L'Unità - anno VII - n.35 - 31 agosto 1918

., 170 do, di essu. E, di grazio, la stel8a ioternaiionale marxista sarebbe concepibile senza un diritto per• manente d'int.ervemo di tutte le sezioni dell'int r– oazionale, o meglio dell'ufficio centrale di e~sa, negli affari interni di ciascuna? sarebbe possibile un'i,1ternazionalc socialiota, in cui una delle na• zioni associate µ1·ctendesse di ristabilire la pro– prielt\ priv:\l1, Jler conto proprio, invocando il principio del 11011 intervento e il diritto all'autode– cisione? li dovere deU'lntervento Que~to diritto e dovere d'intervento fa d1 tanto In tanto capolino nei discorsi degli uomini palitici Inglesi e ame1icani, cioè delle nazioni dell'1nt1!.sa, dove ti movimento demoèrotico ~ più con~apevote, più sincero. r.a " distruzione ,1el militarismo prussiano "••infatti, " l'abolizione dell'autocra. zia II in Ge1mania e in Austria, il rifiuto di trot· tare la pace con gli llohenzollern, e altre simili ar. fermazloni, che ricorrono spesso nelle dichiara· zlonl Ili l.Jloyd Goorge e di \\"ilson, sarebbero spac– conate in<:onsistenti o provocazioni. supernu~, oe non fossero secondate da una risoluta rnlontà di Intervento negli affari lnterlli dello. Germanio. e dell'Austrto. Ed I! interessante osservare come tn quel p1imo abhozzo di Società delie libere Nazio– ni, che è l'lntesn nntl[lerm1rnica, si sono nrnti già due rasi a.'1881 cnrntteristici d'Intervento degli o.I· leali negli affari interni gelosisslmi di uno di ees,I. Il primo caso si ebbe nella quealioue Jella Po Ionia, quando i Governi d'Inghilterra, dl'•Francia,. d'lt&lia telegrafarono aJ.Jo Zar le loro congratula– zioni per l'impegno a~unto da lui di asaicurare alla Polonia• l'unità nazionale e l'autonomia am· ministratlva entro i confini della nuova Russia, ohe sare~ u~cila dalla guerra. La questione po– lacca era stata ~en,pre considerata dal regime czarista come affÙre interno della Ru8Sia; quelle congratulazioni degli alleati furono considerate, In realtà, ed erano, come qnalcOBa di più che sem• pilei congratulazioni:' ernoo una garenzia, che di fron~ ai polaccbl I Governi alleali dello Zar a&- 911mevano A ella sincerità e solidità della promes– ea dello Zar. L 'lnterveo.to era quanto mal indi901"1• to, date le iclee tradizionali, nei rnpporli fra iI sovrano e I suoi sudditi. ~la era imposto dalla ne– ceultà cli Impedire àlla Germania d1 risolvere il problema polacco a proprio vantaggio con l'aiuto aegll ste881 polacchi, i quali non si fidavano della promesse de!Jo Za.1-. L'altro intervento, ancora più caratteristico, lo ba riconoscfuto francamente U~yd Geor11e, nel di– scorso del 15 mario scorso alla Camera dei Comu• nl discutendosi la legge per int.l'odl.Vre in lrlanda il govamo autonomo. Allora il primo Miru– atro inglese hà detto: « L'opinione pu.bbli· « ca umerican.a. &pprova e riconosce giusto il •« bili su11li effetti vi, a condi:ion! che tm governo « autonomo sia offerto alL'Irlànda. E' vita.le pe,· -- .. noi, nel momento atttfnlP., che l'Am~rica venga « in nostl'O aiuto con una ·delle più notevoli cleci·. ~ sioni che mai siano state presa da un potere ese- " ctrtivo. La decisione del Presidente Wlleon non « era pri\'a di difficoltà, ma era la sola maniera « con cui l'.'\merica poteva recarci un aiuto reale « nella battaglia. Sulla concorrerebbe pùì nelle « circostlm:e 11tt1111/i ad ottenere l'aiuto umel'icaM « i11 t11tta /{I sua esten.<io11e, che la. decisione del « Parlamento britannico di dare all'Irlan'da un « governo autonomo in una misura che soddisn « l'opinione pubblica americana ragione,·ole "· Ec– co, dunqi.1e, 11n governo. e di una delle nazioni più potenti della terra, il quale giustifica un grande provvedimento di politica interno. come una necessità di politica tnternaziona!e,'pel'Chè dL retto a soddl~fa?·e le esigenze della opinione pub· blica di un pa~se alleato.• Quale fallimento radi- 'cale, e dello. teoria bolste\'lca della autodecisione, e àella teo,ia nazionalista della illimltatn sovra• nltà. statale,~ Ilei principi professionali della vec: chla dlplomazla alla Burtan ! La politica e~tera dei partiti dem~rallci non può dlstÌnguersi dalla politica estera della vec· chln .diplomazia professionale e dei gOYerni con• aervaùirt, per la cfrcoslanza che gli uni sieno in• L'UNITA tervenu,u io teoria o in pratica, e gli alui no. La distinzione non puo consistere che nelle intemioni e nei metodi degl'interventi. La vecchia dlploma– lia assolutbta inten·iene"negli affari dei paesi vi– cini se ci I rova il propriu intereue, per rat(or:art il proprio paese e per indebolire ; vicini. I partiti democratici debbono atrermare la necessità, e u ùi1·ittu, e il ùovere dell'inlerve11to, come solo tlru– mcnto rf1lc,ur di 1111.a 11wo(liore giu.itiiia 11ell(L po. litica in/rf',,a degli Stati r 11ci rapporti fru gli .<;tu/i. l.1, puliticu dell'.illeanzu ùell'lnteSà ,·on le n><• zioni slave e lnune dell'Ausll ia-Ungherio e no\;,rO nè m~uo che un caso di questo diriÌ'.~ ~ Jovere di inte, vento, che i partiti democratici dell'Intesa debbono ,;~olutameote arfermare. L'autodecisione e la Società delle Nazioni Quasi'idea è ancora in molti spltiu annebbiata e confusa. ti solo fra i "'l10stri Ut>Dlini di Stato, cbe dimostri di yeder~ r.on ch.itl.l'Ezza tutti gli elementi costl,utivi e tutte le con.eguenze. che es· sa implica, e il Presidente Wilson. Lo stesso Lloyd Gcorge non si rie,ce uene a capire se l'inter• vento negli o.rra,·;. interni dell'Austria lo considera sempre come- un diritto e un do'vere di ..giuslizia democratica, oppure semplicemente come un ro- modo esncdlente di guerra per creare diNlcoltà al– l'Austria e alla Germania. E la pi1) parte dei nostri conser"atori e nazio· naliali, che ln, ·oce.oo quesl' " offensiva politica • contro .l'Au.,tria, non~ vedono che una Imitazione delle politica seg11ita dalla Germania in Russia. E se taluno di essi rtlutta a Impegnarsi •Jet quet1ta via, quesùi dipende non da.I fatto che l'in– tervento negli affari inuintl dell'Austri11. gli ap– pare illegittimo,· ma perchè, a conti ratti, ti tiene che esso implicherebbe maggiori passività che vantaggi. La più parte de.i nostri uomini di go– verno, insomma, ha la identica mentalità del ba· rone df Burian: nessuno si considera legato a teo– rie aprio•~stiche assolute ; ci!l3Cuno si riserva d'in• tervenire o non inte?"Venlre nei fotti interni dei paesi nemici secondo chr s1leri di trovarvi utilità o danno. . E molti gruppi della ste~ democrazia antiger– mnnica, abbacinati dal pregiudi1Jo pseud9-deruo– crntico ciel non intervento, disorientati dalla fai· Sfl idea chiaro della autodecisione, si ritrovano i11etti a resistere con la necessaria energia di convinzione e logica di argomentazione, e alle ma– novre oblique dei dlplomatlci e dei nazionalisti, e Ili aempliclsrni pappagalleechi del paci1l8Ulo dalla facile contentatura, Non hanno ancora capito', questi democratici ri· tardat.a.ri , che se vogliono realmente lav01:are con efficacia a.I sorgere della. Società delle ·Nazioni,.essl debbono abbandonare seni:a esitazioni e senza rim– pianti il fantasma dell'autodecisione, e afferma.re con chiarez1.0 di idee ed energia di votontà che de. ve finire con questa guerra il t~mpo dei •ecchi ,eocbi'diplon'latici e i gruppi con•er,·atori e nuio– nalistt non osano affrontarla a viso aperto: vri.ma di tutto percbè questa idea. ~ affermata con riao· Iuta energia dal Presidente \\'ilson e dalla. d~ mocrazta degli Statf l..initi, e gli Stati Uniti banno il coltello uer il manico, e il coltello è il solo argo_ mento che faccia tmpre86io1111a certi dlplomatici, con:,ervatori e nazionalisti dalla mentalitil 1>rWi' siana ; in secondo luogo perchè non è prudente · sfidare il sentimento dei soldati, dei quali la mag– gioranza si bat~ 1opratu1to nella fiducia dr contri– buire al sorgere <I.i un nuovo assetto interoulo· uale, in cui una nuo,·a infamia, come la dichia– razione di i.uerra dell'Austria e della Genuania del 1911, non possa riprodursi più. ' Non arrischianJosi a rifiutare aperta.mente la id~a di \\'ibon e dei ~oldati, i prussiani dell'loi– cercano di sabotarla a.Ila cbetichel'a: ne sorri– dono a fior di labbra, ne parlano ·11meuo poasilli– le, si i,re1:>arano pel mom~nlo delle decisioni finali a suscitare contro di essa tutti i cavilli e tutti gli ostacoli p05sibili, d'accordo magari coi diplo· matici e coi militaristi tedeschi ed austriaci: per– chè esi•te una i11terna:io1uùe mili/arisfu, assai pia ~olida della internazionale marxista, col pl'Ogram– ma di suscitare e tenere aperta aempre ta· mac~ giore quantità di vertenze possibili; e centri> di q1,es1a inlern.a:ionale della 11uerra e in tutti i paesi, oerm.anici e antigcnÌIGmci, l'illdtutria •· oli armame111i. . La. t_eorta bol..cevica dell'aùtodecisiooe e il pre· g,udmo pseudodemocratico del non interven&o 41. soriemando la in!ernaiionale democratlca e ;... dendola incapa.ce di lotta.re con chiarezza e coe– ren~'di idee per una effe1th·a Società delle Nazio– ni, fa il giuoco della internaziooale militarill&. Perciò è necessario che qu911li spettri d'idee Bieno affrontali <1 dissipati, senza ult.ertort ritardi nelle file della democruia. ' L'IJmtà, · La fabbrica del ·diafattilmo Il lettore non creda a qualche 1·lvelaz.iooe per– chè intendiamo pal 'la.re solo dellei t.J•adocte milll.ari. Vi .si viaggia io condizioni, che di umano IIOll hanno altro che le soffcren1e· dei pove,•i eolda.U, è degli '!fficiali che per maucanz,a di meZZi non possonolpaga;re il biglietto a tariffa ordinarla. In :Xl per vagone (di quei \'&goni yominl 32 ca• valli 8), spesso senza panche, debbono perco:. r.re centinaia e cenµnaia di chilometri a 1Ml8sodi lu· maca, mentre il caldo 1·ende il vagone i.O.abitabile. Si resta orè intere fermi in ~gni 1>iccolu stazione, dando la precedenza a qualunque treno merci;-· tren.do la sete nei luoghi, in cui' non si può tro-. vare a.-OQua;costretti a $Cendere lungo i binart pel' la soddisfazione di bisogni perronali ... improro• gabili. Se. per caso si perde una coincidenza ia una stazione di smistamento, bisogna a.spett.a.re fino al giorno dopo la tradotta successiva, e dor· mire all'aperto, ·per mancanza di altri locali, e •• Stati sovrani •, che non 1iconoecevano o-una autorità al di~opra di ~. e- consideravano come una diminuzione di libertà e come ùn casu.s be/Li ogni tentativo cl'intervento altrui nei propd afra.ri interni. , p11rchè i;Comandi Jnilltari non tanno entrare i■ città! Una Società delle Nazioni, i ·cui poi.eri centrali non a,·essero il diritto d'intervenire contlnuarnente nell9: politica di ciascuna delle Nazioni associate, per coni.rollare gli armamenti, ~r garantire i dirit- ti delle' minoranze nazion.aH, per dirimere I con· flitti doganali o di confine, pe,· assicurare una·. omogeneità., sia pure relati•a, di istituzioni poli· tiche lro tutti gli Stati associati, una. Società di Nazioni, che non limitasse il diritto dell'autodeci– siont affe1mato da Lenin e do. Burian. sarebbe una pura mi~tificazione. Come la vero. libertà indivi– duale non ~ concepibile se ciascun individuo non so.cri!ica una parte della. propria libertà alle esi– genze della convh-enza civile, cosi una vera li– bertà di tutte le nazioni, grandi o µiccole che sie· no, non può realizzarsi senza efficaci limitazioni alla sovranità di ciascuna. Il diritto assoluto di autodecisione porta al diritto assoluto di l'>ace e di guerra. Sarebbe cosa sorta una Società. delle Nazioni, che ricono$Cesse agli Stati associati que· lito diritto assoluto di• 1>acee di guerr8' Intorno all'idea della Società delle Nazioni 51 oornbatie bggi una lotta ,wrda ma asprissima. I li djsastro, come al solito, è maggiore• per i soldati meTjdionali, che de_vonoaffrontare un viag– gio più lungo per andare a rivedere la famlgtia dopo 6 mesi di 'fronte. Ci sono, certo, deficienze di materiale, che Im- pongono quesùi sistema. Ma una maggiore rapi· dltà nei "iaggi militali rend,erebbe più sopporta· bili le sofferenze imposte dalla mancanzn•dei va• goni migliori. A questa mag!l;iore rapidità occorne prov:-•~dere sia per poter megliQ utilizzare gli u?mm1 (i quali 59no inutilizzati a cau~a del viag– gio per un numero di giorni assai ele•ato), sia eo– J>ratutto per evitare gli effeltl mnrali della t~· dotto. sul soldato, effetti più deprimenti di qual• stasi ì)ropaganda disfattista. Spicà. GLI ABBONATI, che d.esiderano un cambiame9to d'~ndirizzo, DE B B 0 NO, accompagnare la domanda con TRENTA CENTESIMI per la spesa di stampa del– la fasèetta.

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