L'Unità - anno VII - n.36 - 7 settembre 1918

r ' PROBLEMI DELLA VITA ITALIANA Dtrettorl1 ANTONIO DB VITI DE MARCO e GAETANO SALVEMINI Dita_. ~ Amrrw1:"8tfluioae I Roma, Tla Adda, 4. - Alillonamcnto ordinario annuo Un 5 pc:r il Remo, per Patao U.. ao A~to l0ltcnitott annuo Lire 201 aematralc Lire IOi Ì9l sumero Centeiimi 10 Si Pt<ltblica li aabato a ROMA Conto c;,onettte çon. la f'Ollta Anno VII - N. 3b 7 Settembre 19l 8 SOMMARIO "AUSTRIA DELENDA" O "AUSTRIA SERVANDA" - g. s. - LE COSE A POSTO - L'Unità - IN MARGINE ALLA POLEMICA - g. s. - UNA RÉQUISIZIONE - Avv. Francesco Perri - PROTEZIONISMÒ OPERAIO - Agricola. • La frrof>(!grmdaall'estero - Calmieri ·e requisizioni agricole - Del dopo -guerra - A proposito di nit'asmnzùme - I supplenti di, scuole medie. · "Austria · delenda ,: o "Austria· servanda,, Quella, che si è convenuto cli chiamare la « po– lemica sonniniana "• cioè sulla politica estera clcl– l'on. Sonnino, covava eia un pezzo: è congen,iia •·olla guerra cl'ltalin. A determinare la quale fu necessario, fra l'estate del 19H e la .primavero ciel 1915, il conco,.so di due correnti d'idee antite– tiche per le origini e per i fini: la co,·rentc antiau– striaca, e la c01Tente a11tisl.lwa. La guerra contro gli slavi t,Jue~la guerra - ecco )e linee fondamentali del ,tema anlislavo - è una occasione propizia, di cui l'Italia deve a'J)proliltare per ingrandirsi terri– toria/mPnte. Tulle le altre forme di possibili in– grantlimenli nazionali (simpatia morale, influenza intellettuale, trattati cli commercio, cli navigazio– ne, cli la\'oro, c011venzioni ferroviarie, portuali, hancarie, alleanze politiche, leghe militari, capi– tolazioni a tutela clei connazionali, ecc.) hanno scarso o nessun ,·a!ore in questo sistema di idee, che perpetua ~ella società moderna, capitalistica e dcmocl'atica, la mentalità delle. società agrarie e feudali anteriori alle l'ivoluzioni economiche e politiche ciel secolo XIX. :,1c11etrnttaliYe elci Libro verde !'on. Sonnino propose all'Austria un forfait: l'Austria cedesse immediatamente il Trentino sino a Bolzano, il Go– l'iziano, le isole cieli'.\driatico centrale; ril'ono– sccsse .Trieste citlà libera; si disinteressasse del problema albanese; considerasse il Doclecannr.sn rome possedimento italiano; - in compenso L\11- stria acquistava libe1ià d'azione contro la Serbia e per tutta la questloné balcanica. · li ' rfait coll'Amtria non l'iuscì. E si ehbP la guerra. :\la anche il programma del la g11e1-raa fianco dell'Intesa fu costruito con la stessa men– talità, con cui erano state condotte le trattative con l'/\ust ria. Col u trattato cli Lonrlra " dell'aprile 1015, l'I– talia aderisce al " J)atlo di Londra " fra Inghil– terra, Frnnoia e Russia ciel settembre Hl14. cio~ s'impegna a intervenire con tutlO le forze contro la Germania e l'Austria ~ a non lare nè pace, nr armistizio separato: in compenso ottiene clalrln– gltillerra. dalla Francia, dalla Russia, Ta assicu– razione che nel trattato cli pace le spetteranno: il Trentino e !'.\Ilo ,\dip:e: il Goriziano: J'_\gro trie– stino, !'!~tria e la Liburni'a lino alle porte quasi di Fiume: i rli~trelti cli Zara e di ellenico nella Dalmazia continentale fino a Traù : quasi tutte le isole ciel Q1111rnerue tlell'_\rcipela go dalmata, meno alcune JJiù i,nternc; Vallona c·on quel tanto cli territorio che sia necessario a penrwl– tcrne la difesa clella pa1 te rii trrra; iI Dodecaneso; qualora lit Francio e l'Inghilterra estendano i lo– ro domini <'oloniuli a spese della Germania, I' It-1- lia ~•rà estensioni proporzionate 11 11uellc de·,li alleati; l'Italia nori si opporrà allo smemhramen– to clell'Albania qualora si ,·oµ-lia cedere J'_\Jhania ,Nt~ntrinnalc ulfa :,,el'i,i:1, l'.\ll!ania meridionale o alla Grecia; a, r,1 sotto la sua protezione ciò che Timarrà rlcll'Albania. In questo contrntto di do. 11t 1/es è escluso asso– lutamente ogni concetto di lotto n fondo per uno smembramento dell'Austria: « Tra i nostri fini di " guerra - dir.\ l'on. Sonnino il 25 ottolne 1917 nl- . la Camera - non"vi sono nè gli smrmbrnmenti cli " Stati nemici, nè cambiamenti degli altrni nr– " dinamenti interni "· Anzi l'Italia prende le sue precauzioni, appunto in vista del mantenimento cli una forte Austria: l'on. Orlanclo, nel)a inter– Yista concossa al Journal lles Débats del 21 apri– le 1918, ha SJJiegato che,1• il trattato cli Ltrndra, " quando fu negozialo 'e conchiuso, riguardava « un'Austria ·nemica, contro la quale era nece~a– " rio, per l'Italia, pre11clere le maggiori garen– " zie possibili ": dunque l'Au$lria era destinata a rimanere sempl'c abbastanza forte. se l'Italia sentiva la necessità d prendere le « maggio1i g.a– renzie possibili ». Una di queste garenzie è la opposizione, impli- cit;i;e1 trattato e, --~'-k'- ... e:--,lf·'-~ .Jl \ -\_1.4.;J • ,). \i,, • ·. l .. - • alla riunione fra IQ. Serbia Q ln rmazia, Ila la Serbia e il ,Jonte11e– o;l'O. L'Austria non potrà dunque annetter$i nè la Serb.ia, nè U ?-Iontenegro. · ,ta è anche un divieto assoluto al sorgere di una Jugoslavia serbo-croata-slovena. Ed è naturalP che sia co,-i. Se. l'Italia n1ole occupare tanta par– te della Dalmazia continentale e delle isole pro– spicienti. deve illlJ,le<lire che sorga a1 cli là della nuova frontiera uno Stato nazionale unitario, che contcsterehhe subito, e con una forza rispet– tabile, il possesso italiano. L'Anstria, quando ern n-el Lombardo-Veneto, non poteva non opporsi ad ogni movimento nazionale italiano: non altri– menli deve lare il Gommo italiano per la !\1go– sla\'ia. Dunque la Croazia non dovrà unirsi alla Se1bia. (Il destino rlelln Bosnia sembra sia ri– mas.to so~reso: infatti i prjgionieri anstriaci in ltalia sono stati divisi fino a pochi mesi or s0110 in dalmati, bosniaci e « austriaci »: e in questa divisione si cle\'e riconoscere una manifestazione caratteristica ciel programma_ (lella Consulta di fronte al p,·ohlema dell'Au.stria). ~•.,:-_;. ..;::.:,.:-_:;r.... _-::X-~•~-so,_tmt___~ -:-J ~~~41'~\R~ z.,. .....,._...,_.. •J.~LIR,--.t..--..~Mr~"tll,.J c__ 1,;,t ~;1,J e'l ::n:.:.:;~ ;:.t,t;ì_™l~ ~ ;, ,:,..::;;.:.;AiQ.'c._,.:'.l~,.~.;r.~~'mt ~~~~~- ~} i,IJ}' 4,.:.~ .. Jmììl;S ~..:....3:1'1· .. A, • - A;~ ~ ~:::r~.u~"'~Jlp;n ~· .. ~~ Ab.-.:,!tlt"-"'-~ ._ ..... ___ - __ .,__ ,... _....._ . ,11111~--~· . ~i.-~ ìi.:.:rn.@"? .i,!ii:·D4 ,a, m , . Per conseguenza, quan(jo si 1>arlerà ciel– la gente, che abita al cli là dell'Adriatico, si par-· lerà sempre al Jllurnle cli " nazionalità slave " (di– scorso Boselli, 5 novembre 1916), di" popoli slavi " (discorso S0111Jino, 25 ottobre 1917). cli " naziona– lità jugoslave 11 (discorso S0J1nlno, 24 febbraio 1918); il singolare" Jugoslavia II sarà sistematica-· mento bandito dal linguaggio aulico italiano, af– fìnchè risulti ben chiaro che questa è, come l'Italia di ?-lellernich, u1irt uesprcssione geografica 11, e non una entità politica, cli cui l'Italia ufficiale possa mai consenlire la formazione. Sbrancati co– sì gli Sia,i ciel sucl Ira Serbia, ilfonlenegro, I– Jalia, Austria. parnlizzali i due Stati autonomi clalle lolle clinastichc. serbo-montenegrine, l'Ita– lia conset"rnrù senza g,·avi difficoltà il suo acqui– sto dalmatico. Il pr9aram11w dalmntico ci obbli– aii (L fare la guerra 1iiuttosto allo J 11r1oslat•ia .tU domani che all'Atistrin ,i; ooai, ed a favorire la conserva.iene dell' i\ ust, ia Ì'è questo sarebbe un danno 11er l'Italia. La le– zione di questa guerra -clcve avere insegnato mol– le co;e anche all'_\ustria e moltissime soprot11t– lo alla Gcrmanie .. 'Deve a, ere· insegnato, per es., a quest'ultima rhe ha !alto sempre male i suoi calcoli, ronsicle1a1,do I' Itatin. nei la Triplice co- . me una quanlité negligfoble: quest'errore le è co– stato raro ar-:;sai. r · è .__ ,. ~-!.:."'" ~.,;.._~~-,-.~~~.: ~-'11111,.=:; ~..';;}t .. ~,,:.-t;•: ~ '-~:..:.. ....... ,,.. • ..J" - • • ............... =,;i:;;:....a:;!l;..:,:!;'....,,,.:#"'~~ ______ ,_.;., Prole soppre_sse da noi, perchè isolate da quelle, che sono state aopprease dal– la censura, cambierebbero significato. • •

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