L'Unità - anno VII - n.20 - 18 maggio 1918

104 el,be una piima fioritura al tempo del Blocco continentale e poi decadde: ebbe un secondo periodo di floridezza al tempo della guerra di secessione degli lati Uniti, quando l'Eu ropa rimase priva del cotone americano, e, finita la guerra, di nuovo rapidamente decadde. Non so quanta fiducia meritino le antiche sta– tistiche agrarie italiane, specialmente quelle della Sicilia. li Valenti, rhe tu i.I plimo organizza– tore della nuova statistica agraria, racconta che una volta u si dovette ritarda.re la pubblicazio– ne deJla statistica del raccolto d~J frumento a causa del ratto inconcepibile, che in Sicilia, per le informazioni i·icevute, la estensione deJJa col• tura del frumento resultava maggiore della su– perficie territonale dell'Jsola ». Può darsi che le statistiche del cotone fossero c,seguite con ma.;– gior cura, può darsi che lisultassero esagerate. A ogni modo, ecco un prospettino, il quale mostra il progressivo declinare della coltura del coto– ne in Italia. ANIIO 1864 1873 1886 1911 Cvltur(L <lel colone ·in Italia uporf'ioio ~ollivnrn. Eltnri 88.000 3-i.000 16.000 4.500 Cotono prodotto (Ju1utali 250.000 70.000 53.000 11.000 Le cause della progressiva decadenza della coltivazione si a•iassumono in tre parole: maggior costo comparativo. V'è chi spera in una ripresa: sag,gi e sp,,rimenti vengono continuati nel R. or: b botanico e giardino coloniale di Palermo e una vregevòle inchiesta ru condotta 'Pffi' incarico del– l'Itituto agricolo coloniale iialiano. Ma a J)(l'e· scindere dalle ()Omplesse cause (,conomiche, chL frenano la coltura, rimangono i limiti di clim.i fissati dalla natura al!o sviluppo della pianta, onde, p11r alla,rgando nn poco la coltura, non do– vTemo sem'J)ire importar cotone per il consumo interno. C'è però in Italia un simpatico ottimista, il p1•of. Goffredo Jaja, il quale si è fatto strenuo banditore della cotonicolluil'a. Tutta. la parte pia– neggiante d'Italia, dalla pianw·a Padana alle I– sole, è seco11clolui « nelle co11dizioni natw•ali dt far cotone » luLtavia egli concede cli restringere la coltivazione all'Italia meridionale e insulare, al Lazio e alla Maremma toscana. Eg)i vede cogli occhi d.ella mente la coltlll'a del cotone allignarn ~'IL un minimo annuo cli 2.500.000 ettari. Nei mo– menti di maggior rigoglio, promosso dalla enor• me scarsezza del cotone americano, le statistiche si spingono, come .vedemmo testè, fino a 8 .000 ettari. E ili rpror. Jaja, su quei 2 milioni e mezzo cli ettari arriva a spera,re 7 milioni e mezzo cli quintali cli cotone, cioè poco meno cli 1/4 cli quan– to producevano gli Stati Uniti prima della guer– ra (31 milioni e mezzo d( q.), poco meno della produzione dell"lndia Britannica ( milioni e mezzo) e più del doP'J)io di quella dell'Egitto ;'3.350.000 q.). In quel fortunato periodò noi non solo basteremmo a noi stessi, ma, dopo ,a aver raddoppiato il nos!Jro consumo interno, portan– dolo a 3 milioni cli q. esporteremmo 4 milioni e mezzo di q. coi quali spezzeremmo, al dire del prof. Jaja, il monopolio americane. Riso,rgono ogni tanto speranze di colti"l·are in Eritrea e nella Somalia italiana.. ma concesso, e augu ria.molo di cuore, che la coltura si àllar– ghi in 11uei noslli possedimenti, non ... a posto in oblio, per quanto rig~arcla l'indipe11denza 0<)Qno– mica dell'Italia, che Ira essi i noi c' di mezzo... i 1 canale lii Suez. Conclusione. Vediamo duncrue che un certo a.mmontare di commercio internCL;ionale d'importa:ione e di ,sporta.1.ione tsisterd sempre e fatCL/mente, per– ohè è la conseguenza di un fatto naturale non tiomina.bile dalla Tolontà umana: lo diseguale iiistribu.ione <lei beni nat11r,al'i frCL le diverse re· gioni del/a torr•. Umberto Rài. Gino Bianco L UNITA Il comm. Giuffrida Abbiamo già dato notizia cli un'interrogazione rivolta dal nostro amico deputato Giretti all'on. Presidente del Consiglio per conoscere i provvedj– menti pre&. dal Governo aUo scopo di preservare dall'ecce o di lavoro lo salute preziosissima di quello perla di funzionario " bon à tout faire », che è il comm. Vincenzo Giuffrida. li troppo lungo o,·dine del giorno deUa Camera dei deputati non ha permesso sino ad ora che la inlenogazione dell'on. Giretti avesse risposta in pubblica seduta. :S1a, peJ' converso, un comunicato ufficioso pulr blicato di questi giorni ci ha fotto conoscere un incalico cli più affidato al 1)rof. comm. Vincenzo Giuffrida: egli_ fa pure parte della Commissione nomi nata dal Governo per studiare i provvedi men. ti alti a combattere la .... disoccupazione ciel dopo– guerra. Questa volta la trovata è veramente degna ciel " Travaso delle idee », al quale raccomandiamo l'uomo più occupato d'lialia costretto ad occu– parsi anche dei ctisoccupCLti. ! La Rassegna Italiana 'l"omaso Sillani ha trovato denaro, molto dena– ro, per fondare una Rivista che dirige, avendo tra gli altri collaboratori .\rrnanclo Hodnig per la po– litica internazionale e Attilio Tamaro per la po– litica adriatica. Noi non troviamo nulla a ridire sull'iniziativa. 1.·ex poeta pa~to1·ale wnbro dà una nuova prova del suo spirito pratico e intraprendente, che gi:ì a,·eva mostrato quando, fiutando il vento, diede u11 calcio alla poesia bucolica per mettersi aJle calcagna dell'on. Di Cesarò, e divenne segretario della Pro.Dalmazia, ed eùbe cosi 11modo di met– tersi in mo ti·a e cli sollevar rumore con libri gonfi cli retorica e di spropositi. l nazionalisti ono pronti e svelli. E' giusto che prevengano la democrazia larga a parole e pi– gra agli atti. Ma la nostra meraviglia comincia quando, al seguito di un'iniziativa il cui caratle– r~ nazionalistico è rivelato dalla triade sunnomi· nata e dalla presenza degli on. Di Cesarò e Fe derzoni elencati tra i collaboratori politici fissi, vediamo il sen. Francesco Ruffini !l gli .on. Arcà e Ciriani. Se la memoria non ci inganna, il senatore Ruffini è staio il presidente in Campidoglio ciel Congresso fra le nazionalità oppres~e dall'Austria, che ha avuto q'uel carattere che tutti sanno, ha promosso la manifestazione polllica al teatro Qui. rino col discorso Trumbic, h_aabbondato in parole di lode e di app1·ovazione incondizionata per il compromesso Tor1·e-Trumbic, compromesso che, contrasta evi– dentemente con la furibonda dalmatomania dei signori Sillani e Tamaro. E l'on. Arcà si la bello cli scrivere suJla :Vation Tchèqne articoli infiam– mati cli zelo per l'accordo con gli slavi del nord e del ud. E l'on. Ciriani ha mandato l'adesione al Comitato per l'intesa italo-jugoslava, che imper– nia la sua azione su un acco1·do con gli slavi ciel sud fissante il confine nell'Istria orientale! Come si concilia l'atteggiamentp assunto dal sen. Ruffini e degli ()Il. Arcà e Ciriani nel proble– ma dell'accordo italo-jugoslavo, con la partecipa– zione degli stessi al Comitato reçlazionale cli una Rivista la cui direzione si fregia ciel significativo nome cli Tomaso Sillani? Come si conciliano in uno stesso numero della Rivista, l'articolo del sen. Ruffini su Gitiseppe MCLz;ini e l'articolo del signor Tamaro sulla Questione ctell'Adriatico? E' doloro o far domande cli questo genere a proposito di uomini, quali il sen. Ruffini. E' doloroso assistere a spettacoli di fu– nambolismo politico per cui si tenta di con. ciliare gli inconciliabili, e si passa con di· iinvoltura dalle affermazioni del Patto di Roma alla collaborazione con i più fanatici e ostinati aT· ver ari della politica che al Patio di Roma ha condotto; e domani, magari, si prenderà il treno di Parigi per partecipare alla nuova Conferenza che deve confermare l'indirizzo segnato dalla Con– ferenza di Roma ! In verità è più che mai neces ario e igere da. certi uomini, in certe questioni e in momenti come que ti, coerenza e ser~elà politica e la deci ione netta per l'una o per l'altra parte, se non si vuole ancora più accreditare la già troppo accreditata leggenda della carnaval nation I POSTILLA .-\ll'ultimo momento apprendiamo c,1e l'on. Ci· · riani, elencate, dal signor Sillani tra. i collabora.– lori politici fissi della. sua Rivista, non si mai sognato di accettare tale carica, ed anzi, o'J)pena a,vvertito della faccenda ha espresso il proposito d1 scrivere al .signor Sillani invitandolo a togliere il suo nome dall'elenco. Pare, quindi, si tratti, nel ca.so dell'on. Ciriani, di una delle solite ma· novre... disim·olte, con cui certa gente capta le adesioni aUe pToprie iniziative. Sismo, è inutile– dirlo, molto lieti della notizia appresa gia.cchè, data la stima che abbiamo della serietà deil'ono– revole Ciriani, ci doleva vederlo confuso in certa com')lagnia. F. mentre denunciamo questo nuovo esempio della ... disinvoltura del signor Sillani e dei suoi amici della Pro Dalmazia ora irreggi– mentati al suo seguito nella Rassegna Italiana, Yogli.amo spera,re e ci auguriamo che anche per l'on. Arcà e per il sen. Ruffini si possa dire quanto diciamo ora per l'on. Ciriani. G,rente respon.i.ablle: EIINK!TO li'UTONJ OFFICINA POLIGRAFICA ITALIANA. RO~'IA - Via de!Ja Guardiola, N. !!i - ROM.A Banca Italiana · .lJ ..i- .lJ di Sconto SOCIET A ANONIMA Cap. Sociale f..180.000.000 Vcrs. L. 151.417.6oo Riserva 1.. 14.ooo.ooo Sede Sociale e Direzione Cent~ale in Roma ABBIATEGRASSO - ACQUI - ADRIA - ALESSANDRIA - ANCONA - . AQUILA - ASTI - BIELLA - BOLOGNA - BUSTO AR• SIZIO - CANTU' - CARATE BRIANZA - CASERTA - CATANIA - CHIAVAR! - CHIE– RI - COGGIOLA - COMO - CREMONA - CUNEO - EMPOLI - ERBA INCINO - FER· RARA - FIRENZE - FOGGIA - FORMIA - GALLARATE - GENOVA - LEGNANO- LEN– DINARA - LIVORNO - MANTOVA-MASSA SUPERIORE - MEDA - MELEGNANO - MESSINA - MILANO - MONZA - MORTA. RA - NAPOLI - NOCERA INFERIORE - NOVI LIGURE - PALERMO - PARMA - PIACENZA - PIETRASANTA - PINEROLO - PISA - PISTOIA - PONTEDERA - PRA– TO - REGGIO CALABRIA - RHO - ROMA - ROVIGO - SALERNO - SAMPIERDARE– NA - SANREMO - SARONNO - SAVONA - SCHIO - SEREGNO - SIRACUSA - SPE• ZIA - TORINO - VARESE - VENEZIA - VERCELLI VERONA - VICENZA - VI• CEVANO. PARIGI Tutte le operazioni di Banca Rappresentante esclusiva per l'Italia della LONDON PROVINCIAL & SOUTH WESTERN BANCK Ltd di Londra.

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