L'Unità - anno VII - n.25 - 22 giugno 1918

• 128 di quell influenzo. e cli quell'autorità morale cli cui 1;,.cle1tein Galizia il partito conservatore. \nche il J)arlito nazionale democratico della Ga li,ia aveva un'equivalente nella Polonia russa. <.ome il suo omonimo galiziano, il partito nazio– nale democratico del Regno propugnò un program– ma patriottico e indipendentista; si divideva in due gruppi: uno moderato ed uno radicale, e si lasciò guidare, nella sua J)O!itica verso il governo, da considerazioni di <'P])Ortunismo, il che però non gli impedì di assumere talvolta un atteggiamento 1,etlamente antigovernativo, e di rafforzare .alla Duma il gruppo dell'opposizione. li partilo popolare galiziano non aveva nel Re– gno un partito equivalente; e la propaganda na– zionale fra le masse contadine fu nella Polonia russa abbandonata al partito nazionale democra– tico, il quale introdus e nel suo programma al cune rivendicazioni sociali estranee al programma dei nazionali democratici galiziani. Invece il partito socialista, fondato da])prima in Galizia, si sviluppò poi anche nella Polonia russa, ·nalgrado le persecuzioni accanite del governo dello Zar, e malgrado la concorrenza politica del - partito socialista democratico internazionalista, affìli ,i.to alla Democrazia sociale tedesca. Quest'ul– timo partito internazionalist,t trovò in Polonia solo pochissimi seguaci, reclutati esclusivamente fra gli operai dei grandi centri indusl1fali. Tale fu il carattere e i I programma dei vari par– titi politici nella Polonia russa: tutti, eccello il partito « della politica realista », ostinatamente ostile al i·egime zarista e fautori convinti dell'indi– pendenza polacca. Solo il partilo ultra-conserva– tore fu partigiano dell'unione colla Russia, unione che impediva l'attuazione di quelle riforme sociali a favore delle classi povere, che tutti i partili in- . dipendenlisti si accordavano a ritener necessarie nel futuro Stato polacco indipendente. L'atto del 5 novembre l 9 l 6 e 1a Posnania, Quando, in seguito alla grande ritirata rnssa del 1915, le truppe austro-tedesche occuparono la Polonia, e quando i due Imperatori delle PotenzP. Centrali, coll'atto del 5 novembre 1916, ne procla– marono l'indipendenza, molti mutamenti dovet tero naturalmente verificarsi nell'orientamento politico dei vali partiti polacchi. Esaminiamo tali mutamenti, per cercare in essi la spiegazione del l'odierno atteggiamento dei circoli polacchi verso gl'Imperi Centrali. In Posnania non si verificò nessun eambiamento nell'opinione pubblica in favore dei tedeschi. Di– fatti i polacchi posnaniani si rendevano ben conto, che essi non avevaho n{,Ua da aspettarsi dalle Po– tenze Centrali, e che, anche dopo la guerra, do– vrebbero rimaner soggetti alla Prussia ed esposti alle misure germanizzalrici del governo tedesco. Senza una sconfitta schiacciante della Germania, la Posnania non poteva sperare d\ essere un1la alla Polonia; e perciò i polacchi posnaniani non ebbero nessun moliyo per modificare il loro atteg– giamento anti-tedesco, anzi gli diedero un carat– tere ancor più spiccato, come provano gli ultimi discorsi violentemente anti-lecleschi dei deputati posnaniani al Reichstag. L'atteggiamento dei polacchi galiziani. ln Galizia, per contro, il proclama dei due lm peiatori modificò fortemente l'atteggiamento del– J"opinfone pubblica, ma non nel senso desideralo dagli austro-tedeschi. Infatti i galiziani chiesero concordemente di essere al più presto uniti col rebto della Polonia; e siccome il governo di Vienna pareva ostile à tale unione, tutti i partili polacchi, anche il partito conservatore, manifestarono un forte malcontento e delle velleità di opposizione. 11 malumor'è venne ancora rafforzato dal fatto rhe essi tutti, salvo i conservatori, desideravano l'inclusione nel futuro Stato polacco della Posna– nia. e delle foci della Vistola con Danzica, mentre i governi centrali erano notoriamente ostili a tale progetlo, e si proponevano.di ridurre il futuro ta to ai mittimi limiìi possibili: Tale antagonismo di vedute provocò degli al, t,·iti fra i galiziani a Vienna, e indusse i circoli polacchi a assumere verso le Potenze Centrali un atteggiamento manifestamente ostile. L'interna– mento poi rJelle legioni polacche, che si erano ri fiutate di -prestare in tedesco il giuramento di fe- n o L'UNITÀ deità al J,aiser e all'Imperatore Carlo, 11oncilè !:i ccs,ione all'lìcraina del territorio polacco cli Cholm, fornirono nuova e~ra al malcontento dei polacchi. In sostanza, a\"endo suscitato g1anc1i S])eranze tosto deluse, l'atlo del 5 novembre 19m introdusse nell'opinione pubblica galiziann un pericoloso fermento, e una nervosità pronta a cam– biarsi, alla minima occasione, in una palese osti lità verso gli austro-tedeschi. Gli "attivisti,, ed i "passivisti,, nel Regno 11 più grande sconvolgimento, però come del resto ern da aspettarsi, fu provocato da I proclama dei due Imperatori nella pubblica opinione della Polol'lia rus a. Le promesse e le lusinghe teclescbe orientarono una parte dei polacchi, già soggetti alla Russia, verso gl'Imperi Centrali, provocando la costitu– zione del partito degli « attivisti n, che si propo– neva cli collaborare politicamente coi governi di Vienna e cli Berlino. :\la, do1)0 le speranze suscitate dalle promesse tedesche, ben i,resto vennero le delusioni; e gli « attivisti n si persuasero che la Germania non aveva nessuna intenzione cli dare alla Polonia una indipendenza effettiva. In seguito a tale constata– zione, molti « attivisti n abbandonaron6 il partito, i I quale, definitivamente screditato, ha perduto presto anche quella poca influenza che a,ent po– tuto acquistarsi. Che l'autorità degli « attivisti n non sia stata mai in Polonia troppo grande, ciò si vede dal ratto che, fin dai primi giorni, la maggioranza <!ella pubblica opinione si mostrò diffidente verso i te– d~schi, e poco dispo~a a collaborare con essi. Infatli il blocco dei « passivlsti » fu sempre nu– mericamente molto più forte del partilo « atti- • vista n . Questo blocco comprendeva: 1° i I partito conser– ,·atore « della politica realista n, che anche dopo l'occupazione tedesca rimase fedele alla Russia, propugnando la federnzione della Polonia cona grande sorella slava; a• il parlito nazionale demo– cratico, persistentemente indipendentista eri inte– sofilo; 3° il partito soçialisla, cui repugnava ogni alloanza coi governi reazionari di Berlino e cli Vienna . Il blocco « passivista », lbenchè perseguifatc dai tedeschi, è stato in grado di ostacolare seria mente la 1,o!ilica tedescofila degli « attivisti », 11nche quando è stato privalo dell'appoggio del pattito conservatore, scioltosi dopo lo scoppio della rivoluzione russa. Ed anche tuttora i « pal'Sivisti n tntesofili rappresentano l'opinione. della grande maggioranza dei polacchi del Regno, e ispirano l'atteggiamento dei circoli polacchi all'estero .. I polacchi e l'Intesa. Vediamo dunque che, per varie ragioni, la po– litica delle Potenze Centrali ha IJrovocato nei cir– coli polacchi più malumore che entusiasmo ecl ha orientato la granae maggioranza del po~olo rn un senso nettamente anlileclesco. L'ostilità poi dei polacchi verso le Potenze Centrali è divenuta ancor maggiore dopo la recente cessione all'Ucrai– na òel territorio polacco di Cholm, e dopo la dif– fusione delle voci su una probabile rettifica delh frontiera polacco-tedesca, coli.a.relativa annessione alla Germania, « per imprescindibili ragioni mi– lita,; », di un lembo di len·a polacca. Però tale ostilità non va, per ora, al di là di manifestazioni puramente platoniche. ~è possiamo mel'a\"igliarcene, se d!nsideriamo che la Pol"onia è tuttora occupata dalle truppe austro-tedesche, e quindi esposta a terribili rappresaglie del nemico, e che d'altronde ess_avenne finora lasciata sempre a sè stessa, senza sostegno, sia pur solo morale, da parte dell'Intesa. Credendosi .abbandonati agli austro-tedeschi, i polacchi non hanno osalo effettuare praticamente i loro propositi cli opposizione; e hanno concluso recentemente con Vienna e con Berlino 1111 ac– co,·do, che assicura al paese un « modus vivendi n relativamente sopportabile. Ma nessuno può illu– dersi che tale accordo abbia la menoma probabi lità di diventare stabile. E' quasi certo, infatti, che ben presto la politica brut-0.le e aggressiva degli austro-tedeschi Yerso i polacchi provocherà cli nuovo in Polonia uno scoppio di sdegno e di ira, e darà il tracollo definitivo alle speranze di quei pochi, che si illudono ancora di poter rira- ·,are per il loro paese 1111 qualsiasi vantaggio dal. !"alleanza cogli Imperi Centrali. Questa pre, isione è giustificata poi dal fa!lo che J"lnte~a si è decisa tinalrnente ad assumere un at– teggiamento esplicito riguardo il problema polac– c11, dichiarando nffìcialmente di porre fra i suoi fini di guerra la costituzione cli una Polonia unita, libera e indipendente. Tale dichiaraziene ha fatto rinascere le speranze di quei numero~issimi po lacchi, che avevano sempre ritenuto necessa1io 1111 accordo fra la Polonia e l'Intesa contro il co mune nemico tedesco. E se, come tutto permette cli spe1are, un simile accordo verrà stretto e con solidato, i partiti :,1,1itedeschi rialzeranno nuo– vamente la testa, e i poro numerosi circoli genna– nofìli saranno definitivamente screditati e liqni dati, segnando, colla loro fine, il fiasco complete, della politica tedesca in Polonia. Le simpatie d·ei polacchi furono sempre J)('r l'In– tesa; e per l'Intesa t;aranno pure nel futuro, se gli Alleati prenderanno seriamente a cuore la solnzione del problema polacco nel senso della creazione di una Polonia unita e indipendente, so– luzione richiesta non solo dall'equità e dalla giu. stiìia, ma anche dall'interesse ben compreso degli stessi popoli dell'Intesa. Oscar Skarbek•Tlyehowski. Istituto Razionale ~elle nssirnrazion Direzione Generale - Roma L 'ISTITUTO Nazionale delle Assicurazioni è em_edi dititt_o pubblico. ifa personalità giu– nchca e gesuone. autonoma ed è posto sotto la ,·igilanza del :\linistero d'-l.ndustria del Com- 1nercio e LaYoro_. ' Le polizze dell'Istituto Nazionale delle Assicu– razioni, oltre la garanzia delle. ordinarie riserve matematiche e delle altre riserve che l'Istituto è ot,bligato a costirnire a norma cli legge hanno la (Jaran.1a dello Stato. . ' I.e somme clon,tc dall'Istituto ai propri assi– curati .1ono y,arantite dal Tesoro dello Stato e so-. no ·?•enti da imposta di successione e sono- inse– questrabili. ,\ssicu,·azioni-vila - Riassicurazione doi rischi di guJtTa in navigazione - Riassicurazone dei nschi ordinari di navigazione, ecc. L'organizzazione locale dell'Istituto compren– de: 69 Agenti Generali, 2313 Agenti locali 1412 Produttori professionisti, 10076 Produttori 'auto– rizzati. E' fatto obbligo a tutta l'organizzazione del– !' Istituto di fornire gratuitamente le informa– zioni, i chiarimenti, i progetti di contratto che possano occorrere ai singoli, alle Dille, al fine rlì adattare l'alto di previdenza ai rispettivi bi– sogm. Banca Italiana diSconto SOCIÈT A ANONIMA Cap. Sociale E. !80.000.000 Vers. L. 154.Z5o.6oo Riserva L. 14.ooo.ooo Sede Sociale e Direzione Ce_ntrale in Roma ABBIATEGRASSO - ACQUI ADRII\ ALESSANDRIA - ANCONA - AQUILA ASTI - BIELLA - BOLOGNA - BUSTO AR• SIZIO - CANTU' - CARATE BRIANZA - CASERTA - CATANIA - CHIAVAR! - CHIE– RI - COGGIOLA - COMO - CREMONA - CUNEO - EMPOLI - ERBA INCINO - FER• RARA - FIRENZE - FOGGIA - FORMIA - GALLARATE - GENOVA - LEGNANO- LEN• DINARA - LIVORNO - MANTOVA-MASSA SUPERIORE - MEDA - MELEGNANO - Pt1ESSINA - MILANO -· MONZA - MORTA. RA - NAPOLI - NOCERA INFERIORE _ NOVI LIGURE - PALERMO - PARMA - PIACENZA -. PIETRASANTA -:- PINEROLO - PISA - PISTOIA - PONTEDERA - PRA· TO - REGGIO CALABRIA - RHO - ROMA - ROVIGO - SALERNO - SAMPIERDARE· NA - SANREMO - SARONNO - SAVONA - SCHII) - SEREGNO - SIRACUSA - SPE• ZIA - TORINO - VARESE - VENEZIA - VERCELLI - VERONA - VICENZA - VI– GEVANO. PARIGI Tutte le operazioni di Banca Rappresentante esclusiva p,r l'Italia della London Pro• vlocial & South Western Banck:.Ltd di Londra. 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