L'Unità - anno VII - n.41 - 12 ottobre 1918

202 s1><,st•,a •le,,e lutto le garen~ie md ilari necessarie per 11s,,,icl!1111 Ci chr ruccettazio1,e è irrevocabile. Se la Gurirrania tLccetla quel progl'àmrna cli pa– ce e dà le gu,.anzie necessaria, allora si che è pos– slbi lp trv,·cLr,i con i ,uoj rappresentanti, non a discute, e il 111 ,p:ra111n1a, ma o. concordare i 11arti– col!u·i dcit,', ,. cuzione di esso. _\ li ora la guerra sarebbe 1·•·ul1111•nt1· (tnitr,, e non ci sarebbe più pe– ricolo di >1111ire:se. So la G,•rmuia 1•1fi11t a, le sue proposte· di discus– sioni a1,1nrimnno 111111 luce del ,ote, pe, ~"' elle roat,ncnll• sono, cioè c;,pedhu i militari e politici per prcu,t~rc fiato ~ dioorientar gli avversari; al L'UNITA !ora lutti vedranno, tutti dcn ranno vedere a chi ,11etti :,·,ùull·nlc la re,ponsabilità dOla conu11ua– zio11;;cldllL guerra. E nd ogni nuovo tculalivo di equn0<·0 pacifista tecle,co, 11 11tislri Governi non do1 ranno fare nitro che ripresentare il loro pro– g, a11llllfl ,1, pnce e cyntinuare la guerra. .\la perché questo sia 1,o,,1bilP, 1, nrcc,sario che 1 11-0striGo,erni ,, de<'iuano una volla per sern– prc a Hs(·ire da.Ile nuvole, e " dofi11ire in !orma u concreta t· ùefinitin1 quellè u rcs!1tuziooi, ri1>a· u 1·tt11oni e garr11z.ie 11, che .-;0110nece~ -arie alla ,. pfH'C gitt~U.t e c.Juraturn. ►1 L'Unita. Il pt1ncipio di nazionalità nel mondo anglo-sassone Esh-10110due uiorli J 'intendere il principio di nazio1mlllu. E sono originatJ dal diverso mcdo, co11 cui il processo di fonnazione delle nazioni e dell'id,•:,: 11azionalc ~i è compiuto nrl mondo an– glosa,.ow• e sul continente europeo. l\c1t111orcdoanglo-sa.ssonc, la unità politica Jelle lbole t,, ,1 ,nniche si b compiuta assai prim,, che so,·gcssu lo 5pirito nazionale in Scozia. e in lr– land11. Inoltro il regimo rapprJscnlativo e il si– slem11 dt:llc autonopiie locali, e il sistema• giudi– ziario, i11tosocoine 1>alladio dei d)ritli individuali, e,·ano <'O,ituiti o co1:1piuli assai prirna del sr,– colo >,I\, quando si cominciava a teorizzare in Europa ,111pl'inripio cli nazionalirn. Il r1e11 Italo è ,t.ato che nel mondo anglo-sassone . le quo,11011i di nazionalità sono~te semp1·e con– cepii.!) come distinto dalle que tioni politiche: sono rimaste mere questioni cli cultura e di modi di vita. In uno Sialo, dove il Parlamento e le Corti giudi– ziarie gur,rntiscooo a lutti gli individui del Regno Unito, 11011 importa di qual nazionalità, gli stessi diritti, a, vicno· l'hC, lÌi fallo o in potenza, ogni nazionalità gode del self-oovùnment. Le nazioni, cioè, non hanno di,·itlo a vil,i. autonoma pel solo !allo d'osscro 1H1:ioni, ma perchè esistono gruppi di individui, forniti rii speciali bisogni di coltum e avvezzi a determinale abitudini di vita, i quali sono C(Lpa(·i,come lutti gli aU.l'i rillndini, di librrln. e cli rrsponsubililà, e lo Staio deve rispcllc1re e difenderr i loro eliditi. come quell.l di lutti. li principio cli nazionalità è perciò subol'dinato nel mondo anglo-s1LSS011e, come del reslo, il prin– cipio religioso, al principio cli liber!à e di respon– sabilità. Lo varie nazionalità, come le varie sette religiose, sono impegnale a rispeltar~i a vicenda e a cooperare con gli stessi cloveri agli affari comuni, di cuj lo Slalo è custode. .. Dato questo punto di visla, l'essere Gallesi, In- glesi, Scozzesi, I rlandcsi," Francesi, llaliani, ecc., significa semplicemente possedere certe partico– lari noto subbietti1Je, apprezzabili solo da chi le possiedo, q,,ali l'anglicità, la gallicità, l'ilalitmità, In gcrmanicità, ccc., come è una nota soggettiva l'avere l'uno piuttosto che altra convinzione reli– gio$a. E que~tr noie soggettive non .bastano nè n creni-o nelle maggiornnze il diritto di imporre la pro1H·ia lingua,' la propria. coltura: il proprio mo– do d'e$srre a popolazioni di clivHsa nazio– ralità incluse nei terrior1 abitati dalla maggio– ranza, nl> a creare nelle minoranze il dovere del– l'obbedienza, nè a creare in questo o in quel grnp– PC' nnzionalc Il rtirilto di recedere polilicnmeme dagli ollri e costituirsi in Stato indipenclenle, fino a quando ben in leso i diritti individuali cli ciascuno sieno tutelali dalla legge comune. Questo vnol dire che nel mondo anglo-sassone i problemi nazionali non sono problemi politici: sono semplicemente argomenti di libera ptopa– ganda come i problemi religiosi. Nei Balcani noi vediam'o interi villaggi mutar cli nazionalità, varie volle in 1111 anno, 118econda delle baionette bul– gare o greche o serbe. che stanno dietro le com– missioni d'inchiesta. Per chi abbia la mentalità anglo-sassone, questi mutamen!.i di nazionalità non meravi, ~lia.no , nè ripugnano: o meglio ripu– gnano in quanto sono imposti dalla violenza: sem– brerebbero natmali e legiUimi, se fosfiero il resul– tato di una propaganda libera.mente accettata, nè più n.è meno delle conversioni che avvengono ognt giorno dall'una all'altra setta religiosa._ Un gruppo nazionale, i cui individui godano tultl di una libertà individuale, ~ quindi 1.Lncbe dt l'Olt unL, eguale a <1uclla di lutti" gli altri citta. d1111dello Stato, e che pretendesse di &tteggiarsi " " 11alionali tu oppressa " sol percbè non cosli– tu.isce uno Stato indipendente, - un gruppo di questo genere appare a un anglo- assone come un gn1ppo di mentecatti o di faziosi. Dato il carattere soauetltvo del sentimento nazionale, questo senti– mento può sviluppnrsi da un memento all'all,·o in srnppl che 1>l'Ìma non si sentivano diversi ùai gruppi ,icin.i: c'osì nella Francia del SuTI è sorta 11cgliullimi cinquant'anni una collura locale, con una 1>•01;rialingua, che ha avuto un grande poeta, il .Mistral; in, Italia la vita tcgiona.le può ritor– nare ad assumere una intensità, che sembrava attutita negli ultimi cinquant'anni. Tn tutto questo niente di male: ognuno deve essere •ibero rii par- 1r,rc la lingua che vuole, leggere j libri che vuole, p.rogorc Dio come vuc,le, vesti,·si, mangin.ro ; s1>0· Rursi, moril·e coi rili che l'uole . .\la se ad ogni èosiluirsi cli gruppo con earatleri propri dovesse corrispo11dern un movimento di sccrssione politica e il sorgere di un nuo1·0 lato indipendente, si al'rebhe che l'intero mondo civile si riclissolve– rcl>be in breve tempo in t.ribù,' in selle religioso, in clans, in sindacati, in feudi, spe~~o in lotta gli uni contro gli allri, e, facile pl'eda dei gruppi più forti, che così ricostituire'b.bero nu,,Vi Stati, ma a ùase di op1wessione e senza libertà. La Germania sapeva quel che faceva, quando suggeriva ai Bolsceviki la formula dell'aulodelcr– minazione dello 11azionalilà. Per questa, ia, invece , hc alla Lega delle Nazioni, si approda all'anAJ·· chia, rhe prepara nuovi dispositismi. Questo non vuol dire che i moti <l'inclipend•nza del Belgio, dell'America, dell'ltali11, .,cc., sieno stali ingiustificati. Tult 111lro. Si tratta solo di inten– derne la vera .base. 1 moti d'indipendenza sorgono e trionfano e hanno ogni diritto dj trionfare quan– do un Governo, ignaro o dimentico della funzioue ,lello Staio, viola il diritto, che 1'anno individui appartenenti a una nazionaliL.'\, cli parlare, scri– yere. \'estirc, pregare, divertirsi secòndo il suo gc11io speci.fìco. Come nella storia si son viste sc,cietà religiose divéntar Stati in.dipendenti per i·cozione all'oppressione di qualche Governo intol– J<:ranle; come nella vita privata.si tronca ogni re– lazione anche coi parrnli più p,-os~imi, quando qursli non ci riconoscano li dirillo a sviluppa.re liberamente ,la nostra personallt:\; cosi è naturale t·he si formi uno Slato in.clipend011l.edovunque un gruppo nazionale senla cli non polet vivere la propria vita per la oppressione di altri gruppi nn.– zionnli padroni del Governo comune. Or è statn precisamente questa, sul continente europeo, la origine di tufti gli Stati nazicnali. Sul cqnlin.enle gli Stali non hanno raggiunto cosi pre– sto come 1o Stato ingle~e la coscienza della ptnprta !unzione di custode della libertà di tutti. Essi sono rimasti più o meno assoluti anr.he al di lè. del periodo, in cu.i un dispotismo intelligente è un& fase necessaria di educnzione alla obbedienza le– gale o cooperazione militare. llanno compresso Jr forze c11Uurali e na,Jonali via via che queste si sviluppavano nel loro seno. E cosi le nazioni, eh~ avrebber potuto vivere interdipendenti In un uniCI> organismo statale, hanno dovuto separarsi per conservar la vita propria. I moti d'indipendenza sono stati la reazione contro la negazione di 11- bertè. e dj sicurezza politica, che sono le condizioni essenziali di una continuata interdipendenza e col– laborazione. _·etio ,teo.o mondo anglo-:,11.,so11efu la reale o c,•ccluta negazione di diritti, che suscitò l'u1dipen– denza americana, e suscita oggi lo questione ir– landese. In correlazione con questo fallo, che è stato genemle nel continente europeo, delle lotte d1 ~ecessio,.e politica - strumento indispensabile ulla rnnqu1Sta rii una lil>era vita nozionale - è soria sul conlincnle la teoria, seco11clo cui ogni 11atio11ali1il ùovrcbhe formo re uno ..1!,tv inclipen– ùcnlt'. \I" , I fallo cbe quelle seces ioni sieno state necessarie non vuol di re che sieno siate un bene ~ che si del>l.>11 generalizzarne la 11ra!ica. anche quando non ci ia la necessità. Quelle secessioni ful'Ono falii nece55ari come le dvoluzioni, come le 01>ent.Z.ionichirurgiche, come tanii o.Itri 111ali ne– cessnr1. \la sono mali, come è n,ole ogni ridu– zione di interdipendenza di ~ervigi tra gli uomini, ogni attenuazione o negazione della reciproco fi– ducia ~ r<lsponsabililà fra es-eri , ngionevoll. Se - per uno ipotesi intesa solo a piego re il concet lo a.nglo-sas 011edel principio rli nazionalità quel conglomerato di Stati feudali, che era il Sacro Romano Impero, !osso cliv~nlato una Con, federazione cli genti libere come la vizzera, - oggi lu Germania, l'Austria-Ungheria, la Svizzera, l'O– lancla, l'llalia, ecc., costituimbbero i-1nucleo deglt Stuti Uniti d"EurÒpa; e· lant, moti d'indipendenza 1,011sa, ebbero sorti; e sa rebl>e stalo un gran bene 1)0I genere wnano. Le varie vite, nazionali cosll– lui rcl>bero una ottima difesa contro la tenclenzr. ùei <1<n erni centrali .id esorbilare'clalle loro !un– zioni di gacanzio dei comuni diritti e della-comune sicurezza. li Governo crnlrale comune à,Tebbe di– ritto alla devozione di tutto le nazionalità, come avviene nella Svizzera, precisamente perchè non chiederebbe loro che i sacrifici necessari al benes– sere e alla _icurezza di tutte. Il torlo delle teorie del 1 1 reitzschke, del Delbruck, del Siebel e di tanti scr\jtori polillci tedeschi, non ~ rii porre lo Staio a.I disopra rlelle nnzinn.i, ma rJi avere un concetto indegno e brutale ciJlllo Stato, che fa dello Slnto lo strumento rle,l"oppressione di una unzione sulle_ allre e nega ogni dii·illo cuitu– ra.le r politico alle nazioni ~he non facciano parte ciel gruppo dominante nello Stato. Perciù hanno torlo quegli uomini politici e scrit– tori clell'lnlesa, che confondono la difesa dei mc– coli Stati con quella dèlle piccole nazionalitd. .Vet ,nontto ,noderno· le piccole nazionalitd non 11onno godere della· necessaria sicure:aa che in $eno a brandi Stati plurinaziona!i liberi. 1 piccoli Stati poterono essere fari di cu !tura in Grecia o nella Germania e nell'Italia medievale, finchè fu– rono su per giù eguali di forze e non minacciati da grandi ,,icini, e godevan quindi d'egual llberl.à; ma oon a_pvena ·sorsero alle porle della Grecia la mo11archia macedone, e intorno all'Italia i grandi Stati del Quattrocento, ben pteslo la libertà e la Vita spirituale delle repubbliche greclle e dei prin– cipati e delle repubbliche italiane sparirono; e gli slaterelli tedeschi si gono salvati dalla servitù straniera associandosi nell'Impero germanico: Oggi un piccolo Stato o corre i rischi del Belgio, del Lussemburgo, della Serbia, o vive di pavide tran– sazioni, d'una néutralilà implicante sistematica. negazione di solidarietà col resto ciel mondo con– trazione consapevole d'ogni senso clJ re~pons~bllitè. e di nobiltà spirituale. Ciò spiega ;,erchè i piccoli Stati, invece di far invidia, fanno pietà. RiSogna rfunque distinouerr tra ind·ipend.enza àei piccoli Stati e libertà delle piccole na:fonalitd. Co– me sarebbe possibile, per es., volere a un tempo e la Lega delle Nazioni e l'Indipendenza di Stati, grandi o piccoli? La lega delle Nazioni non pre– rnPJ_-ioneche ogni Stato rinunzi al dogma <lella sovranità as~oluta nelle S"l1edecisioni? Data questa mentalità anglo-sa"80ne, è agevole comprendere i termini veri d~I problema irlandese. Quando sia accettata la distinzione tra il carat– tere purame·nte culturale. e subbleWvo della no.- 1zionalitè., e quello obbiettivo, legale, universale dello Sfato; - quando sin riconosciuto che la sicu– rHza è un intere~se comune di tutte le isole bri– tanniche: ed è un problema che non può essere dl';ciso dai soli irlandesi per conto proprio; - quan– do sin riconosciuto che ogni irlandese già gode di t.ntfi gli $lessi diritti civili e polillci di qualunque

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