L'Unità - anno VII - n.21 - 25 maggio 1918

) • I 106 noq_ è forse·tma grande imprudenze. eostener 1 JIM ~ Dalcani le rivendicar4ioni cìella S~l'b~a, ed eccitare )e speranze degli ~avi con manifestazioni inop. portune come il Cong"resso di Roma? Non è un grave orrore aumentare i IIO!lpetli dei ted~ài 'c1ell'Nustria e spingerli sempre più ad,approfilt11.r1 dei gravi imbarazzi in cui si trova oggi il ,povero Carlo, per strappargli immediau.mente ga,ranzie, che rendano impossibile per ~empre il nuovo o· rientament.o slavofilo e antigermanico? • i.UNITÀ può e11trare nel loro spirito. E allora sono co– strett.i a volere un eompromesso con Casa d'c"-ustrin a ~pese degli slavi: l'Italia abbia In Venezia Giu• lia ~ la Dalroazia, e l'Intesa IMCi all'Austria ma– no libera nella penisola balcanica. ~fa poichè ùn'Austria, padrona della penisola ba"!canica e e.lleat.a della Germiia, sarebbe il trionfo della! Germania in Orier1t ccoli a fantMt .ico.re di nuo- vi orientamlnti i-tedeschi" del!' imperatore Carlo; eccoli pronti a cad·ere nella pania ciella p'ropagand11- ruustria:ca. • ripetere in Italia gli ste~si luoghi comuni che gli \genti austriaci dif fondono dalla Svizzera e da.ll' Olanda ,nei gio~nali alleati del l'Irighi llerra, della Fra.ncia, dell 'A'lle· rica, per convincerci a non incoraggiare gli ila\'i nella lotta anli-ausf.riaca. E v~drete che neanche la notizia oramai ufficiale della rinsaldala -ed nmpliala alleanza austro-germanica arrive1·à n fare i'a luce noi loro spiriti ottenebrati dagli odì di campanile.· Corollario della conclusione è che Clemencea>.1 ha fatto as!ai male a pubJ?licare la ·1ettera al oar• Sisto; e che il meglio ehe ~sa fare l'Intesa è · di mandare al più pr~slc nuovi negoziatori iR Svizzera per qfrrire all'Austria la pace separai.o mediante l'abbandono della Serbia, a patto eh• ceda ali' Italia i territori assegnatile dalla. Con- ,Il partitodel Kara ' ~ . . vcnzione di Londra. Dopo di ch·e non cl &àTà.de. fare altro che aspe! tare che Carlo I proceda ,1 ~uovo orientamento, -La v:ittoria di Lloyd George ~uU'A.'S(J'uithe i llllQi sell'uaci va. ·ben oltre l'importanza d'un sem· pli-0e evente 'J)arlamentrure e va ben oltre la gaffe •* * del eenoo-ale Mauri ce che ne fu l'occasione. Essa l"rop,·io nello st~sso giorno, in cui l'organo s~gna ·il Kàra-Kiri del \)a.Ttito liberale inglese, co- terviva all'Italia i su'oi .me ~abbiamo fin qui conosciuto, o almeno del aforismi, le sue pr,ofezie e le s~ tmplicite conclu°- mo Stato Mal(B'lore. Sioni, prop•rio nello stes~ giorno, Gugllelf1)o II La votazlof\e ha mostmto ohe l'Asl[Ulth fu se· e Carlo r strubilivano i nuovi accordi -per raffor. go.fto da poco più di un terzo"del 110 pM'tito; il 'ì:are, prolungare e trae-formare in una quaei con- resto votò cò'iltro di lui o si astenne; !IOI_/) -i più federazione permll.penle 1'alleanz11. auetro-get.ma- forti legami d'amicizia tr_attennero molti dall'a· , nica t stenersi o da un ,voto.,.conllrarlo. R da chi fu co- •E' il vecch'lo orientamento rominciato a deli· stitu"ita la mlnoranta che votò con l'Ascruith? Fu linearsi nel CongresM ·' di Ikrlino, concretatosi costifuita dal ,g1ruppetto paci!ista, da ex-ministri .nell'alleanzn ciel 1879, fissatO!li sempre meglio in >ai:isl<l<'!i clJ 'to::-nare al ~te-re, dai radice.Ii del grup• tutti i trentacinque anni s11écessivt, che arriva po Nation ES Dailv News, e da pochi ,::onsei'v:atori oramai alle sue conseguenze ultime, attravereo la al eegulto di I-,ord Lansqow1'e, nonchè <da uffi_cia· crisi di questa guerra. !i: eontro di' esso non o'è li • funz1ono,ri messi da parte dal Governo a:ttua– che una sola difesa: st..,.cca,re_dall'A,ustria-Un· le. E' costituita a ·un tempo dagli ult.T-a-miÌ!tairistl ,ghorla,legala indis~lubilmente .alla Germa_nia, · del .llornitt17 Post, e rlai pacifisti ad oltranza; .da tu lii i territori non tedeschi e non· magiari, fa· coloì'o che_ sperano nell'Austria, che rimproveri,– cenclone Stati indipend.entj e antige'nnanlci. no a Clemenceau di aver messo in gra,ve imba· Ed è qùe~ la sola garenzia che possa avere rano lo CEeTDin e il ~o ~adrone, da colòro che l'Italia della sua indipendenza nazionali • della, a un tempo si scalmanano per la Lega delle Nar.io– sua libertà nell'Adriatico. Solo rinunziando al· f\i e non tollero.nei l'unità del comando aftida.to ,l'uso della ragione, infatti, si può credere possi- 11 ;rl'och; da r.oloro che non vpgliono l'intervento bile.che un'Aust11ia-"!)ngheria, sopravvissuta a que. glappOD{l&ein Sliberia e ma'8t!cano amaro p€r la sta guerra nella c0tnpagine attuale ~ saldata alla determina.zlone di ,~ 7 ilson per una pace vitto– Germania, possa lasciare ali' Italia Trieste, riosa. I' !stri!', due terzi della Dalmazia continentale e .A bella .prima può paTere si tratti di una mi– quasi tutto l'isola.rio istriano-dalmato, e Vallona, ncxranza ettJTogenea ed ibrida, senza comun de· sénza ripr~ndere al più pr~fo la guerra l?er sca,c- nominatore. In realtà il comun denominatore em– cia.re ,l' Itali~ da cruei paesi, sospi~tll. con!ro l'Ita- sta: ~no gli rultlmi superstiti dell'in<rularlsmo del lin. non solo dai tedeschi e dai magia1i, ma an. periodo Tlttòriano, .ibenevoli quin:ii, -c<i~e la ·vec– che dagli slavi ciel sud;· compatti coi tedeschi e chia ngina, alla G~ania e alll'Au~tria:; .avversi coi roagia,ri nella politica •antitaliana. Solo r!nun· allo smembra.mento de1I'.Impero Ottomano; quasi ziando alJ!uso della ragione è possibile non ve· igne.Ti o •mal Tolontieri consci dell'esiST:enza di dere che necessità elcment.are di vita è per l'Italia colonie autonome; alieni da1 fl!il'e, inclini nl la-– il sorgere di uno Stato jugo-,lavo che si èlivida,.,,-;,clar fare, pMsivi di fronte agli• ~venti; lenti a di· coll'Italia amichevol1!1ente e degnamente i teif sfa,rei di vecehle lllusioni, reluttà'nti a intuizioni • rito.11 mi;ti dcli/Adriatico orientale, e sia, alle,ato ol'~niche, innamorati di Vie'nna, p~rchè è'·unl'l stabilmente coli' Italia e con la Boemia indlpen· Corte di genllemr.n, ansi'asi di pensar bene Ml– dente eontro ogni nuovo attentato dell'imperi a· · i:he d~I diavolo: wait and see nel quarlo anno , deploralo, pur dietro invito, l'atto d'indisciplina ùel gena.-Je !Maunce. Più ci si 1·iflette, e ipiù è difficile respingere l'idea ahe I' Asquith e i euoi J ~i lasciaron tradire dal :riaentimento, a elento fin qui represso, per esser stati spodestati da Lloyd George, il loro collega d'ieri. · Col solo fatto d'a,ve1· tentato di rovescinre il Governo in un'ora, cos\ grave ed avere .ostacolato l'unità. cn comandò e ignoratd l'opini0ne ad essi n.vversa 'Ilei paesi alleali; essi hanno rivela°ì:Q pn11 le1:ribile deficienza di senso politico che non sarà facilmente dimentic~. TI Partam'ento ~c; loro dimenticare il paese, ~il ,mondo e la guerra. Viceversa il paese, la maggioranza del J!>a,rla– mè'nto e il mondo alleato, ,se"'ntono che U Lloyd George con tutti i suqi dtfetti, specie nel campo nmministrwti-vo, .ha l'intuitq ~stinth,amente giusto e si"1.r:o delle .sit1Jea:ioni, lè lungiveggepte, rnpido nr.lle decisioni e detormlnato a vincere, coufe qui cotit~. Il rimprovero massimo, che gli fanno i suoi avversari, è la sua fede nel Knock-01tt-blond, nella necessità di stramazzo,r la Gimnania" sul campo. I .e vicende si sono incjU'icate. di dimostre.re che una Germania non stramazzata é&'l'0bbe strarnu- 1.ante.. E i!! paese capisce: ·e paga, 'P.~a, :paga, e la· vora, lavora, Ja,vorp,, il!dignato ~t1o i politicians. E lo caJpiscono 'I s'oldnti, che ilort,3;:'~ciano mai · occasioni di -mandar a monte c.o tl pacifisti ·1'ltolando oratori ed oratrici nel..Jg)igo'. ,Lo capi• -sc0no i marinai e gli• operai, che inviano m~liaia di .telegrrà.mmi a Lloyd- George -dà tutte le parti dell'Imlpero, atrerman'&o in lui la loro ftducla. LII pace di Brest, gli ~venti• rli Russi:a, le rivele.zioni Li'chnowsky, ,l'offensiva in Fr1ncia hanno ehlarif.o molto le idee alle masse lavoratrici, suscitando loro mille dubbi circa certi loro leaders, più preoc. cupati d"Ile future elezionì generali ehe di vin· cere la guerra, lpiù a.sliO!!i contro Ì.loyd .George che contro Hindenbù:rg. .Sl noti bene: l'immensa maggi(1J'anse. del Par- tito del Lavoro ha votato 'pèl Ministero contro Jismo austr~-germanioo.. ,, . . · di gueMa. · ·' ' · ~1. Io scrittore_ del Giornal~. d ,ltalltt noiypu~ · . p'trr molti di r.ostor(I, j'evaduadone del Belgio .• . ~edere <l;ueste_ v:r'.t~ elem_entan. l: uno di quegh ·• le: eola COllll. che si richi1ede per f!I.T la f!)Me; J'Al– •.rredenl1 n.dr, at.ic , 1 ?·u~h han~o pres? purtroppO sazla-Lòre!l,a ~ una ha incomoda; nei Balcani, 11 sopraYvento sug~1 irredenti _t~entI)'ll e su~la in Oriente, ecc. Lord Ì.lansdownè la Nation il' , Asquith. Pu., !llolti tra. coloro che votarono ·per l'Asquilh hàn già ricevuto proteste sdegne.te dai loro elettori~ ,un bis vorrebbe dire lo ~e.celo del palli.ito. stessa grande maggioranza degh irredenti ad,1a- D . 1 N ' 'ti . ' 1 •La ' t.ici: uno di quegli slavofobi fanatici, per i quali ~t V etvs son? pron a Tas 8 egnan! · ~ pace 'non esiste ahe il J>roblema, dei (prmicai e delle dt Brest, le rivelazioni Lichnowsky, I patti imposti . , . . . . , alla Rumania, non hanno insegnajo nu!L,. a co· scogliere dell Adnai1co, pe1 quah· questa gruerra l II gt I ted 1 , :--- d ·it l 'hon deve essere o"he l'occasione d& tanto tempo ~ or~ su a n_ onevo ezza esca. . ac~OT o a o- nspettata, in- cui gl' italiani di ,Trieste, dell' Istl'la., Ju~oslavo e il Patto di. R~mit o fu ignorato o cl 11 D I • d' t d . • 1 t· cl I venne registreto come cosa.irritante perchè .... ha e a a mazia 1ven eranno pa rom asso u 1 e I to C 1 1 11 b • di G li I · I. territort in cui abitano, e potranno finalmente sp n.,_ a.r O ne e raccia ug e mo ! - mettersi sotto i piedi gli slavi, e vendicarsi di , T~u snno coloro c_hevotaron0 con Asqu1th eon– tntte le ingiustizie sofferte O non potute com- i,ro Llord George nell'aff8/Te Maur!ce. Non sono mettere in cinquant'anni di lotte comunali. n_emmeno tntelligenti egoisti 'britannici: sono (l.ei Finchè pot;vano sperare il trionfo• dei loro. l'an· ~uieidi, Non 'Pro'_· nulla ·Berlino -'i prep&il'ava a cori municipali dalla ·vitto~a militare clell' Inte- ~aiuta.Te co_nsbandieramenti il loro -ritorno al po- sa, grazie all1t forza della Russia, costoro dormi- te'l'e. .- vano tranquilli colla Connnzione· di Londra in ~n<inch~ l'Inghilterra non ha 'Voglia alcuna rli tnsca. Ona che la ·,l 'l.us. !!ia è soomparea eome forza cc,mmettere \un suibldio. Anche i m!litaristi del militare, non vogliono ·fare a~~gnamento a nes- • Morn.fng Post .non hanno .nesstm desiderio 'del rt– sun ps1,tto su un'alleanza antiausf.riaca con gli torno d1 Asquith e df suol tentennamen\j. E slavi, ,perchs q111est'alleanza li obbligherebbe a As,qulth st8llS<)s'è forse IJ)eT sempre precluSll ln quel compnomeseo aqri!l,tico jtalo·al1no, eh• non Tilt del ritorno col tafule 11propòsito di non aver \ )_ Gino B1anç ... , Non v'è pertanto nessuna necessità. ehe tn Italia alcu.nu si_ inquietj pe~ questè eose: l'Inghiltern. è )'.l'loltomigliore di tanti•suoi !eaderi.·Lloyd Geor– ge ha per sè .non solo l'Esercito è' la Marina ehe sono il· fior flore dell'Impero, ma le masse', in ispecie Je donne/ e tutte 1e·'J)el'eono.lftà. ;più distinte 'poo-capacità. d'ogni genere, i Lord 'Milner i Lord Curzon 1 i Lord Rhondha, i Lord pjerre con Ì1 iioyq George;\ '1!pici duci natur-alt dell'Ingh!lt.erra, i vessilli!eri ~pavidi della sua volontà di vittoT11t. Por (!lmnto grave· sia l'ora, l'Inghilterra è ben .l.unge doli trovarsi in ore mmiii a ·quelle nellP. , quali,. <duran,te -le guel'l'e napoleoniche, si trovò, ' sola in lotta contro un nemico vittorioso 51.l tutf.o n;continente europeo, ln lotta perfino eon gli Stati Uniti, con une. polpolazione è una ricchezze. lmrnen, sament_e inferiori aJie 'attuali, con l'ostruzionismo . in Parlamento, la·tlotta ammutinata e l'Irlande. rn ribellione. Oggi l'Inghilterra, ha. con s'è ItaILa Francia, Sta.ti._Un!ti, il Giappone e il suo Impero; ha una flotta le cui operazioni sono le meglio rtu. I '

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