L'Unità - anno VII - n.24 - 15 giugno 1918

ì 124 L'UNITA allonla11andola a11co1:adi ~)iù Lia! governo bor- La camorra ferroviaria ghese. 11 governo di coalizione cadello·otlobrista, sen– tendo il terreno ma.ncal'gli soUo i piedi, fece delle concessioni ai partili estremi, offri alcun.i porta– logli ai rat>presen,tanli dei socialisti più moderati - e 1·iuscì ad aliontanairc per un certo tempo la oalastrnfe. 'Ma la posizione del nuovo governo so– cialista.Jx>rghese non poteva non ees.sere mollo pl'~caria. 1 cadetti non pote,1ano acconsentire nò 11d una pace separala, che era. la rovina del sogno e&pansionista russo, nè alla spartizione delle ter– re, che era la ~-oviua Lii tutta la classe borghese; i socialisti non potevano conservare la loro po-po– ln.rilà fra le masse, se non cltiedendo la pa~e e h, spartizione dei beni. Quei social.isti, che cercavan0 dei com~·omessi coi partiti borghesi, cioè i « mensceviki ,1, videro ·ra loro pdpolaril.à. •decrescere rapidamente, srcchè, nll'e1ezioni per Ja Costituente ottennero solo un numero scarfissimo di suffragi. Gli altri, i " bol– sceviki ,, si misero in aperta opposizione col go– verno, 1>1·oclamando la necessità, dopo una rivo– luzione J>Olilica, d.i nna rivoluzione sociale, che avtrebbe liberato le masse dall'dppiressione dei ric– chi ed avrebbe ridalo loro la pace, sia pure sepa– rata. Fu qucsl-0 il movimento capitanato da Lenin. Le forze gli furono date dE1I soldati e dagli op'erai. Una !)rima sommossa anligovernalivu•nel luglio ciel 1917 tallì; la seconda nel novembre, con– dusse al _rivolgi.mento che mise Lenin e T,rotzki a capo del governo. · La dittatura bolscevika. I " bolsc\wiki " avevano diell'o. a sè la maggio- • ranza del p:roJeta.riato. Nelle elezioni !per la Costi– tucn,t.e, gli operai ed iri generale ti pnif' etatifl.to delle. cìtt.à votarono per i candidati " bolsceviki u; i con !ladini d~edero i loro suff•ragi ai socialisti .i·ivol'uziona'rii e siccome i contadini formano in Russia 1>iùdel 90 % della popolazione, i socialisti rivoluziona.ri ottennero nelle elezioni una conside– revole maggioranza. I " cadetti " ebl>&o solo I voti della borghesia e dei ricchi possidenti, e fu– rono eletti in numero minimo. Di 1\ronte a· questi risult,ati, i " bolsceviki » cer– cawono clalpl)fima di fa,re blocco colla sinisti:a del partito ·socialista rivoluzionario; ma poi, siccome anche questa misura non asssicurova loro la maggioranzn, ricorsero ai metodi ter,rorislici, tanto cari al socialismo russo, sciogliendo la CO' stituente ed il Con~esso dei delegati dei conta– dini, che intendevano appoggiare l'Assemblea con– tro il governo di Lenin. Rimasti padroni del governo, i bolscevichi fecero la pace immecliata, e riuscLrono così a rafforzare temporan"èa.mente la loro posizioiie fra i conta– dini e gli oper.ai, che di guen-a n0n voleva.no più saperne. Ma anche la pace bolscevica è stata una delusione. E l'ineluttabile andamento delle cose cosbringerà o prima o poi i boscevichi a ced~re Il Jlosto· a.d a.I !,ri partiti. • Osc.fr Skarbek-Tlychow.ski. LE SCA~PE DI STATO li nostro amico, on. Edoardo Giretti, ha pi•esen– tato la s~guente interrogazione su quella umori– stica mistificazione burocratica, la quale ha cir– colato p alcuni mesi sui giornal• sotto il nome· cli «· scarpe di Stato ": « Chiedo di jnterrogare il Presidente del Col'lsi– " glio per averè dai Ministri compet_enti notizie al– " tendibili. intorno alle calzature nazionali isti– " tufte col Decreto L'l1ogotenenziale del 23 agosto " 1917, n. 13--15, e regolate per i prezzi col n.ecreto " del 23· cttobré 191? del Ministro per l'industria, " il commercio e iJ lavoro, e, più particolarmente, " per sapere il numero di dette calza.ture già 'ab– " bricate e vendute, con la qualità e la professio– " ne dei cittadini che banno sino ad ora J)Otuto • godere il phvilegio d.i acquistarne L'on. Perrone ha denunciato alla Camera clei deputat.i, nella seduta del Z2 !ebbi-aio, il tel'J'ibile sabo½l,ggio, che fanno gl'j01picgaU delle si.azioni ferroviarie nei trasporti. « Se voi geltate lo sguaTdo J1ellc stazioni - ha detto !'on. Perrone - voi vi imbattete in q:ue– " sta sit11azione: no.d si può più avere u'n carro " senza pagare il prezzo del ricatto. L'Ammini– " straziane di Roma scrive, per es., una lettera a . « un deputalo; il ministro pure sc1i,e; si consegna « la lettera a chi dovrebbe far trasporta.re il vefl « tovagliamento da stazioni ferrovi:i.rie, mettia– " mo, a Napoli, la ciltà tanto bisognosa: ebbene « si rispondll con una risata quando si presenta, « al ctispositore o magazziniere dei ca.rii, codesta « lettera. Nelle stazioni i carci sono giacenti e « vuoti; lalvolla sono, simulat.a.ru6nte, piombati; « ma non si dànno al cittadino che li ricbiegg,a. " anche quando sia munito della ,cosidetla racco– " ma11dazione! •Per averne bisOflna sborsare 100, « 200, 500 /.ire. Del pari succede coi seirbaloi da « trasporto. Ncin è più lieve a.buso, nè si tratta ,. più di piccole mance, ma di diffuso sistema di ,, reati a ·viso aperto 7:erpetrati. l\la non c'è clw1- " que nella legisJa1,ione italiana.un freno contro « la bricconeria, i peculati e contro le malversa– " zioni?"E' dunq11e così debol_eil Governo italiano " che si è costretti a vedere e sul>i!re questo sa– " botaggio cli guena? u. • Non è solamente - noi aggiungiamo - sruho· taggio di guerra: la guerra ha intensificato il fe. nomeno, perchè ha accent.uato la ressa degli spe– ditori per ottenere i cm-ri. Ma già prima della guerra si era largamente esteso nel qJe11sonalcdelle sLazi011iferroviarie l~1bitudine di farsi 'J )aga.re delle mance per da.re la p.recedenza a certe spedi– zioni su fùtre. Oramai la consuetudine è cosi ge– neralizzata, che impiegati e Sf)l'diz!onieri ne par– lano senza plù alcun ritegno. Le case, c11edevono passare sollo le forche caudine delle fe1trovie dello Stato - e sono tutte! -- devono oramai calcolare cpme una 'Jl'assività norm!j,le dei loro lbilanci i doni in denaro o in natura agl'impiegati, cui dipende il carico dei carni .. E questi, 0ra.ma ,\, hanno preso l'abitudine, in certe stazioni di guada,gna,re mi– gliai<a c]j liJ'e all'almo in que3ta, odiosa camorra. E' stato questo uno degli effetti più Sl)aventosi dell'esercizio di 'stato. ' PS. - Avevamo scritto quanb precede, ed ecco che leggiamo su1 giornali la seguente notizia: « ll commi~sa1io di P. S. aggregato al comparti– " mento ~ Torino delle feru-oviedi Stato indagava ·« eia molto tempo per scoprire se 11.11.che in questo " compartimento ero.si disonestamente trafficato " im illecite concessioni di vagoni. " L'a1Testo <lei signor Caco~clo, capo ufficio " ciel materiR.le mo'.b\le a Novara, Gperatosi la set·– " timana scorsa, era già un prlmo frutto di tali~ " indagini. .Ma oggi abbi.amo da segnalare al rl· " gu.rurdo parecchi arresti a Torino. " Da una inchiesta qui condotta era risultato " che alcune ditte facevano forti 5pedizionl spro– " ~>0rzionate a!le disposizioni di ca,rri ferrovia1i; ,, una di tali ditte era quella dei, fratelli Cibrario " con sede in piazza Emanuele Filiberto 9, la più « importante di Tonno nel commercio di frutta e fl ortaglie. Le indagini fecero scoprire che tait. " ditt.a avev~ bltenuto da tire•mesi in qua, con mez– " zi illeciti, buon numero di ca,:rri. U,n suo~omo ,, di fiducia, Booigogna B!\,rtolomeo di Pietro, di " anni 40, aveva trovato modo, di intendersela col " fe,rrovie:re Palazzo Martiniano fu Giuseplpe, di " anni 58, applicato prirÌcil)ale all'ufficio del ma– " teriale mobile di Torino, che mediante compen– " so di 20 lire per carro gli rilasciava delle lettere « di porto in bianco già vtstate per la concessione " di vagoni. Così la ditta Cibrs.rio, che è milio– " nallia, ottenera talvolta da Cinque a sei .carri " al gior,no ". Il sistema, diciamo cosi, di Novara e di Torino è il sistem2 dei nove d~imi òe11e stazioni feTro– viarie italiane. Questa è la verità. Gerente respon.,abtlt: ERNrsro FRUONI OJ'FIC'.ENA POUGRAnCA ITALI.ANA Istituto Nazionale i~l ASSilllPIZiO Dìrezijjle Generale ,, Roma L l::ì'flTUTO Nazionale dajle Assicu– razioni è ente di diriLto pubblico. Ha per:,onalit.à giw'idica e gesLione auto· noma ed è posto soLto la vigilanza del Ministero d'Industria, del Commer– cio e Lavoro. Le polizze dell'Istituto Nazionale del– le Assicurazioni, oltre la garanzia delle ordinarie riserve matematiche e delle al– t.re riserve che l'Ist.it.uto è obbligato a c0- stituire a norma di legge, ltaruw la ga– ranzia dello Stato. Le somme dovute dall'Istituto ai pro– pri assicurati so,w garantite dal Tesoro dello Stato e sono esenti da imposta di succesionee sono insequestrabili. Assicurazioni-vita - Riassicurazione dei rischi di guerra in navigazione - - Riassicurazion.i dei rischi ordinari di navigazione, ecc. L'organizzazione locale dell'Istituto comprende: 69 Agent.i f',énerali, 2313 A– genti locali, U-12 Pro~Jttori professioni– sti, 10076 Produttori autorizzati. E' fatto obbligo a tutta l'organizzazio– ne dell'Istituto di fornire gratuitamente le in-formazioni, i chiarimenti, i progetti di contratto che possano occorere ai sin– goli, alle Ditte, al fine di adattare l'atto di. previdenza ai rispettivi bisogni. · ;---"'----------------.:........,• Banca Italiana ~ j- .}/- di Sconto SOCIETÀ ANONIMA Cap, ~iale I!..180,000.~ Vtrs. L. l5U5o.6oo Riserva 1.. 14.ooo.ooo Sede Sociale e Direzione Centrale in Roma \ ABBIATEQRAIIO - AOQUI - ADRIA - ALESSANDRIA - ANCONA - AQUILA - ASTI - BIELLA - BOLOGNA - BUSTO AR• SIZIO - OANTU' - OAltATI! BRIANZA - CASERTA - CATANIA - CHIAVARI - ORIE– RI - COGGIOLA - OOMO - OREMONA - CUNEO - EMPOLI - ERBA INOINO - Fl!R 0 RARA - FIRENZE -·FOGGIA - FORMIA - GALLARATE - GENOVA - LEGNANO- Ll;N• DINARA - LIVORNO - MANTOVA-MANA SUPERIORI! - MEDA - MnÉQNANO - MESSINA - MILANO - MONZA - MORTA. RA - NAPOLI - NOOERA INFERIORE - NOVI LIGURE - PALERMO - PARMA - PIACENZA - PIETRASANTA - PINEROLO - PISA - PISTOIA - PONTEDERA - PRA• TO - REGGIO CALABRIA - RHO - ROMA - ROVIGO - SALERNO - IAMPIERDARE– NA - SANRl!MO.- SARONNO - SAVONA - SCHIU - SEREGNO - SIRACUSA - IPE• ZIA - T,ORINO - VARESE - VENEZIA - VERCELL1 VERONA - VICENZA Vl 0 GEVANO, PARIGI Tutte le operazioni di Banca Rappresentante esclusiva per 1' Italia della LONDON PROVINCIAL & SOUTH WESTERN BANCK Ltd di Londra. - . •

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