L'Unità - anno VII - n.23 - 8 giugno 1918

120 indusll'iale, alla mercè dei cattolici, dominati dnl loro clero: l'Ulster non esiterebbe a ribellarsi a,·11,alu 11wnu e a chiama.re in pr~prio aiuto l'In– ghilterra, la quale sare]j!Je interessala.ad interve– nire an.i;he [)Cl" ragioni d'ovvia sicurez1rn propria, ed ha almeno allrettant"o diritto a che l'Irlanda non sia in ma11i straniere quanto ne hanno gli Stati Unili 1>er le isole danesi nel ~ar dellé An– tille, e quanto ]le ha l'Italia per· alcune isole dell'Arcipelago dalmatico. Un'altra soluzione è quella propugnata da quei nazionalisti, che vonebbero pe1· l'Irlanda un'autonomia 11011meno ampia cli quella dell'Au– stralia o Ml Canadà. Seno,ichè è ovvio che l'lrlan– dn ... non è nell'emlsfero del Sud, e che la sua di– fesa è lcgO:ta con quella dell'Inghilterra. -:Pel' di J)i1)i propugnatori• di questa soluzione non sono ))unto dis1)0~li a ,·inuncinre alla rappresentanza ,pal'lamenta,,·e a \Veslminster, t\lle pensioni pei vecchi, alle as~ic11razioni conlro In malattia e la disocc.upazione e a lutti gli illt•i sussidi ·del Tesoro britannico. Essi sono nella condizione, in cui sa.- 1·ebhero stati gli italiani del .Lombardo-Veneto, se avessero a un trrnpo rnclamato il diritto all'indi– pendenza e i benefici della ·continuata rnppre– sentanza al Parlctmento d\ Vienna•. L' Home Rute: Resta la soluzione ùell'llume R11le, d'ulla uulo– nornia am1ninistrativa per gli affari specifici ir– landesi, sotlo il supremo coni.rollo del Parlamen– to •britannico per quanlo concerne la politica eslera, imp!!riale, miljlare, navale e fiscale. La Gran Breta,gna non ha m.ai avuto nulla a priori contro questa soluzione. ~•la essa è stata fin qui resa impossibile dalla fiera opposizione del– l'Ulster protestant.e ad esse,· lascialo alla mercé d;l Parlamento catlolico. L'Ulste"r ;protestant.e, in– dustriale, ricco, leme d'essere predalo finanzia– riamente e opJ)resso culturalmente da un Parla– ine'llO clericale. D'altra pane l'Irlanda cattolica par 1>crdere ogn.i entusiasmo ·per un flome Ru/r. in cui 1·1'1ster ha acloguate garanzie_ contro quc· slo pericolo' Per di più non è facile dire dove l'Ulster finisce e comincia: 1·i sono due contee-in cui la popola– zione cattolica e la protestante son s·u per ~iò uguali, e nessuM1 delkl dqe parti vuole impegnarsi a rispettare nn re(erenrl"111n eventualmente con– tn1rio. E finulmente dice l'Ulster: se l_'lrlancla ccllico– cattolica ,1101 l'/·lome R"Ùle in n0nie del cli,•itto d'ogni naziònàlilà al· sel(-yovernmenl, se l'ai1bia; ma in nome del medesimo cli1'ilto io chiedo che mi si. h1sci come sono,· ossia unilo alla Gran Brel– tagna. La Convenzione di Dubl\no conYocata da LloY.d 'George e di cui dicemmo ali '-inizio di questo slu– dlo· non ha superato queste obbiezioni e, co,.;;e ve· demmo, non ebbe nemmeno l'adesione dei sepa– ratisti. N~ndimeno essa aveva segnato·un progres,– so in qi1anto. formulò un "piano cli flome Rttle, . che ebbe i voti ·degli elementi più moderai i sia clell'Itlanda cattolica sia. della protestante. La coscrizione. Senonchè ecco che la decisione del Governo b)·1- tannico di applicare all'Irlanda la coscrizione, già in vigore nel resto del Regno Unito, negli· Stati Uniti, nel Canadà. e in tutti i .paesi ·bellige– ranti, spinge nazionalisti l)arlamentari, .separa– tisti e J)erfino la gerarchia ecclesiastica neÌle braccia gli .uni degli altri nella comune detenni– nazione di resistere· a tale legge. Essi dicono che solo il Parlammto cli Dublino lrn diritto di-deci- ,.-dere di questo per l'Irlanda; \ vescovi cattolici ne– gano al Parlamento 'britannico il diritto d\ appli– care all'Irlanda il servizio militare obbligatorio. A nessuno può sfuggire la ;portata cli questo àt– teggia1ri~nto. Il diriUo di· leva fu dagN stessi na– zionalisti parlamentari riconosciuto al solo Parla– mento britannico in tutti i precedenti progetti di Ho,ne Rule; questi progetti furon tutti esplicita- r- mente fatti ri1)osare sull'assioma della suprema· ·zia del Parlamento •britannico in materia di poli– tica estera, militare ~ navale; su tal punto non fu mai tollerato il tninimo.dubb\o; liberali e <:on– servat.oM furon su di esso sempre d'accordo, e i membri con~ervatori del Gabinetto di Lloyd George L'UNITA non avrebbe,·o mai consentilo a che il Governo, di cui son parte, s' impegnasse, nel appoggiare ·un ·piano d'HO'lne Rttle votalo cl.alla Convenzione, in cui si conlra\"Venisse a tal principio. Tanto sarebbe ,:al"so ammetwre il principio di secessione:, che perfino gli Stati Uniti del Nord negarono a quel– li del Suù nella celeb1·e guerra civile. Far dipendere quinùi l'applicazione dcli.a legge lici se·,•vizio militare obbligatorio all'Irlan"da dal , otu di un Parlamento irlandese, equivale q.uindi a dichiarare che tutte le passate campagne per l' /lume ]~11/r enrno olo forme ipocrite e pruden– ziali cli ~epa1·a1i,·ismo. E col negare il diritto su– r,remo del Pa1·Jamento b1·itannico, si nega la con– di1.ione .,inr qua non d'ogni eventuale fut.ura ade– sione clt:ll'Ulster al Pa1'lamenro rii Dublino; giac– ehè lai diritto supremo è la sola garanzia efficace della nazionRlilà. anglo-scozzese in minoranza. "\rr.n ~i not~Y'.1 \"ilJrar colpo più'"grave a ogni pro– spettiva d'flome R1ile. Nè si dica che l'Irlanda celtico-cattolica s'oppone alla rosc1izione solo per aver l'fldme R.11/e e dar' dopo volontariamente il suo contributo alla guerra. A parte che su certe questioni di 1>rinciplo nessun Governo che si ri– spetti può transigere, il Devolio,·uno dei più auto- • re,,oli padamenta1i irla~lcsi non ha esitalo a dire: " UnR ,·oltn che la questione della coscrizio– ne diprnòe cla. ·un P0 rlnmcnto irlandese, state siru ri c!Jr è moria per semp1·e ! "· Di chi la colpa? Questa è la fHse del la questione a I momento in _,:ui ,crivit11110 .. ()uali che siano le fasr future, ì> cerio d1c il principfo cli nazionalità non ha nulla ~ c-hè fare con la questione irlandese. Se l'Irlanda 110n hn ancora un Gove1'no autonomo, gli è che p.li irlanclesi non sono ancora cJ'acco1:clo u ciò c-he vogliono. e sopratutto gli irJànclesi cattolici non ,anno c-iò che rngliono, ed oscillano fra varie . forme di autonomi. mo e un separatismo impos· sibile. Ang-elo Crespi. (Estralii dal TJolle//i110 delta legn Ualn-hritrin- 11ico,. BIBLIOGRAFIA Dalmazia, Italia ·;unita. Jugosiavia - George C. Ginevra 1917. · Il volume, che da J)QCO ha pass,1to Ja frontiera. ~el_c_o~te Luigi Voinovich su Dalmazia, Italia e Unita Jttgoslavu mi axev!, fatto sperare un'opera che_, !onda.La sn fonti sla,ve e.d italiane, ci des-_~ seno affidamento. di imparziale vìsicne del )11"0- blerna dalmatico; mvece s, tratta di un lavoro in– teressant~· senza dubbio, ma partigiano ed anti– storico, che sostiene la tesi che ;,, Dalmazia non esiste elemento ·etnico it:ùiano e p_er ciò siano da ritenere apostati colorn che mani festa no la loro volo_ntà di esser~ u.nW a IJ'ltalia. Tale tesi ci paire J, tipo tedesco e non accettabile. Ln slavit.à tiella Dalmazia non ha bisogno di qnesti eccessi •per esse.Te dimostrala. Es;i nuocciono alla s11a giusti– zia. volent.ien da no, nconoociula Ma nuocciono altresì. al buon 3:ccorrlo fra quegl\ slavi e quegli 1taJ1am che vogliono ragiona.re , mostraTe d,;.a,ve1· senso della realtà e rispetto reciproco peT il vero . E nuocciono ,wcora più sc1itti con'le quello che Jo stesso autore ha testè pubblicatD nel Prosvet.a Almanach ;a. godintt 19.,8, \nlilolato " Noi e l'I– talia », dove si possono leggere affe,rmazioni molto <liscut.ibili e punto otpportune, come questa: che l'Istria s\a terra serbo-croata qruanl<, la· Toscana ·è italiana. « (Megiulim, niko pamet11.n néce réd da su Da.l.macija, lslra i Slovenacka SJ)(ITTI\ objekti ... Jasno je, kao hozji dan, da'su ove zemlije nase, ni vise ni manje nego li sto su Pijemont,– Lombardija i Toskana talijanske) », o .come altre che non 610 a riferire, erronee e. in ogni modo sgraçlitiss\me e urt.a.nli. ~ Ciò ci meraviglia venendo eia un autore che il nostro diri;tto sull'lstrin• aveva ,1ico11osc\ut.oaper– tamente quando nel suo opuscolo Dalmazia e lta-. lia, firmata col nome di Ul)'Tic;i.s, nel 1915, .esal– tava la " precisione e la freschezza " delJe celebri parole cli Mazzin; che i'oininciano così: « L'Istria è nostra. 'MiL chi Fiume, ecc. » (ipa,g. 14-15). Ci è venuto persi.no il dubbio che si tratti di un nltTQ Luigi Voinovich di Parigi che, sorivenòo nel dicembre 1917, negM <:osì paiesamrnte quello che Luigi Voinovich scriNeva. nel dicem'ore 1914 a Ro– ma-' ~-t~andosi allo:ra tutta In nootra ssimpalia ed mmc.zia.. . . GIUSEPPE PRRZZOLINI. (dalla Voce dei Popoli/ Gerenle-;é~pnn.•abilé: EIINl:STO Ftul'ONI OJl'FICINA POLIGRAFICA ITALIANA. _R_0 _\ 1_A~- ·yf,l rtPU~ Gunrdlola. N. !! - ROW. Istituto Nazioo~e ~ell8 RSSUIPIZiH Direzione Geaeraie ,, Roma L 1:il'ITUTO Nazionale delle Assicu· razioni è. enle di diriLLo pubblico. Ha personalità giuridica e ge.stioue auto· noma ed e posto sotto la vigilanza del .Miniseero d'Industria, del Commei·· c10 e Lavoro. Le polizze dell'Istituto Nazionale del– le Assicw·a.zioni, oltre la garanzia delle ordino1.rieriserve matematiche e delle al– t.re riserve che l'Istituto è obbligato a co– stituire a norma di legge, hanno la ga– rànzia dello Stato. Le somme dov.ule dall'Istituto ai pro– pri assicurati sono qarantite dal Tesoro deUo...Statoe sono esenti da imposta di succesione e sono insequesb·abili. Assicurazioni-vita - Riassicurazione dei rischi di guerra in navigazione - .- Riassicurazione dei rischi ordinari di navigazione, ecc . L'organizzazione locale dell'Istituto comprende: 69 Agent.i · r,enerali, 2lt3 A– genti locali, fH2 Pro~Jttori prof~ioni– sti, 10076 Produttori autorizzati.· E' fatto obbligo a tutta ·l'organizzazio– ne dell'Istituto di fornire gratuitamente Je informazioni, i chiarimenti, i progetti di contratto che possano occorere ~in– goli, alle Ditte, al .fine di adattare l'atto di previdenza ai rispettivi bisogni. Banca Italiana ~ ~ ~ di· Sconto SOCI~TÀ ANONIMA Cap. Sociale L; 180.000 ooo Vr.rs, L l54.25o.6oo Riserva L 14.ooo.oòo Sede Sociale e Direzione èentrale i~ Roma. ABBIATEGRASSO - .ACQUt' - ADRIA ALESSANDRIA - ANCONA - "AQUILA ASTI - BIELLA - BOLOG,NA - BUSTO AR• SIZIO - CANTU' .. - ·cAR'ATE BRIANZA - CASERTA - CATANIA - CHIAVAR! - CHIE– RI - COGGIOLA - COMO - CREM8NA - CUNEO - EMPOLI - ERBA INCINO - FER• -RARA - FIRENZE - FOGGIA - FORMIA - GALLARATE - GENOVA_: LEGNANO- LEN– DINARA - LIVORNO - MANTOVA- MASSA SUPERIORE - MEDA - MELEGNANO - MESSINA - MILANO - MONZA - MORTA• RA - NAPOLI - NOCERA INFERIORE - NOVI LIGURE - PALERMO - PARMA - PIACENZA - PIETRASANTA - PINEROLO - PISA - PISTOIA - PONTEDERA - PRA– TO - REGGIO CALABRIA - RHO - ROMA - ROVl80 _.:_ SALERNO - SAMPIÈRDARE– NA - SANREMO - SARONNO - SAVONA - SCHIÙ - SEREGNO - SIRACUSA - •SPE• ZIA - TORINO - VARESE - VENEZIA - VERCELLI VERONA - VICENZA V~· OEVANO, PARIGI Tutte le operazioni di Banca Rappresentante esclusiva per l'Italia della LONDO N PROVINCIAL & SOUTH WESTERN BANCK Ltd di Londra.

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