L'Unità - anno VII - n.19 - 11 maggio 1918

\ I • I 98 nei negozianti con es i e eon gli attuali neutri la tariffa che rosse formulata in relazione a.gli an– zidetti principii. 7) PeT evttu,rc il perioolo che l'ammissione del prinCÌJI}io di protezione, anche in misw·a limi– tala, !po a e.la.Te01igine a richieste analoghe il\ alln•e industrie e per con eguenza ad una pres– sione politica difficile da eliminare, il Comitato raocomanda l'istituzione di un ufficio forte e com– pclcnte, fO'rnito cli poteri autonomi, incaricato dt esamina.re Lutte le richieste di aiuto gov&nativo, 'riferire al governo in pmposito, e far proposte in– torno alla eventuale natura ed estensione del– l'aiuto da romh·e. Prima di raccomandare l'ado– zione di dazi doganali protettivi, questo ufficio dovl'ebbe Ludiare forme di a.iulo di,·er e o coo– pe-ra.nti con quelle doganali. l>O'v-rebbe tenere 'co. stantemente in 11iente di sa.lvaguardaire gli inte– ressi dei ronsumal-0ri e del lavoro. * * * Il rapporto, ne,1 1'<iassunto che fu esposto Sdpira, LUNITÀ po:,·w11e guidarle? li problema nou e teorico. ma pratico e formicola di difficollà pratiche quasi insormontabili. E dobbiamo e ere noi - sempre, da decenni - accusali di teoreticismo a far rile– vare le clifficollà ,pratiche ai veri dottrinari, che sono i dollrinari del protezionismo! L'on. Meuccio l Ruini Oifen90re della Bw·ocrazia nel enso sociale della prurola, cioè della tendenza dello la.lo mo- . derno ad aumentare i :uoi quadri, indipenden– temente da ogni criterio economico del rendi- 111ento,dell'utile che da i deriva, è l'on . .Jfeuc– cio Ruini in un uo ariicoJo nella Rit>tsta delle '-(i ciel à co1111, iercia.li. L'on Ruini conclude il suo scritto, zeppo di stati. ti che, con queste confortanti (') notizie: J" L'Italia non è il tpae p,iù burocratico del mondo; 2<> Che il numero degli impiegati non è di per :::è indice di degenerazione di una Società., ma cli mano in ma'no che amnentano le funzioni e i comp.iti dello rato j rende 5empre più ne– ce sa~·io f1•enaJ'e l'a'Umento degli impiegati; 3° o 'i" Cile il primato italico avanlJ. sruerra era nel hn c::o pagamento degli imrp.iegati, e che ne@:li ul– timi anni il miglioramento ~!egli •dipendi era semp1·e inferioi-e alla media. ,]egli altri Stati. Cori sen ilbile n~taJgia l'on. Ruini fa pensrure n. possi• 1 ili " riYen<licazioni » di impiegati, per a,·ere le paghe che hanno i loro C(lmip,agni inglesi o ame-ricani. Che cuccagna ,-e Ruini diventasse _\I in i si ro! oi• ci permettiamo di obietta.re Che quelle sta- 1:s!.ichr valgono alqùamto meno del· tradizionale fico creo ove si pen i allo Sl\·ilu,ppo ammini tra– tivo dei ,arì paesi dhe il Ruini enumera nelle sue colonne. a1>parre n rrutto p,iù di un compromesso fra op– iposte tende11ze ohe di un pensiero netto e preci– so. Niente taritre generali di p,,0tezione a tutta l'industria, lbrnsi d~i doganali peT alcune in- 1dustrie; protezione alle ~ndustrie chiavi od essen– ziali, ma lpirot&'lione concessa in gutsa• da non danneggia.re le industrie esportatrici; se}va.guM"– dia delle branche industriali importanti per la vita d,el paese, una saJvaguaJI'dia altresì rper i consumatori e per i liworatori; preferenza alle co– lonie, ma fa,,orevole trattamento anche agli at– tuan alleati; con.se -rvazione provvisoria delle mi– wre di difesa cont.ro le merci nemiche, ma aboli– zione dei controlli governativi al più presto possibile. \ G' possibilr definire in modo . oddi~fac~nte il « dumping " e le merci ottenute con lavoro sfrnt– talo o « ,-udalo »? pei-iamo che il rapporto con– ten~a. una definizione più soddisfacente di un $emplicc- riferimento all'atlo canade e. L'alto c'p e fu v<1ric volte chiarito come e ,o, applicando un dazio di ritor. ione uguale alla differenza fra Il prezzo corrente nel pae.e d'origine ed il prezzo clt esportu:ione, vada incontro a gravi difficoltà. Che cosa è, il p'rezzo corrente, si è chiesto il ()l'Of. lan– nacconr sulla Ri1•istn delle . ·ocietà commerciali? in qual ,punto di quel paese esso <!orreva? E quale è il periodo di tempo o l'ammontare di contratta– zioni per- cui un p1,ezzo corrente si tabilisce? E v'è un ol prezzo corrente, o non ,·e ne sono tanti quante ono le quantità. vendute, i termini di con– segna, i modi di. pagamento, e via dicendo? E che obbligo avTà l'imporiatore dumpista di indi– care un prezzo <;liesportazione inferiore al prezzo corrente? Non potrà vendere a q~ieslo prezzo cor~ 1·enle alla casa importatrice nazionale, salrn a que– sta di vendere la mefoe, dopo na:.ionali:.:.al,a, ai prezzi che Je sembT~anno migliori? Vi è foi·se ob– bligo di giuadagnare nel comprare e Yendcre merci estere; od i codici futuri creeTanno la fi– gura giuridica nuovissima del reato di perdere? Come funziona d,j fatto la legge canadese; ed 0 il1fondato il timore che essa poggi sovratuito u referti pocQ deg11i di fede di impie_gati governativi sguinzagliali in Europa alla caccia del l)rezzo corrente? Ecco aie.une difficoltà pratiche, a cui giova sperare si legga la 1isposta nel rapportv del Comitato inglese. Altriménli, no·ialtri disg;·a– ziati " teorici » r•imarremg ancora una volt.a stra– hiliati dinanzi alla facile contentatura dei pratici in cose di tanto momento. .J1 a sul er.io si vuol paragonar~ il I Ministero delle Colonie ingle.c,,e con quello italiano, costi– tlllito nel periodo rp,iù funesto delJa vita italiana per p-rerniare il funesto Bertolini dPIJa ignobile pace di Q11,chy? Par di assistere ad nn tentativo cli fondere in sie me i post,u lati protezionistici degli articoli do>l Times con· le proteste libet•istiche dei leaders del Manchester Guard ian. Il risnltato è incerto e vago. Darne nn giudizio· sicuro non si può, perchè in materia doganale contano non le helle aspira– zioni, i desideri di far progredire -ed assicurare le industrie, ma i metodi concreti con cui si vogliono raggiunge1·e le desiderate mete. ~-; Farà d'uopo leggere e studiare il rapporto, 111- sieme con le deposizioni dei testimoni interrogati ed i documenti giu. tificalivi per valutare adegua– tamente l'importanza e la po1tata delle conè1u- oni de-ile CQmmissioni. Sembra vi debbano essere, come sempre è uso in Inghilterra, ragpoTli di mi– noranza e riserve di singole commissioni, talvolta più importanti e sngge tivi del rapporto della maggioì:a.nza. Forse la lettura del rapporto potrà soddisfare lahme curiosità che per ora rimangono in sospeso. Che cosa sono le industrie chiavi od essenziali, a cui si dovrebbe garantire ad ogni costo la vita? V_iè nn qiualche ragionevole mocto di definirle e precisarle? In principio della guerra pareva che una di queste industrie fosse quella dei colori, che avrebbe costituito un monopolio astutissimo della Germania e senza di c11i pareva non si potesse vi ve 110. Io non ho mai capito in- che cosa I' indtl- • stria dei colori, salvo che per il grigio-verde fosse_ essenziale per un 11aese· in guerra .. i può viyere anche con vestiti male o mali. imo colorn.(i; si possono esportare, durante la guerra, anche stof– fe malissimamente colorate e queste sono pagate meglio delle stoffe helle d'un tempo. Jl mondo s'è– adattato alla mancanza cli colori e tira innanzi come se niente fo,se. 'ove decimi clelle cosideffe industrie « chiavi » hanno le caratteristiche co– miche dell'industria dei colori. Altre cambianb col tempo: da essenziali diYentano secondarie, o da tra curate es,enzialissime. Bisognerebk variare le tariffe a seconda clei responsi dello « Stnle assi– slence boarrl )) sulla indispensabilità di queste o quelle industrie; qinalcosa cli simile al certificato· cli inso ·lituibiliLà e di indi pensabili li che i capt ufficio rilasciano agli impiegali pubblici anziant per ottenere la dispensa dal servizio militare. Quante industrie non si « imboscheranno ., al– l'ombra di dazi doµanali con l'aiuto cti compia– <'enti certifirnti! Ecl una volta imboscate, , sarà I La mia impressione dunque è che siamo tut_to– ra in alto mare. 1 on si conoscono le salde .giusti– ficazioni teoriche e pratiche di un mutamento, sia pur limilato, della politica doganale della porta aperta, che ha fatto la fortuna dell'Inghilterra in tant'anni di pace e che ha consentito in guerra a quel. grande paese di sop,portare con la minima fatica il peso enorme finanziario proprio ed unn non piccola parte del peso degli a_lleati. Se vi è p~liiica la qllale abbia gloriosamente dimostrato la propria vigorìa, giovando al paese nell'ora della crisi, qiuesta è la politica liberista inglese. Essa è la grande vincitrice della guerra nel cam– po economico. Di ciò è persuaso lo sie so Co– mitato, il quale presenta -le sue proposte di mu– tamento cli rotta come ecèezioni trmporanee, da dimostrarsi caso per caso, alla regola generale della I i•be1•tàdi commercio. Vedremo la dimostra– zione. Per ora abbiamo dir.anzi solo un grigio tentatiYo cli riass\lmere affermazioni impressioni– stiche di g,'uerra. ' _Luigi Einaudi. IL PUNGOLO DEI FORTI Sia che la vita dell'uomo fini ca con la sua morte fisica, o,·,·ero ia de !inala ad attraver– sare illesa la porta dell'eternità, il bene ed il male che egli qui sperimenta sono realtà, ed è dovere impellente crescere l'uno ~ scemare l'alira. Sa- 1.ebl>e agevole, volendo, prendere le difficotù cle)– l' impre.sa a scusa del la.sciàrla intentata . .Jfa le difficoltà che all~ntanano i· deboli sono lo 'timolo ed il pungolo dei forti. Spiegarle e non nascon– dr.rle è il mezzo per raccogliere degne reclute. La sommità delle alt.e montagne non sono toc, c9:te dai timorosi che guardano cla lontano, nò dal selvaggio impeto degli ardimentosi indiscipli– nati. Prima noi dobbiamo comprendere la nostra missione e prepararci ad, e sa: dopo, neJlo splen– dore del 1'ole nascente, riusciremo forse, con lo sforzo concorde cli lutti n compierla. A. C. Pigou. Ma sul ..erio ,dovremmo compen are con 37 mila lire l'anno i nostri capodivisione, v~cohi imbe– dlJi, idiotizzati dalla loro paperasse, responMJbili dirett,i della rug,gine che corrod,e la nostra ammi– ni t.razione, uomini da.Ila chiena. curva, senza coscienza del loro dovere (tranne pochi&sime ~cce– zioni), ign~ranti, presuntuosi, a.doratori sciocchi del dio l ,a.to , non servi del J>Ubblico (come deb-· bono esse-re) ma suot aguzzini? E' forse un prcgramma ùi Governo quello del– l"on. Ruihi? e sì, gli f-a.ccia.mo sa.pere che nel– l'Italia di domani non c'è posto rper tali f,trnesie. (dal Popolo d'Ttaha) Austin. Nei paesi neutrali In Olanda la cairne è razionata: mezza 1ibra di crur.ne per settimana a lesta. Il lat~ è ra.z:Q-• r•ato: mezzo litro al giorno per famigil:i.a. Il pan& cl J:azionato: 200 grammi al gioirno per' individuo. Du ramie l' iruverno - l'inverno dei paesi nordici! - non è stato possibile riscal<lare moltissim& CFLseper mancanza di carbone. ' In I pagna le cose non vanno meglio. « Le ri• percussi0'11i della guerra - scrive la Correspor:i– dencia de Espafla - le difficoltà delle nostre co· r~nl.llicazioni rna.rittime ci conducono ad una cor,– èlizione p.iù angoscio a di quella di akuni Stati belligeramti. A poco a poco, i prezzi degli al'ticoli di prima nece si.tà :::ono aumentati fino a dive– nire quasi ili. quadru1pl,) di ciò che erano tre anni fa. Le classi modeste non possopo quasi più nu. trirsi. 11 ;pe1riodo del.le vacche magi'€ è venuto. Cominciamo a Yedere la miseiia più triste dila– gare in tutto il paese, e si temono dei moti popo-• lari prO'Vocati dalla fame. 11 governo ha deciso -d'im 1 porre un reigime di rest1izioni, principalmen .. k pe.r il ca1fuone. Sa.rebbe logico adottrure una vera regola, e che ci sottoponiamo anche noi ad una tessera, come altirove . .Jia ciò che anche ur· geTelbbe; sarebbero delle iniziative per creare del lavoro ed i1l miglioramento dei sa.iarri ». Ma in ltalia c'è ancora della gente, che ha il cora,ggio cli H.ffermare ehe il nostro paese, rima r,C'ndo neut,rale. sarebbe sfuggito alle difficoltà. annonarie.

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