÌicco, che dopo !'88 Abdui-fo,mid temeva insidiata ùa I l'O•rient-Fxp~ess. TI segtiente specclLieftr\ sul tratflco-TTierci dcli:\ r:o.stanfinopoli-)1ona$lir .-ie mette assai, bene iu , ilie~'o la. S('Are:a importanza co~nm,~r-ciaJ~: Al!Nl SAl/.lN!CCO COSTAT. SALON-Ji!OIIASTII\ fKm. '}tO) f(ùn....:. tl!IJ ton 11. toun. 1009. 126.155 109 924 1!/10. 147.37i 121.83$ lfl11. . I . 161.673 123. 0 37 E' possibile ~uppol're che la '.\1:onasti<r-Valonit , iesea molto più ,·hrtclitizia -!elle due linee r~i- ~tenti? ' l I Buonomo stesso è cosfrelto, a c0nfessa.rc <·he , ·non è :a conti:icla da attrave--sarp che Ù1.s<·ia « p.:b,·ecler,J traffiro che ·!'(iusti fichi una ingente " spe~a per 110a fe.rroviP largamente concepita "· 'Perciò considera la Vàlona-~o'lastir « come ;1 « tronco di una grande arteria d; interesse il1!er– " nnzionale ,,. Ma alla. stessa pag. 19 eg)i S'';· giunge che « per poter valutare la importanza « della ferro,ia !Jropi:,sta, f:Ì rl'uopo a grandi tra Il' descrivere la 1·egione rhe en.f-ra -nella !(er11 di nzione 1.ella ferrovia e r,'nde:rsi conto d~lla " Nnclizione economica della. ~ac8òonia n~I pe– " riorlo [)receder te la guerra e del s•.10prewdibi!P ,, sviluppo ». E ;,llora? Il reddito (folJa ferrovia rlevP ~~sere dato cJaJ.lraffìco internr.zionale o dal trafflco locale? Evidentemente non ~i vuò prescin– rh,r~ dalle condizioni ec('nomic'he locali.
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